a little break

privata.

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    La scuola era ufficialmente iniziata da diversi mesi e il carico di compiti aveva già superato il livello di sopportazione. Quell'anno, poi, c'erano i M.A.G.O da sostenere e i professori erano diventati ancora piú rigidi del solito. Sembrava che per loro non esisteva altro tanto che ogni distrazione diventava il pretesto perfetto per ricordare agli studenti che quello era un anno importante e che da quello dipendeva il loro futuro. Era come ascoltare i suoi genitori e la cosa la mandava fuori di testa. Da quando le vacanze erano finite non gli aveva sentiti piú e la cosa la faceva sentire ancora piú in colpa. Erano diversi mesi che si era allontanata da loro, sentiva che il loro rapporto non era piú quello di una volta ed era dispiaciuta. Per lei erano sempre stati un punto di riferimento, il rifugio perfetto dove nascondersi quando tutto andava male, l'unico appiglio dove aggrapparsi.
    Ora invece era da loro che scappava, con la paura di deluderli e perdere la loro fiducia. Scappare era quello che le riusciva meglio ultimamente, preferiva evitare i problemi piuttosto che affrontarli. Sapeva, peró, che prima o poi sarebbe dovuta uscire allo scopero e affrontare le sue paure piú grandi. Al momento preferiva dedicarsi allo studio, un modo come un altro per non pensare. Quel pomeriggio si era chiusa in biblioteca con l'intento di finire i compiti per il giorno seguente. Aveva finito la ricerca per storia della magia e stava cercando di capire come svolgere l'esercizio di pozioni. Aveva passato una buona mezz'ora su quell'ercizio, provando a farlo diverse volte ma non riusciva ad ottenere il risultato giusto. Fu per questo motivo che decise di chiedere una mano alla sua compagna di studi. Ma tu hai capito come si fa questo esercizio di pozioni? Si rivolse a Erika, poggiando la penna sul tavolo e alzando il volto. La ragazza frequentava le sue stesse lezioni ed era proprio durante quelle ore che aveva fatto la sua conoscenza. Sono esausta. Ti andrebbe di fermarci per uscire a prendere qualcosa? Quella sera avevano il permesso di uscire fuori dal castello e le sembrava l'occasione giusta per cambiare aria. Da quando Gwain era partito per l'accademia, non aveva avuto molte possibilità di lasciare il castello. Le mancava e si chiedeva quando si sarebbero rivisti dopo tutto quello che era successo tra loro pochi giorni fa. Accantonó quei pensieri e diede appuntamento ad Erika davanti al portone d'ingresso, felice della risposta positiva ricevuta. Lasció la biblioteca e si diresse verso il dormitorio per togliersi la divisa e indossare qualcosa di piú appropriato per un'uscita. Possiamo andare? Le domandó una volta arrivata sul luogo dell'appuntamento. Che farai una volta terminata la scuola?
     
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    Anche se con la testa era ancora alla festa di Halloween - a spaccarsi dalle risate spaventando tutti i bambini di Hogsmeade al fianco del suo affascinante maestro - con il corpo ormai era stata costretta a ritornarsene a Durmstrang, e per la precisione chiusa nella biblioteca fredda in ibernazione e circondata dall'odore di muffa dei libri, nonostante fosse ancora weekend. *Vuoi mettere col profumo megacostoso di Roeim?* - sospirava tra sè e sè. Bello schifo in confronto, anzi non c'era proprio il confronto, ma almeno cercava di consolarsi col pensiero che quello sarebbe stato il suo ultimo anno e teneva duro. Un pò come tutti là dentro. Syn per esempio, compagna di reclusione, disavventura, studi... al suo stesso anno, con la quale condivideva il compito di Pozioni Veleni, rimasto indietro. L'unica cosa che ho capito è che avrei dovuto mettermici prima a farlo... Sbuffò lanciando la piuma tre le pergamene ancora intonse. E' una fregatura essere fisicamente identica alla prof tranne che per la predisposizione in questa materia. Già perchè quando era stata clonata da Olivia a lei erano andati solo alcuni tratti della personalità originale e non la genialità con le pozioni che in quel momento le sarebbe tornata davvero utile. Uscire dici? Cercò di sbirciare da una delle grosse vetrate del labirinto di libri ma c'era foschia. Guardò allora l'orologio. Ci dobbiamo sbrigare però, l'ultima nave incantata parte tra poco e se perdiamo quella restiamo inchiodate qua. C'erano delle regole rigide per le uscite, sia di orario che di vestiario (ovvero divisa o niente), ed Erica non era nella posizione di poter prendere ulteriori punizioni da Carradine per quel anno, a meno che non avesse voluto rinunciare all'idea di diplomarsi ai M.A.G.O. Va bene dai mi hai convinta. Non che ci volesse molto a convincere la giovane Strange ad accannare lo studio per un'uscita... Metto a posto io qui. Fra 10 minuti giù al portone!
    La compagna fu puntuale, solo che quando la vide non potè che sgranare gli occhi osservandola. Possiamo andare? Arricciò il naso, dondolò un pò la testa, alla fine le sorrise: Ti piace vivere pericolosamente Hoffmann! Commentò riferendosi al fatto che si era tolta la divisa per degli abiti civili a differenza di lei che era rimasta in stile Durmstrang dalla testa i piedi. *Probabilmente non ha preso tante punizioni dal Preside quante me...* - immaginò ridendo sotto i baffi. Ma si chi se ne fotte! Detto fatto, un colpo di bacchetta e cambiò di abiti pure lei. Baciaci il culo Carradine! Si ok, quello forse non doveva dirlo, ma sapeva per certo che il Preside non era a scuola quel giorno per questo non se ne fece un problema, non avrebbe mai potuto sentirla!
    Che farai una volta terminata la scuola? Presa alla sprovvista da quella domanda non le rispose subito, la prese però per la mano. Te lo racconto appena saremo al sicuro sulla nave. Per ora... l'unica risposta è correre! In realtà no, non c'era tutto questo bisogno perchè probabilmente non le avrebbero fermate ma non si poteva mai sapere e poi, una bella corsetta verso la libertà rendeva tutto più divertente no?
    Tirandosi dietro l'altra corse quindi giù verso il molo delle navi, col fiato che faceva nuvole bianche nell'aria gelata del nord, e le guance che al contrario bruciavano come fuoco. Non si fermò nemmeno quando giunsero alla passerella, continuando a correre fino a che non furono "in salvo" sulla nave. Wowwww! Siamo salve! E presto saremo anche libere... Almeno per un pò, fino a che non avrebbero preso la nave per il ritorno. Andiamo a cercarci un posto comodo di sotto. Durante il tragitto traballa parecchio questa tinozza. Scesero giù dalla coperta ed Erica adocchiò subito un angolino dove potevano sedersi che indicò a Syn. Solo quando furono sistemate riprese fiato veramente e cominciò a sentire quasi caldo. Fiuuu! Che bella corsetta! Guardò l'altra per assicurarsi che stesse bene visto come se l'era trascinata dietro... Cosa mi avevi chiesto prima? Ah si, cosa voglio fare dopo scuola... Non era un segreto, quelli che contavano lo sapevano ormai tutti, ma con i compagni difficilmente parlava dei suoi sogni più privati, di solito le poche chiacchiere erano limitate ad argomenti impersonali. Non aveva amici lì, e nemmeno li cercava in effetti. Ma la Hoffmann era caruccia e magari con lei si poteva parlare anche di altro: L'Auror! Voglio fare l'Auror! - le confessò con l'entusiasmo nella voce e nello sguardo acceso. Ma non a Londra, dove ci sono quegli Auror bacchettoni... qui a Nord, dove ci sono quelli fighi! Un solo nome: Roeim Nystrom! E tu invece? Hai dei progetti?
     
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    La sua mente in quei giorni era altrove, fissa su un unico pensiero: Gwain. Dopo quella sera in cui avevano discusso parecchio, non smetteva di pensare a lui. Credeva di averlo perso, di aver perso un amico, l'unica persona capace di tenerle testa e di smuoverla quando si perdeva in un bicchier d'acqua. Le sembrava di sentirlo piú distante e non si riferiva soltanto alla distanza che li separava ma credeva che c'era qualcosa che non li permettesse di tornare quelli di una volta. Ci aveva provato piú volte a distrarsi con lo studio ma nulla era servito a togliere dalla mente il ragazzo. Chissà se anche lui provava le sue stesse emozioni. Vorrei tanto sapere come ha fatto a partorire un compito del genere. Ho capito che quest'anno abbiamo i M.A.G.O ma cosí mi sembra esagerato. Chiuse il libro, annunciando la sua disfatta ufficiale.
    Per quanto amasse gli esercizi complicati, in quei giorni faceva difficoltà anche con i compiti piú banali. Sí, tanto per oggi questo esercizio ci ha già torturate abbastanza. Prese il libro e lo ripose mello zaino, poggiando il mento sul palmo della mano e guardando in direzione di Erika. Aveva bisogno di prendere un pó d'aria e fu per questo che le propose di uscire e quando accettó, un sorriso si fece spazio sul suo volto. Erano rare le volte in cui lasciava il castello da quando Gwain era partito per l'accademia. Aveva risolto le cose con Tyler e pensava che tra di loro poteva nascere una bella amicizia ma non era affatto cosí. Sentiva di aver rovinato tutto. Se non avesse iniziato a frequentare Tyler e Gwain non li avesse beccati mentre si baciavano, forse, sarebbe tutto come prima. Perfetto, ci vediamo tra poco. Scosse la testa come a voler scacciare via quei pensieri e si allontanó verso il suo dormitorio. Sapeva quanto fossero rigidi sugli indumenti che potevano indossare ma quella sera non aveva voglia di badare alle regole.Pericolo è il mio secondo nome. Ironizzó su. Correre? Come correre? Ma prima che potesse dire qualsiasi altra cosa, si ritrovó a correre come non aveva mai corso prima di allora. La prossima volta che hai intenzione di correre cosí, avvisami prima. Si piegó in due, poggiando le mani sulle ginocchia. Non era una ragazza chissà quanto atletica, faceva quello che poteva per mantenersi in forma ma si affaticava facilmente. Come scendiamo da questa nave, devo bere assolutamente. Annunció, riprendendo fiato. Fammi strada, ti seguo. Odiava viaggiare su quella nave, si sentiva sempre male ma era l'unico modo per spostarsi. Quando si sedettero speró che quel viaggio durasse meno del previsto. Figo! Fare l'auror non era decisamente la sua aspirazione ma le suscitava molto interesse quel campo. Sempre meglio lavorare in un posto dove si è continuamente spronati da diversi stimoli. Le fece l'occhiolino, ridendo poi per la sua stupida osservazione. Tu hai le idee chiare, io non ancora. Ammirava chi aveva idee ben precise, al contrario di lei che vagava in un tunnel buio e senza via d'uscita. So che dovrei darmi una mossa ma non ho ancora capito cosa mi piace fare. Aveva diverse passioni come il violino e il pattinaggio sul ghiaccio ma non ambiva a nessuna carriera che avesse a che fare con queste due abilità. Vedi, i miei sono dei produttori di bacchette molto rinomati e vogliono che io segua le loro orme ma a me non sta bene. Prima di allora, ne aveva parlato solo con Gwain. Piú o meno. Diciamo che non amava toccare questo argomento ma, forse, le avrebbe fatto bene parlarne con qualcuno che non conosceva cosí bene. La verità è che ho paura di deluderli. Ammetterlo ad alta voce, la faceva sentire cosí piccola e indifesa. Ma questo non è il momento di piangersi addosso. Mise su un sorriso poco convincente e si rimise in piedi, andando verso l'uscita della nave. Perchè non andiamo a bere qualcosa? Le chiese mentre scendevano dalla nave. C'è un locale molto carino da questa parte. Chi arriva per ultima, paga il primo giro! Detto ció, prese a correre spedita.
     
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