my strange addiction

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    Studente Accademia
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    Ho commesso un errore. E che gran cazzo di novità sarebbe mai questa, poi? Ne faccio di continuo di stronzate, e non sembro mai essere in grado di capire quando è ora di smetterla di aprire la mia cazzo di bocca per un istante, invece che lasciarla libera di vagare e sparare fuori frasi di cui in seguito mi pentirò amaramente. E' questo vizio di agire senza pensare che mi frega, e poi c'è quella cosetta dei sentimenti e il fatto che, sorpresa sorpresa, mi piace tenere alle persone... Dovrei essere un mostro, uno di quegli insensibili psicopatici del cazzo che non provano nulla, almeno così sarei felice. Non che non sia egoista eh, in pochi mesi non mi sono tramutata in una specie di santa martire protettrice dei più deboli, però credo che, molto semplicemente, una piccola parte di me sia maturata e sgusciata via per sempre dal velo d'indifferenza con cui amavo avvolgermi. E la colpa di tutto questo di chi è? Ma di mio padre, ovviamente. Quell'uomo non sa fare altro... Il suo tagliarmi i fondi a causa dei voti bassi mi ha impedito di stordirmi di pillole e alcool come un tempo, ed ora eccomi di nuovo a Durmstrang, non dico lucida e ripulita, ma quasi. Quando riesco sgraffigno quel tanto che basta per permettermi di dormire sonni tranquilli e senza morti che tornano in vita, o torture rivolte alla mia persona, ed è sfiancante perchè, porca di quella puttana, sarò anche più in grado di esprimere le mie emozioni, ma ne pago il prezzo con delle occhiaie nere e profonde da far schifo. E chi cazzo li ha mai chiesti tutti questi sbalzi emotivi, poi? Come se i traumi che mi porto addosso non fossero già abbastanza... Ah, si, non è che magicamente tutti i miei problemi siano spariti eh, sono ancora la stessa pazza del cazzo che va fuori di testa se non viene cagata anche dal primo stronzo che passa. Per quelli non esiste sobrietà che tenga, solo un sacco di visite dallo psichiatra, e per il momento non ho intenzione di andarci.
    Cosa stavo dicendo? Ah, già. L'errore.
    Non avrei dovuto proporre a Fenrir di continuare i nostri scambi di saliva, e lui non avrebbe dovuto dire di si. Sarebbe dovuto correre via schifatissimo o qualcosa del genere, e invece no, mi ha dato retta e nei restanti mesi di lezione, quando ci trovavamo da soli a ridere, ogni tanto ci ritrovavamo appiccicati non so come, ma uno dei due iniziava sempre. Ed era bello, è questo il problema. E durante la mia estate solitaria a Reykjavik ho sentito la sua mancanza in maniera terribile, e questo è un ENORME problema. Avrei voluto invitarlo da me per qualche settimana, così mi avrebbe tenuto compagnia e gli avrei raccontato di tutte le bellissime creature che vivono lì, gliele avrei descritte nei minimi dettagli perchè lui è un cieco del cazzo, ma non mi sarebbe pesato, e poi lui avrebbe fatto qualche battuta di merda che mi avrebbe fatta ridere fino alle lacrime e di notte saremmo rimasti a... chiacchierare nel mio... letto? Però alla fine non l'ho fatto. Perchè sono un'idiota e ho avuto paura di un suo rifiuto, di sentirmi dire che ero solo un'amicizia passatempo da relegare ai confini delle mura scolastiche. E poi c'è anche la questione di mio padre che mi ha frenata, non che ormai s'interessi poi molto di me, le poche volte in cui ci siamo incrociati nella nostra villa mi ha lanciato sguardi pieni di vuoto rammarico, seguiti da me che, alle sue spalle, gli lanciavo diti medi a non finire, però ecco... Se ci fosse stato F allora avrebbe fatto sicuramente qualche domanda. Forse avrebbe persino tentato di entrargli nella testa, per gioco, e questo non lo avrei mai permesso. Lo ucciderei se tentasse di fare una cosa simile al mio migliore amico, senza pensarci due volte.
    Fatto sta che la questione del darsi qualche bacetto ogni tanto nella mia testa ha preso una piega che sto odiando. Mi sono ritrovata a pensare a lui più volte di quante mi piacerebbe ammettere, e continuo a ripetermi che sono una cogliona, che lui è solo un amico molto espansivo e che non devo affezionarmi troppo, perchè se mi dovesse ferire allora ci rimarrei tremendamente male. La pseudo lucidità però mi ha fatto capire che non posso continuare questa lagna solo nella mia testa, che prima o poi dovrò tirare fuori le palle e tentare di parlargli invece che decidere tutto da sola. Anche se prima dovrei effettivamente capire cosa voglio io per prima... C'è ancora in ballo la questione del "Mi piace davvero, o amo solo le sue attenzioni? E se poi dovessi rovinare tutto perchè sono una testa di cazzo?", però sul primo punto non ho molti dubbi in realtà, nel senso che sento che è proprio lui come essere umano ad interessarmi, a farmi stare bene con la sua compagnia... Però con la mia testa bacata non si può mai dire, o sbaglio? Se prendessi delle pillole per sistemare la chimica del mio cervello allora sarebbe tutto più chiaro, mi aiuterebbero a ragionare meglio e a controllarmi, ma, come ho detto, sono una testa di cazzo.
    E sto ancora ragionando su tutto questo casino, quando lo vedo. Sto passeggiando verso il bosco della tenuta, nella speranza che lo stare in mezzo alla natura mi schiarisca le idee, e lui sta uscendo dalle frasche. Il problema sta nel fatto che non è solo, e quando me ne accorgo mi blocco all'istante. Una ragazza bionda lo sta tenendo sottobraccio, e ride. Dev'essere una di quelle nuove perchè non l'ho mai vista. Gli sta facendo da bastone per ciechi, guidandolo, e ride come se fosse il giorno più bello della sua vita. Anche lui sta sorridendo, e forse è questo a farmi più male, anche se di base lui è sempre così aperto e gioviale con tutti, scherzerebbe con chiunque solo per il gusto di dargli fastidio... Però quella zoccola bionda lo sta stringendo un po' troppo per i miei gusti, e solo io posso fargli da guida per quei fottutissimi occhi non funzionanti. Poi che cazzo pensavo, che durante l'estate lui si stesse struggendo per me? Che sentisse la mia mancanza come io della sua? Ci siamo abbracciati quando ci siamo rivisiti all'inizio dell'anno, si, ma... Non lo so, ok?! Sono incazzata nera, con me stessa in primis, e poi con la platinata di merda.
    A grandi passi mi dirigo verso di loro, e se a Fenrir funzionassero gli occhi forse scapperebbe per via della mia espressione rabbiosa. Quando le arrivo davanti la ragazzina mi fissa chiedendomi chi io sia, e in tutta risposta le arriva un pugno dritto sulla mandibola, così forte da farle finalmente mollare il braccio del mio amico e farla cadere a terra. Riesco persino a mollarle qualche calcio prima che lei riesca a sgusciare via e correre a gambe levate, urlando che sono una pazza del cazzo. Dovrei preoccuparmi di possibili punizioni, ma ora ho altro a cui pensare.
    Quella chi cazzo era?!
    Abbaio verso l'alto, indirizzando il mio astio verso la faccia di F. La sua bellissima faccia da schiaffi...
    Perchè devi sempre essere così espansivo con tutti?!
    Ok Lincoln, magari respira un attimo, che dici? Ecco, inspira ed espira, prima che ti venga una sincope.
    AAAAH! Io... Io ti...!!
    Come non detto. Questa cosa dell'esprimere le proprie emozioni mi sta sfuggendo di mano, sono troppe e tutte insieme, è questo quello che provano le persone normali e sobrie? Cristo, è sfiancante. E' un continuo ondeggiare tra il voler fare una cosa o un'altra... Oddio, non è che sono anche bipolare, vero? Dio ti prego no, non potrei reggere un'altra diagnosi. E poi la sua faccia del cazzo che mi fissa! Non la sopporto! E un secondo dopo aver pensato questo, ovviamente, mi lancio contro di lui per baciarlo. Grande Lincoln, bel modo d'iniziare una conversazione, prima gli pesti l'amichetta, poi gli urli contro e ora lo baci. Sarà confusissimo, quasi quanto te.
    Io ti odio.
    Gli bisbiglio quando mi stacco da lui, a pochi centimetri dalla sua faccia. Non sto neanche a dirvi che non è vero, mi prendo già in giro abbastanza.
     
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