Vicoli bui

Ero tornata a Londra per un altro weekend.
Ma questa volta eravamo solo io e Kynthia.
Lei aveva bisogno di distrarsi da alcuni pensieri e io pure, ma allo stesso tempo volevo anche cercare di capire alcune cose sul mio passato o meglio quello di mio padre.
Dopo essere arrivate a Londra eravamo passate da casa mia per cambiarvi visto il lungo viaggio e poi eravamo venute lì a diagon alley per farci un giretto.
Stavamo girovagando tra le vie di quel luogo nascosto ai babbani.
Così vicino ma allo stesso tempo così lontano.
Adoravo andare per negozi anche senza comprare nulla , ma curiosare tra gli scaffali, vedere cosa c’era si nuovo o trovare qualche chicca.
Quel giorno era proprio quello che mi ci voleva.
Allora bambola, felice di essere di nuovo fuori le mura?
Non avevo dubbi che la risposta fosse si, ma la vedevo comunque strana in questi giorni.
Un po’ di aria nuova non poteva che farle bene.
Quando iniziavamo a parlare io e Kynthia perdevamo il senso del tempo e anche dell’orientamento a quanto pare.
Avevamo imboccato una strada laterale a causa della moltitudine di gente che si stava riversando in strada, forse c’era qualche evento particolare, per evitare la folla avevamo girato a destra in una stradina a caso che ci aveva portato in un luogo diverso da diagon alley, almeno questa era la sensazione.
Qui tutto sembrava più tetro, oscuro.
Le abitazioni erano tetre e decadenti, sapevo dove ci trovavamo, eravamo finite a nocturn alley.
Guarda dove siamo finite!!
Si non era il posto più bello del mondo, ma sicuramente una metà interessante.
Sai qui ci dovrebbe essere un negozio di magia, non ricordo il nome, ma so di aver letto qualcosa al riguardo
Visto che eravamo capitate lo potevamo anche approfittarne.
Ci confondevamo bene con la massa.
Erano tutti vestiti di nero e noi non eravamo da meno.
Magari avrei trovato cio che stavo cercando in quel luogo.

Si esatto!!! Magie sinister
Era quello il nome del negozio e ci eravamo davanti, che fortuna non dovevamo fare tanta strada.
Al suo interno, per quello che si poteva vedere visto i vetri quasi neri dallo sporco, si vedevano delle ampolle con resti di strane creature, strani oggetti di cui non conoscevo il funzionamento.
Ero intenta ad osservare la vetrina quando una voce si intromise nei nostri affari, mi voltai per guardare a chi apparteneva.
Altri non era che il prefetto dei grifi.
Me lo ricordavo dalla festa che si era tenuta qualche settimana prima.
Kynthia era partita in quarta, la capivo ci stavamo semplicemente facendo i nostri affari.
non ho visto nessun cartello con su scritto che non possiamo stare qui, anzi
Kynthia aveva già detto quello che pensavo io, per cui non ci restava che entrare nel negozio, dopo un veloce sguardo la mia compagna apri la porta ed entrò, non prima di aver sfidato il nostro caro prefetto.
Il negozio era buio, e pieno di polvere. In realtà sembrava abbandonato, ma probabilmente era quella l’atmosfera che avevano creato.
Ci stavamo guardando in torno alla ricerca di qualcosa di interessante quando notaii un libro che mi attiró, una volta preso dallo scaffale iniziai a sfogliarlo.
Mi voltai per cercare la mia compagna Kynthia !! Vieni!!
Le passai il libro per farle vedere cosa avevo trovato.

Non so se pensava di essere simpatico i cosa.
Ignorai il ragazzo, che a quanto pare presumeva di sapere tutto di noi e pensava che ci eravamo perse.
Avevamo imboccato un vicolo a caso? Si, ma non ci eravamo perse, anzi sapevo esattamente dove ero.
E quel negozio era proprio quello che stavo cercando.
Sapevo che ci aveva seguito all’interno del negozio perché avevo sentito il campanello sopra la porta tintinnare, ma non avevo fatto caso a cosa stesse facendo o dicendo. Ero concentrata a guardarmi intorno, tutti quei gingilli strani ma anche interessanti, fino a che non avevo trovato quel libro.
Allora avevo chiamato la mia compagna,ma non era arrivata solo lei, anche qualcun’altro voleva farsi i fatti nostri.
Di solito dicevano che erano le donne quelle impiccione e che si facevano i fatti altrui?? Be qui avevamo un raro esemplare uomo impiccione, uomo poi, chi sa quanti anni aveva.
Kynthia mi stava chiedendo se era quello che stavo cercando senza farlo capire al ragazzo, appollaiato dietro le nostre spalle come un corvo.
Non volevo di certo far sapere i fatti miei a quel tipo, quindi evitai di risponderle, ma con uno sguardo le feci capire che le avrei spiegato dopo.
Ormai ci intendevamo senza comunicare.
sembra interessante, sai che divertimento sarebbe
Sarebbe stato bello pendere le sembianze di qualcun altro per qualche ora e magari entrare nella sezione proibita.
Li sicuramente ci sarebbe stato un incantesimo o una pozione che poteva aiutarmi, almeno lo speravo.

...molta gente si cagherebbe sotto solo a vederlo...
Sul serio pensava che un Auror potesse spaventarmi, anzi spaventarci.
Era facile fare il detective o quello che era con la magia, molto più difficile quando sei un babbano.
Lo stesso valeva per i maghi oscuri o quello che erano, troppo semplice ricorrere alla magia, nel mondo babbano c’era sicuramente più gente perversa e malvagia.
Oddio la battuta successiva fu davvero il colmo. Trattieni una risata sia per quello che aveva detto lui sia per quello che stava rispondendo la mia amica.
Ma tutta queste arie da uomo vissuto ??
Davvero qualcuno lo prendeva sul serio?
Va Be ci stava pensando Kynthia a fargli abbassare le arie o almeno a fargli intendere che era esagerato.
Li ascoltavo con un orecchio, ma la mia attenzione era concentrata su quel libro è su ciò che conteneva.
Poteva davvero aiutarmi a scoprire la verità?
Si effettivamente sarebbe uno spasso le dissi sorridendole e continuando a parlare a bassa voce.
Si , volevo proprio comprarlo, sei sicura di voler fare a metà? Perché lo compro di sicuro
Era interessante sentire quello che stava dicendo il prefetto
Interessante, vedo che sei molto informato su queste cose.
Suppongo tu sia un cliente abituale di questi luoghi dissi indicando il negozio.
chi sa quante volte l’ha già usata mi rivolsi alla mia amica con uno sguardo di intesa.
comunque, grazie per i consigli. dissi rivolgendomi al prefetto, infondo ci aveva appena detto che potevamo tranquillamente trovare questa pozione già pronta, senza doverci sporcare le mani Cosa dici andiamo a pagare?
Mi avviai verso la cassa con il libro in mano e suonai il campanello per chiamare il commesso, che arrivo subito.
Probabilmente era nascosto dietro la tenda che divideva il negozio dal retrobottega, ad ascoltare le nostre chiacchiere.

Dove voleva andare a parare il prefetto?
Voleva fare il simpaticone, il sarcastico e l’autoritario tutto insieme?
Qualsiasi ruolo volesse ricoprire non ci stava riuscendo.
Non lo conoscevo e al momento per quello che avevo visto non ero stimolata ad andare oltre, forse un giorno avrei cambiato idea, ma per ora non mi fidavo.
Una cosa però mi era chiara, lui ci aveva già catalogata senza conoscerci e senza sapere nulla di noi.
Ed erano proprio quelle le persone che meno mi piacevano, si permettevano di giudicare gli altri così, come si fa coi libri guardando solo la copertina.
Ehm, no grazie. Questo lo pago io e lo tengo io. Tu puoi consultare quello di tuo padre. dissi guardando torvamente quel ragazzo.
A che gioco stava giocando?
Aveva appena detto che non dovevamo portare la casata in qualche guaio è adesso voleva comprare un libro che lo avrebbe sicuramente messo nei guai se trovato nelle sue mani?
No decisamente non mi fidavo.
Tranquilla Kynthia, ci sistemiamo dopo noi. le dissi sorridendole, pagando il libro al commerciante. Non potevo crederci, forse avevo trovato quello che cercavo.
Non mi sembrava vero.
Una volta uscita da quel negozio respirai un po’ di aria “fresca”, se così si poteva dire.
Sicuramente meno stantia di quella che c’era in quel negozio.
Qui si dividono le nostre strade, prefetto. Ci rivedremo a scuola, ora scusa ma abbiamo altre cose da fare
Guardai la mia compagna e con uno sguardo d’intesa salutammo il ragazzo e ci avviamo, velocemente, verso la via principale di diagon alley.
Volevo togliermi dai piedi quel tipo e sfogliare in tutta tranquillità quel libro.
Cosa ne pensi di quel tipo? Di lui non mi fido.
Mi aveva dato l’impressione di essere uno che avrebbe fatto qualcosa solo se ci avesse guadagnato, altrimenti non ci avrebbe nemmeno provato.