Scusa, a chi hai dato della nana?

Dicembre 1986

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    La madre di Anthony parla in modo molto strano. Deve essere un po' svitata e forse è questo il motivo legato a tutti i misteri che avvolgono il montanaro e tutta la sua combriccola. Che lampo di genio, devo dirlo a Susan! Povera la mia piccola, probabilmente è la prima volta che riceve una sorta di amore materno e se lo sta trangugiando come farebbe un leone dopo giorni e giorni di digiuno.
    Io ho imparato a farne a meno e poi ho comunque la nonna, che in questi anni che ho trascorso senza mamma e papà mi ha cresciuta con tutto l'amore possibile. Non ci faccio più troppo caso, ormai, al fatto di essere orfana. Voglio dire, non mi sono mai sentita un'orfanella come la piccola fiammiferaia o come Pollyanna. Gli incidenti nella vita capitano e io posso solo essere grata di non essere salita in macchina con loro, quando ci sono morti dentro.
    Damnù, che sia propria questa la ragione per cui mi sono infuriata tanto con Anthony? Il fatto che anche la persona più importante della mia vita sia andata a tanto così dallo stesso infausto destino? Sono rimasta orfana a sette anni e da quel giorno sono diventata la principessa della nonna, ho vissuto la scomparsa dei miei genitori come una sorta di ingiusto incantesimo e sono andata avanti, senza smettere mai di sorridere, perché il tempo guarisce tutte le ferite e aiuta perfino a dimenticare. La voce dei miei genitori, infatti, neanche me la ricordo più... L'anno scorso ho anche dato fuoco a tutti i nastri con i filmini della mia primissima infanzia, perché guardarli era decisamente insopportabile. Bisogna andare avanti nella vita, avanti, altro che guardarsi indietro e frignare per ciò che non si può comunque cambiare!
    Siamo gli artefici del nostro futuro e io costruisco il mio mattone dopo mattone, giorno dopo giorno, una torre di Lego che poi mi diverto ad abbattere con un pugno ogni sera prima di andare a letto, così il giorno dopo posso ricominciare nuovamente il gioco.
    Cosa c'è di male, se aiuta a non soffrire?
    Il mattoncino di base per ogni mia creazione, però, ha il rosso dei capelli di Susan e l'azzurro incredibile dei suoi occhi... Non potrei farcela senza di lei e quello zoticone superficiale non riesce a capirlo, pensa che tutto sia dovuto solo a lui!
    Probabilmente anche Anthony è un po' svitato, poverino, con una madre un po' suonata che dice cose assurde...
    Sono sicura che al pub di Harold farebbe faville, signora. Quanto a Connor, se venisse a cercarmi saprei perfettamente come tirargli su il... Morale, ecco. Grugnirebbe molto meno, se non pretendesse la luna. sbuffo gettando un'occhiataccia ad Anthony, impaziente di replicare parola per parola a tutte le cattiverie che mi ha vomitato addosso prima di rientrare nella stanza di Susan. Perché mi dispiace se sta soffrendo, non è che me ne frego dei sentimenti delle persone.
    La madre di Anthony inclina la testa da un lato e mi scruta come se volesse penetrarmi l'anima, serissima, un attimo prima di scoppiare a ridere sonoramente, gettando indietro la testa.

    Oh, cara, mi ricordi così tanto me alla tua età. Sapessi quanti cuori ho infranto, solo perché volevo superare le convenzioni di una società troppo bigotta per il mio spirito libero... Per fortuna, un certo O'Toole lo ha capito, perché era come me. Davvero pensi che da questo signor Harold potrei attirare nella mia tela qualche bel moscone?
    Mi fa l'occhiolino e poi lo fa anche ad Anthony e a Dorian, ammiccando a Susan un attimo dopo. Non posso farne a meno, scoppio a ridere e Susan mi segue a ruota, sorpresa e sicuramente un po' sconvolta da quella donna tanto stravagante.
    Damnù, Anthony, perché non ci hai mai detto che hai una madre così simpatica? Dovresti prendere esempio da lei, ogni tanto, invece che fare sempre lo scorbutico.
    Che poi non è affatto vero, Anthony è un uragano di allegria e il più delle volte ci spalleggiamo a vicenda, ma ce l'ho ancora troppo carica con lui per metterlo in buona luce.
    Ad ogni modo, l'infermiera ci sbatte fuori e io, mentre Romeo saluta la mammina, faccio in tempo ad avvicinarmi al baracchino degli hot-dog e a comprarne uno a testa. Lo avrei comprato anche a Dorian, ma è tra le grinfie di Gordon e non credo che si libererà molto presto.
    Perciò, aspetto Anthony su una panchina e mi alzo per andargli incontro quando lo vedo uscire dall'ospedale. Se dovrà aspettare le dieci per rientrare, tanto vale che lo faccia in compagnia, anche perché voglio davvero dirgliene ancora quattro.
    Ecco tieni, immagino che sei affamato. gli porgo il suo panino grondante mostarda, senza curarmi del congiuntivo sbagliato... Senza Susan nei paraggi, non è necessario.
    E per la cronaca, spilungone, sono alta quasi un metro e sessanta, l'altezza giusta per un pugno dritto a quelle noccioline. gli sorrido malvagia, addentando il mio hot-dog prima di mettermi a lasciare orme sulla neve, un passo dietro l'altro.
    Comunque... E' vero. Forse sono una stronza senza cuore, ma Connor lo sapeva, lo ha sempre saputo che non volevo niente di serio. Non mi importa molto di legarmi alle persone e ho i miei motivi. Ma Susan... Lei è diversa. E io sono mezza morta dalla paura, solo perché sei un incosciente che fa le cose senza pensare. Lei è speciale e non può finire male per uno scapestrato come te! Devi stare più attento a quello che fai e contare fino a dieci, prima di prendere una decisione che la riguardi, perché troppe volte l'ho vista piangere per colpa tua. E oggi l'ho vista anche in ospedale, per la prima volta nella sua vita! Se tieni davvero a lei come dici, devi fare attenzione come se avessi tra le mani una boccetta di nitroglicerina, è chiaro?
    Susan è così, tanto delicata quanto esplosiva... Va trattata con riguardo, questo sconosciuto che il troglodita montanaro che mi cammina accanto non sa neanche cosa sia!
     
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    Giorraíonn beirt bóthar (In due la strada è più breve)

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    Mia madre e le sue epiche esternazioni. Avrei potuto riempire rotoli di papiro, poichè Meryl era una donna che non si preoccupava affatto di creare imbarazzi e io ero ormai così abituato, che avevo imparato a riderne e a non prenderla mai sul personale. Certo, con Susan era tutt'altro problema e probabilmente si chiedeva che tipo di madre fosse una che spifferava con tanta naturalezza di cercare l'attenzione degli uomini. In pochi minuti aveva frastornato tutti con le sue perle di saggezza e non v'era dubbio che l'atmosfera, nella stanza d'ospedale, fosse notevolmente migliorata, da quando era apparsa lei. Quanto meno era riuscita a distrarre Rosie dai suoi sermoni sulla sicurezza di Susan rivolti al sottoscritto e di questo gliene ero grato.
    Il ...Morale di Connor ha subito un tracollo proprio grazie a te borbottai mentre le due signore si scambiavano consigli sul destino di poveri maschi indifesi di fronte alla loro esuberanza. Che poi Maguire avrebbe potuto fare meno storie e godersi semplicemente il momento di gloria, era un altro discorso. Però lui era fatto così, certe cose le prendeva dannatamente sul serio e Rosie era ormai la sola donna che avrebbe potuto renderlo felice. Lo capivo, perchè anche io navigavo nelle stesse acque, con esiti molto più fortunati.
    Rosie però non era cattiva. Lei rappresentava il modello di femmina che avrei potuto essere in caso la natura avesse deciso diversamente. Proprio per questa somiglianza caratteriale, era normale che facessimo scintille in caso di discussione. Guarda caso, tutte le nostre liti riguardavano Susan e la sua convinzione che io fossi poco affidabile. Quindi che dire! Non perdevo occasione per far rimbalzare la palla delle accuse e provocarla in tutti i modi possibili e immaginabili. La verità era che mi divertivo come un pazzo, soprattutto quando colpivo nel segno della sua suscettibilità.
    Guarda che io sono tutto meno che scorbutico. Sei tu che non capisci le mie battute e svettava un sopracciglio, alludendo ad una sua mancanza di perspicacia. Ah era uno spasso vederla friggere di disappunto, anche se faceva di tutto per mascherarlo.
    Le volevo bene e supponevo che fosse reciproco, altrimenti non avremmo perso certo tempo a beccarci in quel modo.
    Così, una volta uscito dalla camera di Susan da cui eravamo stati cacciati tutti, la ritrovai seduta su una panchina con un gustoso "ramoscello di pace" farcito di salsa.
    Qualcosa allora la intuisci replicai afferrando il panino e ammorbidendo il tutto con un sorriso del tutto sincero. Non so più da quando tempo non mangio qualcosa e giù un affondo che ne fece sparire più di un terzo nelle mie fauci sprizzando mostarda da tutti i lati, senza preoccuparmi troppo se la cosa possa sembrare disgustosa.
    Alle sue successive parole, coprii con la mano la patta dei pantaloni. Ok sono terrorizzato dall'eventualità. Ma poi perchè dovresti farlo, Susan non sarebbe affatto contenta, se mi danneggiassi i gioielli.
    Non c'era più risentimento nella mia ironia, ormai la tensione si era sfilacciata ed era stat del tutto digerita come l'ohot dog che avevo appena igurgidato. Fu per quello che mi predisposi più seriamente al dialogo quando lei provò a spiegarmi che si era molto spaventata.
    Tutta colpa di Charlotte, ma le ho dato il benservito. In effetti, avevo reso un servizio a tutta la mia comunità liberandola del puzzolente trabiccolo. Tuutavia ora si poneva il problema di reperire un altro mezzo di trasporto alla svelta. Con Susan non potevo certo usare un camino!
    Ammetto di essere stato appena appena imprudente e sono il primo ad aver temuto un disastro. Vederla inerte sulla neve mi ha fatto un effetto spaventoso. Però io a Susan ci tengo troppo per farle volontariamente del male e tutte le volte che è successo, non è dipeso certo dalla mia volontà. La guardai come se potesse capire a cosa alludevo. Sarebbe troppo complicato spiegartelo adesso, anche se non è escluso che un giorno lo farò, perchè so quanto le vuoi bene e quanto lei faccia affidamento su di te.
    Io per Susan darei la mia vita, se servisse. Mormorai quasi sul finale e poi mi schiarii la voce.
    E per quanto riguarda Con. sappi che nessuno ce l'ha conte, a parte lui , si intende. E siccome non è il tipo che puoi convincere con una sveltina, forse sarebbe il caso di valutare altre opzioni. Non si metterà mai il cuore in pace, ma almeno andrà oltre te.
    Che sia una gran perdita lo so anche io, nanetta.
     
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    Tsk, io che non capisco le battute!
    Ho borbottato fra i denti un "O forse le tue non fanno ridere...", un ringhio sommesso da felino arruffato, ma ho preferito lasciar perdere. Non ne valeva la pena, dopotutto l'infermiera ci stava cacciando via senza nascondere le accese fantasie che devono averle attraversato l'immaginazione dopo aver radiografato il montanaro dalla testa ai piedi, con sommo disappunto della mia migliore amica. Non è il caso che io intervenga in sua difesa, Susan ormai è grande e deve imparare a cavarsela da sola, se vuole tenersi stretta il suo bellimbusto, non posso esserci sempre io a fare da intermediaria. Del resto, la mia Killough non ne ha bisogno, sa perfettamente cosa dire e come comportarsi per evitare che Anthony abbia altro per la testa che non sia lei.
    E' inutile negarlo, quei due si sono trovati e sono così sicuri l'uno dell'altra da non provare la minima sensazione di sentirsi braccati in un rapporto asfissiante. In un certo senso li invidio, vorrei poter avere un quinto delle loro certezze anch'io.
    Te lo concedo, O'Toole, non sono intelligente come la tua ragazza perfetta, ma neanche così cretina da non capire cosa passa per il cervello mononeuronale del maschio medio! lo indico con un ampio gesto della mano, a dimostrazione del fatto di averne un ottimo esemplare proprio di fronte ai miei occhi in questo momento.
    "Mononeuronale" è una parola che mi ha insegnato Susan, quando mi ha chiesto per quale motivo io mi senta tanto gratificata all'idea di avere l'attenzione dei maschi della mia scuola con quella caratteristica, dato che secondo lei posso avere di meglio.
    Scopare, dormire, mangiare.
    Elenco le tre attività intorno alle quali il neurone si attiva per far funzionare il resto del corpo, sollevando pollice, indice e medio con un sorrisetto furbo.
    Ora, dato che la prima opzione non è praticabile perché la tua ragazza ha un trauma cranico e non puoi metterti a dormire perché hai già dato abbastanza la sera del tuo compleanno quando avresti potuto mettere in pratica l'opzione numero uno... sospiro teatralmente e scuoto la testa come di fronte ad un caso senza speranza, un attimo prima di addentare a mia volta il mio panino. Ecco che posso soddisfare solo la tua necessità numero tre. Sono un tipo molto pragmatico, nonostante l'intelletto limitato di cui ovviamente anche tu sei un esperto.
    E con questo ulteriore affondo gli regalo un nuovo sorriso falsissimo e velenoso, un attimo prima di scoppiare in una risata stavolta cristallina e sincera. I battibecchi di questo tipo sono il mio modo tutto personale per dire ad un'altra persona che le voglio bene, perché quelle che non sono degne delle mie attenzioni le liquido con assoluta indifferenza. Con Anthony, sapendo di trovare pane per i miei denti, mi diverto particolarmente.
    E sono certa che Susan capirebbe, se si tratta di difendere l'onore della sua sorellina. Tanto comunque con lei non li usi, no? continuo parlando a bocca piena, mangiando sulla panchina con le gambe accavallate.
    Sì, trovo che sia molto più facile continuare a giocare e a punzecchiarci, piuttosto che riflettere sul male che evidentemente sto facendo a Connor. Forse con Anthony sarebbe stato tutto molto più facile, ci saremmo divertiti insieme il tempo necessario a soddisfare tutte le nostre fantasie, dopodiché saremmo andati per la nostra strada senza rancore e con molta disinvoltura.
    Purtroppo, ho capito molto dopo che Connor è fatto di una pasta totalmente diversa, che non sono in grado di modellare e controllare, perché quel dannato ragazzo è così puro da spiazzarmi.
    Tuttavia, l'argomento Maguire è in un primo momento accantonato, poiché il fulcro dei nostri interessi riguarda il tesoro inestimabile dai capelli rossi che ha travolto le nostre vite.
    Susan non ti permetterebbe mai di dare la sua vita per lei. Ha una capacità di sopportare il dolore che non ho mai visto in nessun'altro e non sa neanche lei fin dove si potrebbe spingere, per le persone a cui tiene. Guarda cosa le ha fatto suo padre da quando è nata, sta iniziando adesso a capire che non è normale che chi la ama la faccia soffrire come ha sempre fatto lui, negandole ciò che voleva di più: l'amore di un genitore. mi stringo nelle spalle, dato che anch'io ho dimenticato da un bel pezzo cosa si provi a sentire il calore di una mamma o di un papà. Nonostante la mia condizione, tuttavia, sono certa che i miei mi volessero bene, così come me ne vuole la nonna, nessuno mi ha mai fatto deliberatamente del male o ha mai preteso da me l'impossibile in cambio di qualche tiepida attenzione e gratifica.
    Quel calore lo ha trovato in te e sarebbe disposta a tutto, pur di non perderlo. Ecco perché non voglio che tu faccia lo stronzo e te ne approfitti senza darle niente in cambio e damnù, sei proprio scemo se pensi che sia la tua vita!
    A Susan basterebbe molto meno, le basterebbero le risposte che non ha mai ricevuto e che, a sentire Anthony, sembrerebbero dei segreti che lui deve mantenere indipendentemente dalla sua stessa volontà di confessarli.
    Mettiamo il caso che io ti creda, O'Toole, verrà un giorno in cui dovrai decidere cosa è più importante. Quel giorno, mi auguro solo che Susan sia ancora lì... E io potrei essere l'ago della bilancia che le impedirà di mandarti al diavolo, quindi se fossi in te starei attento a darmi della nanetta! Potresti passare per la volpe che non arriva all'uva e la accusa di essere acerba... sorrido di nuovo, sorniona, perché per quanto mi riguarda potrei aver parlato fin troppo seriamente.
    Faccio sparire l'ultimo morso del mio panino e mi faccio passare la patata bollente delle riflessioni difficili, perché adesso è il momento di pensare a Con, più o meno.
    Quanto a Connor gli chiederò scusa, se avrà abbastanza fegato da venire a dirmelo in faccia, che ce l'ha con me. Nemmeno io gli volevo fare del male... Glielo dirai, vero? Sfortunatamente nemmeno io so dove trovarvi, altrimenti lo avrei già fatto, che credi? E che non si monti la testa perché in queste settimane ho pensato a lui, non vuol dire assolutamente niente!
    Peccato non essere abbastanza intelligente da capire che sto mentendo perfino a me stessa.
     
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    A stomaco pieno si riflette meglio! Mi tornavano in mente le raccomandazioni di Meryl, sempre preoccupata che il suo ragazzone non mangiasse abbastanza. Del resto le sue doti culinarie erano coadiuvate da una bacchetta che fluttuava dalla dispensa alla tavola, dopo un passaggio niente affatto impegnativo sui fornelli e si trattava sempre dei miei piatti preferiti. Tuttavia abbondava sempre con le porzioni, perchè si sa, dopo aver spaccato due o tre ciocchi di legna, la fame aumentava.
    Quindi quel panino, che mi era stato offerto, mi aveva in un certo senso riconciliato con il mondo, soprattutto quello babbano di cui faticavo a capire le modalità.
    Però Rosie si impegnava molto nel rendermi difficile il seppellire l'ascia di guerra, se così poteva definirsi la nostra tranquilla strada verso la pace.
    Mi ritrovai con la fronte aggrottata e qualche problema nel seguirla nei suoi discorsi, fino a quando non specificò le caratteristiche che ogni maschio prediligeva dall'alba dei tempi.M
    Ma quale mono...coso? Le mie rotelline girano che è una bellezza, sono famose per arrivare sempre prime in ogni competizione sbuffai come se lei proprio non fosse in grado di vedere al di la del suo nasino sporco di maionese e dovresti essere felice per Susan perchè le faccio andare e non sono il solito che vorrebbe portarsela solo a letto. Cioè anche io vorrei, ovviamente, ma non è quella la priorità. No, damnù . Ci siamo andati vicini tante volte da non sapere più come metterci una...pezza. Ecco, Rosie non era propriamente la persona con cui approfondire certi argomenti. Non mi sentivo del tutto a mio agio nel descriverle certi retroscena, ma ero stato chiamato in causa, sbeffeggiato quasi e mi dovevo pur difendere. Sono diventato un esperto nel rimettere a posto situazioni come dire...incompiute. Ma come ho detto a lei, preferisco aspettare. In quanto alla sera in cui sarebbe dovuto accadere, beh li qualcuno ci ha messo del suo. Non importa, accadrà quando deve accadere. E speravo che su quella storia anche lei mettesse un punto definitivo. Non avevo più voglia di parlarne, anzi volevo proprio dimenticarmela.
    Tu piuttosto, mi sembri fin troppo interessata a farti dare delle rispostacce di cui poi mi pentirei. Dovresti occuparti dei gioielli di qualcun'altro. E lo dico con sincero interesse per tutti e due. Si, ammetto che sei una niente male, ma non ci penso proprio a fare pensierini sulla ragazza che interessa al mio migliore amico, nemmeno se non ci fosse Susan. Quindi smettila con i tuoi tentativi ok?
    Discorso semiserio che alleggerii con un ammiccamento finale. Sarebbe stato più semplice cedere alla provocazione e andare avanti per quella strada al solo fine di divertirmi, ma c'era di mezzo Connor e se potevo dargli una mano, lo avrei fatto.
    Per un attimo mi sembrava di aver colto nel segno, costringendola ad aprirsi, in qualche modo. Stava complicando le cose per paura di dimostrarsi vulnerabile e non riusciva a vedere che in fondo era tutto molto più semplice di quanto sembrasse.
    Annuii e con un angolo della bocca sollevato in un sorriso sghembo la fissai indagatore.
    Potreste incontrarvi a meta strada, Sai, nemmeno lei vuole passare per quello che accetta ogni cosa, ma io credo che se sapesse che ci tieni a lui tanto da vedervi che so da Harold per una birra, allora magari smetterà di ripetere che vuol essere implorato. Mancano un paio di settimane a Natale e sarebbero un bel momento per ritrovarvi e decidere se...vi piacete tanto da provarci. O forse no. In qualunque caso, meglio che lasciarsi con la sensazione di aver sbagliato tutto.
    Certo, poi se lo hai pensato non vuol dire assolutamente nulla ridacchiai. Infatti non glielo dirò. Si potrebbe montare la testa e sarebbe indotto a credere che due forme di formaggio, sarebbero un regalo che gradiresti molto per Natale.
    A parte gli scherzi...gli dirò solo che vuoi vederlo, il resto lo farai tu.
     
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    Ma come siamo permalosetti, O'Toole! Cavolo, nella nostra scuola i bulli ti mangerebbero in un boccone, se te la prendi così tanto per qualche battuta... Perfino io infierirei. Ma no, ti voglio troppo bene per farlo. gli rivolgo un sorriso a trentadue denti e faccio sparire oltre le labbra l'ultimo morso del mio panino, guizzando sulla sua espressione con gli occhi chiari accesi di divertimento.
    Beh, ti assicuro che anche lei ci fantastica molto su e mi fa certe domande che... mi trattengo così, lasciando in sospeso la frase per far sì che sia Anthony in persona, interpretando il mio enigmatico sorriso malizioso, a completarla come più ritiene opportuno. Comunque ben detto! Accadrà quando deve accadere e puoi scommetterci che non stai con lei solo per quello, altrimenti lei lo avrebbe capito e ti avrebbe mandato a quel paese da un bel pezzo, fidati!
    Figuriamoci se Susan è il tipo di ragazza che non riuscirebbe a cogliere al volo gli interessi di chi le ronza intorno. Paradossalmente, però, ciò che la lega ad Anthony è qualcosa di talmente unico e profondo da rendermi assolutamente certa che, indipendentemente da cosa arriverebbero a concludere tra le lenzuola - o in qualche pagliaio, a giudicare dai posti in cui si appartano - se accadesse qualcosa che potrebbe dividerli lei ci starebbe molto, ma molto più male che non per uno stronzo sessuomane.
    Tentativi?! stavolta sono io a sbottare in una sorta di risatina. Credimi, bellezza, se ci provassi con te... Lo sapresti! E no, nemmeno io lo farei mai. L'ho capito da subito che piacevi a Susan, non si era mai comportata con anima viva come ha fatto con te quel pomeriggio su in montagna... Ma Connor non è un ripiego! E' solo... Troppo un bravo ragazzo, per una come me. Ma sì, immagino che se si farà vivo ne parleremo.
    Sospiro e mi alzo in piedi rifilando una sonora pacca sul ginocchio al montanaro, incamminandomi con lui verso il mercatino poco distante.
    E per adesso direi che ti ho anche raccontato fin troppo i fatti miei, perciò... Che ne dici di accompagnarmi a scegliere un regalino di scuse da potergli portare? E no, ti scongiuro, digli che il formaggio se lo mangi lui! Non troppo, che poi fa flatulenza!
    Mezz'ora dopo, agito un sacchettino di carta contenente una palla di vetro di quelle che, ruotandole, fanno scendere all'interno un sacco di neve di polistirolo. Mi sono sempre piaciuti quegli aggeggi, li guardo rapita come farebbero i bambini. Dentro quello che ho preso per Connor, c'è un'elfetta di plastica dai capelli biondi che regge un pacchetto regalo, seduta con le gambe incrociate davanti ad un albero di Natale.
    Spero che... Sì beh... Che gli piaccia. Mi assomiglia no? Non le ho mai fatte queste cose! Ad ogni modo... Mi auguro che a Natale saremo insieme. Sarebbe triste, se dovessi ripiegare su Dorian un'altra volta, o baciare sotto il vischio il primo idiota che passa.
    Non lo so, sto cambiando... Forse anch'io, dopotutto, inizio ad essere stanca di quelli che vorrebbero solo portarmi a letto e dimenticarsi perfino il mio nome subito dopo.
    Manca poco alle dieci, fossi in te mi sbrigherei...
    Gli rifilo un affettuoso pugnetto sulla spalla e lo saluto con la mano, rivolgendogli un occhiolino prima di sparire tra la folla ed imboccare la via di casa.
     
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