time for Abby

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    Ero arrivato alla seconda metà di agosto con un rilassamento pari a quello di un bradipo, dopo aver fatto una "gita" in montagna, se proprio così la vogliamo chiamare, con un fantomatico Tino alle prese con i suoi problemi più profondi, mi ero ritrovato cinque indimenticabili giorni a star lontano da ogni sorta di essere vivente che abbia due gambe ed un cervello sufficientemente sviluppato. Non erano stati pesanti quei giorni, ma pesantissimi .. non sto esagerando.
    Avevo dunque deciso di volare via per un paio di giorni dopo aver dormito a sufficienza nella mia casa ad Hogsmeade, avevo bisogno di staccare la spina e l'unico essere umano in grado di riportarmi su due piedi, l'unico che in quel momento poteva usufruire della mia compagnia era Abby, la piccola campionessa dalle ali d'oro, alcuni la chiamavano così da quelle parti, non so se era azzeccato ma io avevo i miei nomignoli per lei, chissà se ne era a conoscenza.
    Quel giorno a mio grande discapito avevo avuto la tristezza di veder volare via il pensiero di portare la piccola Phoebe con me, sarebbe stato molto bello fargliela conoscere, ma Penny mi aveva preceduto sull'organizzazione di una vacanza con la piccola, per cui non potevo far resistenza ed avevo lasciato Phoebe andare con la sua mamma.
    Avevo detto ad Abby che sarei venuto, volevo anche approfittare per ringraziarla del suo favore così prezioso, ci aveva certamente messo una buona parola affinchè io potessi prendere la cattedra di incantesimi. Mi ero poi ripromesso di venirla a trovare ogni tanto e l'estate era un momento propizio per poter fare qualche viaggio fuori. L'avevi mai visto questo? dissi mentre facevamo la nostra entrata a Skansen, uno dei musei all'aperto più belli al mondo.
    Ero partito dall'idea che saremo andati a visitare qualcosa di bello invece di starcene seduti, amavo gli animali e scoprire le tradizioni del paese del nord, ed ero sicuro piacesse anche ad Abby.
    Allora, vuoi fare un giro sul cavallo? più in là intravidi dei cavali pronti per essere montati, sarebbe stato bello poter girare il museo all'aperto su di un cavallo, ma non sapevo se Abby ci fosse mai salita.


    Edited by Krueger. - 17/8/2020, 18:55
     
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    E' un normalissimo giorno estivo qui a Stoccolma, devo dire che però è abbastanza piacevole l'aria.
    Ho pensato di stare fuori, non ci sono gli allenamenti e non mi va di sorbirmi le chiacchiere dei ragazzi.
    Quando mi è arrivato il messaggio di Kru stavo avanzando l'idea di andarmene alle terme e stare a mollo per il resto della giornata.
    Ma l'idea di rivederlo è di gran lunga migliore del piano A.
    E infatti ora siamo a Skansen e no, non l'ho mai visto.
    -In realtà no, devo dire che non ho mai avuto l'imput giusto per farlo, credo che girarlo in solitaria sia tremendamente triste- o per lo meno io la vedo così.
    -Ma lo sai che io sono una campionessa con queste creature?- lo so, non stiamo parlando di ippogrifi, o thestral, ma siamo là no?
    -Mi sorge una domanda, secondo te perchè i thestral somigliano tanto ai cavalli?- non so perchè questo dubbio mi sia sorto proprio in questo momento ma, come dico sempre io, meglio esporle certe perplessità, magari una risposta arriva prima o poi.
    -Tu ci sei mai salito?- quando si avvicina un garzone per offrirci il servizio io gli indico il cavallo con il manto marrone e la criniera nera - voglio lei- è una giumenta ci tiene a precisare il tipo - è bellissima- non mi trattengo dal dire - e io sono prontissima- salirci sopra è più facile che farlo sulle creature magiche, ci sono le fantomatiche selle con annessi poggia piedi, e bravi i babbani, come se la semplificano la vita - o santo merlino- dico all'improvviso - mi son dimenticata di avvisare mia sorella che andrò in Irlanda a trovarla nel fine settimana, dici che gli do fastidio al cavallo se lo faccio ora?-
     
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    Quindi era stata un'idea azzeccata portarla in quel luogo, la Rei non voleva andare in solitaria, mi chiedevo dove fosse finito suo marito o che so io, visto che in teoria una compagnia avrebbe dovuto averla. < oh si, so che sei una campionessa! > sorrisi e sorvolai l'argomento di prima quando sentí la sua domanda sui thestral. Okay io qualcosa l'avevo studiata su di loro, ma non avevo mai visto quelle creature, nonostante da piccolo vivessi sul fronte di una guerra, ringraziando il cielo non avevo visto nessuno morire, non perché non ne morissero di gente, semplicemente perché mio padre era stato molto protettivo nei miei confronti, aveva preservato i miei occhi il più possibile dalla violenza, ero stato fortunato come bambino ad andarmene al più presto da lì.
    A quel punto anche a me sorgeva una domanda. < Presumo che ci assomigliano, mi hanno solo spiegato come sono fatti, non li ho mai visti. > mi fermai un attimo pensieroso < perché, tu li vedi i thestral? >
    Eravamo ormai attirati dai cavalli e quando un tizio si avvicinò per offrirci il servizio accettammo senza alcun dubbio. < Si, ci sono salito.. E tu immagino anche di sì. > visto che mi aveva appena detto di essere una campionessa, non avevo dubbi a quel punto, che Abby fosse d'accordo ad accollarsi quella proposta sui cavalli. < Io prendo questo > scelsi un cavallo nero dalla criniera nera e ci salì sopra mentre Abby si sceglieva il suo. < Bellissima davvero! > bellissima come Abby che ci saliva su, era senza dubbio il suo cavallo. Notai sul suo viso un espressione di dubbio prima di capire a che cosa si riferisse, mi parlava della sorella in Irlanda e mi venne spontanea una risata quando vidi la sua faccia tutta preoccupata, non la stavo prendendo per pazza, mi faceva solo tanto tenerezza quando spuntava con quelle espressioni.
    < E tu dii al cavallo di starsene buono, sono sicuro che ti ascolterà. > ironia a parte, non credevo che una semplice telefonata potesse infastidire il cavallo, per cui consigliai di fare la telefonata prima di partire, così non ci sarebbero stati disturbi e cose varie lungo la nostra cavalcata in mezzo alla natura.
    < Quindi andrai in Irlanda? Che bello! Non ci sono mai stato, dicono che sia un luogo paradisiaco! > avevo girato mezzo mondo, ma da quelle parti non ci ero mai stato.
    < E che farai di bello, in Irlanda? > potevo sembrare impiccione, ma mi chiedevo quali fossero le cose più belle da fare in quei luoghi, soprattutto mi chiedevo come fosse adesso il rapporto con sua sorella.
    < Pronta? > accarezzai la testa del cavallo e presi le redini.


    Edited by Krueger. - 17/8/2020, 18:55
     
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    Dimentico sempre questo piccolo dettaglio che per poterli vedere bisogna aver visto morire qualcuno.
    Lo dimentico perchè per me non c'è mai stata una fase di passaggio, un non vederli prima e scoprire come son fatti dopo.
    Io li ho sempre visti...
    -Si- rispondo telegraficamente, e come ogni volta rivedo la scena di mio padre riverso per terra, morto.
    Distolgo lo sguardo e fingo di dedicarmi alla criniera della giumenta – ho visto morire mio padre- quella notte non potrò dimenticarla mai, e forse è anche un po' questo ricordo che mi impedisce di avere un rapporto ancora più stretto con mia sorella.
    Ad oggi non la ritengo ancora la responsabile madre, ma mi fa comodo pensarla così, qualche volta.
    Del resto con qualcuno devo pur prendermela.
    -In realtà sono salita sui thestral, ma come vedi..- sto perfettamente in asse quindi non cambia molto, sono muscolosi, più muscolosi, a parte la comodità il meccanismo è lo stesso.
    Arriccio il naso ancora dubbiosa se prendere o meno il cellulare, alla fine colgo il suo suggerimento e la chiamo.
    -Ma ciao Sist, si volevo avvisarti che verrò per un paio di giorni, non di più che poi starò impegnata con gli allenamenti- mi dice che va bene, mi rimprovera per la suoneria che le ho messo, rido.
    -Ma dai, era meravigliosa, perfettamente abbinata con il periodo che stai vivendo- le mie iridi nocciola si posano su Krueger e quando per un momento gli sguardi si incrociano li distolgo velocemente imbarazzata per essere stata colta in flagrante.
    Quando chiudo la chiamata sto ancora pensando a Rya, quindi ho ancora un mezzo sorriso sulle labbra – esattamente- rispondo a Michael – ho sentito dirlo anch'io e anche se ci vado per Dean, amo mio nipote, sono anche un po' curiosa di vedere quei posti così .. magici- mi stringo nelle spalle – almeno così dicono-
    Mando al passo il cavallo e affianco quello del mio compare, e rifletto - credo che visiterò qualche castello, spiaggia, sole, mare. Non sono certa di poter fare molto in un fine settimana, se rimarrò colpita magari ci ritornerò una seconda volta con più calma- probabilmente farò così.
    -Tu invece? Cosa mi racconti di bello? Cosa farai con tua figlia quest'anno?-
     
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    Abbassai lo sguardo quando rispose alla mia domanda < mi dispiace.> che aveva perso il padre lo sapevo, che lo avesse visto morire no, questo mi era sfuggito, motivo per cui pensavo fermamente di conoscerla meno di quanto credessi. Comunque non aggiunsi altro, non ero il tipo che amava passare il dito sulla piaga, eravamo di fronte a due bellissimi cavalli e un parco immenso per galoppare: avevano tutta l'intenzione di goderci quell'attimo di felicità.
    Guardai Abby salire sul cavallo con un agilità naturale, aveva lo sport nel sangue quella ragazza, ma fu quando chiamò sua sorella che mi si stampò un sorriso in faccia, parlava di qualcosa e sebbene ora i miei occhi erano puntati su un casolare con su scritto una cosa del tipo "formaggio fresco" o qualcosa del genere, le mie orecchie non potevano far altro che ascoltare la voce di Abby, che per me era sempre piacevole, dico sul serio.
    Quando mi voltai a guardare la campionessa me la ritrovai imbarazzata, non era stata di certo una mia impressione, mi stava guardando e gli sorrisi di rimando appena incrociai il suo sguardo, lei comunque lo distolse frettolosamente, io invece rimasi ad osservarla mentre si scambiava le ultime parole con sua sorella: era molto bello vederla sorridere, e quel sorriso rimase sul suo volto anche quando chiuse la chiamata, forse adesso con Rya le cose andavano meglio.
    Dopo la parentesi sorella mi venne in mente il colloquio, e non potevo fare a meno di ringraziarla.
    Iniziammo a passeggiare sui cavalli. <oh si, hai proprio bisogno di staccare un po' la spina e andare a visitare l'Irlanda, e spero avrai altre occasioni per tornarci, insomma, qualche volta la squadra dovrà lasciarti un po' di vacanze.. Giusto? > era incredibile come lo sport fosse così faticoso, con la scusa che era molto seguito, spesso i giocatori si ritrovavano quasi sempre immersi negli allenamenti. <io innanzitutto volevo ringraziarti per la buona parola, ho fatto il colloquio per la cattedra di Incantesimi e mi è andata bene, poi tua sorella è stata molto gentile. > Abby era stata onesta, fosse stata un'altra non mi avrebbe mai aiutato. < Quindi a settembre tornerò ad Hogwarts. > misi la mano sulla criniera del cavallo e lo accarezzai. < hey, hai sete? > parlai col cavallo e mi fermai davanti ad un piccolo fiume, aspettai che bevesse e che anche il cavallo di Abby si dissetasse. < La piccola è in vacanza con la mamma, però ho pensato di portarla alla tua prossima partita, dice che da grande vuol diventare una giocatrice di Quidditch, ed io gli ho raccontato che ho un'amica campionessa, quindi a fine agosto la porterò qui ad assistere alla sua prima partita. > ero riuscito a prendermi questo impegno che era anche una promessa bella e buona, non potevo di certo tirarmi indietro, e poi volevo anche fargliela conoscere. < È questo il mio prossimo progetto. > saremo stati a Stoccolma per un paio di giorni, prima di tornare alla vita quotidiana di un settembre ormai sempre più vicino.
    < Dunque, vuoi fare una cavalcata veloce? > aspettai un suo cenno prima di comandare al cavallo di andare più veloce.


    Edited by Krueger. - 17/8/2020, 18:56
     
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    Dispiace anche a me, gli direi “non ti preoccupare, è acqua passata” ma non passerà mai.
    Se ben ci penso non parlo molto volentieri di questa storia, credo sia la seconda volta in tutta la mia vita, e puntualmente mi viene chiesta quando si accorgono che vedo i thestral.
    Nessuno mi ha mai chiesto della mia famiglia, danno per scontato che siano tutti e due in vita, che la mia sia una famiglia felice.
    Non Krueger, so che lui sa. Di mio padre quanto meno.
    Non posso fare a meno di chiedermi se sa anche di mia madre. Un giorno gliene parlerò, non oggi.
    -Giustissimo, ma in verità ho un mese di ferie se solo volessi..- ma cosa me le prendo a fare? Ogni anno è sempre la stessa storia, sola, come un'anima in pena, e di dare spiegazioni non ne ho voglia.
    Meglio dire di non averne no?
    -Me le prenderò quando ne sentirò il bisogno-
    Mi ringrazia per essere stato assunto da Rya – non ringraziarmi, se non avesse voluto non ti avrebbe assunto- Rya sa quanto vale, sa il suo potenziale e non se lo sarebbe lasciato sfuggire, tutte le parole che può aver detto di contorno sono state solo questo, un contorno per giustificare la sua scelta, anche se è vero che mi sono esposta per lui.
    Ma sono certa che non sia stato il fattore determinante.
    -Complimenti comunque, sono felice per te- ricordo il suo desiderio di qualche mese fa, lo ha detto lui stesso che mettere radici sarebbe stato il primo passo per andare incontro a sua figlia.
    Avvicina il suo cavallo verso la riva di un fiume per farlo dissetare, lo stesso faccio io.
    -Mi farebbe piacere conoscerla, tu fammi sapere a quale partita vorreste venire e ti farò avere i biglietti- almeno una cosa potevo farla, e mi sarebbe piaciuto dare i posti migliori alla piccola fan.
    -Progetti a breve termine quindi- gli sorrido sorniona – bravo, fai bene, penso che sia il modo migliore affinchè si compiano questi progetti, altrimenti sai cosa succede? Che a lungo andare si perde di volontà- passa la voglia e passa il progetto perchè nel frattempo ne è sopraggiunto un altro.
    -E lo chiedi pure?- neanche glielo do il tempo di ragionare che sono partita in quinta.
    A tutta velocità mi dirigo verso il percorso adatto non mi è difficile capire come funziona e mi distacco dallo stesso solo quando c'è la possibilità di deviare verso un bosco dove ci sono delle sedute e delle piccole aree dove far sostare i cavalli.
    -Non te l'ho ancora chiesto, e se non vuoi rispondermi non sei costretto a farlo- esordisco mentre passeggiamo lungo il sentiero che porta a valle – come va con la licantropia?-
     
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    < Spero ne sentirai presto il bisogno sai, non puoi continuare come un treno.. >
    Mi sfuggì dalle labbra mentre la mia faccia assunse un aspetto dubbioso < Abbiamo tutti bisogno di un po' di riposo. > dissi a voce bassa e con tono preoccupato, okay forse ero stato troppo invadente, ma m'importava della salute di Abby più della mia, si notava no? insomma, un po' di riposo ci vuole per tutti e mi sembrava giusto ribadirgli il concetto.
    < grazie Abby. > in realtà se ero stato assunto lo dovevo anche a lei, era inutile farsi le pippe mentali, Abby mi aveva dato una grossa mano per far sì che Rya mi vedesse di buon occhio, e quel suo favore mi faceva vedere una Abby generosa, non era una cosa di tutti i giorni che la tua ex ragazza ti aiutava a far delle cose, ancora meno che stesse cavalcando insieme a te in quel momento. Quante coppie sono rimaste amiche? Poche. Noi eravamo una rarità
    La sua compagnia la gradivo sempre, nonostante gli anni passati non riuscivo proprio a non cercarla, era sempre stata presente nei miei ricordi, in un modo o in un altro, e credo di non aver mai pensato una persona così a lungo come ho fatto con lei. Qui si parla di anni, non di cose semplici.
    <d'accordo, appena so con certezza ti mando un gufo e ci mettiamo d'accordo per i biglietti. > apprezzai la sua gentilezza, Phoebe sarebbe stata molto felice di quella sorpresa.
    Risi alla sua frase, i progetti a lungo termine erano faticosi ma alla fine ripagavano, ma la vita è fatta soprattutto di quelli a breve termine, soprattutto quando si parla di inventarsi una sorpresa per una bimba che va pazza per il Quidditch.
    < beh ovviamente dipende di che progetto si tratta, ci sono dei progetti così belli e così importanti che hanno bisogno di essere cresciuti nel tempo. > avevo imparato a credere al "per sempre" invece del solito tram tram di passaggio, una cosa solida e a lungo termine ad esempio era la relazione con mia figlia Phoebe, che avevo tutta l'intenzione di portarla avanti con molta serenità, la vedevo come un grande dono nella mia vita.
    Dovetti rincorrere Abby che scattò all'improvviso lasciando la polvere dietro <hey! > esclamai mentre prendevo velocità dietro di lei che aveva un cavallo velocissimo.
    In poco tempo arrivammo nei pressi del bosco, dove faceva decisamente più fresco, e fu lì che finalmente si decise a camminare lentamente. Raggiunsi il suo cavallo e quando arrivai abbastanza vicino <ma sei partita prima! Hai barato. > lancio un occhiata al suo cavallo pazzesco e spalanco gli occhi <comunque il tuo cavallo vola! > ed Abby continuava a star benissimo su quel cavallo, i miei grandi occhi la scrutarono per qualche secondo prima che mi accorgessi che il silenzio si era fatto avanti. <Dai, camminiamo un po'! > scesi dal cavallo e lo legai, così fece anche Abby.
    Adesso stavamo camminando a piedi seguendo una via immersa dentro al bosco protetto del grandissimo museo. Alzai un sopracciglio alla sua domanda, tanto Abby lo sapeva, quindi tanto valeva raccontargli proprio tutto. < no no figurati, va abbastanza bene. > feci un respiro quasi ansioso, non amavo particolarmente parlare della mia creatura, tuttavia l'interesse per Abby mi spinse a dire praticamente ogni cosa. < in questi anni sono stato da solo, in montagna, ho fatto una serie di allenamenti di autocontrollo.. E direi che sono arrivato ad un buon punto. > non ero più il Krueger di prima che si trasformava praticamente ovunque, ma di certo non ero ancora riuscito a controllarla del tutto. Misi le braccia dietro la schiena, mentre camminavo mi guardavo intorno e poi ad Abby, aveva dei capelli così lunghi.. Non mi ricordavo che fossero così scuri.
    Ritornai sul pianeta terra tralasciando le mie considerazioni sui suoi capelli e cercai di tirar due somme. Mi era sembrata abbastanza sola da come parlava, non doveva avere proprio un buon matrimonio, questo lo pensavo già sei anni fa. Non riuscì comunque a fargli la domanda diretta, ma provai in modo indiretto.
    <perché prima mi hai detto che andrai in vacanza solo quando ne sentirai il bisogno? > mi fermai un attimo. < Non c'è nessuno che ti invita a fare una vacanza? Tuo marito non ti porta un po' in giro? >




    Edited by Krueger. - 18/8/2020, 08:27
     
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    Gli vorrei ribattere che “non vado come un treno” alla fine sono una lavoratrice normale, ma la verità è che non stacco davvero mai la spina.
    Alla fine non staccare mi permette di non pensare, ridurre al minimo le ore a casa non mi permette di riflettere sul fatto che vivo ancora nella mansarda di casa Khun e non insieme a Ivan.
    Ci sono tanti motivi per il quale una persona decide di non fermarsi.
    Non gli dico prego, parlare con Rya è stato semplice, farle notare i punti a favore del prof anche.
    E poi l'ho fatto con piacere.
    -Verissimo, ma partire da piccoli momenti da passare con tua figlia nel tuo caso, con mio nipote o i miei fratelli nel mio, sono già dei traguardi importanti, no?-
    Chiaramente io ho smesso di fare progetti a lungo termine, dopo tutti questi anni posso dire con assoluta certezza di essere stanca, stanca di inseguire sogni che alla fine quando implicano altre persone non si realizzano mai.
    Stanca di immaginare una famiglia per me, fatta da figli, l'ultima volta il medimago che mi ha visitata ha detto che ho poche probabilità di averne.
    Il lupus ha avuto degli effetti devastanti sul mio corpo, e anche se ora mi sto riprendendo, non tutte le cellule sono ritornate in vita.
    La cavalcata fu ristoratrice, mi permise di far scemare via quei pensieri che ancora avevano un certo effetto su di me.
    -Suvvia, non sai tenere il passo, è questa la verità- sorrido perchè forse un po' ho barato, ma alla fine ci poteva stare dai, quello che contava era l'adrenalina che aveva innescato, pazzesca.
    Ho ancora il sorriso sulle labbra quando lo guardo e noto che sta facendo altrettanto, il silenzio per un momento diventa imbarazzante ma lo scaccia via ben presto proponendomi di passeggiare.
    Li per lì penso che non mi risponderà alla domanda, o se lo farà sarà in modo evasivo.
    Invece lo fa, o per lo meno, ci sta provando.
    -Ottimo- dico fiera – so che non è facile, mia cugina è un licantropo, e ci ha messo anni prima di riuscire a fondersi in modo equilibrato con la sua natura- e non sempre le riusciva di prevalere sulla stessa.
    -Mh?- chiesi quando parlò delle mie vacanze.
    -Beh- era un discorso complicato, come glielo spiegavo?
    -Sai, qualche hanno fa non sono stata bene- esordisco quindi dal principio, perchè possa comprendere la situazione – Ivan in quel momento ha deciso di abbandonarmi piuttosto che stare al mio fianco, è sparito, non l'ho più rivisto per quattro anni- ricordare non era piacevole, ma stavo avendo modo di notare che non faceva più male come le prime volte – quando è tornato, qualche mese fa, aveva perso la memoria, in breve l'ha riacquistata, dice che è andato via per proteggermi, ma sai .. non credo che mi ami. Non mi ha mai amata, è stata una pazzia quella di sposarci a Las Vegas, eravamo ubriachi, ci conoscevamo appena- mi strinsi nelle spalle – ma la pazzia maggiore è stata restare sposati- cosa si vuole costruire quando mancano delle solide basi? Fiducia, rispetto, amore.
    -Alla fine ci abbiamo provato, ma non è andata, non è colpa di nessuno. Quindi si, vivo da sola, questo mi ricorda il fallimento che è stato il mio matrimonio, il fallimento che è stata tutta la mia vita amorosa in generale, il quidditch mi aiuta a non pensare, mi tiene impegnata, dunque .. perchè rinunciarvi?-
     
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    Sbuffai sonoramente quando capì di essere io nel torto, certo che Abby era partita in quinta, ma io non ero stato abbastanza veloce da correre fin da subito dietro al suo cavallo. E poi non era mica facile correre contro una che di velocità se ne intendeva, giusto? Mi fossi trasformato da pantera l’avrei superata venti volte, no vabbè, anche una volta bastava.
    Però boh, la risposta di Abby sulla licantropia mi piaceva, non che avesse detto chissà quali grandi novità, ma il suo modo di prenderla con naturalezza un po’ mi tranquillizzava. < Ecco si, ci vuole molto tempo prima di avere un buon rapporto con la tua creatura, ed è molto faticoso si.> così faticoso che avevo dovuto optare l’allontanamento da ogni società umana per mettermi in ascolto, come un eremita, e di conseguenza ero riuscito a dialogarci.
    La mia attenzione si spostò tutta su Abby, che mi racconto del.. marito? A quel punto non sapevo esattamente se si fossero già separati, ma di sicuro avevo capito che non vivevano più insieme. Comunque ammirai la sua confidenza, parlare di certe cose non è naturale con tutti, questo mi faceva credere che si fidasse.
    Che cosa hai avuto? chiesi in modo spontaneo, forse mi preoccupavo eccessivamente, ma che ci potevo fare? mi ero sempre preoccupato per il suo matrimonio così veloce, avevo sin dal primo momento pensato che stesse facendo un errore, e non mi sbagliavo, forse avrei dovuto fare qualcosa, ma cosa? ormai la cosa era stata fatta.
    Mi dispiace.. non è stato molto buono con te.. dissi visibilmente dispiaciuto, e se all'inizio il mio volto era tranquillo, dopo divenne più arrabbiato. Insomma, è stato un cretino. e lo dissi con molta convinzione mentre guardavo la via davanti a me, stringendo i pugni come se in quel momento fosse davanti a me, quell'Ivan Fhest non mi era mai stato simpatico, e in quel momento perse totalmente la mia stima.
    Le sue prossime parole riuscirono a tagliare qualcosa dentro di me, sospirai voltandomi verso Abby, mi sentivo in colpa .. facevo parte integrante di quella storia finita male, e forse se non mi fossi comportato in un certo modo, Abby sarebbe stata felice.
    Avrei evitato tante cose, prima su tutte le cose era quel matrimonio sbagliato, che l'aveva probabilmente fatta soffrire, proprio come avevo sempre immaginato. Non potei far altro che fermarmi di fronte a lei e appoggiare le mie mani sulle sue spalle, guardandola No no, non devi rinunciare al Quidditch.. perchè è la tua vita.. e su questo eravamo d'accordo So quanto è difficile, o almeno cerco di comprenderti. avevo vissuto una relazione diventata disastrosa, avevo avuto una figlia con una persona sbagliata, potevo un po' comprendere quanto le sue speranze di una vita felice fossero sfuggite via dai suoi sogni. Non perdere mai la speranza di una vita felice Abby, sei giovane.. hai la vita davanti a te.. la invitai ad essere positiva comunque, qualsiasi cosa la affliggesse. Se credi di essere sola ti sbagli, cioè.. adesso ci sono io, lascia perdere chi ti ha fatto del male.. sei giovane, sei forte, io lo so.. okay, lasciamo da parte il fatto che io entrerei alla grande tra le persone che le hanno fatto del male, ma quanto meno avevo provato a ricucire la cosa, e non era stato facile. I miei tentativi erano tutti intendi a rianimarla da quella tristezza che io riuscivo a leggere sul suo volto, si, perchè Abby apparentemente poteva sembrare la persona più forte del mondo, ma spesso nascondeva la sua sofferenza. E la prossima volta vieni in vacanza con me, e che cavolo! sdrammatizzai scuotendola un po'.
     
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    -Il lupuminarus- essendo lui stato fuori per diverso tempo non posso sapere se sa cosa sia o meno – è un virus che ha decimato la comunità magica un po' di anni fa. Ma ora va meglio- non voglio certo che si preoccupi per malattie del passato, in fondo, strascichi a parte, andava veramente meglio.
    -Pensa, è stata la prima volta in cui mi sono vista veramente magra- sorrido – non so avrò perso tipo venti chili- uno scheletro ambulante, con la scusa quanto meno ero rimasta relativamente informa, non ero formosa come un tempo.
    Mi stringo nelle spalle – acqua passata, ho avuto tutto il tempo per deprimermi, incazzarmi e rassegnarmi- ed effettivamente ho avuto ben quattro anni per queste fasi.
    Sono giovane, ho una vita davanti, ha ragione, da un certo punto di vista è proprio così.
    Peccato ci sia un po' il risvolto della medaglia.
    Cinismo, indifferenza.
    Chissà, avrebbero preso il sopravvento?
    Poi lo guardo con uno sguardo a metà tra il sorpreso e il divertito.
    -Ti sei dimenticato che sei stato il primo a regalarmi un bel paio di corna?- sorrido anche se il ricordo mi fa sorprendentemente ancora male.
    -Dai, sto scherzando, è acqua passata, anche se devo ammettere che non ho mai capito perchè lo hai fatto. Non ero abbastanza?- gli lancio un'occhiata di sfuggita – forse non ti ho dimostrato quanto ci tenessi veramente a te?- di solito quando una persona tradisce è sempre colpa dell'altro.
    Forse si sentiva trascurato, forse non ero la persona giusta, forse aveva semplicemente bisogno di altro, qualcosa che non potevo dargli.
    I ricordi mi fanno ancora male, si può mai guarire da questi dispiaceri?
    Com'è possibile che sono ancora così ..
    -Okay- mi fa ridere questo tentativo di sdrammatizzare la cosa – ormai lo hai detto, la prossima volta andremo in vacanza insieme- continuo sulla falsa piega dello scherzo – allora capitano, cosa prevede ora il giro turistico?-
     
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    Sdrammatizzò dopo avermi raccontato della sua malattia, avevo letto da qualche parte questa cosa, anche se in quegli anni ero stato molto distante dalla comunità magica.. così distante da non captare neanche una notizia, ero stato al di fuori dal mondo ed è stato possibile solo così raggiungere uno status interiore di pace, si, chiamiamola pure pace con se stesso.
    Non ero solo riuscito a raggiungere una mezza intesa con signora pantera, ma anche con me stesso, avevo rivisto la mia vita vissuta fino a quel momento e inevitabilmente erano usciti fuori anche gli errori commessi, uno tra tutti era stato quello di lasciar scemare la relazione con Abby, oh quanto ci avevo pensato lassù sulle montagne.
    Risi quando scherzò sulla sua magrezza, anche se dietro a quel sorriso pensavo a quanto era stata dura per lei affrontare quella malattia, da sola, con un Ivan praticamente scappato via. .. mamma mia sono veramente tanti.. menomale che adesso stai bene. ma l'importante era che adesso stava bene, anche se aveva affrontato sicuramente un periodo molto pesante, ed io cretino, non ero stato lì con lei. Se solo avessi saputo..
    Okay non vi racconto la mia faccia che espressione assunse quando capì che quella sua frase era proprio rivolta a me, per un attimo indietreggiai, scherzava e sorrideva, ma stava dicendo la verità. Non risposi.
    Deglutì, rimasi in mobile perchè mi spiazzò di brutto, solo la sua seconda frase mi riportò sul pianeta terra e mi diede modo di pensare al meglio cosa rispondere.. era difficile una risposta, perchè quella storia aveva fatto tanto male a lei e anche a me, mi ero reso la vita infelice da solo, ero stato capace di fare una cazzata con Czar, e solo per una gran cavolata avevo perso Abby. Perchè, perchè stavamo ritornando sulla ferita ancora sanguinante? faceva male.. immagina quanto facesse male a lei..
    Perchè? risposi staccando le mani dalle sue spalle, la fissai, mi fissò. Un lunghissimo tempo di silenzio trascorse prima che decidessi di dire qualcosa.
    No.. è solo che.. avanti Krueger, devi dire qualcosa. Sii sincero. sono stato uno stronzo.. distolsi lo sguardo dagli occhi grandissimi di Abby.
    .. forse non ci siamo capiti abbastanza, è accaduto tutto troppo velocemente.. troppo velocemente, avevamo cercato di arrampicarci su una storia che era iniziata in modo complicato, un colpo di fulmine arrivato dal nulla, io forse ero ancora troppo incapace di mantenere una storia così importante, adesso di sicuro ci avrei messo anima e corpo per lei, ma forse a quei tempi non mi sentivo pronto.. non ero pronto, e mi ero lasciato sfuggire quanto di più prezioso avevo incontrato. Consideravo Abby la donna della mia vita, la considero oggi come allora, per questo la mia storia con Penny è finita.. perchè in fin dei conti, nel mio cuore non c'era più stato posto per nessuno, oltre ad Abby. Questo lei non lo sa.
    Menomale che ci pensò lei a dare fine al silenzio che si era ricreato tra me e lei, quel discorso faceva male ad entrambi, forse ero proprio un pessimo amico. Certo che si, ho promesso e lo farò.. vacanza insieme! sorrisi e mi misi dietro di lei tappando i suoi occhi con le mani. Il giro turistico continua, ma questa volta sarà una sorpresa. la guidai facendola camminare in avanti fino a farla arrivare davanti a un grandissimo stagno pieno zeppo di rane, il museo aveva una riserva naturale grandissima, e facilmente si potevano incontrare questi esserini nei vari stagni del bosco.
    Tadah!! aprì i suoi occhi e andai a recuperare una rana, con non poca difficoltà , saltando da una parte all'altra insieme alle rane.
    Tornai davanti a lei con una rana in mano e gliela misi davanti Puoi baciare il principe, tranquilla, non è velenosa. GRACK GRACK! la rana parlò prima di fare un lungo salto verso la camicia di Abby, e con convinzione andò ad infilarsi dentro.. diciamo dentro la camicia di Abby proprio usando la porta di entrata del suo dècolletè. scusa scusa scusa!!
    Mi portai una mano sui capelli e una sulle labbra, iniziai a ridere senza potermi fermare. Non sapevo cosa fare oltre che a ridere, non potevo mica infilargli la mano dentro la camicia oh u.u


     
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    Noto che non reagisce bene quando ricordiamo il nostro passato, non che io mi senta molto meglio ma spero sia chiaro che non porto più rancore o rabbia, semplicemente mi sono rassegnata.
    Alla fine, dopo anni di pali in faccia, arriva un momento in cui volente o dolente due domande te le fai.
    In fondo non gliel'ho mai chiesto perchè, il motivo per il quale ha deciso di rovinare la nostra storia per una scappatella con quel deficiente di Czar.
    Perchè questo è stato quel moccioso, un cretino che ha voluto a tutti i costi portare scompiglio.
    Con successo.
    Mi dice che è stato uno stronzo, mi dico “probabile” eppure una punta di dolore me la danno le sue parole .. non ci siamo capiti abbastanza.
    Credo che questo è il mio errore più grande, mi butto di testa nelle relazioni, quello che per me è naturale, per gli altri non lo è.
    Dopo tre storie finite male dovrei aver imparato.
    “.. tutto troppo velocemente”
    Sono quasi lieta di avere gli occhi coperti dalle sue mani, credo che avrebbe potuto leggerci più del consentito.
    Allora ricaccio indietro il groppo che mi si è formato e cerco di concentrarmi sul presente.
    -Ottimo, amo le sorprese- non proprio, ma in questo caso non si tratta di dover aspettare giorni interi, solo qualche manciata di minuti.
    Quando le toglie le sue mani mi ritrovo davanti uno stagno – di un po', Krueger, mi hai portato qui con il chiaro intento di farmi trovare il principe azzurro?- rido e sono incerta se schifarmi o continuare a ridere quando mi presenta un rospo.
    -Non sarà velenosa ma non invoglia però eh- il rospo coglie la mia incertezza e gracchia, per poi fare un salto e finire dritto su di me.
    Dentro di me.
    -OMIODIO- non posso fare a meno di agitarmi, sento la pelle viscida a contatto con la mia e non vorrei fare altro che urlare, invece provo a sollevare la camicia, così stratta che si ostacola con il coso.
    OMIODIO.
    E' un attimo e strappo via tutti i bottoni, fanculo li riparo dopo.
    E finalmente sono libera, sento il cuore che sta per saltarmi fuori dal petto.
    Porto una mano la dove batte più forte e cerco di calmarmi – merlino buono, volevo morire- lo guardo di sbieco, ma guardalo come se la ride – hai attentato alla mia vita, meriti una punizione!!-e la punizione viene ben presto, prendo una manciata di fango e mi avvicino di qualche passo a lui – non puoi sfuggirmi- gli faccio presente – o ti fai un bel bagno o ti fai spalmare questo bel fango in faccia- mentre lo dico continuo ad avanzare e avanzare e avanzare.. cosa sceglierà il nostro eroe?
     
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    Si, il mio obbiettivo era quello di fargli baciare un rospo per vedere se ne usciva fuori un principe azzurro, era semplicemente un modo indiretto per dirgli che Ivan non era l'ultimo uomo rimasto sulla faccia della terra, insomma, una come Abby può avere centomila ragazzi ai suoi piedi, perché abbattersi? Forse le sue relazioni non erano state poi così felici, e dalla sua faccia traspariva la delusione. Abby non amava rivelarsi molto, ma io conoscevo benissimo le sue espressioni, mi bastava un battito di ciglia per capire come stesse dentro.
    E comunque la cosa della rana divenne motivo di tante risate, soprattutto quando lei iniziò con le sue esclamazioni da paura, non potei far altro che ridere come uno scemo di fronte ad una scena simile: Abby Vs ranocchio, chi vincerà?
    La scena di lei mentre si strappava via i bottoni mi fece leggermente spalancare gli occhi, sebbene i miei occhi fossero pieni di lacrime potei pensare mille cose sul suo conto. Se fossi stato un cane avrei già perso l'ottanta percento della mia bava, vedendola così. Faceva proprio caldo oh.
    Il caldo salì quando Abby si liberò di quel rospo e mi veniva incontro con una mega mano di fango. < Ma no no, non farlo.. > qualche passo in indietro prima di rendermi conto che lo stava facendo sul serio, spalancai gli occhi ancora di più mettendo le mani in avanti, come se servissero a proteggermi dalla vendetta di Abby che avanzava sempre più, col suo davanzale generoso. < No.. Non sui capelli! > la mia faccia era terrorizzata dall'idea che sicuramente ce l'avrebbe fatta, conoscendola avrebbe fatto di tutto per vendicarsi.
    Allora mi buttai in avanti verso lei e la presi in braccio al volo, cercò di liberarsi riuscendo a buttare il fango sul mio collo. BLEAH CHE SCHIFO!
    < Che dici? > risi tanto < un bel bagno? > la portai vicino allo stagno, e vi entrai camminando con in braccio lei, la lasciai cadere dentro l'acqua che siccome era molto curata, era anche abbastanza pulita da non rischiare di puzzare come sardine. Okay, forse puzzavamo un poco, ma almeno eravamo in due. Alla fine mi bagnai anch'io e rimasi a ridere davanti a lei per circa una cinquantina di secondi, una vita in pratica.
    Cercai di far passare con l'acqua il fango dal mio collo, strofinandolo con le mani.
    Un nano secondo e gran parte delle rane che abitavano lo stagno mi saltarono addosso. GRACK GRACK, una saltò sulla mia testa, mettendosi comoda tra i miei capelli, le altre rane sulle spalle, sulle braccia. Ero amato dagli animali perché in fondo un animale lo ero anch'io, e loro avevano questa sottile percezione di me. Una volta sono stato sommerso letteralmente dai gatti.
    Guardai lei che se ne stava con la bocca spalancata per il disastro, e ditemi se non è vero, ma a me una Abby tutta bagnata e sbottonata mi fa stare un tantino male.
    Mi avvicinai a lei scrollandomi di dosso le rane, solo quella tra i capelli se ne stava tranquilla lì seduta, chissà, forse era quella giusta per lei.
    Le mie mani andarono a prendere l'estremità della sua camicia e anche se ormai i bottoni non c'erano, la chiusi delicatamente e andai ad appiccicarla sul suo corpo con l'aiuto dell'acqua < Non vorrei qualcuno ti vedesse.> MA SEI GELOSO KRU?

     
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    -Si che lo faccio- insomma ragazzi siamo qui, in mezzo al verde, e ho appena fatto una figura da bimbascema davanti a potenziali individui, ma ne basta anche solo uno, lui. Lo sa come funziona, per lenire il mio animo deve subire la tortura del fango.
    Certo non mi aspetto l'attacco!
    -Ehi!! Molla la presa, Krueger benedetto ti faccio vedere io – gli spalmo la melma sul collo e no, i capelli non glieli tocco, so quanto ci tiene poi finisce che mi sento in colpa.
    -Sei scorretto, tu il tuo metro e novanta e la tua forza!- tutto un miscuglio di scorrettezza.
    Finiamo tutti e due nello stagno. Sono fradicia e ho un ospite sulla testa – non ci credo- ma lui ne ha di più quindi la scena è molto comica.
    Tiro la testa in dietro e mi lascio andare a una fragorosa risata, lo squilibrio mi fa cadere totalmente in acqua e via, pure la testa mi son bagnata, ma almeno mi sono liberata dalla rana molesta.
    Mi metto in piedi e cerco la mia bacchetta, urge un aiuto da casa insomma.
    Mi fermo solo quando lo vedo avanzare verso di me, che mi voglia affogare di nuovo? In tal caso sono pronta alla guerra!
    Invece no, mi vuole solo coprire.
    Mi spunta spontaneo un sorriso sulle labbra -suvvia da un prof di incantesimi mi aspetto di meglio- lo canzono facendogli vedere come si fa – guarda e impara- la punta della bacchetta attraversa ogni asola e i bottoni sono tornati al loro posto con dei reparo non verbali .
    La sua scusa è che non vuole che altri mi vedano, io dico che lui non vuole guardare, neanche poi fosse la prima volta.
    -Oh giusto, non sia mai qualcuno ammira le mie tette- lo prendo in giro e prendo tra le mani la rana che ha sulla testa – e ora vediamo se accade la magia- cosa crede che mi tirerò in dietro? Non schifo gli animali, alla fine una rana merita considerazione e coccole almeno quanto un cavallo, o un cagnolino.
    E quindi .. succede, la bacio.
    -Mmmh- dico lasciandola tornare nel suo habitat - mi sa che non ha funzionato-
     
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    In maniera veloce ebbi una dimostrazione pratica di Incantesimi di riparazione, Abby non si smentiva coi suoi modi di fare, la osservai mentre si rimetteva a posto la camicia. < oh beh, avrebbero di sicuro visto una delle più belle cose di tutta la loro vita. > e lo dissi in modo veramente convinto, non era uno scherzo, era bella in tutte le sue forme e okay, io non avevo proprio visto proprio tutto tutto, una volta l'ho spogliata, va bene.. ma eravamo al buio, in realtà saranno state due le volte in cui nella nostra relazione passata ci eravamo spinti fino ad arrivare ad un certo punto, però nulla di concreto alla fine.. E tutto questo lasciava un ampio spazio alla mia immaginazione. Un immaginazione che finí per sfumare via quando lei decise di baciarla davvero la rana che avevo in testa, e la baciò. Rimasi con il fiato sospeso mentre vedevo la scena tenera dell'animale che se ne stava pure tranquillo a farsi baciare, e con molta naturalezza se ne tornò per i fatti suoi, mentre Abby diventò una rana. ABBY SI TRAFORMÒ IN UNA RANA? strizzai gli occhi mentre il piccolo esserino, appoggiato su un piccolo sasso, faceva il verso convinto che stesse parlando. Spalancai i miei occhi e la indicai con il dito tremante. < Abby, ti s-ei tra-sfomata! > e quando andai a prenderla mi sfuggì dalle mani, andando a mischiarsi con le altre rane. Iniziai a chiamarla con insistenza. Preoccupato di perderla per sempre.
    Non ci potevo credere, era uno stagno incantato, dovevamo essere nella zona dedicata ai maghi?
    < Abby! > iniziai a prendere tutte le rane. Troppo magra, troppo lunga, troppo corta, troppo brutta. Insomma. Dove sei? < Abby! > come se potesse rispondere.
    A quel punto mi concentrati ed usai i miei sensi sviluppati da licantropo, con le orecchie mi preoccupai di capire se qualcuno fosse nei paraggi. No, al momento non c'era nessuno. Poi usai l'olfatto per individuare Abby tra le rane, le presi una per una e le odoravo. Alcune puzzavano proprio.
    < Abby, dove sei? > iniziai a baciare le rane tipo a caso, nel tentativo di trovarla, ne prendevo una e la baciavo, la lanciavo e ne prendevo un'altra.
    Andai a prenderne una abbastanza formosa, poteva essere Abby? Le forme c'erano, ma le tette no, che sfigha.. L'avrei potuta riconoscere da quello. Il mio naso si avvicinò alla piccola creatura che stava tra le mie mani, poteva essere lei!! Riconobbi quella piccola rimanenza di profumo e mi spostai lungo la riva dello stagno. La baciai, e nulla, la baciai ancora una volta e nulla. Eddai trasformati, ti prego! La baciai per la terza volta ed eccola! Riprese le sue normali forme e me la ritrovai tra le braccia, ad un palmo dal mio naso. < È stato difficile ritrovarti, non baciare mai più una rana! > Spalancai gli occhi e sorrisi prima di assumere una faccia serissima. Il mio sorriso svanì piano piano nello stesso tempo in cui il silenzio regnò tra di noi.
    Mi sembrava di sentire quel calore dentro di me, qualcosa accendersi. Anzi no riaccendersi.
    Non potei fare altro che rimanere lì, ammaliato dal suo sguardo, mentre le mie mani andarono a stringere la sua schiena spingendola tutta verso me. Oh Kru, baciarla è il minimo che potevo fare in quel momento.. E non potevo osare di resistere. Pessimo amico, pessimo.
    Se non fosse stata per due cretini che sentí avvicinarsi, l'avrei fatto sensa ripensamenti. Mi materializzai con lei un istante prima che i due tipi facessero la loro entrata in scena, trasferendomi giusto un po' più in là, in mezzo alla fitta vegetazione del bosco. Presi la bacchetta, e con un incantesimo asciugai prima Abby e poi me. Intascai la bacchetta prendendo un mezzo respiro di sollievo. < come minimo ci avrebbero buttati fuori dal museo ahahahah> poi mi avvicinai a lei e iniziai ad aggiustare la sua camicia, con cura. Era asciutta, ma il colletto era rimasto tutto per conto suo, bisognava sistemarla prima di proseguire con il nostro giro turistico. < Dunque, dov'eravamo rimasti? Scegli il caseificio della nonna cicciona che impasta il pane, oppure vuoi vedere la foresta delle farfalle? >



    Edited by Krueger. - 20/8/2020, 18:12
     
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