It's Christmas time!

Il natale è quasi arrivato e io non ho comprato nemmeno un regalo. Nemmeno uno. Zero. Il nulla più assoluto. Per questo butto giù dal letto Leroy, il mio compagno di stanza e inizio a prepararmi. Amico, muovi il culo. Dobbiamo andare a comprare i regali. Gli grido entrando nel bagno per fare una doccia veloce. Ultimamente non ho lavorato molto e non so quanti regali riuscirò a comprare. Dai, al massimo compro un regalo che vale per tutti. Come dice il detto: l'importante è il pensiero, capiranno. Sei peggio di una femmina! Sei ancora in pigiama. Lo schernisco mentre mi infilo la mia felpa nera preferita e asciugo rapidamente i capelli. Leroy è un tipo simpatico e sono felice di averlo in stanza con me. Ci siamo conosciuti all'inizio dell'anno e mi è piaciuto fin da subito, per il momento è ok. Continuo a prenderlo in giro mentre finisce di prepararsi e, dopo un po', usciamo dal dormitorio. E' la prima volta che vedo la neve a Stoccolma perché di giorno ero impegnato a studiare e uscivo solo la sera per lavorare. Che vita di merda assolutamente meravigliosa. Allora dove passerai le vacanze? Domando mentre calcio un sassolino, le domande di rito non possono mai mancare. Calcio nuovamente il sassolino mentre camminiamo verso la Stoccolma babbana. Da bambino il Natale era la mia festa preferita, non vedevo che arrivasse per poter stare a casa con la mia famiglia. Poi crescendo ho perso la voglia di festeggiare e ho iniziato a guardare con occhi diversi questa festa. Alcune persone rimangono sole, altri non hanno soldi per poter mangiare e alcuni non hanno nemmeno un posto in cui andare. Io ho solo la mia famiglia a cui fare regali. Beato te, direte voi ma forse avete dimenticato un piccolo dettaglio: sono l'ultimo di quattro fratelli e a Natale tornano tutti a casa. Oh, mai nessuno che resta dove sta. Comunque le luci della città e il vociferare delle persone si fa sempre più vicino e sono tentato dal cominciare uno spettacolo in vecchio stile, come i miei comandano, per racimolare qualche soldo in più. Ma no, oggi non ho tempo per la gloria. Sbaglio o devi fare un regalo ad una certa ragazza? Punzecchiarlo su questo argomento è il mio hobby preferito e so che prima o poi mi manderà a quel paese.

Scoppio a ridere nel vedere Leroy in difficoltà. Guardatelo come si dimena con le chiappe all'aria, è davvero esilarante. Continuo a prenderlo in giro, imitando quella sottospecie di sbadiglio. Smettila di fare il fenomeno e usciamo, a quest'ora i negozi saranno pieni. Gli dico lanciandogli la giacca, fuori fa un freddo cane e io comincio già a congelare. Mi è sempre piaciuto il natale, rendeva qualsiasi cosa magica, meno monotona e noiosa. Da piccolo mi piaceva passeggiare per le strade e vedere come erano diverse con tutte quelle decorazioni, le mie preferite erano le lucine appese ai balconi. Poi il natale rendeva la gente più gentile. Mi ricordo quella volta in cui un signore fece cadere venti dollari nel cappello dei miei genitori. Vidi nei loro occhi la sorpresa e la gioia, nessuno aveva lasciato una somma di denaro così alta prima d'ora. Sorrido senza un motivo mentre ci addentriamo nella città. Dipende da quanti soldi hai. E a giudicare dal fatto che viviamo nel campus, non deve averne molti.Io di solito vado nei negozi di antiquariato o di seconda mano. I ricchi buttano davvero di tutto e io sono pronto a ricavarci un bel regalo per i miei. Nella mia famiglia non ci è mai pesato il fatto di non avere molti soldi per farci dei regali costosi, ci siamo sempre fatti bastare il fatto di essere finalmente tutti insieme. Per noi questo è il vero significato delle feste, passare del tempo insieme. Io devo cercare un regalo che possa servire a tutti perché il lavoro non mi paga quanto dovrebbe. Dico con una scrollata di spalle. Uno si spacca la schiena per ore e loro non ti danno nemmeno quello che ti spetta. 'Sti stronzi. Passerò il natale con i miei genitori e i miei duemila fratelli rompipalle. Rompipalle nel senso più amorevole del termine. Viviamo in una tenda magica che ha a disposizione un solo bagno e le liti per chi deve andarci incominciano dalle sette e mezza di mattina. Ma a noi sta bene così perché litigare fa parte del nostro essere. Amico devi essere proprio cotto di questa ragazza. Gli scompiglio i capelli divertito mentre penso a cosa potrebbe regalarle. Solo un pazzo si fidanzerebbe. Dico mentre lo trascino in un bar, ho fame. Non mi guardare così, ragiono meglio a stomaco pieno. So che non abbiamo tanto tempo, che probabilmente i regali migliori sono già stati presi ma ho voglia di una ciambellina e un caffè. Descrivimi come è fatta questa ragazza. Non ho la più pallida idea di chi sia e per trovare il regalo giusto devo almeno sapere come è fatta caratterialmente, cosa le piace e cosa no. Insomma le basi.

No, per niente. Gli faccio il verso, si vede lontano anni luce che quella ragazza gli piace. Ma...come un altro? E lui le vuole fare un regalo? Leroy si è proprio rincoglionito andando dietro a quella ragazza. Non esiste. Se una ragazza avesse preferito un altro a me, col cazzo cavolo che le avrei fatto un regalo. Naaah, non fa per me. Perché averne una quando puoi averle tutte? E poi non riesco a concentrarmi per più di due minuti su di un libro, figuriamoci se riesco a focalizzarmi solo su di una ragazza. L'amore o quello che è, non fa per me. Mia madre sostiene che sia solo questione di tempo prima che arrivi quella persona che mi fotterà il cervello. Scrollo le spalle. Non mi è mai importato di avere qualcuno a cui fare la corte, di trovare la persona della mia vita. Sai che noia dover passare il resto dei tuoi giorni con una sola persona? I miei sembrano così felici, però. Zitto, lo so che vuoi mangiare anche tu. Ci sediamo ad uno dei tavolini del bar e mentre aspettiamo le ordinazioni, chiedo a Leroy di parlarmi di questa ragazza. Scuoto la testa divertito quando inizia a parlare di quanto sia bella e bla bla bla. Chi era quello che non era cotto? Continuo a prenderlo in giro mentre la cameriera ci porta le ordinazioni, facendomi l'occhiolino. Le sorrido di rimando e poi torno a focalizzarmi su Leroy. Visto? E' così che si fa. Nel frattempo Leroy è letteralmente partito con la descrizione della ragazza. Wow! Impegnativa come ragazza. Con soli due morsi finisco la mia ciambellina. Chissà come deve sentirsi nell'essere diventata caposcuola. Io non lo sono mai diventato. E ci credo! Ero poco raccomandabile ai tempi, in realtà anche adesso, finivo sempre nei casini e non ero l'esempio giusto per i più giovani. Prendo il mio caffè d'asporto e invito Leroy ad uscire dal bar, dobbiamo sbrigarci. Direi di escludere a priori roba come anelli, collanine e quant'altro. Prendo un sorso del mio caffè. Ha qualche scrittore preferito? Domando. A volte i regali più classici, sono sempre i migliori.

Amico, andiamo! Devi credere di più in te stesso. Non solo hai fascino ma possiedi anche un bel carattere. No, non mi va che si butti giù. Ma scherziamo? Non è brutto deve solo imparare a vendersi di più. Devi imparare ad atteggiarti di più, a mostrarti più sicuro, le donne cercano qualcuno da cui farsi proteggere e tu devi sembrare proprio quel genere di ragazzo. Ammetto mentre usciamo dal bar, devo insegnarli come si fa. Sono un asso in questo campo. Camminando davanti a qualche negozio Leroy inizia a a spiegarmi cosa prova per lei e anche se continua a ripetere che non gli ha fottuto il cervello, so che non è così. Glielo si legge in faccia, è palese che si è preso una bella sbandata per quella ragazza. Io non mi sono mai innamorato mentre ero con una già pensavo a quale sarebbe stata la mia prossima preda. Bevo il mio caffè continuando a sbirciare le vetrine dei negozi mentre il mio amico continua a parlare. Scrollo le spalle quando mi parla di un certo Deschanel o come diamine si chiama, non ci ho fatto caso. Ti sei rivolto alla persona giusta. Gli strizzo l'occhio mentre li faccio segno di entrare in un negozio. Si tratta di una libreria dalle modeste dimensioni che si estende su due piani. Vedi se trovi qualcosa che possa piacerle, io curioso un po' in giro. E così facendo vado in giro per la libreria in cerca di qualche libro da regalare a qualcuno dei miei fratelli. Ci sono molti generi tra cui scegliere: romanzi, horror, gialli ma nulla che faccia al caso mio. I miei fratelli mi rincorrerebbero per tutta la "casa" se dovessi portar loro un libro. Trovato niente di interessante? Chiedo tornando da Leroy. Nel frattempo il ragazzo mi parla di sua cugina e io non posso fare a meno di ridere. Dici sul serio? Domando incredulo prendendo tra le mie mani un libro di poesie.

Mi fa piacere di sentirgli dire che tornerà il Leroy di una volta. Bravo, devi divertirti senza pensare troppo a quali possano essere le conseguenze delle tue azioni. Gli do una pacca sulla spalla mentre entriamo nella libreria. Prendo tra le mani un libro di poesia e leggo l'autore, Pablo Neruda. L'avevo sentito nominare qualche volta da mia sorella ma la mia conoscenza di poesia di limita ad autori più classici, tipo Leopardi o che cazzo ne so. Forse questo fa al caso mio. Perfetto ho trovato un regalo su cinque. Beh, meglio di niente. Poi sento quello che ha trovato il mio amico per la sua amata. Un libro sulla mitologia greca? Scrollo le spalle, un po' noiosetto per i miei gusti ma se a quella ragazza piace perché no. Sarò molto contento di conoscerla. Quando si tratta di conoscere nuove persone non mi tiro mai indietro e poi ha detto che è sexy quindi, un motivo in più per dire di si. Sorrido quando mi propone di tornarcene ai nostri alloggi per la pessima capacità che abbiamo nel fare i regali. Oh, io uno ne ho trovato e se a mia sorella non piacerà, se lo farà piacere. Pago il mio libro e seguo Leroy fuori dalla biblioteca. ...la principessa Domitille Angenot-Mahy de l’Hérmitage mi nomina questa ragazza dicendo che l'ha invitato a passare un pomeriggio insieme. Mi congratulo mentalmente con lui mentre mi spiega che tipa sia e mi chiede un consiglio. Penso che tu debba giocare d'anticipo con lei, il suo essere lunatica non deve intimorirti. Mi accendo una sigaretta nel frattempo. Anzi, devi cercare di utilizzare questa cosa a tuo favore. Spero di essermi spiegato.