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Ho sfasciato casa, meno male che Harper non è qui o non ne resterebbe contenta.
Il fatto è che queste novità non mi piacciono, ora è pretesa la mia presenza alla corte di sua maestà, ma andiamo!
Sono così furioso che prendo un altro ninnolo e lo schianto al muro.
Quasi colpisco in faccia Greg che sceglie quel momento per fare il suo ingresso.
-Non è aria- gli dico dandogli le spalle - anzi, dimmi un pò, ma tu lo sapevi di questo?- prendo la lettera e gliela lancio , incurante del fatto che ora sia finita a terra.
-Una fidanzata, a me- mi indico - ti sembra che io abbia bisogno di farmi trovare una fidanzata? Ti sembra che abbiamo bisogno di titoli nobiliari?-
Sbatto la mano sul tavolo - siamo i DESCHANEL CAZZO, noi siamo una delle famiglie magiche più importanti e influenti della Francia, che cazzata è mai questa!!!-. -
Grégoire D..
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Certo che sarebbe davvero figo stabilirmi in via definitiva da Clay: senza nonna Mavis che osserva direttamente i miei movimenti. Anche se, a pensarci bene, queste piccole parentesi nell'appartamento del cugino non sono affatto male. O se decidessi di iscrivermi in una confraternita? Pessima idea: maman, nel caso dovesse venirlo a sapere, darebbe di matto? Bella, cugin... non faccio a tempo a palesare il mio arrivo che mi arriva in faccia - parbleau! - un soprammobile di dubbio gusto, a forma di tigre, che va a schiantarsi con fracasso a terra. A bocca aperta constato che buona parte dell'appartamento è sottosopra, come se fosse passato un tornado. Lo vedo nervoso, fuori di sé. Capisco che non devo fare paternali, chiedere tipo "che cosa è successo?", perché è lampante. Qualcosa lo ha turbato. Capisco sia difficile, Clay, ma procurarmi altri segni sul viso non è producente. Raccolgo da terra la lettera, che tanto sembra turbarlo e ne leggo rapidamente il contenuto. Verso la fine della lettura sommaria metto la mano sinistra tra i capelli, visibilmente scosso. Ha ragione lui. Bello schifo, complimenti zii. Pratica del matrimonio combinato e di convenienza, con i grandi di Monaco. Colpo basso per Clay: pure io starei così male, di fronte alla pretesa dei miei di arrogarsi così il mio futuro. Nei secondi immediatamente successivi decido di focalizzarmi sul nome della petite fille: Domitille Angenot-Mahy de l'Hérmitage.
OH NO.
Domitille. ripeto a voce alta il suo nome, dandomi una pacca sulla fronte e scuotendo poi il capo Frequentava Beauxbatons. La conosco bene. Comunque no, non ne sapevo nulla. E spero che mamma non sappia dei progetti in corso, perché per competizione ne troverebbe una pure per me. Sospiro. Allargo le braccia, dimostrando tutta la mia impotenza. Siamo già conosciuti e influenti nella comunità magica francese (e non solo). Mi chiedo cosa ci trovi tuo padre ad organizzare una buffonata simile. D'altronde anche mio padre ha sposato una nobile, capricciosa e compulsivo-ossessiva, con manie di controllo. Bello schifo!
Ecco, ora sono davvero triste.
Qui dice che dovresti andare a Monaco...
Pure io divento nervoso. Appallottolo la lettera e tento di fare canestro con un cestino rovesciato poco distante.
Sappi che ti sono alleato. Tu hai aiutato me, Clay, ora sono io che aiuto te.
Hai in mente qualcosa?. -
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Mi sentivo un leone in gabbia, andavo avanti e indietro, talvolta schiantavo qualcosa al muro, e a niente valevano i commenti di Greg, ero così preso dall'inveire contro mio padre che ci arrivai con un secondo di ritardo – la conosci?- e se la conosceva perchè la rifilavano a me e non a lui? Che cazzo, un Deschanel valeva l'altro no?
-E allora perchè cazzo c'è scritto Clay li sopra e non Gregorie eh? Hai complottato? Te l'hanno detto e hai rifiutato?- dovevo crederci che non ne sapeva nulla?
NON LO SO.
-E' la seconda che mi organizza, LA SECONDA SANTO MERLINO. Non ne ha mai abbastanza? Quante altre gliene devo mandare a puttane prima che si decida a lasciarmi in pace!!- e la cosa più brutta era che se non trovavo un rimedio alla svelta avrebbe riversato il suo dissenso con Maeva.
-Non andrò da nessuna parte. Se mi vogliono a Monaco mi ci dovranno portare con la forza!- e vaffanculo a tutti.
Se avevo in mente qualcosa?
-A parte sfracellare il mio appartamento?-
chiesi affranto – non ancora.. no-
Chiusi gli occhi e feci un enorme sospiro.
-Questa è una vera pagliacciata io non ce la posso fare, cambierò paese e cognome, basta, davvero. Non ce la faccio più- mi lasciai ricadere sul divano e chiusi gli occhi con due dita, quasi a volermeli cavare - forse mi sposo con una a caso a LA, chi se lo prenderebbe mai un divorziato?-.