fucked up minds

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    Lincoln,
    Rimango addolorato nello scoprire che, nonostante il tuo trasferimento, i risultati in certe materie non sembrano voler migliorare.
    So di essere stato un padre distante negli ultimi anni, ma cerca di comprendermi, veder fallire la mia unica figlia in quello che credevo, e speravo, fosse un talento ereditario mi ha distrutto, ma per te ho sempre voluto solo il meglio. Certe volte me la prendo con me stesso, se avessimo continuato col tuo addestramento forse a quest'ora saresti una occlumante e legilimens ineccepibile, invece mi sono fatto prendere dai sentimenti e ho lasciato perdere tutto.
    Finchè i tuoi voti non miglioreranno, mia cara Njörðr, considera i tuoi personali fondi mensili dimezzati. Chissà che questa mia decisione non possa spingerti a dare il massimo.
    C. Hargreeves



    Rileggo l'ultima riga della lettera qualcosa come venti volte perchè non credo ai miei cazzo di occhi. Vaffanculo. Vaffanculo. VAFFANCULO!
    In un moto di rabbia faccio a pezzi il foglio mentre un urlo mi esce dalla gola, proprio nel mezzo della sala comune. Un sacco di occhi si girano verso di me, dovrei essere felice, bearmi del fatto che qualcuno stia bisbigliando al suo compare qualcosa sul mio conto, ma non ci riesco. Quell'uomo di merda è riuscito a rovinarmi anche questo momento. Provo solo rabbia.
    Mi alzo dalla panca, incazzata nera e coi pugni serrati, e mi muovo a passo svelto fuori, diretta non so bene dove.
    Bastardo di merda! Non mi caga per secoli e all'improvviso decide di sbucare nella mia vita solo per il gusto di rompermi i coglioni, tra l'altro chiamandomi col secondo nome come per creare un senso di familiarità che non è mai esistita tra noi. Che cazzo, io ero convinta che nemmeno lo sapesse il mio fottuto secondo nome!
    Cos'è, ha finito le persone a cui fottere il cervello a lavoro e quindi ha ben pensato di dedicare del tempo a me? Vaffanculo! Non poteva starsene a farsi gli affari suoi e ignorarmi, vero? No, troppo facile. Meglio riportare a galla i bei ricordi di quando mi entrava nella testa per farmi diventare una piccola versione di se stesso. Chissà se si rende conto che è lui la causa di tutti i miei problemi... No, che cazzo dico, lui è la vittima in tutto questo. Il povero Cavendish Hargreeves, la cui unica figlia è troppo emotivamente distrutta per provare anche solo a sillabare un incantesimo mentale o che trema tutte le volte che si avvicina all'aula di necromanzia. E' stato privato di un degno erede, e quindi è solo da compatire...
    Vorrei tanto essere in grado di domare un drago, solo per il gusto di volare fino in Islanda e bruciargli il culo, a quel pezzo di sterco.
    Probabilmente tra qualche mese si dimenticherà di tutta questa faccenda, troppo preso a fare il suo lavoro, e i soldi riprenderanno a fluire, ma se così non fosse allora io come cazzo dovrei fare coi miei incubi? Non potrò più permettermi la droga e l'alcool per tenerli a bada e dormire serena. Vaffanculo!
    Senza rendermene conto nel frattempo sono arrivata a piedi fino al bosco, dove una figura non troppo lontano da me in mezzo agli alberi si sbraccia e parla da sola. Non ci metto più di mezzo secondo a capire chi sia, e mi chiedo come cazzo abbia fatto ad arrivare fin qui da solo, cieco com'è... Però non posso fare a meno di abbozzare un sorriso quando lo vedo, è così ridicolo con quegli occhiali da sole coi bordi rosa. Voglio bene a Fenrir, mai avrei detto che mi sarei affezionata a qualcuno qui dentro, anche se devo ammettere che i primi tempi gli stavo appresso solo perchè è più fottuto di testa di me ed era un ottimo veicolo per attirare occhiate e attenzioni. Ora però devo ammettere che mi piace davvero stargli intorno e fargli da bastone per ciechi, e il fatto che non sia in grado di vedermi e apprezzarmi a livello fisico mi fa sembrare le sue attenzioni ancora più speciali, come se mi volesse bene per come sono davvero. Mi fa sentire speciale, e forse sono solo castelli che mi creo in testa per sentirmi migliore degli altri e amata, ma non me ne frega niente.
    Mi avvicino a lui e con uno scatto allungo un braccio -operazione un po' complicata vista la sua altezza e il mio essere un fottuto nano da giardino- per rubargli gli occhiali e indossarli.

    Ti chiederei come sto, ma sei un cieco del cazzo, quindi darò per scontato di stare benissimo.
    Mi butto a sedere sull'erba trascinando il suo culo rinsecchito giù insieme a me, per poi avvinghiarmi al suo braccio e poggiargli la testa sulla spalla.
    Un po' della rabbia di prima è passata, anche se continuo a sentire la sua presenza dentro di me come se fosse un cazzo di tumore maligno.
    So che con lui potrei anche stare qui in silenzio tutto il tempo e non mi romperebbe il cazzo perchè per certi versi lui è il più tranquillo del duo, di solito sono io quella sempre pronta fare cazzate per attirare l'attenzione, ed è strano da dire perchè, appunto, non sono abituata a stare zitta, devo sempre farmi vedere o sentire da qualcuno... E' così che si sentono le persone normali? Quelle che non hanno problemi in testa? Basta davvero trovare la persona giusta per tenerti compagnia e far diventare il vuoto una cosa bella?

    Ti va di entrarmi nella testa? O di far resuscitare il cadavere di un uccello davanti a me?
    Senza pensarci troppo sbotto con quella che alle orecchie di credo chiunque potrebbe risultare come una richiesta parecchio strana, ma in realtà ha un senso, lui è bravo in necromanzia, forse merito anche del suo dono divinatorio, e potrebbe darmi una mano con questa situazione del cazzo in cui mi sono ritrovata per colpa di quella merda di mio padre.
    Se lo fai ti prometto che per un po' di tempo Mad Sweeney non ti entrerà più nei pantaloni.
    Cerco di scherzare facendo una battuta, ma non riesco a nascondere un lieve tremito nella voce. Fortuna che è cieco, almeno non mi toccherà spiegargli il perchè di questa cazzo di lacrima che mi sta scivolando sulla guancia.
     
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    Se siete quì per allietarvi con una descrizione sul panorama nordico vi è andata maluccio a sto giro raga, perchè avete beccato proprio l'unico coglione cieco nel raggio di mille chilometri. Alla luce di ci- Vista la situaz- Partendo da questo punto di vist- Vabeh insomma siete degli sfigati. Senza offesa ovviamente. Ciao, mi chiamo Fenrir e oggi ho deciso di essere una persona normale. Non lo so, a volte mi capita di svegliarmi strano. L'altro giorno, ad esempio, ero convinto di essere Marylin Monroe. In fondo un pò bionda lo sono sempre stato ma, al contrario di quanto mi aspettassi, non si è rivelato così caruccio riprodurre la scena della gonna svolazzina con meno novemila gradi sotto zero. Ma sì, tranquilli, vi risparmierò i dettagli. D'altra parte ve l'ho detto, oggi voglio essere una persona normale. E le persone normali non parlano dei loro gioielli congelati. "Lo sai che non durerà per molto, vero?" E no, mi dispiace Rudy, ma le persone normali non parlano nemmeno coi morti. Lo conoscete Rudolph? Non credo ve l'abbia mai presentato e probabilmente mai lo farò. Un malato di protagonismo che neanche io quando ho il ciclo. E il ciclo non mi viene quindi immaginate un pò. Ma tornando a noi, non sono un insensibile, davvero. Anche io se fossi morto diviso letteralmente a metà da una fottuta sega elettrica (mamma è sempre stata fantasiosa con le morti, che vi devo dire, un avada kedavra tranquillo ed educato faceva troppo anni '90 probabilmente) avrei avuto le mie turbe. Ma comunque a volte non lo sopporto e basta, tipo adesso. Sto camminando per i corridoi -o almeno credo, freddo non ne fa troppo e quello che tocco spero sia un muro, quindi se due più due fa ventidue..- per i fatti miei, e lui continua a seguirmi. E vi direi che almeno ho la fortuna di non vederlo, considerato il triste spettacolo quale è con la sua gabbia toracica sventrata, ma la ditta ciechi & veggenti non viene pagata abbastanza per renderti guercio anche mentalmente e quindi, in sostanza, è sempre davanti che me le ritrovo le sue budella ballerine. Gli ho pure comprato una cintura una volta, che ne so magari poteva funzionare, ma non mi ha mai dato retta. Solita scusa del eh sono un fantasma eh che tristezza non posso toccare le cose reali e che palle sempre a rivangare il passato. Che sarà mai poi, sei solo morto! Male, è vero, ma voi lo conoscete uno che è morto bene? Finora il TG non ha mai parlato di una morte per soffocamento da tette di Scarlett Johansson, quindi no. Non esiste. « Lo sai che non ti sento, vero? » "Se non mi senti perchè rispondi?" « Se non mi senti perchè rispondi gne gne gne » Lo vedete che è odioso? E poi dite che sono io E CRISTO, QUEST'ALTRO CHI E'. "Fenrir!" « No, noooo, oggi no » Urlacchio, voltando l'angolo e affrettando il passo. "Andiamo Effe!" « No » "Non puoi ignorarci così!" « Non vi sento » « Fenrir! » « CHE CAZZO VUOI? » Sbotto, girandomi verso la fonte dell'ennesima voce. Ma questa volta non vedo nessuno, il che vuol dire soltanto una cosa: si tratta di una persona reale. "Già" E immagino che la conosco pure. "Eh sì" Ed è Irina tette d'angelo. "Mi dispiace" Dio quanto vi odio. « Io volevo solo..Niente, lascia stare » « No Irina aspetta non- aspettaAaaAaAa! » Sento il rumore dei suoi passi che si affievolisce velocemente, e non ho la più pallida idea di dove stia scappando, ma provo a seguirla comunque, arrancando in avanti fin quando non vado a sbattere contro qualcosa. Mi fermo, battendo le palpebre inutilmente, e d'istinto inizio a tastare. Però, non me la ricordavo così alta. E questa cos'è? « Mi stai puntando la bacchetta contro? » « ..Ti concedo cinque minuti per scappare, Kare. » Non era una bacchetta. "Eh no" E l'ho appena strizzato a quell'armadio a dieci ante di Krueger. "Già" Dio che giornata di merda.

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    "Andiamo, non fare l'offeso" « Non ci parlo con te » "Mi stai parlando" « ...Fottiti » Squittisco « E anche tu. O e tu, tu in particolare! » « Vaffanculo, coglione! » Mi risponde una voce che non mi appartiene. « No amico, tu sei perfetto just the way you areee! » Urlacchio inutilmente, prima di sospirare, affranto. Oggi non è proprio la mia giornata. Non che gli altri giorni lo sia, eh, ma insomm- QUALCUNO MI TOCCA. « AAAH! » Urlacchio come una scolaretta, mentre mi sento sfilare via gli occhiali dalla faccia. E' gentile Kruggy, a togliermi gli occhiali prima di menarmi male. « Krueger se me li levi perchè la gente con gli occhiali non si picchia, lo sai che rimango comunque cieco, sì? Disabilità batterebbe miopia, a livello di umanità. Non per giudicarti » Che ne so, magari tra poco è Pasqua e il fioretto di non piantarmi un palo in culo me lo concede. "Ti chiederei come sto, ma sei un cieco del cazzo, quindi darò per scontato di stare benissimo" Ma alla fine mi rendo conto che no, non è Krueger. E dovrei esser felice perchè questo significa che non verrò appeso chissà dove, ma in realtà felice lo sono perchè so chi ho davanti, finalmente. Link, quella fatina bellissima della mia Link. In realtà non ne ho idea se è una fatina, e neanche se è bellissima, ma poco mi frega. Mi piace la sua voce, mi piace il suo profumo, mi piace il suo modo di fare, se poi in realtà ha cinque occhi e due nasi sulla faccia non me ne può fregar di meno. « Sei bellissima -e modestissima- tesoro. E se te lo dice un cieco, te la puoi segnare » Ridacchio e le sorrido, senza sapere effettivamente dove guardare. Non mi piace non avere gli occhiali sulla faccia. Mi danno l'illusione di essere ancora normale, mentre coprono quello spettacolo deprimente che sono i miei occhi ormai. Ma lei è Link, e certe libertà gliele lascio prendere quando e come vuole. So che non mi giudicherebbe mai. A volte mi chiedo quale strano problema mentale abbia, per essere amica di un ammasso di sfighe, psicopatie e horror anni '80 come me. All'inizio pensavo che non sarebbe durata, sapevo cosa si dicesse in giro sul suo conto, e di gente che mi si avvicina solo per curiosità, pena, o chissà quale altra stronzata ne ho incontrata davvero tanta, eppure lei è ancora quì. E a me piace che sia quì. « Waaaa! » Urlicchio di nuovo non appena mi sento tirare a terra, e sto per lamentarmi, quando la percepisco avvinghiarsi al mio braccio e poggiarmi la testa sulla spalla. Penso stia per dire qualcosa, ma rimane in silenzio, a stringersi semplicemente a me. C'è qualcosa che non va e lo riesco a vedere anche se non ci vedo un cazzo. Insomma, ragazzi, Link che non parla ha sicuramente qualcosa che non va. Ma non dico nulla, mentre sospiro, poggiando il mio mento sulla sua testolina. Se è silenzio ciò di cui ha bisogno, è proprio ciò che le darò. Siamo gente strana che ha momenti strani. Certe volte vuoi semplicemente avere qualcuno vicino su cui sai di poter contare. Con cui sai di poter rimanere in silenzio anche per ore, ma insieme. Perchè essere soli, ma esserlo in due, fa un pò meno schifo. "Ti va di entrarmi nella testa? O di far resuscitare il cadavere di un uccello davanti a me?" Una richiesta strana probabilmente per chiunque, ma che a me non sconvolge più di tanto. Ve l'ho già detto, siamo gente strana che ha momenti strani. Mi scosto un pò, girandomi verso di lei, mentre tengo lo sguardo fisso nel punto in cui me la immagino. "Se lo fai ti prometto che per un po' di tempo Mad Sweeney non ti entrerà più nei pantaloni" E a quel punto lo sento, quel tremolio nella sua voce che, anche se brevissimo, accende una lucina in quel buio perenne. « Mmh..Non lo so..In realtà iniziava a piacermi... » Scherzo, col solito tono misto tra morte e ironia, un classico « Tutte quelle zampette pelosine dentro i miei pantaloni.. » E dicendo ciò le percorro un braccio con due dita, come per mimarle « E' una roba di cui posso vantarmi quando si parla di conquiste con gli altri maschi alfa. Vuoi togliermi anche questo? » Rido, scostandomi. « Dai, cosa c'è che non va? » Vorrei tanto vederla, in questo momento, ma tutto ciò che posso fare è immaginarmela mentre i miei occhi, vitrei, continuano a fissare un punto indefinito. « Te lo resuscito un uccellino se vuoi, ma l'ultima volta che ci ho provato, e stavo abbastanza fatto come..sempre, non è finita benissimo » Faccio una smorfia, mentre mi scopro il polso del braccio sinistro, dove ricordo mi abbia morso. Non so se sia rimasto il segno, ma male fa male. « Ho avuto paura di diventare uno strano zombie mezzo pollo mezzo umano per almeno due settimane » Rido, poi sospiro, stancamente, e le avvolgo le spalle con un braccio, per stringerla a me. « Se mi rendi..partecipe, posso leggerti la mano- Dimmi cosa ti turba. Troviamo una soluzione. -Magari ci predice che ti sposerai con Jason Momoa e che fai, te lo fai scappare? » Mi mordo il labbro inferiore, per enfatizzare ulteriormente la mia frase, poi ridacchio. Sdrammatizzare è la chiave in un mondo di merda.
     
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    Riesce sempre a trovare un modo per farmi ridere, è questo quello che mi piace di lui, uno dei motivi per cui riesco ad apprezzarlo come essere umano invece che come semplice dispenser di attenzioni. Io non credo di essere mai stata brava a sdrammatizzare su certi argomenti, si può sempre sentire una venatura di odio nella mia voce quando ne parlo, invece Fenrir sembra prendere tutta con una leggerezza che definirei invidiabile.
    Se ci fosse stato lui al posto mio quando mio padre mi entrava nel cervello per torturarmi sono certa che gli avrebbe risposto per le rime, non sarebbe mai rimasto immobile a gridare mentre dei cadaveri lo trascinavano sotto terra, anzi, probabilmente avrebbe persino iniziato a conversarci in stile pomeriggio inglese davanti a tè caldo e biscottini. Forse aveva ragione il vecchio Cavendish, ero debole e lo sarò sempre, non riesco nemmeno a chiedere aiuto come si deve perchè ho troppa paura delle conseguenze, perchè è più facile crogiolarmi in questo stato emotivo del cazzo piuttosto che sforzarmi a uscirne.
    Il mio migliore amico è cieco come una talpa, fottuto di testa come pochi e preso di mira da molti, ma in momenti come questo darei qualsiasi cosa per avere la sua, di vita. Per non parlare del suo sesto senso... Ha già capito che qualcosa non va, non che io abbia fatto chissà che cosa per nasconderlo -lo volevo davvero, poi?- e mi lascio stringere dal suo abbraccio cingendogli a mia volta la vita col braccio destro. Quanto cazzo è magro, ci credo che coi bulli di qui non ha vita facile...

    Se ti fossi trasformato in un ibrido pollo-umano sarebbe stato figo però, avrei potuto tingerti le piume di viola e verde e farti fare un figurone.
    Rido mentre mi immagino la scena: un volatile enorme, colorato come se avesse appena finito di prendere parte a un gay pride e che se ne va in giro con il suo bassissimo quoziente intellettivo mentre sbatte contro ogni cosa perchè la trasformazione non ha gli ha giovato alla vista per un cazzo.
    E chi diavolo sarebbe Jason Momoa? Un altro dei tuoi adorati attori babbani?
    Non è la prima volta che F se ne esce con nomi di persone a me sconosciute, gli piacciono i film che producono fuori dal mondo magico e mi chiedo come cazzo faccia ad apprezzarli appieno vista la sua condizione. Io non sono mai stata un'esperta riguardo a quel genere di cose, non che odi i babbani o i mezzosangue, ma non mi hanno mai attratta del tutto i loro passatempi. Eccezion fatta per certi alcolici e droghe, ovviamente. I babbani sono bravi con quel tipo di diversivo mentale, gliene devo dare atto.
    Mi giro verso il mio amico, il braccio ancorato sul suo corpo e con nessuna intenzione di lasciarlo andare, per il momento. Mi tolgo i suoi occhiali da sole così da poterlo osservare meglio, non che mi servano poi molto visto che il cielo di questo posto pare tendere sempre al nuvoloso.
    I suoi occhi sono avvolti da una patina azzurrina che va un po' a coprire il colore originale delle iridi, ma se li si osserva bene si può notare un pizzico del verde che prima li occupava... So che non è sempre stato cieco, ma non conosco i dettagli, mi sarebbe piaciuto conoscerlo quando ancora era in grado di vedere. E no, non perchè così mi avrebbe potuta ammirare in tutta la mia bellezza, ma perchè... Non lo so. Semplicemente lo avrei voluto prima nella mia vita, tutto qui. Credo che mi avrebbe voluto bene già allora, e io a lui. E scommetto che aveva degli occhi bellissimi.
    Allungo la mano libera verso il suo viso, spostandoglielo appena per fare in modo che il suo sguardo sia puntato verso di me, invece che verso l'albero alle mie spalle. Dovrei raccontargli tutto? Sarei certa di avere ancora più attenzioni da parte sua, in caso, ma stranamente non è il mio obiettivo primario in questo momento. Forse ho davvero solo bisogno di sfogarmi con qualcuno, con un amico vero da cui non mi faccio usare liberamente in cambio di affetto... Cristo, pensare da essere umano normale non fa per me.

    Ti ho mai raccontato del perchè ho paura di varcare la soglia dell'aula di necromanzia?
    La mia è una domanda retorica, certo che non gliel'ho mai raccontato, è molto più comodo lasciare quell'aura di mistero intorno e far chiacchierare la gente piuttosto che svelare l'arcano e far perdere interesse. O peggio, trovare qualcuno che ti sproni a guarire dalla tua situazione di merda.
    Sospiro mentre gli carezzo una guancia, per poi far ricadere la mano nel mio grembo. Glielo sto per raccontare davvero? Ebbene si, a quanto pare per una volta non ho paura delle conseguenze.

    Mio padre è un legilimens, quando ero piccola per addestrarmi mi entrava nella testa e mi mostrava cose orribili, tra cui dei morti che si risvegliavano per trascinarmi nel loro regno. Da allora ho paura di qualsiasi cosa abbia a che fare con la necromanzia e gli incantesimi mentali, e i miei voti in queste materie ne risentono. Adesso lo stronzo mi ha dimezzato i fondi finchè i miei voti non miglioreranno, per questo ho bisogno del tuo aiuto.
    E' stato più facile del previsto, come togliersi un cerotto tutto di un colpo. Lo stringo ancora di più a me, sperando che percepisca la mia espressione supplichevole. Non gli romperei così tanto il cazzo se non sapessi che di lui mi posso fidare, che su di lui posso contare davvero.
    Fai tornare in vita qualcosa o che cazzo ne so, ma obbligami a guardare, a restare. Anche perchè se non lo fai non potrò più offrirti dell'alcool per un bel pezzo.
    L'ultima è una piccola aggiunta scherzosa, ma tristemente vera. Come faremo a divertirci senza vodka in questo posto di merda?
     
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    "Se ti fossi trasformato in un ibrido pollo-umano sarebbe stato figo però, avrei potuto tingerti le piume di viola e verde e farti fare un figurone" Voi ci scherzereste mai su degli animali resuscitati? Probabilmente no, ammenochè non siate dei fottuti di testa come noi, s'intende. Bene, il fatto è che è proprio questo ciò che mi piace di Link. Sin dal primo momento in cui è entrata a far parte della mia vita di merda, ha sempre viaggiato sulla mia stessa lunghezza d'onda. Un'onda che chiunque definirebbe inquietante, e certo è che non vi si potrebbe dar torto, con il nostro parlare di morti e croccantini per tarantole o ratti, ma che lei è sempre riuscita a varcare senza sforzo alcuno. E non so esattamente quanto sia un bene per Lincoln essermi così compatibile, anzi sono più che certo che positivo non lo sia affatto, trovarsi così affine ad uno schizzato come me, ma al momento poco mi importa. Stiamo bene così, nel nostro essere due tizi inquietanti che dicono e fanno cose inquietanti, perchè sforzarsi di migliorare in un mondo che ci masticherà in ogni caso? « Che prospettiva meravigliosa? » Ridacchio allora, alle sue parole, immaginandomi quello scenario raccapricciante e divertente al tempo stesso, un pò come chi lo ha appena proposto, dopotutto. « In quel caso sarei stato il più bel gallo del pollaio, letteralmente » Faccio una smorfia, prima di risucchiare verso dentro un po' d'aria in un'espressione di gravissimo stupore, nell'appurare la sua grave mancanza. « Se ti vedessi, ti starei guardando sconvoltissimo, ora come ora » La prendo in giro, il tono di voce teatralmente sconvolto. So quanto nel mondo magico, il nostro mondo, certi nomi siano piuttosto sconosciuti, ed è proprio per questo che mi piace nominarli comunque. Per sembrare ancora più normale, insomma. « Jason è il motivo per cui rimpiango ogni notte di esser diventato cieco. Dobbiamo farti una cultura al riguardo quanto prima, bimba » Non so perchè, ma mi piace chiamarla così. Forse perchè me la immagino piccina, morbida e col faccino carino. E sono sicuro che carina lo sia davvero. Me la sono fatta descrivere alcune volte, da qualcuno. E no, non l'ho mai chiesto a lei, perchè non voglio pensi che io possa giudicarla in qualche modo differente per il suo aspetto fisico. Come ho già detto la accetterei in qualsiasi maniera, e credo si tratti di semplice curiosità, la mia. Dicono che abbia i capelli d'argento e gli occhi di ghiaccio, ed io invidio un po' quegli stronzi che possono vederla, ma che commentano il tutto con un annoiato "una tipa inquietante, non ti perdi poi tanto". Credo di aver dato una testata sul naso a qualcuno, giorni fa, per questo motivo. Questo però a Link non ditelo. Non sanno cosa voglia dire passare così tanto tempo con qualcuno e non sapere nemmeno come sia fatto il suo sorriso. E inquietante o meno che sia, sono sicuro che è bellissimo. Sospiro allora, quando sento la sua mano sfiorarmi il viso, per spostarlo un pò. « Grazie » Mormoro, con un debole sorriso a piegarmi le labbra. Mi piacciono questi gesti di premura che ha nei miei confronti alcune volte, e mi chiedo se magari un giorno si stancherà. La conosco da relativamente poco, dopotutto, e chissà forse passato l'entusiasmo della novità capirà che un amico così problematico è una bella rottura di palle da portare avanti. « Stavo facendo gli occhi dolci a qualche alberello, eh? Poverino, sedotto e abbandonato. Scusa cuore » Commento però, per sdrammatizzare, lo sguardo adesso fisso laddove lei mi ha condotto. Probabilmente la sto guardando in viso, adesso, ed anche se tutto ciò che riesco a scorgere è un'ombra confusa tra mille altre, sorrido. "Ti ho mai raccontato del perchè ho paura di varcare la soglia dell'aula di necromanzia?" Scuoto la testa a quella domanda. Ha sempre avuto una particolare avversione per quella materia, Link, ma non mi sono mai interrogato troppo sulla questione. E' misteriosa, lo è sempre stata, e tante sono le domande che vorrei farle, di giorno in giorno, circa il suo passato e cosa la spinge a certi atteggiamenti, ma mi sono sempre risposto che se c'è qualcosa che vuole raccontarmi lo farà di sua volontà, prima o poi, immagino. « Immagino non sia per la Garcìa, mh? Perchè spaventosa non è proprio il primo aggettivo che mi viene in mente pensando a lei.. » Ridacchio, mentre mi piego sotto la sua carezza come un micio in cerca di coccole, socchiudendo gli occhi. Ma li riapro non appena la sento allontanarsi ed iniziare a parlare. Mi racconta verità di sè che non ho mai conosciuto, lasciandomi entrare in scenari che probabilmente non avrei mai immaginato. Un genitore di merda, un figlio abusato, la storia che si ripete. Quasi la riesco a vedere, lì, in mezzo al buio, rinchiusa nella propria mente, incapace di uscirne. La vedo a chiamare urlante un aiuto che non le verrà dato, a sperare in una luce che non si accenderà mai. Mi rispecchio in quella visione che ho di lei, in quella paura e quell'angoscia, e per questo sospiro, calando il capo. Eravamo dei bambini. Siamo ancora dei fottutissimi bambini cresciuti prima del nostro tempo. « Che padre di merda » Sibilo, una nota di rabbia a tradirmi. Mi fa strano sentire un tono così serio e nervoso trapelare dalle mie stesse labbra, ma posso farci ben poco. Se mi trovassi il signor Hargreeves sotto mano in questo momento, credo che ben poche cose mi fermerebbero dal lanciargli più di un crucio addosso. E mi immagino la scena, con una sadica minuzia di particolari, e più lo faccio più sento bisbigliare voci sopra a voci, da qualche parte nella mia testa, come tutte quelle volte in cui mi sento così. Tutte quelle volte in cui percepisco i miei fantasmi volermi spingere ad oltrepassare un baratro che, non so perchè, sento di aver già valicato e dal quale è impossibile tornare indietro. Ma scuoto la testa alla fine, e l'indefinito volto ricoperto di sangue del signor Hargreeves abbandona la mia mente, lasciando dietro di sè il solito ed anonimo buio. Batto le palpebre più di una volta, per tornare coi piedi per terra. « Mi..Mi dispiace per quello che ti ha fatto » Borbotto, nonostante non mi siano mai piaciute certe frasi di circostanza. Ma la verità è che mi dispiace davvero, la verità è che avrei voluto conoscerla prima, per provare ad aiutarla in qualche modo. Tutto ciò che posso fare adesso tuttavia è limitarmi a stringerla a me più di prima, impotente. Potrei dirle che la capisco, che abbiamo avuto un'infanzia di merda entrambi, che non è la sola ad aver fronteggiato dei genitori di merda, ma decido di restare in silenzio. Non è il mio momento ma il suo, non è il mio dolore ma il suo. « Quindi il bastardo è ancora vivo » Valuto, ridacchiando debolmente, una volta che lei ha finito di parlare. « Se ti può interessare, conosco più di dieci modi per far sparire un cadavere, eh, giusto per informarti, non ti sto suggerendo nulla » Scherzo, ma nemmeno poi tanto, prima di sospirare a fondo ed annuire. « E va bene, vediamo quello che possiamo fare...- Mormoro, sovrappensiero -Mi piaci da ubriaca, è più facile toccarti le tette inventando scuse! » E mi spingo in avanti poi, per lasciarle uno schioccante bacio sulla guancia. Mi alzo con un balzo, infine, trascinandola assieme a me, sbattendo l'uno contro l'altra. « Opsie » Squittisco, dispettosamente, tastandole le braccia per poi poggiarle entrambe le mani sulle spalle « Andiamo a cercare qualcosa di morto, bimba, su! »

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    [...] E alla fine lo troviamo, qualcosa di morto. Un piccolo uccellino del quale non riesco ad identificarne la razza, ma a tastarlo, a giudicare dal terribile taglio che gli squarcia il collo esile, deve esser morto davvero male. Le piume delle ali sono congelate, ed il sangue è incrostato sotto le mie dita. « Okay, sei sicura? » Domando, quasi a volermi sentir dire di no. La voglio aiutare, voglio farlo davvero, ma non so quale effetto possa avere su di lei tutto ciò. Mi passo entrambe le mani sulla faccia, stropicciandomi gli occhi e le guance, poi sospiro, alzando il capo. « Vabene baby, è il tuo momento » Annuncio, rivolto al piccolo cadavere, il suo sangue che -lo sento- mi sporca le dita. Estraggo la bacchetta a quel punto, poggiandola sull'animaletto: gliela punterei contro e basta, se solo ci vedessi. Ma in questi casi, meglio non sbagliare mira. Quindi, portandomi le dita sporche di sangue in bocca, pronuncio alcune formule. No, questa trashata del sangue non è necessaria, ma a me piace farla comunque, mi fa sentire più vicino a chi sto evocando. Per i primi istanti non succede nulla, ma infine percepisco qualcosa muoversi, sotto la punta della bacchetta. Un incantesimo base, non una vera e propria resurrezione. Più un richiamare per qualche momento lo spirito del povero malcapitato entro il proprio cadavere, costringendolo a rivivere gli ultimi attimi di vita. Lo sento battere le piccole ali, in quel disperato tentativo di volare, scappare. Ma non ci riesce, e per qualche momento mi sembra quasi di rivivere in prima persona quei momenti, mentre chiudo gli occhi. Ho paura, non riesco a respirare, mi sento soffocare mentre lo squarcio sul collo si apre sempre di più, lasciandomi affogare nel mio stesso sangue. Poi un gracidare disperato, un lamento funebre, un ultimo grido, la sua morte che diventa la mia morte. Ed infine il silenzio. Batto numerose volte le palpebre, ritornando alla realtà e sfuggendo da quell'allucinazione, mentre riprendo fiato. Qualcosa di caldo mi riga una guancia, ed io la scaccio via. Odio queste cazzo di lacrime insanguinate, sono così fottutamente difficili da nascondere. E odio anche non riuscire a trattenerle, tutte quelle volte in cui entro in contatto con l'altra dimensione. Dovrei essere abituato, ormai, eppure, nonostante ci scherzi sempre sopra, non sono ancora capace di non immedesimarmi, ogni volta. Di non morire un po' anche io. Forse mamma aveva ragione a dire che sono completamente inutile. Forse sono la persona meno adatta per aiutarti, Link. « Un po' deprimente come spettacolo, eh? » Borbotto tuttavia, tirando su col naso e ricercandola da qualche parte con lo sguardo, inutilmente. « Sei ancora quì? Come..- Sospiro -Tutto okay? »
     
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    Mi lascio stringere tra le braccia di Fenrir ancora più di prima, stupendomi di come il suo corpo magro sia in grado di portare così tanto calore. Mi abbevero alla fonte del suo affetto andando così a riempire del tutto, sebbene per pochi attimi, tutti quegli anni di vuoto che sono stati la mia vita familiare: padre di merda e madre sempre distante, troppo per accorgersi dei danni che mi venivano inflitti ogni giorno. Ogni tanto mi chiedo se mamma lo avrebbe mai fermato se solo avesse saputo delle tecniche educative del marito, o se avrebbe approvato e in realtà era sempre stata d'accordo riguardo a tutto quanto... In questo caso allora direi che la morte se l'è ben che meritata. Nessun genitore decente farebbe mai provare alla sua unica figlia un tormento del genere. Mai.
    Però adesso sono fortunata, nel senso che si ok ho un sacco di problemi mentali ed emotivi che forse non guariranno mai, ma almeno ho F con me in questo momento, e spero per sempre. Sarebbe bello se una volta usciti da questo triste buco che chiamano scuola diventassimo tipo coinquilini o cazzate simili, almeno sarei sicura di divertirmi ogni santo giorno. E poi lui mi vuole bene davvero, lo so. Sembrava sinceramente arrabbiato per il raccontino su mio padre, non fingeva. O almeno spero. Se così non fosse allora sarebbe un attore tremendamente bravo, e a me non importerebbe nemmeno perchè sarebbero pur sempre attenzioni, no?
    ...No. Sento che se dovessi scoprire che la sua sia tutta una finzione potrei starci male, piangerei e mi incazzerei sul serio. Perchè, che io lo voglia o no, questo cieco del cazzo è importante per me anche perchè altrimenti non gli avrei chiesto aiuto. Non starei così tranquilla tra le sue braccia. Non riderei anche in momenti del cazzo come questo, quando mi sento vulnerabile.

    Oh si, quando avrò bisogno della sua eredità verrò a farti un fischio.
    Sghignazzo, consapevole che in fondo come idea non mi dispiacerebbe nemmeno. Cavendish Hargreeves si merita di morire per quello che mi ha fatto e tutti i problemi che ne sono conseguiti, ma sono altrettanto consapevole del fatto che non sarei mai in grado di farlo. Lui è un mago potente, e io solo una ragazzina spaventata. Mi entrerebbe nella testa per non farmene uscire mai più questa volta, lo so, e impazzirei giorno dopo giorno tra urla e pianti isterici... Ma un giorno crescerò e se ne sentirò ancora il bisogno allora il corpo di mio padre andrà a tenere compagnia a quello di mamma al cimitero. Marciranno insieme come le persone putride che erano.
    Rido di nuovo quando il mio migliore amico mi molla un sonoro bacio sulla guancia, felice di sapere che è intenzionato a darmi una mano sul serio. Non che mi aspettassi altra risposta da lui, sinceramente, ci siamo sempre l'uno per l'altra in caso di bisogno e specialmente se ci sono di mezzo situazioni fottute di testa.

    Non hai bisogno di scuse per toccarmi le tette, idiota.
    Gli dico mentre mi lascio trascinare in piedi, per poi alzarmi sulle punte e lasciargli a mia volta un bacio sulla pelle macchiata di barba. No, lui di scuse con me non ne ha affatto bisogno, forse le persone che palpa "per sbaglio" mentre arranca per i corridoi di Durm si, ma a me piace che mi metta le sue manacce da strambo addosso. Ogni tanto credo che mi piaccia persino troppo, ma non ne sono sicura, e la mia testa è già abbastanza confusa di suo per aggiungerci ulteriori teorie e supposizioni sulla mia vita emotiva e sentimentale, quindi meglio chiudere il tutto momentaneamente in un cassettino. Lo ritirerò fuori più tardi, quando la caccia al morto sarà finita.


    Djul95A
    Abbiamo trovato un uccellino, dal petto maculato si direbbe essere un tordo, ma non ne sono del tutto sicura, se si fosse trattato di una creatura magica l'avrei individuata come niente, ma con gli animali più comuni fatico ancora un po'... Comunque, il poveretto non si direbbe essere morto proprio benissimo: il collo è squarciato e alcune piume sono sparse intorno a lui, potrebbe essere stato un piccolo cucciolo di drago, uno dei tanti che vivono nella zona ed è strano perchè solitamente non uccidono mai per divertimento, non come certi esseri umani. Forse è stato uno degli idioti della scuola che per farsi figo di fronte alla squinzia di turno ha ben deciso di mostrare la sua potenza uccidendo una povera bestiola indifesa. Io non potrei mai farlo, nemmeno per mettermi in mostra, e sentirlo dire da me è ben strano però ho sempre rispettato gli esserini ricoperti di peli, piume o scaglie, fin da piccola mi sono sempre sembrati così affascinanti ed eleganti nelle loro movenze e nell'aspetto. E poi, loro non hanno bisogno di costanti attenzioni, se la sanno cavare bene anche da soli già da piccoli. Persino la mia fottutissima tarantola è migliore di me.
    Sicurissima.
    Dico mentre mi siedo di fronte a Fenrir e al piccolo corpo morto, mi stringo le ginocchia al petto appoggiandoci sopra il volto, in attesa. Sicura lo sono davvero, per ora, ma non posso nascondere il nodo allo stomaco e l'inquietudine che mi avvolgono come un velo tutte le volte che mi trovo davanti a qualcosa privo di vita. E' solo un cazzo di uccello Link, porca puttana! Non può farti niente!
    Per un istante distolgo lo sguardo quando F gli punta contro la bacchetta e inizia a bisbigliare la sua formula, ma mi obbligo a girare la testa e a guardare mentre il piccolo corpicino torna a muoversi. Sbatte le ali e muove il becco come se non fosse mai stato ucciso, come se volesse tornare per aria a veleggiare nel parco insieme alla sua famiglia... E io ho paura.
    Nella mia testa il tordo diventa improvvisamente enorme e nero, un portatore di morte pronto ad avvolgermi e portarmi nel suo regno dove sarò prigioniera per sempre. Scuoto la testa nel tentativo di scacciare quell'immagine di merda e concentrarmi sui fatti, ma è difficile. Sento le mani che tormentano i miei incubi mentre mi toccano e colpiscono, ma questa volta sono zampe di volatile dotate di artigli che graffiano e strappano pezzi di carne... No! Smettila Link!
    Strizzo gli occhi mentre coi pugni mi colpisco velocemente le tempie e realizzo che tutto il male che mi è stato fatto per anni mi ha resa debole, proprio come diceva mio padre.
    No! No no no! Non gli daremo questa soddisfazione! No! Non sono quello che dice lui, non lo sono!
    Riapro gli occhi di scatto, giusto in tempo per vedere l'animaletto che emette il suo movimento finale. Tutte le sensazioni che sentivo prima svaniscono in un istante, lasciando spazio alle lacrime. Mi sento inutile. Stupida. Vorrei dirmi che come primo tentativo non ha fatto così schifo, ma non è vero. E ora non posso fare a meno di sentirmi una merda nei confronti di Fenrir, sembra provato forse persino più di me e lo guardo asciugarsi una delle sue lacrime insanguinate dalla faccia. Ho fatto fare al mio migliore amico uno sforzo del genere e non sono stata abbastanza brava da assistere senza farmi venire una cazzo di crisi di merda.
    Striscio fino a lui in silenzio per poi avvinghiarmi nuovamente al suo petto, questa volta senza preoccuparmi del fatto che gli sto inevitabilmente bagnando la divisa con le mie lacrime del cazzo.
    Una voce nella mia testa dice che dovrei arrendermi, che in fondo è tutto inutile perchè avrò sempre paura dei morti e non vincerò mai, e forse dovrei ascoltarla e convincermi di essere nata perdente... Però non voglio. Devo ricominciare a prendere in mano la mia vita, almeno in questo senso, non voglio più sentirmi una schiava della mia testa, non mi piace per niente. E poi lo devo a F, per quello che ha fatto per me, non voglio che il suo sforzo sia stato vano anche perchè non voglio perderlo visto che nulla gli vieterebbe di mandarmi a cagare se tutto questo casino che ho tirato su dovesse risultare inutile.

    Andrà meglio... Come primo tentativo ho fatto un po' schifo, ma alla fine ho guardato. La prossima volta andrà meglio, sempre che ti vada ovviamente, non voglio obbligarti e non mi piace vederti piangere, mi fa sentire una merda.
    Gli confesso mentre tiro su col naso e mi levo le lacrime dalle guance con la manica della divisa. Stupido cretino, perchè devi farti voler bene in questo modo? Non potevi essere come tutti gli altri e usarmi e basta invece che aiutarmi? Io sono egoista, ecco cosa sono. Non me ne frega niente degli altri e dei loro sentimenti... Peccato che non sia vero, ora lo so. Se quegli altri fossero il cieco strambo che sto stringendo allora si che mi importerebbe. Fanculo.
    Grazie. Ti voglio bene.
    Gli bisbiglio con un sorriso sulle labbra, so che non può vederlo, ma mi convinco sia in grado di percepirlo. Mi mordo il labbro per un istante, sovrappensiero, per poi avvicinarmi alla sua faccia e lasciargli un bacio sulla bocca. Come ho detto, fanculo, se la mia testa è confusa allora mi lascerò trasportare dall'istinto, e in questo momento mi urlava di fare questa cazzata. Fanculo.
     
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  6. sweet but a psycho
     
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    Ci sono momenti in cui non poter vedere il mondo mi piace, e pure parecchio. Strano da dire, forse pure poco credibile, ma essere cieco -talvolta- non è poi così male. Quando non vedi tutto ciò che ti capita attorno estraniarti è facile. Non puoi invischiarti in problemi che non vedi. Non puoi lasciarti travolgere da situazioni che, per forza maggiore, non ti colpiscono direttamente. Per questo motivo vien da sè che essere insensibili quando sei cieco è cosa assai semplice, se non addirittura giustificata. Generalmente non verrà mai nessuno a chiederti cosa tu abbia provato nello specifico, in un determinato contesto in cui, letteralmente, non hai visto niente. E tu stai lì, senza lasciarti coinvolgere più di tanto, perchè la maggior parte delle volte così è. La maggior parte delle volte a te non frega proprio un cazzo di quel mondo che sembra ormai non appartenerti più. Ciò che succede nella luce è affare degli altri, in quella scissione innaturale ma al tempo stesso così facile da compiere. A te, alla fine dei conti, appartengono oramai soltanto le tenebre, il buio, e tutta quella statica monotonia che li caratterizza. Ma, qualche volta, accade qualcosa, persino in mezzo al nulla. Qualche volta qualche lucina si accende, e tu ne riesci a scorgere soltanto i contorni tremolanti. E sai che è lì, che potresti raggiungerla, che sarebbe così fottutamente facile farlo...Se solo ci vedessi. Se solo anche tu appartenessi ancora al mondo degli altri. Ed è in questo baratro di merda che mi trovo, al momento. Attendo una risposta da parte di Link, ricercandola inutilmente con lo sguardo. Tutto ciò che vedo sono ombre su ombre, tutto ciò che sento sono voci su voci, ma non la sua. Se ci vedessi sarebbe tutto così semplice. Se fosse scappata potrei correrle dietro. Se fosse svenuta potrei provare a farla riprendere. Se si trovasse in chissà quale stato di shock potrei fare qualcosa per aiutarla. E invece no, sto quì, a fissare il buio, in attesa di un qualsiasi segnale che tarda a venire. Ma alla fine arriva, questo segnale di merda, ed io rimpiango quei momenti di nulla più totale. Sì lo so, ve l'ho menata tre ore su quanto il mondo sia brutto e cattivo con me, ma a volte, semplicemente, è impossibile restare indifferenti. Sarebbe stato tutto più facile, se quella puttana di mia madre mi avesse tolto tutto il resto, assieme agli occhi. E invece no, eccoci quì, con un lavoretto fatto a metà e pure male, una Link che piange, ed un Fenrir (che poi sarei io, che culo) che non ha idea di cosa fare. La sento stringersi a me, singhiozzando, la divisa che va bagnandosi sotto le sue lacrime. Non la vedo, ma non mi piace affatto sentirla così. Mi sento in colpa, mi sento responsabile, e non so nemmeno perchè. Non è colpa mia se suo padre è uno stronzo. Generalmente non me ne fregherebbe un cazzo. Insomma quì a Durmstrang se non hai traumi infantili potenzialmente letali non ti ammettono. Ci siamo abituati, ci sono abituato. Eppure non ci riesco a farmela scivolare addosso questa volta. A risolvere il tutto con una pacca sulla schiena di circostanza ed una stretta di spalle. No, in questo caso..Mi dispiace. E wow..Cazzo, questa sì che è nuova. « Hey.. » Mi ritrovo a mormorare dunque, allungando le braccia quel tanto che basta per stringerla a me. Cosa si fa in questi casi? Dio non sono ancora abbastanza fatto per questo. « Nooo shh...- Le accarezzo i capelli con una certa delicatezza. Non so perchè, ma ho quasi paura a toccarla. Io, che le piazzo le mani sul culo un giorno sì e l'altro no ma solo perchè scelgo le tette, ho paura a toccarla. Il fatto è che mi sembra così fragile e vulnerabile al momento, che potrei spezzarla irrimediabilmente al minimo movimento sbagliato. Ed io non voglio che si spezzi. Cazzo non mi piace che stia così male. Sono io lo schizofrenico che ha sempre qualche problema del cazzo Link, andiamo! -E' okay, ci sono io » Lo stesso coglione che ti ha ridotta così per non averti avvertita che si trattava di una pessima idea « Che culo eh? » Senso di colpa, ecco cos'è. Senso di colpa di merda che mi fa sentire un impotente del cazzo. Perchè non posso aiutarla? Perchè è come se ogni sua lacrima sia capace di aprirmi una lacerazione bollente sul petto? Sospiro, incapace di fare molto altro, mentre poggio il mento sulla sua testolina. Cavolo, quanto è piccola. Non mi sognerei mai di fare del male ad una creaturina così. Ed il fatto che quel coglione di suo padre l'abbia sempre fatto nonostante tutto mi fa incazzare ancora di più.

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    "Andrà meglio... Come primo tentativo ho fatto un po' schifo, ma alla fine ho guardato. La prossima volta andrà meglio, sempre che ti vada ovviamente, non voglio obbligarti e non mi piace vederti piangere, mi fa sentire una merda" « Oh beh » Borbotto a quel punto, alzando lo sguardo verso un punto non ben definito « Siamo in due a sentirci una merda, siamo pari » Mi stringo nelle spalle con la solita indifferenza da fattone di sempre. Sto cercando di sdrammatizzare, seppur il risultato penso faccia piuttosto schifo « E poi io piango per qualsiasi cosa. Tipo nella zuppa oggi a mensa non ci ho trovato nessun pelo di barba della cuoca..Mi ha commosso » Imito un singulto con fare teatrale. "Grazie. Ti voglio bene." E poi quelle parole giungono inaspettate. Probabilmente qualsiasi altra persona normale non ci farebbe nemmeno caso. Ma io non sono normale, ed a frasi del genere non ci sono abituato, specie se dette sinceramente. Non che ne abbia la certezza, questo è chiaro. Non posso vederla, e per questo potrebbe prendermi in giro come vuole, ma a me frega poco. Se anche lo sta facendo, mi piace che lo faccia. Mi fa sentire..utile, forse per la prima volta nella mia vita di merda. « ..Ecco, tipo adesso sto per piangere di nuovo- Mi sventolo la faccia con entrambe le mani, con enfasi -Vuoi farmi scolorire per forza tutto il trucco perchè l'eyeliner lo metto meglio di te, vero stronzetta? » Batto le palpebre più di una volta, poi ridacchio. « Comunque sì, andrà meglio la prossima volta, non ti preoccupare » Dico poi, annuendo. Non sono per niente sicuro della cosa. Non mi sento la persona più adatta per risolvere la faccenda. Ha paura della morte, Link, ed io nella morte ci vivo. Ma voglio aiutarla, questo è sicuro, quindi in qualche modo faremo, a qualsiasi costo. E sono ancora impegnato ad auto convincermi mentalmente, quando qualcosa di inaspettato mi prende alla sprovvista. Sobbalzo, istintivamente, nel percepire quel contatto tiepido contro le mie labbra. Ed è vero che non ci vedo, ma non ci impiego poi molto a riconoscere la sua, di bocca sopra la mia. Non ho la più pallida idea di cosa stia succedendo, e per questo rimango immobile, passivo, a lasciare che tutto avvenga senza riuscire a darmi una spiegazione. Almeno fin quando non ci scostiamo, e mi rendo conto che..Cazzo, ne voglio di più. Per questo motivo probabilmente, e per l'infartino simpatico che mi sento già in corso, rimango a battere le palpebre come un idiota per diversi minuti. Non so cosa dire nè cosa fare. E' vicina, vicinissima, e la percepisco. Sento il suo profumo, il suo respiro caldo sulla mia pelle gelida. Sento ancora il suo sapore sulle labbra, mentre ci passo la lingua sopra. E' per questo che, senza neanche rendermene conto, mi spingo di nuovo in avanti. La mia bocca che va a scontrarsi con la sua, ribaltando la situazione. Questa volta sono io che la sto baciando, senza alcun motivo, almeno non apparente. Non so cosa pensare, e non ci riuscirei neanche volendo. Tutto ciò di cui ho bisogno al momento è sentire la sua bocca modellarsi sopra la mia. Mi piace questo contatto, mi piace più di quanto non dovrebbe. Mi fa sentire..qualcosa. Ed è per questo che alla fine mi scosto, staccandomi repentinamente come colpito in pieno da chissà quale fulmine. Mi mordicchio il labbro inferiore, lo sguardo fisso in un punto non ben definito, mentre ringrazio di essere cieco, per una volta. Se ci vedessi, ho paura di cosa potrei scorgere sul viso di lei. « Ahm.. » Farfuglio, battendo le palpebre un triliardo di volte « Beeeeh..Anche in questo caso siamo pari » Non so che cazzo sto dicendo, ma lo dico comunque « Tu hai baciato me, io ho baciato te. Niente imbarazzo da ommioddio l'ho baciato e ora che si fa? » Oh sì, Fenry, proprio niente imbarazzo. Si vede dalla risatina nevrotica che ti sta uscendo fuori. Tutto regolare, regolarissimo. « ..A proposito..Ora che si fa? Cioè, intendo, non in quel senso » Magari nemmeno ci sta pensando a quel senso, coglione! « Cioè, non che mi farebbe schifo, ovviamente. E cazzo quello sì che sarebbe un bel modo per dimenticare il paparino stronzo » Quando smetterai di parlare? « MAAAAA! Ecco..Sì..Insomma.. » Un aiutino da casa? Qualche morto male che si rende utile, per una volta? No eh? « E' tutto okay come sempre- Deglutisco -...Giusto? »
     
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    Rimane immobile come uno stoccafisso mentre lo bacio, non che io stia facendo chissà che grandi movimenti perchè per una volta nella mia vita è come se non sapessi dove mettere le mani, quasi come se avessi paura di toccare un punto sbagliato del suo corpo o del suo viso e di rovinare tutto. Che è quello che forse ho già fatto quando ho deciso di dare retta al mio istinto di merda e lanciarmi contro le labbra del mio migliore amico. Fanculo, fanculo e fanculo... Di sicuro gli starà facendo schifo, per questo non reagisce. Eppure non mi sembrava di essere una così pessima baciatrice, ma forse era il mio ego a parlare, non che ne abbia poi molto a dire il vero, se ne avessi anche solo in quantità normali allora non passerei i miei giorni a cercare approvazione da parte degli altri. Fanculo!
    Perchè devo fare solo stronzate e rovinare tutto? Ecco, adesso mi staccherò da lui e lo vedrò fuggire via correndo, magari si fermerà a vomitare dietro un cespuglio o sbatterà contro un albero e quando torneremo all'istituto non mi parlerà mai più dall'imbarazzo. E poi andrà a raccontare in giro di quello che ho fatto e di quanto bacio da schifo, tutti parleranno di me e rideranno e la parte malata di me lo troverà bello perchè, ehi, sono sempre attenzioni, ma in realtà sarò triste perchè avrò perso una persona così... così bella per una vaccata. E poi perchè penso che sia bello? Voglio dire, lo è, ma non intendo solo fisicamente; è simpatico, gentile e un sacco interessante, mi vuole bene e io ne voglio a lui. Non dovrei pensare queste cose, per me sono tutti uguali, solo ciocchi di legno per aizzare la fiamma della mia autostima. Vero...? Fanculo!
    Quando mi stacco da lui però per un momento sono io quella che sogna di voler scappare via, ma non riesco a muovermi. Rimango a fissarlo a pochi centimetri dalla sua faccia mentre lo osservo che strabuzza gli occhi e non apre bocca, cosa che non faccio nemmeno io perchè sento che qualsiasi cosa che potrebbe uscirmi dalle labbra sarebbe una stronzata immane. Forse l'ho solamente colto di sorpresa, per questo non si è mosso di un millimetro, e sotto un certo punto di vista non potrei dargli torto anche se non credo che io avrei reagito allo stesso modo. O forse si, se si fosse trattato di lui forse l'avrei fatto, nonostante tutte le nostre battutine e le palpate che mi da probabilmente un bacio sarebbe stato una cosa nuova mentre con il primo coglione di Durmstrang di passaggio avrei apprezzato senza battere ciglio. Il mio cervello è tremendamente fottuto, ecco cos'è, però il ragazzo che ho davanti per qualche strano motivo riesce a farmi provare sensazioni che potrei azzardarmi a definire normali, e non so se la cosa mi piace o no.
    Il silenzio si protrae, sta diventando quasi imbarazzante e sto per dire qualcosa, quando lui mi blocca, e questa volta sono io quella che strabuzza gli occhi. Le labbra premute contro le mie sono un po' fredde e la barbetta mi fa il solletico, ma non me ne frega niente, è piacevole, così come la sensazione di calore che provo alla bocca dello stomaco e... Oddio è forse un piccolo giramento di testa quello che sto sentendo? Il mio istinto mi dice di piantarla di pensare, anche solo per un secondo, e di godermi il momento, così finalmente chiudo i miei cazzo di occhi e mi stringo ancora di più al suo corpo magro, passandogli una mano tra i capelli mentre l'altra gli carezza il collo. E' come provare una nuova droga o ubriacarsi di brutto, però senza i postumi. E' strano, nuovo e... Bello. Così bello che, quando si stacca repentinamente da me, per un secondo è come se le mie labbra gli volessero correre dietro per ricominciare da capo.
    Inizia a farfugliare cose, ma all'inizio è come se non riuscissi bene a capire quello che sta dicendo perchè mi sento una specie di nebbiolina ovattata intorno alla testa, che mando via con una scrollata del capo. Riprenditi Lincoln, e non essere così felice del fatto che lui non possa vedere la tua espressione idiota in questo momento perchè saresti proprio da immortalare.
    Intanto Fenrir continua a parlare di cose a caso e a ridacchiare come suo solito, sembra tremendamente in imbarazzo e ora come ora credo che entrambi vedremmo la possibilità di farci seppellire vivi come una salvezza. Stupida idiota testa di cazzo che non sono altro...

    Io... ehm...
    Non avevo pensato al dopo, ecco cosa. Nel mio egocentrismo e stupidità non do mai peso alle conseguenze, a quello che la gente potrebbe volere da me, o che potrebbe farmi perchè tanto è tutto un gioco, tutte le dannate volte so sempre cosa dire e cosa fare perchè tanto in un modo o nell'altro il mio cervello guarda sempre al tutto come ad una vincita, ma non questa. Sono confusa, non so cosa pensare e tutto quello che ho da dire potrebbe risultare come una stronzata potenzialmente pericolosa, ma non voglio nemmeno starmene zitta e fare finta di niente perchè sento che sarebbe la cosa peggiore che potrei fare. Ora che si fa... Bella domanda cazzo, ed io non so la risposta perchè, molto semplicemente, non so cosa voglio e ho paura di perderlo qualsiasi cosa io dica. Voglio stare con lui? Voglio fare finta di niente? E poi cosa mi fa pensare che lui voglia provare a stare con una pazza come me? Rovinerei tutto, ecco cosa, perchè non sono normale e avrei sempre bisogno di attenzioni e mettermi in mostra e lui un giorno si stancherà di tutto questo, o forse potrebbe aiutarmi a stare meglio... Si, Lincoln, ci hai mai pensato a questo? Che forse hai solo bisogno della persona giusta per guarire? E chi mi dice che sia lui? Non voglio stare male di nuovo per colpa di un altro essere umano... E non so se sono pronta ad impegnarmi nel farmi passare tutti i problemi che ho nella testa perchè sono un'idiota dalla testa dura e incline all'autodistruzione. E forse dovrei dirgli tutto questo, renderlo partecipe dei miei pensieri, ma c'è sempre quella paura di vederlo correre via che non mi abbandona e non potrei perdonarmelo. Però prima o poi dovrò smettere di avere paura, no?
    Si, tutto ok... Cosa pretendevi, una proposta di matrimonio?
    Ma forse questo non sarà il giorno.
    Scherzo con tono imbarazzato, quasi come se quello che è appena successo fosse una stronzata di poco conto, e un po' mi odio per questo, ma intavolare i miei pensieri non è mai stato il mio forte, anche se gli sto ancora accarezzando i capelli e una parte di me vorrebbe solo incollarglisi ancora addosso.

    Se non ti ha dato fastidio potremmo rifarlo ecco... Se ti va insomma... Anche più avanti non per forza adesso!
    Mi mordo la lingua violentemente prima che mi escano altre stronzate, così tanto che riesco a sentire una punta di sangue.
    Chiudi quello che pensi di lui in un cassetto e butta la chiave Lincoln, sarà più semplice così, credimi.
     
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    Il silenzio che si è instaurato da qualche minuto a questa parte tra di noi mi mette a disagio. Non so esattamente perchè. In fondo, nonostante io sia un rompicoglioni di prima categoria, non mi è mai dispiaciuto -di tanto in tanto- restarmene nel silenzio opprimente del mio mondo di merda. Isolarti quando sei cieco, dopotutto, è roba assai facile. Se togli il suono, è ben poco ciò che ti rimane per poter interagire con l'esterno e tutto ciò che ti circonda. E questa è una caratteristica della mia simpaticissima situazione che, alla fine dei conti, non mi è mai dispiaciuta più di tanto. Tutto ciò tuttavia -come potete immaginare- sembra non valere un cazzo al momento. Eh no, perchè adesso sono quì, con gli occhi tremendamente fissi in un punto non ben definito, a sforzarmi con tutto me stesso per riuscire ad intravedere anche solo un'ombra, anche soltanto uno scorcio del viso di Link. Se non fosse che sono un rachitico di merda che non mangia da chissà quanti giorni, probabilmente me la sarei già fatta sotto tanta è la concentrazione che ci sto impiegando. E so che è pressochè impossibile, ma io ci provo comunque. Ci spero comunque. Ed è per questo che mi faccio ancora più pena del normale. Sperare inutilmente è sempre stata una mia caratteristica. Non lo faccio nemmeno apposta, ma probabilmente essere un masochista del cazzo comporta anche questo, assieme a quella roba strana tipo strozzarsi con una cintura o farsi mettere mollettoni addosso. E non nei capelli. Se riuscissi a vederla sarebbe tutto più facile. Capirei quanto da uno a dieci le abbia fatto schifo tutto questo. Perchè sono sicuro le abbia fatto schifo. In fondo perchè dovrebbe essere il contrario? Probabilmente sarà già scappata di soppiatto da chissà quanto tempo. E non le darei nemmeno torto. Insomma, bell'amico di merda che sono nell'approfittarmi di lei in un momento di confusione simile. Se mi ha baciato, è stato sicuramente per questo. L'ho piazzata di fronte alla morte da un momento all'altro, e l'unico essere vivente che le si è materializzato davanti agli occhi una volta finito lo spettacolino, ero io. Bella sfiga di merda, questo è chiaro, ma pur sempre l'unico coglione con un cuore in funzione nel raggio di qualche chilometro. Cercare un contatto con me che la facesse accertare di esser ancora viva, penso sia la reazione più umana e automatica di questo mondo. Probabilmente avrebbe baciato persino Bobbie, il mezzo-gigante del quarto anno con più peli che sentimenti, se fosse stato al mio posto. Quindi in sostanza a rovinare tutto, bel coglione del cazzo, sono stato io. Perchè io di confusione non ne avevo, ed io l'ho baciata comunque. « Sei ancora lì? » Mi sento gracchiare, esitante, gli occhi vitrei che si muovono a destra e sinistra come per cercarla, inutilmente. E' ovvio che non è ancora lì. Se lo fosse ti avrebbe già lasciato una cinquina sulla faccia che nemmeno il miglior body-painting di questo mondo. "Io..ehm.." ..O forse no. E' ancora quì. Per chissà quale strano motivo Link è ancora quì, ed io provo una sensazione di sollievo fin troppo grande rispetto a ciò che dovrebbe essere. Perchè so che sarebbe stato meglio il contrario. So che sarebbe stato tutto più semplice se lei fosse corsa via. Sarebbe finito tutto con qualche pettegolezzo forse, qualche presa per il culo, e poi tutto sarebbe tornato alla normalità. E invece no, perchè lei è ancora quì. Ed io sono felice che lo sia. "Si, tutto ok... Cosa pretendevi, una proposta di matrimonio?" Mi ritrovo a ridere, in maniera piuttosto automatica, ma con uno strano sapore d'amaro in bocca. Decido di ignorarlo.

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    « Scherzi? » Squittisco « Per una proposta di matrimonio è ovvio che voglio tutto il contesto preorganizzato. E chiedermelo nel cortile della scuola dopo aver resuscitato uccelli morti non rientra nel mio concetto di contesto preorganizzato. Per non parlare dell'anello...Non vedo nessun anello » Allungo il braccio verso di lei, mettendo in mostra la mano. Le dita scheletriche che si muovono teatralmente, per esprimere meglio il concetto. Ridacchio a quel punto, dandole una spallata. Lei, dal canto suo invece, mi sta ancora accarezzando i capelli. Ed il mio istinto sarebbe quello di accucciarmi contro di lei come sono solito fare, ma questa volta...Forse sarebbe meglio andare. "Se non ti ha dato fastidio potremmo rifarlo ecco... Se ti va insomma... Anche più avanti non per forza adesso!" ..Sì, sarebbe decisamente meglio andare. Non che io non sia d'accordo con quello che sta dicendo, anzi, il problema è che sarei perfino troppo d'accordo. E non posso esserlo. Non è giusto esserlo. « No! » Mi ritrovo nonostante tutto a dire, quasi interrompendo le sue parole. « C-cioè, no che non mi ha dato fastidio » Affermo, mordicchiandomi l'interno della guancia così tanto da percepire il gusto metallico del sangue. « Possiamo..Sì, possiamo rifarlo » Che cazzo stai dicendo, coglione. « Conosco un sacco di gente che ha degli scopamici- E che cazzo smettilaaaaa -..Cioè. Intendo che noi ci siamo solo baciati, ci sono amici che arrivano a moooolto di più e restano ancora amici. Cosa sarà mai darci qualche bacetto ogni tanto, quando ci va? » Mi stringo nelle spalle, come se stessi dicendo la cosa più ovvia di questo mondo. Come se stessi sottovalutando la questione, quando invece sto soltanto sparando cazzate. « E poi scommetto che se anche -chissà in quale assurdo universo parallelo- dovessimo fare altro anche io e te non cambierebbe niente tra noi! » Avete presente quando si afferma qualcosa con il solo, disperato, intento di auto convincersi? Ecco, questo è uno di quei casi. « Andiamo adesso, dai » Mormoro alla fine, alzandomi e trascinandola assieme a me. E mentre ci incamminiamo, è un unico pensiero quello che mi frulla in testa: è tutto normale. Tutto perfettamente normale. E allora perchè quando le sfioro la mano per sbaglio mi viene istintivo ritrarmi, come colpito da chissà quale scarica elettrica di merda? Non lo so, ma una cosa è certa: roba. Ho bisogno della mia roba. Così tanta da fottermi il cervello per qualche giorno e non rimuginare più su tutto ciò che provo per lei in questo momento.
     
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