inutility

Finalmente mi sono decisa, ho fatto le valigie e sono scappata via da quel maledetto posto, la mia destinazione è stata con un punto interrogativo enorme. Se da un lato avevo pensato che sarebbe stato meglio mantenere la mia parola andando ad abitare con Coco per i mesi estivi, avevo avuto qualche titubanza a causa di tutto ciò che era successo.
Se ho fatto casini? questo non me lo dico, visto che quel che è passato ormai è fatto. Di sicuro in questo momento mi sento inutile com'è inutile che io adesso me ne stia sdraiata sul letto di una camera che ancora non sento mia. Coco ha fatto del suo meglio mettendomi al riparo nella sua casa come una madre premurosa con i suoi figli. Questa camera però non mi piace, troppo medievale, troppo spoglia, vorrei potergli dare qualche consiglio.. se solo riesco ad instaurare un rapporto sereno con lei, cosa alquanto improbabile, ma non mi perdo d''animo.
Mi alzo dunque dal letto ed indosso una t-shirt bianca e scollata, con un paio di pantaloncini sportivi. Coco mi ha detto di vestirmi comoda per questa mattina, chissà che cosa vuol farmi fare.
Scendo le scale dell'attico per arrivare davanti alla porta dove avevamo preso l'appuntamento proprio ieri sera, sono piena di curiosità ma soprattutto in questo momento mi sento inutile. Vorrei poter colmare quel vuoto di inutilità che è sopraggiunto quando ho capito di non saper fare nulla per spaventare e schiacciare i miei avversari, mi sono sentita schiacciata da quella circostanza così nuova per me, in un certo senso vorrei che quest'oggi ci sia qualcosa che mi tiri su il morale: Coco aveva accennato che mi avrebbe insegnato qualcosa del mestiere, ed spero sia arrivato il giorno giusto, non posso resistere ancora per molto tempo, voglio crescere e diventare più forte, sono convinta che Coco nonostante tutto sia la persona adatta a questo scopo. Mi balena nella mente l'idea che se mi conquisto la sua fiducia, posso pure raccontargli il fatto successo. In fin dei conti il valore della nostra famiglia vale anche per lei, potrebbe quindi venirmi incontro dicendo che magari ho fatto bene a ribellarmi.
Ma per il momento non penso a questo, voglio vedere come va questo nostro incontro. Apro la porta e mi ritrovo dentro una specie di palestra, sposto il mio sguardo su Coco con un sorrisetto soddisfatto. Buongiorno Coco! faccio qualche passo in avanti guardandomi intorno ah però, niente male! mi fermo davanti a lei con un sorriso enorme. Che facciamo oggi?

Come al solito Coco non si smentisce, sempre col suo portamento freddo e fastidioso, si alza dal tavolo con un drink in mano che appoggia prima di venire vicino a me.
Io mi fermo all'improvviso, il sorriso che avevo fino a dieci secondi fa è scomparso, quando sto con Coco raramente sorrido, perché è difficile con lei sorridere, è una persona così monotona e vorrei tanto che si sbloccasse. Perché si comporta così con me? Perché non gli faccio simpatia come la sua creatura che scorazza fuori? Che cosa non gli piace esattamente di me?
Le mie domande finiscono alle sue parole, conosce tutto, conosce maledettamente tutto.. Come fa?
< E posso sapere chi è questo uccellino? > gli dico di rimando, e se scopro chi è come minimo lo gonfio di botte.. Ma chi cavolo mi segue? Beh, c'è pure da pensare che un fatto del genere non può passare inosservato. Praticamente abbiamo fatto uno spettacolo incredibile all'atrium del ministero, alla fine non mi stupiva il fatto che ci fosse stato qualcuno a riportare la notizia.
< perché? > gli dico prima di iniziare a camminare per la stanza che sembra una vera e propria gabbia per volatili. Cioè voi dovete capire che Coco tiene in casa sua una roba del genere, ditemi voi se è una persona sana di mente.
Mi guardo intorno con un sorrisetto sotto i baffi, non riesco proprio a credere che questo posto esiste davvero, poi mi decido a voltarmi verso di lei.
< perché avevo una voglia matta di ammazzarla..> continuo a camminare in giro per la gabbia < E l'ho seguita fino in fondo.. > mi fermo davanti a lei e allargo le braccia < avrò avuto i miei validi motivi > non ho altro da aggiungere, almeno non adesso.. Voglio vedere la sua reazione. Io rimango più disinvolta possibile.

Dunque se io sono una creatura instabile tu cosa potresti essere? Dico a me stessa mentre incrocio le braccia, segno chiaro di chiusura. Non parlo, perché se lo faccio so già che gli do fastidio, allora decido di ascoltarla senza proferire parola, lascio che si esprima e che dica tutto ciò che ha da dire.
Accompagno qualche frase che non mi piace con qualche smorfia di disaccordo.
Non è vero che volevo uccidere per piacere, in realtà avevo un validissimo motivo per essere adirata in quel modo.. Tutto ciò che è accaduto dopo è destinato a restare solo nella mia mente, per adesso non mi fido neanche di me stessa, quindi decido di raccontare solo una piccola porzione di tutto quello che è accaduto, o almeno ci provo.
Quando finalmente arriva il mio turno faccio un respiro e mi rilasso allungando le braccia sui fianchi, sospiro un attimo e poi punto il mio sguardo indifferente, senza espressioni particolari, su quella che si può definire la mia tutor. < scusa se non sono stata discreta, ma certamente non volevo uccidere per puro piacere. > chiarifico la cosa < io voglio vendetta Coco, voglio capire perché i miei genitori sono stati uccisi.. Voglio vendetta .. > anche se non so benissimo che tipo di vendetta va fatta. Mi sono messa in riflessione seria, da qualche giorno, quelle parole dell'auror sono ancora fresche nella
mia mente, gli ho chiesto un attimo per poterci pensare ma sono confusa, mi sento senza una guida.
< Allora se non vuoi trambusto insegnami ad essere silenziosa, se vuoi che diventi migliore insegnami quello che sai fare!! > dico spingendomi in avanti e avvicinandomi ulteriormente, la fisso negli occhi, è una chiara richiesta. < insegnami. > ribadisco stringendo i pugni. Non so cosa sto facendo, vorrei solo che qualcuno mi aiutasse in modo concreto a risolvere questa situazione che mi brucia dentro. Non so se effettivamente sto facendo la cosa giusta.

Abbasso la testa quando mi fa quella domanda, è chiaro dentro di me che non ho voglia di mettermi ad uccidere qualunque auror, ma sono molto confusa perchè non so che pesci prendere. Non rispondo perchè non voglio fargli sapere che sto perdendo terreno. Sospiro.
-Allora prova a uccidere anche me. Sono un auror anch'io- allora alzo gli occhi stranita, la osservo, non ha tutti i torti.. non posso uccidere chiunque, a caso, per questo per me è importante sapere la verità, capire che cosa è successo ai miei genitori.. gli auror inglesi mi hanno detto che mi aiuteranno a capire, io voglio capire prima di agire, devo vederci chiaro da ogni lato.. poi penserò a come reagire, intanto approfitto di Coco che può insegnarmi un paio di cose pratiche, anche se non so effettivamente quanto mi serviranno.
Dunque la ascolto senza muovere muscolo, senza parlare, anche quando punta il dito sulla mia tempia rimango ferma fissa, ascolto tutto ciò che ha da dire e poi intervengo. Certo che me lo sono chiesta. mi metto a braccia conserte e la scruto E tu lo sai? mi faccio avanti e arrivo vicinissima a Coco che col suo sguardo di ghiaccio continua a guardarmi.
Vorrei dirgli che noi due siamo pari, che io non ho paura di lei, che mi merito la verità se lei ne è al corrente.
Coco.. dico scandendo per bene le mie parole, con uno sguardo che diventa molto serio e molto duro. Tu sai dove sono morti? allungo la mano e l'appoggio sulla sua spalla, la scuoto un po' per avere la sua attenzione, per vedere la sua reazione. lo sai? lo ripeto insistentemente per avere una risposta. Sono sempre più confusa, non so da che parte girarmi, non so se fidarmi dell'orientamento di Coco oppure degli auror inglesi, come faccio a capire qual'è la scia giusta? forse ho deciso di seguirle entrambe, almeno per il momento.

Le mie orecchie ascoltano attentamente, non voglio perdermi neanche una virgola di ciò che sta dicendo, semmai le venisse in mente di svelarmi davvero la verità, e che forse lei la verità la sapeva benissimo. Le mie braccia vanno giù perché Coco su sposta, non mi è nuova questa reazione, da una persona fredda come lei c'era da aspettarselo. Nessun dubbio su questo. Ma poco importa, perché lei ha pienamente la mia attenzione.. Mi dice che sono morti in Francia e questo me lo aspettavo, dopotutto è l'unica cosa certa che so. Inizia a fare un discorso totalmente fuori luogo adesso, sta insinuando che io non sono adatta a fare la mangiamorte, mi metto a braccia conserte con un espressione un po' infastidita dalle sue parole. Perché non vado bene? Perché, devo per forza essere precisa e identica a lei per essere un'ottima mangiamorte? Perché mi dice queste cose?
I miei mi hanno cresciuta lontana da ciò, e su questo non ci piove, ma sono pur sempre la loro figlia no? Magari aspettavano semplicemente che diventassi abbastanza grande per seguire le loro orme.
Allora rispondo < Magari non era ora, magari volevano che iniziassi il cammino per diventarlo solo adesso.. E adesso loro non ci sono più, per questo mi hanno affidata a te! > ne sono più che convinta, ma in effetti che cosa conosco di questa donna? Oltre al fatto che è mia cugina, che cosa so?
Rifletto, mi interrogo per un più di un minuto di silenzio.
< Sono qui per conoscerti meglio.. > dico convinta ma anche con un filo di dubbio. Poi cerco di riprendere un filo logico del discorso. < i miei non mi hanno mai parlato tantissimo di te, so che sei cresciuta in una scuola abbastanza rigida, so che hai iniziato ad uccidere da molto giovane e che sei entrata tra i mangiamorte, so che sei una strega temuta e che non si fa scrupoli.. Insomma, cose così > mi rendo conto di conoscere Coco superficialmente, allora inizio con le domande. < Allora.. Cosa devo conoscere di te? Dimmi tutto perché io voglio conoscerti! > stringo i pugni impaziente < che cosa non mi hai mai detto di te? >