la vie en rose

privata.

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    In una galassia lontana, lontana Parigi, 14 febbraio duemilamai.

    Trascinava lentamente le valige verso la scalinata del Montmartre Hotel, osservando l’atteggiamento distaccato del fattorino che, probabilmente, avrebbe voluto trovarsi da tutt’altra parte fuorché lì, a svolgere il suo lavoro. Avevano deciso di trascorrere il San Valentino lontano dalla solita routine e, come meta, avevano scelto la Ville Loumier, la capitale francese, città dell’amore per antonomasia, per visitare alcuni dei luoghi più affascinanti del mondo così da poter celebrare il loro legame in modo memorabile. Seth Lennox e Raelene Cunningham mai e poi mai avrebbero immaginato un lieto fine di quel livello. Una relazione nata tra i banchi di scuola e burrobirra a go go. Un fiore sbocciato nelle avversità più profonde, proprio quando credevano che la vita non potesse dare niente di buono. Eccoli lì, più affiatati che mai, con serie intenzioni di costruire un legame solido e duraturo nel tempo e, chissà perché no, un giorno, avere dei figli da accudire e una casa in campagna. Si voltò sorridendo alla sua compagna dietro di lui: ”Tutto ok, tesoro?” Il tono melenso che riservava alla Corvonero era sempre il solito, capace di sottolineare la devozione che sentiva nei confronti di quella donna stupenda, in grado di regalargli emozioni infinite. ”Vuoi una mano?” Raggiunse l’entrata e lasciò a terra il trolley, correndo in aiuto di Rae: ”Dai a me, non ti preoccupare!” Le schioccò un bacio affettuoso sulla fronte e riunì i bagagli. La coda alla reception fu interminabile ma, dopo l’attesa snervante, riuscirono ad entrare in possesso della chiave magnetica della stanza a loro assegnata. ”Buona vacanza, amore mio!”

    ”Bellissima, non potevamo aspettarci di meglio, non credi!” Si tuffò nel candido letto, rimbalzando leggermente. Sembrava di vivere in un sogno ad occhi aperti. Da anni desiderava visitare quella città e, ora, aveva la possibilità di farlo accanto a quella che avrebbe voluto che fosse la donna della sua vita. ”Ci facciamo una doccia, mia cara? Poi ci addentriamo nel cuore di cotanta bellezza? Cioè, bellezza sì, ma mai paragonabile alla tua!” Accarezzò delicatamente il suo viso, come se fosse un oggetto fragile di porcellana. ”O hai bisogno di riposare?” Il viaggio era stato lungo e stancante, non poteva biasimarla in caso volesse rimanere in albergo per un pisolino ristoratore. Poco importava. Il suo obiettivo rimaneva uno e uno soltanto: stare insieme a lei, ovunque fossero.

    Il viaggio era stato programmato nei minimi dettagli. Ogni cosa scalfita nella mente minuziosamente, da rendere il soggiorno unico e indimenticabile. Si era fermato ad escogitare anche il percorso che avrebbero intrapreso per raggiungere la Tour Eiffell, dove avrebbe liberato il suo cuore una volta per tutte. Non aveva mai avuto il coraggio di dirle una certa cosa, forse per via delle tempistiche e accelerare quello che sarebbe successo, comunque, con una naturalezza disarmante, non sembrava essere la soluzione migliore. Ma erano a Parigi e voleva pur dire qualche cosa. Iniziarono a camminare e lui le prese la mano, cercando di scaldarla: ”Allora? La città è tua. Cosa vogliamo fare?” Il traffico faceva da sfondo a quello che doveva essere un perfetto quadro romantico. La frenesia delle persone, intente a passeggiare per la vie alla ricerca di qualche capo di abbigliamento esclusivo, regalava all’atmosfera vivacità. I ristoranti iniziavano a popolarsi per dar vita a cene costose e deliziose, provocando una leggera acquolina anche a lui. ”Se hai fame, hai solo da chiedere!” L’avrebbe portata in capo al mondo, bastava una sua parola che sarebbe stata tramutata, immediatamente in un desiderio facile da esaudire. La forza dell’amore, per lui, non avrebbe avuto confine alcuno e lei? Lei meritava tutto il bene possibile ed immaginabile.

     
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    In un qualche universo parallelo, dopo aver scoperto di essere figlia di buona famiglia, Raelene Cunningham si è gettata nella bella vita che solo tanti galeoni possono garantire e - dimenticandosi dei libri - ha iniziato a collezionare scarpe e borse come se non ci fosse un domani. In questo stesso universo, Rae si è persino fatta bionda, per abbinare meglio la propria apparenza alla diminuzione del quoziente intellettivo che, si sa, è inevitabile quando si smette di usare il cervello. Ma perché usarlo quando si è belli e ricchi?
    Questo Seth amava ripeterglielo spesso e come dargli torto, dopo tutto. Seth Lennox era diventato il suo tutto, la sua anima gemella. Impensabile vederli separati, perché era ovvio che fossero fatti l'uno per l'altra e Rae non aveva alcun dubbio a riguardo. Era tutto così perfetto!
    « Di questo passo mi si rovinerà la manicure. » Raelene aveva rivisto le proprie priorità e aveva capito quali sono le cose davvero importanti nella vita. Con una faccia annoiata posò il bagaglio, sfinita per aver percorso ben mezzo metro.
    « Sei un tesoro, grazie. È una vera fortuna che abbia portato solo il necessario! » disse, indicando solo altri cinque bagagli dietro di sé. Lo stretto indispensabile, palesemente. Entrò in hotel leggera come una piuma (d'oca, s'intende), guardandosi intorno con fare sognante. La irritò solo un pochino la fila, ma tutto passò non appena poté accomodarsi nella stanza che avevano riservato per quella vacanza. Con una splendida visuale della Tour Eiffel, c'erano dubbi?
    « Assolutamente no. Mi riposerò più tardi. » trillò, per poi dargli un bacio e fiondarsi a fare un bagno rilassante.

    Passeggiavano mano nella mano per Parigi e Raelene già pensava a quanto shopping avrebbe potuto fare nei giorni seguenti. La capitale francese non era solo la città dell'amore, anche la moda era una parte importantissima e per nulla superficiale.
    « È bellissima, non credi? Devo dire a papà di comprarmi un appartamento anche qui! » Ebbene sì, la Corva era ormai la cocca di papà e ogni desiderio era un ordine. Lei, dopo tutto, era troppo adorabile per potersi sentir dire di no. Seth le sembrava strano, troppo teso per una persona in vacanza. Magari era solo la fame e, nonostante stesse seguendo una fantastica in vista della prova costume (con mesi d'anticipo, è naturale), avrebbe fatto un'eccezione.
    « Non saprei, avevi qualche idea? Mi piacerebbe vedere Parigi dall'alto, prima. » Naturalmente avrebbe scattato anche qualche foto da mettere su Instagram, perché sì, anche Strega Moderna aveva ammesso quanto fosse di tendenza usare i social babbani.
    « Ti dispiace aspettare a dopo per la cena? » domandò facendo gli occhi dolci.
     
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    Quella donna era di una bellezza rara. Mai nella vita si era scontrato con una simile eleganza e femminilità e, di certo, non se la sarebbe lasciata scappare per nessuna ragione al mondo. L’avrebbe osservata nei suoi movimenti per ore, senza mai staccarle gli occhi di dosso. Una specie di adorazione lo aveva colpito, affondandolo nella profondità dello sguardo della tanto amata compagna dalla quale non si separava mai. Le sorrise amorevolmente. ”No, no. Tesoro. Che importa? Puoi sempre tornare da quella che se ne occupa. Posso pagare io. Nessun problema. Non ti disperare.” La avvolse in un caloroso abbraccio per consolare il suo visino provato anche dall’enorme fatica che aveva fatto per portarsi appresso l’enorme bagaglio. Notò il fastidio colorarle le guance. Purtroppo, al mondo, erano presenti altri esseri e tollerarli non sempre riusciva facile a perle rare e splendenti come loro.
    La camera era oltre ogni previsione. Stupenda e adatta a quella che, a breve, sarebbe diventata la sua regina indiscussa. ”Ti aiuto a sistemare l’armadio? Non vorrai tenere in valigia tutti quegli splendidi abiti che ti stanno un incanto. Però, aspetta.” Svanì nel corridoio e si appropriò di una delle borse che aveva portato con sé, estraendone un pacco regalo e non il suo: ”Questo è per te. L’ho scelto appositamente per la nostra prima cena a Parigi. Voglio vedertelo addosso e, in più…” Dalla tasca sfilò un piccolo cofanetto dove, al suo interno, si trovavano degli orecchini perfettamente intonati al vestito. ”… sono tutti tuoi, spero che ti piacciano!” Le prese la mano, da vero galantuomo, e la sfiorò con le labbra, allontanandole subito dopo. Si sentiva libero con lei e completo, come un uccellino appena liberato da una qualsiasi gabbia. Doveva tutto a quella ragazzina dai capelli biondi la quale, in un attimo, aveva reso la sua vita meravigliosa e sensata, ricolma di obiettivi. ”Il bagno è tutto tuo, principessa. Esco a prendere le sigarette.”

    ”Un appartamento qui? Sì, devo ammettere che non sarebbe male. Potremmo venirci per le vacanze. O, magari, ci potremmo trasferire quando i nostri bambini vorranno studiare alla Sorbonne. Insomma, con genitori del nostro calibro, non potrebbero mai essere da meno.” Aveva fatto i conti con il futuro e, sicuramente, avrebbe avuto delle grandi sorprese, un giorno. Camminavano mano nella mano nella città degli innamorati. ”Non c’è alcun problema. Ammettilo, vuoi darmi un bacio nel posto più romantico. Uno di quei baci che non ci si scorda più per il resto della vita.” L’avrebbe accontentata, assolutamente e si sarebbe preso quel bacio a tutti i costi, come se fosse la sua unica ragione di vita in quel momento. Con un gesto le circondò la vita e le sollevò le gambe, prendendola tra le sue braccia diretto spedito verso il romantico panorama. ”Ho aspettato per una vita di averti mia. Cosa sarà mai aspettare una stupida cena, tesoro. Tutto quello che vuoi.” Ma proprio tutto tutto. Non l’avrebbe mai potuta deludere, lei era la sua cucciolotta bisognosa di attenzioni e lui il suo orsacchiotto. ”Allora? Il bacio?” Protesto con aria finta offesa.


     
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