Strangers

Priyanka

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  1. Ironside"
     
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    Le zampe affondano nella terra bagnata, mentre ti scrolli di dosso le foglie rossicce che imbrattano la tua pelliccia dorata. Riprendi fiato, non sei più abituato a correre tanto ma se ogni tanto non rientri nella tua pelle da lupo rischi di impazzire; lo capisco, hai bisogno di scaricarti e questo è senza dubbio il modo più efficace.
    Sei entrato e hai lasciato i vestiti sotto un albero abbastanza addentrato; dove li lasciavi quando qui dentro ti guidava Priyanka.
    E' piovuto da poco e qui dentro gli odori sono due volte più intensi dell'ultima volta; quando il sole di maggio scaldava le chiome verdi degli alberi.
    Adesso la foresta è una macchia arancione con grandi zone di un verde intenso laddove gli abeti si estendono a perdita d'occhio. Sei entrato seguendo la pista di una lepre, abbandonandola poi per seguire quella di un cervo; molto più soddisfacente da rincorrere.
    Hai seguito le sue tracce e fiutato l'aria fino oltre ad uno stretto ruscello, su di un tratto roccioso, in zone pianeggianti in cui la luce filtrava perfettamente tra le foglie ambrate.
    Sotto le zampe e tra i tuoi artigli è passato di tutto: muschio, terra, sassi spigolosi, funghi, bacche rosse e dall'odore acre.
    Tutto per un solo cervo.
    E' subentrato un altro odore, però. La tua testa umana forse non lo ricorderebbe nemmeno, ma i lupi certe cose non le scordano.
    E allora non puoi far altro che seguirlo, riavvolgendo la distanza percorsa fino ad ora, finchè un lupo bianco non entra nel tuo campo visivo. Le orecchie si alzano, ruotano, ascoltano prima di tornare a rilassarsi. E' sola.
    le foglie e le ghiande si accartocciano sotto il peso delle tue zampe mentre scivoli giù da questa collina e ti fermi per fiutare l'aria e per fiutare lei.
    E' qui per il tuo stesso motivo. La tua parte selvatica, quella che delle convenzioni sociali non se ne fa niente, è sicuramente contenta di vederla. Non so se sarebbe lo stesso, se tu tornassi a vestire la tua pelle da uomo.
    Vorresti restare così, ancora per un po'.

     
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    Sento ancora lo sfogo di Jamie che mi rimbomba nelle orecchie e ancora non sono riuscita a prendere una posizione.
    Quello che so è che un pò sono arrabbiata perchè se continua così, con questo atteggiamento, arriverà un momento in cui Jamie mi chiederà di non parlare più con Daniil, e io ho solo una manciata di amici al castello, se perdessi pure lui .. mi sentirei persa.
    Cosa non è chiaro in questo concetto di base? Non voglio rinunciarci, ma perchè!
    Certo se è come dice Jaime allora forse potrebbe pure avere ragione ...
    Quando vedo i vestiti di Daniil ripiegati sotto il nostro albero so che lui è nella foresta e so dove trovarlo.
    Voglio che me lo dica in faccia quello che sta succedendo. Mi sono rotta di passare per la stupida del villaggio.
    Faccio la stessa cosa, ripiego i miei vestiti e mi lancio all'inseguimento.

    La sensazione della terra sotto le sue zampe è sempre un toccasana, la libera della tensione accumulata durante quei giorni, la fa sentire viva, come solo un lupo che si sfoga nella corsa sa essere.
    Lo vede, la vede. Pochi balzi e le zampe bianche lo avvolgono mentre gli morde un orecchio.
    "Cretino" sembra dirgli "ma dove sei stato?"
    QUando il lupo dal manto dorato si lascia scivolare sulla schiena parte un ululato. Per parlare bisogna ritornare in forma umana, ma lui non sembra averne fretta.
    Così lo spinge di nuovo con le zampe e si lascia andare a una corsa.
    L'ha appena sfidato a superarla.
     
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  3. Ironside"
     
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    Una lupa bianca ti mordicchia un orecchio e tu, nel modo più naturale che esista, le pettini il muso con due o tre leccate; le zampate che ti arrivano sul dorso sono forti e decise, quelle tipiche di un animale che gioca e non sa di far male.
    Non ti sposti di un millimetro se non per fare un piccolo scatto "sei tu che sei troppo impegnata per me" sembrerebbe dire abbassando le orecchie prima di rialzarle in un piccolo balzo.
    Lei, di tutta risposta, ti spintona ancora e per un attimo, cadendo, pensi di trovarla di lì a poco accanto a te in quel tappeto di foglie ramate.
    Invece senti le sue zampe alzare la terra farla vibrare.
    Allora ti rialzi in piedi scuoti via i rametti e le foglie dalla tua pelliccia dorata, partendo all'inseguimento.
    E' una corsa da mandare il cuore in gola, una di quelle che prima facevate tanto spesso e che ti sono tanto mancate dal ritorno di Matthews al castello. Ma il lupo non sa chi sia Jaime, sa solo che questo lupo bianco appartiene a qualcun altro.
    Io è un po' arrugginito come lupo.
    Quindi torni nella tua forma di giovane grifondoro, quello umano e debole. La corsa ha sfiancato più l'uomo che il lupo; l'uomo che si è messo dietro una roccia per non farsi vedere come mamma l'ha fatto.
    Tu di quando tu ha coperta. Dici, con una mano davanti agli occhi. Nemmeno una sbirciatina.
     
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    Torniamo normali e mentre lui trova rifugio dietro un grande masso io lo sono dietro a un albero, cerco le cose che ho lasciato e alla fine le trovo e me le metto.
    -Si ho notato- ribatto uscendo fuori allo scoperto - sono vestita, ora non vorrei dire ma dovresti fare lo stesso pure tu- e nel dirlo gli lancio le sue di cose.
    Gli do il tempo di tornare presentabile, intanto mi siedo su un altro masso e incrocio le braccia al petto - fingiamo per un momento che non mi sia accorta del fatto che mi eviti da che siamo tornati dalle vacanze , ma me lo spieghi che ti succede?-
    Perchè sfuriata a parte comunque mi evitava, mica ero scema che non me ne accorgevo - perchè al posto di parlarne con me hai attaccato briga con Jaime? - andiamo era una cosa fuori ragionamento massimo, già non si sopportavano poi si prendevano a mele parole .. - io non lo so, Daniil, davvero, personalmente litigo con le persone per te, tu invece mi ignori, minacci Jaime, non mi parli ...- lo fisso - ma perchè?-
     
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  5. Ironside"
     
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    Ritornare nella tua pelle rende i tuoi vestiti scomodi. Allora ti accorgi che la camicia non ha mai smesso di essere scomoda. Ti ci sei solo abituato.
    Quindi muovi qualche passo nella sua direzione, abbastanza per poter parlare faccia a faccia. Come vuole lei.
    E in fin dei conti pensi sia anche ora di mettere le cose in chiaro e di fare un po' d'ordine nel tuo casino di vita.
    Di tornare al posto tuo, o meglio, trovartene uno sicuro.
    Lui tira a te coltelli e il cattivo è me! Certo, logico! Dici, alterato e incredulo.
    Quante volte ti ha chiesto il perchè?
    Tu vuole sapere perchè? Tu è sicura? Chiedi gesticolando in modo impacciato, la voce rotta un po' dalla rabbia e un po' dalla delusione.
    Io ha innamorato di te da prima volta che ha vista! Da quando io credeva che mela era fettina panata! E io no può fa amicone quando tu sta con uno che vuole tira te coltelli. Io forse è egoista, ma no riesce a essere tuo amico se a me tu piace, fa sleale. Io no è sleale. Ti porti una mano sulla fronte, poi scende grattando appena la barba sulle guance.
    Se tu così è felice io è contento per te, ma io così no è felice e io è stanco di no felice. La lingua schiocca sul palato come a svegliarti, a chiederti se sei pronto.
    Questa loro relazione non sarà per te come la camicia, non ti abituerai a portare addosso qualcosa di scomodo. Abituarsi non significa che smetta di far male.
    Io no può essere tuo amico, forse meglio che noi no vede più.
     
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    Lo vedo avanzare verso di me, a quanto pare è propenso a parlare.
    Penso che ci è dovuta questa conversazione, penso anche che chiarire sia la cosa migliore in modo da poter appianare tutto e ricominciare da dove ci eravamo lasciati.
    Certo non mi aspetto quello che effettivamente poi mi dice, o non lo so se avrei insistito tanto.
    -Non sto dicendo questo! Io neanche ci ho pensato a quello che hai detto tu, non ci ho visto un doppio fine!- come potevo farlo se io non avevo motivo di pensare che Jaime vestisse le parti del cacciatore e non di un semplice ragazzo che voleva fare spettacolo?
    E infatti mi ero incazzata più per la questione della valletta, a dirla tutta.
    Non rispondo ad alta voce, ma faccio cenno di si con la testa, certo che voglio saperlo, perchè non dovrei?
    Poi mi spara le sue cose e inizialmente sono parecchi basita, lo sono così tanto che mi viene voglia di piangere, ma più continua più mi monta dentro una strana sensazione di rabbia e frustrazione che mal si sposa con i miei buoni propositi.
    Da una parte continuo a darmi della stupida e me ne frego degli altri, di quello che potrebbero pensare o dire, qua mi importa di me e di come mi sono ridotta ad essere così deficiente!
    Daniil è innamorato di me, da sempre. E io mi sento improvvisamente così triste che non so neanche perchè mi sento così.
    Quello che provo dentro è doloroso tantissimo.
    Non riesco a parlare neanche, forse mutismo selettivo, forse perchè la mia voce in questo momento sa proprio di superfluo.
    So anche che ha ragione e che io ora dovrei andarmene, perchè gli faccio male anche solo con la mia presenza.
    -Mi dispiace- mi costringo a dire - se averti rincorso tanto ti ha causato solo problemi- "ma non lo sapevo quello che provavi, anche se me lo dicevano tutti".
    -Hai ragione. Come dici tu- e abbasso lo sguardo perchè iniziare da subito forse è meglio.
    Che devo fare se ora voglio solo stare sola? Di sicuro non sono una cuor di leone come lui. Striscio via perchè questo mi riesce bene. E infatti siccome non ho niente da dire al momento lo faccio, gli do le spalle e mi avvio verso i margini della foresta, la dove c'è la tenuta di quel guardiacaccia che odio tanto.
    Poi cambio idea e proseguo fino ad arrivare nel castello e da li nella mia sala comune.
    Quando dico che voglio stare sola lo faccio per bene. Fuori tutti anche dalla mia stanza, che si vadano a fare un giro. Non è aria.
     
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5 replies since 17/10/2018, 17:22   108 views
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