it's Pressley Jackson, dude!

You know I thought you were kinda cute

until I found out you were
somebody’s b i t c h .

“Damn. Why do black girls gotta have so much attitude?”

Young

g u n s

storia. La storia di Pressley comincia il 27 ottobre 2004 ad Harlem, un distretto di Manatthan nella città di New York. Il suo arrivo non ha fatto altro che consolidare l'unione della famiglia Jackson, puramente afroamericana ma di sangue magico misto. I coniugi sono infatti un babbano ed una maga che hanno dato alla luce tre figlie: Nia, Sierra e Pressley. I Jackson non hanno mai navigato nell'oro, ma se la sono sempre cavata con modesti impieghi e lavoretti di un'etica pura ed impeccabile, al pari del fratello dell'uomo e consorte. Le omonime famiglie sono sempre state altrettanto unite, così anche i cugini sono cresciuti insieme, sebbene non in ambienti consoni e con abitudini di natura non del tutto legale. I cugini Leroy e Joshua, attaccatissimi a Nia, la maggiore, hanno sempre scelto strade estremamente sbagliate, ancor più di quanto non sia toccato a tutti gli altri. Step ha passato la maggior parte dell'infanzia e dell'adolescenza in compagnia di Sierra, la secondogenita, ed infine a Roxy è toccato sorbirsi tutte le attenzioni della piccola Pressley. Aveva solo cinque anni quando la piccola è giunta al mondo ma è stato subito chiaro che il legame venutosi a creare fosse uno dei più forti mai visti in circolazione. Sebbene Pressley provasse un amore spropositato per Sierra e Nia, è innegabile che sia arrivata a considerare la cugina come un punto fermo a cui affidarsi totalmente. I suoi punti di vista ed insegnamenti l'hanno sempre affascinata, i loro modi forti ed inattaccabili le accomunano e gli interessi sociali, relazionali e materiali hanno sempre virato più o meno nelle stesse direzioni. Quando le famiglie hanno deciso di trasferirsi a Londra, Pressley ha scelto di attaccarsi ancora più morbosamente alla cugina e per un pò è sembrato che le cose andassero meglio. Certo, la casa ed il quartiere non erano il massimo a cui poter aspirare e non era difficile assistere a sporadiche sparatorie improvvise o risse ambientate nel vialetto di casa, ma poteva comunque considerarsi un vero salto di qualità venendo da Harlem. Non è passato molto, però, che una tragedia all'orizzonte ha toccato profondamente la vita delle due famiglie, nello specifico quella di Roxy. Joshua ha perso la vita in carcere e sebbene sia stato un duro colpo per tutti, a risentirne in particolar modo sono state Roxy e Nia. Con la morte del ragazzo molte cose sono cambiate. Nia ha scelto di chiudersi in se stessa, dandosi a passatempi discutibili e distaccandosi in parte dalla famiglia per fronteggiare il dolore e mentre Sierra ha continuato a spalleggiare Step, in vaghi e fallimentari tentativi di preservarla dai rapporti insani che ha sempre instaurato con ragazzi di dubbia morale, Pressley ha scelto di supportare anche in quel caso la cugina Roxy, per aiutarla a metabolizzare il lutto e trovare la forza per andare avanti. Ne scopre così i segreti e le attività illecite di cui i genitori non andavano certamente fieri ma decide di spalleggiarla e supportarla sin dal primo momento, seppur agendo meno e restando, il più delle volte, nell'ombra. Si è messo d'intralcio il compimento degli undici anni di Pressley e la decisione dei coniugi Jackson di mandarla a studiare nell'Istituto di Durmstrang, così da poterla distaccare quanto più possibile dall'aria delinquenziale del quartiere londinese in cui vivono. Pare aver funzionato. La ragazza ha brillantemente superato ogni anno e si appresta ora a cominciare il quinto. Non ha mai interrotto i rapporti con la cugina, sfruttando ogni momento possibile ed ogni vacanza per passare del tempo con lei e si tiene costantemente in contatto con le sorelle ed i genitori. Anche se lontani, i Jackson non possono essere separati. Né ora, né mai.



aspetto fisico. Il fisico di Pressley è magro e tonico, indubbiamente forte e non eccessivamente gracile al primo sguardo. E' alta 1.61 m. ed ha le gambe notevolmente lunghe rispetto al torso. Possiede i polpacci, le caviglie ed i polsi particolarmente minuti, così come anche le dita risultano estremamente sottili, di una lunghezza tale da renderle ancora più scarne alla vista. I palmi sono rosei, in contrasto con la carnagione scura ereditata dai genitori, entrambi di origine afroamericana. Possiede dei capelli neri, di natura riccia che acconcia sempre in modi diversi, rendendoli lisci o morbidi ed acconciandoli a proprio piacimento. Le piace cambiare spesso e non sarà difficile vederli raccolti in due piccoli "bun" alti o intrecciati in lunghe e strette treccine tipicamente afroamericane. Il naso è piccolo, con la punta schiacciata e le narici moderatamente allargate. Gli occhi sono di un marrone intenso, tanto da apparire neri ad uno sguardo poco attento. Sono grandi, tondi e leggermente incavati, incorniciati da lunghe ciglia scure e sottostanti sopracciglia folte ma piuttosto curate, seppur non alla perfezione. Gli zigomi alti e molto pronunciati caratterizzano la sua immensa espressività, accentuandosi ogni volta che l'acceso sorriso si posa sulle sue labbra carnose, di un colore roseo che contrasta anch'esso le sfumature della sua pelle. Fa spesso sfoggio dei suoi denti leggermente storti, che sia per allegria o per sfottò nei confronti altrui, sempre grandemente in mostra con l'avanzare di ogni suo sorriso o risata. Il mento stretto dota il suo viso di una forma squadrata ma comunque non spigolosa, bensì ricca di tratti morbidi e dolci. Seppur nel complesso non dia a se stessa particolari cure, risulta in ogni caso dotata di una femminilità spesso nascosta sotto modi menefreghisti e "da ghetto", abituata sin da piccola a farsi valere e rispettare piuttosto che attendere il principe azzurro che venisse a salvarla dai pericoli del mondo. Sarà raro notarla in atteggiamenti che la società reputerebbe degni di una "ragazza", ma è proprio in quei momenti che riesce a stupire gli altri, tirando fuori la vera piccola donna che c'è in lei, pronta a sbocciare nel tempo.
segni particolari. Ha due tatuaggi: un'ancora sul polso, simbolo di speranza per un futuro più roseo, ed una scritta sul fianco sinistro che recita "Siamese if you don't please", fatto insieme alla sorella maggiore Sierra, a cui è particolarmente attaccata. Entrambi fatti senza il consenso dei genitori, le sono costati punizioni dure, ma a detta di Pressley... Ne è decisamente valsa la pena!

carattere. Pressley è letteralmente un animale da festa. Non perde occasione per elargire tutto il suo entusiasmo e la sua vitalità attraverso modi esuberanti e movimentati. Starle dietro non è semplice, complice la sua caparbietà, la testa dura, la capacità di mettersi spesso nei guai e la prepotenza con cui porta sempre avanti le proprie idee. Mai presuntuosa, è comunque pronta ad accettare i pareri altrui, purché si dimostrino sempre rispettosi ed inoffensivi. Le piace giocare a fare la paladina della giustizia, ma non sempre i mezzi di cui si serve sono eticamente corretti, parzialmente influenzata dalla necessità di farsi strada in un mondo come quello dei ghetti per difendersi a dovere. Non si lascia mettere i piedi in testa e fa in modo di proteggere se stessa tanto quanto gli amici di cui si circonda. Leale, fedele, sempre pronta a mettersi in gioco per le persone che ama o per chi ne ha bisogno, incurante delle conseguenze e coraggiosa fino al midollo. E' una testa calda ed è molto sicura di sé, però è al contempo pregna di innata umiltà. Anche dimostrandosi capace di fare qualcosa, preferisce non vantarsene e lasciare agli altri parole e giudizi. Non ha paura di mostrare le proprie emozioni e si dimostra sempre trasparente, un libro aperto per chiunque la incontri. Tuttavia, preferisce isolarsi nei propri momenti di debolezza ed evitare pianti pubblici per cui patirebbe fin troppo imbarazzo. Non ha remore a tirar fuori gli artigli se necessario e non sarà difficile vederla difendersi a suon di pugni e calci... Letteralmente. Abituata alle risse di quartiere, predilige ottime tecniche di difesa anche senza l'utilizzo della bacchetta, ritenuta in certi casi persino superficiale ed insoddisfacente rispetto ad una buona dose di brutale aggressività manesca. Cerca tuttavia di tenersene alla larga, per quanto possibile, in rispetto dei genitori e della loro volontà di vederla crescere pulita e lontana dagli ideali del ghetto. Di base, non le risulta sempre così semplice.