Colloquio Auror: Can Yaman

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  1. Can Yaman
     
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    Non avevo mai pensato di entrare a far parte di un corpo come quello degli Auror, almeno fino a qualche tempo fa. Mi ero da sempre considerato uno spirito libero, una persona che non doveva sottostare ad alcuna regola, dovendo badare principalmente a se stesso. In pratica questi erano stati i miei anni da quando avevo finito la scuola a pochi mesi fa. Non mi ero mai lamentato, anzi era la vita che avevo scelto, quindi perfetta per com'ero. Invece ora ero li, all'interno di un ufficio del Ministero della magia a fare un colloquio. I cambiamenti potevano essere radicali a volte, migliorando o peggiorando la propria vita. Quando allungai la mano per porgere il saluto alla donna, questa non mosse un dito, cosa che mi riportò a ritrarre la mano. Ora capisco perchè Cris vuole fare baldoria la sera dopo lavoro. Alcune cose mi si stavano chiarendo, mentre mi sedevo, a seguito dell'invito di Sarah. Lasciato il curriculum, ascoltai così le sue parole, anche perchè dallo sguardo che poco prima mi aveva mandato, non c'era di certo un inizio in discesa, anzi, pareva in salita. Ora avevo compreso che dovevo pensare ad una simulazione, come se questa fosse una situazione reale per me, dovendo convincerla. Sicuramente quella era la parte più ardua, vedendo com'era iniziato questo incontro. Di certo non mi ero dato per vinto, sapendo che avevo ancora tutte le carte da giocarmi e di potercela fare. Da spia di un altro ministero di sicuro avrei effettuato ricerche dettagliate, così da riuscire a trovare maggiori informazioni possibili. Per entrare in un sistema diverso avrei dovuto capire usi, abbigliamenti, modi di porsi, mentalità. Se ci fosse stata la possibilità avrei persino cercato di scoprire informazioni da qualche Auror di questo ministero, così da essere più sicuro. Per quanto riguarda la domanda, fossi venuto qui come spia come ho fatto io ora in questo momento, no non riterrei sufficienti le ricerche che ho fatto,andando dunque a compromettere la missione. Ovviamente li era una simulazione, dove c'era una situazione dietro molto differente da quella in cui mi trovavo io, ma avevo capito il concetto di base che mi era stato detto. Il non stringere la mano mi ha dato l'impressione di qualcosa che non andava, qualcosa che le metteva dei dubbi, così come le parole dette poco dopo, seguite da un'espressione che non lasciava alcun dubbio sui suoi pensieri. Era stato abbastanza evidente, che di certo non poteva passarmi inosservato. Un analisi dettagliata? Si, partendo dalla domanda che mi è stata posta prima si basa tutto sulla mancanza di informazioni su questo ministero, sulle persone che ci lavorano, come lavorano, come si vestono. Sicuramente il mio abbigliamento è molto diverso da quello che ci si aspetterebbe da un auror di questo Ministero, dunque già così c'era la possibilità di essere spedito senza problemi. Anche perchè non aprendo il curriculum, di certo non è qualcosa che riguarda il mio passato, ma solamente il presente, ciò che è accaduto da quando ho oltrepassato la porta del suo ufficio fino al momento di essere spedito a casa. Questo avrebbe portato al fallimento della missione. Conclusi, rimanendo li seduto, osservandola negli occhi, perchè mi piaceva guardare le persone con cui parlavo, non avendo paura nell'abbassare lo sguardo o distoglierlo.
     
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8 replies since 24/9/2020, 11:22   155 views
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