Lezione di sopravvivenza

Per gli studenti del Viaggio Culturale e gli studenti di Durmstrang.

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    Il tutto rasentava la follia. Aveva accettato senza sapere a cosa stava andando incontro e, in quel momento, realizzò di aver fatto una grande stronzata. Si divincolava tra gli studenti presenti in quello spazio angusto, tetro, perfetto se, al suo interno, si fosse girato un fil horror. Il suo obiettivo era quello di raggiungere la sorella che, a prima vista, pareva in difficoltà. Osservò i volti, ascoltò le voci. Riuscire a captare qualche cosa di buono era impossibile. Spaventata e inconsapevole di ciò che la mente di Rae aveva appena affrontato, Hazel, si portò accanto alla sorella, tentando di strattonarla verso di lei, sottraendola a quella che era la sua aguzzina. ”Raelene, cazzo.” La disperazione iniziò a prendere piede, spingendola verso il baratro. Gli occhi della corvonero parvero vitrei, assenti, come se la persona che conosceva non fosse più all’interno di quel corpo. Cosa poteva fare? ”Guarda me. Mi vedi? Sono Hazel.” Il tono di voce risultò risoluto. Gli effetti sconosciuti che Lady Oblivion aveva lasciato, si stavano rivoltando su di lei, trasformando Rae in un burattino nelle sue mani. Pochi istanti e tutto precipitò. Le parole uscirono dalla sua gola in modo confuso e, la Serpe, non intese a cosa si stesse riferendo. ”Che dici? Io non…” Si interruppe bruscamente, facendo un passo indietro. L’arma della sorella, ora, si trovava puntata verso di lei, dritta verso il collo e pronta a colpirla. ”Cosa diavolo vuoi fare?” Con la coda dell’occhio, percepì un leggero movimento della colpevole di quel gesto criminale. Se ne stava lì, tranquilla, ad osservare con un ghigno malefico. Si mosse lentamente, senza spostare lo sguardo dagli occhi di Rae, per non farle intendere ciò che stava per fare. Con la mano destra si impossessò della sua bacchetta e la strinse forte per poi estrarla subito dopo: ”EXPELLIARMUS!” Non aveva idea se il suo attacco sarebbe andato a buon fine vista la posizione poco comoda ma, in quell’istante, le sembrava l’unica via d’uscita. ”RAELENE. NON SONO UNA FOTTUTA SPIA. IO SONO DALLA TUA PARTE!” Tentò, ancora una volta, di mettere le cose in chiaro, nella speranza che riuscisse a interloquire con l’anima stessa della ragazza –ormai soggiogata-. I tentativi sembrarono vani. Solo una cosa le rimaneva da compiere, sempre che il suo piano trovasse un punto di attuazione. Si voltò verso la cella. Credeva che attaccando la fonte, la mente della sorella, avrebbe trovato pace e tornata come in origine. Puntò la sua bacchetta verso la stronza che aveva sottratto le facoltà mentali al sangue del suo sangue e proferì la formula: ”STUPEFICIUM” Ce l’aveva messa tutta e, forse, il risultato sarebbe arrivato, in caso contrario, sperava che quell’incubo avesse una fine per mano di chi, più esperto di loro, le avesse tirate fuori dalle grane. L’atmosfera la soffocava e si promise di reprimere le sue stupide idee in momenti di fragilità. Perché, sì, gli ultimi tempi, di certo, non erano stati dei migliori e le decisioni prese non rispecchiavano ciò che sarebbe stato giusto fare, da parte di una ragazzina di sedici anni.

    Alloooora, intanto scusate il ritardo.
    Hazel tenta di disarmare Rae che, mannaggia a lei, le ha puntato la bacchetta alla gola. Dopo di che, tenta di colpire Lady Oblivion per farla uscire dalla mente di Rae. Ci ho provato xD


     
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    Cella di Lady Oblivion


    << E' una minaccia Lovelis?>> mi rigirai verso la Serpeverde che avevo appena superato con aria abbastanza annoiata e un sorriso gelido come per dire 'smettila che sei grande!' No, o forse si, guarda puoi capirlo come ti pare, per me è più un avvertimento di non fare mosse idioti nel bel mezzo di una prigione, e comunque non sono quel tipo di persona che adora litigare per delle stupidaggini, cosa che non posso dire di te però! concentrati che ci sono cose più importanti da fare." mi venne d ridere a vederla tirare indelicatamente i capelli all'indietro per poi rincrociare il suo guardo sembra sul punto di scoppiare, mantenni lo sguardo fisso e stabile se voleva litigare certo non sarei scappata, << Salvata per un pelo >> ecco perché sembra tanto arrabbiata a quanto pare l'amica non l'ha lasciata fare, alzai gli occhi al celo e tornai verso quello che era più importante LADY. non sapevo cosa fare sembrava tutto cosi complicato ….brrrr… intorno iniziò a ghiacciarsi congelando con se anche i più belli dei sentimenti "ma fanno su serio?! dissennatori! ok era una prova che doveva essere difficile ma non impossibile li come eravamo almeno per queli che conoscevo eravamo tutti fra II-III anno e quindi nessuno di noi sapeva fare l'incanto patronus almeno non così bene da poter cacciare vie tanto dessennatori...", seguii il filo dei miei pensieri continuando a guardarmi intorno, Stella sembra confusa e le due corvonero ancora di più, me girai anche verso le due serpeverdi per vedere Nessie che puntava la bacchetta contro di me, era giusto un secondo una frazione di tempo alzai la bacchetta "Protego" parai l'incantesimo " Expelliarmus" e tentai di disarmarla non era la migliore decisione visto che a lei serviva specialmente in un posto come quello ma se si era messa in testa di attaccarmi non avevo tanta scelta "SCUSA MA SEI IMPAZZITA?!!!" i era proprio pazza e poi perché prima a smesso poi a cambiato idea era appunto da pazzi… '...pazzi...' mi soffermai un secondo sull'ultimo pensiero continuando a tenerla d'occhio e mi guardai intorno, come e quando avevano iniziato ad attaccarsi non lo sapevo, non sapevo neanche di cosa stessero parlando ma la Corvonero sembrava fuori di testa come impazzita, bhe ci trovavamo nel bel mezzo di una prigione, con i dissennatori nei dintorni e in piedi davanti alla cella di una delle streghe più pericoloso una strega in grado di far impazzire si… appunto Hazel aveva ragione era lei che doveva essere attaccata, " Nessie io non sono tua nemica, ascoltami e lei… lei la tua nemica, lei quella da attaccare, devi ascoltare me, forse non siamo amiche ma io non voglio farti male, lei si, e lei quella da attaccare... " parlai con calma cercando di entrare fra i suoi pensieri se per poter sconfiggere quella lì dovevamo farlo insieme, girai a bacchetta verso la cella e lanciai il mio incantesimo subito dopo quello di Hazel, "Petrificus Totalus" c'era la possibilità che evitasse entrambi ma era meglio tentare magari uno andava a segno e ce la toglievamo dei piedi anche solo per un po' quel poco che sarebbe bastato almeno per recuperare le due ragazza e la cioccolata, almeno le ragazze. Era tutto così confuso era ovvio che ormai dovevamo lavorare insieme ma come se nn eravamo d'accordo se neanche potevamo metterci d'accordo, trovare una soluzione, concentrarsi su tutto e non pensare a niente, de di noi erano già evidentemente controllate dovevano tornare prima di starci veramente male, a quel ritmo prima o poi sarebbe toccato anche a noi, dovevamo scegliere insieme o una contro l'altra ma ad una scelta così era evidente che non ne saremmo uscite, se tutte vive non completamente sane "ragazze, dobbiamo lavorare insieme..." detto così senza introduzioni con un tono troppo calmo un tono che diceva attenti, e lady Oblivion non era l'unico problema ormai si congelava
    dunque interagito con Nessie, parato il suo colpo tentato di disarmarla e di pietrificare Lady, interagito un po' anche con le altre.
     
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    Rae sembrava essere tornata in se, per un momento ad Ariadne era parso si fosse persa, ma poi, quando si avvicinò la sorella, lei parve perdere totalmente la ragione.
    Ariadne si allontanò arretrando di qualche passo, guardò con aria basita la serpeverde e poi di nuovo Rae.
    Tremante e in preda al panico iniziò a castare -Finite! Finite Incantatem!- come se non ci fosse un domani, ma non era certa che stava risolvendo la questione, così provò a ragionare, come le aveva insegnato a fare il professore Carradine, pensò che era una prova e loro dovevano stare calme per poterla superare, il panico non le avrebbe portate lontano.
    E anche se si diceva che lei era solo una bambina e che non aveva la forza per reagire, ingoiò il groppo che le si era formato e puntò la bacchetta dritta sulla faccia di Rae.
    -Acqua Eructo!- quando non si sapeva cosa fare l'acqua risvegliava da qualsiasi torpore, e forse anche Rae si sarebbe risvegliata, il freddo li per lì non lo avvertì, ma dopo ne fu paralizzata - ma ... ma ....-
    non riuscì a dire altro, tuttavia i suoi occhi spalancati parlavano per lei.
    Ade lancia finite incantatem come se non ci fosse un domani, poi si calma e mentre Hazel punta la signora cattiva lei punta la faccia di Rae e la innaffia di acqua.
     
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    << Ci sto, è una questione di convenienza, stare insieme ci garantisce almeno di uscirne in qualche modo >> Sorrise a Nessie. Non era stato poi così difficile farsi seguire dalle altre due e la cosa le procurò un moto di piacere che si tradusse in una smorfietta divertita che di certo stonava con lo stato d'animo generale all'interno di un posto come Azkaban. Erica però era diversa, forse perchè era "umana" da poco, la sua maturità emotiva si poteva paragonare a quella di un bambino e si sà che i bambini affrontano tutto come un gioco ed hanno molte più risorse degli adulti. Non era comunque una situazione facile nemmeno per lei: "Tu sembri quasi immune Erica. Forse perché l’hai già provata." Alanys giustamente aveva notato la differenza: Immune? Non è proprio così... Storse la bocca, non era facile da spiegare ma era arrivata ad una certa conclusione dopo aver passato tutte le vacanze invernali là dentro con Nystrom. I Dissennatori si nutrono di ricordi felici, magari io non gli faccio gola come altri. Erica era un paradosso vivente sotto quel punto di vista, dato che da quando il Ministero l'aveva riconosciuta come essere umano l'unico ricordo felice che aveva era proprio il Natale trascorso tra quelle mura circondata da Dissennatori con la sola compagnia di detenuti fuori di testa e di un carceriere sadico. Un caso perfetto da studiare nell'Ufficio Misteri il suo... "Piuttosto, perché proprio un soggiorno in una meta così insolita?" Sollevò le spalle tirando fuori uno sbuffo divertito: Non che la Corte dei Maghi mi abbia dato molta scelta riguardo il soggiorno... Però non è stato male, e poi tanto non avrei avuto nessuno da cui andare a festeggiare. Che non era proprio vero in realtà: In ogni caso meglio qui con Nystrom che a Durm con Olivia e Carradine... E il nome del Preside lo pronunciò chiaramente con una espressione schifata sulle labbra, dopotutto non era un mistero che benchè lo apprezzasse come mago allo stesso tempo lo disprezzasse per come trattava Liv e vederli insieme non era proprio l'ideale. Chiuse per un attimo gli occhi al pensiero di quei due e andò avanti. Visto i suoi pensieri del tutto negativi di quel momento i Dissennatori con lei avrebbero fatto la fame, ma potevano sempre rubarle i suoi sogni riguardo al padrone di casa e quello non lo avrebbe mai permesso, quindi era imperativo trovare la cioccolata ed accaparrarsela.
    Sta diventando un pò affollato qua sotto... Commentò andando avanti in fila indiana al centro del corridoio e, non volendosi spostare da quella posizione vantaggiosa, dando una gomitata ad una delle altre studentesse di Hogwarts che come loro aveva scelto le Celle inferiori. << Vedete quella? Magari non è l'idea più coraggiosa di sempre ma potremmo prenderla con noi e farci scudo con lei, in modo da avere il tempo di pensare a qualcosa di efficace? Che ne dite?>> Ovviamente non c'era nemmeno bisogno di chiederglielo, Erica fu subito d'accordo. Il fatto che in molti si fossero assiepati davanti alla cella di Lady Oblivion poteva essere un vantaggio, la dama non poteva attaccare tutti insieme, non era al meglio delle sue forze come prigioniera di lungo periodo. Io ci sto! Rispose subito con il suo solito entusiasmo velato appena dal senso di oppressione che pure con lei iniziava a farsi sentire. Ma non fu così semplice attenersi al piano, anche perchè le compagne di scuola della bionda sembravano appostate come falchi ad ascoltarle. Erica se ne stette zitta ma non le piaceva come si rivolsero a quella che ormai considerava una "sua" amica... "aha brava Nessie fantastica idea con lei ti copri la faccia e con cosa ti copriresti le spalle?! attenta a non inciampare in qualsiasi cosa decidessi di usare sai i prigionieri aspettano con ansia il primo che cade!" Sbuffò guardando storto la ragazzina che aveva pronunciato quelle parole: Ed io che pensavo che le stronze fossero tutte iscritte a Durmstrang... Evidentemente da quel poco che aveva capito delle loro ospiti non era così. E stava giusto per incitare Nerissa a passare dalle minacce ai fatti quando però un'altra di quelle si intromise e con poche semplici parole placò la bionda. Non disse nulla, anche se visto che lei era stata per un pò compagna di quella "feccia" si sentì pungere da quel che disse, ma non poteva nemmeno convincere gli altri che fosse divertente essere rinchiuso là quindi meglio tacere. Tutto quel cianciare però la fece distrarre troppo dal loro obiettivo e se ne rese conto solo pochi secondi dopo. Brrrrr!!! Si lamentò stringendosi la giacca della divisa sulle spalle. Non lo sentite anche voi? Il gelo, intendeva. Il nulla, che avanzava. Guardò in basso, il pavimento improvvisamente ricoperto di un velo di brina e le pareti delle celle stavano subendo la stessa trasformazione, ma quando si voltò verso Alanys si rese conto che la compagna aveva ben altri pensieri per la testa che il freddo e dall'espressione vacua e allo stesso tempo terrorizzata sul suo viso non erano cose belle. Porca bacchetta!!! Imprecò girandosi di colpo verso Nessie per accertarsi che almeno lei fosse ancora presente: Oh no... anche tu? Niente da fare, erano perse, incatenate magicamente nei loro più cupi ricordi. Riconobbe quel incanto dall'effetto che aveva su di loro, le lezioni di Carradine sugli incantesimi mentali l'affascinavano sempre parecchio, anche se non aveva mai preso un bel voto in Occlumanzia... Ragazze, vi prego, tornate in voi! - cominciò a pregare come se potesse servire a qualcosa. Afferrò Al per un braccio, la strattonò, ma nulla, la compagna continuava a dirigersi verso Lady Oblivion, come fosse il Pifferaio Magico e lei solo un topino indifeso. Cacchio!!! - imprecò ancora. Era certa che da qualche parte nascosto in quel momento di fosse Nystrom a ridersela di gusto, e questo non era un bene per lei perchè sentì sulle sue spalle la pressione di voler far bella figura su di lui oltre quella di salvare le "sue" amiche. Ok, pensa Erica. A lezione il Preside ha sempre puntato su come difendersi da questo tipo di attacco mentale, ma ha detto pure qualcosa su come aiutare qualcuno sotto incantesimo??? Non se lo ricordava o più probabilmente non era stata attenta a quella parte della lezione, come succedeva spesso. Intanto che continuava a strattonare Alanys però fu sorpresa dalla reazione della bionda, che puntò la bacchetta contro la ragazza che aveva minacciato poco prima: << Incarceramus>> Sgranò gli occhi osservando incredula. Per Merlino! Doveva essere la prigioniera che la stava spingendo in qualche modo ad attaccare la compagna, non c'era altra spiegazione. La tipetta di Hogwarts però se la stava cavando bene, parò l'incantesimo e cercò di far ragionare Nerissa. Erica continuò a tenerle d'occhio ma doveva prima pensare a liberare Alanys prima che pure lei desse di matto. Intorno ognuno cercava una soluzione, chi attaccava Lady Oblivion, chi cercava di disarmarsi a vicenda, cosa che secondo lei era controproducente perchè voleva dire lasciare le compagne indifese, ma quella che catturò di più la sua attenzione fu la piccola Ade. Ha studiato a Durmstrang lei, è ovvio. Peccato che poi avesse tradito il Nord trasferendosi ad Hogwarts, ma le lezioni di Carradine sicuro le ricordava. Non credo che un pò d'acqua basterà sai? Quella strega è potente... E fu allora che prese la sua decisione, senza titubare nemmeno più di tanto vista la situazione... Perdonami Al, quando capirai mi ringrazierai. Forse... Puntò allora la bacchetta sulla compagna e... Crucio! Un dolore così forte l'avrebbe svegliata di sicuro da ogni tipo di torpore, la mente non poteva sopportarlo, per questo se ripetuto troppe volte portava alla pazzia. Era la cosa giusta da fare.


    Interagito con Al e Nessie. Citate Sara e le altre di Hogwarts. Citato Roeim. Citata Ade e..... Cruciata Alanys :quo:
     
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    Più passi Alanys compiva in quei corridoi, più si sentiva indifesa e dubbiosa anche della propria ombra. Cercava disperatamente in qualche meandro della sua testa un appiglio positivo da afferrare e attaccarcisi come ad una boccata d’aria dopo interminabili minuti di apnea. In quel frangente era Nessie – senza logica alcuna poiché la conosceva da veramente troppo poco per potersi fare un’idea esatta di lei. D’altronde la scena di Erika di poco prima era ancora troppo vivida e pressante per non poterla tenere in considerazione.
    Doveva essere però in un qualche modo contagiosa, perché nel giro di pochi secondi era arrivata la proposta della Serpeverde di Hogwarts che non distava tanto da un tradimento. Forse era un chiaro segno che era ben presto anche Alanys avrebbe intrapreso quelle orme, e imparato a stare al mondo fregando gli altri prima che gli altri avessero fregato lei.
    Era rimasta in silenzio e si era limitata ad increspare le labbra in palese dissenso quando anche quell’unica opinabile opzione venne vanificata da una studentessa in arrivo dietro di loro. "Immagino che dobbiamo studiarci qualcos’altro." Sospirò. Un sospiro a più mandate, interrotto dal profondo disagio che quella situazione le stava creando. Per non parlare delle “simpatiche” compagne di scuola di Nessie che arrivavano a carovane e sembravano immuni ai richiami insistenti e alle mani putride e viscide dei prigionieri. Le era persino venuto il dubbio di essere appena stata chiamata feccia da una compagna della bionda in loro compagnia, ma si disse anche in quel caso, che erano quella situazione e quel posto a crearle tutte quelle paranoie. Anche il freddo si era fatto più pungente, ma almeno le ricordava che era ancora viva.
    Una convinzione che si rivelò la realtà, ma la percezione di essa stessa ben presto venne persa dalla mora che si trovò a fare i conti con una voce pressante ed invadente dentro la sua testa. Quasi non se n’era resa conto ma era entrata nel raggio d’azione di Lady Oblivion e le sue iridi si erano incatenate a quelle della donna. Un errore grossolano che l’avrebbe messa in un grosso guaio da cui difficilmente sarebbe uscita illesa. Sempre che fosse riuscita ad uscirne. Non sentì nemmeno i tentativi di Erica di fermarla, o le sue parole. Era avanzata quanto bastava per farsi soggiogare completamente. Ti tradiranno, non illuderti che non sia così. Non sono queste mura, non sono io. Sono loro. Sapeva quali erano i suoi pensieri più profondi. Era nella sua testa. Si chiuse nelle spalle, quel freddo era sempre più forte ogni secondo che Lady Oblivion la prendeva.
    L’aria confluì velocemente nelle narici di Al, come un drago faceva per prepararsi a sputare il fuoco, per caricarsi. Coraggio, guardale. Si voltò Al, trovandosi a serrare la mascella e sondare i volti delle ragazze. Vedeva sconosciute e quella che aveva positivamente considerato prima di entrare lì dentro, come una papabile amicizia. Certo con le sue eccentricità, ma possibile. Non hai ancora imparato nulla da tuo padre? Continuava, instancabile, si insinuava in lei e trovava spazio libero. Alanys era ferita, e a Lady Oblivion dovevano piacerle proprio quel genere di cose. Tuo padre e Flinch. Lo sai vero che sono molto simili? Due gocce d’acqua. Cosa voleva dire? Gli occhi di Al si abbassarono e smise di guardare Erica e le altre studentesse. Forse che stava semplicemente proseguendo l’opera di suo padre. Non era vero. No. Flinch ci teneva a lei. Strizzò gli occhi e pregò che la smettesse quanto prima. Si sentiva così sola e tutti quegli occhi che la guardavano erano occhi di persone che la vedevano come qualcuno da sfruttare e poi abbandonare. Da usare per i propri scopi e gettare come un rifiuto. Come feccia. Così aveva detto la Serpeverde che ora fissava. Ma prima doveva occuparsi di Erica. Aveva avuto un assaggio di quello che era capace e non le avrebbe di certo permesso di farlo anche con lei. La mano si era stretta convulsamente alla bacchetta. Una stretta che faceva male, perché il gelo si era impossessato dei suoi arti e nemmeno se n’era resa conto.
    Anche Nessie era in piena ribellione e come in un’orchestra, anche lei agitò il suo strumento, quasi all’unisono con Erica, e proprio in sua direzione.
    In leggero ritardo, ma riuscì a pronunciarlo, incanalando tutta quella rabbia che Lady Oblivion le aveva fatto montare da dentro. "Sectusempra!"


    Parlato con Nessie ed Erica, fatta traviare Alanys da Lady Oblivion, citato Hazel, infine provato ad attaccare Erica.
    Nb: non ho scritto se è stata colpita dal Crucio di Erica, lascio il respondo al capo :333:


    Edited by bluehole - 24/6/2019, 20:15
     
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    Provo ad afferrarla quando, dopo aver toccato le sbarre, Ever viene sbalzata all'indietro come da una scarica elettrica.
    “Cazzo. Stai bene?” Le poggio le mani sulle spalle, stringendola appena mentre cerco il suo sguardo come ad assicurarmi che stia bene. È chiaramente provata e la cosa mi fa così imbestialire, che fanculo, non posso fare a meno di voltarmi ed urlare, verso chiunque ci abbia infilati in questa situazione, una serie di insulti. “MA CHE RAZZA DI MALATI DI MENTE SIETE?” Fottiti depravati. La gente di queste terre ha sul serio qualche problema e questa esperienza a Durmstrang me ne ha dato solo la conferma. Queste terre non sono per tutti, e di certo non sono per me. Quindi, dobbiamo sbrigarci a salvarci il culo perchè non voglio restare qui un secondo di più.
    Mi affido ad Ever convinto che lei sarà capace di salvarci, come sempre. Elabora un piano che mi seguo con minuzia, annuendo quando poi mi chiede di intervenire perchè incapace di proseguire. Le passo una mano sulla schiena, massaggiandola appena. “Tranquilla. Resta dietro.” Spero non si senta toccata da questa mancanza. Lei non ha alcuna colpa. Questo posto comincia a somigliare ad un vero e proprio inferno ed è chiaro ne sia provato. Lo sono anche io, come i miei compagni, ma so di non poter abbattermi. Provo a castare il Periculum come da lei richiesto. Le scintille sembrano svanire appena contro le sbarre. Così ci riprovo, e ci riprovo ancora.
    A denti stretti impreco, sospirando. I ragazzi chiusi con noi all'interno di questa cella cominciano ad urlare, a spazientirsi e persino a piagnucolare dandosi per spacciati. Io, teso, fisso le sbarre come a cercare una soluzione. Non ne ho di molte elaborate. Così agisco d'istinto, come al solito.
    “Fanculo.” Biascico, prima di avanzare e stringere le mani contro le sbarre. La scarica mi spinge lontano ma, dopo essermi rimesso in piedi, ci riprovo. Coi piedi ben puntati provo a resistere mentre stringo la presa sulle sbarre. L'obiettivo è richiamare così l'attenzione di chiunque si ritrovi all'esterno. E forse non servirà ad un cazzo di niente, ma non posso fare a meno di provarci.



    Interagito con Ever. Prova a richiamare l'attenzione di chi si ritrova all'esterno, sorbendosi le scariche elettriche scaturite dalle sbarre (sì, va be, non brilla per intelligenza u_u)
     
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    SALA DELLE TORTURE: Tutt'intorno l'aria si fa pesante e fredda. Il pavimento sembra man mano ghiacciare, e pensare si fa man mano più difficile. Le scariche elettriche provocate dal contatto con le sbarre, riescono ad attirare l'attenzione di chi è all'esterno che finalmente nota il piccolo foglietto lanciato prima fuori dalla corvonero. Urla a chiunque si celi all'interno delle sbarre di allontanarsi, prima di castare un bombarda contro la porta della cella. L'incanto svanisce, e chiunque si sia ritrovato chiuso in quella mini prigione può venire fuori. I presenti, dopo essersi divisa la cioccolata, possono correre lontana dalla Sala Torture, scampando così al pericolo dei Dissennatori che si avvicinano.

    CELLE INFERIORI: Lady Oblivion gioca con le menti delle sue adepte, convincendole ad attaccare le loro compagne.
    L'intervento di Hazel su Raelene sembra andare a buon fine, ma la ragazza, seppur ora priva di bacchetta, non sembra essere intenzionata a lasciar perdere. E' Lady Oblivion a muovere il suo rancore, spingendola ancora ad attaccare l'altra con ogni mezzo.
    Persino l'intervento della Lovelis, non va a segno. La strega infatti, come rinvigorita dalla manipolazioni mentali delle sue vittime, riesce a crearsi come uno scudo per gli attacchi delle sue avversarie.
    Nerissa, inferocita dall'incanto andato a male, decide di attaccare di nuovo la grifondoro con più forza e tenace, riuscendo persino in uno degli incanti lanciati. [A te la scelta, ricorda però di non esagerare :quo: ]
    Intanto, la cruciatus lanciata da Erica su Alanys, sembra risvegliare l'interesse dei prigionieri che esultano ed urlano, inneggiando contro la ragazza.
    L'altra ripresasi lentamente dalla maledizione senza perdono, decide allora di ripagarla con un incanto della stessa entità. Il Sectusempra colpisce di striscio Erica che, anche se con minor gravità di un incanto ricevuto in pieno petto, comincia a sanguinare.
    Tutte le ragazze sono impegnate a combattersi e persino Lady Oblivion è intenta a manovrare le sue vittime. Solo la piccola Ariadne, libera, da impicci può recuperare la cioccolata e sperare di porre fine a quel trambusto.



    Ultimo giro!
    Scadenza: 13 luglio.
    Sara Lovelis, Nessie, missing;, haz., Lovely Liv**, bluehole, .Ade
     
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    Ci avrebbe dovuto mettere più intenzione, è l'unico modo affinchè le maledizioni senza perdono abbiano effetto, ma il problema era proprio quello: Erica non voleva fare del male ad Al, voleva invece salvarla. Non poteva funzionare, dovevo saperlo. Si ammonì da sola quando dopo solo pochi istanti di sbandamento dovuto alla fitta di dolore improvvisa la compagna si riebbe e le puntò contro la bacchetta. Al non sei in te. Combatti lei non me! - le gridò contro in un ultimo tentativo prima di sollevare di nuovo la bacchetta a sua volta. E fu proprio quella sua piccola esitazione, quel cercare di non infierire sulla ragazza invece di puntare decisa allo scopo, che la fregò.
    Il Sectumsempra la colpì sì di striscio, ma l'effetto fu comunque straziante. Oh beh, Severus Piton, il mago che aveva creato quella maledizione, era stato geniale nel formularla: è come essere colpiti da una spada invisibile. Due tagli frastagliati, uno che attraversava l'avambraccio sinistro, l'altro che andava dal gomito su per tutto il bicipite, si aprirono sulla pelle di Erica causandole dolore ed una emorragia che non sembrava poter essere fermata. Se non si fosse fatta scudo con un Protego, anche se troppo tardi per difendersi del tutto, sarebbe stata ridotta di certo peggio. L'incantesimo di protezione era stato castato così disperatamente che la sua potenza aveva bloccato Alanys, frenandola dal continuare a lanciarle contro incantesimi e maledizioni, almeno per qualche momento. Ma quella flebile protezione non sarebbe durata a lungo. *Cosa penserà ora Roeim di me? Che sono una fallita certo...* - questo il suo primo pensiero all'idea che il signore di Azkaban la stesse osservando in quel momento, la stesse valutando, la stesse misurando e la trovasse mancante. Voleva compiacerlo questo era sicuro ma a quale costo? Sacrificare Al che era una delle poche con cui aveva legato in quella scuola dove l'unica cosa che aveva era la solitudine? Al... reagisci... Quelle ultime parole furono solo un sussurro flebile. Anche se era stata colpita al braccio sinistro non riusciva a puntare la bacchetta a dovere, perchè l'istinto la portava a stringere dove dalle ferite fuoriusciva più sangue di quello che sarebbe stato salutare perdere. Si sentiva sconfitta, ma era troppo orgogliosa per poter esserlo del tutto. Così, incurante di difendersi ancora, anche se la compagna avrebbe potuto lanciarle addosso altre maledizioni, pensò solo a tentare di vincere: Accio Cioccolata. Poteva essere così semplice aveva chiesto Al all'inizio? Forse no, ma visto che l'unica che poteva raggiungere il bottino era Ariadne tanto valeva la pena provare. La prima lezione è riuscire ad ottenere ciò che si vuole a spese degli altri. - ricordò in un altro sussurro. Ho capito bene signore? Stava forse delirando? Chi poteva dirlo. Certo è che tra la ferita, l'emorragia, l'effetto dei Dissennatori sempre più pressante intorno a loro e la troppa energia spesa Erica non sembrava passarsela tanto bene. Le mancava il colpo di grazia però, ci avrebbe pensato Al? Signor Nystrom... la cioccolata... signore...
     
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    Anonymous
    Lo vedi? Ti vuole morta. Le sue azioni non corrispondono alle sue parole. Lady Oblivion, melliflua e convincente continuava con la sua opera. Alanys si sentiva sempre più carica di rabbia, di tristezza, ma anche di smarrimento. Si era quasi sentita venire meno, per via del dolore provato e del freddo che aveva intriso le sue membra. Era scesa a terra, a carponi, leggermente piegata più sui talloni. Al... reagisci... Si prese la testa e strizzò gli occhi. Il respiro era più veloce, irregolare. "Basta!" Digrignò tra i denti quella parola, che era rivolta a tutti lì dentro, anche ai prigionieri che sembravano godere nel vederle attaccarsi.
    Scosse il capo come a voler far uscire la Lady dalla sua mente. La vista del sangue di Erica l’aveva per qualche frammento di secondo riportata alla primordiale lucidità. Era davvero quello, ciò che voleva?
    Non era quello, non era quello… Lei voleva solamente essere sé stessa senza essere presa in giro, senza doversi vergognare di quello che era e di come era. Senza vivere con il terrore di avere solo finzione e menzogne intorno a lei. Le bastava quello.
    Ma non poteva averlo. O almeno così sembrava. Sciocca. Ti basta così poco per raggiungere il tuo obbiettivo. Attacca. Così sembrava anche a Lady Oblivion, che nuovamente ritornava ad echeggiare nei suoi pensieri. Alanys tremava di freddo e i suoi occhi erano umidi di lacrime troppo scarne per rigarle il viso. In quel frangente in cui Erica non attaccava, ma pensava a se stessa, Alanys cercò di riprendere in mano la situazione, la sua mente, lottando contro quella strega che cercava di soggiogarla. L'averla chiamata sciocca aveva sortito uno strano effetto. Controproducente. Si aggrappò a quei pochi attimi di lucidità che aveva avuto, per serrare nuovamente la bacchetta nella mano, con rabbia e rinnovata stizza la puntò su Erica per poi deviare all’ultimo e mirare alla cioccolata "Geminio!" ricordava che se avesse lanciato quell’incantesimo, la riproduzione sarebbe stata istantanea. Se fosse andato a segno, come quel lampo di lucidità le aveva mostrato, ci sarebbe stata abbastanza cioccolata anche per lei. "Io e la Strange abbiamo la nostra cioccolata." Asserì lapidaria. Voleva uscire di lì.
    Si avvicinò ad Erica muovendosi a carponi. Così facendo cercava di allontanarsi da Lady Oblivion e dalla sua influenza. Non sapeva quanto sarebbe durata quella ribellione.
     
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