Another 'thing' between us

pvt Shane <3

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    sA070rU Le appena quarantotto ore trascorse dal nuovo anno le aveva già fatto comprendere quanto, anche quell'anno, avrebbe portato con sè la sua dose di problemi e gatte da pelare, Friedrich sembrava super impegnato con Eva e la bambina in arrivo, tanto da non riuscire a rispondere neppure ad un dannato biglietto, Shane , sempre più spesso, tornava in casa con addosso un profumo ... strano, non che non tornasse mai con odore di donna addosso, donne che non erano lei ovviamente, ma si era rassegnata al fatto che all'altro piacesse cacciare e scegliere le sue vittime tra il genere femminile, quello però, quello che stava sentendo anche in quel momento, mentre lui imboccava la porta sorridendo come sempre, quello non era odore di morte, era più ... dolcezza?
    Odile si alzò lentamente dalla poltrona nel soggiorno, afferrando i primi due bicchieri a disposizione e riempiendoli di whiskey , piccola abitudine che avevano consolidato ormai da tempo, raccontarsi la giornata davanti ad un bicchiere o meglio, una bottiglia, di alcolico, proprio come una coppia normale, certo, togliendo il fatto che le loro giornate prevedevano racconti particolareggiati di ossa rotte, arterie recise e tutto il corollario ma era una normalità calmante per la francese che sentiva dentro di se il vento di un cambiamento non positivo.
    << Anche stasera donna >> sussurrò melliflua accavallando le gambe, aspettando che l'altro la raggiungesse e allungandogli il bicchiere
    << Fammi indovinare ... bionda>> esclamò arricciando il naso e puntellando il dito sul mento
    << Oh no, no, scusa mora, si decisamente mora, molto mora ... >> confermò annuendo per poi tendere le labbra scarlatte in un sorriso tetro
    << Hai troppi odori addosso ... C'è qualcosa che vorresti dirmi?>> chiese inclinando la testa da un lato, gelida come suo solito, anche se una vena acuta che va a sporcare il suono cristallino delle parole appena pronunciate, ne tradirà la scalpitante gelosia che sente premere nel petto.

     
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    Il trauma da 'ohmiodio ho una figlia (più o meno)' era stato molto meno forte di quanto si sarebbe aspettato, avrebbe quasi osato dire gli piacesse averne una.
    Così come, se l'idea di ammetterlo già solo a se stesso non gli avesse fatto venire voglia di vomitare, avrebbe potuto dire di riuscire finalmente quasi a capire l'attaccamento di Odile per il figlio orribile.
    Rebecca era notevolmente più simpatica di lui però, il che era tutto dire visto che non brillava per simpatia, oltre che più carina e generalmente meno straccia cazzo. Sicuramente più profumata.
    Avrebbe potuto continuare, le qualità di lei se paragonata a lui andavano avanti per molto.
    Aveva preso l'abitudine di andarla a trovare, prima o dopo i pasti, di solito dopo per... evitare incidenti. Gli dava fastidio stare lontano da quello che considerava suo, e poi tanto nessuno dei due aveva esattamente una vita piena con hobby e amici. Tutto quello sgattaiolare lo faceva sentire al pari di un marito fedifrago che si scopava una con la metà dei suoi anni, non gli piaceva tenerlo nascosto ad Odile, ma gli sarebbe piaciuto ancora meno farsi fare a pezzettini, quindi aveva gettato quell'argomento nella sua scatola mentale di 'Cose che dovrei risolvere, ma che potrebbero farlo da sole se aspetto abbastanza e muoio io prima di parlarne a qualcuno.'
    Si era dimenticato di un piccolo e minuscolo dettaglio quando aveva scansato tutto con così tante leggerezza. Ossia del sesto senso di Odile per quelle cose, ogni tanto aveva l'impressione avesse una sirena nel cervello che scattava ogni volta che lui faceva qualche cazzata a lungo termine.
    Era anche vero che faceva abbastanza idiozie che se lei un giorno gli avesse puntato un dito contro urlando 'aha! So cosa hai fatto!' così, a caso, senza sapere niente, lui ne avrebbe avute almeno dieci tra cui scegliere. Quindi si poteva chiamare davvero sesto senso? Non era più un tirare ad indovinare sapendo di far centro prima o poi? Mmh.
    'Sceglierei più uomini, ma cercano sempre di difendersi invece di mettersi a urlare e correre via.' Mugugnò imbronciandosi, tentando di giustificarsi sebbene Odile non sembrasse nemmeno averla intesa come un'accusa.
    Gli piaceva sentirsi come in uno di quegli stupidi film horror babbani, che poteva farci? Se fosse stato per lui avrebbe pure infilato un vestitno bianco a tutte le sue vittime, giusto per inzupparglielo di sangue.
    Raggiunse Odile, prendendo il bicchiere offerto e si chinò per darle un bacio.
    Un po' lo divertiva quella scenetta quotidiana alla 'moglie e marito tornano a casa dopo una lunga giornata lavorativa.' ma ad Odile faceva piacere, e quello gli bastava come motivazione per stare al gioco.
    'Un giorno ti sorprenderò e ti dirò che era una rossa. Ce ne sono così poche in giro...' Si era irrigidito alla menzione di more, così si lasciò cadere seduto di fianco a lei, passandole un braccio sulle spalle, sorridente come al solito, per nascondere ogni traccia di nervosismo o senso di colpa sospetto.
    Inutilmente. Visto che Odile, come la degna vampira con un feticcio per i cani che era, si rivelò essere un piccolo segugio e lo accoltellò con la domanda di cui temeva da tempo l'arrivo.
    'Ho... mangiato due volte? Fa freddo, ho bisogno di più cibo per sopravvivere all'inverno.' Snocciolò, non guardandola in viso.
    No eh? Non funzionava.
    'Non mi sto scopando un'altra, se è quello che pensi.' Soffiò, scolandosi l'intero contenuto del bicchiere in un sorso.
    Il problema era che non era sicuro la verità fosse poi meglio di quell'alternativa, con la loro possessività era tutto un disastro in attesa di accadere.
    'Sicura di non voler più whiskey?' Domandò, con una punta di nervosismo, senza aspettare una risposta per sporgersi verso il tavolino e avvicinare la bottiglia a loro.
    Era ancora mezzo abbracciato alla francese, ma a quel punto ormai togliere o meno il braccio non avrebbe fatto molta differenza, se avesse voluto spaccargli la testa l'avrebbe fatto che le fosse vicino o meno.
    'Sai tutte le centinaia di battute che ti ho fatto su come io non avessi figli segreti? Ecco... Hai notato come è da un po' che ho smesso di farne?' Aveva forse trovato il modo peggiore per darle quella notizia?




    Edited by »Shane - 28/2/2018, 04:58
     
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    4tmzef9 Si era chiesta spesso se il non potergli più scandagliare la testa fosse una cosa positiva o negativa, fino ad una settimana prima si era convinta che fosse meglio così, meglio non sapere, meglio fargli dire unicamente ciò che voleva dirle e poi avevano un rapporto, malato, malatissimo ma stabile, non era più umano e non aveva più l'assurda voglia di metterlo in qualsiasi cosa respirasse eppure in quei giorni aveva rivalutato il poter sapere tutto prima che uscisse dalla bocca di lui e aveva quasi sentito il terreno mancarle da sotto i piedi quando aveva ipotizzato per un attimo che ci fosse qualcun altro, oltre lei, nella mente dell'uomo. Nonostante tutto però avevano pur sempre un rapporto affiatato ed una grande intesa, l'avevano sempre avuta anche quando lui era umano, figurarsi ora che vivevano le stesse condizioni, questo le permetteva di intuire facilmente quando c'era qualcosa di diverso in lui o intorno a lui.
    Tirò le labbra vermiglie in un sorriso leggero, quella mania dell'altro di cacciare sempre in modo così plateale non la comprendeva affatto, non era da lei lasciare tracce o fare troppa scena solo per mangiare, però glielo lasciava fare, almeno fin quando questo non fosse divenuto un problema o un pericolo per loro
    << Si, si, so che hai ... Abitudini particolari, mettiamola così>> sussurrò muovendo la mano in un gesto che stava solo a significare che non serviva la spiegazione dettagliata sul perchè preferisse le donne agli uomini, sorrise istintivamente quando sentì le labbra dell'altro premersi contro le sue, era un' abitudine stupida e totalmente bizzarra per due come loro ma a lei dava una sorta di sensazione positiva, le piaceva ecco tutto. Lo vide sedersi accanto lei e cingerla, automaticamente portò la testa sopra al petto altrui ridacchiando
    << Le rosse ... Piacevano anche a Fred quando era piccolo sai? Credo di avergliene uccise due o tre di fidanzatine, neppure me lo ricordo con precisione>> considerò alzando le spalle come se parlasse di una routine normalissima, insomma chi non sgozza le fidanzate del figlio adolescente? Lo fanno tutti giusto? Giusto.
    Ed ecco che cominciava ad arrampicarsi sugli specchi, da quando quelli come loro pativano il freddo? Non erano mica orsi, qualcuno avrebbe dovuto spiegarglielo, lo scolare il liquido tutto d'un sorso dell'altro la fece per un momento tentennare, c'era qualcun'altra, era questo il problema? Le parole successive la rassicurarono immediatamente
    << Non lo penso, l'ho pensato però ... E' solo che non voglio condividerti, io ti ho scelto, io ti ho voluto e ti voglio ancora, solo per me >> confessò in un sussurro per poi afferrare la bottiglia di alcolico e versarsene di nuovo, probabilmente le sarebbe servito, sicuramente data la premessa altrui, quasi lo risputò nel bicchiere quando sentì il discorso successivo
    << Hai un figlio e non mi hai detto niente? Mi hai praticamente crocifissa per Fred e ora te ne esci che hai un figlio e neppure me lo hai detto? Giuro Wolff che stavolta ti uccido per davvero e definitivamente, q-quando l'hai fatto questo figlio? Non mi dire che è stato quando già ci conoscevamo, non potrei farcela, se è così inventati una cazzata, è per il tuo bene>> soffiò mentre i canini luccicavano alla luce fioca delle lampadine

     
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    C'era qualcosa di più spiacevole di ascoltare Odile menzionargli le preferenze sessuali di suo figlio? C'era? No, davvero, esisteva nel mondo qualcosa che distruggesse così velocemente qualsiasi attrattiva un'intera categoria di donne possedesse? Perché era quello che Odile aveva appena fatto.
    'L'hai traumatizzato così tanto da dover passare alle bionde.' Sbuffò, a metà tra ilarità e semplice fastidio, lo compiaceva sapere avere una madre come lei comportasse l'essere torturato durante la crescita.
    Non poteva dire di capirla su quelle scelte però, anche se forse uccidere i possibili partner di Rebecca era qualcosa che riusciva ad immaginare di fare. Insomma dipendeva. Da quanto gli piacessero o meno. E da quanto lei fosse seria con loro.
    Mh.
    'Mi lasci perplesso, sai? Perché uccidergli le fidanzatine ma non la moglie? Non ti da più fastidio lei, invece di quelle con cui scopava e basta senza metterci su famiglia?' A lui avrebbe dato più fastidio quello. Supponeva. Forse gli avrebbe dato fastidio e basta qualsiasi persona l'altra avesse deciso di tenersi accanto.
    Era contento la vita sentimentale di Rebecca facesse schifo e le probabilità che si fidanzasse e sposasse fossero infinitesimali.
    Era comunque ben intenzionato ad essere un genitori molto più figo e comprensivo di Odile. Non che ci volesse molto.
    La parole di lei lo riportarono nella terra dei morti vivi, strappandolo da vaneggi idioti su come crescere una ventenne che era tornata nella sua vita da una manciata di settimane.
    Le sorrise soddisfatto al suo rimarcare di volerlo senza altri in mezzo, sporgendosi per stamparle un bacio su una tempia finché poteva ancora farlo, prima di dirle con chi esattamente lo stava in realtà condividendo.
    Tutto sommato la prese bene.
    Se si considerava che avrebbe potuto ribaltarlo fuori da una finestra. E quello nel migliore dei casi.
    'Non è mia figlia-figlia, non ho figli biologici segreti.' Per l'amordiddio lo sperava vivamente di non averne. Rebecca gli bastava e avanzava, scoprire di avere un figlio proprio suo sarebbe stato troppo.
    Sopratutto per la sopportazione di Odile.
    Si riempì a sua volta di nuovo il bicchiere, rimanendo a guardare il liquido ambrato assorto. In un tentativo di chiedere mentalmente aiuto al suo unico vero amico da quando aveva quindici anni - sì, il dio alcol. - per risolvere quella situazione senza perdere qualche pezzo di sé, letteralmente.
    'E' complicato.' Mugugnò portandosi il bicchiere alle labbra, indeciso su dove iniziare, ah, quanto gli mancava l'abilità di Odile di leggergli i ricordi senza doversi sforzare di metterli in parole. Era così difficile comportarsi da persone normali.
    'Okay, allora, tanto tempo fa' In una terra lontana lontan- ah no. 'la mia cara sorellina, quella che odi, mi ha chiesto di diventare il tutore legale di una sua amica per salvarla dal rimanere rinchiusa in prigione.' Più o meno. Il succo era quello comunque.
    'Ovviamente ho accettato perché fottere il Ministero è qualcosa che tutti dovrebbero mirare a fare, e anche perché Angelica ha minacciato di fare una lista di tutte le cose orribili che le avevo raccontato di aver fatto a nostra madre.' Ecco quello era una particolare che nemmeno Rebecca sapeva, a meno che l'altra non glielo avesse detto, il che era probabile...? In ogni caso sua madre non ne aveva mai saputo niente.
    Sua madre non sapeva nemmeno che lui fosse il tutore di qualcuno. Ops?
    'Comunque per farla breve ho accettato, Rebecca è stata con me solo per poco tempo e poi ha preferito scomparire nel nulla al dover giocare alla famiglia disfunzionale con me. Io ho pensato ah vabbè, sti cazzi, un problema in meno, e ho dato per scontato fosse risolta lì. ' E invece no! 'Solo che mi ha ricontattato tipo... un mesetto fa? E niente lo sai come finiscono queste cose.' Concluse, vago, valutando se buttarsi verso la porta e tentare di scappare.
    No che Odile non sapeva come 'finiscono queste cose', a chi succedevano tranne che a lui!?


     
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    Hp2cPtn Lo conosceva così bene da sapere quanto potesse dargli fastidio sentir parlare di Fred ma non aveva potuto evitare di ricollegare quelle strani abitudini con le preferenze giovanili di suo figlio, ridacchiò lugubre alle parole di James
    << Già e ancor non so quale categoria sia la peggiore tra rosse e bionde>> confessò portandosi le dita della mancina su una tempia, a massaggiarla con fare sconsolato e schifato, lei personalmente avrebbe preferito per suo figlio tutt'altro che biondine o rosse scialbe ma non è quello il momento per parlarne, è poi la domanda di Shane a farla quasi rabbrividire dal fastidio
    << Pensi che non vorrei uccidere anche lei? Se solo potessi, il problema è unicamente uno: lui la ama, quando uccidevo le sciapette che si portava al letto ne soffriva, ovviamente ma non così tanto, lo ucciderei se gli togliessi Eva, so che non potrebbe mai perdonarmi e so che probabilmente neppure io potrei perdonarmi di avergli dato un dolore così grande, di avergli tolto l'unica cosa che ama davvero >> tentò di spiegare sussurrando << E' difficile ma tento di domarmi perchè alla fine ho sempre e solo voluto il meglio per lui>> concluse poi sospirando appena, era complesso per lei gestire quella condizione di madre, era sempre stato complesso ma aveva cercato di farlo al meglio delle sue possibilità, sempre
    << Un giorno capirà>> aggiunse solamente accocolandosi sul petto dell'altro e riguadagnando quasi subito la distanza precedente al sentir parlare della figlia ignota del compagno.
    - Non è mia figlia, figlia- già questo era un sollievo seppur minimo
    << Questo significa che neppure potrò farmela andar bene perchè condivide dei geni con te >> sibilò riflettendoci sopra mentre si versava altro alcolico e osservava lui bere il suo tutto d'un fiato, ascoltò poi quella strana storia con un sopracciglio alzato
    << Ti sei fatto fregare da tua sorella minore e ti sei fatto legare ad una ... ragazzina che esce ed entra di prigione?>> chiese alzando il tono, quasi isterica, d'accordo, anche lei si era ritrovata Fred tra capo e collo e si, anche a lei questo "regalo" era stato fatto da qualcun altro ma almeno suo figlio era cresciuto forte, intelligente e stranamente fedele alla legge, tanto da diventare un ottimo auror ed essere in generale molto più onesto di quanto lo fosse mai stata lei
    -Lo sai come finiscono queste cose-
    << No, non lo so come finiscono queste cose>> disse virgolettando con le dita la frase e mostrando i canini, segno che si stava spazientendo e anche parecchio
    << O mi spieghi che cosa stai combinando con questa ragazzina o la uccido e uccido te>> solo dopo il senso di gelosia la pervase totalmente rendendosi conto che, essendo amica di Angelica, non si trattava esattamente di una bambinetta di dieci anni, quanto di una donna adulta, fatta e finita , giovane e perfettamente conscia di avere una vagina
    << N-Non c'è uno strano rapporto tra voi vero?>> chiese titubante, quasi con il terrore di ricevere una risposta affermativa, non sarebbe stato strano per gente della loro specie, perfino lei stessa era stata la prima donna di Fred , pur di non dover dare la sua verginità a nessun altro

     
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    Personalmente aveva sempre trovato triviale categorizzare le sue preferenze sessuali in base al colore dei capelli, a lui piacevano tutti, un orgasmo non si rifiutava a nessuno, che poteva farci?
    'Se la tirano entrambe troppo. Meglio le castane.' Mentì spudoratamente, come se l'altra non potesse immaginarlo, e ridendo si attorcigliò uno dei ricci dei capelli di Odile su un dito.
    Si imbronciò appena al discorso di lei, avrebbe voluto fosse più spietata e l'avesse uccisa, solo per il mero gusto di sapere che aveva distrutto la vita al figlio e lui la ripudiava ma... beh, era di parte.
    Capiva il ragionamento purtroppo.
    'E' la stessa ragione per cui mi sono rassegnato alla sua esistenza e non passo le mie notti a fare piani su come sbarazzarmi di lui.' ... Okay i piani c'erano, non erano però qualcosa che avesse intenzione di mettere in atto, non ucciderlo era già brutto di suo, poteva almeno sfogarsi fantasticandoci sopra! Era ancora consentito quello.
    Le diede un bacio sulla testa quando gli si accoccolò contro, rischiando di rimetterci il naso una volta che lei si staccò bruscamente per tutta la faccenda 'ah sì, figlia segreta.'
    Odile era cosììì melodrammatica. Si fingeva tutta seriosa e poi si scandalizzava e offendeva per tutto, anche se forse era lui ad avere un talento particolare per riuscire a provocarle delle reazioni così forti. Poteva considerarlo un talento? Ma sì dai, perché no.
    'No, ma mi somiglia, è una mini me femmina meno cazzona ma più maleducata. E con meno fascino, ovviamente.' Ovviamente. La trovava carina in realtà, quello che le mancava era il carisma. 'Sembra più mia figlia di quanto tu sembri imparentata al tuo-' Si fermò appena in tempo dall'aggiungere 'tuo coso', avrà anche avuto un nome ma era ancora fermo allo stage 'non merita di essere riconosciuto come un essere senziente.'
    L'isteria della francese gli apparve completamente assurda, tra tutte le cose su cui sclerare lo faceva sulla pedina penale di Rebecca? Sbatte le palpebre, cercando di tenersi per sé considerazioni come il, beh, ridere, per non fare sul serio una finaccia.
    Rebecca aveva un sacco, - davvero, un SACCO - di difetti, ma il suo essere una criminale non gli aveva mai provocato il minimo problema. O pensiero.
    ... Era davvero un padre terribile.
    'Sì? Odile avrai anche un'ottima educazione ma sei una vampira omicida e una mangiamorte, se non mi sono mai fatto problemi a stare con te perché trovi strano mi sia andato bene farmi affibb- affidare una criminale?' Nascose l'ombra di un sorriso ironico contro il vetro del bicchiere, Rebecca non era nemmeno una vera criminale cioè dai non andava in giro ad accoltellare bambini o cose simili.
    Tenne occupata la bocca con altro alcol mentre Odile si prodigava in una crisi di nervi, non che il rischio uccisione non fosse alto ma non prendeva bene le imposizioni e tutto quel 'parla o uccido te e lei grrr.' gli faceva solo venire voglia di litigarci malissimo o di uccidere lei quindi uh, sì, meglio il silenzio.
    'Non ci sto combinando nient- Odile che schifo!' Pigolò scandalizzato alla domanda titubante posta dall'altra, non aveva mai nemmeno cercato di fare sesso con Rebecca da umana! Va bene che adesso aveva un profumo davvero buono e se la sarebbe tenuta abbracciata contro sempre, ma non la rendeva più- più-...!
    Aveva la carica erotica di uno scaldabagno!
    Una bottarella forse gliel avrebbe anche dat- No!
    'No che non me la scopo, non mi sembra che tu ti scopi tuo figlio' Ohmiodio si scopava quello? L'avrebbe lasciata e si sarebbe trasferito in un qualche posto privo di civilizzazione e dal nome impronunciabile, però no no dai, Odile non era la tipa dal cornificarlo col proprio figlio di nascosto.
    O lo era!?
    No, no, calma, respiri profondi - metaforici. Era lui a star travisando, nessuno aveva detto niente sul cane.
    'Non ci sto facendo niente con Becca, è solo- è-' Gesticolò vagamente, alla ricerca di una definizione. 'E' mia, no?' Una spiegazione che non lo facesse uccidere sarebbe stata meglio.
    'Cioè, uh, una mia responsabilità intendo.' Certo, era proprio quello a cui stava pensando. Mhm. Nessun tentativo di salvataggio in extremis. 'Mi ha contattato di nuovo solo perché ha scoperto che sono morto e ha bisogno che mi comporti da tutore responsabile così che non la sbattano di nuovo in prigione, quindi immagino sia questo che sto facendo?' Eeeh, in parte, forse, le vere ragioni erano più complicate, era comunque vero quello che stava dicendo alla francese. Ed era possibile che Rebecca la vedesse in quel modo, quindi che importava se le sue motivazioni erano unicamente egoistiche? Stava compiendo una buona azione lo stesso.

     
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    BeVhiF3Lei non ci aveva mai capito niente dell'amore o delle relazioni e Shane decisamente meno di lei, forse per questo erano riusciti, nonostante l'enorme baratro iniziale tra loro, a trovare un equilibrio che però sembrava minacciato da ogni dannatissima nuova notizia .
    Odile ridacchiò divertita dalla palese bugia che l'altro le propinò, era sempre carino sapere che la volesse far sentire la cosa migliore sulla terra anche quando non era esattamente vero, per questo non si rammaricò di quella piccola menzogna
    << Oh certo, ovviamente e guarda caso io sono castana eh?>> chiese ironica, lasciando che l'altro giochicchiasse distrattamente con i suoi capelli, non l'aveva mai concesso a nessuno quel gesto, neppure a Fred, le ricordava i tempi in cui la piccola Odette si divertiva a pettinarla, le ricordava un tempo in cui era umana, diversa, non condannata ad un'eternità che non voleva assolutamente vivere, anche se, la presenza di James, aveva migliorato quella prospettiva di molto.
    Non avevano mai parlato davvero di suo figlio, o meglio, sapeva benissimo quanto i due si detestassero vicendevolmente ma non c'era discussione al riguardo, Fred avrebbe dovuto accettare la presenza di James in quanto suo compagno e viceversa James avrebbe dovuto accettare Fred in quanto figlio, parte integrante del pacchetto "Odile", non c'era poi molto da discutere e non si stupì quindi di ricevere quella risposta
    << Lo capisco, probabilmente non starebbe molto simpatico neppure a me se non fosse mio figlio >> sussurrò ridacchiando e riflettendo sul carattere intricato del tedesco << però bisogna ammettere che forse non sarebbe così strano se non fosse mio figlio, quindi in parte è colpa mia >> sentenziò poi sospirando mentre la nuova notizia permeava nella sua mente riproducendo scenari orridi.
    Una versione femmina di Shane. Una cosa terribile.
    << E' terribile, t-e-r-r-i-b-i-le>> scandì come se l'altro non capisse la gravità della situazione << già tu sei sopportabile unicamente perchè sei tu, figurati una come te, donna e che non è te! >> continuò contornando il discorso di imprecazioni in francese, consapevole che tanto James le avrebbe capite tutte ed erano più o meno maledizioni agli avi di lui, all'incirca.
    Il discorso su come lei stessa non fosse la miglior frequentazione che si potesse desiderare le fece arricciare il naso in una smorfia, che c'entrava? Lei era lei
    << Ma io sono io, faccio tutto con classe>> come se questo potesse giustificare gli omicidi o le torture che aveva compiuto durante la sua esistenza , cercò però di prenderla dal verso migliore, cioè la totale incapacità di James di scegliere cos'era bene o cosa male
    << Non è una novità che tu non sappia sceglierti le persone, eccetto me, e non mi hai scelta, sono io che ho scelto te quindi , no, zero ...>> specificò stizzita, battendo la lingua sui denti.
    Ebbe un lieve tremito quando l'altro rispose che , no, ovviamente non si faceva Rebecca così come lei non si faceva Fred, alcool, le serviva decisamente, strinse le labbra sul bicchiere buttando giù l'ennesima sorsata di liquido ambrato e rimanendo a ticchettare le unghie contro il vetro, mentre gli occhi smeraldini rimasero puntati verso il vuoto di fronte a lei
    << P-Potrebbe non essere esattamente così>> ecco, quello sarebbe stato decisamente difficile da spiegare, ergo, passò semplicemente oltre
    << Ma il problema è Rebecca>> si, rimandare il focus sul vero problema << Tu? Responsabile, quanto pensi che passerà ancora prima che tu la morda e, forse, la uccida? Sei un puer James, hai l'auto controllo di un bambino capriccioso e lei è viva e giovane, stai rischiando la sua vita standole vicino, oltre che la mia labilissima salute mentale>> teorizzò roteando gli occhi e sbuffando
    << La morderai prima o poi, oh si che lo farai e sarà un miracolo se riuscirai a fermarti, fidati di me >> eh si, perchè le cicatrici dei suoi denti sul corpo di Fred parlavano chiaro, era la loro natura quella, il loro modo di marchiare il territorio, di volere bene, di amare, erano così e James non faceva eccezzione stavolta.

     
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    'Non è colpa mia se rientri in tutte le categorie della donna perfetta.' Accompagnò l'affermazione a un sospiro affranto, esalato tra la piega morbida di un sorriso divertito. Come se fosse una faccenda con cui purtroppo era costretto a convivere, al di fuori di qualsiasi controllo e di gusti personali.
    Eh sì, molto offensivo da parte di Odile non darsi un tono e smetterla di sbattere la sua perfezione ovunque.
    Si sarebbe perso a farle vedere esattamente quanto fosse offeso e cosa dovesse sbattere dove, se non fossero stati nel bel mezzo di una discussione seria, non c'era niente che riuscisse a fargli morire la voglia di sesso come ascoltare Odile parlare di suo figlio. Più o meno.
    ... Okay, non c'era nulla al mondo riuscisse davvero in quell'impresa ma di sicuro quell'argomento la ridimensionava a livelli medio bassi.
    'Aha! Allora lo ammetti che è insopportabile!' Le puntò un dito contro, o meglio, ci provò, vista la vicinanza finì per premerglielo direttamente contro una guancia.
    'Nah, non è colpa tua, tu sei divertente, lui invece...' Schioccò la lingua sul palato, scuotendo la testa. Di sicuro avere Odile come madre doveva comportare svariati traumi psicologici e non, ma era convinto che se si fosse trattata di una questione di influenza il cane sarebbe venuto su come uno stronzetto sarcastico e tutto sommato carino. Cose che chiaramente non era. Quindi doveva essere nel suo dna essere una testa di cazzo ebbasta.
    Stava giusto pensando a quanto sarebbe stato più facile farselo piacere se fosse stato figlio biologico di Odile, quando quest'ultima diede voce al suo stesso pensiero, però su Rebecca.
    Scoppiò a ridere al suo oltraggio, visto? Lei sapeva sempre essere simpatica, anche in quei momenti.
    Anche se sì, sì, va bene, era possibile che quello che lui trovava divertente non coincidesse con l'opinione del resto del mondo.
    'Molto offensivo, o... molto lusinghiero.' Gli aveva appena detto di essere unico nel suo genere e fantastico proprio per questo, forse era solo lusinghiero? Mmh, nel dubbio l'avrebbe preso come un complimento. Anche se era a spese di Becca.
    'Prima di tutto, se fossi una donna sarei una gnocca da paura e mi ameresti ancora più di adesso perché avrei le tette, e quelle rendono chiunque migliore.' Fuori tema, fuori tema-argh. Riprese le redini dei suoi pensieri prima che degenerassero più di quanto non stessero già facendo.
    'Secondo, non intendevo identica a me! Andreste d'accordo, ne sono sicuro,' No. 'lei ha molto più buon senso, più logica, tutte cose che non ti sono mai piaciute di me, no? E poi male che vada potreste fare amicizia sparlando di quanto sono coglione, quello sembra piacere molto ad entrambe.' Scherzava chiaramente, non avrebbe mai permesso lo facessero, non era un masochista, gli bastava e avanzava dover avere a che fare con le lamentele di una di loro per volta. Non era nemmeno troppo certo gli andasse bene l'idea di farle incontrare, era possessivo di entrambe, solo che lo sentiva anche verso l'un l'altra, far avvicinare Odile a Becca? Mmh, pericoloso, da evitare.
    E dire che aveva voluto le facesse da mamma, ah, niente famigliola felice tutta sotto uno stesso tetto per loro. Per adesso almeno.
    Igoiò un'altra sorsata d'alcol, alzando le sopracciglia scettico al di sopra del bicchiere alle vanterie varie di Odile. Niente di nuovo.
    Tranne il piccolo, minuscolo, dettaglio che si lasciò scappare e poi provò a sorvolare come se niente fosse.
    Si strozzò con il drink, tossendo e sbrodolandone ovunque, divano e vestiti compresi. Mentre quell'infame della sua fidanzata ANDAVA AVANTI COME SE NIENTE FOSSE.
    Se non fosse stato già morto avrebbe avuto un infarto, un ictus, testa che esplode. Tutto quanto assieme.
    O forse no, perché da vivo era coglione e ci avrebbe solo riso sopra - mentre preperava i bagagli per l'Alaska, sia chiaro. - però ohmidio.
    'Non mi importa, se dovessi ucciderla per sbaglio almeno non avresti più il problema, dovresti essere felice sia una possibilità.' Una risposta sbrigativa con un vago pizzico di sarcasmo a cui però credeva davvero. Rebecca gli piaceva, non voleva ucciderla, ma se fosse accaduto non poteva nemmeno dire ne sarebbe stato distrutto. Era da quando era piombata nuovamente nella sua vita che i suoi desideri si dividevano tra il volersela tenere e il volersi nutrire di lei, finché uno dei due veniva soddisfatto gli andava bene. La sua possessività ne usciva appagata in entrambi i casi.
    L'importante era che Odile non si intromettesse.
    'Adesso, tornando a quello che hai detto, ti sei scopata tuo figlio!?' Lasciò cadere il bicchiere sul tavolino con un 'toc', l'irritazione crescente che gli aveva attanagliato lo stomaco gli faceva venire voglia di vomitare. Neanche tutto l'alcol del mondo sarebbe riuscito a fargli digerire quella rivelazione.


     
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    Parlare di figli da morta? Ecco questo non era mai stato neppure lontanamente nel suo ipotetico e immaginario scenario di come le cose sarebbero dovute andare per qualcuno che ha perso anche la facoltà di riprodursi ed invece questi figli "adotatti" e " capitati" le davano più gratta capi che se ne avesse avuti effettivamente di suoi, sangue del suo sangue
    << Sono seria>> sbuffò appena ammonendolo con poca convinzione, su una cosa Shane e Fred erano uguali: riuscivano a sfiancarla così tanto da averla vinta prima o poi ma , stavolta, ne andava della sicurezza del suo compagno, non avrebbe messo a repentaglio la loro apparente vita da perfetta coppietta, non che copertura perfetta per il suo vero "lavoro", in favore di una mezza deliquente mai vista ne conosciuta che l'altro aveva preso l'ardire di farsi affibbiare a casaccio.
    << Certo che lo ammetto, so benissimo i difetti del mio Fred, quasi quanto so benissimo i tuoi e io sono divertente perchè con me ci fai sesso, diciamoci la verità, troveresti divertente anche lui se te lo scopassi probabilmente >> teorizzò roteando gli occhi e tentando di staccarsi Shane di dosso, non riusciva a rimanere seria e a tenere il punto con lui spiaccicato addosso, no, non ci riusciva per niente
    << E no le tette non rendono ...>> cominciò convinta a dargli torto per poi rifletterci su << in effetti si ma tu con le tette ... Sarebbe quasi una cosa orribile, una specie di roba da circo>> scherzò punzecchiandolo con l'indice mentre rideva contro il vetro del bicchiere
    E poi male che vada potreste fare amicizia sparlando di quanto sono coglione, quello sembra piacere molto ad entrambe.'
    Odile assottigliò lo sguardo, puntandolo estremamente seria in quello del compagno
    << Nessuno può dirti che sei un cretino eccetto me, tu sei mio>> disse senza l'ombra di alcun sorriso in volto in un profondo e, naturale per lei, moto di gelosia violenta che la portò ad appollaiarsi inbraccio all'altro, cingendogli il collo con le braccia sottili
    Non mi importa, se dovessi ucciderla per sbaglio almeno non avresti più il problema, dovresti essere felice sia una possibilità.'
    << Shane non si tratta solo di te, ho una copertura da proteggere e un'altra ragazzina in mezzo non mi è comoda per niente onestamente, ti dimentichi sempre che viaggio con un segnalino sulla schiena>> sbuffò appena, esausta dopo quella discussione che pareva totalmente inutile
    'Adesso, tornando a quello che hai detto, ti sei scopata tuo figlio!?'
    Ecco, questo l'avrebbe evitato, si scostò riprendendo posto sul divano, incrociando le braccia sul petto
    << Come posso spiegartelo ... Si, in effetti si ma è tutta una questione possesso >> disse semplicemente come non fosse nulla di troppo strano
    << Non volevo di certo che perdesse la sua verginità con una biondina sciapa e inutile no? E' ovvio, l'avresti fatto anche tu >> concluse secca

     
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    Quella discussione gli faceva sentire il bisogno impellente di aprirsi il cranio e vuotare un'intera confezione di candeggina direttamente sul proprio cervello.
    Finse - ma neanche con tanta finzione. - un conato di vomito a quel 'bla bla Fred simpatico se te lo facessi', era possibile Odile non avesse tutti i torti ma quell'ipotesi era insostenibile nelle loro correnti posizioni.
    'Intendevo tutto donna.' Si spostò senza commenti su discorsi decisamente più piacevoli e produttivi. 'Un giorno mi compro uno di quegli intrugli che fanno cambiare sesso per qualche ora e ti faccio vedere.' Sventolò una mano per aria sbuffando, come se fosse la proposta più normale del mondo.
    In realtà ci stava mulinando sopra da un po' ma sssssh, Odile non poteva sapere niente delle sue strane fantasie lesbiche. Non che fosse una cosa poi così strana rispetto a... tutto quello con cui convivevano. O che gli passava per la testa di solito.
    Gli occhi gli si illuminarono e le mani andarono a stringersi automaticamente sui fianchi di lei quando si ritrovò il grembo e le braccia pieni di Odile, ahw sì, finalmente un po' di sano affetto e possessività.
    Certo che fosse sul potergli dare dell'idiota non era positivo ma eeeh, i pro e i contro si bilanciavano. Ne approfittò per darle un bacio mentre Odile gli elencava ancora ragioni per cui Becca fosse un cattivo acquisto, neanche stessero discutendo sul tenere o meno un nuovo gatto.
    Non capiva cosa Odile si aspettasse di ottenere, un 'hai proprio ragione, me ne libero'? Per favore.
    Le lasciava molta libertà da quando era diventato immortale anche lui, acconsentiva alla maggior parte delle sue proposte, non si lamentava - uhm -, non uccideva nessun membro della famiglia di lei e non cercava nemmeno di spaccarle la testa anche se lei la voglia riusciva a fargliela venire spesso. Con cose triviali di cui forse non si rendeva nemmeno conto.
    Rebecca invece? Non era qualcosa di trattabile, stava lasciando ad Odile la possibilità di esperimersi a riguardo perché le imposizioni facevano schifo a tutti, ma non era davvero richiesto il suo parere. Lui aveva già scelto. La vera domanda non era 'Becca: Buona o cattiva idea?', solo 'Dovrò tenertela nascosta per sempre e preoccuparmi di controllarti così che tu non vada a sgozzarla?'
    'Fatico a vedere come una ragazzina umana non interessata ad avere a che fare con te e non a conoscenza del tuo essere una Mangiamorte, possa in qualche modo comprometterti.' Inarcò un sopracciglio, stirando le labbra in una linea sardonica. 'Se vuoi il mio parere, è la tua parte di famiglia a metterti un bersaglio sulla schiena.' Ed era vero, insomma non era a conoscenza dei dettagli su cosa diavolo facesse lo stupido cane e il canile che si portava dietro, dai momenti inspiegati di preoccupazione che ogni tanto assalivano Odile però si evinceva non fosse esattamente un buon samaritano, tutto biblioteca e casa.
    Sopratutto visto che era uno a cui andava bene scoparsi la propria madre.
    Che schifezza.
    Non protestò nemmeno quando Odile gli si levò di dosso, aveva evitato di venire lasciata cadere per terra.
    Gli faceva ribollire il sangue la disinvoltura dell'altra, non era vero l'avrebbe fatto anche lui, non provava possessività sessuale nei confronti di Rebecca. Non lo trovava normale.
    Avrebbe mai fatto sesso con la propria figlia? Eh, forse, non per ragioni come quella però.
    Gli sembrava solo una patetica scusa quella di Odile, come al momento guardandola gli appariva anche lei. Era la prima volta in cui gli capitava di vederla sotto quell'ottica, gli lasciava addosso uno strano senso di distacco.
    'Sei forse un cane anche tu? Un animale che non sa controllare i propri impulsi?' Si alzò dal divano, prendendo una distanza più definita da lei, aggirando il tavolino.
    Camminò avanti e indietro per la sala, cercando di sbollire inutilmente.
    Suo figlio era sempre stato un problema, che lei si fosse accorta o meno di quanto esattamente gli desse fastidio.
    'Sai cosa penso?' Si fermò di botto, tamburellando con le dita sulla cinta dei pantaloni. 'Penso la tua possessività sia esagerata per essere quella di una madre, così come la sua nei tuoi confronti. Cos'è, avresti voluto qualcosa di più da lui ma non te l'ha dato perché voleva una vita normale? O sei tu a non avergliela voluta rovinare?' Parole sputate con rabbia, accuse su cui rimuginava da tempo, accuse che non rendevano la situazione meno insopportabile per lui, vere o false che fossero.

     
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    cFdRi4N Il perenne e terribile senso dell'umorismo di Shane era una delle cose che più la irritava e che svelava la loro consistente differenza d'età, come una nonna che sente il nipote usare slang o parolacce e vorrebbe solo mettersi le mani nei capelli, stessa cosa provava Odile quando ascoltava quelle idiozie eppure dette da lui quasi la facevano sorridere
    << Non diventerai una donna>> sibilò categorica, erano poche le cose in cui Odile sembrava quasi umana, una di quelle era certamente il modo in cui entrambi gli uomini della sua vita, suo figlio e il suo compagno, riuscivano a farsi perdonare con la stessa velocità con cui le facevano saltare i nervi, le uniche due creature che avevano osato non ubbidire e potevano ancora avere la fortuna di raccontarlo, se solo Viktor l'avesse vista oggi probabilmente non avrebbe riconosciuto nulla in lei di quello che aveva visto nella sua giovane e spietata pupilla.
    L'eterna non credeva affatto, per quanto una parte di se l'avrebbe ardentemente desiderato, che alla fine di quella discussione James avesse finalmente scelto di liberarsi della mocciosa, da una parte lo comprendeva doveva essere difficile separarsi da qualcosa che ci è stato affidato, un pò come lei con Fred seppur le cose fossero molto diverse, lei lo aveva cresciuto come una madre cresce il proprio figlio, Rebecca, a quanto raccontato da Shane, era più una specie di pacco affidato a cavolo. Non sapeva cosa voleva esattamente da quel confronto, forse era solo un modo di scaricare quel senso di tensione perenne che le si era posato addosso da quando il marchio era apparso nel cielo, da quando quella lettera era arrivata firmata da Roeim, non aveva neppure condiviso quella notizia con Shane, troppo terrorizzata da tutto.

    'Fatico a vedere come una ragazzina umana non interessata ad avere a che fare con te e non a conoscenza del tuo essere una Mangiamorte, possa in qualche modo comprometterti.''Se vuoi il mio parere, è la tua parte di famiglia a metterti un bersaglio sulla schiena.'
    La famiglia, che tasto terribile quello per Odile, la famiglia, una famiglia che non si era di certo scelta, una famiglia formata dal sangue, cresciuta nel sangue e che solo ora sembrava far filtrare uno spiraglio di luce, una famiglia però che avrebbe difeso sempre e comunque
    << Fatichi a vederlo perchè non sai quanto le ragazzine possano avere la bocca larga e quanto le brutte frequentazioni di quella ragazzina potrebbero arrivare a me in un lampo>> era un discorso complesso quello, non si aspettava che Shane capisse, un discorso che in parte era colpa sua, era stata lei ad aver scelto di asservirsi al lato oscuro, lei che aveva scelto da che parte stare nell'ingenua consapevolezza che non avrebbe mai avuto nessuno da proteggere ed ora invece sembrava che quasi i membri della sua famiglia si divertissero a moltiplicarsi solo per metterle ancor più pressione addosso di quanta già non ne avesse dovendo pensare unicamente a Fred
    << Fred sa cavarsela e come lui anche Eva e Desmond, erano auror Shane, andiamo, non si diventa auror facendo un wingardium leviosa>> sospirò roteando gli occhi << la differenza è che Rebecca non lo è, Rebecca non si saprebbe difendere lo capisci? Non ci sarebbe neppure battaglia tra uno di noi e una come lei>> e con quel noi non intedeva di certo la categoria di creature che entrambi rappresentavano, ma uno come lei, un mangiamorte come lei
    << Perfino Fred passerebbe una brutta mezz'ora con uno di quelli ed è un adulto, formato, allenato , figurati una ragazzina >> ed era lì il fulcro di tutto quel discorso, automaticamente prese le mani dell'altro tra le sue fissandole, non riuscendo ad alzare lo sguardo sul compagno perchè lo sguardo di Shane la fotteva sempre
    << Ho paura per te riesci a capirlo? Stai sottovalutando la cosa, loro potrebbero scoprire di Rebecca, potrebbero usarla per ferire te e quindi ferire me lo capisci questo? Io non voglio che tu veda qualcuno che ami morire Shane, non voglio>> concluse con la voce che quasi le tremava, fissando il pavimento poi quando l'altro con uno scatto mise distanza tra loro, una distanza così terribile da farla sentire come se le avessero strappato un braccio
    'Sei forse un cane anche tu? Un animale che non sa controllare i propri impulsi?Sai cosa penso. Penso la tua possessività sia esagerata per essere quella di una madre, così come la sua nei tuoi confronti. Cos'è, avresti voluto qualcosa di più da lui ma non te l'ha dato perché voleva una vita normale? O sei tu a non avergliela voluta rovinare?"
    Le parole dell'altro la colpirono con una tale forza che quasi avrebbe pianto se avesse potuto ed invece l'unica reazione che l'altro ottenne fu un soffiare sommesso, Odile si alzò in piedi di scatto mentre gli occhi usualmente smeraldini si tramutavano in un profondo rosso rubino e la voce gentile di sempre prendeva sprazzi di un tono profondo e gutturale
    << Non ho mai voluto niente da lui e tanto meno lui da me , non tutti siamo come te Wolff, non tutti abbiamo la possibilità di scegliere cosa diamine vogliamo, di permetterci vizi e capricci. La mia famiglia aveva deciso il nostro destino prima ancora che io vedessi quel bambino apparire nel mio salone infreddolito e abbandonato, lui avrebbe dovuto essere te, sei contento ora? Lui doveva essere al tuo posto James, era quello che tutti avevano deciso ma ne io, ne lui, abbiamo lasciato che la nostra famiglia decidesse per noi, ho combattuto per essere la madre di Fred e in un modo tutto suo Fred ha combattuto per essere mio figlio, abbiamo combattuto per il rapporto che vedi oggi e ora esci da casa mia Wolff, esci da casa mia>> concluse col petto che le bruciava di rabbia, come aveva potuto insinuare quelle cose? Come aveva potuto credere che lei avrebbe voluto qualcun altro, non lui dopo che aveva fatto di tutto per averlo nella sua vita? Dopo che aveva fatto male a se stessa per avere lui come compagno, che aveva sottostato ai suoi capricci, alle sue stupide e umane fragilità? Come aveva potuto ... Shane ...

     
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    C'era enormi differenze tra i percorsi logici che lui ed Odile intraprendevano per arrivare alle proprie opinioni o scelte, primo tra tutti il fatto che lei usasse una logica lineare e lui un guazzabuglio di idee più o meno sensate schiacciate insieme a forza, fino a formare quello che risembrava una parvenza di intelligenza.
    Per metterla in un modo che non lo facesse sentire troppo stupido, si poteva dire Odile desse ascolto al proprio cervello mentre lui era più il tipo di persona che prendeva le decisioni con la pancia.
    Quindi no, non capiva tutto il ragionamento che stava facendo su come una ragazzina di ventidue – tre? - anni, che la considerava un'innocua vecchietta così disperava per del sesso da prenderselo come toyboy, fosse apparentemente più pericolosa di un mucchio di ex-auror.
    Proprio per il loro essere stati auror erano automaticamente più pericolosi! Come poteva non vederlo? Come poteva non vedere quanto velocemente avrebbero potuto rovinarla, anche senza volerlo, semplicemente lasciandosi sfuggire un commento sbagliato alla persona sbagliata?
    Scosse la testa, già pronto ad obbiettare, quando Odile gli prese le mani tra le sue e fermò sul nascere il fiume di parole che stava per rivolgerle.
    'Non ti tradirei mai.' Diede una flebile stretta alle dita di lei; non era quello il punto di Odile e se ne rendeva conto, ma per lui era tutto riassumibile così. Il dover scegliere tra il bene di Odile e il bene di Rebecca era facile, era scontato a chi avrebbe dato la priorità, quindi se mai fossero arrivati al peggio, anche se avessero usato Rebecca contro di lui, non avrebbe comunque piantato un paletto – metaforico o meno – nella schiena di Odile.
    La preoccupazione della francese per il suo... cuore? I suoi sentimenti? invece non era qualcosa su cui potesse rassicurarla, stava assolutamente prendendo sottogamba quella parte, come d'altronde aveva sempre fatto.
    Probabilmente, parte del suo rancore verso di Odile per tutta la storia di suo figlio, nasceva proprio dalla facilità con cui lui riusciva a scegliere chi fosse più importante.
    La verità, era che sotto sotto vedeva l'incapacità di lei nel raggiungere la stessa conclusione come un tradimento. Fin dal primo momento, fin da quando gli aveva detto chiaro e tondo che valutava più suo figlio che lui.
    Quell'improvvisa aggiunta di un nuovo e fin ora nascosto sottotono sessuale, seguito da una confessione che dubitava avrebbe mai avuto se non avesse calcato la mano, rendeva solo più profonda l'offesa che sentiva di aver subito.
    'Mi pare che anche tu ne abbia un sacco di vizi e capricci, come il voler ossessivamente qualcuno solo per poi relegarlo al ruolo di secondo a... una volta ottenuto.' Tremava di rabbia mal repressa, i denti premuti così forte insieme da farsi male, avrebbe voluto evitare di attaccarla in quel modo ma si sentiva come se Odile l'avesse piantato a lui un paletto nella schiena. 'Eppure non mi sembra che in tutto quel combattere lui sia mai morto per te. O che faccia mai qualcosa per te, oltre a riempirti a sua volta la vita di ragazzini deficienti che di sicuro hanno più probabilità di tradirti di quante possa averne mia figlia.' Però ah, se lo faceva il cane andava bene, no? Era lui l'idiota che apparentemente l'avrebbe fatta finire uccisa, non l'ex auror dai dubbi affari loschi e dal passato questionabile.
    'Fa come cazzo ti pare, non è un problema mio se non sai vedere dove dovresti riporre la tua lealtà.' Odile era ossessionata con il concetto di famiglia, ma lui non lo capiva quel punto di vista, non quanto la famiglia di lei era composta da una labilità più grande dell'altra.
    Esitò solo per qualche istante, rigido, prima di voltarle le spalle e marciare fino alla porta, spalancandola e chiudendosela poi alle spalle con abbastanza forza da far tremare i vetri delle finestre.



    Chiusa.


    Edited by »Shane - 17/5/2018, 16:56
     
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