Unstoppable

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Studente di Durmstrang
    Posts
    51
    Location
    Bayern

    Status
    Anonymous
    Quell'ultima settimana era stata davvero complicata per due ragioni: l'eccessivo carico di compiti da portare a termine e la perdita del suo gingillo di famiglia. Synnove era molto legata a quell'anello e da quando l'aveva ricevuto, non se ne era mai separata. Lo considerava una specie di portafortuna e, infatti, da quando l'aveva perso la fortuna aveva deciso di abbandonarla. Non credeva nella superstizione ma dopo averlo perso, erano accaduti numerosi avvenimenti negativi. Aveva ottenuto un risultato molto basso rispetto ai suoi soliti standard nel compito di erbologia e il professore non aveva perso tempo nel farglielo notare davanti a tutta la classe.
    Non se la sarebbe presa se fosse stata un'altra materia ma qui si parlava di erbologia e di lei, una Hoffmann, che dovrebbe conoscere a memoria tutto ciò che riguardava il mondo delle piante. E, ovviamente, i suoi genitori le avevano inviato una lettera due giorni dopo il test, per rimproverarla di aver infangato il loro nome. L'unica nota positiva di quei giorni, era Gwain. Dopo il loro ultimo incontro avevano incominciato a passare del tempo insieme, di tanto in tanto, come ai vecchi tempi. Almeno lui non pretendeva il massimo da lei per ogni cosa che faceva, non era lì a rimproverarla se non riusciva in qualcosa, si limitava nel farle compagnia. Questo era quello di cui aveva bisogno, qualcuno con cui poter essere se stessa senza avere paura di fare o dire qualcosa di sbagliato. Era sabato pomeriggio quando Synnove lasciò la sua stanza per dirigersi verso la stanza dei duelli. Doveva vedersi con Gwain perché le aveva offerto il suo aiuto con la questione dei bulli. Dopo che il ragazzo li aveva fatti fuggire, avevano infastidito Synnove soltanto una volta. Per tutto il tragitto non aveva fatto altro che pensare dove potesse essere il suo anello e non si era resa conto di essere arrivata a destinazione. Aprí la porta e vide il ragazzo che la stava aspettando. Hei! Salutò il ragazzo entrando nella stanza. Sono per caso in ritardo? Chiese sorridendogli dolcemente mentre lasciava la tracolla su di una panca. Come è andata la settimana? Si avvicinò a lui. Non si erano visti molto durante quella settimana perché Synnove aveva passato tutte le sue giornate a studiare e a cercare quell'anello.


    Edited by synnove; - 30/3/2020, 13:58
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Studente Accademia
    Posts
    544

    Status
    Anonymous

    L’ultima settimana non era trascorsa molto velocemente, le cose da fare in quella scuola sembravano sempre troppe a Gwain. Il ritmo delle lezioni era serrato e il resto del tempo andava dedicato allo studio. Odiava il vecchio se stesso, quello stupido ragazzo di cui non aveva ricordi gli aveva regalato più problemi che altro, non ultimo il non essere diplomato alla veneranda età di ventuno anni. Lo odiava, ma preso da un mal celato narcisismo, lo ringraziava per il bel faccino che gli aveva lasciato, privo di cicatrici al contrario del suo corpo. Due in particolare lo avevano spinto a porsi altre domande, quella sul collo e quella sul fianco.
    Erano le più grandi e ad una imputava con sicurezza la colpa della sua maledizione. Non sapeva quale potesse essere tra le due, entrambe importanti di dimensioni. Per certi versi era a quello che pensava giocando con l’anello di Synnove tra le dita. Lo aveva trovato a terra in uno dei loro appuntamenti casuali, uno di quelli in cui lei suonava e lui fumava. Senza volerlo si ritrovavano in quelle zone più isolate del castello insieme e ormai avevano imparato a godere della compagnia reciproca. Nell’ultima settimana la ragazza doveva essere stata più impegnata del solito e Gwain non aveva avuto modo di ridarle quel gingillo. Intento a pensare alle sue cicatrici e alla sua maledizione, si disse che forse Synnove avrebbe potuto aiutarlo in quel senso. Era completamente assorto e trasalì, quando lei entrò nella sala dei duelli. - Hey! - le fece un cenno, poi scattò in piedi sistemandosi il pantalone della tuta. - No, tranquilla - rispose con il suo solito tono privo di sfumature prima di lanciarle l’anello - L’ultima volta hai scordato questo - arricciò il naso e fu felice di notare la gioia negli occhi della ragazza. - Bene, ringrazio sia finita - ovviamente si riferiva alle lezioni interminabili che lo avevano lasciato senza un attimo di tregua. - La tua? - avrebbe voluto aggiungere che gli era mancata, ma come suo solito si astenne da tali sentimentalismi. - Ti senti pronta ad allenarti? - si mise in posizione d’attacco con una gamba leggermente flessa e entrambi i pugni alzati. - Vorrei farti una domanda. Ricorda di non dire più di quello che ti chiedo. - l’espressione era severa, ma non tanto da dover incutere terrore - Che tu ricordi, ero un licantropo quando ci conoscevamo?
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Studente di Durmstrang
    Posts
    51
    Location
    Bayern

    Status
    Anonymous
    Gli eccessi educativi di quella scuola stavano mettendo a dura prova la sua pazienza, la sua sanità mentale e la voglia di imparare che l'avevano accompagnata durante tutti quegli anni. Ma se la realtà di Durmstrang le andava stretta, si poteva dire la stessa cosa della realtà che l'aspettava fuori da quelle mura. Non era facile mantenere gli standard che i suoi genitori pretendevano, si sentiva costantemente sotto pressione e i suoi sembravano non capirla. Non erano cattive persone, solo che davano molta importanza all'onore e la credibilità che si erano creati durante quegli anni. Persino una cosa stupida come un anello rappresentava una fonte d'orgoglio per gli Hoffmann.
    Per questo era molto preoccupata riguardo all'averlo perso, doveva trovarlo o non l'avrebbe passata liscia. Quell'anello apparteneva agli Hoffmann da circa cento anni e, prima di lei, l'aveva indossato la sua bisnonna o qualcosa del genere. Mi hai salvata da una morte certa. Disse prendendo l'anello e indossandolo immediatamente. Fu sollevata nel vedere che era stato Gwain a ritrovarlo. Chissà cosa sarebbe potuto accadere se fosse finito nelle mani di quei due brutti ceffi. L'avrebbero utilizzato come fonte di ricatto? Poi dove l'avresti trovata un'altra come me? Lo prese in giro. Lo reputava un ragazzo bellissimo e sapeva che, con quella faccia lì, avrebbe potuto avere qualsiasi ragazza desiderasse. Anche la mia non è stata il massimo, spero che non me ne aspettino altre così. Scrollò le spalle, non l'avrebbe sopportato. A volte voleva che il tempo si fermasse o che, per lo meno, rallentasse. Aveva sempre troppo da fare, le sue giornate erano scandite minuto per minuto e non riusciva a dedicarsi alle cose che apprezzava davvero. Sono pronta. Rispose cercando di imitare i movimenti del ragazzo. E' giusto? Chiese, non riteneva che la violenza fosse il modo giusto per risolvere i conflitti però doveva imparare a difendersi da sola e sarebbe arrivata alle mani solo in caso di pericolo. Annui con la testa quando Gwain le disse di rispondere alla sua domanda solo con quello che voleva sapere. No, eri un bambino normale. Rispose senza muoversi dalla sua posizione. Sei un licantropo? Domandò pentendosi pochi istanti dopo di averlo chiesto, non sapeva mai cosa poteva chiedergli e cosa no perché temeva una sua reazione negativa.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Studente Accademia
    Posts
    544

    Status
    Anonymous
    Inutile dire che Gwain si ritrovò ad inarcare un sopracciglio alla frase di lei. Le aveva salvato la vita? Un po’ esagerato per la restituzione di uno stupido anellino. - Non ti pare di esagerare? - Lui non conosceva la storia di quel gioiello, almeno non più, non credeva potesse avere un valore diverso da quello economico. - Beh… non saprei - increspò le labbra prendendosi un po’ di tempo - dietro l’angolo? Su è l’ultima volta che posso fare battute del genere. Tra una settimana sarai una tigre e tutti avranno paura di te! - L’ex serpeverde aveva imparato che la sua amica aveva un bel caratterino, non era una persona da prendere sottogamba, ma sapeva che difficilmente avrebbe fatto paura a qualcuno. Sapeva difendersi,
    con la sua piccola corazza di falsa indifferenza, ma offendere non era nella sua natura. Era una dei buoni, al contrario del vecchio se stesso. - Abbastanza. Fai molta forza sul pugno che hai contro al viso. Quello serve a proteggere il tuo faccino! - saltellò un paio di volte, iniziando a preparare i muscoli al finto scontro. Era pronto ad insegnarle tutto quello che la sua memoria non aveva cancellato, trovando assurdo saper spaccare una faccia e non ricordare il nome della propria madre. - Normale - ripetè quella parola. Non era offeso, solo un po’ turbato. Era un licantropo smemorato dal passato losco, autodefinirsi un disadattato era il minimo. Se solo si fosse conosciuto, avrebbe scoperto che il modo in cui si sentiva in quel momento non era nulla paragonato a come si era sentito prima della perdita della memoria. La sua mente era piena di puttanate sulla purezza del sangue, sul importanza del nome di famiglia e l’essere programmato per fare grandi cose. Tutte stronzate da persone ricche e stupide più interessate al proprio nome che al resto. - Si - le rispose secco, con un tono impercettibilmente nervoso. Non era con lei ad essere arrabbiato, ma era tutta la situazione a seccarlo. Le mostrò come sferrare un pugno, l’importanza di tenere il pollice al di fuor di esso e il modo esatto in cui il braccio dovesse assumere la posizione restando leggermente flesso. Fece comparire un sacco da boxe e ci si mise dietro. - Ora prova a colpire qui. Se prendi me sarai citata per danni. - La presa del ragazzo era salda sul arnese da palestra e la sua allieva pareva apprendere in fretta. - Non so quando sia successo - tornò al discorso di prima, tenendo il viso nascosto dal sacco come a volersi nascondere. - Non ero registrato tra le creature magiche fino a qualche mese fa. - quelle risposte erano il suo modo di scusarsi per la sua reazione di poco prima. Si era ripromesso di essere meno orso, ma doveva lavorare ancora parecchio.
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Studente di Durmstrang
    Posts
    51
    Location
    Bayern

    Status
    Anonymous
    Lo guardó di sottecchi quando si sentí dire che stava esagerando. Avrebbe voluto dirgli di sí che stava esagerando ma, purtroppo, era la verità. Forse non l'avrebbero uccisa davvero ma non ci sarebbero andati piano. Non sto esagerando. Disse con un tono un po' piú severo del solito. Rigiró l'anello piú e piú volte tra le sue mani prima di indossarlo. Non poteva prendersela con lui, non ricordava nulla del suo passato e, tanto meno, di aver già conosciuto i due coniugi Hoffmann. Ricordava ancora quel giorno come se fosse ieri. Synnove era da Gwain e stavano giocando quando i suoi genitori la vennero a prendere prima del previsto.
    Fu sorpresa di vederli lí, di solito era Maggie che si occupava di riportarla a casa. Non le diedero nemmeno il tempo di salutarlo che subito fu portata a casa. Erano arrabbiati con lei perchè si era dimenticata della lezione di violino e, subito dopo, avevano aggiunto che Gwain rappresentava una distrazione per lei. La mia è una famiglia particolare. E non aveva idea di quanto lo fosse. Si legó i capelli e si posizionó davanti al ragazzo. Perció stai attento a ció che dirai, non mi va di rovinare il tuo bel faccino. Sorrise sapendo che non sarebbe mai riuscita a fare una cosa del genere. Non era una cattiva ragazza, sapeva come difendersi senza scendere alle mani, aveva imparato che le parole facevano piú male di uno schiaffo, di un pugno. Era cosí che riusciva ad evitare spiacevoli situazioni, a mantenere a bada quei ragazzi che sembravano non volerla lasciare in pace. Mise la gamba sinistra davanti a sè, mantenne i gomiti verso l'interno e poi mise la mano sinistra sotto la guancia e la destra sotto il mento. Si preparó ad affrontare un finto incontro con Gwain, seguendo quello che le aveva appena detto. Pensó di essersela cavata bene dato che aveva bloccato una buona parte dei suoi attacchi. Continuó a guardare Gwain mentre faceva comparire un sacco da box ignorando il suo sí secco. Citata per danni? Tu hai voluto insegnarmi come ci si difende, quindi ti assumi le tue responsabilità. Lo scherní, ritornando alla posizione di attacco pronta a colpire mentre Gwain si decise a dirle qualcosa di piú sull'argomento di prima. Non le disse molto ma a Synnove fece piacere vedere che avesse deciso di non tagliarla fuori. Si limitó ad annuire prima di sferrare un pugno sul sacco da box. Non le andava di insistere, almeno per il momento. Come vedi non ti ho colpito.


    Edited by synnove; - 9/4/2020, 11:30
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Studente Accademia
    Posts
    544

    Status
    Anonymous

    Guardando Synnove, Gwain si ritrovò a pensare che fosse veramente portata. Saltellava e tirava pugni come una vera atleta, tanto da lasciarlo piacevolmente stupito. Si ritrovò a domandarsi dove avesse imparato, se fosse una tradizione della sua famiglia e che se anche lui come la ragazza fosse stato così bravo la prima volta. Ovviamente non trovò nessuna risposta per quei quesiti e abbandonò l’impresa dedicandosi a rispondere all’amica. Si, ormai l’aveva relegata in quel ruolo, anche se non si era mai ritrovato a rifletterci su. - Severi? - le chiese con un pizzico di curiosità.
    Parlavano molto quando stavano insieme, ma l’argomento famiglia lo avevano relegato a quelli tabù. Gwain non conosceva la sua e parlare di quella di lei implicava portare a galla qualche ricordo del passato. Ci stava lavorando, cercando dentro di se il coraggio per scoprire chi fosse in realtà, anche se non era ancora pronto. - Ci credo, dove troveresti qualcun altro così bello? - si fingeva un Narciso, perché seppur conscio della propria bellezza non le dava veramente il peso che mostrava parlando a sproposito. - Andiamo, più pugni e meno chiacchiere! - fu piacevolmente colpito nel notare quanto fosse rispettosa. Pareva aver aggiunto poco su quel argomento, in realtà aveva detto tutto quello che sapeva. Il triste destino di chi perdeva la memoria, vivere costantemente senza sapere cosa gli fosse accaduto. - Non sei affatto male scriccioletta. Quelle braccine magre sembrano essere state fatte proprio per questo. Sei pronta per i calci? - sarebbe stata altrettanto brava? Il biondo sperava di si, del resto stava andando davvero bene. - Torna sulla posizione di prima, ti reggi sul piede sinistro e fai andare in aria il destro così - eseguì il movimento facendo estrema attenzione alle distanze, colpirla non era affatto nelle sue intenzioni. - Vai scricciola, un paio in aria e poi andiamo con il sacco. - Aveva già in mente l’esercizio successivo, ma decise di lasciarle un paio di minuti per prendere fiato. - Da quello che ho capito i tuoi non sono degli agnellini. Cosa li spinge a comportarsi così? Perché pretendono così tanto da te, che sono dei dottori super snob?
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Studente di Durmstrang
    Posts
    51
    Location
    Bayern

    Status
    Anonymous
    Prese un respiro profondo prima di rispondere alla domanda che le aveva fatto Gwain. Non sono severi, diciamo che ci tengono molto a mantenere alto il nome degli Hoffmann. Si poteva notare che, Synnove, non era molto contenta di quel modo di fare dei suoi genitori. Erano persone meravigliose, educate, gentili, sempre pronti ad aiutare il prossimo ma avevano questa mania di far vedere quanto fosse perfetta la loro famiglia che non le andava tanto a genio. Fammi pensare. Fece finta di ragionarci un po' su e poi rispose.
    Ovunque. Era contenta che il loro rapporto fosse tornato "normale", come quello di una volta. Erano tornati a sfottersi, a scherzare insieme, a parlare, a confidarsi. Su quest'ultimo punto c'era ancora molto lavoro da fare, poichè Gwain non era sempre ben disposto nel rivelargli qualcosa in piú riguardo al suo passato. Col tempo l'aveva capito e se ne era fatta una ragione. Sí, sono pronta ma non posso assicurarti nulla. Mosse istintivamente il corpo all'indietro quando vide il ragazzo sferrare un calcio, sapeva che non l'avrebbe colpita ma si era spaventata lo stesso. Dopo aver visto la dimostrazione, eseguí quello che le aveva detto: tornó sulla posizione di attaccó e si preparó a sferrare un calcio destro, pregando il cielo di non colpirlo. Continuó a tirare calci fino a quando non le concesse un po' di tempo per riprendersi. Vedi, la mia famiglia produce bacchette da molto tempo. Si sono guadagnati la fama lavorando duramente e comportandosi sempre in maniera onesta con tutti. Rispose con una scrollata di spalle. Per questo pretendono il massimo da me perchè non vogliono che il loro nome scada agli occhi degli altri. E Synnove non riusciva piú a vivere cosí, voleva essere libera di sbagliare senza essere vista come un fallimento dalla sua famiglia.


    Edited by synnove; - 9/4/2020, 11:29
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Studente Accademia
    Posts
    544

    Status
    Anonymous

    C’era qualcosa nella sua famiglia che turbava Synnove, metterci bocca sarebbe potuto apparire poco delicato, da impiccioni e Gwain non era affatto il tipo. Tenne tutte le domande per se, attendendo il momento giusto per capire se le andasse o meno di approfondire il discorso. - Certo - la spintonò appena alla sua battuta, vedendola indietreggiare come un fuscello costretto a salvarla un attimo dopo - Scricciola - la canzonò appena. Non gli era parsa così instabile mentre colpiva il sacco. Si ritrovò a ridere di gusto nel vederla indietreggiare al suo finto calcio - Paura? - più passava il tempo e più diventava divertente allenarsi con lei. Regalava soddisfazioni, apprendendo in fretta, mentre era estremamente buffa in altri momenti. Non sapeva come fosse stato il loro rapporto da piccoli, ma più passava il tempo più apprezzava come stava diventando in quel momento. - Noiosi - durante quella breve pausa aveva creduto fosse il momento più adatto per provare a farla sfogare un po’. - Tu dai tanta importanza al giudizio degli altri? - lui no, non lo aveva mai fatto. Il vecchio Gwain sapeva bene come ci si sentiva a tradire le aspettative di una famiglia severa, il nuovo invece non aveva nessuno a cui dover dare conto e la cosa non gli spiaceva. Temeva il giudizio degli altri, ma solo perché fino a quel momento gli stava regalando pessime recensioni su quello che era stato in
    passato. - Non so bene come sia avere una famiglia - non aveva alcun ricordo al riguardo. Dei fratelli aveva visto delle foto, della madre solo l’ombra della donna che era stata. Nessun ricordo si era fatto strada, nessun sentimento. - Neanche quanta pressione possano mettere le loro aspettative. Ma, credo che se ti fa stare male, non vale la pena dargli peso - era di certo una visione molto semplicistica della cosa, un consiglio non richiesto e forse non adatto, ma era un modo per provare a tirarla su. Sbatti un paio di volte le mani e le strofinò sulle cosce della tuta - Sei pronta a ricominciare? - questa volta le si avvicinò di più, accorciando sin troppo e distanze - Ti insegno come stendere il tuo avversario - sorrise sin troppo divertito immaginando quel esercizio - Non credo ti servirà, però è divertente - fece finta di colpirla allo stomaco con una gomitata, poi le prese il polso portando la propria schiena ad aderire al busto di lei - Capiti questi due passaggi? - non le chiese se era pronta e la rivoltò come un calzino, ritrovandosi su di lei. La vide per qualche secondo bloccata ad occhi chiusi e il terrore lo pervase per qualche istante - Synn!! Cazzo… ti ho rotta? - le era ad un palmo dal naso controllando se si fosse fatta male sul serio o se stesse semplicemente tentando di spaventarlo. - Guarda che se è tutto uno scherzo le prendi!
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Studente di Durmstrang
    Posts
    51
    Location
    Bayern

    Status
    Anonymous
    Scricciola, non sapeva perché continuava a chiamarla con quel soprannome buffo. Non aveva mai avuto un soprannome, tutti si limitavano a chiamarla Synn. Le prime volte che Gwain la chiamava così si innervosiva ma, a lungo andare, si era abituata e non ci faceva più tanto caso. Anche se, ogni tanto, provava un leggero imbarazzo nell'essere soprannominata così. Non ho paura, semplicemente vorrei evitare di andare in giro con la forma del tuo piede stampata in faccia. Era particolarmente divertita della situazione in cui si trovavano, Gwain era decisamente più simpatico quando non si comportava in quel modo scontroso.
    Del giudizio degli altri me ne importa poco e niente e vorrei poter dire la stessa cosa del giudizio dei miei ma non è così. Abbassò lo sguardo sul suo anello. Più che dei suoi genitori, temeva il giudizio di Maggie. Voleva dimostrarle che tutto quello che le aveva insegnato lo metteva in pratica ogni giorno e non poteva sopportare l'idea di vedere la delusione negli occhi di sua sorella. Faceva sempre di tutti pur di non recarle dispiacere e, alla fine, ci rimetteva sempre lei. Vorrei che fosse così facile, Gwain. Ma non ci riesco. Fin da piccola le era stata inculcata questa idea dell'essere perfetta in tutto per non deludere nessuno. Faceva tutto per gli altri e mai per se stessa. Le uniche volte che aveva provato a fare qualcosa che non era visto di buon occhio dalla sua famiglia, se ne era pentita subito dopo. Sì, ricominciamo. Forse era meglio spostare l'attenzione su altro, tipo sul fatto che Gwain le si era avvicinato un po' troppo. Poteva giurare di sentire il suo cuore battere più forte del solito e sperò che il ragazzo non se ne accorgesse. Non le capitava spesso di avere i ragazzi a quella distanza e, il più delle volte, scappava sempre quando capitava. Ma il fatto che le mancasse il respiro passò in secondo piano quando si ritrovò di schiena sul pavimento. Chiuse gli occhi istintivamente per lo spavento e li mantenne così fino a quando non sentì il tono preoccupato di Gwain. Gwain... Disse in un sussurro, sapeva che non era il caso di scherzare con lui ma lo fece lo stesso. Rimase in silenzio qualche istante prima di decidersi a parlare. Sei un cretino! Se scopro di avere anche un solo livido, ne pagherai le conseguenze. Lo prese in giro riaprendo gli occhi e ritrovando il volto di lui ad un passo dal suo. Spero che con "far cadere le ragazze ai tuoi piedi" non intendessi questo perché, se è così, stai messo male.
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar


    Group
    Studente Accademia
    Posts
    544

    Status
    Anonymous
    Gwain non era affatto bravo con le parole, lui lo sapeva, ma ammettere di avere un qualche difetto gli era davvero difficile. Era un tratto del suo vecchio carattere, qualcosa che gli aveva inculcato la sua famiglia, ma nonostante non ricordasse nulla continuava a comportarsi così. Conscio del suo difetto, decise di non aggiungere altro e distrarre la sua amica continuando l’allenamento. L’ultimo esercizio era il più divertente ma anche il più complicato, pericoloso per certi versi. Synn al tappeto sembrava svenuta. Era bianca come un cencio e non dava l’impressione di volersi muovere. Gwain, era nel panico. Si astenne dal prenderla per le spalle e scuoterla perché stava provando il sincero terrore di averle fatto male a qualche osso importante della sua colonna vertebrale. Finalmente la sentì dire qualcosa - Stai bene, cazzo? - alla sua domanda seguì qualche imprecazione di lei. Stava bene, forse troppo e il biondo ebbe paura di prenderle da un momento all’altro. - E tu cosa sei? Perché cazzo mi hai fatto credere che ti fossi fatta male? - la preoccupazione si trasformò per qualche secondo in rabbia, per poi diventare paura quando la bruna iniziò a minacciarlo. Stava imparando a tenere a bada l’ira ed era la vicinanza di lei a farlo. Non era realmente spaventato dalle minacce fisiche, ma non gli piaceva affatto che fosse arrabbiata con lui. Adorava troppo trascorrere il tempo con lei per lasciarla andare per una stupidata del genere. - Dai… vedrai che non hai nulla. Se vuoi controllo - stava per alzarle la maglia, quando si ricordò che quella poteva essere considerata molestia sessuale. Synni era diversa dalle altre ragazze, se lo avesse fatto si sarebbe beccato un ceffone che gli avrebbe fatto girare la testa di trecentosessanta gradi. - Come sei simpatica, certe cose le faccio solo con i maschiacci come te. - le prese entrambe le mani e piano l’aiutò a rialzarsi. - Scricciola cattiva - la guardò davvero male una volta che fu totalmente sicuro che stesse bene. Aveva perso un paio di anni di vita con lo spavento che gli aveva fatto prendere. - Sicura, sicura di stare bene? - la fissò dalla testa ai piedi per cinque minuti buoni - Si sembri tutta intera. E oh, con la divisa non ci avevo mai fatto caso… hai le tette! - fuggì velocissimo dall’altra parte della palestra, se non le aveva prese prima lo avrebbe di certo fatto dopo quella stupida battuta.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Studente di Durmstrang
    Posts
    51
    Location
    Bayern

    Status
    Anonymous
    Era successo tutto troppo in fretta che Synnove non aveva avuto il tempo di metabolizzare. Distesa per terra, costretta tra il pavimento e il corpo del ragazzo, pensò che sarebbe stato divertente prenderlo un po' in giro. Lo pensò fino a quando lui non le parlò con quel suo tono arrabbiato. Girò di scatto il volto, leggermente spaventata dalla reazione del ragazzo. Cazzo Gwain, scusa. Io non so perché l'ho fatto... Non aveva pensato che Gwain potesse prendersela, che potesse spaventarsi fino a quel punto. Il suo era stato un comportamento davvero stupido, come le era saltato in testa di scherzare su una cosa del genere?
    C-che stai facendo? Gli domandò imbarazzata guardandolo negli occhi, per fortuna si fermò qualche istante dopo. Adesso sarei anche un maschiaccio? Bene. Era chiaramente offesa per come l'aveva definita. Sapeva di non avere ancora il corpo di una donna completa, era ancora acerba sotto alcuni aspetti ma da lì a definirla maschiaccio, le sembrava davvero esagerato. Credo proprio che dovresti rivedere le tue tecniche di approccio. Cercò di nascondere il suo fastidio dietro un commento ironico ma era stato un tentativo fallimentare. Prese le mani di Gwain e si tirò su, sistemandosi la tuta e tirandosi giù la maglietta. Non guardarmi così, ti ho già detto che mi dispiace. Ed era così, aveva sbagliato a giocargli quello scherzo e Gwain aveva tutte le ragioni del mondo per essersi arrabbiato con lei. Se mai fosse capitato un'altra volta, non si sarebbe comportata più in quel modo. Sì, credo di star bene. Forse mi fa un po' male dietro la schiena. Ammise toccandosi proprio lì dove sentiva dolore. Questa volta non sto scherzando. Aggiunse dopo aver visto il modo in cui la stava guardando. Adesso scappi? Lo guardò fuggire dall'altra parte della stanza e un sorriso comparve sul suo volto. Codardo! Scappa pure ma non appena ti prendo, le hai. E dopo aver detto questa frase, iniziò ad inseguirlo.
     
    Top
    .
10 replies since 30/3/2020, 09:50   454 views
  Share  
.
Top