On the soul by Aristotle

• Helena

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  1. Mr.Sandman
     
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    Essere irragionevoli è un diritto umano.
    - Aristotele.


    Giugno 2020.

    Reid non prestava minimamente attenzione mentre il guardiacaccia spiegava loro la tortura che li aspettava. Continuava solo a pensare che in quella situazione ce lo aveva messo Helena e se normalmente, con chiunque altro, sarebbe stato furioso, in quel momento era fuori di se completamente e stava facendo uno sforzo stoico per trattenersi.
    Non sapeva se ce l’avesse con lei più per il fatto che se la fosse presa con lui senza motivo, nel bel mezzo del corridoio, e lo avesse poi attaccato con degli incantesimi (Merlino se era brava a lanciare fatture) o se fosse ancora risentito per essere stato scaricato solo sei mesi addietro.
    Era giunto alla conclusione che si trattasse di un mix di entrambe le cose e forse per questo era così irritato.
    Quella bella sparata aveva fatto avere ad entrambi una punizione – a lui semplicemente perché si era difeso dagli attacchi, assolutamente ingiusto – ed eccoli lì, un tiepido sabato pomeriggio di giugno, a poche settimane dalla fine della scuola, nella tenuta pronti a subire la loro punizione: l’ennessima di quel quinto anno per quanto riguardava Reid.
    Il fatto che avrebbero dovuto prendersi cura degli Schiopodi della scuola avrebbe potuto far ridere i più, ma la punizione consisteva nel farlo senza utilizzare alcuna protezione per il corpo e quei bastardi facevano male, molto male.
    “Fantastico, complimenti, Helena” la rimbeccò a mezza voce, mentre il guardiacaccia diceva loro che si trattava solamente di esemplari femmine di un mese di vita: ergo non erano velenose e raggiungevano SOLO i due metri di lunghezza. In confronto al metro e sessantacinque di Reid, erano delle bestie gigantesche, anche se non si ergevano in altezza.
    “Cibarle e lavarle, senza magia. Sarà uno spasso” continuò con l’astio nella voce, avvicinandosi al recinto delle creature e lanciando un’occhiata ai secchi posti al suo interno: un paio contenevano acqua e spugne, gli altri due piccole bestiole morte, tra cui topi, lucertole ed altre cose che puzzavano non poco.
    Il guardiacaccia aprì il recinto, invitandoli ad entrare con un gesto della mano e, dopo aver lanciato un’occhiata di disprezzo sia a lui che ad Helena, Reid vi entrò per primo.
    Il fatto che gli schiopodi fossero legati non era di consolazione, di certo non avrebbero potuto aggredirli, saltandogli addosso, ma visto che dovevano lavorarci a stretto contatto non ne sarebbero usciti indenni.
    Furono lasciati soli, con la promessa di essere recuperati di lì a qualche ora, se fossero stati ancora tutti interi.
    “Direi che la cosa migliore da fare sia lanciare loro il cibo e mentre sono distratti, mangiando, li puliamo” sentenziò, afferrando uno dei secchi con le piccole prede morte. “Magari riusciamo a cavarcela senza farci ustionare”
    Vedendo poi che Helena non si muoveva, si voltò a lanciarle un’occhiata.
    “Cosa stai aspettando? Un invito formale?”
     
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