Spring Party

Aperta a tutti gli studenti

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    Studente Serpeverde
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    "E non te la potevi tenere?" Tenermi la maglia ed evitare di dare un po' di spettacolo? No, impossibile. Tra l'altro, si sarebbe rivelata anche piuttosto fastidiosa, quindi avevo semplicemente unito l'utile al dilettevole. E se poi la indossava lei... "Direi che sta meglio a te, India." Un occhiolino nella sua direzione, accompagnato da un sorriso divertito, e fui subito al mio nuovo posto.
    "Vai, testiamo la tua mira. Ho proprio voglia di farmi un bagno!" Esclamai rivolto all'indiana ma, poco prima che potesse prepararsi realmente al lancio, alle sue spalle vidi qualcuno correre a tutta velocità nella mia direzione.
    "Ma che cazzo...?" Il ragazzo di poco prima, che era salito sullo stand dei baci per Nessie, ora mi lanciava una pallina contro -colpendomi dritto al centro del petto- e si tuffava in acqua. "Lo scopo della piscina non era esattamente questo, ma se vuoi fare un bagno anche tu, liberissimo!" Scoppiai a ridere insieme a Priyanka, e accanto a lei si presentò subito un altro ragazzo. L'avevo conosciuto anni prima, era un amico di Aiden, e sembrava piuttosto determinato a farmi finire in acqua.
    "Oh, non vedo l'ora, amico!" Scandii l'ultima parola, scuotendo la testa e ridendomela prima di vederlo calciare la palla e colpire alla perfezione il bersaglio. La sedia si inclinò, quindi, lasciando che facessi il primo bagno della serata.
    Nella caduta, tirai una spallata a Loki: era già tanto che non gli fossi finito completamente addosso, visto lo spazio assai ridotto.
    Riemersi subito e portai lo sguardo sul Grifondoro, che pronunciò subito una frase che mi lasciò piuttosto perplesso.
    "Già, non ricordo neanche di averlo detto ma... okay." Scoppiai di nuovo a ridere, lanciando un'occhiata interrogativa a Priyanka, che forse -al contrario mio- ricordava di cosa stesse parlando Troy. Magari le avrei chiesto più tardi, per curiosità.
    "L'acqua è perfetta. Vuoi unirti per caso?" L'avrei trascinata io stesso lì dentro, ma scelse di prendere la bacchetta e trasformare quella piscina microscopica in una vera e propria piscina, tale da permettere a chiunque volesse di buttarsi in acqua.
    Fu solo a quel punto che scelse di seguirci a ruota e lanciarsi dentro. Andai così dritto da lei, e l'afferrai per la vita non appena riemerse. "Lo so che non puoi starmi lontana neanche per un secondo, Chopra, ma non era necessario tutto questo." Scherzai, rubandole velocemente un bacio, prima di notare del movimento alle sue spalle.
    Molti studenti si erano ammassati sotto la ruota panoramica, così sollevai lo sguardo nella direzione in cui avevano puntato il loro: Vanja era in piedi sulla cima, sospesa nel nulla e senza protezioni. "Oh cazzo..." Mi lasciai sfuggire, facendo cenno a Priyanka di guardare verso la cima della ruota. "Pensi che dovremmo fare qualcosa subito o limitarci a tenere in mano la bacchetta e attutirle la caduta nel caso decidesse di lanciarsi nel vuoto?" Eppure la pozione avrebbe dovuto mirare solo a disinibire chiunque l'avesse assunta. Era chiaro a quel punto che qualcosa nella preparazione fosse andato storto, perché sembrava esserci molto di più dietro quel gesto. Cose che capitavano, certo, ma magari era giusto tenere d'occhio la situazione, in quanto organizzatori. "Vediamo di non farci uscire il morto, comunque. Non voglio essere espulso di nuovo, e a poche settimane dalla fine." La Rei ci avrebbe uccisi, ne ero piuttosto sicuro.

    Interagito con Loki, Troy e Priyanka. Citata Vanja.

     
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    Studente Accademia
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    Aspettava una risposta, del resto ne aveva tutto il diritto, inoltre non era per niente giusto che, solo perchè più grandi, se la prendessero con il povero Niels.
    Priyanka comunque sembrava veramente sorpresa, un pò meno Samael che alla fine le svelò l'arcano.
    Niels stava nel labirinto per aiutare chi entrava e non sapeva affrontare - un molliccio?- sconvolta si voltò verso Faith e Lilly per poi dirigere i suoi occhi scuri direttamente verso il labirinto.
    -Ma non potevate mettere .. che ne so dei folletti?- sempre a macinare cose difficili loro!
    Comunque questo in parte la rassicurò perchè Niels era perfettamente capace di affrontare un molliccio, o almeno avrebbe dovuto..
    Distratta non percepì subito le intenzioni di Samael che, con fare molto persuasivo, la stava allontanando dalle sue amiche per dirigerla altrove.
    -Beh si, ho offerto il mio aiuto al bar- gli disse, non è che lei se ne era voluta lavare le mani al cento per cento, e poi per una volta che non dava la disponibilità non era il caso di farla sentire in colpa no?
    Là dove la portò era niente di meno che un palchetto dove c'era un'altra ragazza davvero moooolto carina.
    -Sostituire chi?- Si lo sapeva chi era Nessie, non le era ben chiaro il concetto di sostituire, ma le fu tutto espresso palesemente poco dopo.
    -Ah ok- non aveva solo capito a cosa servisse la mentina, ma alla fine, capirai cosa ci sarebbe voluto a dare un bacio sulla guancia a chi lo voleva! Dopo neanche un attimo di sguardo generale al posto decise che era giunto il momento di attaccare bottone.
    -Ciao- salutò dunque la ragazza che stava dal suo stesso lato - come va? Io sono Genneya, ti stai divertendo?-


    Interagito con Samael e Sophie
    Spostata al Kissing Booth :look:
     
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    VgRsawd

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    Padme R. Queens
    «Ich weiß nicht, was soll es bedeuten, daß ich so traurig bin.»
    «Troppo dolce, guarda, mi hai già fatto diventare tutta rossa.» Il modo di Sky di riuscire a fare dello spirito spezzava la tensione meglio di qualunque altra cosa. Quando però la udì ridere della grossa in riferimento alla sua reazione terrorizzata, non ebbe voglia di unirsi alla sua ilarità. Al contrario, il suo volto si scurì, perché in fondo era permalosa e non le riusciva bene di nasconderlo. Sky dovette accorgersene perché cercò di riparare quasi nell'immediato, una volta che il pericolo insetti fu allontanato. «Ti giuro che non era mia intenzione prendermi gioco di te e delle tue paure, è che eri troppo adorabile mentre saltellavi impaurita tra i vermi e non sono riuscita a trattenermi. La prossima volta però potresti provare a cantare, magari li incanti come hai fatto con me e li convinci ad andarsene pacificamente.» Nonostante sembrasse sincera, l'espressione gelida di Padme si ammorbidì solo un pochino. «Guarda che sei tu quella anormale. Nessuno adora gli insetti.» le uscì freddamente dalla bocca, prima di chiudersi in un silenzio rigido. L'aveva pure salvata dallo sciame di vespe, mentre lei si godeva la passeggiatina come su un lungomare. Lei odiava sentirsi ridicola, specialmente agli occhi degli altri. Sky - acuta com'era, essendo una corvonero - sembrò capire che aveva toccato un tasto dolente, perché la tirò a sè dandole due bacini di riparazione, neanche fosse una bimba di due anni che teneva il broncio. Quel gesto da una parte la fece sentire ancora più ridicola, mentre dall'altra la sciolse come un gelato al sole. Si poteva davvero tenere il muso a lungo a una come Skylee? Sembrava una specie di elfo silvano, sebbene non tanto leggiadro, quanto un po' imbranato talvolta. «Posso ritenermi perdonata? Ti prometto che la prossima volta che qualcosa di spaventoso o disgustoso ci attacca ti proteggerò io.» Il suo animo cavalleresco stava prendendo il sopravvento. Forse c'era un po' di grifondoro in lei, rifletteva Padme, quando un urlo squarciò l'aria, e la sua intrepida amica improvvisamente divenne il ritratto della paura. «P-papà.» chiamò lei, ma Padme ci mise un attimo a realizzare cosa stesse accadendo. Seguendo il suo sguardo terrorizzato però scoprì immediatamente la causa del suo stato: un uomo dall'aspetto cadaverico, marciava verso di loro con passo lento ma inesorabile. Un brivido percorse la schiena della corvonero, che tentò di prendere Sky per un braccio e incitarla ad alzarsi, spiegandole con buonsenso: «Non ho idea di cosa sia, ma sicuramente non è reale.» Intanto cercava di pensare a un incantesimo da lanciare addosso alla "cosa", quando un'altra apparizione le bloccò completamente i neuroni, lasciandola lì impalata a fissare una figura con una lunga coda lucente che stava distesa proprio a sbarrargli il cammino. Non c'erano dubbi: le sembianze di quell'altra "cosa" erano quelle di sua madre, e quando i loro occhi si incrociarono, tutto ciò che Padme vide nel suo sguardo erano odio e disprezzo. Poi quella parlò: «Tu non sei mia figlia. Non sei una sirena, non sei nessuno. Sei inutile e stupida.» tutta questa serie di parole e altre dal significato simile continuarono a uscire dalla bocca di quella creatura, che era bella, ma di una bellezza mortale; e la sua voce era melodiosa ma terribile, come se provenisse dalle profondità dell'oceano e fosse distorta, dissonante. Padme si paralizzò per un attimo, prima di rendersi conto che doveva agire in qualche modo, perché la sua finta madre aveva preso ad avvicinarsi a lei, quasi come se la volesse mangiare, muovendo la grossa coda squamosa a mo' di un serpente. Alzando la bacchetta dritta davanti a sè, la corvonero provò a farsi da scudo, cercando di ripetersi che quello che vedeva non era reale, ma solo uno scherzo, un terribile scherzo di cattivo gusto. Allora provò a urlare una serie di incantesimi, uno dopo l'altro, che tuttavia non ebbero effetto alcuno sul nemico: «Oppugno! Flipendo! Impedimenta!» Padme agitava la bacchetta come un'ossessa, ma questo non fermava l'avanzata di nessuna delle due illusioni. «Non è reale!» urlò poi, nel tentativo di autoconvincersi, ma la paura l'invadeva nel sangue, facendole battere il cuore a mille. Padme cadde in ginocchio come l'amica, la figura enorme di sua madre che svettava su di lei e le sputava addosso dicendo: «Nessuno ti vuole, io non ti voglio, non ti ho mai voluta. Tu sei un mostro.» a quelle parole la ragazza non riuscì più a respirare, sentì girare la testa e cadde all'indietro, sull'erba morbida. E tutto divenne buio.

    Incontrato i mollicci con Sky, provato inutilmente ad affrontarli, e infine svenuta. Domandasi aiuto XD

    «Ich glaube, das hat mit ihrem Singen, die Loreley getan.»
    SchedaCorvoneroMezzasirenaTedesca

    thanks to ©psìche

     
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    It's the feeling of betrayal, that I just can't seem to shake

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    Non ascoltavo sempre, anzi, per la maggior parte del tempo sentivo e basta, un ronzio confuso quello delle parole degli altri nella mia testa, di tutti, tranne che dei pochi di cui m'interessasse davvero l'opinione e quella di Stefan, così similare alla mia, m'interessava, faceva in modo di renderla tale ai miei occhi. Forse era il suo modo pacato di parlare o magari il fatto che fosse scevro di ogni fronzolo di cui di solito si farciscono i discorsi con qualcuno di appena conosciuto, era diretto e questo significava che viaggiavamo sulla stessa frequenza, qualcosa di raro per qualcuno che, come me, si sentiva sempre fuori da tutto quello che gli girava intorno
    Hai ragione, è molto complessa. Forse per questo io, come te, ne rifuggo-
    << Siamo codardi ma questo non significa che non possiamo essere coraggiosi in altre cose>> sorrisi alzando appena le spalle, mentre , con le dita intrecciate nelle sue, seguivamo il percorso indicato per lo stand che c'interessava
    Cosa hai lasciato alle tue spalle? Questioni in sospeso?-
    Un sospiro solamente e gli occhi chiari si puntarono in un luogo indefinito ben oltre quella festa, ben oltre i ricordi, ben oltre il presente e molto più indietro del futuro
    << Questioni in sospeso, parecchie ... >> ammisi piano << ma non è solo quello, a volte ho l'impressione che non riesca mai a prendere la scelta giusta, come se sbagliassi strada ogni volta e allora mi rimetto a pensare al passato e cerco di capire cosa potevo fare diversamente ma finisco sempre per fare gli stessi errori >> spiegai un poco incupita
    << Ma non fa niente, sono solo paranoie >> semplificai sorridendo di nuovo.
    Il fatto che l'amica in questione fosse una donna non aveva troppa valenza per me, certo, non potevo sapere quale rapporto li legava per davvero ma una mia sensazione mi diceva che Stefan non era uno dalle bugie facili.
    Ci ritrovammo stretti a scattare quella foto, una vicinanza che di solito non amavo tenere con chi non conoscevo ma che non mi disturbava con lui, cercai di starmene nel mio ma io non ero una dalle scelte ponderate, agivo di pancia, come avevo sempre fatto, premetti le labbra sulle sue, un contatto fugace seguito da una battuta per sciogliere quell'imbarazzo che sentivo permearmi le ossa ma durò poco , scacciato dalle sue mani che, imprigionando delicatamente il mio viso, cercarono ancora le mie labbra in un contatto nuovo e più profondo del precedente, schiusi le labbra, permettendo a quel bacio di avere un nuovo sapore e quando ci staccammo per riprendere fiato ebbi la consapevolezza di aver fatto, probabilmente, un nuovo errore. Non sapevo niente di lui , assolutamente niente eppure eravamo lì
    Scusa dovevo prendermi il bacio che non mi sono preso prima-
    Sorrisi mentre gli occhi chiari passavano dalle sue labbra agli occhi di lui
    << Ma prenditene quanti ne vuoi >> risi di nuovo << adesso potrai anche dire di aver baciato la prefetta più amata di Hogwarts, uomo fortunato >> continuai in maniera teatrale
    << Senti, hai da fare? Intendo qui alla festa? O posso rapirti per un pò , principessa?>> lo presi in giro rifilandogli una pacca sulla spalla.


     
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    Quel tuffo in piscina probabilmente era l’ennesima idea sbagliata in una serata che aveva ben poco che non fosse sbagliato. Speravo che molti altri, oltre a me, fossero ubriachi scemi da non ricordarsi le mie performances rivedibili il giorno successivo. Se così non fosse stato, pazienza, me ne sarei fatto una ragione, anche perchè il Løki che contava era quello sobrio, non quello che si era scolato tre whisky per dimenticarsi volutamente più cose possibili. Ed anche il Løki sobrio fino a quel momento non è che avesse goduto di chissà quanti momenti interessanti agli occhi altrui.
    Me ne sguazzavo beatamente facendo fatica a tenere gli occhi aperti da quanto mi girasse la testa, ma stavo bene in quella sensazione in cui non capivo quasi niente. Volevo solo starmene lì dentro l’acqua ad aspettare che, forse, quella mi avrebbe schiarito le idee una volta passata la sbronza. Ad essere onesti mi stava già passando, considerando che cominciavo a sentire un leggero fastidio al centro della testa. Era da tempo che non bevessi così senza un senso, solo per il gusto di staccare la spina, ma ero felice di non aver perso la rapidità con cui mi passassero quelle che nella mia lingua venivano chiamate in molti modi, baksmälla soprattutto...ma pur sempre di hangover si trattava.
    In un attimo mi trovai Samael quasi addosso, era evidente come qualcuno avesse capito meglio di me il gioco per cui il Serpeverde sarebbe finito a farsi un bel bagno. Il problema fu che mi fosse piombato addosso senza alcun preavviso, ed io riuscii a fare quel poco che bastó a non ritrovarmelo in collo! Non avrei amato chissà quanto farmi spappolate da un ragazzo così ben piazzato, non ad una festa a maggior ragione.
    “C’è mancato un pelo eh?” chiedo retorico a Samael, schizzandolo facendo finta che non fossi stato io. Essere ubriaco, mi serviva a comportarmi come non avrei mai fatto in condizioni normali “puoi farmi una cortesia? Potresti dire a quella che non ho capito se sia la tua ragazza o quella che semplicemente ti fai, di starmi a debita distanza? Sono debole di cuore!” esclamai, inventando la prima cazzata che mi venisse in mente per mascherare quanto gli occhi sarebbero finiti su di lei esattamente come un pugno di Samael mi sarebbe finito dritto in faccia.
    “Gran bel lavoro comunque eh! Complimenti!” dissi ad entrambi, non so quanto ascoltato considerando che si stessero spostando con l’attenzione verso la ruota che si trovava in un’altra zona un po’ più distante.

    Interagito con Samael. Citata Priyanka.


    Edited by Løki- - 25/5/2020, 01:45
     
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    Lo so perchè mi trovo in questo labirinto, ma si può mai essere preparati ad affrontare la paura più grande quando si para davanti ai nostri occhi?
    Ricordo che ero al secondo anno quando la Rei ci ha fatto affrontare il primo molliccio, e ricordo che a quel tempo la mia paura più grande era un ragno gigante.
    Eppure qualcosa mi diceva che questa volta sarebbe stato diverso, e in tutta onestà non ero certo di volerlo effettivamente affrontare sto cazzo di molliccio.
    Ma Samael e Scott erano stati di avviso diverso.
    Li avevo sentiti confabulare tra di loro " sta al quarto ce la fa" " è un tasso al più gli compare davanti un serpente a sonagli".
    Mi ero sentito gli occhi di entrambi addosso e forse l'orgoglio, forse la voglia di far vedere che io sono perfettamente capace... ho accettato.
    Ma ora non ne sono più tanto sicuro, ancor meno quando sento delle urla squarciare l'aria.
    -Ottimo- mi dico accelerando il passo, okay mi sono messo a correre e ora ho i loro mollicci esattamente davanti a me, solo che sono di spalle e si sono appena voltati entrambi dalla mia parte.
    Prendono le sembianze di mio padre, ha le mani insanguinate e uno sguardo malefico.
    Non parla ma gli si legge in faccia "l'ho uccisa io tua madre".
    Mi dico "non è reale" mi dico "mi fai schifo" mi dico "Niels, reagisci!"
    -RIDDIKULUS!- Il fascio di luce colpisce entrambi i mollicci che diventano dei palloncini che svaniscono direttamente nelle fessure delle siepi che si sentono chiudere come fossero le porte di un armadio.
    Sto alcuni secondi a fissare il vuoto tra le due ragazze, la mano mi sta tremando, ma immagino non sia il caso di farglielo sapere che sarebbe potuta andare decisamente peggio.
    -E' svenuta?- chiedo alla ragazza che è ancora "in vita" avanzando di qualche passo nella loro direzione.
    Tasto il polso all'altra e sembra effettivamente stare bene, a parte l'inconveniente insomma.
    -Vi accompagno fuori, non dovrebbe più accadere nulla- mi accuccio davanti alla ragazza svenuta e me la isso sulle spalle - mi dispiace, credo di essere arrivato un pò tardi, avete avuto molta paura?- idiota che sono, dovevo mettermi a correre prima, mica stavo lì per una passeggiata!
    -Ah comunque ..io sono Niels, eh .. si beh, mi dispiace di nuovo-
     
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    << Siamo codardi ma questo non significa che non possiamo essere coraggiosi in altre cose>> esattamente il suo stesso pensiero.
    Del resto chi poteva definire cosa fosse coraggioso e cosa no?
    Anche rendersi conto dei propri limiti denotava una abbondante dose di coraggio.
    -Sai, è anche per questo motivo che non mi guardo mai indietro. Alla fine se l'ho fatto in quel momento per me era giusto, perchè volervi porre rimedio a tutti i costi?- chi decideva che a sbagliare fossero loro?
    In quella cabina lo schiaffo che si aspettava non venne, ne fu felice ma al contempo sorpreso.
    Lei era deliziosamente sfacciata e questo fatto gli piacque così tanto che abbandonò la sua compostezza a favore di una sincera risata.
    -Sono veramente fortunato- e lo pensava per davvero.
    Era giunto il momento di lasciare la cabina, strano come mai non avessero ancora reclamato di volerci entrare dentro.
    Ma prima lei gli chiese se avesse da fare - assolutamente no- le rispose - sono totalmente alla tua mercè- le fece cenno di andare fuori e così fecero.
    -Mia regina, avevi in mente qualcosa in particolare?- sperò quasi che gli dicesse di si, per poter andare da qualche altra parte meno caotica dove indubbiamente avrebbero avuto meno occhi addosso, ma si ritrovò comunque ad andarle incontro con delle proposte abbastanza scontate - abbiamo un cinema all'aperto, una ruota panoramica con annessa ebrezza del vuoto e ...- indicò verso il labirinto - se non ricordo male c'è anche l'ebrezza del brivido o quella del mistero, tutti i gusti più uno di emozioni, niente di meno- in entrambi i casi lui avrebbe goduto della sua compagnia, che in quel momento era anche quello che gli interessava.
     
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    Studente Grifondoro

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    Fu un attimo, un istante tanto veloce da poter essere temporaneamente quantificato.
    Avevo appena preso posto sul sedile, esaltato e inebriato dalle sostanze ingerite, quando la cabina invisibile cominciò a muoversi nello spazio apparentemente vuoto.
    Per istante, potrei giurarlo, fui convinto di trovarmi immerso dentro qualche paesaggio pluviale.
    Vi erano alti alberi ricolmi di vegetazione e riecheggianti rumori della natura tutt'intorno a noi.
    Il posto "romanticamente" adatto a due persone come noi.
    Durò poco.
    Si perché, quando la ruota si trovava prossima alla metà del suo giro, Vanja impazzì letteralmente.
    Si dimenava senza controllo, lanciava parole e incanti a caso.
    Era fuori controllo, cazzo. Un pericolo per sé stessa.
    Immediatamente, in un veloce barlume di lucidità, pensai che se veramente le mani dei Serpeverde avevano fatto scivolare qualcosa nei nostri calici, c'erano palesemente due opzioni.
    La prima: ci avevano rifilato due sostanze completamente diverse.
    La seconda: Vanja aveva reagito, per una serie di fattori, in un modo completamente sproporzionato agli effetti della sostanza.
    Entrambe possibili, anche se ritenevo più plausibile l'opzione numero due.
    Ad ogni modo, ancora su di giri com'ero, non avevo la lucidità necessaria per stare lì a farmi delle seghe mentali; complice anche il fatto che la Russa era ormai praticamente sospesa a metà nel vuoto.
    "NO!", tuonai afferrandole il braccio da dietro e tirandola contro il mio petto,"Vieni qui tu."
    Le feci affondare la faccia nella mia maglietta, stringendola fra le braccio e avvertendo il suo incontrollabile ansimare contro il mio addome.
    "Non so cosa ti sia preso, ma appena questa gabina si fermerà mi seguirai un attimo in disparte per rifiatare."
    Non era un consiglio.
    Lo notai a malapena per via della condizione in cui versavo, però la mia voce risultava ferma e sicura allo stesso tempo.
    Pronunciavo le frasi come se fossero le uniche cose ovvie da compiere. Non controllavo i pensieri, mi era impossibile, stavo solo imponendo il mio istinto sulla situazione.
    Il merito era tutto della presunta pozione psicoattiva che avevo in circolo e, inconsciamente, dentro di me ringrazia quei due per avermela data.
    Rimasi così, con lei fra le braccia, per i restanti pochi minuti che mancavano all'attrazione prima di finire il suo giro.
    Quando, finalmente, la nostra vettura giunse a terra intersecai le dita della rossa alle mie e la tirai verso la delimitazione esterna del "Photo Booth, ove fortunatamente la gente non si era ancora accalcata.
    Poggiando la schiena contro la parete in legno, lasciai la mano ancora tremolante di Vanja, e girai velocemente due sigarette.
    Si, ne aveva sicuramente bisogno anche lei.
    "Tieni fuma, ti rilasserà i nervi!", accesi la cicca di fretta e furia con la bacchetta e aggiunsi, "Allora rossa, che è successo la sopra?"
    Fissai con aria comprensiva i suoi occhi, ancora palesemente scossi per ciò che era appena successo.

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    Interagito con Vanja.
    Spostato "Dietro" al photo booth
     
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    Seguire sempre il proprio cuore accettare qualsiasi cosa accada dopo .
    Tino
    ero li ancora al bancone dei baci senza muovermi , non lo avrei mollato facilmente questo ragazzo , ci furono delle ragazze che avevano da ridire , mi basto alzare il sopracciglio e quelle si azzittirono e dissi a gran voce verso agli organizzatori : spero che non vi dispiace se mi porto via Logan per un ora lo presi con dolcezza la sua mano afferrai il cartello di chiusura che aveva dietro al bancone è lo attaccai davanti al bancone , poi lo trascinai via con dolcezza dalla bancarella dei baci .
    Bhe si ovviamente sono Geloso !! la mia gelosia è iniziata quando ho cominciare a comprendere che ero fottutamente innamorato di lui .
    Da quel momento ogni volta che lo vedevo che provava con qualcuno o aveva qualche segno sul corpo dopo le sue uscite dal castello la cosa mi dava fastidio .
    OK si sono geloso ma ora che gli ho detto quelle parole gli ho aperto il mio cuore non volevo avere nessuno che si metteva in mezzo a noi due .
    Le conseguenze delle mie azioni non mi interessavano per il momento cosi quando arrivammo davanti alla ruota panoramica
    fammo la fila quanto tocco a noi a salire lo feci salire e quando si fu messo seduto sali anche io mettendomi al suo fianco sorrisi .
    Quando arrivamo in alto dove nessuno può vederci cioè vederci si ma sentirci no , comunque tirai fuori la bacchetta e con un incantesimo bloccai la giostra rimanendo in alto .
    Lo guardai nei occhi : Logan io dicevo sul serio io ..... ti amo sei la cosa più bella che mi sei capitata , non voglio perderti . .
    La mia parte dolce e romantico ogni tanto fa capolino bhe faceva parte del mio carattere , anche se lo sempre sopresso ma ogni tanto riesce a fuggire dal mio controllo .
    lo guardai nei occhi : ora che siamo soli , perciò non hai l' obbligo di baciarmi se non vuoi
    mi avvicinai a lui trovandomi un centimentro dalle sue labbra e gli sussurrai sorridendogli dolcemente portandogli la mano sulla guancia : lascio a te la scelta .
    e aggiunsi con dolcezza : Ti amo e te lo dirò in continuazione



    ho potato Logan alla ruota panoramica :quo: ovviamente ( avevate dei dubbi ) , quando la ruota si è portata in cima ho lanciato l'incantesimo per bloccare la ruota e perciò io è Logan siamo rimasti in alto

    Interagito :

    * Logan
    * agli organizzatori della festa

    code by psiche
     
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    Skylee Métis | Scheda | Corvonero | Primo Anno


    Mi mancava il respiro ed il mio corpo sembrava pietrificato, non riuscivo a distogliere lo sguardo da quello che sembrava essere mio padre ma che in realtà doveva sicuramente essere altro, forse era stato lanciato un incantesimo al labirinto per terrorizzare le persone, pensai in preda al panico mentre Padme cercava inutilmente di convincermi che quella cosa non poteva essere mio padre, almeno fino a quando dinnanzi a lei non comparve una specie di sirena strisciante che le sbarrò la strada, vidi l’espressione della mia amica contorcersi dal dolore alla vista di quell’essere che iniziò poi a rivolgerle parole molto pesanti e crudeli anche se il tono con cui le pronunciava era quasi ammaliante, un suono melodioso ma straziante. La paura continuava ad invadere il mio corpo, intorno a me tutto iniziava a diventare sfocato ed impreciso, non riuscivo più a pensare lucidamente e guardando il viso di mio padre mi veniva quasi da piangere, era da anni che non lo vedevo e per quanto il suo aspetto fosse raccapricciante e mostruoso in lui c’era un qualcosa che mi faceva provare nostalgia, ero spaventata a morte, non volevo vedere mio padre ridotto in quello stato ma ero anche curiosa di capire se quello che stavo guardando poteva in un qualche modo essere veramente lui. Padme in preda al panico iniziò nuovamente a scagliare incantesimi a raffica nel vano tentativo di sconfiggere quelle creature ed iniziò poi ad urlare «Non è reale!» , fu solo allora che intuii quale potesse essere la vera natura di quelle creature, forse davanti a noi c’erano dei mollicci pensai, avevo letto qualcosa a riguardo durante una delle mie tante letture serali ma non sapevo ancora controllare l’incantesimo per sconfiggerli, cercai allora di usare tutta la mia forza mentale per convincermi che ciò che vedevo non era reale e provai poi a raggiungere Padme che nel frattempo sembrava essere svenuta, l’immagine della mia amica distesa sull’erba priva di sensi mi fece congelare ulteriormente il sangue, quella non era per niente una bella situazione e capii che uscirne non sarebbe stato facile, impugnai allora la bacchetta decisa a scagliare un Periculum nella speranza che qualcuno vedendo le scintille rosse in cielo sarebbe corso ad aiutarci ma prima che riuscissi a formulare l’incantesimo comparve un ragazzo dai capelli castani che attirò subito l’attenzione dei mollicci che si trasformarono poi in una figura maschile con le mani intrise di sangue, il ragazzo a differenza nostra sembrava conoscere l’incantesimo necessario a sconfiggere i mollicci e lo pronunciò prontamente facendo uscire un fascio di luce dalla bacchetta che trasformò poi quegli esseri in palloncini che svolazzarono oltre le siepi. E' svenuta? Mi chiese subito il ragazzo. Credo di sì.. Risposi titubante mentre le si avvicinava per sentirle il battito dal polso Beh..meglio svenuta che morta di paura, perché non è morta di paura vero? Corsi subito vicino a loro per aiutarlo a rialzarla, ottimo momento per del sarcasmo pensai, complimenti mi dissi, non credevo esistesse qualcuno meno delicato di me in quelle situazioni ma quello era il mio modo per cercare di alleggerire i momenti più difficili da elaborare delle mie giornate. Aiutai a sistemare sulle spalle del ragazzo la mia amica mentre mi chiedeva come stessimo. Vi accompagno fuori, non dovrebbe più accadere nulla. Mi dispiace, credo di essere arrivato un pò tardi, avete avuto molta paura? Sembrava una persona molto educata e cortese, tanto da farmi subito sentire in dovere di tranquillizzarlo a mia volta. Sì, all’inizio ho avuto molta paura, o meglio, abbiamo avuto molta paura ma dopo un po’ ho intuito che poteva trattarsi di mollicci, non che sapessi come affrontarli sia chiaro ma capire la loro natura mi ha permesso di valutare a pieno i rischi, stavo per lanciare un Periculum ma poi fortunatamente sei apparso tu ed hai sicuramente ottimizzato i tempi del soccorso. Quindi grazie davvero e tranquillo, non potevi avere un tempismo più perfetto di così. Arricciai il naso e le labbra in una specie di sorriso divertito, non che ci fosse qualcosa di divertente in quella situazione ma non potevo fare a meno di sentirmi davvero felice per non essere morta di paura in mezzo ad un labirinto, non sarebbe stato il modo più avvincente per concludere la mia vita e anzi, il mio fantasma si sarebbe sicuramente seppellito da solo dalla vergogna. Una volta raggiunta l’uscita il ragazzo si presentò dicendo di chiamarsi Niels. Piacere, io sono Skylee ed il sacco di patate che hai sulle spalle si chiama Padme. Sorrisi stringendogli la mano. A proposito, se vuoi puoi lasciarla a me tanto ora mi sento meglio, quindi non ti preoccupare ulteriormente e goditi pure la festa. Per quanto riguarda noi mi sa che faremo un salto in infermeria visto che oltre a dover risolvere la questione svenimento, dovrò trovare qualcuno che mi metta a posto il naso, sono abbastanza convinta di essermelo rotta sai.. Presi poi con convinzione Padme sulle spalle stupendomi per quanto fosse leggera. Alla prossima allora Niels, spero di rivederti in circostanze più piacevoli. Ero decisa a farcela da sola, in fondo le avevo promesso che l’avrei protetta io e nel labirinto non ero stata capace di farlo per cui dovevo trovare un modo per rimediare, per di più testarda com’ero non avrei accettato per principio l’aiuto di altre persone, per quella sera era già stato abbastanza umiliante dover ammettere a me stessa che senza l’aiuto di terzi forse non sarei riuscita ad uscire da quel maledetto labirinto, per cui non potevo permettermi ulteriori richieste d’aiuto. Diedi un ultimo sguardo alla festa constatando che era ancora parecchio animata ma non riuscii a scorgere la sagoma di Nick in mezzo a tutto quel casino, era stata davvero deludente sotto quel punto di vista quella serata e non mi sarei mai aspettata un gesto del genere da parte sua, per cui decisi che non valeva nemmeno la pena cercarlo per dirgli che ce ne stavamo andando e dopo essermi voltata verso il castello mi diressi in infermeria sperando di non far cadere Padme durante il tragitto.
    CODE SEV91

    Grazie per l’aiuto Niels!!
    Interagito con Padme e Niels, citato Nick.
    Uscita dal labirinto e diretta in infermeria.
    Andata via dalla festa con Padme.

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