Come un albero

Samael

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    -Ehi Sam!- sono praticamente volata fuori dalla sala comune per rincorrere Samael che anche questo sabato pomeriggio ha deciso che ha altro da fare.
    -Aspetta!- riesco a raggiungerlo per il rotto della cuffia, fuori da questo corridoio mi sento sin troppo esposta e poi mi piace l'umidità dei sotterranei, soprattutto quando devo chiedere al mio ragazzo perchè mi trascura.
    Sono settimane che fa così, e vorrei dire che mi ama meno rispetto alla foga del momento ma non è così, i miei sensi da sfigata dell'anno lo percepiscono se lui in particolar modo si sta gingillando con un'altra, e non è questo il problema.
    Tuttavia proprio per questo non riesco a trovare una valida alternativa, so che non mi fa andare con lui e che esce, per tornare decisamente troppo tardi per i miei gusti.
    -Allora chiaro e limpido, hai tre secondi per dirmi dove stai andando. Ti do due possibilità, la prima, me lo dici senza fare tante storie, la seconda me lo dici lo stesso ma io prima ti appendo a qualche muro, e ne sono capacissima- gli sgancio un sorriso, di quelli pacifici - scegli in tutta tranquillità insomma- nessuna pressione da parte mia.
     
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    Continuavo a scappare da lei, a lasciarla sola senza neanche perdere tempo ad inventare scuse. Non volevo farlo. Mi limitavo a dire che non c'ero e mi volatilizzavo prima che potesse fare ulteriori domande in merito.
    In realtà dovevo affrontare l'argomento, e presto, ma ero sempre poco convinto e finivo per andare da Ioan a porre mille domande. In sostanza, avevo paura. Paura che quel filtro non funzionasse, o che avessi sbagliato qualcosa nel procedimento, in un momento di distrazione dell'uomo che mi affiancava. Paranoie inutili, che lui smontava ogni volta ma che, puntualmente, si ripresentavano in varie forme. Perché, se si trattava di lei, persino la fiducia in me stesso andava a farsi fottere.
    Quel giorno, però, aveva scelto di non lasciarmi andare senza dir nulla.
    Sentii la voce di Priyanka alle mie spalle e mi voltai a guardarla, mentre mi raggiungeva. "Ehi, dimmi." Mi limitai a sorriderle, solo un secondo, prima che le sue parole mi facessero salire una certa ansia. Ormai era fatta, aveva chiesto, ed era stata anche piuttosto chiara circa la sua voglia di sentir pronunciare stronzate. Non che volessi farlo, ovviamente: a domanda diretta sarebbe seguita una risposta sincera. Era su quell'onestà che avevamo deciso di costruire il nostro rapporto, questa volta, e stava funzionando. Non sarei stato mai in grado di rompere quell'equilibrio.
    "Tra le tante possibilità di scelta che mi hai lasciato, opterei per quella meno violenta." Mi venne da sorridere, divertito da quell'espressione che aveva in viso e che di pacifico avesse ben poco. Minacciava di prendermi a calci e io non facevo fatica a credere che potesse farlo sul serio.
    "Giuro che non ti sto trascurando, anche se forse potrebbe sembrare così." Una piccola premessa, tanto per provare a cominciare con il piede giusto. Era vero, forse la stavo trascurando fisicamente, ma quelle fughe erano sempre legate a lei, per qualcosa di molto più importante di una passeggiata insieme ad Hogsmeade o in qualsiasi altro posto.
    "Aspetta..." Aggiunsi quindi, rassegnato e trovando il coraggio di fare quel maledetto passo. Portai in avanti la tracolla che conteneva libri di pozioni sui quali stavo studiando assiduamente insieme a Ioan, e dalla tasca anteriore estrassi la boccetta contenente il liquido dal colore viola intenso. "Filtro delle quattro essenze. Lo conosci?" Glielo porsi, richiudendo quindi la tracolla e lasciandola scivolare nuovamente sul fianco. "Stavo cercando una soluzione ai tuoi incubi, ho chiesto un aiuto qualche settimana fa e fortunatamente mi è stato concesso. Questa dovrebbe essere una soluzione temporanea, per permetterti di riposare, ma stiamo lavorando per qualcosa di più adatto e, magari, a lungo termine." E a quel punto mi limitai a guardarla. Non sapevo come avrebbe potuto prendere il fatto che le avessi tenuto nascosto il tutto, ma ero pronto a spiegarle ogni cosa, nel caso in cui non avesse capito subito il motivo per il quale mi ero mosso in quel modo.
     
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    Sono in attesa, e più lo guardo più mi incuriosisco.
    Sorrido di rimando alla sua constatazione, effettivamente si, gli conviene, sono molto agitata ultimamente, non per lui, bene inteso, ma le cose non stanno migliorando come vorrei, e allora visto che non vanno mi inalbero.
    -E come puoi dire che non mi stai trascurando se alla fine mi sento trascurata?- questa premessa già non mi piace, insomma che vuol dire? La verità è che non ho neanche la forza per arrabbiarmi, insomma ho davvero poche energie penso che semmai dovessi prendere sonno in questo momento sarebbe per sfinimento.
    Lo vedo armeggiare con la sua tracolla, mi passo nervosa una mano tra i capelli, in attesa.
    Mi aspetto tiri fuori qualsiasi cosa, ma alla fine si risolve a una fialetta.
    Li per lì non comprendo, poi lo dice "filtro delle quattro essenze".
    No, non conosco. Nè ne ho mai sentito parlare.
    Ora, più me ne parla più mi sento in colpa per essermi infervorata.
    Se non è una cosa dolcissima questa...
    -Oh..- non ho parole, davvero.
    -Scusami- abbasso lo sguardo colpevole, non imparerò mai ad essere più .. meno ..!!!. Ma poi rifletto e allora penso e mi chiedo - .. tu e chi state lavorando a questa cosa? Io non vi potevo essere di aiuto?- non so, capisco che non sia il top e che magari è meglio accerchiarsi da chi ne sa di più però...
    -E in cosa consiste esattamente questo filtro?-
     
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    "Ehi, non devi di certo scusarti" Replicai immediatamente, avvicinandomi e afferrandole il viso tra le mani per farle sollevare lo sguardo. Le sorrisi, per tranquillizzarla: probabilmente avrei reagito allo stesso modo, o persino peggio. Non aveva niente di cui scusarsi.
    Tutto sommato, comunque, sembrava averla presa meglio del previsto.
    "Ho contattato Ioan Gruffudd e sono andato da lui." Le spiegai, dando per scontato che sapesse di chi stessi parlando. "Non ti ho detto nulla perché non volevo darti delle speranze per poi rischiare di vederti delusa da un'eventuale non riuscita... non ora che abbiamo trovato un nostro equilibrio e tu sembri più serena." Non potevo dire che stesse bene, così come non stavo bene neanch'io: indubbiamente subivamo lo stress di tutta quella situazione, ma almeno avevamo trovato una sorta di stabilità.
    Certo, considerando quello che mi aveva riferito Ioan, erano ormai diversi giorni che mi sentivo più in ansia del solito e non dormivo quasi per niente, ma questo non glielo avrei mai potuto dire. A costo di mentire, questa parte era da escludere dal racconto. I suoi sensi di colpa erano già troppi, gliene avrei fatti venire solo degli altri.
    "In realtà speravo di dovertene parlare solo una volta trovata la soluzione definitiva, ma poi ha trovato questo filtro che può aiutarti a dormire, quindi..." Quindi gliene avrei comunque dovuto parlare prima. La sua domanda aveva solo anticipato la mia confessione, e in un certo senso era molto meglio così. In caso contrario avrei solo continuato a rimandare, travolto dalle mille paure, e forse non avrei neanche fatto il suo bene: se le teorie di Ioan erano giuste, più tempo passava e più la situazione si aggravava.
    "E' un filtro che permette di sviluppare a livello esponenziale l'affinità elementale di chi l'assume." Cominciai, tentando di riproporle in breve quello che mi era stato spiegato da Ioan. "Probabilmente nel tuo caso l'elemento di appartenenza è la Terra, e chi vi è affine, assumendo tale filtro, avrà come beneficio una pazienza fuori dal comune" La guardai per qualche secondo e infine le sorrisi, rubandole un leggero bacio. "Questo dovrebbe aiutare con il sonno, dovrebbe sedare quei maledetti incubi e permetterti di dormire sonni più tranquilli." O almeno era quello in cui speravamo.
    Non sapevo se fosse il caso di parlarle subito delle controindicazioni, ma era meglio andare per gradi. "Cosa ne pensi? Te la sentiresti di provarlo?" Perché la mia preoccupazione più grande era quella: voleva davvero dare il via a questa serie di esperimenti sul proprio corpo? Non volevo forzarla a fare nulla, quindi doveva essere lei a dare l'ok. Se non fosse stata d'accordo, avremmo sicuramente interrotto tutto. Avrei trovato un'altra strada.
     
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    Il nome non mi è sconosciuto ma non riesco a collocarlo nell'immediato.
    Da come ne parla sembra uno che è bravo nel suo campo, e quello che dice mi tranquillizza in merito alla natura del suo silenzio.
    Effettivamente le false speranze sono l'ultima cosa di cui ho bisogno.
    -Ci spostiamo?- gli chiedo pensando che sia un discorso serio e non mi va di parlarne in mezzo al corridoio.
    Una volta usciti dai sotterranei mi dirigo su una delle panche interne al cortile.
    Vediamo di capirci qualcosa.
    -Mi trascuri da tanto- gli faccio presente con uno sguardo da "prova a dire il contrario" - così tanto ci è voluto a preparare questa pozione?-
    La risposta viene poco dopo, sta temporeggiando.
    Non è convinto neanche lui di questa pozione.
    -Praticamente questo mi dovrebbe calmare e rilassare al punto da rilassare anche il subbuglio che ho dentro e quindi permettere di dormire?- beh sembrava una cosa buona.
    Perchè ci aveva messo tanto a darmela?
    -Ci sono controindicazioni per caso? O meglio .. ci sono, senza ombra di dubbio.. quali sono?-
    Se me la sento di provarlo? Non lo so.
    Alla fine se non causa niente di grave perchè non dovrei? E' per il mio bene no? Non avrebbe mai proposto qualcosa che potesse farmi del male.
    -Lo sai che qualsiasi cosa per me andrebbe bene, se servisse a tenere chi mi sta attorno al sicuro- mi stringo nelle spalle - quindi si, mi andrebbe di provarlo, male che vada .. ci abbiamo provato, no?- lo scruto per un pò e poi alla fine glielo chiedo - tu.. che ne pensi Sam?-
     
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    La seguii fino al cortile e mi misi a sedere sulla panchina, al suo fianco. Parlarne nei corridoi non era proprio il massimo, in effetti.
    "Mi trascuri da tanto" Le avrei risposto che non era vero, che non la stavo trascurando, ma dalla sua espressione era chiaro che non volesse sentirmelo dire. Sì, ero meno presente fisicamente, ma le mie giornate ruotavano sempre attorno a lei. Non era forse chiaro?
    "La pozione è pronta da due settimane, in realtà." Ammisi, questa volta colpevole. Due settimane in cui non avevo fatto altro che rimandare e dare il tormento a Ioan per ogni minimo dubbio. E ne avevo avuti davvero tantissimi. "Volevo essere certo di non aver commesso stronzate, prima di dartela, ma penso che quelle paure non svaniranno mai nonostante le rassicurazioni di Ioan, quindi..." Quindi ecco che avevo finito per consegnargliela alla prima domanda che mi aveva posto. Dovevo, o non avrei mai fatto quel passo.
    "Esattamente." Le confermai. Doveva permetterle di dormire, se tutto fosse andato nel verso giusto. Lui continuava a rassicurarmi in tal senso, ma non mi sarei mai rilassato del tutto finché non avesse preso la pozione.
    Le controindicazioni le avevo evitate, almeno in un primo momento, ma lei non avrebbe di certo evitato di chiedere se ce ne fossero e quali. A quel punto cos'altro potevo fare? Inutile girarci intorno.
    "Potresti cambiare nell'aspetto." Cominciai, guardandola per qualche secondo e prendendole la mano. "Niente di eccessivo, suppongo, ma non credo ti piacerà. Tuttavia, se può aiutarti a dormire sonni tranquilli, penso tu debba farlo" Sottolineai, per farle conoscere il mio punto di vista prima che sapesse quali fossero i risultati visibili dell'assunzione di quel filtro. Prima che le potesse prendere il panico, in sostanza.
    "Le tue iridi diventeranno verde smeraldo" E fin qui, tutto sommato, poteva persino essere piacevole, niente di negativo. "Spunteranno delle zone erbose piene di fiori sul pavimento sotto i tuoi piedi, che spariranno subito dopo il tuo passaggio" E questo sarebbe risultato parecchio strano ma, tutto sommato, superabile. "E il tuo corpo... in alcuni punti sembrerà fatto di legno." Forse questa sarebbe stata la parte più brutta, per lei, così mi limitai a guardarla e stringerle la mano, per poi sorriderle rassicurante. "Io penso che tu debba buttarti comunque, Pri. Non dormi tranquilla da troppo tempo, non puoi andare avanti così." Era una tortura inutile, se poteva esserci una soluzione. "Non credo tu debba rinunciarci per qualche cambiamento nell'aspetto." E poi ero piuttosto certo del fatto che neanche la corteccia avrebbe potuto scalfire la sua bellezza, neanche lontanamente. Quindi fanculo anche le controindicazioni. "Ora che sai tutto, cosa ne pensi? Perché, alla fine, l'unico parere che conta davvero è il tuo." E se lei avesse detto di no, sarebbe stato no.
     
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    La pozione è pronta da due settimane, e allora perchè? Qualcosa mi dice che lui stesso ha paura, come se non ne sia completamente convinto, come se ci sia un qualcosa che mi tace, anche se non riesco a capire cosa.
    Mi rigiro la fialetta tra le mani, sembra così innocua, sembra acqua per quanto è cristallina.
    Davvero può darmi un pò di pace?
    Cambiare nell'aspetto non credo sia un grande problema, se poi sono gli occhi a cambiare, a diventarmi tipo verdi - oh beh, finirò semplicemente per sembrare sempre più simile a Rya- rido - ti metterò in punizione Harrison- faccio la faccia seria per poi ridere subito dopo, anche se non è che stia proprio col cuore leggero.
    Alla fine mi fido del giudizio di Samael, e secondo lui dovrei provarci.
    Lo guardo, mi guarda. Non mantengo molto lo sguardo e lo abbasso di nuovo come se fossi colpevole di qualcosa.
    Mi continua a spiegare, pare che potrei sembrare tipo madre natura, dove passo farei crescere fiori.
    -Il mio cosa?- ecco, ecco ora mi spiego quella faccia così incerta, il titubare, il temporeggiare - divento di legno?- e aspettiamo un attimo che qua la cosa è seria!
    -Spiegami bene, potrei avere tipo tutta una gamba di legno o solo .. che so una voglia?- per capire .. - e se poi rimangono le cicatrici? Insomma non sono una feticista dell'estetica ma delle macchie sul corpo anche no .. -
    Secondo lui dovrei comunque farlo.
    -E va bene, a scatola chiusa come va va- e vaffanculo neanche ci penso più di tanto, la stappo e me la scolo tutta, fino all'ultima goccia.
    Mi sento come se mi fossi fatta fuori una bottiglia intera di glucosio, ma subito dopo così rilassata che sento crollarmi addosso tutta la stanchezza accumulata in questi giorni - penso che stia funzionando sai? Mi sento come .. mmh, così- senza parole persino.
     
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    Come immaginavo, il problema degli occhi sarebbe stato molto relativo: l'aveva detto lei stessa, al massimo avrebbe finito per avere gli stessi occhi della Rei, e non era poi un grande problema. Ma la notizia delle parti del corpo che divenivano corteccia, non era stata accolta altrettanto bene. D'altronde come avrebbe mai potuto? Io stesso avevo fatto fatica ad accettarlo davvero, nonostante, pensando razionalmente, fossi consapevole del fatto che si trattava di un problema temporaneo e relativo, rispetto a quello che andavamo invece a risolvere.
    "Per quanto ne so, non dovresti diventare un albero, India. Sta tranquilla" Le risposi subito, per rassicurarla. Le dimensioni delle zone di legno non potevo saperle, ma di certo non sarebbe diventata il nuovo Platano Picchiatore di Hogwarts. "Penso che saranno solo delle zone, ma non saprei dirti di che dimensioni. Dubito che possa trattarsi di un intero arto, ma credo che questo lo scopriremo solo se sceglierai di bere quel filtro" Indubbiamente uno dei rischi da correre, ma in ogni caso era meglio che continuare a non dormire. Non poteva andare avanti così ancora per molto, e se era vero quello che aveva supposto Ioan, sarebbe persino peggiorata. Dovevamo rallentare la maledizione, indipendentemente da tutto.
    "Non credo rimarranno cicatrici. Dovrebbe durare dai sette ai dieci giorni, e poi dovrebbe tornare tutto alla normalità." Parlavo al condizionale, perché ormai non ero più certo di nulla. Lei era preoccupata, io lo ero persino di più: se avessi fatto qualche stronzata, non me lo sarei mai perdonato.
    Ma aveva senso continuare a rimandare? A volte, probabilmente, bisognava solo avere fiducia. E se Ioan diceva che era tutto okay, dovevo fidarmi e fare quel salto nel vuoto con lei, sperando per il meglio.
    Priyanka era chiaramente del mio stesso avviso, e lo dimostrò stappando e buttando giù tutto d'un fiato la pozione.
    La guardai per qualche istante, cercando una risposta in lei. Una risposta ad una domanda che non avevo posto, ma che poteva dedurre facilmente dalla mia espressione preoccupata.
    L'effetto sembrò non tardare ad arrivare, tanto che non riuscì neanche a terminare la frase. I lineamenti del suo viso sembravano finalmente rilassati, ed era come se tutto il suo corpo avesse improvvisamente scelto di abbandonarsi a quella stanchezza accumulata nelle ultime settimane, e che ora le ricadeva addosso tutta di colpo.
    Sorrisi, inevitabilmente, perché forse quello era un buon segno. Significava che si era rilassata e, forse, anche il suo riposo ne avrebbe giovato. "Bene, è un inizio..." Commentai, alzandomi e prendendole la mano per farla tirare su da quella panchina e stringerla tra le mie braccia. Posai un leggero bacio sulle sue labbra e la guardai, iniziando a sentirmi un po' più tranquillo. "Torniamo in stanza? Vuoi provare a riposare?" Le domandai quindi, sperando in una risposta positiva. Anche questa poteva essere una prova: se avesse detto di no, avrebbe significato che quella tranquillità sperata, ancora non era stata raggiunta. "Direi che è un ottimo modo per testare il filtro e le teorie di Ioan." E, nel caso in cui non avesse dovuto funzionare, le pozioni a base di aconito e polvere d'argento erano ancora pronte accanto al mio letto.
     
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    Non ho pensato molto alle conseguenze del mio gesto, alla mia avventatezza, se vogliamo chiamarla così.
    Quello che so è che ho accarezzato, per un solo attimo, l'idea di dormire di nuovo con Sam, di stare abbracciata a lui, e alla fine, per quanto io possa essere spaventata all'idea di avere dei segni addosso, o di rimanere con delle cicatrici, la voglia che ho di non avere più paura di potergli fare del male pur restando con lui supera tutto di gran lunga.
    Solo che mentre lo guardo, mentre mi appoggio al suo petto per un conforto sento qualcosa bruciare dentro di me, paura, inadeguatezza..
    Mi scosto come se fossi stata scottata ma non riesco a essere agitata per questo.
    -Credo- dico - che i nostri elementi non siano gli stessi- gli sorrido e mi scosto una ciocca dietro l'orecchio.
    Lui si alza, gli do una mano e faccio altrettanto.
    Sebbene mi sento andare in fiamme non accenno assolutamente a volermi districare dal suo abbraccio - torniamo in stanza- confermo - voglio provare a riposare .. con te- e con il sorriso sulle labbra gli porto un braccio attorno alle mie spalle e ci avviamo.
    Se dovesse funzionare ... mi informerò solo su un punto, utilizzo spropositato di tale pozione mi porterà a diventare totalmente un albero?
    Lo scopriremo alla prossima puntata, immagino.
     
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8 replies since 27/5/2020, 21:46   86 views
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