If you hate me I'll marry you

Pvt bestiolina

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    qfZjypXGli occhi smeraldini catturarono nitidamente i piccoli scatti dell'altro durante il sonno, si chiedeva spesso, in tutte le volte che l'aveva vegliato, durante la notte, cosa sognasse, cosa lo facesse agitare così tanto ma il loro rapporto ormai era diventato così telegrafico che quasi il solo pensiero di chiedere le pareva essere una confidenza a cui non erano destinati, l'aveva chiusa fuori, le aveva sbattuto la porta in faccia e l'aveva chiusa a doppia mandata e lei, lei si era ritrovata esclusa dalla vita di quell'essere che aveva cresciuto e da quella creatura che era stata lei stessa a creare, esclusa, semplicemente esclusa.
    Si avvicinò unicamente quando, voltandosi preda di un incubo, lo vide piegare il viso in una smorfia di dolore, solo lì, temendo che qualcosa lo ferisse, azzerrò le distanze tra loro, sedendo sul ciglio del letto mentre le dita gelide e pallide andavano a posare una carezza sulla fronte corrugata del tedesco
    << Che schifo l'amore>> sussurrò osservandolo ancora per un pò

    CITAZIONE
    " Fred non sta bene"
    << E cosa ti aspetti che faccia Desmond? Non vedo il punto del perchè tu sia qui>>
    " Odile, è malato, è rinchiuso"
    << Ti sembro forse sorda? Ho capito e quindi?>>
    " Che ti prende? E' tuo figlio, devi fare qualcosa, devi aiutarlo"
    << Devo, devo , devo ... Stare accanto a Friedrich è sempre stato solo un dovere, un dover dare, un dover rispondere, un dover aiutare, un dover smussare ma lui? Lui non deve mai niente a nessuno giusto?>> chiese con un tono amaro nella voce
    " Odile ..."
    << Desmond ti ho già dato la mia risposta, io non devo più niente a Friedrich e lui non deve più niente a me, ora và >> sibilò mentre l'altro, funereo, chiudeva la porta dietro di se lasciando la francese ai suoi pensieri.
    Era doloroso, doloroso come una lama sottile che ti trapassa le costole, era doloroso sapere che Fred, il suo Fred, era in quelle condizioni ma non si sarebbe avvicinata di nuovo, si sarebbe tenuta a distanza, la distanza necessaria per non permettergli più di ferirla.

    Un altro scatto dell'altro la convinse a scuoterlo appena, con attenzione
    << Bestiolina è un incubo, non è reale, svegliati>> sussurrò piano


    So I won't let you close enough to hurt me, no
    I won't ask you, you to just desert me
    I can't…
     
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    La scena mostruosa di dissipò. Restò intontito, ancora dolorante, il corpo come incatenato ed avvolto dalla nebbia. Avanti a lui il volto d'una persona che non conosceva parlava con sua madre, Odile.
    "Fred non sta bene"
    Stava dicendo l'uomo che a quanto pare doveva conoscerlo; e lui non stava bene no, aveva ancora in bocca il sapore del sangue, del vomito e della sete.
    << E cosa ti aspetti che faccia Desmond? Non vedo il punto del perchè tu sia qui>>
    " Odile, è malato, è rinchiuso"
    << Ti sembro forse sorda? Ho capito e quindi?>>
    " Che ti prende? E' tuo figlio, devi fare qualcosa, devi aiutarlo"
    <<lui non deve mai niente a nessuno giusto?>> chiese con un tono amaro nella voce
    " Odile ..."
    << Desmond ti ho già dato la mia risposta, io non devo più niente a Friedrich...>>
    La scena lo raggiunse come una pugnalata facendolo crollare restando appeso alle catene invisibili che ancora lo tenevano ancorato al muro della fetida cantina.
    -Mamma...-
    Ma come nella realtà quel suono era sempre finito inascoltato anche nel sogno nessuno si degnò di sentirlo.

    Uno scossone.
    La nebbia divenne più fitta, Odile e l'uomo traballarono.
    -Mamma sono qui!-
    <<ora và! >>
    Il sibilo con cui quelle parole vennero dette si portà dietro l'intero sogno mentre lui veniva risucchiato in un vortice scuro che mescolò tutti i colori in una poltiglia senza forma, senza...

    << Bestiolina è un incubo, non è reale, svegliati>>
    Sbattè gli occhi. Nel naso aveva l'odore delle federe del letto, poco oltre il lezzo appetitoso della vampira. Trattenne il respiro, quindi esalò con calma.
    Era notte, era ancora notte.
     
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    "'Sai cosa penso?Penso la tua possessività sia esagerata per essere quella di una madre, così come la sua nei tuoi confronti. Cos'è, avresti voluto qualcosa di più da lui ma non te l'ha dato perché voleva una vita normale? O sei tu a non avergliela voluta rovinare?'
    La frase di Shane le aveva rimbombato nella testa per giorni dopo che l'altro aveva lasciato la loro casa sbattendo così forte la porta da far tremare i vetri del soggiorno, ci aveva riflettuto così tanto da farsi venire quasi la nausea e la realtà era che non si era mai posta il quesito. Fred non aveva mai voluto altro da lei se non quella istintiva protezione che si cerca nella propria madre e, a modo suo, Odile aveva fatto del suo meglio per offrirgliela sempre e questo l'aveva bloccata da farsi domande di altro tipo, da chiedersi se quella possessività eccessiva, anche per qualcuno come lei, non fosse guidata da ben altro che un sentimento materno verso il tedesco. Probabilmente lo aveva sempre amato ma che importanza aveva? Mai farsi domande di cui non si vuole la riposta e Odile, di ciò, ne aveva fatto un suo personale stile di vita.

    I sogni, ne faceva tanti da bambina, appena si svegliava si preoccupava di scriverli immediatamente su un quadernino per poi poterli raccontare ad Odette, ora neppure ricordava come esattamente fosse sognare, non era per quelli come loro, per loro il riposo non era altro che uno stato di incoscenza, tutto qui però aveva trovato il modo di non separarsi da quei deliziosi regali del sonno continuando a farlo ad occhi aperti, aveva sognato il momento in cui Fred sarebbe divenuto come lei, sognato il momento in cui avrebbe perso quell'umanità che l'avrebbe reso fragile e mortale eppure lui sognava ancora, incubi terribili lo facevano agitare ogni notte per tutta la notte.
    << Bestiolina è un incubo, non è reale, svegliati>>
    a quel richiamo l'altro aprì le palpebre ancora scombussolato dalle immagini che gli avevano percorso le sinapsi fino a quel momento
    << Il tuo sonno è sempre disturbato ...>> considerò mentre quella che doveva somigliare ad una carezza di conforto tentava di posarsi sulla guancia altrui
    << Cosa sogni? Sembri sempre più agitato >> e la preoccupava, la preoccupava nell'esatta misura in cui la preoccupava quando era bambino e sognava cose terribili perchè in fondo non avrebbe mai voluto che soffrisse, mai, neppure per finzione, neppure in un sogno.

     
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    Era ancora notte e lui probabilmente non avrebbe più ripreso sonno.
    Quella notte sarebbe stata lunga, una delle più lunghe da quando aveva smesso di soffrire delle doglie della mutazione. Gli ci vuole il tempo di due o tre respiri ben profondi per prendere coscienza del fatto che non solo sarebbe, con ogni probabilità, rimasto con gli occhi sbarrati, ma sarebbe anche stato costretto a condividere quelle ore che lo separavano dall’alba con l'essere che in quel momento allungava una mano alla volta della barba ispida e corta che gli impreziosiva la guancia.
    Si ritrasse come proprio solito. Da quando lei aveva deciso di ucciderlo, da quando lui aveva scoperto che la propria ora era già scritta da interminabili anni, col consenso di colei che aveva amato come una madre, non le aveva più permesso di toccarlo.
    Il cuscino assorbì tutto il suo peso mentre lui nel cercare di sottrarsi alle dita fredde della vampira vi ci si rintanava.
    << Cosa sogni? Sembri sempre più agitato >>
    Le labbra gli prudevano, avrebbe tanto voluto affondare i denti nelle sue carni ma non era ancora il momento.
    -Sogno te che mi lasci morire.-
    Era la prima volta che Odile lo sentiva parlare da quella notte.


     
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    Quando si vuole troppo qualcosa, quando la si vuole nel profondo, quando tutto improvvisamente comincia a ruotare intorno ad un desiderio, specialmente quando si tratta di una persona, gli si da, inevitabilmente, l'incredibile potere di spezzarci e Fred lo fece definitivamente, sottraendosi alla carezza della francese, negandole quel gesto d'affetto di cui, fino a poco tempo prima, sarebbe stato meravigliato e grato. Non era stata certa di aver sbagliato fino a quell'istante, nell'istante in cui quello che amava le si negò, e le dita andarono ad afferrare l'aria per poi tornare sul grembo, intrecciate a quelle dell'arto gemello.
    << Uhm>> sussurrò Odile che di certo non avrebbe mai dato il minimo cenno di debolezza, chi vorrebbe che la persona che ci ha feriti nel profondo vedesse realmente quanto ci ha feriti? Per lei, per quanto non più umana, valeva la stessa identica regola.
    Quando il tedesco era divenuto quella nuova creatura sapeva di che di certo non le sarebbe stato eternamente grato, chi sarebbe grato a chi gli ha rovinato la vita? A chi gli ha precluso di poter condurre un'esistenza normale o quantomeno una parvenza di essa? Forse solo lei era stata così folle e così disperata da incoronare Viktor come suo personale salvatore ma Fred non era lei, era di tutt'altra pasta e per la prima volta si chiese se quella somiglianza che aveva sempre visto tra loro non fosse stata solo il riflesso di ciò che lei avrebbe voluto vedere, qualcosa che non c'era, che non trovava corrispondenza nella realtà.
    << Cosa sogni? Sembri sempre più agitato>> soffiò preoccupata, era inevitabile esserlo per lei, nonostante l'altro la disprezzasse nel suo profondo.
    -Sogno te che mi lasci morire-
    Non le aveva parlato più da quando l'aveva trasformato, non aveva più neppure voluto spendere un solo minuto della sua giornata con lei, la evitava e Odile se lo era aspettato, si era aspettata un altro lungo silenzio, l'ennesima domanda lasciata senza alcuna risposta, si era quasi abituata a quello ormai ma , di certo, non si sarebbe mai aspettata che una risposta sarebbe arrivata secca e amara.
    << Sogni ... me>> sussurrò abbassando gli occhi, puntandoli verso la porta, con quale coraggio poteva guardarlo ancora? Con quale coraggio poteva spiegargli quanto non l'avrebbe mai lasciato morire, non l'avrebbe mai permesso, in nessun caso, neppure se lui avesse deciso di lasciarla? Sapeva già quale sarebbe stata la replica dell'altro e non le ci voleva la legilimanzia per saperlo :" Tu mi hai ucciso", ed era vero, l'aveva fatto per la paura di perderlo, per il dolore di rinunciare a qualcosa che voleva per se, per il terrore di vederlo invecchiare e di vederlo morire senza poter far niente per fermare quel tempo così fuggevole per i mortali ma tutte queste spiegazioni avrebbero mai placato l'animo di Fred? No, ovviamente, non si sarebbe mai reso conto di quanto ogni cosa che avesse fatto, dalla peggiore alla migliore, dalla più misera alla più eclatante l'aveva fatta per lui, per il corrispettivo inumano dell'amore.
    Gli occhi smeraldo andarono a puntarsi in quelli del tedesco, sorrise, un sorriso amaro, per poi spostare i capelli su di un lato, lasciando il collo libero , scevro di qualsiasi copertura
    << Prendi, prendi il mio sangue Fred, uccidimi, prendi il mio corpo, fa ciò che vuoi, non mi difenderò>> sussurrò lentamente, l'odio si ripagava con l'odio
    << Tanto la mia anima l'hai sempre avuta>>




     
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