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Uno dei campi da quidditch in cui si allenano i Bats si trova proprio a Diagon Alley, una bella fortuna se si pensa che comunque ultimamente ho voglia di spostarmi come ne ho di farmi la manicure.
Non ne ho voglia, anche perchè l'ultima volta mi è durata un giorno, neanche, ore praticamente.
Mi hanno tirato giusto un bolide dritto sulla mano e mi hanno spezzato l'unghia, maledetti.
Abituarmi al quidditch inglese non è facile dopo tutti questi anni in Bulgaria.
Ma mi sto impegnando e spero che alla fine vada tutto per il meglio.
Sono in pausa e mi sto bevendo qualcosa di energetico quando vedo trotterellare verso di me una bambina.
Penso che si tratti di una fan, e sono già pronta con il sorriso stampato sulle labbra quando riconosco Penny Lane al suo fianco.
La saluto, non ci passerò mai sopra questa cosa che mi ha fregato il ragazzo, anche se me lo ha fregato dopo che ci siamo lasciati quindi tecnicamente non mi ha fregato niente, in compenso mi viene un colpo allo stomaco quando realizzo chi sia la piccolina che ha accanto.
-Ma ciao- mi sento dire sbalordita del mio stesso tono acuto - voglio dire, ciao principessa, che bella sorpresa mi hai fatto- Tengo per me la domanda madre, ovvero "e papà? Dove accidenti sta tuo padre?"
-Ci presentiamo finalmente, molto piacere di conoscerti, state aspettando da tanto?-
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E’ tutta la mattina che pesto i piedi e rompo le scatole a mamma. Lei è lunga eterna a prepararsi. Sbuffo e soffio nemmeno fossi Eolo per essere il più fastidiosa possibile. E’ tutta la settima che aspetto e non vedo l’ora di andare ad assistere agli allenamenti dei Bats. Mamma non è altrettanto entusiasta e si vede da come cincischia con rossetto e mascara. Quando Merlino vuole e si sente pronta usciamo e insieme raggiungiamo il capo ovale dove sappiamo si svolgono le prove per le partite ufficiali. Appena entrata comincio a svicolarmi dalla mano di mia madre che mi vorrebbe composta e compassata al mio fianco. Forse si è dimenticata come ci si può sentire alla mia età quando si ha una fortuna del genere. Quella che io presumo sia la nuova fidanzata di papà mi ha invitata ad assistere all’evento. Forse loro pensano che io sia troppo piccola per capire che gatta ci cova ma come tutti gli adulti pensano che i bambini siano un po’ citrulli.
Arriviamo proprio durante la pausa degli allenamenti, il momento giusto per poter girovagare senza essere troppo d’intralcio. Sfuggo dalla presa di mamma saltellando verso colei che il mio sguardo stava cercando già da un po’. La vedo seduta mentre si disseta e con la mia bella faccia tosa mi paro davanti a lei che mi saluta mostrando di riconoscermi
Ciao! Ti avevo promesso che sarei venuta e Phoebe mantiene le promesse.
Papà mi ha raccomandato di essere carina con quella signora e ci provo. Sono un po’ gelosa di mio padre e devo ammetterlo. I miei genitori non stanno più insieme ma indipendentemente da questo considero papà una mia proprietà ed immaginare di doverlo condividere con un’altra donna mi da un po’ fastidio.
No, siamo appena arrivate, mamma è lunga a prepararsi e papà non è sicuro di poter venire per impegni di lavoro. Il mio papà è molto importate e sempre molto impegnato.
Mi pavoneggio per cotanta parentela nemmeno fosse merito mio.
Un po’ meno spavalda mi avvicino alla bella signora porgendo la manina.
Piacere mio, sono Phoebe Krueger. Grazie per l’invito. Come stai?
L’imbarazzo mi fa infilare una domanda dietro all’altra mente sento il visino arrossire.
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-Brava, è giusto mantenere le promesse- le dico perchè è vero, non è neanche una cosa da tutti, se questi sono i presupposti già mi piace.
Apprezzo il fatto che Penny non stia facendo resistenza, insomma entrambe abbiamo amato uno stesso uomo, non deve essere stato facile per lei rendersi conto che forse per Michael non era mai del tutto passata la cosa.
Ma la bambina non sembra indisposta nei miei confronti, non deve averle parlato male di me,non eccessivamente almeno.
-Hai davvero ragione, per questo lo perdoneremo, vero?- non mi aspettavo così il nostro primo incontro, pensavo lui venisse, pensavo che sarebbe stato il giusto mediatore tra me e lei.
Invece niente, non c'era.
-Io sto bene, certo ora sono anche un po' sudata, vengo da un allenamento molto intensivo, ma per il resto va tutto alla grande, tu come stai? Vuoi qualcosa da bere?- mi volto verso il distributore – abbiamo thè, succo, acqua- non è che ci sia molta scelta a ben pensarci.
-C'è qualcosa che ti piacerebbe fare in particolare?-
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2 replies since 30/10/2020, 10:12 59 views
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