Spring Party

Aperta a tutti gli studenti

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    Studente Grifondoro
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    Non era sicuro di niente nella sua esistenza in quel castello o nella sua esistenza in generale, a voler essere onesti, tutto gli pareva confuso e sconclusionato, come le probabilità che, prima o poi, avrebbe preso quel dannato diploma prima della pensione, ma una certezza la aveva, non esisteva festa, magica o non, a cui non avrebbe presentato le sue dolci chiappette. Aveva messo su i suoi jeans blu e la sua, assolutamente sobria, camicia hawaiana aperta a evidenziare una canottiera scura, i suoi occhialetti del cazzo sempre tirati su sul naso, tanto per nascondere gli evidenti occhi rossi di chi qualcosa già si è calato molto prima dell'inizio della festa ed era entrato in quello spiazzo che i più grandi avevano preparato e allestito per tutti
    << Niente male , ci sanno fare con la bacchetta ... Mai quanto me però >> si era detto tra se e se in quella battuta sconclusionata ridacchiando da solo e sistemandosi con le dita i ricci scarmigliati per poi puntare il bancone dove la Pierce era già a bere la sua prima birra.
    Camminò con un'andatura molleggiante e sbilenca verso la Grifondoro, parandosele di fronte, prendendo posto e ordinando la stessa birra verso un Corvonero sin troppo alto per essere considerato ancora umano
    << Mia bella, che si dice? Mi pare che tu abbia il faccino di quella un pò sovrappensiero>> sospirò improvvisamente serio lasciando che una mano le facesse una piccola carezza innocente sul ginocchio, ritirandola immediatamente, prima che , già sapeva, gli fosse tagliata di netto
    << Ancora problemi con la biondina?>> incalzò lasciando che Alexis gli rispondesse per poi vederla allontanarsi verso un'altra Grifondoro che non aveva mai avuto il piacere di conoscere, fu in quel momento che, con la visuale libera, individuò più in là, Lucrecia accompagnata da quel simpaticone di Murphy che pareva tutto intento ad offrirle da bere e a rimirarsela sin troppo per i suoi gusti.
    Afferrò la birra tra le dita alzandosi e facendo qualche passo fino ai due, piantandosi nel mezzo di quella conversazione in cui non c'entrava assolutamente nulla
    << Un martini per la mia Ai >> ordinò con un sorriso al bartender, mettendo poi l'unica mano libera sul fianco e osservandoli entrambi
    << Insomma Murphy che si dice? Sempre più simpatico vedo ... E' sempre una gioia per gli occhi vederti, ti hanno mai detto che somigli ad uno spruzzo di sole ?>> e forse, ma solo forse, lo stava provocando sperando che andasse ben lontano da Lucrecia
    << E tu? Pensavo che i simpaticoni non ti piacessero>> le rifilò prendendo un sorso della sua birra che avrebbe volentieri spaccato in testa al Serpeverde.


    Interagito con : Alexis, Lucrecia e Murphy
     
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    Dove c’è una festa ci siamo io e Corinne, è una cosa che ho potuto constatare dalla serata in cui i prof ci hanno invitato a bere. Non credevo che avere una compagna di stanza potesse essere così bello, tanto da farmi apprezzare anche il caos che regna nella stanza. Corinne è fantastica, una ventata di follia in ogni momento, per molti versi quello che mi serviva in questo periodo assurdo della mia vita. Ognuno ha bisogno della propria dose di cazzate e lei me ne serve in continuazione. Sfide e scommesse sono all’ordine del giorno e questo riesce a distrarmi dal resto in un modo sano rispetto ai miei soliti standard. Questa sera siamo insieme alla festa organizzata dalla scuola per celebrare la primavera. Non credevo che a Hogwarts potessero esserci feste simili, ricorda molto lo stile delle scuole americane babbane. È come essere a casa senza lo stress di esserci realmente. - Allora, direi che per prima cosa dovremmo studiare i faccini dello stand dei baci. Di solito non pago per certe cose, però potrebbe essere divertente. Poi…. poi vabbè dobbiamo fare almeno una foto ricordo per celebrare la tua gnoccanza - la mia compagna di stanza ha stile ed è qualcosa che a volte le invidio. Io passo dal voler attirare a tutti i costi gli sguardi degli altri a momenti di totale apatia. In questo periodo mi rivedo nella seconda fase, dopo il panico della settimana scorsa ho deciso di darmi una calmata, al momento ho il sexappeal di un
    tricheco spiaggiato. Mentre continuiamo a camminare sento una voce familiare pronunciare il mio cognome. È accanto ad uno degli stand in cui si beve e so per certo che Corinne non farà storie ad arrivare fin lì. Noto una testa di ricci che si allontana al mio arrivo. Non devo aver ricevuto ottime recensioni. Butto le braccia al collo della grifondoro piazzandole un bacio rumoroso sulla guancia - Negativo! - le sussurro in un orecchio facendo attenzione che non senta nessuno, neanche la mia compagna di stanza. - Allora Lexie, lei è Corinne, anche detta terremoto. Corinne, lei è Alexis - troppo contorto da spiegare in un unica frase. - Io assaggerei volentieri un Lunaria. Tu cosa prendi Rinny?

    Interagito con Corinne, Alexis e citato di sfuggita il riccio :3
    bevuto un Lunaria.
     
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    Lilith non era certa di partecipare alla festa di primavera , aveva ben poco da festeggiare lei, aveva evitato metodicamente ogni incontro con Alexis, a volte dicendole che doveva studiare, altre dicendole che era stanca, altre ancora , non potendola evitare per sempre, aveva messo su la scusa di avere un appuntamento con la ragazza del secondo, ragazza inesistente, ovviamente. Non c'era niente che occupasse i suoi pensieri eccetto la Pierce, poco gli fregava delle lezioni e ancor meno di possibili ragazze o ragazzi o chi fosse fosse, ancor meno le importava di partecipare ad una festa dove tutti sarebbero sembrati insensatamente felici ma la sua assenza avrebbe insospettito l'altra e avrebbe fatto scaturire mille domande a cui lei non era pronta, e forse non lo sarebbe mai stata, a dare una risposta. Si vestì quindi svogliatamente, mettendo un paio di jeans scuri e una maglietta a righe di un timido azzurrino, tentò di dare un aspetto decente alla sua faccia funera e lasciò i capelli liberi di ricadere lisci nel suo taglio a caschetto, ficcò le mani in tasca e si diresse verso il luogo della festa.
    Era tutto ... Spettacolare, i suoi occhi chiari non la smettevano di saettare ovunque in quegli stand che parevano tutti voler richiamare la sua completa attenzione, se non avesse avuto un umore così di merda probabilmente avrebbe saltata felice come una bambina, sembrava tutto, assolutamente perfetto e si lasciò trasportare per un pò dalla gioia che tutti parevano emanare, una spensieratezza sconosciuta per lei che terminò immediatamente nell'individuare la Pierce al bancone intenta a parlare con Charlie, avrebbe dovuto andarla a salutare, quantomeno, quindi sospirò, attendendo pazientemente che il riccio trovasse lidi migliori in cui attraccare e muovendo scattosamente le gambe verso l'altra, salvo poi, bloccarsi a mezzo metro, osservando Grace e un'altra corvonero andare verso Alexis e non solo, la bionda aveva scoccato un bacio rumoroso sulla guancia della Grifondoro prima di sussurrarle qualcosa all'orecchio. Per un momento giurò di aver sentito il proprio cuore spezzarsi a quella riconferma che ora era palese di fronte ai suoi occhi. Avrebbe dovuto girare i tacchi ed andarsene, decisamente ma invece non fece niente di tutto ciò, tutt'altro, continuò a camminare verso il bancone prendendo posto proprio accanto alla coppietta felice
    << Una birra per piacere >> schioccò secca verso il bartender per poi tamburellare le dita sul bancone e passare gli occhi sul trio
    << 'Sera Camden , oh e ciao anche te Parker, vedo che sei tornata a bomba nel modo dell'amore saffico, mi fa piacere per te >> fu più forte di lei quella considerazione
    << Ah , oddio, forse non avrei dovuto dirlo di fronte alla tua amica? Anche a lei fai credere che ti piacciano i maschietti?>> continuò con il viso duro e spigoloso di chi voleva solo il pretesto per attacare briga
    << Sono felice per la nuova coppia, un bridisi alla Pierce e alla sua nuova fidanzata>> disse alzandosi e rovesciando casualmente il contenuto della birra su Grace ed Alexis


    Interagito con Alexis e Grace
     
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    Mia bella, che si dice? Mi pare che tu abbia il faccino di quella un po' sovrappensiero. La voce di Charlie fu musica per le mie orecchie. Riccio, non ci crederai, ma mi sei mancato. Gli dissi, poggiando una mano sul suo petto, prima di abbracciarlo per un momento. Tornai presto sul mio sgabello e mi guardai intorno, ma della Owen nemmeno l'ombra. Ero distratta quando Charlie mi parlò di nuovo. Mmh? Oh, no, nessuna biondina questa volta, ma..credo di aver fatto un casino, di nuovo. Ero sorprendentemente brava a ficcarmi in situazioni difficili, in quel periodo. Tu però sta lontano dai guai, ok? Mi raccomandi, ironicamente, scombinandogli i capelli per puro divertimento.
    Mentre Grace si avvicinava, Charlie si allontanò. Alzai la birra per salutarlo e, contemporaneamente, la Corva mi strinse le braccia al collo e mi scoccò un bacio sulla guancia. A cosa devo tutto questo entusiasmo, Parker? le domandai, sorpresa. Non era da lei tutta quell'euforia. Negativo. mi sussurrò, vicino all'orecchio. Le sorrisi, sollevata per lei e le passai un braccio intorno alle spalle, presa dal momento. Terremoto? domandai, divertita nel constatare che non era la sola ad avere un soprannome catastrofista. E fu proprio in quel momento che la voce della persona alla quale stavo pensando giunse alle mie orecchie. Una birra per piacere. Lasciai andare Grace e mi voltai: Lilith era proprio lì. Stormy, sei venut... stavo per dirle con tanto di entusiasmo mal celato, ma le sue parole coprirono le mie e non riuscii a terminare la frase. Ah, oddio, forse non avrei dovuto dirlo di fronte alla tua amica? Anche a lei fai credere che ti piacciano i maschietti? Lili. la richiamai, guardandola torva. Era arrivata carica, colpo in canna e piuttosto velocemente stava svuotando il caricatore. Ma perché? Sono felice per la nuova coppia, un brindisi alla Pierce e alla sua nuova fidanzata. annunciò, alzando la birra in aria. Lili io e Grace non...stiamo insieme. Troppo tardi. Lilith aveva appena svuotato la bottiglia di birra sui miei vestiti e su quelli dell'altra. Cazzo, Lilith. sbottai, facendo leva sul bancone per spingermi indietro con tutto lo sgabello, prima di abbandonarlo definitivamente. Mi aveva buttato la fottuta birra addosso. Mi voltai verso Grace. Mi dispiace. le dissi, scusandomi per conto dell'altra, prima di puntare lo sguardo in quello della mia concasata: cominciava a farmi incazzare sul serio. Che ti prende? le domandai, aprendo le braccia, nervosamente. Perché cazzo lo hai fatto? le domandai, passandomi le mani sui jeans, ormai completamente zuppi.
    -Interagito con Charlie, Grace, Corinne e Lilith.
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    Corinne amava le feste. Amava il caos, l’alcol, la musica alta, i bei ragazzi, e tutto quello che si può trovare ad una festa degna di questo nome. Per questo motivo lo Spring Party era un evento assolutamente imperdibile per la mora. Naturalmente ci sarebbe andata con Grace, che era diventata una povera vittima dei mille deliri di Corinne. Ogni giorno la sottoponeva a dure prove di resistenza, dato che uno dei passatempi preferiti della mora era fare strani esperimenti e far esplodere gli oggetti, per questo motivo la loro stanza era sempre un vero disastro. Dopo essersi esibita in una ridicola interpretazione di Hey Jude dei Beatles in piedi sul suo letto, a cui Grace fu costretta ad assistere, si preparò e si avviò con la bionda alla festa, con le aspettative per la serata alle stelle. Le due rimasero estasiate dalla quantità di attrattive, e cercarono subito di individuare quelle che più potevano fare al caso loro. «Grace, siamo decisamente troppo gnocche per pagare qualcuno per un bacio! Direi piuttosto, cerchiamo i più fighi della festa e rimorchiamoli!» Disse divertita mentre camminava quasi saltellando. Corinne era sempre di buon umore, ma eventi del genere la potevano rendere fastidiosamente allegra. «La nostra vorrai dire, ci dobbiamo fare foto così belle da tappezzare tutta Hogwarts!» La mora non era per niente una che entrava in competizione con le amiche per chi fosse la più carina o per chi avesse più ragazzi dietro, e riteneva onestamente Grace una splendida ragazza, anche se spesso aveva l’impressione che la bionda tendesse a sottovalutarsi, al contrario di lei che invece godeva di un grandissimo ego. A un certo punto una voce chiamò Grace da lontano, e le due si avvicinarono per salutare. «Piacere mio Alexis, avrai modo di capire del perché del soprannome.» Sorrise alla ragazza che a dire il vero la mora non aveva mai visto prima in giro, tantomeno in compagnia di Grace, in realtà non conosceva un granché bene le amicizie della compagna di stanza. «Ragazze io mi sento davvero molto tesa, quindi opterò per una birra.» Chiaramente scherzava sull’essere tesa, ad ogni modo si voltò in direzione del bancone e ordinò la sua birra, aveva le idee chiare su come avrebbe voluto trascorrere la serata, e questo si poteva riassumere in un’unica parola: brilla. Avrebbe dovuto contenersi quindi con l’alcol, in quanto non era abile a reggerlo, per cui qualche birra sarebbe bastata a renderla un pizzico più spensierata di quanto già fosse. Iniziò a tracannare la sua birra avidamente, in quanto il suo motto era “prima finisci e prima ti sale”. Dopo qualche minuto a raggiungerle fu una ragazza dai capelli corti e la faccia incazzata, che non perse tempo per dare dimostrazione di quello che il suo volto stava già lasciando intendere. Corinne rimase un po’ sorpresa nell’ascoltare quello che aveva da dire, la tipa sosteneva che Grace e Alexis stessero insieme, cosa di cui naturalmente Corinne non aveva idea. Passavano intere serate a parlare di ragazzi, professori sexy e sesso, la mora non aveva mai minimamente pensato che la sua compagna di stanza potesse essere interessata anche alle ragazze. Non che per lei fosse un problema, ma pensava che Grace non avrebbe dovuto avere alcun tipo di problema a confessarle una cosa del genere. Corinne non ebbe neanche il tempo di girarsi verso l’amica, che l’altra gettò addosso a Grace e ad Alexis la birra che aveva in mano. La mora senza neanche pensarci un secondo di troppo, posò il suo bicchiere quasi vuoto sul bancone e si avvicinò verso la ragazza di cui non conosceva neanche il nome. Anche Alexis sembrava abbastanza innervosita da quel gesto e le chiedeva spiegazioni, ma Corinne non riuscì proprio a fermarsi, nonostante non fossero affari che la riguardassero. «Ma che cazzo di problema hai?» Tese le braccia verso le spalle della ragazza e la spinse forte. Il problema di Corinne era che molto spesso non pensava prima di agire, e l’alcol di certo non aiutava. «Se ti rode tanto il culo non venire a rompere le palle agli altri ad una festa!» Non le interessava che Grace le avesse tenuto nascosta la sua bisessualità, per lei la bionda era sua amica e non le andava che la prima stronza in preda ad una crisi di gelosia le desse fastidio, soprattutto ad una festa dove avrebbero dovuto divertirsi.


    Interagito con Grace, Alexis e Lilith
     
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    Ero stato smistato da pochissimo tempo, ma già avevo fatto capire ai più deboli chi fosse a comandare, senza uccidere nessuno sia chiaro!
    Sorridevo ogni volta che quel pensiero mi balenava in mente, e con esso la faccia spaurita del pivello da cui avevo ricevuto la notizia che si stesse organizzando una festa e che il tutto avrebbe avuto le carte in regola per essere estremamente "interessante".
    Il mio informatore non seppe dirmi un granché oltre a questo, quindi non persi un secondo di troppo per recarmi nel luogo stabilito. Chi mi conosce sa quanto io non ami particolarmente le folle e la troppo accentuata confusione, ma quando c'è di mezzo un party devo stare categoricamente in prima linea. Ed anche in quella occasione non fui da meno.
    La prima cosa che notai era la quantità di ragazzi e ragazze presenti, un pubblico a dir poco eterogeneo, ed onestamente non potevo chiedere niente di meglio di così! Scrutai un poco l'orizzonte, cercando di orientarmi quanto bastasse per decidere in che direzione andare, dato il fatto che la lingua inglese non poteva essere utilizzata come mezzo sicuro per chiedere informazioni. Combo perfetta con la mia indole tendenzialmente solitaria.
    Allora decisi di attuare il metodo Mölder: va nella direzione in cui i tuoi occhi e la tua completa attenzione siano attirate da una bella ragazza. Molto semplicistico, a tratti grezzo, ma molto funzionale.
    Ci tengo a precisare che sono un giovane strafottente, cinico e schietto, a volte anche irrispettoso, ma non sono un idiota. Grazie a qualcuno lassù mi ritengo anche colto e maturo sufficientemente per portare l'acqua al mio mulino.
    Mi recai quindi nei pressi di uno stand in cui notai da subito la scritta "Kissing Booth". Anche se il mio livello d'inglese non era ancora dei migliori, il messaggio era ben chiaro. Quel posto e quella festa avrei fatto in modo da non dimenticarmeli così facilmente. Avrei avuto un gran mal di testa di sicuro il giorno dopo, come un post-party che si rispetti, ma non avrei lasciato nulla al caso. E così fu.
    Puntai sin da subito una ragazza alla quale non riuscii a dare un'età, forse perchè non mi interessò neanche farlo un granché onestamente, e d'istinto mi incamminai a passo svelto verso di lei.
    "Ehi tu! Signorina!" urlai incurante del tono " Sì, proprio tu, i tuoi capelli biondi si distinguerebbero lontani un miglio!" più che un complimento, il mio era l'unico appiglio che avevo per farle capire che le mie parole fossero rivolte unicamente a lei, non essendo l'unica di sesso femminile presente.
    Neanche il tempo di iniziare a fantasticare che una voce in lontananza mi redarguì, mi pareva di aver sentito si chiamasse Logan. Tuonò qualcosa che potesse essere riconducibile ad un divieto di avvicinarmi, capii solo concentrandomi su qualcosa che non fosse la bionda che stessi violando le regole di quell'evento.
    Scoppiai a ridere per aver fatto la figura del novellino, ma a nessuno era dato sapere quanto quelle mie azioni fossero volontarie. Di base fare il primino ingenuo, secondo il mio cervello malsano, avrebbe portatodei risultati.
    Una volta compreso seriamente su cosa verteva quell'evento, mi misi al mio posto scalpitante.
    Non avevi idea di cosa sarebbe successo di lì a poco, la cosa sicura era che, prima della fine della serata, avrei approcciato a modo mio con quella bionda per la quale ero finito esattamente in quel posto.

    sono nuovo ad Hogwarts, quindi per non incappare nel powerplay mi sono limitato a citare Logan e Nessie.
     
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    It's the feeling of betrayal, that I just can't seem to shake

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    Tamburellavo nervosamente le dita sul mio tavolo quasi nella speranza che nessuno si avvicinasse, non ero di buon umore ma, insomma, non che lo fossi mai, si poteva facilmente dire che su trecentosessantacinque giorni l'anno, trecentosessantaquattro li passavo con quella sorta di fastidio per il genere umano che mi si appiccicava addosso rendendomi impossibile anche stiracchiare un mezzo sorriso ma lo feci, quantomeno ci provai, prendendo esempio dalla Grifondoro che mi sedeva vicina
    << Secondo te ci uccidono se ci alziamo a prendere da bere?>> chiesi cercando di fare conversazione con la mia compagna, sembrava una tipa apposto, nonostante fosse esattamente la tipa a cui, usualmente, non mi sarei avvicinata neppure per sbaglio. Girai pigramente la cannuccia dentro al solo cocktail che ero riuscita a sgraffignare da Cooper prima che fossi richiamata all'ordine da Samael
    "Ehi tu! Signorina!"
    La voce stentorea a l'inglese duro di qualcuno che, di certo, non era inglese, richiamò la mia attenzione costringendomi a mollare il cocktail e a passare gli occhi chiari tra le teste dei molti presenti e non fu difficile individuare un concasato arrivare a passo spedito neppure fosse a casa sua
    << Mi ha chiamata Signorina? Davvero? Nah, forse ce l'ha con te >> feci verso Sophie, perchè io della "signorina" non aveva proprio niente
    Sì, proprio tu, i tuoi capelli biondi si distinguerebbero lontani un miglio!"
    E a quell'aggiunta mi fu chiaro che no, non parlava con la mora, decisamente ma che, molto platealmente si stava rivolgendo a me
    << Sam dovevi scommettere sul subito!>> gridai scuotendo il braccio verso il mio amico che aveva già scommesso su quando avrei lanciato la prima "cartonata" a qualcuno durante quella serata. Vidi il ragazzo avvicinarsi tagliando la fila, le sopracciglia si arcuarono e gli occhi dardeggiarono tutto il loro dissenso, mentre l'indice si alzava ad indicare il cartello vicino a noi
    << Non ti hanno insegnato a leggere? Devi fare la fila, pagare il biglietto e prendere la mentina e ... >> lasciai quella frase in sospeso mentre fingevo di leggere nuovamente le regole scritte in caratteri cubitali
    << No, come sospettavo, fa la testa di cazzo non è tra le regole, quindi , prego "Signorino", torna pure a fare la fila, paga il tuo biglietto e smettila di fare commenti sui miei capelli se non vuoi che ti arrivi anche un calcio nelle palle , insieme al bacio >> sorrisi serafica rispendendolo indietro e guardando Sophie
    << Sam ha detto che dovevamo tenere le mani apposto, non ha accennato ad arti inferiori >> ridacchiai sottovoce osservando il ragazzotto mettersi in fila più o meno pazientemente.


    Interagito con Sophie e Sam, rispedito Loki in fila u.u
     
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    << Non ti hanno insegnato a leggere? Devi fare la fila, pagare il biglietto e prendere la mentina e ... >> quello fu il suo accenno di monito nei miei confronti, che come da programma non tardó ad arrivare. La cosa che notai ancor prima fu quanto le avesse dato fastidio il modo con cui io mi fossi rivolto a lei, l’averla chiamata “signorina”...quindi? Quindi da quel momento decisi di chiamarla sempre e costantemente così. Logico.
    “E...che cosa, SIGNORINA?” domandai con tutta la malizia che i miei neuroni malsani potessero produrre “e...dopo aver seguito per filo e per segno le tue disposizioni, riuscire a limonare con te? Be allora corro al mio posto” neanche il tempo di farle l’occhilino che mi spostai poco più in là, rispettando per come meglio potessi la fila dinanzi a me, proprio come il più diligente degli studenti.
    In realtà dentro di me c’era tutt’altro: imprecazioni nella mia lingua nativa che non ebbi la voglia di esprimere, perché magari sarebbero state incomprensibili per molti, ma con la merda che ho addosso sarebbero state recepite dalla persona davanti a me, che a sua volta si sarebbe lamentata di ciò è mi avrebbe messo inevitabilmente nei casini come al solito. Dovevo semplicemente aspettare che fosse il mio turno, giusto? Be...ho dovuto subire cose ben più logoranti di questa, dovevo solo convincermene.
    Passai ogni singolo minuto impilato in quel fiume di ragazzini come se fossi una pietanza adagiata sugli scaffali di un supermercato, senza togliere i miei occhi da lei neanche per un attimo. 5..4..3..finalmente riuscivo a vedere la luce in fondo a quel fastidioso tunnel di gente con cui non ci tenevo minimamente a che fare in quel momento. Solo un altro paio di ragazzi separavano me dall’obiettivo. Poco male.
    Tornai nel mondo reale per qualche istante, quel poco che bastasse per rendermi conto che avevo un sacco di altri occhi puntati addosso.
    “Ehi voi! Che cazzo avete da guardare! Be, so di essere il primino più bello che la storia dei serpeverde in questa scuola abbia mai visto, ma così rischiate di consumarmi, datevi una calmata!” parole sfrontate le mie, ma non riuscivo ad esprimermi in maniera diversa, tanta era l’adrenalina che avevo addosso, mescolate il tutto con la mia insicurezza nella lingua inglese ed ero quantomeno giustificato abbastanza, no? Pochi istanti ancora mi separavano dal momento presumibilmente più epico passato in Inghilterra fino a quella sera. Come sarebbe andata a finire? Quello era l’unico tarlo che rimbalzava impazzito nelle pareti del mio cervello. Solamente quello.
     
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    Skylee Métis | Scheda | Corvonero | Primo Anno


    Ero molto nervosa, quella sera sarei stata alla prima festa della mia vita e non avevo idea di cosa sarebbe potuto accadere. Nei giorni precedenti avevo invitato Padme a venire con me alla festa, quindi ci saremmo andate insieme ma all'ultimo momento mi arrivò un invito sotto forma di tuono alato da parte di Nick, una volta aperto l'origami vidi questo messaggio: Ciao Sky, ci vediamo stasera all'ingresso della festa di Primavera. Per le nove dovrebbe andare bene, a più tardi.
    L'invito non dava possibilità di rifiuto essendo auto conclusivo, il che significava che avrei passato la serata con ben due "accompagnatori", nulla di strano in fondo se non che, negli ultimi giorni, la mia testa era stata sommersa da tanti pensieri contrastanti il che mi aveva portato ad un pericoloso stato di caos. Prima di raggiungere la festa mi feci un bagno caldo e mi preparai con molta calma, misi giusto un po' di trucco ma nulla di esagerato, indossai delle scarpe col tacco nere ed un vestito acquistato pochi giorni prima dall'Emporio delle streghe, era foderato da una stoffa di seta scura, mentre la parte esteriore del vestito era velata con motivi floreali disegnati sopra, era senza maniche, molto attillato e mi arrivava sopra al ginocchio, scelsi una borsa nera non molto grande, non mi serviva molto spazio visto che al suo interno ci sarebbero stati solo dei galeoni ed un piccolo snaso troppo birbante per essere lasciato da solo in camera. Scesi le scale del dormitorio poi imboccai diversi corridori ed altre scale prima di raggiungere la grande tenuta della scuola, ovvero il luogo in cui si sarebbe tenuta la festa, in lontananza riuscii ad intravvedere Nick e decisi di raggiungerlo velocemente. Hey ciao! Sei carico per la festa? Lo salutai dandogli un bacio sulla guancia, vista la mia confusione interiore non me la sentii di salutarlo in maniera differente. Quasi dimenticavo, non sono riuscita ad avvisarti ma avevo già invitato una mia amica a venire con me alla festa, quindi questa sera ci sarà anche lei con noi, ti spiace se l'aspettiamo? Dovrebbe essere qui a minuti. Tagliai corto senza perdermi in presentazioni dettagliate che tanto sarebbero state comunque fatte di li a poco. In lontananza riuscivo già a vedere alcuni stand della festa, erano già arrivate molte persone ed il bar era sicuramente una delle attrazioni più gettonate, riuscii anche a notare un palco leggermente rialzato con una grande tenda rossa sul fondo e un'insegna enorme ed illuminata con su scritto Kissing Booth, in uno dei quattro tavolini posizionati sopra al palco, pronta a riceve baci da mezza scuola, si trovava Sophie, quella ragazza "adorabile" che avevo conosciuto pochi giorni prima all'Emporio delle streghe. Che coraggio quella smorfiosa.. Dissi sottovoce parlando da sola mentre alzavo gli occhi al cielo.
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    Salutato Nick, in attesa di Padme e citato Sophie.


    Edited by Skylee Métis - 6/5/2020, 19:26
     
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    E su Van Der Hejiden, si fa per ridere no? Poi Scott si è offerto di sostituirti, vero Scott? fece l'indiana, mettendo un po' il dito nella piaga. Non diamogli troppe certezze. bisbigliai all'indiana, facendole un occhiolino. Gli avrei dato il cambio, questo però lo sapevamo solo noi che ci eravamo dati da fare con l'organizzazione di tutto. Era un modo intelligente di calmare gli animi di tutti quelli che avevo fatto incazzare, nel corso dell'anno. Ed erano parecchi, a pensarci bene...
    Vidi quel Garfield avvicinarsi a Priyanka e poi lei abbracciarlo. Aggrottai la fronte e avvicinai le labbra all'orecchio di Saule. Non ci sono tuoi ex, in giro, vero? le domandai in un bisbiglio, stringendola ancora di più al mio corpo. No perché quel Garfield non me la contava giusta, tantomeno a Samael che aveva osservato attentamente tutta la scena e - potevo vederlo chiaramente nello sguardo che mi aveva lanciato - stava già perdendo la pazienza. Avrei assecondato ogni sua decisione, ma non mi sembrava pericoloso quel tizio. Pericoloso era, invece, definire Nerissa Williams "signorina". Mi gustai la scena e saltai sul palchetto rialzato del Kissing Booth, in cerca di Sam. Aiden. salutai l'altro, prima di porgere una birra - appena rubata dalle mani di un primino - all'altro Harrison. Guarda. gli dissi, facendo un cenno in direzione di un biondo che stava facendo lo sbruffone con la Williams. Mi portai l'altro bicchiere alle labbra e mi gustai la scena da una prospettiva interessante. Quanto ci scommetti che gli tira una ginocchiata nelle palle, prima che possa aprire di nuovo bocca? domandai a Sam, estraendo dalla tasca una dozzina di Galeoni, in attesa di conoscere la puntata della serata. Quel tizio non sapeva seriamente cosa stava facendo e quella sua arroganza sfrontata non faceva altro che aggiungere pepe alla scenetta. Altri cinque e ci sto. risposi a Sam, porgendogli la mano. Qualunque fosse stato l'esito della scommessa, ci saremmo divertiti. Nerissa sapeva sorprenderci. Le sorrisi e le feci un occhiolino da lontano quando - involontariamente guardò nella nostra direzione. Se avessi vinto, comunque, le avrei almeno offerto qualcosa: per una volta meritava il nostro appoggio.
    -Interagito con Pry, Aiden, Sam, Saule e citati Garfield e Loki.
     
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    -Se vuoi testare il mio alito dovresti farti più vicino di così, Harrison- sorrido e sicuramente ho una faccia da culo in questo momento ma le provocazioni sono pane per i miei denti. Mi volto verso Logan e fingo di essere stato trafitto da un dardo nel cuore - già mi ama- gli dico teatralmente.
    Ben presto la gente inizia ad arrivare, studenti di ogni casata e di ogni anno che si presentano ai vari stand, e il nostro non è da meno.
    Ci sono le ragazze timide, quelle un pò più sfacciate.
    Per ora sono tutte delle perfette principesse che baciano divinamente.
    Devo ammettere che in alcuni casi ho persino gradito l'approfondimento, sebbene ancora non ce ne sia stato uno che mi abbia suscitato quel qualcosa in più da farmi dire: okay domani sarai la prima a cui chiederò di uscire.
    Ho appena chiesto a un tasso del secondo di portarmi da bere quando vedo giungere verso di noi Garfield.
    -Ehilà amico!- lo saluto con sincero affetto. Mi sta simpatico quel ragazzo e non solo perchè ha fatto amicizia con Pri.
    Il fatto che me ne abbia parlato bene è solo una conferma a ciò che ho avuto modo di constatare con mano in questi anni.
    -Potrebbe forse andarmi meglio?- rido e gli mostro le altre ragazze che stanno pronte per il loro turno - Esattamente, lui è il gemello cattivo. Ora scusatemi il dovere chiama- e non me lo faccio ripetere due volte, bacio la principessa coi capelli color dell'ebano che ha chiesto partita doppia, prima Logan ora me.
    Per non farsi mancare niente insomma.
    Percepisco il pericolo quando vedo Sam marciare verso di me con fare minaccioso.
    -Chi?- fingo di non capire, ma chiaramente lo so a chi si riferisce - aaah dici Garfield- e mo che cazzo gli dico?
    -Un amico, mio di Pri, un pò di tutti- cerco di minimizzare ma non sto ottenendo il giusto successo.
    -Okay senti, che ti devo dire? Fattelo dire da lei chi è no? Io so solo che sono amici, forse si piacevano ma non c'è stato niente che io sappia- incrocio le braccia al petto imitandolo - non devi chiedere a me, mi ci farai litigare prima o poi!- e poi succede, lo spettacolo, quello vero.
    Quello che mi aspetto da quando è iniziata questa farsa.
    -Terra Williams chiama Sam, notare la classe- rido e passo oltre il mio banchetto, sedendomici sopra.
    Ci raggiunge anche Scott e abbiamo la stessa idea in merito alla situazione.
    -Scommetto un galeone in più che gli sbatte la faccia sul tavolo prima ancora che riesca a sfiorargliela la bocca-

    Interagito con Garfield Sam Scott e Logan
    ORa mi godo lo spettacolo :3
     
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    Festa di primavera, festa di primavera, cosa c'era di difficile nell'andare lì, bere un paio di birre, evitare il Monroe come la peste e appiccicarsi addosso alla prima amica che avrebbe incontrato? Assolutamente nulla eccetto il doversi vestire. Per Num il vestiario era qualcosa di assolutamente sconosciuto, l'abbinamento dei colori? Ancora meno conosciuto, per questo aveva dovuto fare affidamento completo su Annie che aveva scelto per lei qualcosa di decente ma che rispecchiasse comunque il suo stile non proprio da femminuccia tenera e così s'era avviata alla festa, cinta nel suo vestito, con le scarpe da ginnastica bianche ai piedi e la pelle color cappuccino del viso dipinta da una passata di trucco anche quella, gentilmente, fornita da Hunter.
    Aveva passato gli occhi nocciola su ogni singola attrazione, osservando con un sorriso il via vai di gente dal bar ad una di esse, si era poi avvicinata al bancone
    << Coop ci vediamo dopo? Appena hai cinque minuti voglio fare il paint-ball! Come ai vecchi tempi!>> aveva tirato verso di lui lasciandolo poi a servire quella miriade di studenti pronti ad ubriacarsi ed era stato voltandosi che aveva individuato qualcosa di strano e con strano intendeva qualcosa di potenzialmente pericoloso per Garfield.
    Il Grifondoro era lì, tutto intento a morire dietro a Priyanka, il punto è che anche quello che, credeva, fosse il fidanzato dell'indiana era lì e non pareva decisamente contento di vedere con quale enfasi i due si salutavano
    << Mi tocca sempre salvargli il culo >> sospirò sistemandosi una delle mollettine che gli reggevano i capelli ricci e andando a passo spedito verso l'amico
    << Ehi Gar, ti cercavo da secoli >> si finse di un'allegria che provava solamente in parte, poggiandogli una mano sulla spalla
    << Piacere Num>> si rivolse verso la Serpeverde con un sorriso sincero, non era tipa da cercare litigate, specialmente con i più grandi, voleva unicamente salvare Garfield dal pestaggio, quasi, assicurato
    << Vi dispiace se ve lo rubo un momentino?>> chiese portandolo qualche passo più lontano
    << Che cazzo fai? Non lo vedi come ti guarda quello?>> continuò indicando con gli occhi Samael che ora era tutto intento a salire sul palco accanto al suo gemello
    << Su, andiamoci a fare una foto ricordo eh? Che ne pensi?>> concluse rifilandogli un bacio soffice sulla guancia, così, tanto per eliminare ogni sospetto del Serpeverde Otello.



    Interagito con Coop, Gar, Pry , Aiden. Citato Sam e Hunter
     
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    «Ich weiß nicht, was soll es bedeuten, daß ich so traurig bin:
    ein Märchen aus uralten Zeiten, das kommt mir nicht aus dem Sinn.»
    Starò osando un po' troppo? Si chiese Padme, guardandosi allo specchio. Aveva indossato un vestito che non era lungo, solo... Vistoso. O almeno così appariva ai suoi occhi. Eppure le piaceva: era blu notte, da sembrare quasi nero, e brillantinato nella parte del corpetto, che le fasciava i seni. Era senza spalline, e uno sbuffo di tulle che ammorbidiva il taglio netto tra il vestito e il petto nudo. Sembrava una graziosa fatina, esile ma attraente. Aveva osato anche un pochino di rossetto sulle labbra, al sapore di ciliegia. Tutto sommato nell'insieme si riteneva accettabile, solo che non aveva idea di come si sarebbero vestiti gli altri. In ogni caso sapeva già cos'avrebbe fatto: avrebbe indossato la maschera di ghiaccio che meglio le riusciva, senza mai abbassare la testa. Vestita così - o meglio - svestita così , si diresse verso l'ingresso della scuola. Mentre scendeva i gradini della scala di marmo, i suoi tacchi, sebbene non alti (erano semplici decolletè) rimbombarono assurdamente, ma non per questo alleggerì il passo. Non voleva certo rischiare di scivolare proprio lì... Poteva vedere Skylee in compagnia di un altro ragazzo. Era un corvonero con il quale Padme non aveva ancora mai avuto una vera conversazione. Si chiese se fosse il ragazzo di Sky, e improvvisamente si rese conto di non sapere ancora granché su di lei, nonostante le loro affinità, che avevano presto potuto constatare passando del tempo insieme. La seconda cosa che notò fu che il vestito di Sky assomigliava incredibilmente al suo. La cosa la fece sorridere, e fu con quell'espressione di dolce sorpresa stampata in faccia che le si avvicinò per salutarla, un semplice bacio sulla guancia, vista l'occasione. Padme non osava questo genere di contatto con nessuno, ma in quel momento l'emozione la rendeva più sciolta, almeno vicino a lei, anziché più tesa. Esserle amica le veniva estremamente naturale, anzi, sembrava avere un effetto benefico su Padme stessa. «Ciao Sky!» interloquì, facendo uso dell'abbreviativo più ovvio «Bello il tuo outfit! Direi che ci siamo coordinate senza volerlo» e finì la frase in un vibrante risolino. Era molto rock, in qualche modo il look di Skylee, pur rimanendo elegante. Poi Padme si rivolse al ragazzo lì accanto: «Ciao. Mi ricordo il tuo nome, tu sei Nick, anche se non abbiamo mai parlato. Io sono Padme.» Se lo ricordava dalle volte che a lezione aveva udito il suo nome. Era un nome semplice da memorizzare, e per qualche motivo si addiceva al suo volto. «Che coraggio quella smorfiosa..» aveva detto Sky, in direzione di qualcuno. Seguendo il suo sguardo, Padme riconobbe la grifondoro con cui aveva litigato in biblioteca. «Ah, dici lei? Non mi ricordo nemmeno il suo nome, ma mi è sembrata più permalosa perfino di me, l'ultima volta che ci ho scambiato due parole.» espresse questo pensiero senza dar particolare peso alle parole che diceva. Era inutile cercare di andare d'accordo con tutti, ma in particolare era difficile forse per i corvi andare d'amore e d'accordo coi grifondoro. «Allora che si fa?» domandò infine, guardandosi in giro con curiosità «Il labirinto a me ispira un sacco. Spero ci faremo pure una fotoricordo, già che siamo qui.» E si ricordò del suo proposito di fare un album di ricordi dei suoi momenti a Hogwarts. Sarebbe stato bello, anni dopo, tornare a sfogliarlo... Doveva assolutamente procurarsi una macchina fotografica, ma per il momento l'attrazione suppliva a questa mancanza.

    Interagito con Skylee e Nick, citato Sophie.

    «Ich glaube, die Wellen verschlingen am Ende Schiffer und Kahn,
    und das hat mit ihrem Singen, die Loreley getan.»
    SchedaCorvoneroMezzasirenaTedesca

    thanks to ©psìche

     
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    "Chi?" Sollevai un sopracciglio, fulminandolo con lo sguardo. Mi stava sul serio chiedendo a chi mi riferissi? Mi prendeva per il culo, per forza.
    La risposta che mi diede, poi, non mi rassicurò neanche un po'. "Si piacevano" che cazzo significava? Che anche a lei piaceva lui? E ora ci si avvinghiava: alla grande direi.
    "Sam respira." Mi rammentai, per evitare di reagire in modo eccessivo, come mio solito. Non sapevo neanche quanto fosse vecchia quella storia ma... volevo fidarmi di Priyanka. Non si sarebbe impegnata se nella sua testa c'era ancora qualcun altro, no? Perché altrimenti avrei dato completamente di matto, e questa volta per una giusta causa.
    Ma, per sapere quanto potessero essere o meno fondati i miei ragionamenti, dovevo aspettare e ascoltare la sua versione. Perché sì, mi doveva decisamente delle spiegazioni. "Okay, tutto chiaro. Le parlerò." Chiusi lì il discorso: come mi aveva detto Aiden, non era a lui che dovevo chiedere. Quanto odiavo quando aveva ragione.
    Gli occhi erano fissi sulla nuova "coppietta" ai piedi del palco, quando un ragazzo decise di salire senza rispettare alcuna regola. Non che me ne sarebbe fregato qualcosa, normalmente, ma in quanto organizzatore forse era mio dovere rimandarlo al suo posto.
    Fu però la Williams a prendere il mano la situazione, e io fui più che felice di lasciarla fare, così come tutti gli altri. "Sì, sono stato decisamente troppo ottimista, Ness!" Sollevai entrambe le braccia: colpevole. Mi sfuggì una leggera risata e la osservai rimandare al proprio posto il biondino.
    A quel punto Scott salì sul palco e mi raggiunse con una birra in mano. "Come mi leggi nel pensiero tu, Scotty, nessuno mai. Vuoi sposarmi?" Scherzai, prendendo la birra che mi porgeva a prendendone un sorso. Il mio sguardo si spostava dal tipo in coda, a Priyanka, a Nerissa. Troppe situazioni da tenere d'occhio, non era mica facile.
    Quanto meno, però, tutto quel teatrino mi aveva permesso di distrarmi e evitare di pensare ad un eventuale omicidio.
    "Ci sto." Replicai, dopo aver sentito entrambi fare le loro scommesse. "Lo bacerà. Per me è abbastanza stronza da poter assolvere ai propri doveri assecondandolo, e subito dopo far sì che si penta di aver scelto lei... e di averla chiamata in quel modo." E magari lo avrebbe anche smontato con qualche frase ad effetto "alla Williams", oltre che con possibili calci nelle palle.
    Nell'attesa di vedere l'esito di quella scommessa, tornai a guardare Priyanka e Garfield, prendendo un altro paio di sorsi di birra. Era solo all'inizio, ma quella festa stava già diventando parecchio complicata da gestire. Soprattutto se si calcolava che, poco più in là, vicino al bancone, c'era un gruppetto di ragazze che aveva iniziato a spintonarsi.
    Di certo non ci sarebbe stato da annoiarsi.
    Interagito con Aiden, Scott e Nerissa, e citati Loki, Priyanka e Garfield.

     
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    It's the feeling of betrayal, that I just can't seem to shake

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    C'era qualcuno di più sbagliato da scegliere di me per una cosa simile? Forse no, in tutta la galassia conosciuta, senza dubbio, ero esattamente l'essere da non scegliere se si voleva avere un corpo studentesco sano e non rischiare i connotati di tutti ma , evidentemente, Samael e Scott avevano valutato "divertente" anche se la situazione avesse preso quella piega e come dargli torto?
    La situazione pareva, piuttosto, tranquilla, senza contare delle ragazze che si spintonavano di fronte al bar, Samael che era entrato in modalità "uccidere" verso un grifondoro che , evidentemente, ronzava troppo intorno all'indiana per i suoi gusti e Scott che stringeva Saule neppure avesse paura che spuntasse qualcuno a rubargliela. Facile che spuntasse, insomma, Saule era bellissima, anche un cieco l'avrebbe detto ma se con me tutti rischiavano il calcio nelle palle con la Karubach c'era l'asportazione degli arti per direttissima, quindi, fossi stata Scott non mi sarei data troppa pena, senza contare tutto ciò però stava andando alla grande, ed eccolo lì, il fenomeno di turno, arrivare tronfio del suo bell'aspetto e chiamarmi "signorina". Nah.
    - Sì, sono stato decisamente troppo ottimista, Ness!"-
    La risposta di Samael richiamò la mia attenzione al piccolo capanello che si era fatto tra i gemelli, Logan e Scott, non era difficile comprendere su cosa stessero scommettendo, sorrisi sinceramente divertita verso di loro per poi puntare di nuovo lo sguardo ghiaccio sul ragazzo
    E...che cosa, SIGNORINA?e...dopo aver seguito per filo e per segno le tue disposizioni, riuscire a limonare con te? Be allora corro al mio posto”
    Signorina, di nuovo. Sorrisi con tutta la gentilezza di cui era assolutamente incapace, talmente finta da sembrare di plastica, il tipo lì non aveva capito un'accidente forse ... Forse era lento di comprendonio?
    << Williams per te. Signorina ci chiami tua sorella. Non riusciresti a "limonare">> sottolineai la parola con disgusto << con me neppure nei tuoi migliori sogni biondino>> soffiai mentre l'altro , finalmente si decideva a seguire le regole.
    Attesi, mentre gli occhi venivano catturati da una figura esile e somigliante a quella di una foto vista in casa di Dylan
    << E' lei>> sussurrai tra me e me mentre , di nuovo, venivo distratta dal Serpeverde del primo anno che era lì a cianciare cose sul suo essere il più bello di tutti sempre e comunque e quando arrivò il suo turno un nuovo sorriso finto si aprì sul mio volto, uno sguardo volò verso i miei compagni sottolineando che stavo seguendo le regole, le mie mani erano ben visibili sul bancone, i palmi aperti e le dita tese
    << Pare proprio che tocchi a te >> soffiai per avvicinare il viso ad un palmo dal suo
    << Se provi anche solo a tirare fuori quella lingua biforcuta, ti assicuro, che la tua bellezza sarà l'ultima cosa di cui ti preoccuperai, la prima sarà ritrovare i tuoi testicoli appesi a quell'albero lì >> sfiatai seria.


    Interagito con Loki, citati Sam, Scott, Saule, Pry , Aiden e Logan e Padme
     
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