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    Quell'uomo era cocciuto e determinato, era così tanto sicuro che quella donna facesse in qualche modo parte della sua vita, che si inoltrò fino all'impossibile pur di trovare indizi preziosi per le sue ricerche, non sapeva dove fosse il confine della follia, ormai aveva superato anche quello.. Qualunque cosa per trovarla, anche quella più rischiosa, come ad esempio entrare nella tana del lupo infame.
    Aveva affrontato un lungo viaggio abbandonando la sua Londra per dedicarsi a quella ricerca che le interessava talmente tanto da diventare il suo tormento: trovare quella donna. Non sapeva se il motivo era esattamente quello delle informazioni oppure per il semplice gusto di trovarla e.. molestarla o di riprendersi quell'orgoglio ferito dal suo maledetto crucio.
    Ad ogni modo Kristopher aveva pensato ad un paio di cose prima di giungere alla casa lussuosa della donna, ma come sempre lui odiava preparare tutto nel dettaglio, si fidava più del suo istinto da cacciatore, per questo si curò d'apprima di entrare in modo molto silenzioso con un paio di incantesimi nel cuore della notte, e quando fu dentro perlustrò per bene la casa, approfittando del rumore della pioggia battente e delle luci del cielo tempestoso che ogni tanto alluminavano di una luce accesa quelle stanze poco visibili.
    Non sapeva se avrebbe colpito la sua preda nel sonno, oppure lasciato un po' di spazio alla sua galanteria.. Dipendeva tutto dalla sua prima impressione, dal momento esatto in cui avrebbe incrociato di nuovo gli occhi della donna. In realtà non era troppo propenso per le brutte maniere, perché sporcarsi le mani con gente del genere? Solo per delle informazioni? Certo, il suo orgoglio in quel momento era infiammato e urlava vendetta.
    Con la bacchetta salda alla mano si mise alla ricerca della camera da letto, era sicuro si trovarla lì.. E avrebbe gradito molto svegliarla a quell'ora della notte.
    Non ci mise poi tanto a trovarla, il suo sesto senso lo guidò fino alla camera.
    Aprì lentamente la porta e la socchiuse alle sue spalle, con uno sguardo impassibile mirò alla donna e si avvicinò alle sue spalle mentre probabilmente dormiva girata verso le grandi finestre che ogni tanto luccicavano per i fulmini.
    Occupò il lato del letto distendendosi e avvicinandosi alle spalle della donna, poi con le mani strinse i polsi di lei limitando i suoi movimenti.
    < Volevi giocare ancora?.. > sussurrò all'orecchio della donna < Eccomi. >
     
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    Quando sei tornata a casa con la cena per il tuo bambino mai ti saresti aspettata che sarebbe potuta succedere qualcosa.
    Il tuo attico è sempre stato teatro di sordide nefandezze, c'è chi si è introdotto col chiaro intento di ferirti, chi invece per fare l'amore con te fino a consumare anche l'ultimo fiato che hai in gola, per quale che sia la natura della visita hai ben presto capito che sei fonte di interesse per più di qualcuno e che questo prima o poi potrebbe causarti dei problemi.
    Nessuna novità quindi se hai sotto il cuscino un'arma, o se non appena senti dei fruscii spalanchi lo sguardo e pigi il tasto che farà salire nella tua stanza Dissy.
    Dalla confidenza che prende con il tuo letto speri sia Castiel, ma non ti illudi più di tanto, l'odore che ti arriva alle tue fini narici non è quello dell'uomo che abita i tuoi sogni.
    Lo lasci comunque fare, altrimenti, ti dici, che divertimento c'è?
    -Ah sei tu?- chiedi in un sussurro quando lo senti alle tue spalle.
    Ti tiene i polsi, ha paura di te, bene, ti dici, così deve essere.
    Peccato non abbia deciso di fermarti come si deve, non ha forse imparato nulla dalla volta precedente?
    -Errore, sei tu che vuoi giocare con me- fingi di volerti divincolare, la verità è che stai solo prendendo tempo, ed è quando il gelo inizia a sfiorarti la pelle che concordi sia giunto il giusto momento, quello di sbattergli il cranio dritto nel setto nasale, ovunque esso si trovi.
    Ed è in quel momento che tuo figlio fa la sua comparsa, spalanca le sue fauci e risucchia a se il primo strato della sua anima.
     
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    Tutto capitò in un baleno.
    La donna cercava di divincolarsi ma Kristopher la teneva forte, ma a nulla servì tutta la sua tenacia nel tenere salde le mani della strega.
    Lei aveva un asso nella manica, come sempre. Eppure Kris aveva capito il tipo di donna con cui aveva a che fare, l'ultima volta lei si era fatta conoscere per bene, con i suoi modi di fare ingannatori. Doveva pur aspettarsi qualcosa di terribile, ma preferì non usare la magia, almeno fin quando iniziò improvvisamente a sentire freddo.
    Spalancò gli occhi mentre per un attimo rimase in mobile, in silenzio cercando di capire quale strana creatura stesse entrando in camera.
    Si ritrovò con il naso sanguinante quando la donna decise di sbatterle la testa per liberarsi dalla sua presa.
    Il tempo di fermare quel flusso di sangue con le mani, e si ritrovò a fare i conti con un dissennatore ormai troppo vicino.
    Si sentì morire dentro. Non si rese neanche conto di come la sua anima venisse risucchiata da quella creatura orribile. Capì solo l'esatto momento in cui il suo Snaso scappò dalla sua giacca per attaccare con una tenacia incredibile la donna, in faccia, tentando di strappare una collana o qualcos'altro alla donna. Anche Kris aveva un asso nella manica, e forse per qualche millesimo di secondo fu la sua salvezza. Certo, non era una creatura solitamente aggressiva e che lo potesse difendere, ma uno Snaso quando vuole dell'oro è capace di diventare quasi violento, aggrappandosi con forza per avere gli oggetti preziosi.
    Quello Snaso lui non lo sopportava, eppure quella sera aveva deciso di portarselo per chissà quale motivo.
    Cercò di togliersi da lì scivolando via dal letto, e mentre ancora barcollava, punto la sua bacchetta sulla mostruosa creatura che stava tornando da lui Expecto Patronum! un drago uscì dalla sua bacchetta, avvolgendo il dissennatore di una luce accesissima.
    Lo Snaso sparì dalla circolazione andando a nascondersi da qualche parte.





    Edited by Kristopher. - 30/5/2020, 17:28
     
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    Mai come in questo momento sei felice di non aver dato via il tuo bambino.
    Quando hai visto Castiel in difficoltà per un momento hai accarezzato l'idea di liberartene, in vero.
    Ma poi hai temporeggiato e questi sono stati i risultati.
    Ottima scelta.
    Ti liberi dalla sua presa e quando è uno snaso a finirti dritto in faccia quello che fai, senza pensarci due volte, è scaraventarlo al largo con tutta la forza che hai in corpo.
    Allunghi la mano e prendi la bacchetta che è stata sapientemente poggiata qualche ora prima sul comodino che hai accanto.
    -Ma che vuoi da me!- sibili ed è il tuo maledictus a contrastare il suo patronus, mentre il dissennatore si allontana e torna nel suo antro a nutrirsi ancora un pò, forse persino provato da tutto questo trambusto.
    La vipera gigante si scaglia con forza contro il drago fino a che entrambi non si elidono a vicenda.
    -Si entra così in casa di una signora?- chiedi sarcastica - addirittura hai osato distenderti sul mio letto, tu, viscido insetto-
     
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    Se lo avesse raccontato a qualcuno non ci avrebbero mai creduto, lui non usava entrare in casa di una persona così di nascosto, avrebbe sicuramente scelto qualche altro modo se non fosse che la tipa con cui aveva a che fare era tutta particolare. Una situazione speciale per una persona speciale, no?
    In realtà Kris non era ancora affatto sicuro che si trattasse proprio della donna che cercava da una vita, probabilmente era lei, come poteva anche non esserlo, tutto era ancora da vedere.
    Vide volare il suo Snaso lanciato con forza dalla donna, per un attimo ebbe paura di perderlo, forse per la prima volta nella sua vita.. Odiava quella creatura, ma era importante perché era appartenuta a sua madre, era come un pezzo di lei e anche se non era per nulla portato a tenere con sé delle piccole bestie, lo aveva cresciuto come oro. Tirò un sospiro di sollievo quando lo vide nascondersi e poi scappare via dalla camera.
    La strega cercò di contrastare il patronum di Kris con un maledictus, la vipera andò a battersi contro il drago e per un attimo ci fu il caos, tanto che anche il dissennatore sparì dalla loro vista uscendo di scena. Ora c'erano solo loro due, uno contro l'altra, neanche il tempo di arrivare da lei e si erano già scontrati, forse lei temeva che Kris si sarebbe vendicato per il fatto della volta scorsa, in realtà lui era venuto con le mani in mano, come un uomo giusto che aspettava di sapere la verità prima di attaccare violentemente la mal capitata, ma perché doveva attaccarla se non era neanche sicuro che si trattasse proprio di quella donna? Solo una valida ragione avrebbe concesso all'uomo di far del male a qualcuno.
    L'incantesimo svanì in un boato, proprio come quello di Coco, e finalmente si poterono udire i tuoni e il rumore della pioggia che adesso, in confronto a quello che c'era stato sembrava quasi qualcosa di delicato.
    Si entra così in casa di una signora?
    Visto come ti sei comportata la scorsa volta si, non mi è venuto in mente un modo più romantico, mi dispiace.
    Come poteva presentarsi in maniera normale? Quella donna aveva mille sfaccettature, per questo lui preferì coglierla di sorpresa.
    -addirittura hai osato distenderti sul mio letto, tu, viscido insetto-
    Allargò le braccia, non aveva da ridire sul suo comportamento, era stato molto istintivo e sdraiarsi accanto a lei non era poi stata una buona idea, visto che la signorina si era pure permessa di spaccargli il naso.
    < Ah per questo hai attaccato come una pazza?
    >
    Si mise a braccia conserte e iniziò a passeggiare per la stanza.
    < Non sai neanche cosa voglio.. >
    Non sapeva cosa aspettarsi da lei, aveva intuito che il modo migliore per avere un approccio con lei era provare a giocare, spingersi oltre in modo quasi pericoloso.
    Si avvicinò a Coco lentamente puntando i suoi occhi chiari su di lei, con quel poco di luce che bastava appena per intravedere la sua sagoma.
    < Odio le cose lasciate a metà.. >
    Guardò la donna dalla testa ai piedi prima di lasciare che il suo braccio avvolgesse la vita di lei spingendola verso di sé.
    < dovevo venirti a cercare, perché purtroppo ho un difetto: mi piacciono le donne strane.. > e questo era verissimo, non poteva nascondere quel fuoco che divampava dentro lui e che lo rendeva più umano, nonostante avesse uno spiccato talento per la solitudine e la freddezza, ma le donne strane le piacevano alla follia.
    < che cosa voglio?.. voglio te! >
    Poteva essere la pura verità come pure un modo per arrivare a qualcosa di più interessante.


    Edited by Kristopher. - 3/6/2020, 15:36
     
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    Un sorriso di scherno ti compare sulle labra, sei anche parecchio incredula, romantico? Che vuol dire romantico?
    Te lo chiedi mentre lui incurante del pericolo avanza verso di te - una pazza- dici - da quando una donna che si difende è una pazza?- non che ti dispiaccia essere considerata tale, ma questa volta sei abbastanza certa che non sia stata la pazzia a farti agire, quanto la voglia di non perire tra le mani di uno sconosciuto.
    -Te l'ho chiesto, non mi pare di aver ottenuto risposta, ancora-
    Incroci le braccia al petto e lo scruti, sembra che lui ti conosca più di quanto tu abbia memoria dei suoi tratti, che in definitiva sono entrati nel tuo campo vitale solo quella volta al Paiolo.
    -Mi pare- dici cauta - che non abbiamo lasciato nulla a metà- inclini il capo e lo scruti, sebbene la poca luce della stanza non ti permetta di farlo in maniera appropriata.
    -Hai più di un difetto- gli dici - osi con le persone sbagliate- e ovviamente non gli credi.
    Come può volere te dopo avergli quasi strappato il cuore dal petto? Ti crede forse una stolta? Una di quelle donnine che si ammorbidiscono nell'udire delle paroline romantiche?
    -Bugiardo- lo accusi dunque - pessimo bugiardo- rincari posandogli una mano sul petto, col chiaro intento di scostarlo da te, poi gli indichi la zona giorno.
    -Prego- lo inviti dunque - spostiamoci in un posto più consono al dialogo, visto che hai questi pallini fissi nella testa, e chiaramente le opzioni per liberarmi di te sono ucciderti, o accontentarti, provo con quella più tranquilla- anche perchè è notte fonda, e sei stanca, se puoi evitare per questa sera di uccidere qualcuno ne sei quasi grata.
    Una volta nella zona giorno prosegui verso la cucina, che si trova a vista, e ti fai un quintale di caffè.
    -Allora, hai tre domande a disposizione, usale bene-
     
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    Lui stava in silenzio, parlava pochissimo già di suo, figuriamoci in una situazione del genere.
    Il silenzio era la cosa migliore soprattutto di fronte ad un enigma come quello, è lei o non è lei? Un dubbio piccolissimo lo divideva dalla verità, una sottilissima domanda che ancora non trovava risposta.
    Si zittì, forse poteva avere ragione.. insomma, un uomo che ti viene a trovare nel cuore della notte non è una cosa che vivi tutti i giorni, specie se vivi da solo, per cui la sua reazione poteva essere un tantino concreta e giusta. Ma cosa c'era di giusto in quella donna? Kris si chiedeva questo, e per quanto lei potesse essere cattiva lui credeva fino in fondo che forse in lei qualcosa di giusto c'era, poteva esistere.. ma i fatti avrebbero rivelato il tutto.
    Sono contento di questo difetto, oso e basta. per lasciare intendere che Kris era troppo testardo e orgoglioso per avere paura dell'altra
    Un sorriso comparve appena sul suo volto, quando la donna lo allontanò dicendole del bugiardo, compiaciuto per averla convinta a buttare quella maschera fatta di indifferenza.
    Accolse l'invito di Coco seguendola in zona giorno, ascoltando bene e attentamente le sue parole come solo un giornalista sapeva fare così bene.
    La vide andare verso la cucina mentre lui si limitò a fermarsi a distanza da lei, scrutandola con uno strano e rispettoso silenzio.
    Ucciderlo? quelle parole lo innervosivano parecchio, ma rimase fedele alla sua parte, guardandosi per qualche secondo intorno, osservando la sua casa per cercare di capire che tipo di persona fosse, niente di troppo interessante in realtà.
    Portò le sue mani nelle tasche, in una aveva a portata di mano la sua bacchetta, per ogni evenienza.
    Non avrebbe di certo rispettato le tre domande, si disse Ci siamo visti due anni fa, è possibile che tu hai la memoria corta, oppure devo fare qualcosa per fartela ritornare? solo in quel momento si avvicinò solo un po' di più alla donna Sei venuta a casa mia, da mia madre.. e non ti ricordi... cosa cazzo voleva da sua madre? Puntò sul ricordo più recente, forse se lo ricordava.
    Carnaby Street numero trentadue, ti ricorda qualcosa? forse l'avrebbe aiutata vagamente a ricordare almeno la zona della casa, ma Kristopher non era molto sicuro che lei non si ricordasse.
    E dimmi un'altra cosa, ti ricordi i nomi delle tue vittime? oppure devo farti qualcosa per farteli tornare in mente? No, non si stava incazzando, doveva solo starsene buono e aspettare che la signorina rispondesse.
     
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    Ognuno è fiero di quello che è, anche tu sei fiera di te, quando uccidi qualcuno e non lasci traccia alcuna.
    se pensi che sono passati quindici anni da quando, nelle vesti di piccola e indifesa bambina, hai iniziato a mietere vittime.
    Non indugi mai nei ricordi, eppure lui ti costringe a farlo.
    Non è una vera e propria costrizione, potresti anche mandarlo al diavolo, ma a questo punto vuoi sapere anche tu cosa spinge un uomo a tanto.
    Ha persino chiesto informazioni per trovare la tua casa.
    Dice che vi siete già visti, allora ti fermi a guardarlo.
    I lineamenti del volto non ti dicono nulla, che non si stia veramente confondendo con qualcun altro?
    -Impegnati un pò di più- lo solleciti, non puoi certo fartene un cruccio se non ricordi.
    E' solo quando ti dice l'indirizzo che qualcosa effettivamente si smuove dentro di te.
    -Certo, mi ricorda qualcosa- gli dici dunque - mi ricorda una donna che sono andata a trovare, perchè .. si, giusto, aveva mandato qualcuno ad uccidermi. Esattamente.
    Allora mi son detta, ho ucciso il sicario, se non voglio essere accusata di duplice omicidio andiamo a chiarire direttamente con la fonte-
    ricordi perfettamente di come hai torturato quell'uomo prima che esalasse l'ultimo respiro. Ricordi di avergli chiesto chi lo avesse mandato.
    La risposta non ti è piaciuta molto, quando ti sei trovata quella signora davanti non ti ha neanche invogliata ad ammazzarla.
    Tremava come una foglia ma dimostrava coraggio, ti diceva "assassina, maledetta, lurida puttana".
    Beh, tutte offese di poco conto per te, ma hai voluto comunque chiarirle il concetto che non avrebbe dovuto romperti le scatole mai più.
    -Eri lì dunque? E per quale motivo non ti sei fatto avanti?-
    Senti del profondo astio nella sua voce, ma tu sei abbastanza sicura di non averla ammazzata quella donna, sebbene avresti potuto e con giuste ragioni anche.
    -Sei già alla seconda domanda, sei sicuro che vuoi una risposta a questa? Puoi sempre optare per una più interessante-
     
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    Si stava impegnando a rimanere così calmo, che anche si chiedeva perchè mai lo facesse. C'era solo un sottilissimo filo che lo divideva dall'andare incontro alla furia incontrollata. Kristopher non era un uomo molto paziente, e stava dimostrando un coraggio eroico nel rimanere tranquillo.. era tutta una messinscena, dentro aveva un fuoco acceso che bruciava e lo consumava.
    Gli occhi fissi sulla donna che iniziò a parlare cercando di far riemergere qualcosa dai suoi ricordi.
    Sembrava più tosto confusa, ma poi iniziò a riordinare qualcosa che Kris non conosceva affatto.
    Un uomo aveva tentato di ucciderla? e chi è che non vorrebbe uccidere un individuo del genere? disse a se stesso mentre ascoltava la donna compiaciuta nel raccontargli di un uomo morto per mano sua.
    Sua madre non aveva mai raccontato niente a lui, aveva sempre cercato di nascondere il tutto, forse per proteggerlo da qualcosa o semplicemente perchè non voleva che lui indagasse rovinandosi la vita. In effetti era proprio quello che lui stava attualmente facendo, cercava di andare nel profondo di questa storia, era troppo testardo per fermarsi senza una risposta.
    Abbassò la testa guardando per un attimo a terra, incredulo. Sapeva certamente che quell'incontro a sua madre aveva causato la pazzia, ed era stata vittima della sua stessa paura, dunque un primo tassello adesso sembrava intravedersi, ma tutto il resto?
    Alzò lo sguardo verso Coco Sono arrivato in ritardo.. purtroppo.. avrebbe sicuramente fatto qualcosa per impedire che le minacce della donna potessero spaventare a morte sua madre, ma era arrivato in ritardo, giusto il tempo di essersi guardati negli occhi per pochissimi secondi, prima che Coco scomparisse dalla sua vista smaterializzandosi.
    Ecco com'era andata quella sera.
    Sei già alla seconda domanda, sei sicuro che vuoi una risposta a questa? Puoi sempre optare per una più interessante. uno sguardo fulmineo per fargli giusto capire che per lui quello non era più un gioco. In effetti poteva optare per qualcosa di più interessante, anche se non si sarebbe mai attenuto alle tre domande.
    E perchè questa signora voleva ucciderti? avrebbe sicuramente ricordato il motivo per cui quella donna le dava la caccia. Forse quindici anni fa avevi ucciso un uomo in una piccola bottega a Diagon Alley, non è così? non ti ricorda niente un negozio di scope? qualche passo in avanti giusto per mettersi un poco alla luce visto che forse lei non si ricordava la sua faccia. Con la mano indicò la sua stessa faccia E non ti ricordi, di .. me?
    Si, era un ragazzo la sera di quindici anni fa, eppure la sua faccia non era così drasticamente cambiata.


    Edited by Kristopher. - 9/6/2020, 13:06
     
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    Beh, non e che tu abbia ucciso quella signora, le hai solo fatto capire che darti il tormento non le avrebbe giovato.
    Era forse un reato questo?
    Da quel che ne sai tu, assolutamente no.
    Ti stringi nelle spalle – non ne ho idea- ma non ha poi tanta importanza, non era né la prima né sarebbe stata l'ultima a volerti morta.
    Chi per un motivo chi per un altro, hai sempre il tormento da qualcuno, ora persino quelli che un tempo erano tuoi amici ti vorrebbero morta.
    Ma è lui a darti un indizio, o semplicemente vuole che tu ricordi, che tu possa collegare i tasselli di quelli che è un suo puzzle personale.
    Quindici anni prima tu avevi quindici anni esatti.
    Allora i tuoi occhi di ghiaccio si puntano su di lui mentre qualcosa che hai rimosso torna a bussare a gran voce.
    Ti avvicini a un mobile dove ci sono numerosi diari, prendi il primo, è datato 2005, lo sfogli

    “Oggi ho commesso il mio primo omicidio” leggi dentro di te e procedi “ero nella mia stanza e fissavo il soffitto quando mio zio Michael è venuto a bussare alla mia porta.
    “Lo so che ci sei” ha detto “apri Gabrielle” ma io non volevo aprirgli, lo sapevo cosa voleva da me.
    Non ho fatto in tempo a scappare dalla finestra della mia stanza, è riuscito ad abusare di nuovo di me.
    Ma prima o poi la pagherà. Lo giuro sulla mia anima.
    Quando se ne è andato d'abbasso mi hanno mandata a chiamare.
    “Lo zio ha un lavoro per te”
    Non mi è stato dato modo di pensare, mi ha fatto smaterializzare con lui, ha detto “quell'uomo, lo devi uccidere”.
    Non mi andava, e mi sono presa uno schiaffo per questo.
    -Ucciderò te- gli ho detto, ma lui mi ha tirato un altro schiaffo, dopo essersela fatta una risata.
    Lo odio, e lo ucciderò. Ma prima dovevo uccidere quest'uomo, non lo conosco ma è necessario.
    La verità è che ho esitato, ad un certo punto è arrivato un ragazzo, lo zio lo ha stordito, mi ha detto “fallo” ripetutamente.
    Alla fine.. l'ho fatto. E subito dopo ho scagliato un avada kedavra su di lui.
    Quindi questo giorno ho ucciso due persone, di una mi dispiace, ma è stato necessario, per uccidere anche l'altro.
    Ho deciso che non mi chiamerò più Gabrielle, io da oggi sono Coco.

    -E quindi?- gli chiedi richiudendo di getto il diario.
    -Anche ammesso ricordassi, tuo padre è morto da quindici anni, vuoi vendicarlo? Non ti sembra un po' tardi?- per precauzione hai la mano stretta attorno all'impugnatura della tua bacchetta.
    Probabilmente non sapeva con certezza fossi tu, anche ammesso quel ragazzo aveva visto solo una ragazzina.
    Ma non hai nulla da recriminarti, per te suo padre era solo il mezzo per arrivare al pesce più grande.
    Hai colto l'occasione che ti vedeva carnefice per la prima volta nella tua vita.
     
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    Tic toc la sua testa le indicava di agire, prepotentemente per avere le informazioni che tanto desiderava, eppure il suo cuore non era ancora pronto, Kris sembrava mostrare un lato oscuro ma in fondo rifletteva bene prima di fare qualcosa di veramente cattivo. I battiti del suo cuore accelerarono vertiginosamente quando la donna per la millesima volta ammise di non sapere il motivo per cui sua madre le aveva così tanto dato la caccia, pagando perfino un uomo per il suo scopo.
    La sua faccia cambiò espressione quando la vide avvicinarsi al mobile prendendo in mano quello che sembrava essere un diario o un piccolo libro. Che senso aveva tutto questo? Si chiedeva nella sua testa Kristopher mentre con gli occhi scrutava la donna che pareva essere per un attimo attirata dalla lettura. Che cosa stava leggendo?
    Lo richiuse in fretta come se avesse letto qualcosa di importante e ricominciò a parlare.
    Alle parole della donna si avvicinò a lei di scatto e guardandola in modo nervoso < A che gioco stai giocando? > disse quello che la sua rabbia le faceva dire al momento.
    < Ma tu lo sai cosa significa perdere una persona importante? > si voltò dall'altra parte allontanandosi da lei, portando la sua mano destra dentro la tasca, dove c'era la sua bacchetta.
    < No, tu non sai cos'è l'amore > si rispose da solo. Era normale cercare risposte anche dopo tanto tempo no? Chiunque al posto di lui si sarebbe messo a cercare per scoprire la verità, in fondo l'unico motore che lo spingeva era l'amore per la sua famiglia, che aveva certamente avuto tanti difetti, ma pur sempre la sua famiglia.
    In fondo non conosceva quella donna, e da giudicare da come si comportava sembrava più tosto distaccata, la sua speranza che in lei ci poteva essere qualcosa di buono stava piano piano svanendo. Però Kristopher aveva ancora dei dubbi, perché lei non ricordava ancora? Insomma, uccidi una vita e non ti ricordi neanche?.
    Si voltò verso la donna, era decisamente confuso, non sapeva quale poteva essere la mossa giusta da fare. Poteva mica torturarla per ottenere la verità?
    Aveva però intuito che quel diario contenesse qualcosa di importante, aveva visto che quel mobile conteneva parecchi diari simili, che fossero i suoi diari segreti? Mentenne quindi i nervi saldi.
    Doveva trovare un modo per distogliere la donna, e poterle fregare il diario, ma come?
    < Tu ti sei mai vendicata perché qualcuno ti ha fatto molto male? > disse scrutando la donna e avanzando verso di lei.
    Si fermò di fronte a lei lasciando che la sua mano scivolasse leggermente sul braccio chiaro della donna. Strinse il suo esile e sottile polso fissandola negli occhi, cercando di intravedere qualcosa oltre. Poi portò la stessa mano dentro l'altra tasca, interrompendo bruscamente quella carezza fin troppo tranquilla e forse fuori dal contesto. Non aveva molto significato in fondo provare a sedurla, sarebbe stato un tentativo vano visto che lei era un ghiaccio totale e Kris non sarebbe stato poi così credibile. Doveva escogitare qualcosa di diverso per riuscire a prendere il diario. La sua mente era confusa e aveva bisogno di staccare un attimo per riflettere.
    Decise allora di farla finita lasciando un margine di tempo a lei < ti darò del tempo per riflettere.. Poi ci vedremo un'altra volta, fidati.. Così ci avrai pensato meglio e mi racconterai quello che adesso non ricordi. Va bene? > aspettò il suo consenso, aveva deciso di lasciare spazio alla riflessione più tosto che alla violenza, ma quello sarebbe stato l'ultimo suo atto di pazienza.
    Il suo pensiero volò sul diario misterioso, era quello il suo prossimo passo.
     
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    -Quando gioco- gli fai presente leggermente scocciata – te ne accorgi- in questo momento sei irritata, quello è stato l'unico cenno storico che hai voluto rimuovere dalla tua vita, l'unica colpa che ti sei data in oltre trenta omicidi commessi.
    Lui te lo sta ricordando e sei così furibonda che vorresti solo spingerlo via da casa tua.
    -Io so quello che mi va di sapere, e tu non sei nessuno per dirmi cosa provo o non provo, cosa conosco e cosa non conosco.
    Tu sei polvere-
    muovi le dita e ci soffi sopra.
    Le sue domande sono fastidiose almeno quanto il modo che ha di guardarti.
    -Secondo te?- ricambi la domanda ma non c'è bisogno di una reale risposta, cosa si aspetta?
    Che tu ammetta i tuoi omicidi?
    Lo lasci fare, vuoi vedere fin dove si spinge.
    Non molto lontano. Bene, pensi, ha capito finalmente.
    Neanche gli rispondi ormai, sembra essere un tipo abbastanza convinto di se, da a te del tempo, non pensa neanche che sia tu a fare un favore a lui, lasciandolo andare.
    -Anche no- rispondi comunque.
    -Non ho altro da dirti. Cerca altrove la tua storia-
     
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    Ovviamente la signora oscura non voleva assolutamente collaborare, per questo Kris provava un forte sdegno che però si presentava a tratti. C'erano momenti in cui credeva che la donna iniziasse a collaborare, era ancora appigliato a quel senso di buono che era solo come piccole briciole in lui, non era rimasto quasi nulla ormai, lei non ne voleva proprio sapere.
    Si faceva tante domande lui, perchè opporre tutta questa resistenza?
    Sicuramente avere la certezza che fosse stata lei l'autrice dell'omicidio di suo padre lo avrebbe fatto infuriare inevitabilmente, e forse questo era un motivo valido perchè lei non parlasse, e questo per lui era un altro indizio, perchè se non aveva colpe poteva semplicemente ammetterlo no? invece faceva la dura.
    La guardò per l'ultima volta negli occhi, ormai disprezzato dalle sue parole, non voleva più sentire la sua voce e neanche le sue storie. Avrebbe agito di conseguenza.
    La sua risposta fu un preciso e dettagliato.
    Ti odio Non c'era altro che poteva aggiungere alle sue parole, quella donna non si meritava neanche uno schiaffo da lui, era troppo dura, troppo strana.
    Sei debole. forse una grande offesa per lei, perchè non aveva il coraggio di dire la realtà dei fatti, nascondendosi dietro un vano giro di parole incompiute.
    Fù così che l'uomo voltò le spalle e sparì velocemente dalla vista raccogliendo il suo Snaso dal salotto.
    Quella non sarebbe stata l'ultima volta, Kristopher l'avrebbe infastidita fino all'infinito, come una spina nel fianco.
     
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