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Certo che Hogwarts è faticosa. Quel giorno le lezioni mi avevano sfiancato,non avevo la forza di fare i compiti,ma per fortuna era venerdì. Mi sarei concessa una pausa dallo studio,almeno fino a domani.
Andai nel dormitorio per cambiarmi,la divisa non era proprio un'abito comodo. Mi misi addosso una felpa larga e dei leggins,entrambi neri,ed uscii dalla camera,senza dimenticare Nashira,il mio pappagallo. Volevo portarla a fare un giro e farle sgranchire un po' le ali.
Iniziai a gironzolare per il castello,senza sapere dove andavo. Perché non mettono delle cartine? Ci si perde in un posto come questo,pensai,mentre cercavo disperatamente di trovare la porta d'uscita.
Mi sentivo spaesata in un posto come quello,in quella scuola,come tutte le altre che avevo frequentato.
C'era sempre qualcosa che mi rendeva diversa dagli altri,o ero secchiona o ero strana o,in questo caso,non sapevo nemmeno che la magia esistesse. Mi sentivo lontana da tutto e da tutti. Solo Christine era riuscita ad avvicinarsi,o meglio,a farmi avvicinare a lei. Mi mancava,non aveva mai smesso di mancarmi. A volte pensavo ancora a cosa sarebbe successo se ci fosse stata lei,magari sarei stata un po' più allegra,magari non sarei nemmeno venuta in questa scuola.
Dopo qualche decina buona di minuti,che a me sembrarono ore intere,riuscii a trovare finalmente il portone che portava all'esterno dell'imponente castello.
Si prometteva una serata tranquilla e fresca,guardando il cielo. Il sole ormai stava per tramontare e un venticello fresco copriva i rumori sottostanti,facendo muovere leggermente le fronde degli alberi.
Camminando sull'erba,per non fare rumore,cercai un posto appartato e ne trovai uno sotto un grande olmo.
Mi misi seduta e lasciai che Nashira curiosasse in giro. Lei era stata la mia salvezza,con le sue ali mi aiutata ad uscire dal mare freddo ed impetuoso della depressione. I miei genitori l'avevano acquistata,anche se lo psicologo aveva consigliato un animale più giocoso come un cane o un gatto. Ma io la consideravo perfetta,era affettuosa il giusto,non troppo come un cane o troppo distante come un gatto.
Tirai fuori dalla tasca della felpa il mio cellulare,qui ad Hogwarts funzionava peggio che in modalità aereo,e gli auricolari.
Primo di indossarli,mi guardai intorno,per vedere che non ci fosse nessuno,così giusto per scaramanzia.
Mi distesi per terra con il busto appoggiato al tronco dell'albero,per rilassarmi. Solo la musica riusciva a coprire il rumore dei mille pensieri che mi affollavano la mente.
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DanielleEllie Richards | I anno | CorvoneroEllie non faceva mai sport, soprattutto se per sport s'intendesse la corsa. Quella non riusciva a tollerarla, preferiva altre tipologie di sport come le arti marziali che erano un vero toccasana per i nervi. Prendere a pugni un sacco da box o concentrarsi in determinate posizioni distendeva come per incanto il suo nervosismo. Altro sport babbano che amava molto praticare era la pallavolo, non era un asso ma se la cavava molto bene. Purtroppo per lei ad Hogwarts la pallavolo non poteva essere praticata, vigeva una sorta di snobismo per determinate attività babbane.
Proprio per distendere i nervi a fior di pelle per tutto lo stress cumulato volò in dormitorio subito dopo la lezione del pomeriggio. In stanza non aveva trovato né Vanja né Sky e ne fu sollevata, probabilmente erano ancora a lezione. Per tutta la settimana Vanja era stata molesta, tornando ad orari improponibili dalle sue fughe oltre il coprifuoco, il più delle volte completamente ubriaca. Proprio per questo quella prima settimana non aveva dormito granché e dei segni violacei si erano creati sotto gli occhi, mettendo ancor più in risalto il loro colore giallo anomalo.
Si cambiò velocemente mettendo un paio di leggings neri, una canotta e una felpa leggera. Rispetto agli altri abitanti del castello che sembravano essere super freddolosi, per lei quelle temperature erano ancora calde abituata com'era al clima danese.
Uscita dal dormitorio cercò di dirigersi fuori dal castello ma le scale, a cui piaceva cambiare la dirottarono più di una volta nella direzione completamente opposta.
" E che palle! " pensò all'ennesimo dirottamente. Per fortuna fu l'ultima volta. Riuscì ad uscire dal castello e iniziò la sua camminata veloce per la tenuta del castello. Oltrepassò il lago nero e rientrò verso gli alberi quando vide una ragazza appoggiata sotto uno di essi. La riconobbe, era la ragazza che aveva versato il succo al banchetto facendo inferocire Vanja. Decise di avvicinarsi.
« Ciao! » le strillò, in quanto notò le cuffiette calcate nelle orecchie.
« Com'è andata la prima settimana? » le chiese, quando con l'espressione un po' sconcertata gliele vide togliere. Non era stato proprio un approccio delicato ma ricordava benissimo la timidezza della ragazza. Lei stessa era molto timida ma aveva deciso che Hogwarts, oltre alla magia, le avrebbe insegnato anche ad avere più una faccia di bronzo.. -
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Appoggiata al tronco,mi stavo rilassando,mentre la melodia di Verklärte Nacht mi risuonava nella testa. Ad un tratto mi parve di sentire una voce provenire dall'esterno delle cuffie,aprii gli occhi e mi tolsi gli auricolari. Di solito quando ascolto la musica non sopporto che qualcuno mi guardi o mi fissi,perciò ero davvero imbarazzata. Era una specie di momento privato ed essere sorpresa per me era quasi umiliante,non ho idea del perché.
Riconobbi la ragazza davanti ai miei occhi,era quella che mi aveva tranquillizzata al banchetto,dopo che io avevo provocato un disastro con il succo di zucca.
C-ciao,la salutai goffamente,mentre rimettevo in tasca le cuffie in fretta,era piuttosto imbarazzante rincontrarsi dopo quella situazione.
Risposi alla sua domanda,Piuttosto bene,grazie,era gentile a preoccuparsi per me,mi sarebbe piaciuto rivelarle di più,ma non ce la facevo proprio.
Però questa era la mia occasione per conoscere una persona e,chissà,diventare amiche. Raccolsi tutto il coraggio che avevo a disposizione,dovevo riuscirci. A dire il vero,non mi aspettavo fosse così impegnativa,aggiunsi,dopo qualche secondo di silenzio.
Guardai un attimo le fronde dell'albero,dove Nashira stava giocherellando con delle foglie. Dovevo impegnarmi di più ad essere più amichevole,se non per me,per lei.
Comunque,io sono Iryna,dissi,in un balzo di audacia,E mi dispiace ancora per il pasticcio che ho combinato in Sala Grande,le porsi la mano,con il braccio rigido,e con un sorriso ansioso sulla faccia. Come mi avrebbe giudicata? Una goffa ed impacciata che non sa come si stringe un'amicizia? Ero arrugginita in quel campo,non sono mai stata una tipa molto socievole,non avevo idea di come ci si presentasse e tutte quelle robe lì.
Immagino che dall'esterno fosse stato piuttosto buffo,ma io dentro ero peggio di una teiera in ebollizione.. -
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DanielleEllie Richards | I anno | CorvoneroLa ragazza di fronte a lei era palesemente in forte disagio, Ellie poteva percepirlo dal leggero tremolio della voce.
« Piacere, io sono Ellie » le rispose ricambiando la stretta e allargando un sorriso caloroso. Sperava che questo aiutasse la ragazza a distendere un po' del nervosismo. « Oh lascia perdere per il succo, alla fine ci siamo fatti un bella risata! Vanja un po' meno ma vabbè... il karma! » a ricordare la sfuriata di Vanja, che poi era proseguita fino in stanza le scappò una risata. Ricordava di averle risposto qualcosa come "impari a comportarti da antipatica" facendola infuriare ancora di più.
Si sedette accanto a Iryna, incrociando le gambe e annuì riprendendo il discorso delle lezioni:
« Mi aspettavo delle cose più leggere anch'io rispetto alla scuola babbana. I miei genitori sono entrambi maghi ma hanno deciso che dovevo completare prima tutto il ciclo babbano, laurea inclusa, e poi passare alla magia. Per avere "il quadro completo" » mimò con le virgolette la frase che le aveva ripetuto almeno un centinaio di volte suo padre. Alzò gli occhi al cielo.
« Finora qual è la lezione che più ti è piaciuta? » sbrogliò l'incastro delle gambe, distendendole e si appoggiò alle braccia lasciando dondolare la coda di cavallo sulla schiena. Chiuse gli occhi e si godette gli ultimi raggi del tramonto. Una leggera brezza si stava alzando col calare del sole.. -
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Vedendo la reazione di Ellie,mi fece calmare,almeno per un poco. Lei non mi giudicava per la mia incapacità,anzi sembrava che l'avesse recepita e mi stesse aiutando a venire fuori dal guscio.
La ragazza mi disse che non dovevo preoccuparmi dal succo versato,dicendo che si era conclusa con una risata. Tranne che per Vanja,"il karma". La guardai con una rapida occhiata interrogativa,doveva aver combinato qualcosa.
Ellie mi raccontò che i suoi genitori,entrambi maghi,avevano preferito che la figlia completasse tutto il ciclo scolastico babbano,e solo successivamente iscriverla ad Hogwarts,Anche io ho fatto buona parte della scuola babbana,non ho concluso l'università,ma vabbe',ho preferito scoprire il prima possibile il mondo magico,dissi,tirando un sospiro di sollievo. E' strano pensare che un purosangue abbia frequentato la scuola babbana,quasi buffo.
Ellie mi chiese quale fosse stata la mia lezione preferita,A dire il vero fino ad ora nessuna,ho paura di volare,quindi Volo è stato un incubo,ed Erbologia mi annoia a morte,dissi,facendo le spallucce,ed un sorriso alla "cosa posso farci?". In futuro avrei sicuramente affrontato materie più interessanti,ma non potevo dire che l'anno per me era iniziato perfettamente.
Posso farti una domanda,ehm,strana? Com'è crescere con dei maghi? Cioè,sai io ho avuto genitori babbani...,ero curiosa. La punivano con incantesimi o robe simili? O usavano la magia su di lei in qualche altro modo?. -
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DanielleEllie Richards | I anno | Corvonero« Posso farti una domanda, ehm, strana? Com'è crescere con dei maghi? Cioè, sai io ho avuto genitori babbani... » aprì gli occhi e la fissò. Sollevò da terra una mano e si sfiorò il mento per pensarci.
Se pensava ai suoi genitori, dei purosangue, le veniva in mente di tutto. Tranne che fossero, appunto, dei maghi. Le sorrise.
« Oh i Richards sono tutto tranne che dei maghi » affermò scoppiando in una leggera risata « Non mi fosse arrivata la lettera ad undici anni non lo avrei mai detto. I miei sono perfettamente inseriti nel mondo babbano. Mio padre è un primario in un ospedale babbano di Sønderborg mentre mia madre una ricercatrice scientifica. La magia in casa nostra è praticamente bannata. I miei la usano solo per le pulizie e la cucina » fece una smorfia. Si, la sua era una famiglia di maghi del tutto anomala. « Pulire con la magia poi è comodissimo. Soprattutto per una pigra come me. Non c'era peggior punizione che costringermi a pulire casa. Lavare i piatti poi! » fece un espressione di disgusto stringendo i pugni.
« E crescere con dei babbani com'è? » le chiese sinceramente interessata. Aveva sempre avuto il dubbio che i suoi la crescere come una di loro. Adesso ne avrebbe avuto la conferma.. -
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Scoprii che la famiglia di Ellie non era affatto come me la ero immaginata,i suoi genitori non usavano quasi mai la magia,se non per pulire e cucinare. Quanto li capivo.
La ragazza mi chiese poi come fosse vivere con una famiglia babbana,la domanda mi lasciò un attimo spiazzata. Come potevo spiegarglielo,era...normale?
Piuttosto monotono,direi. Diciamo che alla fine è un po' come la tua famiglia,solo che le faccende domestiche si fanno a mano. Si guarda la tv babbana,si utilizzano apparecchi elettrici,guardai un attimo verso l'alto,cos'altro potevo dire? E i quadri non parlano,naturalmente,mi sfuggì una piccola risata.
Le magie involantarie erano fuori controllo,ma non me ne sono mai accorta. I miei lo sapevano,che fossi una strega intendo,ma hanno aspettato i miei 18 anni per dirmelo,per loro fortuna i miei poteri non sono mai stati devastanti,aggiunsi velocemente,avevo letto di bambini che grazie alla magia facevano accadere cosa impensabili,anche inconsciamente. .
Ma,correggimi se sbaglio,sei al primo anno anche tu? ,non sembrava essere appena arrivata,era come se conoscesse già Hogwarts. Mentre io mi perdevo nel castello o semplicemente dovevo informarmi su qualunque cosa della scuola,lei sembrava conoscerle già. Però l'avevo vista a lezione,com'era possibile che fosse qui già da tempo? La testa mi stava fumando,mentre mi scervellavo,cercando di dare una risposta.. -
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DanielleEllie Richards | I anno | CorvoneroLa ascoltò sinceramente interessata. Ellie aveva sempre dato per assodato che i suoi genitori fossero maghi anomali e quello che le raccontò Iryna non fece che confermare le sue riflessioni a riguardo.
« Il lato positivo di essere una strega, adesso non dovrai più alzare un dito! » rise divertita, ma davvero, odiava di tutto cuore le faccende domestiche.
« Si anch'io sono al primo, sono arrivata praticamente ad un mese dalla fine dello scorso anno scolastico. La preside in accordo con i miei ha deciso di darmi quel mese per ambientarmi » si avvicinò ad Iryna e con la mano quasi nascose la bocca, come se le stesse rivelando una sorta di segreto « Anche se ancora non conosco un tubo del castello. » tolse la mano « Me ne stavo per lo più rintanata in camera ad anticipare gli argomenti e a provare qualche piccola magia che fatta all'esterno mi sarebbe costata rogne col ministero. »
Fece spallucce.
« Alla fine è tutto nuovissimo anche per me ». -
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"Il lato positivo di essere una strega, adesso non dovrai più alzare un dito!",risi alla battuta di Ellie,Meno male,anche io detesto le pulizie. Da piccola cercavo sempre un modo per evitarle,crescendo avevo accettato il fatto,ma impiegavo sempre il minor tempo possibile.
La ragazza confermò che anche lei fosse del primo anno,anche se era arrivata l'anno scorso ad un messe della fine,per ambientarsi,ma nonostante questo piccolo vantaggio aveva preferito rintanarsi in camera a ripassare,piuttosto che esplorare il castello. Meno male,cioè sono contenta. Ho sempre paura di essermi persa qualcosa,sono felice che si sia qualcuno come me,dissi,con un sincero sorriso. Mi faceva sentire più accettata,più inserita. Odio risaltare per le mie mancanze.
Io non riesco ad orientarmi nel castello e poi le scale! Perché si devono muovere?! Non potrebbero restare ferme come tutte le scale norm...ahia,mentre stavo parlando con Ellie,Nashira mi era atterrata in testa e aveva deciso di iniziare a giocare con i miei capelli,peccato che avesse scelto come intrattenimento il tiro alla fune. Le volevo un bene dell'anima,ma a volte l'avrei volentieri cucinata come un pollo arrosto. Зупинити це! Ти мене образив!(Smettila! Mi fai male!),esclamai nella mia lingua madre,afferrandola e togliendole i miei capelli da becco.. -
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DanielleEllie Richards | I anno | Corvonero« Oh non parliamo delle scale ti prego, l'altro giorno stavo candendo di sotto. Per fortuna il prof mi ha salvata » Era partita in quarta con il suo odio verso le scale. Quante mattine le avevano fatto perdere tempo mentre andava a lezione proprio perché loro avevano deciso che quello fosse il momento giusto di cambiare. Il ricordo però si addolcì, le mani di Liam che la stringevano e la tenevano salda. Un sorriso le spuntò sulle labbra mentre il suo sguardo si perdeva nel ricordo. Le iridi gialle ora sembravano miele fuso.
Le sue fantasticherie sul professore furono interrotte bruscamente dalle urla in una lingua sconosciuta di Iryna, tra le mani stringeva un pappagallo grigiastro. Questo si divincolava mentre lei gli sfilava i capelli dal becco.
« E lui chi è?! » Ellie amava tutti gli animali, per cui la sua voce si riempì di emozione a vedere quella creatura che si dimenava contrariata nelle mani della sua compagna. Probabilmente reclamava le sue attenzioni.. -
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Mentre Ellie parlava del professore misterioso,vidi il suo volto addolcirsi. Qua qualcuno doveva essersi preso una bella cotta.
Si chiama,ahi,Nashira,è il mio pappagallo,dissi,togliendo definitivamente l'animale dai miei capelli. Lo posai sul mio ginocchio ed inizia a farle delle carezze sopra le ali,lei iniziò ad arruffarsi tutta. Conoscevo bene i suoi punti deboli. Ha 6 anni,l'abbiamo presa più o meno 2 anni fa,aggiunsi,rivolta verso Ellie.
La ragazza era davvero incantata a vedere la grigia creatura,ero felice che non ne fosse spaventata o perfino schifata. C'eramo state delle persone che avevano avuto paura di Nashira,anche se non riuscivo a capirle,era uno degli animali più innocui che avessi visto,o almeno non attaccava se non per una buona ragione.
Dopo aver ricevuto la sua dose di coccole,Nashira iniziò a controllare chi fosse la persona con sui stavo parlando,si avvicinò cautamente,prima fissandola dal mio ginocchio,per poi saltellare verso l'estranea.
Presi furtivamente dalla tracolla un contenitore,da cui estrassi una fettina di mela. La passai ad Ellie,senza farmi vedere dal volatile, e le sussurrai,Dalle questa e vedrai che ti amerà,lei adora le mele.. -
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DanielleEllie Richards | I anno | CorvoneroEllie era incantata da quella creatura che si dimenava e sbatteva le piccole ali tra le mani di Iryna.
« Nashira » mimò con le labbra per imprimersi il nome nella memoria. A differenza delle persone di cui faticava a ricordare il nome, degli animali li ricordava tutti. Sorrise.
« Posso? » iniziò a chiedere. Sapeva benissimo che gli animali andavano toccati solo dopo l'espresso permesso del proprietario. Non si poteva mai sapere come avrebbe reagito l'animale. Se si fosse spaventato... un animale per paura poteva reagire anche difendendosi e ferendo anche il malcapitato.
La pappagallina, che la stava studiando, saltellò proprio mentre Ellie chiedeva a Iryna se poteva accarezzarla.
Si lasciò sfuggire un gridolino eccitato, quanto infantile. Quanto amava gli animali!
Gli occhi di Ellie si illuminarono ancora di più quando la compagna le passò una fettina di mela.
« Tieni Nashira » mormorò Ellie mentre porgeva il frutto all'animale.
La pappagallina per tutta risposta spalancò le ali e zampettò a prendersi il premio.
« E' stupenda, la adoro! » mormorò incantata mentre questo mordicchiava dalla sua mano.
« Io ho un gufo, Otis, e non è per niente adorabile quanto te! » esclamò rivolta all'animale. Poi si girò verso Iryna « Ha un caratteraccio, è il cocco di mio padre! Dovresti vederlo, tutto altezzoso mentre ti allunga la zampa quando deve consegnare qualche sua lettera. Invece quelle di mamma me le fa cadere in testa o nel piatto » rise. Otis aveva proprio un bel caratterino.
« Come ti è sembrata quella di pozioni? » tornò sull'argomento professori « Cazzo è giovanissima, pensavo fosse una Serpeverde... mi stavo già gustando la ramanzina del prof a trovare qualcuno al suo posto! » sollevò le sopracciglia a sottolineare l'enfasi.. -
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A quanto pare anche ad Ellie piacevano gli animali,osservando il suo comportamento. Era come una bambina davanti ad un gioco molto delicato,lo guardava intensamente con occhi spalancanti ed un sorriso bloccato sulla faccia. Le sfuggì perfino un urletto.
Non erano in molti ad avere questa reazione e mi scappò un risatina a vedere quella buffa scena. Ma a Nashira non interessava niente di tutto ciò,a quanto pareva adesso aveva trovato una nuova amica. Con gli animali era facile,perché non poteva esserlo anche con le persone?
Ellie mi spiegò che anche lei aveva un animale domestico,un gufo di nome Otis,ma era davvero maleducato e stravedeva per il padre della ragazza.
Non mi sono ancora abituata alle lettere via gufo,mi dovrai aiutare quando deciderò di inviare una lettera,le dissi,scoppiando in una risata piuttosto contenuta.
L'argomento della conversazione passò all'insegnate di pozioni,Anche a me è sembrata davvero giovane,avrà avuto 25 anni al massimo. Si poteva scambiare benissimo per una studentessa,ero rimasta colpita,ma effettivamente la scuola iniziava ad 11 anni,eravamo noi quelle arrivate in ritardo.. -
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DanielleEllie Richards | I anno | Corvonero« Pensa che io la stavo scambiando per una studente, ero a tanto così » mimò con le dita « da prenderla a parole. Ti immagini se lo facevo? » scoppiò a ridere.
Intanto Nashira finì il pezzo di mela, si strusciò con la testolina sulle dita di Ellie e poi zampettò, con la sua andatura saltellante verso la padrona.
« Vedrai è più semplice di quanto pensi! » le rispose tranquillizzandola sul discorso delle lettere via gufo. Il sole ormai era una sottile mezzaluna sulla linea dell'orizzonte, di lì a breve sarebbe stato pronto il banchetto della cena. Già immaginava gli elfi domestici che si avvicendavano per preparare ogni ben di dio per l'intera scuola. Quella sera avrebbe preso una bella bistecca con qualche patata al forno, giusto quelle che avevano più crosticina. Aveva l'acquolina in bocca.
« Credo si sia fatta ora di cena, che dici andiamo insieme? » le sorrise « Così nessuna delle due si perde... forse » scoppiò nuovamente a ridere.. -
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Ellie mi disse che anche lei l'aveva scambiata per una studente,Altro che una settimana di punizione,forse avresti rischiato l'espulsione,dissi,ridendo del fatto che non era,fortunatamente,accaduto.
Nashira finì il suo pasto,ringraziò la ragazza e tornò verso di me saltellando. La accolsi con un paio di carezza,per poi metterla a sedere sulla mia spalla.
La mia concasanea mi rassicurò sul fatto che le lettere via gufo non fossero tanto complicate,prima o poi sarebbe giunto il momento in cui ne avrei mandata una. Mi mancava la mia famiglia,mi sarebbe piaciuto di più sentire le loro voci,ma anche leggere le loro parole mi sarebbe andato bene.
Il sole che si assottigliava all'orizzonte e la sensazione di vuoto che avevo nella pancia,mi fecero capire che era arrivato il momento della cena. Guardai l'orologio,erano 19:03,eravamo leggermente in ritardo.
Certo! E credo che ci converrà fare alla svelta,risposi all'invito di Ellie,mentre raccoglievo la mia roba,Speriamo,anche se con la fortuna che mi ritrovo ne dubito fortemente,aggiunsi con una risata.SPOILER (clicca per visualizzare)Uscita.
Two ranvens and one parrotPvt,Ellie |
