Ashes to ashes

E' qualche giorno ormai che Sig è via. Una sera mi ha detto senza tanti preamboli che aveva bisogno di cambiare aria, di allontanarsi per un pò da questi posti dove è ancora un ricercato, ed è partito. Avrei solo voluto seguirlo, ma al contrario io ho bisogno di stare qui, di continuare le indagini su mio padre e di reclutare giovani maghi per i miei progetti. Una parte di me è comunque andata con lui e per quanto cerco di non pensarci mi sento incompleto senza Sig accanto, qualcuno direbbe triste ma non è tristezza è proprio mancanza fisica.
Cerco di distrarmi tenendomi impegnato e per fortuna il da fare non mi manca. Seguo le lezioni in Accademia con assiduità, cerco di imparare a rapportarmi con gli altri e nel tempo libero mi occupo dei miei esperimenti di magia oscura. Ed è proprio uno di questi esperimenti ad avermi portato fin qui stanotte: ho bisogno di alcuni ingredienti che è possibile trovare solo in un cimitero e quello di Bergenwiz è l'unico dove sono sicuro di poter trovare tombe di maghi fresche. Almeno credo, dato che ero sicuro anche di non trovarvi nessuno a quest'ora ma non è così.
Il ragazzo è seduto tra le tombe, non posso vederlo in viso ma giuro di averlo scambiato per un'ombra oscura all'inizio, qualcosa di non umano. Invece è umano eccome, anche se un tipo molto particolare di umano, di quelli che se ne stanno di notte in un cimitero a parlare con i morti: il mio tipo di umano.
-Cosa ti porta da queste parti?- Guardo a destra e sinistra ma credo che dica a me visto che non c'è nessun altro, nè vivo nè fantasma. Volevo fare due passi. E tu? Sembra del tutto a proprio agio in questo contesto e nemmeno infastidito dalla mia presenza, per questo mi azzardo ad avvicinarmi ancora, fino ad arrivare al suo fianco. Mi siedo vicino a lui. Ho interrotto qualcosa? La magia nera è affascinante. Ne conosco solo alcune forme, quella praticata al Nord più che altro. Non riconosco gli oggetti che sta usando, non deve essere di queste parti e non lo dico per il colore scuro della sua pelle. Ho visto più gente di colore in Svezia che biondi.
-E' il collante per Magda, la vedi? Le sue braccia sono poco salde, il filo non le sorregge più-
Annuisco e guardo le sue bambole come se capissi di cosa stia parlando: Sono fatte molto bene. Opera tua? Un artigiano. Da bravo Magingegnere apprezzo i lavori manuali ben fatti. Anche io faccio cose. Le creo. Le costruisco. Il che mi riporta al motivo per cui sono qui. Vuoi una mano? Mi offro volentieri. Magari dopo una mano può darla lui a me, al giusto grado di putrefazione per la mia ricetta.

La tranquillità di questo posto mi rilassa. La voce del ragazzo è fluida e melodiosa e tradisce un accento che non conosco ma che mi piace. Non so quanti altri si troverebbero altrettanto a proprio agio in un cimitero di notte, di certo nessuno che abbia paura della morte. Io ho trovato il mio personale modo per sconfiggerla ed ora non la temo più, ma lui? Sono curioso di conoscere la sua storia ma per il momento non intendo interrompere in alcun modo il suo operato. Oltre ad essere affascinante da osservare so bene che interrompere un incantesimo oscuro è sempre molto pericoloso. Di questa Magda invece, chiunque sia, non mi importa nulla. Quello che lui dice che le accadrà invece... questo si che è interessante.
Cosa creo intendi? Dipende. Mi lascio ispirare da quello che mi circonda di solito, prendo quello che trovo e lo trasformo in qualcosa di nuovo. Mi piace farlo anche con la magia stessa, inventare nuovi incantesimi. Per questo quando mi trovo davanti a magie che non conosco ne vengo attratto, non si sa mai dove si può trovare una buona ispirazione per qualcosa di nuovo. -Strano, il fascino del voodoo di solito viene surclassato dalla paura- Faccio no con la testa continuando ad osservare il suo operato. Io non ho paura della magia. Mi spaventano di più le persone che non la capiscono. Quelli si che sono pericolosi, perchè la usano male, provocando danni irreparabili. Si, si può dire che ciò di cui ho più paura sono gli ignoranti.
Non ho mai fatto una bambola voodoo ma con le mani me la cavo bene. Dopo aver guardato per qualche minuto quello che fa lui mi sento di poter provare per conto mio. Non garantisco sul risultato. - gli dico - Ma ho dovuto rammendare i miei vestiti fin troppe volte prima di imparare a farlo magicamente, tanto da saper usare ago e filo. All'orfanotrofio ce la cavavamo per lo più per conto nostro. Non c'erano molti abiti a disposizione, usavamo quelli smessi dagli altri, se si bucavano mettevamo le toppe noi stessi. Va bene così? Gli mostro il mio operato in attesa della sua approvazione.
In posti come questo si trovano molte cose che è difficile trovare altrove. Gran parte degli ingredienti per le mie opere provengono proprio dai cimiteri. Questo se è un tipo sveglio dovrebbe bastare a fargli capire che le mie "opere" non intrise di magia oscura, ma visto ciò che sta facendo lui non dovrebbe impressionarsi. Sai cos'è una Mano della Gloria? Sto lavorando su qualcosa di simile al momento... Per questo ho bisogno di... una mano.

Ricapitolando: oltre al fatto che ad entrambi piacciono i cimiteri concordiamo anche che chi non comprende la magia sia pericoloso. Non è facile per me incontrare qualcuno con cui io abbia un solo punto in comune, figuriamoci due. Questo ragazzo è speciale quindi, dal mio personale punto di vista, tanto da poter considerare di aggiungerlo alla mia particolare lista di candidati. E speciale lo è tanto da distrarmi con questi pensieri e riuscire a strappare uno dei miei capelli senza che io mi opponga. Chi conosce la magia oscura sa bene quanto sia pericoloso lasciare qualcosa di proprio nelle mani di qualcun altro, persino con una semplice Polisucco si possono causare gravi danni, ma con gli incantesimi oscuri anche di peggio. Ritengo però di non essere in pericolo con lui e se così non fosse non ci metterei molto ad ucciderlo sul momento con una semplice maledizione, anche se in questo caso sarebbe davvero uno spreco per me privarmi di una personalità tanto interessante. Vedremo come andrà a finire.
Lui fa la sua magia ed io attendo osservandolo quasi col fiato sospeso. -Cosa percepisci?- Difficile dirlo, è una sensazione strana ma a questo punto potrebbe essere anche solo suggestione. Dovrei approfondire di più.
Qualcosa, ma non so dirti esattamente cosa. Tenere in mano la mia bambola poi è altrettanto strano. Sono abituato a sensazioni che altri non possono capire, in fondo una parte della mia anima è custodita nel corpo di Sigfrid e non è stato semplice abituarmi al tipo di connessione che abbiamo noi due, continuamente spiati, uno nella mente dell'altro. Questa cosa però è ancora ad un altro livello. -Puoi completarla, rendendola più somigliante a te- Annuisco. E' un regalo allora. Ti ringrazio, non ne ho mai avuta una. In realtà non so quanto sia saggio tenerla. Finchè è nelle mie mani è ok, ma se finisse per sbaglio nelle mani di qualcun altro? Potrebbe essere disastroso. Ci penserò bene sul da farsi, intanto la conservo nella tasca interna della mia giacca e torniamo a parlare del mio progetto: Non proprio riprodurne una. Ho intenzione di modificarla ma è solo un esperimento per ora. Lo ringrazio con un semplice gesto del capo per la dritta sulla tomba e mi alzo per avvicinarmi alla lapide che mi ha indicato. La terra è stata smossa di fresco e non è stata ancora apposta la lapide definitiva di marmo, ma solo una semplice in legno. Famiglia Prewett. Leggo ad alta voce. Una delle Sacre Ventotto. Sono ventotto le famiglie magiche indicate come quelle con il sangue più "puro" secondo il libro di Cantankerus Nott scritto nel 1930. Deve essere la mia nottata fortunata questa. Più potente è la magia del "donatore" più sarà potete la mia "opera". Non temo di parlare così apertamente davanti a lui, dopotutto è stato il primo a condividere con me i suoi interessi quindi perchè dovrei nascondergli i miei? Forse potrebbe anche tornarmi utile. A proposito, non ci siamo presentati. Io sono Damien, Damien Bear. Con la bacchetta evoco una piccola pala ed inizio a scavare. Non è piacevole dissotterrare cadaveri ma non mi dà neppure fastidio. In fondo sono solo corpi e nulla più, anche il più grande mago del mondo arrivato a questo punto è solo concime. Se non hai paura di sporcarti, mi servirebbe un pò di aiuto per fare più in fretta. Sollevo le spalle indifferente. Come dice Price quando si chiede a qualcuno qualcosa bisogna farlo fingendo che la risposta non ci interessa: varrà anche in questo caso o solo quando si chiedono appuntamenti? Nel dubbio mi esercito comunque a provare i suoi insegnamenti. Peggio di come è andata con lui non potrà andare, oppure anche profanare tombe fa sembrare gay? No, non credo.

E' finita che la maggior parte del lavoro l'ha fatto lui. Non me ne volevo approfittare ma sembrava quasi entusiasta di sporcarsi le mani nella terra di quella sepoltura, cosa che non è da tutti. Ti ringrazio, sei stato davvero molto utile. Prendo dalla tasca un fazzoletto di seta nera consacrato con la magia in precedenza e vi conservo dentro l'arto già alquanto avvizzito, perfetto per l'uso che voglio farne.
Prima mi hai chiesto che uso voglio farne, come voglio modificare l'uso della Mano della Gloria... Faccio per riprendere l'argomento restando comodamente a sedere a chiacchierare con lui tra le tombe come due persone normali farebbero tra i tavolini di un bar. Ho studiato antichi testi che ne parlano in altri paesi europei e non funzionava solo per illuminare chi la usa come portacandela... C'è da dire che i testi di magia nera che uso io sono molto più antichi e raccontano di magie ormai scomparse ed in disuso, quelle che amo di più riportare alla luce modernizzandole in qualche modo. ...in origine questo oggetto maledetto serviva per paralizzare tutte le persone che veniva colpite dalla luce della candela, tranne chi la porta in mano ovviamente... Io vorrei restituirgli questo uso. Non gli spiego a cosa possa servirvi paralizzare un gruppo di persone ma non sembra così impiccione da poterlo chiedere. Per riuscirci però la candela va fatta con il grasso di un malfattore finito sulla forca che di questi tempi è difficile procurarsi o con il dito di un bambino nato morto Relativamente più semplice ma anche più macabro. Anche se non credo che lui ne resterà sconvolto lo fisso per un attimo a scrutare il suo sguardo. Magari non ti interessa però, è che quando parlo del mio "lavoro" mi lascio prendere dall'entusiasmo. In realtà mi rendo conto solo ora che non mi hai ancora detto come ti chiami... Io mi sono presentato ma lui lo ha ignorato. Ci sarà un perchè?