Nel silenzio di mille parole

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    Indirettamente avevo cominciato ad isolarmi. Non lo facevo per rendermi introvabile, semplicemente la mia vita nell'ultima settimana si articolava in azioni continuative e ripetitive: lezioni- dormitorio. Di contorno ci stavano i pasti e il ripasso isolato con la pancia che toccava la superficie del letto. Avevo anche smesso di curarmi troppo. L'ultima volta che avevo lasciato il castello era stato per l'appuntamento ad Hogsmeade.
    Mi stavo chiudendo a riccio e me ne rendevo conto, solamente non facevo niente per cambiare la situazione. Ero tremendamente consapevole che l'anno volgeva al termine. Il mio primo anno da Corvonero ad Hogwarts stava finendo. Mi pervadeva alle volte una strana nostalgia preventiva. Quasi mi immaginavo il vuoto delle lezioni, che ora ritenevo stancanti. Sapevo che mi sarebbero mancate e che avrei assolutamente preferito loro piuttosto che prendere un volo per Mosca.
    Era giunto il momento di guardare in faccia al realtà che incombeva sul mio sonno tormentato e sul mio passato. Ero veramente un Rosencrantz allora o semplicemente vi era stato un errore? Oppure mi avevano mentito? Non sapevo che pesci pigliare. Ed era un po' per questo che mi perdevo in silenzi prolungati, spesso non riuscivo a portare a termine gli studi prefissati e demotivata com'ero non riprendevo mai il giorno stesso.
    Dovevo ancora avvertire Logan che sarei partita la settimana successiva alla conclusione delle lezioni, avrei scelto di partire verso il fine settimana per poi tornare al castello e fare i bagagli per la sua terra. Avevo rovistato online tra offerte e opzioni comode per la nostra permanenza, ovviamente evitando assolutamente casa dei miei. Avevo deciso che era prudente prendere un volo da Londra verso Volgograd, con un solo scalo a Mosca. Otto ore e mezza di viaggio, sarebbero state tante ma ormai non mi spaventava più utilizzare quei mezzi babbani per fare strada. Meglio delle passaporte o dei camini di cui non ero sicura della funzionalità. Avremmo dovuto chiamare un taxi una volta giunti all'aeroporto russo, per raggiungere l'hotel da me scelto: Alex Residence Hotel. Non era malaccio dopo aver visto qualche foto online, sembrava essere l'ideale per una coppia. Di certo non avremo avuto moltissimo tempo per stare insieme, sarei stata sopraffatta da ciò che ora dopo ora apprendevo, non ero certa di dedicare a Logan l'affetto di una fidanzata modello. Non ero certa di come mi sarei comportata.
    Mentre pensavo a tutto ciò uscivo dal corridoio che dava all'esterno, aggrottando la fronte e ascoltando il rumore della suola delle mie Vans sul pavimento. Scricchiolavano e il loro tonfo plasticoso rompeva il silenzio che aleggiava in quel momento. Ben presto l'erba sfiorò la gomma, continuai a camminare nel sentiero stretto e battuto, mentre il Lago Nero si presentava in tutta la sua bellezza, io continuai a camminare verso sinistra, lasciando la sua calma pericolosa agli occhi degli studenti che avevano deciso di sostare nei suoi pressi. Non era la giornata giusta per me. Ben presto i grandi pini grigiastri e tristi della Foresta Nera si mostrarono alla mia vista, altissimi e alquanto lugubri. La giornata di maggio era calda ma il sole era seminascosto dietro a delle nuvole opache e grigiastre.
    Un po' come il mio umore.
    Era comunque il posto perfetto per meditare e fare un po' di ordine. Presi posto incrociando le gambe su un masso la sui superficie era piuttosto piatta. La toga mi scivolò ai lati, coprendomi i piedi come una coperta. Li avvolsi con le mani, giocherellando con la loro forma.
     
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    "Ma che diamine! Già non dovrei essere qui, potresti almeno evitare di saltarmi in testa e infilarmi quei legnetti nelle orecchie?"
    Scossi la testa leggermente, sorridendo e pronunciando quelle parole con tono completamente disincantato.
    Quel pomeriggio, terminato l'orario delle lezioni, avevo deciso di tornare una volta ancora sul limitare della foresta, deciso più che mai a relazionarmi con quegli asticelli che la volta precedente avevano fatto capolino dalle fronde di un vecchio faggio.
    Avevo messo tutto a punto nei giorni precedenti, riuscendo a reperire per vie traverse delle uova di Doxi e documentandomi in biblioteca su quelle piccole e interessanti creature.
    E cosi: eccomi li. In piedi ai margini del territorio proibito, tutto impegnato a fare conoscenza con una piccola colonia di Bowtruckles.
    Ci misi giusto una mezz'oretta ad avvicinare le creature, conquistando una piccola dose di fiducia da ogni singolo individuo mediante l'utilizzo delle uova che avevo sapientemente riposto in un barattolo ermetico.
    Contai esattamente sei individui in quella "colonia", quattro adulti e due esemplari più giovani; i quali si mostrarono, sicuramente, meno diffidenti nei miei confronti. Inizialmente dovetti fare attenzione al caratteraccio che uno dei maschi adulti dimostrò di avere cercando di estirparmi il bulbo sinistro dall'orbita, tuttavia anche lui infine cedette alla tentazione di un pasto facile: esattamente come quello che stavo offrendo loro.
    Nutrì a dovere ogni singolo individuo di quella "famiglia", prima di ingaggiare una sorta di "gioco" con uno degli esemplari più giovani.
    Tale attività consisteva nel fatto che il Bowtruckle si divertisse a infastidirmi con le sue fini dita legnose, mentre io cercavo - senza impegnarmi veramente - di scrollarmelo di dosso.
    Era un tipetto veloce e instancabile, quel mio piccolo e legnoso esserino.
    Me ne stavo completamente assorto nella mia interazione, quando uno scricchiolare di passi alle mie spalle mi provocò una scossa lungo la spina dorsale.
    < Ecco fatto, mi hanno beccato: sono fottuto>, pensai girandomi lentamente verso la fonte del rumore con l'asticello ancora sulla testa.
    A qualche metro da me, seduta a carponi su un masso, mi dava la schiena quella che riconobbi subito come Vanja E. Rosèncrañtz: la mia ragazza.
    Solo in quel momento, mentre la creaturina emetteva suoni frenetici fra i miei capelli, mi resi conto che non passavo veramente del tempo con la rossa dalla nostra uscita ad Hogsmeade risalente al weekend passato.
    Deciso a godermi dei meritati minuti con lei, mi rigirai verso il faggio e tentai di posare la creaturina sullo stesso ramo dei suoi familiari.
    Il termine "tentai" si rivelò presto esatto, poiché non appena cercai di adagiare l'asticello sul suo albero questi mi conficcò le dita nella pelle della mano e cercò in tutti i modi di ritirarsi sul dorso della stessa.
    "E va bene...", cominciai in tono calmo come se la creaturina potesse capire la mia lingua,"Puoi venire con me, ma solo finché starò nei paraggi. Poi, da bravo, ti lascerai riporre qui con i tuoi amici. Non voglio doverci rimettere un occhio io per il tuo caratterino esuberante!"
    Mi poggai la creatura sulla spalla sinistra, versai qualche ulteriore uovo sulle foglie del faggio e mi diressi verso il punto in cui la rossa stava sostando, ignara della mia presenza alle sue spalle.
    Arrivatole sufficentemente vicino, le posai una mano sulla spalle e mi chinai per darla un bacio sulla testa prima di prendere posto di fianco a lei, sul lato sinistro della piatta pietra.
    Inevitabilmente il mio sguardo cadde sul suo viso, che era un misto tra quello che avrei avuto io dopo un giorno di ventinove ore e quello di una modella caucasica senza trucco.
    Eppure, nonostante ciò, i suoi lineamenti continuavano a risultarmi irresistibili.
    "Buongiorno Baby!", iniziai con voce calda e accogliente, "Fatto a pugni col cuscino stanotte?"
    Senza sorpresa alcuna, notai le spalle di Vanja muoversi leggermente indietro quando distinse i contorni del Bowtruckle che, nel frattempo, si era seduto laddove l'avevo poggiato, lasciando penzolare le "gambe" oltre il bordo della mia spalla.
    "Oh che sbadato, le presentazioni! Lui è...bhe, non ha un nome e se c'è l'ha non so quale sia. Ad ogni modo, è un asticello estroverso che ho conosciuto poco fa. Non preoccuparti, come vedi è veramente innocuo."
    Girando gli occhi verso la creatura notai che stava fissando Vanja con la testa leggermente piegata di lato e quello che, almeno credo, fosse una sorta di sorrisi esaltato.

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    Edited by L. McCormac - 26/5/2020, 21:27
     
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    Normalmente quando decidevo di isolarmi nei pressi della foresta significava davvero che dovervi estraniarmi dal mondo. Nel vero senso della parola. In quell'ultimo mese mi ero davvero lasciata andare. Non solo a causa dei pensieri incombenti, ma anche perché ero stressata a livello fisico. Accumulavo tensione, ci aggiungevo della rabbia, della frustrazione e il mix era perfetto per ottenere quel risultato agli occhi di chiunque : qualche chilo in meno, un viso struccato, sciupato, occhiaie vuolacee, capelli arruffati. Insomma sicuramente non un bel spettacolo. Chissà come sarebbe stato se io e Logan ci fossimo trovati in questa situazione. Probabilmente ci avrebbe pensato due volte prima di provarci per davvero. Anzi non ci avrebbe proprio provato. Fine della storia.
    Proprio mentre gongolavo con le braccia intorno alle ginocchia percepii dietro di me un fruscio, dei passi veloci e poco rumorosi. Fu l'istante in cui si spostó l'aria che le particelle odorose mi inebriarono il naso. Quella sensazione mi mise a soqquadro lo stomaco. Con gli occhi chiusi sorrisi, percependo la pelle tirata a livello delle estremità delle labbra. Sentivo la cute poco idratata, tesa indirettamente proporzionale alle mie ore di sonno.
    Sonno.
    Che parola ormai sconosciuta. Dormivo in piedi di giorno ormai, era incredibile come esso arrivava quando invece dovevo stare sveglia per partecipare alle lezioni. Ne conseguìva che ero davvero rincoglionita soprattutto nelle ore pomeridiane dopo pranzo. Ecco in quel momento avrei desiderato accogliere Logan con un sorriso a trentadue denti, steingendolo e baciandolo. Era quello che avrebbe voluto il mio cuore, il che al momento, sovrastato dal tutto, soffocava inesorabilmente sotto a tutto il resto.
    Il suo profumo, misto a tabacco, mi coccoló per qualche secondo, sentii le sue labbra premere premurosamente sulla mia chioma ramata, il suo affetto era inestimabile. Adoravo il suo modo di sistemare le cose anche quando non erano semplici da riordinare. Non c'era riuscito ma mi aveva leggermente deviato i pensieri malsani.
    Poco dopo notai un piccolo movimento sua spalla. Mi meraviglia nel vedere un piccolo arbusto muoversi in quel punto. Non ero spaventata ma curiosa. Se lui lo teneva così tranquillamente vicino a sé non poteva essere pericoloso. Chi meglio di lui aveva conoscenza riguardo le creature magiche? Oddio Logan, vorrei avere metà della tua conoscenza per quanto riguarda queste curiose creature pensai silenziosamente studiando il piccolo movimento di quello che sembrava un piccolo bastoncino marrone e verde. Non capivo a cosa assomigliava se non a quello che appunto avevo descritto nella mia mente. Dopotutto non l'avevo mai visto nel mio paese. Non che avessi visto o cercato animali nei dintorni. Non era di mio interesse prima di giungere ad Hogwarts e apprendere quanta dolcezza e interesse moltissimi studenti dedicavano agli animali fantastici. Dopotutto vivendo con babbani avevo conosciuto animali domestici banali come il cane e il gatto, roditori vari come la mia Dafne. Persino quando avevo scelto il mio rapace stentavo a credere che quello fosse davvero capace di portare a destinazione un messaggio o consegnarmi una leggera. Devo dire che la piccola era molto sveglia, mi assomigliava molto dal punto di vista del carattere e comportamento. Dopotutto, ci eravamo scelte. Noi due. Uguali ma diverse.
    Buongiorno Logan risposi alle sue attenzioni e frasi, con un filo di voce. Tu dici che sia innocuo? E se ti infilza un occhio ci hai pensato? Ridacchiai. Se ti stai chiedendo, per caso, cosa avrei fatto qualora tu avessi avuto un solo occhio.. Tipo un ciclope.. La classica creatura mitologica greca.. Forse ti avrei scelto per un solo motivo. Esitai trattenendo la battuta che mi balenava in testa. Per il fatto che davvero non avresti avuto occhi solo che per me!
    A quel punto fissai prima lui e poi la creatura. E scoppiai in una fragorosa risata. Appoggiando la testa sulla sua spalla.
    Oh sì, Logan, è così che mi fai sentire. Con lui riuscivo a dimenticare temporaneamente il costante sottofondo di solitudine che mi accompagnava da sempre. Mi fai stare bene aggiunsi lentamente mentre un silenzio particolare si instaurava tra di noi, proveniente dalla foresta e ci coinvolgeva. Mi fai stare bene é una dichiarazione bellissima.


    Edited by vânjaRosèncrañtz - 27/5/2020, 23:06
     
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    "Si bhe, non credere che il nostro qui presente legnoso amico non abbia già provato a infilzarmi con quelle sue ditina affusolate. Diaciamo che, come io faccio con lui, fa in modo di non superare mai il limite del "gioco"."
    Risposi alle prime osservazioni di Vanja, scuotendo leggermente le spalle per infastidire scherzosamente l'asticello.
    "Bhe dai, i ciclopi non sono poi così male! Omero gli descrive come "figli" di Poseidone, la progenie di un Dio non essere quantomeno affascinante come me? Ad ogni modo, ottima battuta rossa! Anche se non hai nulla da temere: ho ugualmente occhi solo per te."
    Accompagnao le mie parole con un sorriso e cinsi la vita della russa con un braccio, avvicinando un po' di più i nostri corpi e poggiando la mia testa sulla sua.
    Nonostante la spensieratezza di quel momento, non potei fare a meno di notare una vena quasi malinconica nella voce di Vanja quando pronunciò quel "Mi fai stare bene."
    Tali parole, pronunciate in un qualsiasi altro istante e con un qualsivoglia tono di voce differente, mi avrebbero portato a scambiare delle più calorose effusioni con la mia ragazza.
    Non li però.
    Non con quell'umore, palesemente triste, che le attanagliava i pensieri.
    Mi girai a carponi sulla pietra, approfittando della mia elasticità muscolare, e infilai la gamba sinistra sotto quelle della Rossa.
    Le presi le mani nelle mie e la fissai intensamente per qualche secondo, lasciando che i nostri occhi comunicassero tra di loro, poi decisi di parlare.
    "No Rossa, o meglio non proprio. Non credo che sia io a fare star bene te, al massimo siamo entrambi più in pace quando siamo insieme", le spostai la solita ciocca ribelle dal viso,"Quindi dimmi: cos'è che ti cruccia così tanto da portarti a trascurare la tua salute? Perché non ho intenzione di mentirti baby, il tuo aspetto parla da solo. Da quanto non dormi o fai un pasto come si deve?"
    < Che qualcosa che non va qui, falla parlare.>

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    Non so cosa c'è che non va! sbottai alla domanda di Logan. In realtà lo so bene ma non riesco a fare ordine in mezzo a questo minestrone di cose. Il suo affetto cercava di placare e dare un senso alla situazione, ma ero io che non riuscivo più a gestire il peso di tutto ciò che stavo portando. Dovevo iniziare a scrollarmi i pensieri di dosso il prima possibile, mi sembrava di impazzire. Letteralmente. Mi sentivo una squilibrata a rispondergli così ma che dovevo fare? Mentirgli dicendo che stavo bene? Fare un sorriso altamente falso per tenerlo lontano da tutto ciò? Se stavamo insieme si doveva rendere conto che per me quel periodo era tutt'altro che tranquillo. Oltre al mio sonno angosciato, la mia dieta al momento consisteva in qualche pezzo di pane e insaccato. Mi veniva da vomitare e soffrivo di disturbi allo stomaco. Un'acidità immensa, accentuata dall'agitazione in attesa del futuro ormai prossimo. Non riesco più a capire da dove cominciare, Logan. Mentirei se ti dicessi che non me ne frega niente, Del fatto che se scopro che i miei genitori non lo sono davvero farei spallucce. Non è così. Ormai sono adulta, vero, ma tu come ti sentiresti al mio posto? Insomma se il tuo vecchio ti scrivesse e ti dicesse che non sei figlio suo?
    Feci una pausa mentre il mio cuore cominciava a pulsare e le mani sudare.
    Che cazzo faresti? O meglio come la prenderesti? Lo sai vero che se i Rosencrantz ammetteranno di non avermi dato alla luce io non rimarrò con le mani in mano.. sospirai. Mi sono documentata bene, intendo obliviarli. D'altronde che senso ha che due babbani abbiano un ricordo di me se non sono nata dalla loro unione? Metti caso che mia madre ammetta di non avermi partorita ma adottata, mi sentirei ingannata nel profondo. Perchè tenerlo nascosto? Segnerebbe la fine nel mio rapporto con loro. Beh non che sia magnifico, come vedi. Hogwarts è diventata la mia casa e credo proprio che cercherò un lavoro part-time, perchè se non avranno più alcun ricordo della mia esistenza non mi invieranno ancora dei soldi per mantenermi a distanza.
    Sentivo la rabbia arrivare, come un vento impetuoso che poi sfociava in una burrasca. Il mio viso era teso e i miei capelli arruffati facevano a contorno del tutto rendendomi terribilmente affascinante quanto fastidiosa.
    Mi domando cosa abbia in serbo la vita per me. Dissi con un filo di voce. Oltre a questo.
    Il silenzio si instaurò tra di noi, mentre un gracchiare di corvi proveniva dalla foresta.
    Non ho mai sentito l'affetto di una vera famiglia, per quello una parte di me è impregnata di paura nell'attesa di raggiungere l'orfanotrofio in questione. Una parte di me sà che che quello che ha detto la Williams quel giorno in Sala Grande può essere vero. C'è un'altra probabilità che io sia stata adottata. Sono figlia di chi allora se così fosse? Ammettilo Logan, lo stai pensando anche tu. Non sai nemmeno chi io sia, chi è la donna con cui stai? Non te lo so dire! Sono nata in Russia ti dissi, adesso non lo so più!
    Mi toccai la pelle bianchissima con le dita affusolate come a volermi rassicurare del fatto che quella cute provenisse davvero dai paesi dell'est.
     
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    Come avevo immaginato, la rossa cominciò finalmente a sfogare tutte le sue paure e frustrazioni.
    Era ampiamente capibile e, anzi, mi sorpresi per la quantità di tempo che impiegò a vuotare il sacco.
    Aveva ricevuto quella maledetta lettera da settimane ormai; eppure non aveva mai dato nemmeno un minimo cenno di cedimento.
    Non fino a quel momento, almeno.
    La lasciai sfogare, fissandola negli occhi per tutto il tempo senza mollare la presa dalle sue mani nemmeno per un istante.
    Prima di cominciare a risponderle, tuttavia, gettai uno sguardo incuriosito verso l'asticello sulla mia spalla.
    La creaturina, evidentemente incuriosita, stava tendendo le "braccia" verso la rossa,
    Esattamente come avrebbe fatto un bambino che chiedeva di essere preso in braccio.
    Sorrisi dolcemente e presi l'esserino nella mano destra, poggiandolo poi sulle gambe di Vanja.
    Diedi un bacio veloce sulla guancia della russa, e cominciai a risponderle in tono calmo e tranquillo.
    "Sai, forse non te l'ho dimostrato come avrei voluto ma ho pensato molto alla tua situazione.
    Prima di rispondere alla tue domande, voglio che tu sappia una cosa: Io per te ci sarò sempre e casa nostra sarà casa tua."
    , mi interruppi sorridendole,"Come la prenderei...non lo so. È una situazione delicata, una di quelle in cui bisogna trovarcisi per sapere con certezza come si reagisce a determinate problematiche. Posso dirti questo però: con mio padre ho passato momenti terribili, specie dopo il mio ritorno al mondo, eppure sono molti di più i ricordi felici che conservo di lui.
    Ora, basandomi su ciò che mi hai raccontato, non hai mai avuto un rapporto idilliaco con la tua famiglia. Sono però sicuro che, scavando fra i tuoi ricordi con loro, ne troverai qualcuno a cui non vorresti rinunciare. Per questo io lascerei l'obliviazione come ultimissima spiaggia, dopotutto i tuoi potrebbero essere al corrente di tutto da molto tempo prima di te. Quindi aspetta a sentirti tradita, magari ti hanno solo protetto da qualcosa di scomodo per tutto questo tempo. Per ciò che concerne il tuo sostentamento..."
    , scrollai le spalle ostentando menefreghismo, "Sei ovviamente libera di ricercare la tua indipendenza. Sappi però che i soldi non saranno un problema, mai."
    Sentì le mani di Vanja tremare per lo sconforto, così le strinsi un po' di più nelle mie e vi diedi un leggero bacio. Odiavo vederla così: schiacciata dal mondo al punto da perdere il sonno e l'appetito.
    Pronunciò due frasi cariche di tensione, le quali aprirono un silenzio che si interruppe solo nel momento in cui le labbra della rossa ripresero ad emettere parole intrise di ansie e preoccupazioni.
    Quando finì di esternare i suoi pensieri, staccò una mano dalle mie per andare ad accarezzarsi i lineamenti facciale con aria circospetta.
    Presi un lungo respiro e avvicinai le labbra al suo orecchio.
    "Io so benissimo chi sei: Un'acuta, intelligente, sveglia e bellissima giovane donna.
    Una ragazza introversa ma anche terribilmente tenera, almeno con me. Quella che spacca le persone con uno sguardo ma poi si metterebbe sulla linea di tiro di un Mangiamorte per salvare un amico. Questo sei. Questo mi basta e questo amo."
    , risi dolcemente nel suo orecchio e mi affrettai ad aggiungere, "A proposito, stanotte dormiremo insieme. E non accetto un "no" come risposta."
    Le baciai la fronte e mi allontanai leggermente da lei, quanto bastava per poterla guardare completamente.
    Volli stemperare un po' la tensione, così feci una carezza con l'indice sulla testa dell' asticello e cercai di distrarre Vanja con una domanda sinceramente interessata.
    "Ora dimmi baby, sono sicuro che avrai già messo in atto un piano ben congeniato per il nostro viaggio in Russia. Ti va di rendermi partecipe?"
     
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    Perché Logan non si rendeva conto che oltre ad un tradimento lo consideravo un vero e proprio affronto? Quale genitore avrebbe nascosto la verità a suo figlio? Facciamo che io sia stata addottata per davvero, come è possibile avermelo tenuto nascosto per oltre vent'anni? Io con un mio ipotetico figlio non l'avrei mai fatto. Lasciamo perdere il fatto che non sarei stata una buona mamma, la cosa nemmeno mi sfiorava la giovane e diabolica mente. Mamma? La Rosencrantz fatica a dividere il suo cuore con la persona che ama, figuriamoci dividerlo anche per qualcun altro, nonostante sangue del mio sangue. Pensare a tutto ciò mi fece accapponare la pelle, ero l'unica donna a non sentirsi adatta ad un futuro classico? .Oh per la barba di merlino, sicuramente non sei l'unica, metti la tua carriera davanti a tutto, e ti sentirai così sopraffatta che non ti renderai nemmeno conto che gli anni passano e non ti renderai conto che non stai facendo quello che i tuoi coetanei invece avranno già fatto. Ti limitarai a partecipare alle loro cerimonie di coppia, ai festeggiamenti per nascite e perché no.. Ai divorzi.. Per un attimo visivamente mi immaginai Sophie e Nikolai convolare a nozze civili, lei agghindata come un fazzoletto dell'ottocento e lui ritto e agitati, coi capelli che cambiavano colore ogni due secondi. Nah! Sorrisi scacciando tali stupidaggini dalla mia mente e mi focalizzai su quello a cui stavo pensando in origine.
    Logan credeva che conservassi dei bei ricordi, ma non si rendeva conto che la mia vita era stata davvero travagliata, non ne volevo parlare ancora, se ne sarebbe reso conto se un momento avremmo dovuto per forza vederli, I miei. Cosi si sarebbe reso conto come mia madre mi trattava. Come la stramba di casa. Allora forse avrebbe preso sul serio le mie parole.
    Dormire insieme? Ma perché? Perché non facevamo sesso da settimane e quindi ne aveva bisogno? Speravo vivamente che avesse messo avanti quell'invito per sentire il contatto della nostra pelle, i fiati che si mescolavano e le mani che cercavamo i capelli dell'altro. Forse aveva intenzione di vegliare sul mio sonno agitato? Non sarebbe stato facile dormire con lui accanto, punto primo perché non avrei dormito di certo visito che l'agitazione del periodo di media mi teneva assopita per circa tre o quattro ore a notte. Sarebbe stato imbarazzante se solo mi avesse scoperta a camminare per la stanza.
    Un momento, se ne voleva andare al settimo piano?
    Se non accetti un no come risposta non ho. Molta scelta, temo. Risposi osservando il suo viso ravvicinato. Credo che le tue intenzioni - feci uno sguardo del tutto assente da malizia - non avranno effetto stavolta. Alludevo al fatto che ero talmente sconfortata e mentalmente oberata da non riuscire a concentrarmi per stare con lui in quel 'modo' .
    Probabilmente non mi sarei nemmeno eccitata vedendolo senza maglia e senza pantaloni. Se ci avrebbe provato forse sarei esplosa. L'unica cosa che potevo optare era che doveva attendere i miei tempi, non insistere ma solamente attendere oppure ci voleva solo pazienza. Ci sarebbe voluta una bella dose di alcol almeno per sviare i miei pensieri. Vero! Non ci avevo pensato. In quel lasso di tempo potevo sedare il mio organo pensatore con distillati di buona qualità in modo da non elaborare più nulla. Addormentarmi e attendere il giorno seguente. I giorni sarebbero passati in fretta e l'anno scolastico sarebbe terminato finalmente e avrei preso il volo verso Mosca.
    Cominciavo a pensare che in questo modo avrei messo a rischio la nostra relazione, Logan si sarebbe stancato di avere una ragazza del tutto scollegata dal mondo e anche nell'intimità. Fare sesso. Nemmeno la sua vicinanza mi stava aiutando, solitamente ero attirata al massimo nel sentire i muscoli sotto ai miei polpastrelli. In quell'istante zero. Assoluto.
    La Russia? La Russia la scopriremo andandoci. Nel frattempo ho valutato il volo. Otto ore e mezza in quei mezzi che ronzano nel cielo. Ci stai? Dovrai solamente mettere i tuoi vestiti e ciò che ti serve nel mio baule senza fondo. E partiremo. Ci basteranno. Due giorni. Ci recheremo direttamente all'orfanotrofio in questione chiede di delucidazioni, nel caso dovrei munirmi di veritaserum. Ecco, un'altra cosa da far bollire in pentola nel vero senso della parola! Chissà come sarà eccitante produrre un liquido del genere. Dovrei sicuramente documentarmi. Poi mettiamo caso che siano collaborativi, i dirigenti che incontreremo. Dovrò solamente mantenere la calma, magari non avremo nemmeno bisogno di utilizzare la magia. per un attimo alzai gli occhi verso la foresta nera da dove provenivano fruscii che restavano sospetti e non erano del tutto l'ordine del giorno. se riusciremo a trarre le informazioni che mi servono a rendere più chiaro il tutto potremmo tornare ad Hogwarts oppure direttamente dirigerci dalle tue parti. C'è un solo problema. Il mio rapace e Dafne hanno bisogno di me, non posso lasciarle al castello.
    Piuttosto.. sei ancora convinto di portarmi in vacanza con te?
    Mi porterai con te anche se la Nostra intimità al momento fa schifo? Mi dispiace tanto Logan, non so come dirtelo, mi piacerebbe farti entrare qui dentro, nel mio cuore e assicurarti che tu ci sei. Non è cambiato nulla nei tuoi confronti.
    Adoravo il modo in cui avevamo fatto l'amore le volte precedenti, sembravano quelle scene descritte nei libri, quelle che si faticano ad immaginare. Eppure lui ci riusciva sempre, a farmi sentire amata. Sempre, tranne in quel momento, il suo tocco era insufficiente, sicuramente non per causa sua.


    Edited by vânjaRosèncrañtz - 2/6/2020, 23:22
     
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    "Credo che le tue intenzioni non avranno effetto stavolta."
    Momento momento, a quanto pare negli ultimi tempi venivo frainteso più spesso del solito dalle persone.
    Stavo forse parlando in Irlandese con la gente senza rendermene conto?
    "Sai, non credo che tu abbia afferrato. Passeremo la notte insieme? Si, Andremo su al solito posto? Si ancora, tuttavia desidero che tu dorma un po'. Quindi faremo cena, ci chiuderemo nella stanza delle necessità, cazzeggieremo sul divano magari sorseggiando qualcosa e poi faremo in modo che tu ti faccia un bel sonno ristoratore. No Rossa, non me ne frega un cazzo del sesso ora come ora."
    Alzai le braccia e dischiusi le labbra in un ampio sorriso.
    Ovviamente bruciavo letteralmente dalla voglia di stare con lei in quel modo, come sempre d'altronde.
    Sapevo però che, con tutto quello che le stava accadendo, erano altri "bisogni" ad avere la precedenza.
    "Anzi stavo pensando, la bevanda della pace che abbiamo preparato e fin troppa per un solo ippogrifo, potresti pensare di prenderne un sorso o due."
    Annuì con la testa alla mie stesse parole e lasciai che la rossa esternasse il suo "piano" per il nostro viaggio in Russia, incrociando le gambe sul masso e tendendo le orecchie per non perdermi neanche un dettaglio.
    Quando ebbe finito, scossi leggermente il capo e cominciai formulare la mia risposta.
    "Ovviamente ci sto, a tutto. Però ho alcuni punti da contestarti. Innanzitutto, La lettera che ti è arrivata diceva chiaramente che là avrebbero chiarito ogni tuo dubbio, quindi non serve il veritaserum. Tuttavia se vuoi possiamo provare a prepararlo comunque, può sempre tornare utile in altre situazioni.
    Inoltre direi che quando le nostre motivazioni in Russia si saranno esaurite potremo benissimo andare direttamente in Irlanda. Per quanto riguarda i tuoi animali, puoi mettere Dafne in un contenitore adatto e "spedire" lei e il tuo gufo direttamente da me in Irlanda. Sono sicuro che Jack guiderà facilmente il tuo volatile fino al McCormac Manor. Infine, per quanto riguarda la tua domanda sulla mia volontà riguardo il portati da me per l'estate, direi che un bel "fottiti" è la risposta più adatta..."
    , Feci una pausa per baciarle calorosamente la fronte,"Non esiste cosa o forza al mondo che possa farmi cambiare idea su di Noi."
    < Si mia cara, come ho già detto: da buon irlandese posso intestardirmi su una cosa per tutta la vita qualorac lo ritenessi opportuno>.
    "Ora dimmi, hai intenzioni di prendere quella povera creatura fra le mani?!", le dissi ridendo alludendo all'asticello che le stava in grembo,"No perché sono ormai cinque minuti che tende le "braccia" incessantemente verso di te!".
     
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    "Non esiste cosa o forza al mondo che possa farmi cambiare idea su di Noi" l'affermazione di Logan mi piacque particolarmente, ero certa di aver lasciato correre mezzo sorriso. Il mio viso bislungo con gli zigomi pronunciati era tutt'altro che rilassato ma bastava qualche genere di battuta come quella a staccare la spina dal tutto. Ovviamente non era un toccasana estremo, non faceva passare le cose, ma le faceva momentaneamente dimenticare. Alla fine si sà il cervello è una macchina stupenda quabto diabolica, se vuoi levarti di torno un pensiero è ovvio che esso ti ossessionerà l'esistenza fino a che non risolvi la questione. Avrei voluto avere più spazio per me entro le mura, staccare dalle lezioni e partite subiti alla volta dell'est. Non riuscivo più ad aspettare. Agli albori del tutto avevo preso la cosa in modo agitati poi l'avevo cacatbtona. Ora che sapevo che la verità sarebbe sopraggiunta a giorni non ci stavo più. La cosa migliore da fare era prendere qualcosa di forte. Stavo anche valutando l'idea di prendere degli oppiacei. Insomma, non era mia consuetudine Drogarmi ma se ad una certa non volevo rimetterci la salute avevo bisogno di rilassarmi cioè dormire. Ero certa che qualcuno nei meandri del castello facesse uso di qualcosa. Avrei torvato sicuramente il modo per appiopparne un po'. Era vero che possedevo nella mia collezione la pozione soporifera e che avevamo fabbricato con le nostre mani un distillato per alleviare la tensione. Vero che potevo assaggiare un paio di sorsi ma ero certa che la quantità prodotta fosse appena sufficiente per un ippogrifo e non volevo per nulla sprecarla. Dopo la fatica di averla prodotta e le peripezie per ottenere quello schifosissimo liquido puzzolente. Se dovevi pensare a come avevo vomitato a carponi mi passava quel briciolo di voglia di andare al banchetto serale quel giorno.

    Dunque il grifo voleva cenare e rintanarsi al settimo piano. Fui sollevata del fatto che mi stava offrendo una serata tranquilla, me lo immaginavo ritto sul sedere, con la schiena appoggiata alla testa del letto a toccarmi i capelli per cercare di addolcire la situazione. Forse sul serio avrei preso sonno una volta per tutte. Mi bastavano cinque o sei ore. Sarei stata capace di vivere meglio i giorni che rimanevano e affrontare le lezioni senza farmi additare come una malata teminale.
    Dopodiché mi spronó ad assecondare il bastoncino animato nei suoi disperati tentativi di farsi vedere da me. Lo avevo adocchiato per bene mentre parlavo, mi ero forse persa dietro ai miei discorsi senza muovere un dito. Quindi allungai la mano sinistra verso il piccoletto che saltellava sulle mie ginocchia, era inquieto. Sembrava un piccolo bambino in cerca di affetto ma non ero certa che fosse un tipo da coccole. Il mio dito lo sfioró e lui o lei, non lo so, si aggrappó senza pensarci due volte, sentii che era leggerissimo e il suo movimento abbastanza veloce e fluttuante raggiunse presto la mia spalla per poi utilizzate una ciocca alla sinistra del mio viso come liana momentanea e dondolarsi prima di fermarsi sul mio capo. Se ne stava lì sopra mentre alzavo gli occhi verso l'alto per capirne i movimenti. Era così leggero che il suo tocco appariva come un fruscio di un vento primaverile. Sentivo i capelli abbassarsi appena e alle volte tirare poiché il suo corpo ruvido si impigliava.
    Cosa dai dirmi di questi cosi? Domandai con gli occhi ancora puntati verso la mia fronte. cioè oltre a quello che mi raccontavi poco fa.. Secondo te è u n maschio? Magari sono asessuati. Insomma esisteranno animali fantastici privi di sesso o con entrambi. Come vi sono le lumache, le amebe e similari scommetto che anche il mondo magico sarà dotato di soggetti simili. Che poi, questo argomento è così affascinante che è impossibile resistere nel fare domande..
    Attesi un poco, finché l'asticello non emise un suono. Non capivo cosa volesse fare di preciso, se per caso non era sufficiente l'attenzione che gli stavo dando. Voleva essere toccato?
    Alzai la mano destra e disegnando un arco la appoggiai dove stava a mo di ponte nel caso fosse quello che desiderava.
    Penso che il tuo amico pretenda qualcosa ma riesco a capire.. Ha fame? Vuole attenzioni?
    Lasciai l'argomento in sospeso e voltai finalmente lo sguardo su Logan che mi osservava in silenzio. Adoravo quello sguardo, quando capiva che ci era riuscito un'altra volta, a portarmi fuori per un attimo dalla tensione che mi divorava dentro.


    Edited by vânjaRosèncrañtz - 3/6/2020, 21:22
     
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    Presi a osservare attentamente la Rossa, sembrava così incuriosita a premurosa nei confronti della creatura che, finalmente, aveva ottenuto le sue attenzioni.
    L'asticello prese a "giocare" con i capelli scarlatti della Russa, dando un ulteriore prova della sua capacità di interagire con gli esseri umani.
    Non staccai gli occhi da Vanja nemmeno per un istante, estremamente contento per essere riuscito infine a donarle un momento di tranquillità in quella sua tempesta emotiva.
    Prima di rispondere alle sue domande, le sorrisi calorosamente.
    "Su di loro, purtroppo, non abbiamo grandissime informazioni. Sappiamo che sono soliti fare da "guardiani" ai loro alberi, i quali sono spesso ottimi per la fabbricazione di bacchette. Da quello che ho potuto apprendere sul campo e da alcuni volumi, questi esserini vivono nei e sui loro alberi in piccole comunità che potremmo benissimo definire come vere e proprie "famiglie". Ciò mi porta a pensare che, come per noi, esistano maschi e femmine anche nella loro specie. Sono solo supposizioni però poiché, sfortunatamente, stiamo parlando di esserini solitamente molto timidi e sfuggenti. Ecco perché mi interessano così tanto: vorrei approfondire gli studi su di loro.", feci una pausa per osservare bene il comportamento del Bowtruckle, " Bhe, fame non credo proprio, si è appena scofanato una decina di uova di Doxi questo qua! Probabilmente vuole sole più attenzioni. Tuttavia, direi che è arrivato il momento di riportarlo dai suoi simili. Dai, vieni con me!"
    Tesi la mano verso Vanja e vi chiusi dentro la sua, dirigendolo, poi, verso il faggio ove il resto dei Bowtruckles stavano sicuramente aspettando il loro piccolo ribelle.
    Siccome la leggerezza di quelle argomentazione sembrava essere un balsamo portentoso per l'umore della rossa, decisi di continuare a calcare la mano su quegli argomenti.
    Giungemmo a destinazione, dove indicai a Vanja il ramo esatto su cui concentrare la sua attenzione.
    "Ora aguzza lo sguardo, vedi la, ta quelle foglie? Qui due piccoli esseri che si muovono e fanno capolino verso di noi con aria incuriosita? Bene, presumo che siano i "parenti" di quel piccolo ribelle che ti porti dietro. Ok, ora...", raccolsi il barattolo con le uova da terra e lo aprì,"Perché non provi a rimettere il nostro amico sul suo albero e a nutrire ancora un po' gli altri?"
    Apri il contenitore ermetico e lo tesi verso la rossa, sorridendole con gusto.
    "Oh, fa solo attenzione! Prima c'era un adulto piuttosto diffidente!"
     
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    Il fatto che i bastoncini animati che stavamo vedendo dinanzi a noi si nhtrissero di uova mi fece rimanere di stucco. Se Logan non lo avesse detto a momenti stavo per chiedergli di che vegetale si cibavano. Ero convinta fossero erbivori! Sarebbe stato divertente vedere la sua faccia piegarsi dal ridere. Eh già, di animali fantastici sapevo ben poco e di quello che mi saltellava in testa proprio zero.
    Che fantastica sensazione fece capolino nel mio stomaco, un misto di curiosità e tenerezza. Lui stava additando un paio di esserini che ci stavano scrutando con curiosità. Il biondo alludeva al fatto che potevano essere imparentati con il piccolo che era in mio possesso in quel momento. Non sembrava spaventato il piccolo asticello e anche se, come accennato, aveva già mangiato una quantità di uova di Doxi, avrei attirato gli altri maneggiandone qualcuna. Quindi annuii alla proposta di Logan e Afferrai uno di quelli dal barattolo che mi stava porgendo. Appena estrassi un uovo, il piccolo asticello sembró vedere manna al cielo, i suoi occhi neri e sporgenti cominciarono a seguire ogni mio movimento avidamente mentre gli altri due, che stavano sull'attenti vennero in avanti spostando qualche foglia in mezzo al tragitto. Il faggio in questione era la loro casa e sapevo che probabilmente ve n'erano altri. Dopotutto vivevano in gruppi di più soggetti e solitamente non erano grandi litigoni. Vivevano in famiglie aveva detto il Grifondoro, ci credevo.
    Porsi ai due l'uovo cercando d conquistare la loro fiducia, avvicinandomi pian piano senza fare movimenti bruschi, ponendo anche attenzione a non pestare rametti secchi per non spezzare l'aria con rumori spiacevoli che li avrebbero spaventati. Le foglioline sul capo di quei due rimanevano piuttosto immobili, mente il corpo simile ad una verdastra radice avanzava di qualche centimetro alla volta. Erano diffidenti ma altro non potevo fare che aspettare che venissero loro da me. Abbandonare l'uovo su un ramo non era saggio, sarebbe rotolato giù e loro non lo avrebbero consumato. Fu questione di qualche secondo che da rami più in là un movimento interruppe la scena, un corvo con piumaggio nero e lucido comparve con un fruscio e con il lecco puntato sui piccoli bastoncini animati e su ciò che stringevo in mano. Gracchió piegando la testa di lato e cominciando a saltellare curioso da destra a sinistra, poi i suoi occhietti neri come la pece si soffermano sui piccoli ospiti del faggio.
    Logan.. Sussurrai sgrananando gli occhi, proteggendo il piccolo che stava ancora con me e adocchiando gli altri due che si erano bloccati. Stavano immobili cercando di confondere la vista del pennuto, che probabilmente invece li aveva visti per bene e doveva in qualche modo aver puntato loro come possibile preda. Non che avesse molto di cui cibarsi, probabilmente un uccelli del genere qualsiasi cosa animata era un probabile pasto.
     
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    Sentì a malapena il mio nome sussurrato a voce bassissima da Vanja, e cercai di seguire la linea del sguardo per capire cosa le provocasse tutta quell'ansia.
    Alzai la testa e, immediatamente, capì chi era l'artefice di quel casino.
    Sui rami più alti, saltellando a destra e sinistra, si era posato un bellissimo esemplare di corvo reale il quale, pregustando un pasto a base di asticelli, prese a schioccare il becco.
    Agii frettolosamente e d'impulso.
    Afferrai la bacchetta dalla tasca, la puntai verso il volati e pronunciai l'incanto: "Monstrum!"
    Dalla punta del catalizzatore uscì un piccolo spettro urlante che, immediatamente, flutuó con fare aggressivo verso il volatile; costringendolo ad una spaventata fuga.
    Sorrisi e mi girai verso la rossa e le i Bowtruckles, riponendo la bacchetta nel fodero.
    "Che tata premurosa!", scherzai dando un bacio sulla guancia a Vanja,"Puoi stare tranquilla comunque, questi rametti sanno vendere cara la pelle. Quella cornacchia avrebbe sicuramente perso, quantomeno, la vista. Sai, se non si è capaci ad avvicinarle, queste creaturine possono rivelarsi incredibilmente insidiose per la loro taglia."
    Presi un paio di uova dal barattolo e le allungai sul ramo ove i due "adulti" si erano immobilizzati, puntando i lori piccoli occhietti neri su di noi.
    La rinnovata quiete di quel momento mi fece balenare in mente un argomento che volevo chiudere con la mia lei una volta per tutte; e avevo tutta l'intenzione di farlo con la maggior leggerezza di spirito possibile.
    "Hei!!", esordì con un tono di voce teatralmente offeso dando un buffetto sulla spalla della rossa,"Ora che ci penso...hai finito di rompermi i boccini con quella storia di Hermia? Gelosona!", le scompigliai giocosamente i capelli con la mano sinistra, "Sai benissimo che non hai motivo di essere gelosa. Voglio dire, ti sei guardata allo specchio? Ti rendi conto di che bomba sexy sei?"
    Sorrisi di gusto, lieto del fatto che l'atmosfera si fosse rilassata tanto da permetterci di scherzare fra di noi.
    Certo, i problemi di cui avevamo discusso poco prima erano ancora lì, più incombenti che mai.
    Tuttavia non sembravano più così pressanti da fotterci la testa, dopotutto non potevano essere un problema per noi due, insieme.

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    Logan scrutò all'istante il rapace che faceva quel verso curioso, stava per adocchiare uno di quei piccoli esserini anche se a dirla tutta non sapevo per certo cosa avrebbe trovato di buono; un asticello non era di certo un bocconcino privato, anzi piuttosto legnoso e poco gradito. Ciononostante quell'uccellaccio si stava avvicinando e il piccolino che tenevo con me mi pareva più giovane dei due comparsi tra i rami quindi fu più forte di me il senso protettivo che emanai verso il piccoletto. Il mio compagno comunque, abilissimo quanto sveglio, scacciò il predatore con un incanto mai visto precedentemente. Lo avrei tenuto a mente per il mio bagaglio culturale. Non riuscivo a ragionare quando mai sarebbe giunto il momento per utilizzarlo, ma poteva essere una buona magia per spaventare qualcuno di mollaccione, tipo Sanders. L'avessi visto strillare una volta sarebbe per lui finita, l'avrei preso per il culo a vita.
    Tornammo presto a osservare quelle curiose creature, che sui rami di faggio, rigogliosi, si muovevano ora in avanti verso quel paio di uova che Logan aveva prelevato dal barattolino e stava offrendo a loro.
    Fu gentile, quanto premuroso e altrettanto dolce udire il nomignolo che mi riservò, il mio cuore iniziò a battere velocemente, pulsare vita in tutte le vene. Assomigli così tanto a quella cosa che mi piace da impazzire. I miei pensieri sembravano in quel momento più lucidi e definiti. Ero conscia dei miei repentini cambi d'umore e del fatto che ero estroversa come il giorno e la notte. Ma lui era il mio toccasana preferito, come l'Oki babbano per ogni dolore.
    Non avevo nessun dubbio ormai, ne ero convinta fino in fondo, della dichiarazione che gli avevo fatto poche settimane addietro fuori dal locale ove cenammo. Non era solo attrazione fisica, era anche mentale e la cosa che più mi faceva impazzire era che riuscivo ad essere me stessa come con nessuno mai: potevo raccontagli qualsiasi cosa, spesso eravamo della stessa idea e non vi erano moltissime altre cose di cui discutere.. per il semplice motivo che ci capivamo! Ci capivamo e ci completavamo. In quell'istante, mentre stringeva quella uova fra le mani e cercava di conquistare la loro fiducia, attirato dal fatto che aveva compreso che io ero altrettanto interessata, osservai il suo profilo, il naso tondeggiante senza alcuna curva storta, la pelle liscia, la barba che stava crescendo e i capelli sparati ovunque con noncuranza. Che strano effetto. La sua presenza aveva su di me. Strano quanto magnifico.
    Furono le frasi successive a svegliarmi un po' da quella bolla silenziosa che mi allenava il cervello. Era un training che accoglievo a braccia aperte, perchè azzerava tutte le mie stupide domande ossessive: come il fatto di continuare a chiedermi se la situazione che incombeva sul mio futuro avrebbe avuto effetto sui miei sentimenti, soffocandoli. Non era così, Logan mi faceva capire che quello che avevo sentenziato sulla panca di marmo era perfettamente vero e il mio cuore suonava ancora e ancora quella dolce melodia.
    Non sono gelosa sbottai mettendo su un muso imbronciato, lasciando andare il piccolo sul ramo e piegando le braccia sul petto. Ticchettai nervosamente il piede destro sul terreno battuto alzando una piccolissima nuvoletta di polvere. Sotto di noi l'erba si diradava ed era alternata da spazi incolti e secchi. Il terreno arido faceva scricchiolare le nostre suole e il faggio si ergeva in un pullulare di foglie sane e abitate da quei piccoli bastoncini animati.
    Capii ben presto che la mia reazione era semplicemente dovuta al fatto che si nascondeva, in una stanza, nient'altro. Il nascondersi mi pareva una cosa piuttosto "riservata". Visto che noi ci nascondevamo al settimo piano per fare l'amore o dormire insieme, lo reputavo una violazione bella e buona. Credevo che Logan facesse queste cose solo con me, eclissarsi all'interno del castello per avere privacy. Non so, forse la mia reazione non fu correttamente gelosa, piuttosto, delusa.
    Che poi usciva pure con Hermia Crowley, non una Grifondoro qualsiasi, Hermia proprio. Non era stato carino il mi incontro con lei alla guferia e il tutto non mi aveva lasciato una buona impressione su di lei. magari un giorno l'avrei conosciuta meglio, ma tempo al tempo. Che poi, pensando un po' alle sue pacche sulle spalle, chissà come se le scambiavano tra di loro. Lei a lui. Lui a lei? Un momento, alla fine si celavano in segreto per allenarsi ad arti marziali. Il che sarebbe stato un incontro ravvicinato, in cui il sudore colava dalle loro tempie, si insinuava nei tessuti e.. e ci si toglieva i vestiti. Rimasi un attimo interdetta, piegando leggermente il capo di lato, osservando Logan con tutt'altro sguardo, immaginandolo di fronte ad un'altra donna. Oh beh, meglio non pensarci. Rimproverai me stessa. Hai già altre problematiche a cui pensare, molto più gravi e veritiere che spararsi un sacco di seghe mentali.
    Voglio dire, ti sei guardata allo specchio? Ti rendi conto di che bomba sexy sei? Aggiunse lui con fare scherzoso ma con un velo di sincerità. Lo squadrai con un sorrisetto malizioso, il primo della giornata, il primo dopo settimane in realtà. Le piccole labbra scoprirono i denti bianchi e i miei occhi glaciali rimasero fissi sui suoi. Grazie Logan, magari qualche chilo fa, una manciata di ore di sonno addietro.. e potrei crederti! alludevo al fatto che sarei stata più attraente fisicamente messa meglio di quel giorno. Sicuramente la mia pelle era più rosea, le guance leggermente più piene, le occhiaie meno pronunciate, i capelli più curati e chi più ne ha, più ne metta.
    Ho finito di rompere i boccini a quella grifa, va bene! dissi poi aprendo le braccia. Anche se non smetterò di pensare a ciò che attualmente penso! E finiamola quì! E ora, visto che questi piccoletti hanno fame, sfamiamoli! sentenziai tendendo la mano per farmi porgere il barattolo. Gli asticelli erano avanzati e altri sbucavano un po' ovunque fra le foglie del faggio. E sarebbe il caso che mi faccia una doccia veloce, per scendere poi in Sala Grande. Ho un pochina di fame - forse perchè sto benino adesso, grazie a te - Spero che ci sia del goulash ungherese, certo è un piatto invernale ma credo che gli elfi domestici non seguano per bene le stagioni.. insomma, c'era della polenta appena uscita dal calderone ieri sera a cena! Caldissima! E in giornata facevano ventisette gradi! Non proprio in linea diciamo.. feci una pausa pensando al banchetto che poteva spettarci quella sera E verrò al settimo piano, mi porterò la pozione soporifera, tu porta una buona bottiglia, potresti pentirti di aver avuto un'idea del genere, se rimarrò sveglia ce la scoleremo tutta!

     
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    "Piantala di dir cazzate, per me sei comunque terribilmente attraente!"
    Era vero, benché spesso e volentieri cercassi di darmi un contegno non avrei esitato un secondo a dedicarle un tipo di attenzioni più...particolari.
    Sempre e comunque, in ogni luogo e dove.
    Mentre Vanja continuò a parlare, quindi, mi misi dietro di lei e le cinsi la vita, appoggiando leggermente il mento nell'incavo della sua spalla sinistra.
    "Nono cara, e a me che non devi rompere i boccini! Me ne frego di quello che fai con Hermia.", scherzai baciandole di nuovo la guancia,"Ecco appunto! Tieni renditi utile, io me ne starò qui dietro a guardare e a baciarti il collo.".
    Le misi il baratto in mano e, osservando la cura con cui nutrì gli asticelli, poggiai nuovamente le mani sui suoi fianchi, facendo aderire il mio ventre alla sua schiena.
    "Un pochino fame? Io mi sto riferendo! Gulasch dici eh? Ma come fai a volere una cosa simile con sto caldo?", scherzai morsicchiandole il lobo, "Io credo che mi farò una bella bistecca con delle patate al forno, tanto quelle non mancano mai! Riguardo alla bottiglia non devi preoccuparti: io ne ho solo di buona qualità!"
    Sciolsi la prese dalle sue curve, diedi una carezza veloce sulla testa al "nostro" asticello e mi girai verso il castello, tendendo la mano sinistra verso la rossa.
    "Vieni dai, mi prenderò io cura di te, stasera."

    Uscito.
     
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