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Negli anni poche cose gli sono rimaste nella mente, la ragazza che sta seduta a un tavolino nei pressi del bancone è una di queste.
La osserva da diversi minuti mentre carezza la testa della sua bambola, fatta a suo uso e consumo.
Le mancano i capelli, il suo scopo, quella sera, è di riuscire a prendere con se una ciocca degli stessi.
Si avvicina dunque con passo lento, l'ha raggiunta quando si china su di lei e le sussurra – quanto tempo che non ci vediamo, Audrey.- Inspira il suo odore – odori di ciliegi in fiore- in netto contrasto con l'odore di terra bagnata che si respira solitamente in quel periodo.
Sorridi e le passi accanto sedendoti poi davanti a lei.
-Aspettavi da molto?- il tuo inglese non è perfetto come quello di tanti altri, ma sei migliorato, ora lo parli con maggiore sicurezza, privo dei termini tipici della tua terra.
-Perdona il mio ritardo-
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-Ti dispiace se stasera torno più tardi? Un mio amico mi ha scritto di essere in città e vorrei salutarlo… potrei portare Diego da Sarah e andare a prenderlo più tardi- ai cugini non sarebbe dispiaciuto casino in più in casa, sua cognata in particolare sembrava divertirsi a comandarli come se fossero il suo piccolo esercito di auror.
-Non so per quanto resterà a Londra ma mi piacerebbe potertelo presentare quando avrai il turno libero.-
Cris non sembrava troppo felice della location per l’incontro, ma la lasciò andare solo con una raccomandazione: non attaccare briga con nessuno e in caso di problemi rintracciarlo con un patronus. Dopo averlo rassicurato Audrey lo salutò con un bacio come si deve e andò a prepararsi.
Lo attese al bancone del Pandemonium, non mancando di ordinare un drink per rompere il ghiaccio.
Non lo vedeva da anni: un carattere molto riservato come il suo difficilmente dava spazio a un contatto che non fosse dal vivo, per questo non si erano scambiati molte lettere. Audrey gli aveva promesso di andare a trovarlo anni fa ma la guerra e il lupuminarius avevano reso impossibile rispettare quella promessa; Wargus e gli obscurus in seguito l’avevano costretta a rimandare e alla fine Audrey aveva dovuto rinunciare.
Tolse la giacca di pelle e la lasciò sullo schienale della sedia restando in jeans e maglietta, poi sorseggiò il cocktail.
Come avrebbe avuto modo di vedere, certe cose non cambiavano mai.
Audrey non lo sentì arrivare, non percepì nemmeno la sua presenza finché non le parlò all’orecchio. Quei modi di fare così ambigui aveva scoperto essere soltanto un suo modo di essere, se i primi tempi l’avevano stranita alla fine ci aveva fatto l’abitudine.
-Sono anni, Abi-, disse, e nel voltarsi lo strinse in un abbraccio caloroso. -Non preoccuparti, sono arrivata da pochi minuti. E’ bello rivederti. Posso offrirti qualcosa?- gli sorrise. -Cosa ci fai da queste parti? Ti tratterrai per molto?-
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Certe persone non possono essere dimenticate, per i modi, l'eleganza, la mera bellezza.
Altre per la loro particolarità.
Ha sempre pensato che la pelle di Audrey fosse tra le più rare.
Liscia come fosse porcellana, i suoi occhi vitrei gli scaldano il cuore, le sue labbra sono succose, umide, invitanti.
-Vorrei io offrire a te qualcosa- gli sorride e poi solleva un indice alla volta del barista, affinchè possa avvicinarsi per ordinare.
Chiede una soda, con ghiaccio e limone, lei ha finito il suo drink allora ne chiede uno anche per lei, come il precedente.
-Non starò molto, sono qui per te e per alcuni affari a Nocturn Alley- più che altro acquisti, e, qualora gli vada bene, magari potrebbe rivedere la bionda e giovane Rosier.
Lui non pone limiti al caso, neanche quando si tratta di incontri casuali sebbene desiderati.
-Ti vedo più luminosa del solito? Come mai? Chi ti rende così raggiante?- si, lo sa, perle così rare non restano sole troppo a lungo, non importa, comunque sarebbero troppo distanti, comunque dovrebbe avere pazienza.. -
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Audrey non insisté, sapendo quanto Abasi ci tenesse per certe usanze lo lasciò fare. Si limitò a ringraziarlo e quando il barman ebbe finito di preparare il secondo drink ne bevve lentamente alcuni sorsi. Fu come mandare magma giù per la gola, il calore si diffuse presto in tutto il corpo dandole una momentanea sensazione di benessere.
-Nocturn Alley? Certe abitudini non cambiano mai... ti hanno sempre affascinato i loro cimeli-
Non sapeva se ne facesse uso o meno, ma la magia in Africa funzionava in modo molto diverso rispetto agli altri continenti al punto tale che perfino alcuni babbani avevano dato segno di poterla far intervenire in alcuni riti. Una delle raccomandazioni che le aveva fatto, quando ancora programmava di partire per fargli visita, era stata appunto avvisarlo con un certo anticipo, forse perché farla andare in giro da sola non era prudente.
-Come sempre non ti sfugge niente-, gli sorrise, -E’ solo un bel periodo. Ho aperto gli occhi su quel che provavo per una persona che conosco da tanto tempo… è da appena quattro mesi che stiamo insieme ma finalmente sto bene-
Non c’erano parole per descrivere quanto fossi felice con Cris, del resto non ve ne fu bisogno: Abasi se ne era accorto ancor prima che potesse parlargliene.
-E’ solo un po’ complicato sul lavoro visto che è il mio capo. Non ricordo se te l’ho già detto, mi sto addestrando per diventare un’Auror anch’io. Mi piacerebbe fartelo conoscere prima della tua partenza-, bevve nuovamente, questa volta più a lungo, e inumidì le labbra.
-Tu, invece? Immagino non ti sia difficile fare qualche conoscenza interessante, le ragazze ti hanno sempre trovato attraente-
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-Mi piace quel posto, quell'aria così misteriosa, mi sorprende come mai tu non la trovi così affascinante- lui adora soprattutto passeggiare tra i vicoli di quella cittadina.
Sempre così ombrosa, avvolta dalla nebbia, da individui così poco inclini al sorriso, un po' come lui.
-Come sempre- le sottolinea sornione.
Apprendere che ha un uomo speciale nella sua vita non lo sprona certo a lasciar perdere il suo particolare proposito.
Il fatto è che lei è un po' come un'ossessione, non potrebbe comunque averla tanto valeva poter godere della compagnia della sua riproduzione in scala e farle sentire di rimando la sua presenza.
-Mi fa piacere- è bugiardo ma non se ne cura.
Non si può sempre dire quello che si pensa, a volte bisogna omettere.
-Un auror quindi, mi hai scritto che ora sei operativa, mi piace questo tuo essere ambiziosa- pensa che forse un giorno potrebbe trovarsi in una scomodissima situazione la sua bellissima Andromeda.
-Sarebbe un immenso piacere- mente di nuovo, ma non la scontenta, ci tiene, tanto vale vedere in faccia chi ha preteso tanto.
-Nessuna che ha ancora catturato il mio cuore come te- le dice mescolando la lusinga a una punta di verità – le ragazze sono come le farfalle,si avvicinano,ti dedicano il loro interesse totale per una giornata, dopo di che volano via e muoiono, e rinascono per un altro uomo.
Così come non c'è costanza per loro così non ce n'è da parte mia- non che gli interessa avere una donna fissa nella sua vita, crede seriamente che il loro interesse sia fragile, che non amino la costanza se non quando lo decidono loro, allora se deve usare usa, senza troppi pensieri nella testa.
-Magari un giorno sarò fortunato come te- fa tintinnare il bicchiere al suo e ne beve un sorso.
-Parlami del tuo lavoro, come mai ti piace così tanto?-. -
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-Non ho detto questo.-, gli sorrise. Da creatura i luoghi proibiti avevano sempre esercitato un certo interesse, tant’era che al Pandemonium e nelle strade di Spooky Village si sentiva come se fosse a casa sua.
-È solo che… non è prudente per me farmi vedere lì. A dire il vero non lo è nemmeno qui, ma almeno possiamo avere un margine maggiore di discrezione-, Audrey si passò una mano dietro alla nuca, a disagio. Visto il suo background passato a Cris non andava a genio che frequentasse certi posti, tutt’al più che l’intera famiglia era formata da Auror.
-Ti piacerà, vedrai.-, ciò che non si aspettava invece era che la rivelazione che arrivò subito dopo. C’era stato un breve periodo, seppur intenso, in cui dopo la rottura con Lukas aveva cercato rifugio nelle braccia di Abasi. Non sapeva cosa voleva dalla vita, non riusciva a vedere una via d’uscita a una sequela di relazioni fallimentari, e l’amico si era trovato al posto giusto nel momento giusto.
Audrey aveva ceduto all’attrazione, così come aveva ceduto alla tentazione della curiosità: come sarebbe stato condividere un momento così intimo come il sesso con qualcuno per cui si provava solo affetto?
La risposta l’aveva piacevolmente sorpresa. Il sesso con Abasi era stato appagante, divertente e intenso, in lui aveva trovato una complicità inattesa e le aveva fatto scoprire un lato di sé più intraprendente, che non credeva di avere. Quella parentesi aveva avuto vita breve, cosa che Audrey sapeva fin dall’inizio, e aveva conosciuto fine con la partenza dell’amico, ma non per questo non era stata importante. Solo non aveva immaginato lui l’avrebbe vissuta in modo simile.
-Sei di pretese difficili-, lo prese affettuosamente in giro, -Non vuole essere una critica… non me lo aspettavo, ecco tutto.- bevve il drink e lasciò il bicchiere vuoto sul bancone. Quando il barman le chiese cosa poterle servire gli fece cenno che stava a posto; non era più abituata a bere, cominciava a girarle la testa.
-Un giorno, chissà. La vita sa essere piena di sorprese, persone come te sono speciali e non restano sole a lungo. Quanto al lavoro come Auror… forse sono un’ingenua, ma mi piacerebbe poter fare la differenza per quelli come me. Dimostrare che non tutto ciò che è di rilievo è prerogativa dei maghi. Non amo gli scontri, ma ho scoperto che sono brava a immedesimarmi in un ruolo- uno sveglio come lui avrebbe capito subito a cosa si riferiva. Per di più Audrey cominciava ad essere consapevole del fascino che esercitava, e in base alla necessità non si preoccupava di risparmiarsi. Un’arma era sempre un’arma.
-Tu a quest’ora dovresti aver finito Durmstrang. Di cosa ti occupi adesso?-
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Abasì non vede l'ora di conoscere quest'uomo, mera curiosità, o forse qualcosa che lo spinge a volerne sapere di più.
E' cosciente che lei sta pensando a quando è stata tra le sue braccia, lo sta facendo anche lui e quello che ha visto in quei momenti se lo ricorda tutt'ora.
Ma come una brezza leggera lei è volata via e non te ne sei fatto un cruccio, se non col tempo.
Quando le donne si sono susseguite e nessuna eguagliava lei.
Quando ti sei iniziato ad annoiare .
-Forse- le concede – tuttavia sono certo che si può sempre ambire al meglio- un po' la sua filosofia in ogni ambito.
Quello che gli dice è interessante, immedesimarsi in un ruolo.. una spia, un'infiltrata.
Un po' come gli piace giocare anche a lui. Doppiogiochista.
-Esattamente, mi sono iscritto in accademia, roba di psicomagia e arte divinatoria.
Potrei scoprire di essere ben disposto verso questa scienza- o forse stava solo cercando affinità con la sua arte.
Conoscere la psiche umana era qualcosa di esilarante.
-Che ne pensi? Credi ci fosse qualcosa di più indicato per me?-. -
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-L’ambizione è sempre stato un tratto contraddistinto di te- e un lato del suo carattere che aveva adorato.
Da che lo aveva conosciuto aveva notato in lui una maturità difficile tra trovare in un ragazzo della sua età e un carattere forte e dominante.
Se Abasi si prefissava un obbiettivo non faticava a raggiungerlo in fretta, come non mancava di trarre il meglio da qualunque situazione tuttavia senza essere un arrivista. Era stato premuroso con lei, non l’aveva mai giudicata e l’aveva sempre rispettata, diventando parte fondamentale della fase iniziale verso la guarigione.
-Penso che hai fatto una scelta che ti rispecchia molto- gli sorrise, ascoltandolo con sincero interesse. Non aveva avuto modo di approfondire quando era al castello, ma la divinazione di qualunque natura la affascinava.
Lui che era una persona molto riflessiva, poi, avrebbe trovato pane per i suoi denti con la psicomagia.
-In un certo senso ti permette di approfondire il tuo percorso da sciamano. Stai approfondendo qualche ramo in particolare?-
Altro tratto che l’aveva attirata di lui. Abasi l’aveva accompagnata nel suo viaggio prima di separarsi, con un rito della sua magia africana: la sensazione di benessere provata non appena aveva terminato la cerimonia le era rimasta addosso per giorni.
-Mi rendo conto che ne so davvero poco ma è un argomento che mi incuriosisce molto… un mese fa Cris ha requisito un carico maledetto di nkisi,da allora stanno comparendo più oggetti di questo tipo. Mi piacerebbe saperne di più. Hai qualche testo da consigliarmi?-
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Lo sa, sei molto ambizioso.
Questo è un lato del suo carattere che gli piace, non solo avere ma anche coltivare.
Non si pente della scelta che ha fatto, anche ammesso Audrey non avesse approvato per lui era la sua via.
Più ci pensava più se ne convinceva.
-Mi piace capire come funziona il meccanismo mentale, le emozioni- tiene per se il processo di legilimansia e occlumansia che si cela dietro questi insegnamenti.
La sua la ritiene comunque una risposta valida, chi non ama conoscere la mente umana?
-Un carico di feticci- venivano sicuramente dal Congo e se erano giunti a Londra allora voleva dire che c'era qualcosa dietro.
In essi c'è sicuramente un potere magico e spirituale legato al culto degli antenati.
Che qualcosa si stia muovendo in tal senso?
Che a breve Londra si possa popolare di spiriti malvagi?
-Nkisi in Payo Malombe , ma è scritto in lingua originale, potresti avere difficoltà nella traduzione-
Allora si sporge in avanti e la scruta con attenzione –ti affascina l'occulto, Audrey?- chiede sicuro che sia così – posso aiutarti, in accademia ci sono molti libri di testo inerenti a questo, se decidi di venire .. sai dove trovarmi-. -
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-Mi piace capire come funziona il meccanismo mentale, le emozioni-
-Affascina anche me. Molte lezioni di spionaggio ne prevedono lo studio, sai… per potermi confondere agli occhi del mio avversario dicono che devo imparare a ragionare come lui e ad agire come reagirebbe lui. Se non sono in grado di entrare nella sua mente non posso prevederlo. Non sono portata per la Legilimanzia quindi devo compensare senza magia-
Confondersi non era poi così complicato, la parte più dura era riuscire ad anticiparne le azioni; Cris riteneva che Audrey stesse migliorando lezione dopo lezione, la spronava a non scoraggiarsi perché solo l’esperienza sul campo avrebbe reso completa la sua formazione.
Sapeva che non c’era persona migliore di lui per parlare del carico sequestrato, e il suo sguardo vivido d’interesse ne fu la conferma.
-Cosa pensi potrebbero nascondere?-
Non era proprio il suo campo, non sapeva a cosa servissero, ma lui avrebbe potuto essere d’aiuto per le indagini.
La domanda che seguì le lasciò una sensazione di ambiguità. Non per l’occulto in sé: lo sguardo di Abasi e il tono con cui aveva pronunciato quelle parole sembrarono fatti d’ombra.
-Tutto ciò che è attinente con la magia mi interessa-, rispose infine, incuriosita. -Accetto volentieri il tuo invito. Potrei accompagnarti al tuo rientro, sempre che tu non abbia altri programmi- gli sorrise, poi si alzò e gli si avvicinò per lasciargli un bacio sulla guancia.
-Perdonami ma adesso devo rientrare. Cris stasera è di turno e suo figlio non è tranquillo se io non sono con lui- essere una coppia implicava anche certi doveri, e per quanto Sarah si fosse offerta volontaria per farlo dormire con i cugini Audrey sapeva che Diego faticava ad addormentarsi quando lei o suo padre non erano nei paraggi. -Mi ha fatto piacere poterti salutare-
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-Non saprei- mente, conscio di farlo - forse messaggeri, forse sono vuote. Forse vogliono solo mettere in allarme senza un reale motivo-
La risposta che gli da gli piacque, in fondo si poteva essere interessati all'occulto e non essere pronti ad ammetterlo.
Nascondersi dietro un dito dal nome "magia" è inutile, lei lo sa, sa anche che lui non vi legge solo mera curiosità dietro le sue parole.
Audrey è sempre stata una ragazza molto incline a mescolarsi con l'oscuro, se non per scelta sicuro per azioni di altri.
Abasì lo ha sempre saputo, oltre che percepito.
-Sono sempre disponibile per te, quando verrai andremo a fare questa ricerca- sorride appena quando lei lo saluta con un bacio su una guancia, approfitta di quel momento per sfilarle via un capello ricaduto silente sulla di lei spalla.
-Anche a me, non sai quanto- e su queste parole la osserva andare via.
La mano corre istintiva all'interno della sua giacca, la sua bambolina non aspettava altro che essere completata.
Alla folta chioma viene aggiunto il dettaglio finale.
Aspetterà il silenzio della sua stanza per completare il rito..
ShePrivata |
