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-Non posso fare esorcismo- dice a un Vicktor particolarmente interessato - capisci che è una tra peggiori pratiche diaboliche di maleficio? Tu rischia di portare a te spirito diabolico.
Lascia che sia Konba a tenere maleficio per se- del resto il tipo a cui allude non gli sta neanche tanto simpatico, non vede il motivo per il quale debba fargli questo piacere.
Se è stato maledetto che si tenesse per se le sue disgrazie, chi voleva favori da lui come minimo doveva portargli rispetto.
Solleva quindi la mano e gli fa segno di andare via mentre porta in dietro i capelli di lafia della sua ultima bambola.
Somiglia vagamente a una sua compagna di corso, una di quelle che lo guardano sempre male, anche se non è sua intenzione attivarla immagina che gli faccia compagnia, e che al posto di dire "spostati negro di merda" uno di questi giorni lei gli dirà "Abasì vieni qua, siedi vicino a me".
-Orientali tutte frigide- sentenzia, poi solleva lo sguardo, ha udito dei suoni simili a quelli che produce il ragazzo che parla coi morti, non ha ancora afferrato bene i nomi, si riferisce a loro come lei, l'altra, quello quell'altro, chiara come latte, dolce come mousse, rossa come fragola.
Tra i ragazzi è "cieco come mosca" che gli fa particolarmente spuntare un sorriso ogni volta che lo pensa.
-Vieni qua amico, come stanno tuoi compagni di giornate?- ognuno ha le sue croci in fondo, certo quelle di Abasì non sono propriamente croci, anzi a dirla tutta più approfondisce gli studi più gli piace essere il sacerdote della sua tribù.
-Pensavo- gli dice sistemando davanti a se tutto il suo arsenale -il Loa è soddisfatto, tieni questa dagida- gli da la bambola incompleta - chiedo, hai tu bisogno di favore? Odi o ami qualcuno in modo da completare lei?- deve esercitarsi ma non ha nessun tipo di interesse al momento, non saprebbe chi prendere di mira, neanche le ragazze occidentali gli hanno dato modo di sentirsi ben disposto in tal senso.
Cerca di spiegarsi meglio quindi gli fa tastare con le mani quello che effettivamente è - io penso che posso usufruire di odio, se a te và, o amore. Libera scelta.
Ma prima nome su chi vuoi riversare-
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sweet but a psycho.
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Ehilà, se vi siete sintonizzati adesso, e vedete un bellissimo ragazzo alto e muscoloso che mamma mia, io una ripassatina gliela darei..Ecco, non sono io. Se vi soffermate invece su quella robina informe per terra che, lo so, vi sembrava un gatto morto male ecco, quello sono io. Un gattino probabilmente vi avrebbe fatto impietosire di più, me ne rendo conto, ma mamma mi ha fatto umano, quindi possiamo lamentarci poco. Tornando a noi..Se siete dei tipini perspicaci e vi state chiedendo cosa ci faccia a raffreddarmi le chiappe per terra con un trilione di gradi sotto zero, la spiegazione è molto meno epica di quelle fantasie birichine che, tranquilli, potete essere sinceri con me, sono certo vi stiate facendo. Ci troviamo di fronte ad un nuovo episodio di bullizziamo il cieco in perfetto stile Durmstrang, niente di più niente di meno. In questa puntata, per lo meno, potrete ammirare i muscoli di Hansen, l'aitante ragazzone che mi ha steso con un gancio destro piantato in piena faccia. Esagerato poi, gli ho solo piazzato una mano sulle chiappe. In mia discolpa, pensavo si trattasse della Garcia. ..Che forse non è una vera e propria discolpa, voler toccare il culo alla prof ma hey, l'avete vista? Io no, a dirla tutta, ma l'ho sognata qualche volta. E fidatevi, se non lo fossi già, cieco lo sarei diventato per ben altri motivi. Maaa per darvi una spiegazione un pò più consistente -seppur il culo della Garcia sia già abbastanza esplicativo di suo- mi trovo per terra con un occhio nero per via di uno scherzo del cazzo. Uno di quelli soliti, insomma. A Durmstrang ci si diverte così, sono ragazzi semplici. Vedono un cieco, gli imbrogliano che quello sia il culo della prof e non di quell'armadio di Hansen, tutto regolare. « Esagerato, secondo me gli è pure piaciuto » Mormoro mentre mi rialzo, tastando il muro per mantenermi in equilibrio. « E poi gliel'ho pure detto che pensavo si trattasse di un altro culo, più di questo? » "Magari avresti potuto togliere la mano una volta capito lo sbaglio?" Oh dettagli, le cose belle vanno apprezzate, è la prima cosa che ti insegnano da bambino. Sbadiglio, sistemandomi gli occhiali da sole sulla faccia. Devono essersi rotti per il troppo affetto di Hansen, poco fa, dato che non vogliono proprio saperne di stare dritti."Orientali tutte frigide" Sento pronunciare da qualche parte nel buio « Oh tesoro, e non hai visto i maschietti » E sto ancora camminando, diretto non so esattamente dove, quando la voce continua. "Vieni qua amico, come stanno tuoi compagni di giornate?" Lo riconosco a quel punto e mi soffermo, per poi avanzare di qualche passo. « Abaaaaasi! Sei tu? » Squittisco, sperando di aver indovinato la traiettoria e non star parlando col muro. « Scusa amico, al buio non ti vedevo » Oh che c'è? Lui è di colore ed io ci vedo costantemente nero, dai che fa ridere. « ..Vabene, faceva un po' schifo. Tutto okay comunque, a parte che si annoiano da morire » ..Non lo so ragazzi, oggi mi escono naturali che ci possiamo fare. "Pensavo" Per fortuna il mio amichetto sa come salvare la situazione (senza neanche menarmi male, il che è un traguardo) "il Loa è soddisfatto, tieni questa dagida" Allungo le mani, tastando la stoffa di quella che immagino sia una delle sue bamboline. Dio quanto adoro questo ragazzo. La gente lo trova inquietante, ma non io. Pagherei per avere le sue conoscenze. Pagherei in natura, chiaramente. "chiedo, hai tu bisogno di favore? Odi o ami qualcuno in modo da completare lei?" « Uhhh, creepy » Squittisco, ridacchiando come un esaltato « Questi regali mi emozionano, Aby, è il mio compleanno e non lo so? » Mi metto una mano sul cuore, la voce commossa. "io penso che posso usufruire di odio, se a te và, o amore. Libera scelta. Ma prima nome su chi vuoi riversare" E lui continua, in quella che mi sembra la sorpresa di un uovo di pasqua formato reale. « ..Dio, ti abbraccerei, se solo sapessi dove sei esattamente » Cinguetto, saltellando sul posto. « Ma dici davvero? E non vuoi proprio nulla in cambio? Nemmeno un bacino? Vabeh io quello te lo do uguale » Sfarfallo le ciglia, seppur inutilmente, attraverso i vetri fuxia degli occhiali da sole. Ho così tanti bulli che se cercaste sul vocabolario la definizione di bullismo, trovereste la mia foto (probabilmente appeso per le mutande alla gabbia di qualche drago di merda, per essere coerenti). Dire che avrei una lista infinita di gente a cui mandare un bel pochino d'odio di qualità buona è dir poco. « Com'è che funziona? Mi insegni? Ti prego ti prego, ti leggo la mano gratis a vita e mi sforzo di predire che queste stronze frigide muoiano in qualche modo simpaticissimo » Lo prego, rigirandomi la bambolina tra le mani. Infine, senza pensarci nemmeno troppo su, pronuncio il nome di quella stronza di « Astrid Sorensen- Nessun rancore, sia mai, ma sono più che sicuro sia stata lei a farmi menare male da Hansen, oggi. Non la voglio morta, per quello ho una lista di ben altra gente, ma prima vediamo se la magia del mio amichetto funziona davvero. -Amore! Mi accontento di nulla di permanente, giusto il tempo di farmi sbaciucchiare per qualche giorno e prenderla per il culo per sempre quando l'effetto della magia svanirà » Annuisco, soddisfatto « Puoi farlo? »
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Ride mentre con una mano pettina i lunghi capelli che ha messo alla sua nuova bambola e con l'altra la tiene ferma.
Lui è così. Per prevenzione li mette sempre lunghi, se son ragazzi poi li taglia e solo allora da loro un nome.
-Tutto vero - ha ancora il suo accento che sa di sole e sabbia del deserto, se non bastasse il colore della sua pelle almeno.
In effetti con Eirik non basta.
Quando gli chiede se non vuole niente in cambio non capisce cosa vuole dire, lui non è abituato a fare qualcosa per tornaconto personale, di solito fa e basta, del resto se ha bisogno di qualcosa fanno a lui nella sua comunità, e basta.
E pensava erroneamente che funzionasse così ovunque, anche se Eirik non sarebbe d'accordo visto come rimane sorpreso.
Nella sua comunità devono necessariamente essere abituati diversamente.
-Funziona facile, io Hougans di mia comunità quindi solo io e Mambos può fare questo, tu neanche se ci provi mi dispiace amico- non è che non voleva insegnargli semplicemente non aveva le caratteristiche per praticarlo in modo sano e sicuro.
-Tu dici a me nome, io, che a differenza tua vedo benissimo, creo bambolina con suoi capelli se ho in riserva- perchè si, era solito fare scorta di chi gli stava attorno per poter avere sempre il giusto materiale a disposizione - e poi faccio cantilena di rito finchè non attivo sistema di azione reazione- ovviamente non essendo eccelso il suo svedese e neppure l'inglese era illuminante meglio di così non riusciva a spiegarsi.
-Se tu volevi infliggere dolore ti davo spilli. Ma per amore.. - sorridi e quello che ti esce è un sorriso al quanto inquietante, per fortuna non vede - dimmi il nome- lo dice, Astrd Sorensen.
-Aaah- dice - carina lei, come aghi di cactus sparsi su culo- e a quanto pare pure Eirik non è che la venerasse.
-Abasì tutto può- quindi cerca nel suo armamentario, ovvero la sua tracolla, e legge una ad una le fialette con dentro l'occorrente.
-Io ho anche lei, quindi posso già agire- cuce i tre capelli sulla testa della bambola di pezza e solo quando ha finito se la mette in mezzo alle gambe incrociate.
Come preannunciato inizia una cantilena le cui parole sono incomprensibili, o meglio comprensibili solo a lui e alle divinità in ascolto.
-Loa, spirito potente rispondi alla chiamata di questo tuo figlio che chiede umilmente di avere più amore per questa ragazza da donare a Fenrir Kare, fino a che lui stesso non sarà a decidere che è stanco di questo amore fittizio e che lei è pronta per amore vero- un gorgoglio di gola mentre innalza la bambola come in offerta.
-Grande Loa chiedo a te ora, di infondere questo potere a dagida - e quando sente che lo spirito da lui è passato alla dagida riapre gli occhi e porge la bambolina in mano al suo amico - quando vuoi lei è già attiva, appena ti vede ragazza salta addosso senza controllo ma con ancora abbastanza coscienza in testa per poter assistere in prima persona, non assuefatta- nel caso non fosse stato chiaro continua - lei capisce tutto e non dimentica-.
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