Colloquio Auror: Can Yaman

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    Ciò che la mia vita mi aveva dato, avevo cercato di guadagnarmela con il sudore della fronte, cercando di dare sempre il massimo. Era vero che per anni non avevo avuto una fissa dimora, ma perchè ciò che facevo era più importante di avere un singolo luogo per chiamarlo poi casa. Ho viaggiato in lungo ed in largo per il mondo, questo mi ha portato a conoscere veramente molte cose nuove, sia riguardanti l'erbologia, sia la cultura generale, compresa quella magica. In America avevo persino lavorato come supporto esterno per il loro ministero, fornendo informazioni su alcune particolari tipi di piante, insieme al loro utilizzo nelle pozioni. Quella vita però l'avevo accantonata, messa da parte, dal momento che mi ero stabilito a Hogwarts, mentre avevo preso casa a Londra. Una seconda casa, mi fosse mai servita quando non stavo nel mio capanno. Parlare con Anna prima e Cris dopo mi aveva fatto riflettere, potevo mettere veramente le mie potenzialità al servizio degli altri, dimostrare di essere veramente un esempio da seguire,com'era ai tempi della scuola. Ero ovviamente sicuro di poter fare tutte le cose che mi prefiggevo di fare, tra le quali vi era il diventare un Auror, se poi persino il mio amico Cris lo era diventato c'era speranza. Il tutto si era risolto con una richiesta al ministero, per fare un colloquio presso il loro Corpo Auror. Avevo dovuto attendere solamente qualche giorno per ricevere la risposta, dove mi era stato indicato data e ora dell'appuntamento. Dato che ero sicuro che non venisse guardato l'abbigliamento, sapevo che non dovevo di certo andare vestito come un pinguino, certo neanche come uno scappato di casa. L'abbigliamento che usavo soprattutto quando andavo in esplorazione per il mondo sarebbe stato più che sufficiente. La mattina dell'appuntamento ero già a Londra, pronto ad andare al ministero per svolgere il colloquio. Sapevo di dover chiedere di Sarah Matthews, avrebbe tenuto lei in mano il mio futuro come auror. Sicuramente la cosa che avrei dovuto fare prima di presentarmi li era quella di parlare con Cris, lui già era un Auror e forse sapeva dirmi qualcosa, ma preferivo rischiare senza alcuna informazione aggiuntiva. Così eccomi al ministero, camminando tranquillamente, anche se c'era un leggero aumento del battito cardiaco, in quanto di per se era un passo non da poco voler entrare nel corpo degli Auror. Avevo un bagaglio sulle spalle non male, tra ciò che avevo fatto in gito per il mondo e ciò che avevo dimostrato a scuola, ora dovevo solamente capire se sarebbe bastato. Non ci misi molto a trovare l'ufficio, ora che era li davanti a me, non mi rimaneva che entrare,mi tolsi gli occhiali, appendendoli alla camicia. Buongiorno, sono Can Yaman, sono qui per il colloquio Auror. Iniziai con il dire non appena oltrepassata la porta, trovandomi di fronte la donna che aveva le mie sorti in mano. Portai in avanti il braccio, così da salutarla formalmente con una stretta di mano. Dopo la stretta avrei preso dalla tasca il curriculum che mi ero portato dietro appositamente, con le informazioni essenziali e sintetiche sul mio conto. Ecco il mio curriculum. Glielo porsi, attendendo le sue parole per dare inizio al colloquio.


    Nome: Can
    Cognome: Yaman
    Nazionalità:Turca
    Luogo e data di nascita: Istambul, 8 novembre 1989
    Bacchetta:Legno di quercia, nucleo fatto di corda di cuore di drago, undici pollici, flessibile.

    Esperienze lavorative/ Capacità e competenze personali

    Esperto di Pozioni e di erbologia, ho passato gran parte della mia vita dopo la scuola in giro per il mondo a scoprire nuove tipologie di piante, vivendo a diretto contatto con la natura, imparando a sopravvivere alle avversità. Sin dal periodo scolastico mi sono dimostrato un ottimo duellante, portato più agli incantesimi offensivi, rispetto a quelli difensivi, dove ci sto tutt'ora lavorando. Ho avuto ed ho tutt'ora la possibilità di lavorare nel mondo babbano come fotografo di fama internazionale. Essendo particolarmente bravo con pozioni e piante, spesso sono stato chiamato per consulenze da parti di diversi ministeri della Magia. Da quest'anno ricopro la carica di Guardiacaccia a Hogwarts, aiutando la professoressa di Erbologia nelle lezioni e ovunque possano servire le mie competenze.


    Istruzione e formazione
    Scuola magica frequentata: Hogwarts
    Cariche ricoperte a scuola,se presenti: Prefetto
    Valutazione G.U.F.O:
    Trasfigurazione: A
    DCAO: O
    Incantesimi:O
    Pozioni:E
    Erbologia:O
    CDCM:E
    Valutazione M.A.G.O:
    Trasfigurazione:O
    DCAO:O
    Incantesimi:O
    Pozioni:E
    Erbologia:O
    CDCM:E


    Madrelingua:Turco
    Altre lingue: Inglese,Francese
    Attività extra professionali:Sport Extremi
     
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    Per mera curiosità era saltato fuori che l’ultimo aspirante auror al quale avrei fatto il colloquio era un amico di Cris. Sebbene le premesse di mio cognato, che mi aveva avvertito fosse un tipo particolare, non ero assolutamente preparata ad elaborare il “biglietto da visita” vivente che mi si parò davanti nell’ufficio.
    Non dissi nulla. Ignorai la mano che mi porgeva e non la strinsi, lasciai perdere il verbale che stavo scrivendo e riposi la piuma nel calamaio, fissandolo con un’espressione che non lasciava dubbi sui miei pensieri.
    -Buongiorno a lei- lo guardai negli occhi, -Ne è sicuro? Aspettavo un aspirante auror… - inspirai a fondo.
    -Si sieda.-
    Non avevamo cominciato con il verso giusto, però nulla era ancora perduto, anzi mi aveva offerto lo spunto ideale per metterlo alla prova e verificare subito se aveva flessibilità e spirito di adattamento.
    -Credo che lei sappia che il lavoro per cui si è candidato includa gli ambiti più disparati della magia, tra questi duello, investigazione e spionaggio. Adesso le proporrò una scena simulata, la prenda come se fosse a tutti gli effetti uno scenario reale nel quale potrebbe ritrovarsi in futuro: lei in questo momento è già un auror ma in incognito come spia per conto del capoauror di un altro ministero. Che lei disponga o meno delle qualifiche necessarie per essere assunto è irrilevante: l’importante è che me lo induca a credere, perché io sono lo scoglio da superare o da raggirare per adempiere al suo dovere.-
    Purtroppo per lui lo scoglio ero io. E la pecunia di elementi che negli ultimi anni avevamo a disposizione non avrebbe influenzato il mio giudizio, perché non mi sarei fatta alcun problema a mandarlo a casa se non lo avessi reputato idoneo al ruolo.
    -Qualche giorno fa dovrebbe aver ricevuto la lettera di convocazione da me firmata e dove le è stato riferito che avrei fatto le veci del capo auror per il suo colloquio. Sempre supponendo che lei sia una spia… ritiene di aver fatto tutte le ricerche necessarie per non compromettere la sua missione?-
    L’abito non faceva il monaco ma questo non significava che il codice di abbigliamento potesse essere ignorato deliberatamente, per rispetto non solo del luogo di lavoro ma anche di chi, come me e Dell, e gli altri auror, ci lavoravamo rappresentando a tutti gli effetti l’applicazione della legge. Faceva perdere di credibilità entrambe le parti, e non solo: poteva risultare fatale in missione.
    -Che impressione ha avuto quando, entrando nell’ufficio, non si è visto stringere la mano? E ancora: se io adesso la invitassi ad uscire senza nemmeno aprire il curriculum… saprebbe fornirmi un’analisi dettagliata della simulazione individuando i potenziali motivi che l’hanno indotta a fallirla?-


    Edited by 'hotaru' - 24/9/2020, 14:56
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    Non avevo mai pensato di entrare a far parte di un corpo come quello degli Auror, almeno fino a qualche tempo fa. Mi ero da sempre considerato uno spirito libero, una persona che non doveva sottostare ad alcuna regola, dovendo badare principalmente a se stesso. In pratica questi erano stati i miei anni da quando avevo finito la scuola a pochi mesi fa. Non mi ero mai lamentato, anzi era la vita che avevo scelto, quindi perfetta per com'ero. Invece ora ero li, all'interno di un ufficio del Ministero della magia a fare un colloquio. I cambiamenti potevano essere radicali a volte, migliorando o peggiorando la propria vita. Quando allungai la mano per porgere il saluto alla donna, questa non mosse un dito, cosa che mi riportò a ritrarre la mano. Ora capisco perchè Cris vuole fare baldoria la sera dopo lavoro. Alcune cose mi si stavano chiarendo, mentre mi sedevo, a seguito dell'invito di Sarah. Lasciato il curriculum, ascoltai così le sue parole, anche perchè dallo sguardo che poco prima mi aveva mandato, non c'era di certo un inizio in discesa, anzi, pareva in salita. Ora avevo compreso che dovevo pensare ad una simulazione, come se questa fosse una situazione reale per me, dovendo convincerla. Sicuramente quella era la parte più ardua, vedendo com'era iniziato questo incontro. Di certo non mi ero dato per vinto, sapendo che avevo ancora tutte le carte da giocarmi e di potercela fare. Da spia di un altro ministero di sicuro avrei effettuato ricerche dettagliate, così da riuscire a trovare maggiori informazioni possibili. Per entrare in un sistema diverso avrei dovuto capire usi, abbigliamenti, modi di porsi, mentalità. Se ci fosse stata la possibilità avrei persino cercato di scoprire informazioni da qualche Auror di questo ministero, così da essere più sicuro. Per quanto riguarda la domanda, fossi venuto qui come spia come ho fatto io ora in questo momento, no non riterrei sufficienti le ricerche che ho fatto,andando dunque a compromettere la missione. Ovviamente li era una simulazione, dove c'era una situazione dietro molto differente da quella in cui mi trovavo io, ma avevo capito il concetto di base che mi era stato detto. Il non stringere la mano mi ha dato l'impressione di qualcosa che non andava, qualcosa che le metteva dei dubbi, così come le parole dette poco dopo, seguite da un'espressione che non lasciava alcun dubbio sui suoi pensieri. Era stato abbastanza evidente, che di certo non poteva passarmi inosservato. Un analisi dettagliata? Si, partendo dalla domanda che mi è stata posta prima si basa tutto sulla mancanza di informazioni su questo ministero, sulle persone che ci lavorano, come lavorano, come si vestono. Sicuramente il mio abbigliamento è molto diverso da quello che ci si aspetterebbe da un auror di questo Ministero, dunque già così c'era la possibilità di essere spedito senza problemi. Anche perchè non aprendo il curriculum, di certo non è qualcosa che riguarda il mio passato, ma solamente il presente, ciò che è accaduto da quando ho oltrepassato la porta del suo ufficio fino al momento di essere spedito a casa. Questo avrebbe portato al fallimento della missione. Conclusi, rimanendo li seduto, osservandola negli occhi, perchè mi piaceva guardare le persone con cui parlavo, non avendo paura nell'abbassare lo sguardo o distoglierlo.
     
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    -Precisamente-, confermai,il tono più ammorbidito.
    -Come spia la comunicazione è fondamentale. Del messaggio che lei vuole trasmettere, solo il 7% arriva a destinazione tramite le parole; il 93% dipende dal linguaggio non verbale, il che include l’inflessione vocale con cui le pronunciamo, la mimica facciale, postura, distanza spaziale e il modo in cui ci presentiamo.-
    Poggiai entrambi i gomiti sulla scrivania. Era un sollievo constatare che fosse capace di spirito critico.
    -Questo per farle capire che non si tratta di pignoleria né di ipocrisia di facciata- o di rompergli le palle random, come ero certa fosse appena passato per la sua testa -Se supererà il colloquio, lei rappresenterà l’applicazione della legge. Che meno piacerle o meno, il suo aspetto è il suo primo biglietto da visita e il codice di abbigliamento gioca un ruolo fondamentale. Lei potrebbe essere il candidato migliore di cui il dipartimento avrebbe bisogno da anni, ma se oggi avesse avuto qualcun altro al mio posto né io né lei avremmo potuto scoprirlo perché, mi passi il termine, si sarebbe giocato la sua unica possibilità per una cazzata.- afferrai la pergamena con il suo curriculum e ne ruppi il sigillo, cominciando a srotolarla.
    Dell non era meno rigido di me in questo. Ero pronta a mettere la mano sul fuoco che se fosse entrato in questo preciso istante per consegnarmi i dossier della giornata avrebbe pensato che stessi prendendo un caffè con il barman della testa di porco express.
    -Lo stesso vale in missione. Basta un dettaglio fuori posto, una leggerezza e lei e la sua squadra siete morti.-
    Esistevano perfino infiltrati che sospettavi essere spie, ma così bravi da riuscire, alla fine, a convincerti del contrario. Joel me l’aveva fatta sotto il naso per due anni.
    -Detto questo… si dia un attimo una sistemata. Se può cortesemente anche riporre gli occhiali da sole, mi piace guardare il mio interlocutore negli occhi-
    Ci mancava solo che una delle mie deliziosi colleghe entrasse e riportasse malignamente a mio marito che non avevo battuto ciglio.
    -Leggevo che non è del tutto nuovo nell’ambiente. Si è prestato per diverse consulenze anche per questo ministero. Me ne parli: di cosa si è occupato nello specifico?-
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    Di sicuro il colloquio sarebbe stato più difficile di quello che mi sarei aspettato, anche perchè inizialmente per me l'abbigliamento che portavo non era così essenziale come credevo, idea naufragata nell'istante in cui ero entrato nell'ufficio di Sarah. Ero stato messo subito alla prova, superandola a quanto potevo constatare, anche dal suo tono di voce, che era cambiato rispetto alle prime domande che mi aveva posto, ero nella direzione giusta. Comprendevo ogni parola che mi stava dicendo, allo stesso modo avrei dovuto a Cris una bevuta se tutto andava bene, ora capivo perchè era diventato rigido come un palo della luce e la sera si voleva bere sempre qualcosa. Arrivò poi il momento in cui ruppe il sigillo del curriculum, iniziando a leggere tutto ciò che c'era, sintetizzato, sul mio passato.,tutte le mie competenze nei vari campi. Si, comprendo. Affermai dopo il discorso riguardante la mia “cazzata”, in quanto se fossi entrato nel corpo Auror sarei diventato il rappresentante dell'applicazione della legge, dovendo mantenere un certo standard. Si, certamente. Dissi, mettendo a posto la camicia, andando a srotolare le maniche, abbottonare i bottoni lasciati liberi nella parte alta della camicia, e riponendo sulla scrivania gli occhiali da sole, togliendoli dallo scollo della camicia, dove li avevo messi prima di entrare nell'ufficio. Dopo essermi riassettato tutto, potevamo andare avanti con il colloquio, che passò a ciò che avevo scritto nel curriculum riguardante le varie consulenze che negli anni avevo fatto. Tra queste vi erano anche quelle con il Ministero della magia londinese,quindi era normale che volesse sapere di più su questa faccenda. Si, queste consulenze sono state quasi esclusivamente basate sul supporto per particolari piante pericolose e rare, oltre che per delle pozioni. Girando il mondo ho avuto modo di scoprire ed entrare in possesso di moltissime piante, quindi se c'era la possibilità di dare una mano non mi tiravo indietro, mettendo le mie conoscenze e doti al servizio del Ministero. Sono stato chiamato diverse volte, soprattutto per delle piante particolari che servivano per delle pozioni. Tutto quello che poteva servire era presente nel mio erbario, una lunga catalogazione di tutte le piante che sono riuscito a trovare nel mondo. Attraverso questo potevo spiegare tutto di ogni singola pianta. Vale lo stesso discorso per quanto riguarda le pozioni, dove a volte una consultazione esterna può portare più informazioni di quanto si riuscirebbe a fare da soli. Questa è stata la mia esperienza con questo ministero. Conclusi, rimanendo seduto composto, osservando sempre negli occhi Sarah, convinto di come avevo spiegato il tutto non mi rimaneva altro da fare che attendere la sua prossima domanda.
     
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    Avrei tanto voluto chiedergli se comprendeva quello che dicevo, a patto che fosse sinceramente d’accordo e che non annuisse solo per quieto vivere, perché diavolo non ci aveva pensato prima? Perché non aveva preso seriamente quel colloquio come fosse una missione? Soprattutto, avendo la fortuna di conoscere un auror attivo da anni nel corpo auror, perché non si era minimamente informato?
    Cris era buono, ci teneva a certe cose ad altre meno, non solo lo avrebbe avvertito ma avrebbe potuto perfino offrirsi per fargli una simulazione di colloquio.
    Perché, e mi doleva pensarlo, più andavamo avanti e meno ero convinta del suo inserimento in squadra. E il problema aveva ben poco a che vedere con il suo abbigliamento.
    Lo avevo messo di fronte allo scenario simulato non solo per dargli una lezione di spionaggio, lo avevo fatto soprattutto per osservare lui e una sua reazione, che in fin dei conti non era avvenuta. “comprendo”, “certamente”… non avevo bisogno di un sottoposto passivo, ma di qualcuno che motivava le sue scelte.
    -E’ abile nel suo campo. Il suo intervento è stato definitivo in diverse indagini.- sfogliai il curriculum arrivando a metà, dove parlava dei suoi lavori.
    -Leggo che attualmente è stato impiegato come guardiacaccia al castello- aggrottai le sopracciglia -Circa un mese fa.-
    Potevo condividere e sottoscrivere in pieno la perplessità di Rya circa i neo assunti. Neanche il tempo di fare il colloquio che si dileguavano. Cercai di trovare un nesso nel suo percorso.
    -Pochi giorni fa invece ha richiesto il colloquio per diventare auror… quanto ci vorrà per stufarsi del suo lavoro prima di cercarne un altro? Normalmente servono anche tre anni aggiuntivi di addestramento prima di entrare in squadra… l'ha tenuto in conto?-
    Chiusi il curriculum e incrociai le braccia in grembo. Avevo fatto a Lennox un discorso analogo: noi eravamo pronti ad accogliere in squadra chiunque mostrasse la motivazione e la determinazione a restare, a lavorare, ma se doveva essere un investimento rischioso con un'ingente perdita di tempo e di risorse preferisco chiudere e guardare oltre.
    Avrei scavato a fondo con lui per garantirgli la stessa opportunità che avevano avuto gli altri prima di lui, ma quell'opportunità doveva dimostrare di volerla.
    -Perché vuole diventare auror, signor Yaman? Perché non l'insegnante o il pozionista? Le sue inclinazioni parlano chiaro-
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    Ero sicuramente molto preparato nel mio campo, oltre al fatto che sapevo sopravvivere a lungo stando lontano da casa ed in luoghi non proprio tranquilli. Lo dimostravano gli ultimi dieci anni della mia vita, dove avevo praticamente vissuto a contatto con la natura. Forse era stato persino quello a cambiare il mio modo di pensare, di vedere la vita. Tornare alla normalità non era affatto semplice, ritrovarsi una casa fissa, un posto fisso dove stare, ma era quello che avevo scelto per me, quello che avevo scelto per il mio futuro. Era vero di mezzo c'era anche una donna, quando mai non c'è una donna nelle scelte che compie un uomo per il suo futuro. Il fatto che adesso avessi un impiego come guardiaccaccia non mi aveva limitato alla scelta che avevo fatto poco dopo, perchè non c'era nessuno che aveva imposto che se uno faceva il guardiacaccia non potesse entrare anche nel corpo Auror. Non mi sono stufato del lavoro del guardiacaccia, anzi mi trovo molto a mio agio, ciò non toglie però che ho anche preso la decisione di chiedere un colloquio per entrare nel corpo Auror. Non penso ci sia nulla che vieti di affiancare i due lavori, Sono anche a conoscenza del fatto che ci siano tre anni di addestramento, ciò non mi spaventa e non sarà di certo un problema. Ho notato come Cris, riesca a fare l'auror ed il professore allo stesso tempo, dunque ho pensato di poter riuscire a fare entrambe le cose, avendo sicuramente un orario più flessibile rispetto al suo. Non avevo nulla in contrario al fatto che potesse avere delle perplessità su ciò che avevo fatto, ma tutto aveva una motivazione, ciò che avevo appena fatto era dare spiegazione di ciò. Non mi sentivo in colpa, non stavo abbandonato o scaricando alcun lavoro, stavo solamente mettendo i due lavori uno al fianco dell'altro. Ecco che poi arrivò la domanda fatidica, il perchè volevo diventare auror e non un insegnante o un pozionista. Ci sarebbe stato molto di cui parlare, ma non potevo mettermi li a fare un monologo lunghissimo, dovevo spiegare quali per me erano i motivi principali. La mia esperienza in giro per il mondo mi ha dato modo di capire quali sono i miei limiti. All'inizio non è stato facile lasciare tutto per girare il mondo in cerca di piante rare, ma sapevo che era il momento di farlo, che volevo farlo. All'età di vent'anni mi ritrovai così solo in luoghi che mi erano avversi, riuscendo con il tempo a sopravvivere, a superare questi limiti e ostacoli che mi si paravano davanti. Il mio passato mi ha insegnato il sacrificio, il sopravvivere in luoghi avversi,la determinazione nel portare a termine ciò che mi ero prefissato. Con il tempo poi ho iniziato a collaborare con i vari ministeri, facendo un leggero avvicinamento alla vità che avevo prima, più sedentaria, basata sull'avere un luogo fisso per diverso tempo. Infine sono arrivato a Londra, da dove era iniziato tutto, da dove Hogwarts la mia prima casa, mi aveva dato la possibilità di realizzare tutto ciò. Il mio passato ha formato ciò che sono ora. Non mi sono mai stufato di un lavoro, ma ho sempre cercato di aggiungere qualcosa di nuovo a quello che già facevo, cercando di trovare un equilibrio. Senza questo mio passato non potrei rispondere alla domanda che mi ha posto, prima ero un consulente, un supporto per gli altri, ma ora voglio aggiungere qualcosa di più, diventare io stesso quello che compie l'atto, fa rispettare la legge, aggiungendoci anche le mie conoscenze che prima utilizzavo da consulente esterno. Feci una leggera pausa, riprendendo fiato. So di potercela fare, il lavoro, la fatica, gli orari non mi hanno mai spaventato, sono stato abituato al pericolo, anche se in forme diverse, ma così come il male, si può presentare sotto molto forme. Sono qui per rimanere non per un mio passatempo o altro. L'insegnante ed il pozionista sono ruoli che vedo meglio ad altri, ruoli che vedo meno miei, anche se c'è la possibilità di averne le capacità, ma sento dentro di me che sono proiettato ad altro. Il lavoro di squadra non mi è mai pesato, quindi sono sicuro di riuscire a collaborare se mai entrerò negli Auror.
     
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    -Sì, lo vieta il contratto che andrebbe a firmare- lo guardai ironica -L’auror Alvarez lavora per la Preside Rei in base a un rapporto di collaborazione che vige da almeno dieci anni tra il nostro dipartimento e Hogwarts. Non è il primo auror che si è messo a disposizione per coprire le ore e non sarà l’ultimo-
    Io stessa avevo svolto alcune lezioni insieme a Adam, se Rya ne avesse avuto bisogno avremmo continuato su turnazioni così come al tempo anche Dell, Ian e altri del corpo auror avevano svolto delle lezioni per conto dei vari presidi. Ma non mi sorprendeva che non lo sapesse. Era arrivato lì da un mese, normale che certe dinamiche non fossero completamente chiare.
    -Un conto è prendere servizio per poche ore attraverso le lezioni, un altro è vivere al castello per occuparsi delle sue creature. Anche noi per stare qui abbiamo fatto delle rinunce- a malincuore io avevo dovuto cedere la gestione di Mielandia, Lennox aveva dovuto delegare la gestione della sua società a un’altra persona. -Tanto può capitare che faccia turni da otto ore, tanto che debba ricorrere a straordinari, o ancora che occorra il suo intervento fuori Londra per settimane. Se intende abbracciare seriamente la nostra causa dovrà fare una scelta-
    Questo doveva essergli chiaro prima di procedere. Poteva continuare a fare il guardiacaccia finché non riceveva la proposta di assunzione, dopo però avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni.
    -Staremo a vedere allora-, poggiai le braccia sulla scrivania e distolsi lo sguardo, pensierosa.
    Non mi aveva convinta. Motivo per cui lo avrei messo alla prova.
    -Questa mattina ho consegnato all’auror Alvarez la pratica A38. Non è indispensabile che ne conosca il contenuto, sono informazioni riservate. Signor Yaman, a partire da ora lei ha venti minuti per riportarlo alla mia scrivania senza che il mio collega se ne accorga o sospetti niente. Lo troverà nel suo ufficio in fondo al corridoio-
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    Can Yaman si è molto arrabbiato! Leggete quiCan Yaman arrabbiato
     
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