Reach me.

privata

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar


    Group
    Fuggitivi
    Posts
    275
    Location
    Inferno

    Status
    Anonymous
    tumblr_or923tzThQ1wrq2nto2_400
    Libertà.
    Può assaggiare quella parola sulla lingua ma è irrimediabilmente infangata dalla frustrazione che lo attanaglia. Avrebbe preferito la prigionia. Azkaban, dopotutto, sarebbe stato un posto interessante in cui eleggersi Re.
    Lì dove è stato, invece, nella sua bolla di niente, ha patito il martirio. La pena dello stesso, infinito giorno. La pena dell’assenza, la pena della perdita.
    Impossibilitato a fuggire, impossibilitato a sapere come stesse lui.
    A lui è corso il pensiero quanto il tempo ha ripreso il suo giusto corso.
    Non ha esitato un solo istante a ristabilire una connessione andata persa, ad assediare i suoi pensieri e spogliarlo dei segreti. Ricordargli che si, è vivo e lo sta cercando.
    Il suolo londinese non è ancora sicuro, sebbene l’avventatezza spinga per liberarlo d’ogni limite ora che è tornato. Tornato ma senza risultati apprezzabili.
    Il mondo non conosce ancora il suo nome, il mondo non sa ancora fin dove può spingersi.
    E lui non desidera altro, nulla se non un'impronta, nulla se non un impero.

    Mandare un gufo lo esporrebbe e, pertanto, non gli resta che dar fede all’insano legame che unisce padrone e protettore, riportando a congiunzione un’anima divisa.
    Porto di Bergenwiz, mezzanotte. Quello, è l’unico imperativo con cui tartassa la sua mente, l’unico eco con si accinge a raggiungerlo, ovunque egli sia.
    Lo aspetta, Sigfrid.
    Lo aspetta quando la notte gli scivola addosso, affrettandosi a celarlo. Lo aspetta al largo degli sguardi, incappucciato ed incollerito, maledicendo l’inettitudine della propria condizione.
    Attende sotto un piccolo arco, gli occhi azzurri riflessi nelle acque torbide e stagnanti.
    Porta i capelli lunghi, adesso. Li tiene stretti in una coda malmessa. Del resto, non è cambiato.
    C’è fame e foga nel suo sguardo, impellenza e bisogno.
    Vive della necessità di mettere in atto un nuovo piano, di avere la sua rivalsa, di mettersi al capo del disordine.
    Vuole l’anarchia, vuole il caos.
    Damien deve averlo ascoltato. Non può e non vuole immaginarlo sordo al suo richiamo, non può credere l’abbia abbandonato.
    “Dove sei.” Taglierebbe la gola al primo sventurato, se potesse. Spargerebbe sangue per le vie, urlando il proprio malcontento ma aspetta. Aspetta ancora l’epilogo.

     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Aspiranti Mangiamorte
    Posts
    191

    Status
    Anonymous

    L'ho cercato a lungo senza trovarlo. Sapevo che era lì da qualche parte ma non potevo raggiungerlo. Allungavo la mano di notte per afferrarlo nei miei sogni ma al risveglio stringevo solo aria. Nessuno può capire la sofferenza che ho provato, per la prima volta da quando siamo insieme ho perso il contatto con lui, per la prima volta ho provato cosa gli altri esseri umani chiamano paura.
    Ogni notte da quando è sparito da Hogwarts ho invocato a gran voce il demonio pregando mi facesse il nome del mago che me lo ha portato via. Deve essere potente per essere riuscito a nasconderlo a me ma non lo temo e cercherò in ogni centimetro di questo mondo e dell'altro se sarà necessario per trovarlo se non mi restituirà il mio Sigfrid.
    Ma ecco, qualcosa è cambiato, una vertigine potente da farmi quasi perdere i sensi. Ecco che all'improvviso non sono più solo, lo sento, finalmente è tornato da me. Porto di Bergenwiz, mezzanotte. Il messaggio è nitido, è la sua voce che mi rimbomba dentro. Sigfrid! Urlo il suo nome ma non ricevo risposta. La fronte mi si imperla di sudore freddo, tremo tra le coperte improvvisamente zuppe come se mi fossi immerso nel lago ghiacciato e ne fossi stato tirato fuori da lui. La mia ancora di salvezza.
    Mi sollevo sul letto e guardo l'orologio, sono quasi le undici e mezzo devo sbrigarmi. Indosso gli abiti come una marionetta incantata, senza guardare quello che prendo dall'armadio, il pensiero fisso solo su di lui. Sigfrid, aspettami, sto arrivando da te!
    Respiro a fondo per concentrarmi sulla destinazione, non posso rischiare incidenti con l'incantesimo di smaterializzazione. Quando mi ritrovo a Bergenwiz l'orologio della piazza del villaggio segna quasi mezzanotte. Il lago è lì di fronte a me, vedo chiaramente la scia della luna che brilla sulla superficie. Inizio a correre e la mia mente si perde, tanto che è difficile distinguere la realtà da un sogno. E se stessi ancora dormendo? Se fosse solo un brutto scherzo della mia immaginazione? E' che lo desidero così tanto, ho bisogno di rivederlo, di riaverlo con me. Continuo a correre ma la distanza non sembra diminuire. “Dove sei.” Lo sento di nuovo, la sua voce mi esplode nella testa e mi fa perdere l'equilibrio. Sto inciampando sulla neve, me ne rendo conto ma non posso fare nulla per fermare la caduta e mi ritrovo con la faccia immersa nel ghiaccio ed un dolore lancinante al naso. Non sto sognando dunque, il sangue che tinge di rosso la neve è reale, e questo vuol dire che è reale anche lui. Epismendo. Provo l'incanto che fermi il sangue ma non mi riesce, lo sapevo già. L'oscurità che mi porto dentro rende vano ogni incanto di guarigione, questa è la regola, questo è uno dei prezzi da pagare. Fanculo. Mi pulisco con la manica della giacca e riprendo a correre con il mantello che svolazza alle mie spalle. Ora il porto è vicino, ora posso anche vederlo è lì che mi aspetta. Lo sapevo che sarebbe tornato da me, noi due siamo uno. Lo sapevo!
    Mi blocco per un attimo ma riprendo a correre fino a che non arrivo più vicino, col fiato corto e col cuore in gola, e provo un'altra di quelle emozioni che agli uomini piacciono tanto: gioia. Pura irrefrenabile gioia.
    Sono qui. Sigfrid, sono qui. Ritrovarsi. Ciò che era diviso alla fine si ricongiunge e non sono più a pezzi, non sono più solo. Ho pensato molto in questo periodo al costo della mia ricerca dell'immortalità e ho trovato solo una nuova domanda: che me ne farei se poi non avessi lui? Ed allora ho capito che tutto inizia e finisce con Sigfrid, che lui non è il mezzo per raggiungere l'immortalità, ma il motivo che mi spinge a cercarla, perchè così potrò averlo al mio fianco per sempre.
    Sei tornato da me! Mi avvicino, le gambe vacillano ma dò la colpa alla corsa. Arrivo finalmente di fronte a lui e lo stringo con forza tra le braccia, voglio sentirlo vivo, voglio sentirlo reale. Io... io ti ho cercato ma non riuscivo a trovarti ed ora sei qui, di nuovo con me. Il suo corpo è vero, il suo calore, il suo odore, quello sguardo carico di fascino malvagio. Avvolgo la sua oscurità con la mia e torniamo ad essere un tutt'uno. E poi nasce un'idea o più un bisogno in me, qualcosa che ho represso per anni e che ora sembra scalpitare. Difficile dire cosa mi spinga ad agire così, quando sono così vicino a Sigfrid i suoi desideri, le sue pulsioni, influenzano le mie senza che io lo voglia ma questa volta è diverso è qualcosa che nasce da me e che la forza di lui alimenta.
    Senza dire una parola prendo il suo volto tra le mani, lo fisso in quegli occhi magnetici e mi avvicino. Lo bacio.
    Fuoco scaturisce da quel contatto, le labbra mi bruciano, fanno male e mi allontano di scatto. Perchè? Non doveva essere così è sbagliato! Urlo facendo un passo indietro. Con la mano colpisco la balaustra di legno del porticciolo che si frantuma in mille schegge a quel contatto. Succede quando perdo il controllo, magia involontaria la chiamavano quando ero piccolo e facevo esplodere le cose quando non ottenevo quello che volevo, ma è solo rabbia. Doveva essere una cosa bella! A te piace quando lo fai! Scuoto la testa, non riesco a calmarmi, sento la furia montarmi dentro come uno tsunami pronto a spazzare via tutto. Solo Sigfrid riesce a calmarmi quando mi succede, solo lui può sistemare le cose per me e fare in modo che siano giuste. Non sono capace a farti piacere... non so farlo...e mi dispiace. Insegnami.

     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar


    Group
    Fuggitivi
    Posts
    275
    Location
    Inferno

    Status
    Anonymous
    tumblr-phvg3rm7h11vjhotq-540
    Completezza.
    Sigfrid la percepisce nitidamente, non appena Damien subentra nel campo visivo, avvolgendolo.
    Non è un’emozione umana ma ci assomiglia. Non è mancanza, né assuefazione, bensì la perfezione d'essersi ricongiunto all’altra metà di sé.
    L’abbraccio in cui lo stringe accresce il loro potere. Un rifugio impenetrabile che l’horcrux preserva fino alla fine, rinfrancandolo con la prepotenza di quella fusione.
    Lo guarda in viso e gli sorride: una curva storta e sbilenca, i denti bianchi ad arricciargli l’espressione nel consueto ritratto d’anarchia: beffa e follia, un misto d’entrambe a braccetto.
    “Lo so. Lo so. Non serve parlarne, adesso” Conforta il suo affanno, accantonando qualsiasi altro futile rammarico. Sono insieme, adesso e sono indistruttibili. Sono al sicuro, protetti. Il loro legame è ristabilito.
    Gli serra i palmi sulle braccia, pronto a lanciarsi nella spiegazione delle ultime peripezie di cui è stato partecipe quando l’altro lo batte sul tempo in stupore.
    Accoglie la morbidezza delle sue labbra sulle proprie, un contatto preciso e bruciante, sfortunatamente troppo fugace per essere esplorato a dovere. Vagamente doloroso ma non per questo spiacevole.
    Resta a scrutarlo, la bocca schiusa, gli occhi tersi inondati d’un nuovo trasporto.
    Lo guarda vacillare e scoppiare, accendersi d’ira ed eccedere. Gli eccessi sono, senza dubbio, gli aspetti che più lo coinvolgono. Non può assistervi senza goderne, sebbene una parte di lui sia compromessa dalla stessa frustrazione.
    Lo afferra per un polso, rapido, ricatturando la sua attenzione prima che una nuova esplosione possa spingere l’attenzione su di loro. Non può permetterselo, ora che è ricercato.
    “Tu che cosa ne sai?” Gli sbotta in viso, il suo capo fra i palmi, in una morsa tale da persuaderlo a mettere da parte ogni altra distrazione.C’è del malsano, in quel contatto.
    Sigfrid è parte di lui ed il piacere condiviso fra loro sarebbe assimilabile all’autoerotismo.
    Werner vive di pulsioni animali, i suoi sfoghi calcano bisogni puramente carnali.
    “C’è tempo, per questo ed io ho tempo per spiegartelo… ma non qui, non adesso.” Gli intima e senza ulteriori indugi, si smaterializza.


    Una camera appartata, quella in cui fanno capolino: assomiglia ad una mansarda, essenziale e scarsamente illuminata. Un buco infimo, lontano dalla civiltà quanto da occhi indiscreti.
    E lì che Sigfrid lo porta, non prima di essersi assicurato la completa riservatezza del luogo.
    Sfila il mantello, uno sguardo sbieco a Damien, le labbra ad aprirsi in un taglio obliquo.
    “Ci staremo per un po’. E’ discreto e… nessuno farà domande, me ne sono occupato E con occupato, lascia poco spazio ad interpretazioni.
    “Allora, dimmi cos’hai sentito e… cosa non hai sentito. Cosa ti aspettavi, esattamente?” Nulla di consueto, non fa per loro.




     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Aspiranti Mangiamorte
    Posts
    191

    Status
    Anonymous

    “Tu che cosa ne sai?” Con il capo bloccato nella morsa forte e decisa dei suoi palmi mi è impossibile volgere lo sguardo altrove anche volendo. E così mi ritrovo a fissarlo ancora, lacerato nel profondo da quel suo sguardo di ghiaccio che mi è così caro e familiare ma che allo stesso tempo è il solo in grado di farmi tremare le ginocchia. Sigfrid è l'unico che può in qualche modo contenermi, ma chi potrebbe mai contenere lui? Niente. Io non so niente. Mi arrendo, davanti a lui non ho vergogna, davanti a lui non sono costretto a dimostrarmi forte sempre, perchè lui è già dentro di me e mi conosce come io conosco me stesso. Voglio saperlo però! Sono io ora ad afferrare il suo di polso ed attirarlo con forza a me, contro il mio petto, ed in questo stesso momento sento di nuovo quel dolore, quello che ho provato prima baciandolo ma non sulle labbra, lo sento nel ventre e più in basso come fuoco liquido che mi scorre nelle viscere. Che cos'è mai questa nuova sensazione? “C’è tempo, per questo ed io ho tempo per spiegartelo… ma non qui, non adesso.”
    Non c'è modo per chiedergli altro, nè per protestare. La smaterializzazione è istantanea, tanto che la testa mi gira vorticosamente quando ci rimaterializziamo in quella che sembra una piccola stanza in affitto. Soffoco quello che sembra il preludio di un conato di vomito e mi siedo sul letto che è lì di lato poggiato al muro. La sensazione di caldo improvviso nel passare dall'esterno a un posto chiuso mi spinge a strapparmi di dosso disordinatamente tutti gli indumenti in esubero, che lancio sulla sedia più vicina senza preoccuparmene. Non sono mai stato un tipo ordinato.
    Annuisco ad ogni parola di Sigfrid, credendo a quel che dice senza alcun dubbio perchè lo conosco bene. Sento la sua rabbia per essere stato privato della propria libertà di scelta per troppo tempo e sento il suo convincimento a fare in modo che non accada più. Non il tipo che si farebbe mai fregare due volte. La sua mente è acuta e la sua volontà più forte di chiunque altro conosca, non è un caso che abbia scelto lui come scrigno per la mia immortalità. E' l'unico posto dove so che è al sicuro.
    Con lui accanto so di non dovermi preoccupare del resto del mondo e questo finalmente mi tranquillizza, ma non del tutto. Qualcosa in me scalpita ancora. Non me ne ero reso conto fino a questo momento, quando abbasso lo sguardo sulle mie gambe e il bozzo all'altezza della patta dei pantaloni è così evidente da farmi arrossire. Di istinto afferro uno dei cuscini che sono sul letto e lo piazzo lì sopra, sperando in cuor mio che Sigfrid non abbia notato nulla. Non è la prima volta che mi accade, spesso mi sveglio così la mattina, ma è una condizione passeggera che riesco ad ignorare senza che mi infastidisca più di tanto. A differenza di Sig non ho mai sentito il bisogno di sfogare certi istinti animali, non ne ho mai nemmeno compreso la necessità. Stasera però qualcosa è diverso, come se stessi perdendo il controllo sul mio stesso corpo, e non so se sia dovuto alla vicinanza di Sig o a quel qualcosa molto simile alla gioia -almeno immagino- che provo nel riaverlo qui accanto a me. Non so niente.
    “Allora, dimmi cos’hai sentito e… cosa non hai sentito. Cosa ti aspettavi, esattamente?” Resto in silenzio a guardarlo, il cuscino premuto ancora con più forza sulle gambe. Mi ci appoggio con i gomiti sporgendomi in avanti oltre il letto, per sicurezza, casomai Sig decidesse di sedersi qui accanto a me. E' difficile da spiegare adesso. Non so nemmeno io cosa ho sentito o non ho sentito in quel momento, quando le mie labbra si sono unite alle sue. Non ho mai provato nulla prima di stasera, non saprei a cosa paragonarlo. Credevo che... Insomma, quando lo fai tu, quando ti unisci col tuo corpo a quello di un altro essere, tu sembri felice. Lo sento dentro di me, percepisco la tua soddisfazione, così prorompente e... piacevole. Abbasso lo sguardo, non riesco a reggere il suo anche se di solito non temo di parlargli di nulla. Come potrei mai nascondergli qualcosa? Non potrei e non vorrei nemmeno farlo. Stasera però è diverso, c'è qualcosa di cui mi vergogno e non è da me. Al diavolo! E' così difficile però trovare le parole giuste per spiegarmi quando non so spiegarmi le cose per primo. Ci posso provare però. Quello che ho sentito io invece è stato solo dolore. Un dolore... fisico. Che sento ancora, che pulsa sotto la cintura e che se non riesco a controllare in qualche modo potrebbe portarmi ad esplodere di nuovo. Non so cosa fare ma sono certo che Sig lo saprebbe. Si, lui si. Ho sempre saputo di non essere come gli altri. C'è qualcosa di diverso in me, di oscuro, ma non l'ho mai considerato qualcosa di negativo. Tu credi che ci sia qualcosa di sbagliato in me? Sigfrid è l'unico di cui mi fido. So che con me sarà sincero. Eppure non riesco ancora a spostare da me questo cuscino e anzi mi ci aggrappo con forza e così della semplice stoffa imbottita di lana si trasforma nella prima barriera tra me e lui. La abbatterai per me Sig? Tu solo potresti farlo.

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar


    Group
    Fuggitivi
    Posts
    275
    Location
    Inferno

    Status
    Anonymous
    Damien è nervoso, lo percepisce distintamente. Assomiglia ad un piccolo fremito, una scossa viscerale che lo attraversa parte a parte, lasciandolo succube di percezioni non sue.
    Ma c’è dell’altro. Frustrazione, forse. Una pulsione che conosce bene e che spesso confonde con la rabbia. Difficile comprenderne i motivi.
    Leggerlo è inevitabile ma a volte i suoi pensieri sono schermati, forse sottomessi ad una valanga imprecisa di sensazioni che neanche lui sa catalogare a dovere.
    Attende, paziente, trascinando una sedia ai piedi del letto per sederci cavalcioni, incrociando le braccia sullo schienale.
    Non ha fretta ora che sono distanti dai pericoli. Ha bisogno di tempo per organizzarsi, decidere le prossime mosse ed assicurarsi un lasciapassare. Non ha alcuna intenzione di abbandonare i propri progetti, per quanto sciocco ed avventato possa essere agire ancora.

    Parla di sesso e Sigfrid ne riconosce l’influsso benefico.
    Un mero istinto animale, eppure così efficace nella pratica. Lo aiuta ad abbandonare il malessere, a canalizzare e sfogare gli impulsi che altrimenti troverebbero vie differenti, molto più macabre e sanguinose.
    Damien, d’altro lato, non pare incline agli stessi influssi.
    In lui non c’è mai stata la scintilla famelica di quel bisogno. Eppure, ora che lo vede dimenarsi e manifestare il proprio malcontento, è quasi certo gli stia sfuggendo una chiave d’interpretazione.
    “Dolore?” Domanda l’horcrux con velato scetticismo e gli occhi blu divorano la figura pallida di Damien, esitando in quel groviglio indisponente di capelli corvini. Non comprende, non del tutto ma affronta la questione con più serietà del previsto.
    “Io non l’ho sentito.” Escluderebbe dunque una negazione primordiale alla base del loro legame. Forse c’è un freno inibitore personale o una qualche clausola imposta al momento della sua creazione ma non dovrebbe patirne la stessa sorte avversa?

    “Non c’è nulla di sbagliato in te. In noi. Quello che abbiamo è unico ed ha un prezzo. Non siamo uguali agli altri, non proviamo allo stesso modo. Non mi cambierei con nient’altro al mondo. Trasforma quel dolore in piacere, non c’è nulla che tu non possa fare, nulla in cui io non possa aiutarti.” Non lascerebbe quel compito a nessuno. E’ nato per adempiere un volere più grande, uno da costruire. Ed è pronto, Werner. Con qualsiasi mezzo.
    “Non devi per forza essermi simile ma se vuoi conoscere cosa si prova... io posso mostrartelo.” Quanta ambiguità e malsana soddisfazione ne ricaverebbe?





     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Aspiranti Mangiamorte
    Posts
    191

    Status
    Anonymous

    Ci sono stati d'animo che è impossibile spiegare con le parole. Bisogna essere simili per capirsi.
    Il ragazzo che ho davanti è l'essere più simile a me che io conosca, nonostante tutte le nostre evidenti differenze, e nonostante non abbia provato la stessa cosa che ho provato io in quel bacio percepisco che lui mi capisce. Un sorriso sboccia sulle mia labbra assieme a questa consapevolezza e già mi sento più tranquillo, tanto da dimenticare assieme alla tensione di pochi istanti fa anche il cuscino che stringevo in grembo e che ignorato ora cade sul pavimento con un tonfo sordo, sollevando appena un pò di polvere sulla nostra indifferenza.
    Le parole di Sig hanno l'effetto di un balsamo su una ferita, mi placano e mi rassicurano questa volta come tante altre. Ha ragione, non c'è nulla di sbagliato in noi, siamo solo "diversi". Unici. - sussurro a sottolineare e precisare che difficilmente il mondo vedrà altri due maghi come noi, anche perchè diciamocelo, questo mondo non ci merita, non ci capisce ed apprezza come dovrebbe. Per ora.
    E' così. - sottolineo ancora. Nemmeno io mi cambierei con altro, nè cambierei te! Mai! L'entusiasmo monta dentro di me, Sig consapevole o meno lo fomenta. Nel momento in cui mi stavo perdendo trascinato da una corrente di frustrazione, ha lanciato un'ancora e mi ha tirato di nuovo in salvo sulla riva, fuori dalla tempesta che mi stava inghiottendo, al sicuro accanto a lui. Hai ragione! Si illuminano i miei occhi e le labbra si piegano in un sorriso ma poi... le parole che seguono tornano a turbarmi, anzi una parola in particolare: Piacere? Il sorriso si spegne, il mio sguardo torna a vagare per la stanza evitando nervoso il suo. Di nuovo il disagio. Davvero credi che io possa riuscirci? Morte, sofferenza, devastazione, posso somministrarne senza alcun problema e questo provoca in me una certa soddisfazione che mi è sempre bastata, che non mi ha mai fatto desiderare altro. Pensare a me stesso come uno strumento capace di provare o far provare piacere ad un altro essere umano è un concetto così lontano e astratto, quasi assurdo. Sigfrid però sembra così convinto di quel che dice. Torno a guardarlo negli occhi per essere sicuro di non fraintendere, di non ingannarmi, sarebbe troppo umiliante per me e non credo di poter gestire una sensazione di quel genere più di quanto riesca a gestire l'eccitazione. Tu... - le parole faticano ad uscire ma almeno questa volta le ho ben chiare in mente - ...tu vorresti? E non c'è alcun bisogno che io spieghi oltre, è fin troppo semplice per lui leggermi dentro visto che è già dentro di me. Eppure potrebbe esserlo ancora di più, potrebbe esserlo del tutto con la mente e con il corpo, potremmo essere uniti in modi in cui mai prima d'ora ho osato pensare o che semplicemente non avevo considerato. Allora mostramelo. Così, senza ulteriori giri di parole. Questa stanza è un luogo sicuro e tranquillo, nessuno ci interromperà, nessuno verrà a cercarci. Se non è questo il momento giusto allora non lo sarà mai perchè non credo che riuscirei ancora a chiederglielo in condizioni diverse. Oggi è un giorno speciale, il giorno in cui l'ho ritrovato e mai permetterò che qualcuno o qualcosa ci divida di nuovo. Mai.
    Mi mordo le labbra titubante per un momento, non ho ben chiaro cosa debba fare adesso, come procedere. Non perchè non sappia come funziona, non sono un idiota, la parte tecnica la conosco. Diverse volte ho osservato animali o uomini e donne accoppiarsi, persino Sigfrid stesso, per pura curiosità scientifica, senza mai capire cosa ci fosse di così speciale in quel atto primordiale e persino... sporco. Lo scoprirò oggi? Inizio scoprendo me, armeggiando con la maglia per sfilarmela e restare a torso nudo davanti a lui. Non ho problemi con la nudità, non ho mai provato vergogna per i nostri corpi spogliati, tutt'altro. Ho sempre ammirato la perfezione del suo fisico scolpito, della sua pelle liscia rispetto alla mia ricoperta di peluria scura e dell'agilità dei muscoli sotto di essa. Sono certo che più volte Sigfrid mi abbia colto a fissarlo, anche se non mi ha mai detto nulla in proposito ed io non mi sono mai chiesto come si sentisse a riguardo. Forse glielo chiederò, approfittando di questo momento per togliermi più di uno sfizio. All'improvviso mi vengono alla mente diverse domande mai fatte, curiosità taciute, ma non sono sicuro che sia giusto parlare proprio ora. Preferisci fare da solo o vuoi che ti aiuti? - chiedo fissando gli indumenti che ha ancora indosso. Mi rendo conto di agire in modo piuttosto meccanico slacciandomi i pantaloni, che manca qualcosa, forse quella che gli altri indicano come passione, trasporto. In questo però Sig può venirmi in aiuto, se c'è qualcuno capace di farsi prendere dal momento è lui. Lo è in ogni cosa che fa, che sia uccidere qualcuno o scoparselo, ed è un lato di lui che mi è sempre piaciuto. Sorrido pensandoci e forse guardandomi sorridere così senza motivo penserà che sono fuori di testa, magari non si sbaglia, in questo istante lo sono altrimenti non riuscirei a fare quello che sto facendo, nemmeno con lui.

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar


    Group
    Fuggitivi
    Posts
    275
    Location
    Inferno

    Status
    Anonymous
    Si illumina, Damien e percepisce in lui la scottante necessità di scoprirsi, un bisogno primordiale in cui Sigfrid l'ha anticipato d'un paio d'anni.
    Annuisce in risposta ai suoi dubbi, un sogghigno malcelato a riscaldare le sue titubanze.
    Quindi l'osserva rialzarsi, indugiando con le iridi terse sul suo corpo, sulle linee dell'addome e la rada peluria a ridosso dell'inguine.
    Il suo progredire è meccanico, svuotato della logica che accompagna il sesso. Pecca in neutralità ma Werner non può non bearsi ugualmente delle sue prospettive, condividendo con lui lo stato di latente eccitazione che prende a formicolargli per le viscere.
    "Lascia fare a me" Gli intima l'horcrux, rialzandosi per andargli incontro mestamente.
    Non gli si può riconoscere alcuna delicatezza ma, per lo meno, egli sa come accendere la situazione.
    Senza alcuna titubanza tira giù la zip dei suoi pantaloni, avvertendone l'imprevisto bozzo con una languida pressione. Da quando lo sta nascondendo?
    Lo spinge indietro, un colpo netto al centro del petto che lo trascina fra le lenzuola di quel giaciglio, dandogli il tempo di liberarsi dei pantaloni proprio sotto il suo sguardo e arrampicarglisi addosso in uno slancio felino.
    La logica è del tutto animale. Damien non potrebbe chiedergli qualcosa di diverso, né limare la sua foga a vantaggio d'una intimità più docile.
    Diversa è la situazione, tuttavia. Diversa è la lussuria maniacale che gli serpeggia sottopelle, tanto quanto la perversa retorica insita in quell'unione.
    Si china su di lui: con gli incisivi raschia il suo labbro inferiore, lambendolo l'attimo dopo per appropriarsi d'un bacio effimero. Di nuovo quel contatto pulsa e brucia, diramandosi in ogni suo nervo.
    Lo ignora, la bocca calda ed affamata a scendere sul suo collo, poi sul petto. Morsi soffocati ne oltraggiano la pelle, proprio mentre la mancina oltrepassa i suoi boxer per appropriarsi senza ulteriori indugi del suo piacere, ritto e pulsante in una morsa di ferro.
    Nessuna indulgenza, solo trasporto.
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Aspiranti Mangiamorte
    Posts
    191

    Status
    Anonymous

    E' tutto così nuovo e stupefacente che la mia mente non riesce quasi a processare quello che sta accadendo in questa stanza. Sigfrid è l'unico elemento familiare in tutto ciò ed è a lui che mi aggrappo con il corpo e con il brandello di anima che mi resta.
    Lo lascio fare, docile come non sono mai stato con nessun altro quando mi spinge con la schiena sul letto. La sua arrogante sicurezza mi piace, è una dote che ho sempre apprezzato in lui. La sua capacità di prendere dalla vita quello che vuole, quando lo vuole è sempre stata di ispirazione anche per me. Lo sarà anche ora?
    Il contatto con le sue labbra è diverso da prima. Il piccolo dolore che mi dona mordendomi confonde il fuoco che di nuovo sento ardere in un miscuglio di sensazioni sempre diverse che si accavallano l'una all'altro come onde e mi investono completamente. La sua rudezza mi esalta e mi dona la consapevolezza di qualcosa che ho sempre intuito ma mai ammesso in questo modo: la violenza è la sola leva capace di smuovere il mio io più profondo e Sigfrid è il solo con cui posso condividere questa verità.
    Le mie dita arpionano la sua schiena mentre continua a bruciare il mio petto con i suoi baci. Affondano quasi a volergli strappare la pelle, a lui a me, non so nemmeno più io a chi, tutto si dilata, tutto sfuma e poi... i suoi gesti si fanno più arditi fino a cercare e trovare il contatto più intimo con quella parte di me che ho sempre ignorato. L'afferra come nemmeno io stesso o mai fatto prima, non in quel modo almeno. Un impeto di imbarazzo irrigidisce la mia schiena e l'istinto di mi dice di ritrarmi ma nella posizione in cui sono non posso, sono chiuso all'angolo contro il materasso e lui torreggia con tutta la sua oscura potenza, lui ha in mano la situazione, ha in mano me. Lo sento avvolgermi e... non so cosa succede, i miei sensi si offuscano, la ragione su cui faccio sempre conto non esiste più, esiste solo Sig ed ogni suo gesto. E' questo che si prova dunque? Potente come un Incanto Confondente, infido come una fialetta di Fortuna liquida. Non mi fido delle mie stesse sensazioni eppure non riesco a resistervi: che magia è mai questa? Può essere solo un maleficio, non vi è altra spiegazione.
    Non fermarti. E' la mia voce quella che sento? Non la riconosco nemmeno io, così roca e sfocata. Davvero ho pronunciato queste parole? Sorrido. Non credo che lui mi veda ma non cambia nulla, sono io il primo a chiudere gli occhi e solo con Sig lo farei perchè solo di lui ho completa fiducia.
    E poi accade, l'inspiegabile e innegabile fine. Qualcosa a cui non sono in grado di resistere e non vorrei nemmeno se potessi, non ora. Sento scosse elettriche per tutto il corpo e per la prima volta non mi sento padrone di me stesso ma non mi spaventa. E' stato più veloce di quanto immaginassi, ma non sarebbe potuto essere diversamente. Sono io che l'ho voluto e non lo nego, troppo ansioso di questa nuova scoperta, non ancora in grado di goderne appieno ma allo stesso tempo soddisfatto come non lo ero mai stato prima. Dovrei dire qualcosa adesso? Non lo so, non credo che ce ne sia il bisogno ma non lo so. Non so niente di quello che sta accadendo e non mi importa nemmeno. Sono proprio io questo?
    Mi concedo giusto qualche secondo per riprendermi da quello che è stato a tutti gli effetti uno shock ma subito la voglia di provarne ancora mi attanaglia, partendo dal profondo delle viscere ed irradiandosi per ogni nervo. Ora tocca a me. Come un bambino che ha atteso il suo turno nel fare il nuovo gioco mi avventuro con entusiasmo in qualcosa del tutto nuovo per me, imitando come posso i gesti di Sigfrid di poco prima. Lo libero dei vestiti che sono rimasti, sfioro con le labbra ogni lembo di pelle che a mano a mano scopro scivolando sotto di lui. Mi rendo conto di quanto sia piacevole toccare la sua pelle, stringerla tra le mani, baciarla. Tutto ciò che ho solo osservato da lontano in tutti questi anni ora è alla mia portata, in questa stanza desolata è solo mia. Sigfrid è mio. E' come uno Zeus rabbioso fulminerei chiunque osasse portarmelo via!

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar


    Group
    Fuggitivi
    Posts
    275
    Location
    Inferno

    Status
    Anonymous
    Fa in fretta, Damien ma Sigfrid non si aspetta nulla di diverso.
    Sebbene non sia solito crogiolarsi nei dettagli del caso, l’idea d’essere il primo ad oltraggiarlo in quel modo non può che riempirlo d’un sottile, strisciante compiacimento.
    Una pulsione infima e mordace, pienamente assimilabile a quell’aura d’oscura esaltazione ora ingigantita dinanzi una nuova completezza.
    Il suo padrone è lì, sdraiato e stropicciato, ancora sottomesso ai piccoli brividi che vede risalirgli lungo le braccia. Gli fa strano sbirciare nell’espressione contratta e disarmata eppure l’incitazione con cui gli ha chiesto di continuare non è morta.
    Ora burcia. Brucia in quegli occhi sfavillanti e curiosi, ansiosi di assaggiare una nuova miccia mentre l’horcrux, deliziato, crolla al suo posto fra quelle stesse lenzuola, dandogli modo di simulare le azioni in cui fino a poco prima è stato impegnato.
    Sembra un bambino in preda al capriccio, Damien. I suoi gesti, febbrili e meccanici, sono mossi dal desiderio di scavare nella viscida scoperta di cui è stato protagonista.
    Gli basta guardarlo per sapere che non ne sarà presto sazio. Dopotutto si assomigliano e condividono il corredo genetico che li rende parti integranti d’un tutto più ampio. Si incastrano perfettamente, gli ingranaggi d’un orologio dal dubbio gusto.
    Werner ha tutta l’intenzione di mostrargli, passo dopo passo, la fetta di mondo che gli è mancata fino a quel momento. Il lato animale inesplorato, la bestialità d’un atto che altro non è se non vitale sfogo.
    Ora non insegna, tuttavia.
    Ora resta alla sua mercè, nudo e disinibito, perfettamente a suo agio in quel frangente rude e selvaggio, privo di fronzoli ed insulsi convenevoli. Lascia che lo esplori, lascia che si ritagli uno spazio nell’incavo di ogni muscolo prima di affondare la mancina fra i suoi capelli corvini e strattonarne le ciocche.
    Spinge, adesso. Verso il basso, lì dove il suo piacere preme per un appagamento eguale e inesplorato. Damien saprà darglielo di certo.
     
    Top
    .
8 replies since 17/1/2019, 19:54   218 views
  Share  
.
Top