Loschi affari.

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    Spooky Village- 18:39

    Kristopher si dirigeva con passo svelto in quel luogo designato e ben studiato, indossava una giacca scura e il cappuccio nascondeva i suoi tratti, stringeva tra le mani un foglio di carta con il ritratto della donna che aveva incontrato qualche settimana fa. Aveva cercato di ricordare per bene la sua faccia, chiamando un artista e facendola riapparire per bene su quel foglio, affinché potesse avere più o meno un identikit della persona che era appena diventata il suo tormento.
    Non era stato per niente bravo a tenere i freni quella sera, se l'era lasciata sfuggire ed ora non riusciva proprio a stare in pace, doveva cercarla e doveva assolutamente trovarla.
    Aveva un conto in sospeso, e non si sarebbe mai fermato se non di fronte ad un indizio che potesse riportare alla donna, a quella strana creatura.
    Arrivò a Spooky Village e si guardò intorno, vide un grande portone ed era proprio lì l'appuntamento.
    Aveva fatto delle ricerche ben precise per rintracciare qualunque persona potesse sapere qualcosa sul suo conto, e sembrava averla trovata.
    Certo, poteva essere un po' rischioso ma, cosa non faceva Kristopher pur di andare avanti con le sue ricerche?
    Era un uomo molto cocciuto in questo, e poteva perfino fare follie per andare fino in fondo in una situazione che lo toccava particolarmente, soprattutto adesso che si parlava della morte di suo padre.
    A lui non importava della persona che sarebbe apparsa da lì a breve, gli importava avere delle preziose informazioni, ad ogni costo.
    Mentre pensava tutto questo vide spuntare una figura di donna, eccola, era proprio lei la persona che stava aspettando.
    Finí di fumare quel poco di sigaretta rimasta, poi la lanciò a terra e con passi lenti si avvicinò alla donna. < Buonasera! > poi mostro a lei il ritratto < Ecco quello che voglio.. Sapere dove posso trovare questa donna e come si chiama> disse, spezzando quel tempo che voleva finisse presto.
    Niente di più e niente di meno.
    Kris era un uomo di fatti e poche parole, non voleva altro che arrivare subito al punto.
    Si erano già sentiti per lettera, che cosa ci poteva essere da dire? Niente più, tutti e due sapevano il motivo ben preciso del loro incontro: Loschi affari.
    < Sono pronto a pagarla per queste informazioni, se fosse necessario>
    Guardò la donna aspettando intrepido la sua risposta, era arrivato fin lì per sapere la verità su quella donna oscura che aveva incontrato e che lo aveva spinto ad iniziare le ricerche con foga e interesse.
    Come sarebbe andata?
     
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    L'aria della biblioteca le stava diventando davvero antipatica. Ci aveva passato quasi l'intera settimana o per finire compiti assegnati o per perdersi in una delle sue solite ricerche senza capo ne coda.
    Passò lì dentro un altro giorno quando, ormai stanca, decise di tornare al dormitorio prima della cena.
    Era quasi arrivata quando si rese conto che la borsa era più leggera del solito. Frugò velocemente l'interno sperando di ritrovare tutte le sue cose ma sapendo già che il libro di incantesimi era involontariamente rimasto su quell'ormai odiato tavolo della biblioteca.
    Doveva dormire un po' di più, iniziava a perdere colpi.

    Percorse all'indietro la strada che aveva appena fatto, salutando molti compagni che stavano giustamente andando nella direzione opposta alla sua. C'era sempre un clima rilassato a quell'ora nel castello. Gli studenti tornavano alle sale comuni prima della cena e anche i professori si ritiravano nello loro stanze.
    Tornò a passi veloci nella biblioteca, vedendo il libro sul tavolo proprio dove lo aveva lasciato.
    Lo afferrò e uscì subito, sognando già il bagno caldo che avrebbe potuto fare prima di tornare alla Sala Grande per mangiare.

    Ed ecco qualcosa che riuscì ad attirare la sua attenzione. Il professor Hilton stava camminando tra gli ormai pochi studenti rimasti in giro nel piano inferiore, dirigendosi però verso l'esterno del castello.
    Melan notò il suo sguardo particolarmente serio e i vestiti pesanti e la sua curiosità si accese come una fiamma. Forse stava semplicemente andando in Guferia o dal guardiacaccia ma qualcosa nei suoi movimenti particolarmente rigidi le diede la spinta per provare ad indagare ancora un po'.

    "Reducio" sussurrò alla sua borsa, puntandole contro la bacchetta. A lezione aveva proprio pensato che quell'incantesimo le sarebbe tornato utilissimo per sbarazzarsi dei pesi extra che si portava dietro. "Gravis" pronunciò di seguito, mirando questa volta alla miniatura della sua borsa.
    Mise quella specie di minuscola e leggera riproduzione della sua borsa nella tasca sinistra della veste, mentre con la destra riportava la bacchetta nel suo solito fodero.

    Quando rialzò la testa riuscì per un pelo a vedere il mantello del professor Hilton svolazzare fuori dall'ingresso.
    Iniziò a seguirlo, cercando di mantenere un po' di distanza da lui per non farsi vedere. Misurava ogni passo, evitando sassolini rumorosi e cercando di nascondersi dietro ogni cosa che circondava la strada percorsa dal professore.
    Si rese conto che stavano uscendo dal perimetro della Scuola e un brivido di eccitazione le accarezzò la schiena. Allora aveva intuito bene, non era un solito giro di routine.

    Melan si fermò un attimo quando vide la sagoma di Hilton entrare a Spooky Village. Non ci era mai stata e le voci che giravano su quel posto erano tutt'altro che rassicuranti. Per qualche secondo si sentì indecisa, forse non era stata una buona idea arrivare fino a laggiù per seguirlo, forse avrebbe visto cose che non avrebbe dovuto vedere. D'altro canto però... quella sembrava proprio una tipica cosa che le sarebbe piaciuto conoscere, il lato oscuro di ogni grande mago. Concluse che comunque era troppo tardi per preoccuparsene, ormai era lì, fuori da Hogwarts e all'inseguimento di un professore, non aveva tempo per farsi venire certi dubbi.

    Ritrovò facilmente il professore, riuscendo a vedere la sua sagoma in piedi davanti ad un portone. Sembrava ci fosse un'altra figura con lui.
    Si avvicinò con massima cautela, smettendo quasi di respirare per paura di essere sentita. Restò quindi immobile, accucciata dietro ad una pila di barili, attenta a non muoversi, tendendo l'orecchio al massimo per sentire la conversazione del professore. La mano destra stringeva tesa la bacchetta.
     
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    Fili, a volte tesi, a volte aggrovigliati su se stessi, innumerevoli fili, così le si mostravano i destini degli uomini, ed il proprio, di fronte agli occhi. La divinazione, il dono, era sempre stato in lei sin da bambina, quando nelle vene scorreva ancora il sangue della vita mortale e le guance erano ancora capaci di imporporarsi , prendendo il colore delle rose che sua sorella minore piantava nel loro giardino a Lillè. Un dono, quello di Odile, che si era centuplicato in forza durante gli anni e con il proprio mutamento alla vita eterna, se, da umana, aveva dovuto spesso ricorrere a catalizzatori di quel dono, come le rune o le carte, da eterna era stata capace di vedere con estrema facilità le pieghe controverse del destino di chiunque. Piccole profezie che le apparivano davanti gli occhi smeraldini, frammenti di immagini che scuotevano il suo sonno durante il giorno e che rimanevano ben incastrate nelle trame della sue ciglia lunghe quando si detestava.
    Sapeva della lettera di Kristoph molto prima che egli le scrivesse, le carte glielo avevano suggerito: il figlio del primo mese avrebbe smosso le montagne pur di trovare la traditrice, questo era tutto ciò che sapeva e quando aveva ricevuto la sua lettera aveva capito.
    Si era limitata a rispondere con il solito garbo che la contraddistingueva nonostante l'eternità, una cordialità che il suo Sire le aveva insegnato per vivere come non-viva tra i vivi. Aveva dato a Kristoph un appuntamento ben preciso, Spooky Village era casa sua, non voleva in alcun modo che qualcuno scoprisse dove trovarla, tanto meno scoprisse dove risiedeva con il proprio marito, un angolo di paradiso, o d'inferno che dir si volesse, solo per loro e così aveva chiesto a Kristoph di vedersi alla chiesa sconsacrata, ben lontana dalla propria dimora silenziosa.
    Odette, il suo corvo, gracchiò un paio di volte funereo, prima di tornare sulla spalla della propria padrona
    << Sta arrivando>> sussurrò mentre il suo marcato accento francese sporcava ogni parola, arricciando tutto all'esasperazione. La veste nera le cingeva il corpo snello, la pelle di un pallore innaturale risplendeva quasi al buio ma non indossava alcun cappuccio lei, nessuna maschera, lei non nascondeva la sua identità, non ne aveva bisogno
    < Buonasera! >
    << O Buon giorno, dipende dai punti di vista>> replicò melliflua mentre l'altro, senza troppi giri di parole, le mostrava un ritratto. Arricciò un angolo della bocca in un sorriso compiaciuto, la conosceva, certo che la conosceva: la traditrice
    Ecco quello che voglio.. Sapere dove posso trovare questa donna e come si chiama>
    << Quanta fretta >> per lei che aveva un'eternità davanti non c'era alcun bisogno di correre così velocemente, affannarsi in quella ricerca che l'avrebbe portato nelle braccia della morte, ne era praticamente certa
    << Certo che so il suo nome e anche dove potrebbe trovarla , io so tutto , Kristoph>> sfiatò nel tono solenne con cui parlava sempre, puntando gli occhi smeraldini in quelli chiari dell'altro
    < Sono pronto a pagarla per queste informazioni, se fosse necessario>
    Pagarla, il prezzo della conoscenza era alto ma non era pesato in oro, la Buchard ne aveva tanto da poter ricoprire l'intero villaggio di quello, no, per lei erano importanti ben altre cose, così superflue per i vivi che pesavano tutto in monete sonanti
    << Un patto è quello che le offro ma pensi bene prima d'accettare >> sussurrò mentre i sensi correvano veloci ed un cuore, non quello dell'umano, un cuore più giovane batteva forte nelle sue orecchie
    << Abbiamo un ospite >> non se ne preoccupò immediatamente
    << Le darò un nome in cambio di un favore>> sorrise appena mentre i piccoli canini appuntiti rilucevano
    << Un favore che richiederò indietro quando vorrò >> semplice
    << Accetta? La nostra piccola ospite attende >> lo incalzò mentre gli occhi le viravano sul colore dei rubini, un patto con Odile era come un patto con il diavolo, non ne poteva scappare

     
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    Si vide spuntare la donna bianchissima davanti a lui, e dopo aver udito il suo saluto Kris cercò di accorciare i tempi. Quella donna doveva essere un vampiro visto la carnagione e la sua battuta d'entrata, e Kris si chiedeva quando nella sua vita avrebbe incontrato una donna normale. Forse mai, come lo era stato sempre. Sembrava attirasse su di se gente continuamente strana, mai una normale.
    < Quanta fretta > immaginava che sarebbe accaduto, la donna iniziò a scendere a patti con lui, inevitabile visto la delicatezza delle informazioni da ricevere.
    Di che tipo di patto si trattava? cosa si doveva aspettare da quest'altra donna?
    Un patto? doveva riflettere per bene per non finire nei guai, anche se ormai ci era praticamente dentro.
    Capì di non essere l'unico nei guai quando la donna lo avvertì sulla presenza di una ragazza, nascosta proprio dietro di loro, Kris era stato troppo sbadato, anzi, nemmeno si immaginava una cosa del genere, ma chi poteva mai essere?
    Si voltò e con lo sguardo cercò di capire chi fosse, mentre la ragazza spaventata fece rumore e fu in quel momento che il professore capì di chi si trattava. Melan Dayne? pensò fra se mentre strinse i pugni per la rabbia.
    Non ci posso credere. queste furono le sue parole sottovoce, mentre andò dalla corvonero scovandola, stringendo le sue braccia e scuotendola nervosamente.
    Melan devi andartene, subito! ma se la studente tornava da sola ad Hogwarts poteva imbattersi in qualche pericolo no?
    Per questo Kris ci ripensò mentre la strega aspettava una risposta. stai ferma.
    Accetta? La nostra piccola ospite attende >
    Posso almeno sapere di che si tratta? si fermò ad osservare la ragazza, poi precisò. Lei non c'entra niente, è solo una studente. si voltò verso la strega cercando di persuaderla, di farle capire che c'era stato solo un equivoco.
    Si mise davanti alla studente che ora stava alle sue spalle, era fondamentale proteggerla, per tanti motivi.
    Per questo si preoccupò di toglierla dalla vista della strega, almeno col suo corpo.
    E mi dica, quale favore vorrebbe da me?
    Si tolse la giacca che lo copriva, mostrò il suo volto. Aveva la bacchetta a portata di mano.
    Nella sua testa mille domande, ma anche tanto nervosismo. Avrebbe rimproverato la ragazza dalla testa ai piedi perchè si stava mettendo in gravissimo pericolo. Era già pericoloso per lui, figuriamoci per una studente del primo anno che avrebbe fatto molta fatica a difendersi, ora la situazione non stava proprio andando per bene, perchè Hilton aveva una grossa responsabilità nei suoi confronti. Si chiedeva come mai lo avesse seguito fin lì e che cosa l'aveva spinta ad inoltrarsi in un luogo così tanto pericoloso.


    Edited by Kristopher. - 1/6/2020, 12:19
     
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3 replies since 24/5/2020, 21:36   158 views
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