little red riding hood and the wolf

Faith

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    C'è qualcosa che non va e non saprei dire cosa. È da un po' di giorni che mi sento strano ma la luna è ancora lontana e non so più a cosa attribuire questa strana sensazione. Mi sento al limite, sto per scoppiare forse quasi letteralmente. Ho provato a tenere duro, a fingere che non sia nulla ma questa sensazione opprimente non mi lascia in pace.
    So che forse dovrei parlarne con qualcuno, magari con la preside o anche solo con Jaime e Dhaks. Non sono riuscito a proferire parole. Sono tutti così scossi per quel che è accaduto che mi è sembrato inutile dire la mia. Me la caverò da solo come ho sempre fatto.
    Posso farcela, o almeno è quello che credo.
    Mi costringo così alla mia routine di studio blando e cazzeggio intenso. Non saprei dire cosa oggi mi viene più male. Abbandono il gruppo di studio in cui mi sono infiltrato (solo per vendere roba), camminando a denti stretti e con la mascella serrata. Mi ripeto mentalmente un mantra stupido atto a calmarmi ma non mi calma per niente. Sento la stessa sensazione della luna piena. Sento di dover liberarmi ma Hogsmeade è troppo lontana e so che la preside non mi lascerebbe mai andare dopo quello che è successo. L'unica alternativa che mi balena nella mente è la foresta proibita. Per quanto pericolosa possa essere, è sicuramente la scelta migliore. Non voglio restare qui e rischiare di fare a fettine qualcuno.
    A passo svelto, e poi di corsa, mi inoltro verso i grossi alberi, dovendo accovacciarmi contro un tronco quando questa fastidiossissima sensazione si fa più intensa. “Cazzo.” Boccheggio, trattenendo a stento un ringhio. Sono ancora troppo vicino alla scuola e questo mi fa paura, ma sono piegato in due dal dolore. Eppure il mio volto non si deforma. La mia schiena non si spezza. “Non ora. Non ora.” I canini si fanno leggermente più appuntiti tanto che mi graffiano l'interno delle labbra, facendomi sanguinare. Urlo di nuovo, cercando con tutto me stesso di allontanare l'inevitabile.
    Il respiro si fa calmo lentamente e piano riesco persino a mettermi dritto. Torno ad appropriarmi dell'ossigeno che mi spetta ma quando mi volto salto sul posto, visibilmente preso alla sprovvista da quella presenza alle mie spalle. “PORCA PUTT...” Guardo Faith con le labbra ancora sanguinanti. “Cazzo ci fai tu qui?”


     
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    HlJmoDESono scossa, come tutti, dopo ciò che è accaduto, dopo gli eventi che hanno cambiato tutto improvvisamente, il mondo magico, ehi, io l’avevo sempre pensato come un mondo bello, fantastico, dove solo cose meravigliose possono prender vita ed invece tutto quello che ho provato l’altra sera e la sera successiva è stato terrore, panico , ho visto quelle imponenti clessidre segnapunti scoppiare e per quanto le mura delle scuola sembrino sicure, ho percepito chiaro sul volto di alcuni professori la paura, il timore che stavolta neppure il castello possa essere un vero posto sicuro. Ho letto per la prima volta un giornale ieri, non ho mai letto giornali in vita mia, mi intristiscono ma , stavolta, ho temuto per la vita dei miei genitori, ignari di tutto quello che sta sconvolgendo il mio mondo, le liste dei feriti e i dispersi erano chilometriche.
    Ho gli incubi, di continuo, la Faith coraggiosa, quella sempre pronta ad affrontare tutto, quella che vede il mondo rosa ora non so più neppure dove sia, ho chiesto a Moody di poter dormire accanto a lei in queste sere, come quando da bambina andavo a dormire nel lettone dei miei, perché quella vicinanza era capace di allontanare gli incubi, ed invece neppure la presenza amorevole della mia amica stavolta è stata in grado di scacciare quella sensazione di pericolo, quegli incubi, perché come scappi da qualcosa se è semplicemente la realtà?
    Oggi sono diversa, i colori accesi che tingono i miei capelli sembrano quasi cupi, e ora sono in biblioteca tentando semplicemente di distrarmi, cercando di puntare tutto sullo studio perché se studio saprò come difendermi la prossima volta, o almeno questo è quello che mi racconto. Everleigh, si ho imparato il suo nome, mi ha sorpresa, è stata forte, è stata coraggiosa e stranamente altruista, è proprio vero che le disgrazie tirano fuori il meglio delle persone. Ho fissato Frankie per tutto il tempo invece di studiare, l’ho visto scherzare, eppure non sembra neppure lui lo stesso, sembra agitato, teso e questo mi preoccupa perché quando anche gente come noi si oscura allora significa che la speranza è poca e la paura troppa e io non voglio che questo succeda a lui. Non voglio.
    Lo vedo andare a passi spediti per i corridoi, lo seguo, non so neppure perché, non ci siamo praticamente mai parlati, quel legame esiste solo per me, eppure i miei piedi vanno rapidi, piccoli e veloci, dietro di lui, seguendo la sua scia, svolta e svolto anche io e sono quasi decisa a lasciarlo stare quando lo vedo prendere la porta per l’esterno, forse vuole solo prendere aria ma la direzione che prende non mi piace, perché la foresta proibita? Non è pericolosa sempre? E ora non sarà ancor più pericolosa?
    Corro, così rapidamente che rischio di inciampare nell’erba alta, corro e mi fermo solo quando lo vedo piegato su se stesso, i muscoli rigidi, respira affannosamente, muovo un altro passo, parandomi appena dietro di lui, in silenzio perché non voglio disturbare stranamente per me e poi si volta, e vedo le labbra sanguinare e quasi rimango imbambolata.
    Arretro di un passo, solo per dargli l’aria necessaria. Come ha fatto a ferirsi così? Non c’è niente qui, oltre lui.
    << Non …>> farfuglio tormentandomi le mani << Non volevo spaventarti … Io stavo solo prendendo aria>> sussurro piano in quella scusa che so non reggere neppure un po’
    << T-Ti ho visto uscire di corsa e pensavo stessi male, che ti servisse aiuto … E , e forse non lo vuoi neppure il mio aiuto, lo capisco, però ero … preoccupata>> ammetto sentendomi improvvisamente in imbarazzo
    << Sono la tizia della pecorella, sono io >> spiego, come se quelle dannate pecorelle rappresentassero un valido legame.

     
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    “Nella foresta?” Lo sguardo spiritato deve farle ben intendere quanto poco propenso sia a crederle. Dopotutto quale ragazzo sano di mente sceglierebbe la foresta probita per prendere aria? “Non dovresti essere qui! E' contro... contro il cazzo di regolamento.” Sì, sì, lo so. Detto da me deve essere davvero esilarante anche perchè quando mai mi è interessato delle regole? Però, ecco, essere preso alla sprovvista in un momento così delicato non mi è certo piacuto.
    Pulisco col dorso della mano il sangue che mi sporca le labbra, raccogliendo con la lingua ciò che resta del sapore ferroso. Continuo a sentirmi scosso ma ora almeno non mi sembra di star per esplodere. È già un buon passo avanti! Evitarmi un omicidio è proprio quel che mi ci voleva per far sì di migliorare la mia giornata.
    Quando si presenta, per un attimo la osservo con un sopracciglio inarcato. Continuo ad essere sorpreso e non certo per chi dice di essere ma perchè è qui. “Oh. Faith!” Lascio andare qualsiasi genere di paranoia però, esordendo in un grosso sorriso alla me. Un po' forzato viste le dinamiche ma è sempre made in White. Andrà meglio quando comincerò a sentirmi come un essere umano normale. Anche se non lo sono. Ma dettagli.
    “Cazzo! Mi hai spaventato.” Aggiungo scuotendo il capo ed esordendo in una breve risata. Almeno è la verità. Che non si dica che io non sono sincero.
    “Sto bene eh.” Annuisco. Beh, mezza verità. “E' che McLaggen ne ha tirata una così potente che mi ha fatto perdere fiato. Capisci? Glielo dico sempre di evitare la zuppa di fagioli ma lui ne va matto e quindi...” Mezza verità anche questa, ma andiamo, sono convinto che non voglia stare a sentire la storia della mia vita.
    Ficco le mani nelle tasche, guardandomi intorno, prima di tornare a lei. Mi è raro sentirmi a disagio ma stavolta sento il peso dell'imbarazzo sulle spalle. Sarà che mi ha beccato in flagrante come un bambino che ruba i biscotti. “Perchè proprio una pecorella?” Le chiedo quindi improvvisamente, alludendo al regalo che mi ha fatto. Avrei dovuto chiederle perchè un regalo e perchè a me, ma sono certo che avrò il tempo di arrivare ad ogni interrogativo.
    “Non è mica perchè mi somiglia?” Aggiungo con un risolino.


     
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    xkJ5AsnDevo avere la faccia di una completa idiota, me ne sto qui a fissarmi le dita, le unghie smaltate di un quasi accecante arancione, d'altronde è l'unico dei colori, oltre il nero che odio, a far pendant con la mia divisa, non è che io abbia molta scelta, annuisco appena, abbassando un pò di più la testa quando quello mi ricorda che essere qui non è esattamente permesso
    << Si, lo conosco il regolamento>> più o meno, diciamo che i post-it che ho sparsi nella camera mi ricordano i punti salienti quali la foresta proibita, il fumare roba e l'orario in cui rientrare, che poi per quanto seguo quelle regole potrei pure strapparli quei cavolo di foglietti
    << Ma tu sei qui, quindi siamo in torto tutti e due >> dico, prendendo un pò più di coraggio e tirando finalmente su gli occhi verdi ed è proprio carino, carino tanto e... No, Frankie no, smettila! Non muovere quella dannata lingua, smettila! Il mio cervello glielo sta ordinando ma non fiato, rimango lì a guardarmelo neppure fosse un'apparizione divina. Apro un sorriso quando l'altro capisce chi sono e ... Sa anche il mio nome (!!!)
    << Carne e ... bassezza! Faith, si>> annuisco concitata tanto che rischio mi si stacchi la testa per quanta veemenza metto nel gesto, finalmente l'espressione di Frankie sembra rilassarsi un tantino e torna quello di sempre, quello che sono abituata a sbirciare ogni giorno nei corridoi o in Sala Grande
    << Beh si, sono grande e coi denti aguzzi, mi rendo conto che posso spaventare anche un ragazzo coraggioso come te>> scherzo prendendolo un pò in giro, magari l'hanno spaventato i miei capelli? O mio Dio è un modo carino per dirmi che i miei capelli gli fanno orrore? Non potrei resistere ad una cosa simile, tornerei in camera a lamentarmene per ore con Moody fosse così. Deglutisco con forza, tentando di scacciare quelle stupide idee sceme dalla mia testa ma sembra che io abbia il cervello composto dall'ottanta per cento di idee sceme quindi non è che sia esattamente semplice eliminarle.
    La spiegazione che ne consegue non mi fila neppure un pò, ho avuto la fortuna di capitare sotto il tiro di spara-puzze McLaggen e per quanto le sue opere siano davvero terribili e abbiano lo stesso odore di una solfatara, non sono così terribili da dover scappare addirittura fuori dal castello
    << So che sembro stupida, lo pensano un pò tutti ma potresti almeno impegnarti ad inventare una scusa migliore d'accordo? E' difficile sennò far finta di crederci>> dico seria, non ho la confidenza e il diritto di chiedergli cosa ci faccia davvero qui ma non posso neppure stare a sentire queste stronzate pazzesche, che ci si impegnasse almeno!
    La domanda successiva mi lascia per qualche secondo perplessa, perchè le pecorelle? Eh, non è che ci sia esattamente un valido motivo
    << Vorrei tanto tirare fuori una super spiegazione simbolica della pecorella ma in realtà è solo che mi piacciono, le trovo soffici e carine e ne ho la stanza piena>> ridacchio appena passando una mano tra i capelli nervosamente, mordendomi il labbro inferiore, devo sembrargli una ragazzina di cinque anni ora, santa miseriaccia!
    << Mi piacciono e quella aveva anche uno scomparto segreto ... E poi nessuno dubiterebbe di una pecorella di peluche no?>> chiedo strizzando un'occhio, sperando solo dopo che non lo prenda come un tic, insomma l'allusione all'erba allegra nascosta lì dentro era chiara ma forse ho fatto l'occhiolino troppo presto? O troppo tardi? Ci sono tempistiche regolamentate per gli occhiolini? Ok, devo smetterla di pensare. Silenzio. Scoppio a ridere alla frase successiva, decisamente non somiglia ad una soffice pecorella
    << Nah però le pecorelle mi piacciono e tu mi piaci, quindi se vuoi vederla da questo punto di vista, si, avete qualcosa in comune>> dico prima che il mio cervello possa comprendere che cavolo di dichiarazione io abbia fatto. Mi sono appena sputtanata con la persona che mi piace, perfetto. Grandioso.
    << Si mi piaci , cioè come persona ... Sei un tipo solare>> tento di salvarmi in calcio d'angolo in maniera tutt'altro che disinvolta, sarei più disinvolta ad andare in giro nuda a cavallo come Lady Godiva probabilmente
    << Mi dispiace di averti creato problemi con Everleigh, non sapevo che lei ti piacesse, scusami ma non preoccuparti eh! Ho chiarito che insomma è stata una mia idea, tu non hai fatto niente >> dico in fretta ricordando l'incontro con la Corvonero, ora White mi odierà a morte, gli ho rovinato la piazza con la tipa che gli piace, cazzo che disastro che sono.



     
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    La sua frase un po' mi coglie impreparato ma tutto sommato da una persona con un po' di sale in zucca, che quindi non sono io, avrei dovuto aspettarmi una risposta di questo tipo. “Si beh, ma io sono sempre in torto. Tu invece sei così... così...” Gesticolo, cercando ovunque una definizione che non mi sovviene e che, infatti, non aggiungo. Meglio evitarsi parole sbagliate con le donne: sono capaci di fartelo ricordare per l'eternità ed oltre.
    Ed infatti, il modo in cui replica alla mia pessima bugia mi lascia intuire quanto poco saggio sia intraprendere una strada poco cauta con lei. Non lei lei. Insomma, sì, sembra dolcissima ma le donne nascondono sempre un diavolo dentro di loro. Sono nate così. È la loro essenza.
    Evito quindi di rispondere a mia volta, concentrandomi piuttosto su ciò che dice in seguito.
    “Soffici e carine mi sembra già un'ottima spiegazione.” Annuisco, lanciandole un sorrisino. Anche a me piacciono cose che sono soffici e carine ma non parlo delle pecore. “Ti piaccio solo perchè sono solare? Mi sarei aspettato altro.” Ammicco, poggiandomi contro l'albero ed assumendo una finta posa da macho che mi si addice ben poco. Ed infatti poco dopo scuoto il capo sorridendo nel tentativo di tranquillizzarla. “No, sto scherzando, tranquilla.”
    E potrei star qui a ribattere su questo, scherzarci, farla ridere se non tirasse fuori una frase che mi fa drizzare i peli sulle braccia. “Che?!?!” Devo aver sentito male o mi sta prendendo in giro. Deve essere così!
    Ma la sua espressione sembra essere piuttosto seria ed io, scettico, sono costretto ad accettare la realtà: qualcuno è andato in giro a dire cazzate sul mio conto. “Everleigh non mi piace per niente.” Lo dico quasi come se avesse detto che uso cacca di ippogrifo come shampoo. “Cazzo, solo un masochista le andrebbe dietro. Quella ha i denti lì sotto, te lo dico io.” Ed è vero. Voglio dire, so che Ever in fondo non è così male ma non è una tipa facile. Va analizzata per bene, scoperta, amata e sono tutte cose che io non saprei mai in grado di fare. “Cioè, credo. Ne sono quasi certo.” Credo. “Ma non mi piace. Questo posso assicurartelo.” Aggiungo, convinto, annuendo con forza.
    “Chi va in giro a dire 'ste cazzate?”

     
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    THCa3TF Sono così, così cosa? Sto tentando di capirlo, lo sguardo si assottiglia quasi come se concentrandomi potessi estrapolare la sua idea, prenderla dalla sua testaccia e ficcarla nella mia, ancor più di legno ma niente, non arriva nessun magico segnale
    <<così ligia al dovere?>> chiedo allora ridacchiando, questa è l'ennesima conferma che non mi conosce per niente o saprebbe che io e il dovere siamo due cose diametralmente opposte quasi quanto me e il senso del pericolo, cos'è questa cosa? Io correrei incontro al pericolo tutti i giorni, forse perchè molto spesso il mio essere constatemente tra le nuvole neppure mi fa capire quanto io sia effettivamente in pericolo, magari lo sono anche ora e Frankie è una specie di pazzo assassino serial-killer alla Jack lo squartatore e io non lo so, possibile ma non importa no? A chi servono altri cinquant'anni di vita? Vanno bene anche diciassette.
    Lo vedo assumere una posa da super macho che onestamente non gli si addice affatto, insomma lo trovo comunque la cosa più simile a Dio che esista ma in quella posa mi sembra stupido, per fortuna non passa molto prima che torni normale
    << Non è solo questo ... Sei carino ma mica devo dirtelo no?>> chiedo ridacchiando, non credo che io sia la prima a dirglielo e se lo sono beh, date un bel paio di occhiali a tutte le donzelle di Hogwarts perchè sono cieche ma cieche come la mia vecchia zia Betty, servono dei veri fondi di bottiglia, altro che lenti, anzi, la pensione d'invalidità a tutte!
    << Scherzi sempre, questo mi piace, anche ... >> sto li e balbetto cose a caso più o meno, il mio cervello è bloccato nella fase : O Signore White sta parlando con me, proprio con me! Sembro una fun girl di un qualche tipo di una band, una di quelle che lancia il reggiseno sul palco, solo che se io lanciassi il mio a Frankie penso che scoppierebbe a ridere visto il piattume che vige incontrastato al posto del mio petto, forse potrei rubare il reggiseno di una tettona e tirargli quello? Potrei ma sembrerebbe sospetto se ora io sparissi un momento per poi tornare e lanciare un reggi bocce no? Si , sarebbe sospetto, però dovrei segnarmela questa, potrei usarla la prossima volta.
    << Everqualcosa non ti piace neanche un pò?>> chiedo strabbuzzando gli occhi, impaurita che il mio cervello abbia scambiato lucciole per lanterne come al solito, eppure no, dalla faccia di Frankie sembra proprio che stavolta io abbia sentito molto bene, forte e chiaro capitano!
    << Ha i denti lì?>> continuo indicando un punto indistinto al di sotto della cinta << Ecco perchè è così antipatica poverina>> considero poi quasi in pena per lei, ah no, no, ok , Frankie non lo sa con esattezza ma sa che non gli piace affatto e questo è quello che pregavo di sentire, quindi non gli piace? Quindi Everqualcosa è anche una sporca bugiarda oltre ad avere una vagina dentata? Li ha tutti lei i difetti di questo mondo!
    << Te lo dico ma non dare di matto ok? Quella mi sventra se sa che te l'ho detto>> sbuffo ricordando con quale grazia la tipa mi aveva lanciato un incantesimo per farmi prendere a schiaffi da sola
    << Me l'ha detto lei, non è che mi ha detto esattamente questo ma ha detto che si, che le stai sempre attorno e che le hai regalato una spilletta e che facevo meglio a starti lontano e io quindi pensavo fosse la tua ragazza e mi dispiaceva di averti fatto passare brutti momenti con lei, non sembra una che sa gestire bene la rabbia>> risposi in un fiume di parole atto a riassumere la simpatica chiacchierata che avevo avuto con lei tempo prima nei corridoi
    << Però non dirle niente, lasciala stare d'accordo? Una persona così è una persona sola ed estremamente triste, credo che la sua punizione già la abbia>> sussurrai allungando una mano verso di lui
    << Spostiamoci di qui eh? Non è un posto carino dove parlare>> continuai tentando di afferrare la sua mano e spostandomi verso il lago

     
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    “No!” Cazzo, Ever è una bella ragazza, chiaro, ma solo un pazzo masochista potrebbe avvicinarsi tanto a lei. Ha più problemi di chi ha mille problemi ed è vero, non sa gestire affatto le sue emozioni.
    Non credo che potrei stare con chi nega i propri sentimenti. Ci sono già io a farlo e non ho bisogno di altra negatività nella mia vita. Di cubi di rubrik ne ho piene le scatole. Fuori dalle pareti di casa, mi sono ripromesso di essere felice e così sarà. Semmai avrò una ragazza, sarà diversa- migliore di me, premurosa senza essere opprimente. Mi accetterà per quel che sono e non mi darà della testa di cazzo solo perchè sbaglio le doppie o non ho la minima idea di cosa sia un congiuntivo.
    “Ah si? Ha detto questo?” Inarco un sopracciglio, ascoltando ciò che racconta sul conto della corvonero. Mi stizza sia andata in giro a far casini senza alcun motivo.
    Io e lei non abbiamo assolutamente nulla. Certo, passiamo del tempo insieme a volte ma azzardarsi a sparare sentenze così, a spaventare gli altri senza alcun motivo mettendo in mezzo me, è inaccettabile.
    Meriterebbe una lezione ma ciò che Faith aggiunge limita ogni mia possibile contromossa. Sbuffo, scuotendo il capo prima di annuire arreso. “Non le dirò niente ma mi togli tutto il divertimento, sappilo.” Me ne starò buono, sono sincero, eppure la mia mente non può fare a meno di confabulare qualcosa di molto simile ad una vendetta.
    Non voglio veti nella mia vita, ne ho già avuti abbastanza. Ne ho di continuo. A casa e qui. La mia condizione di lupo mannaro ne aggiunge altre poi. È una vera merda.
    Sono così immerso nei miei pensieri che quasi non mi accorgo della sua mano. L'effetto è prevedibile: sobbalzo, ritirandomi mentre improvvisamente e senza alcun motivo, torna a farsi sentire – all'idea di rientrare al castello – l'ansia provata prima di scappare qui.
    “No.” Il fiato mozzato e il volto rosso descrivono chiaramente il mio stato psicofisico, sebbene sembra non esserci alcun motivo. Ed è nel tentativo di tirarmi fuori da questa situazione, che scivolo indietro di qualche passo, poggiando la schiena contro l'albero.
    “Per favore.” Provo a respirare, a calmarmi ma sembra divenire man mano più difficile, al punto che, ansante, sono costretto a piegarmi in avanti e a poggiare le mani sulle ginocchia. “Porca putt... ana.” Annaspo, in preda a quello che non riconosco essere un attacco di panico. Forse se riuscissi a comprenderlo, non continuerei ad annaspare.
    “Non re...spiro.”


     
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    GwV91Jt A quanto pare Frankie sembra estremamente convinto sul suo "no", Everqualcosa non è il suo tipo mai e poi mai nella vita, perfetto, non c'era notizia che avesse potuto allietarmi di più la giornata e ci tengo a mostrarlo, aprendo una distesa di denti candida verso il Grifondoro che però ora sembra incazzato, ma tanto e alquanto perplesso dal gesto della Corvonero, acconsente, seppur sbuffando alla mia richiesta, metto il muso, mi dispiace che questo gli tolga il divertimento ma ci tengo alla mia vita, almeno un pò
    << Lo so ... Ma è ... Cattiva>> confesso con un'alzata di spalle, sussurrandolo, quasi con la paura che la bionda possa sentirmi, è cattiva davvero e ho pure il forte, fortissimo sospetto che sia stata proprio lei a rubare il diario segreto di Moody e questo è solo indicativo di quanto possa essere meschina e sleale e viscida e vomitevole, ecco si, vomitevole, lo è , assolutamente.
    Quando allungo la mano verso la sua, Frankie sembra non prenderla esattamente bene, si scosta con un sobbalzo mentre un "no" perentorio riecheggia nelle mie orecchie, Faith, torna sul pianeta terra, a White non frega un cazzo di te e anzi ora gli dai anche fastidio, esclusivamente fastidiosa, come una zecca, mi ripete una vocina dentro di me, mentre i denti vanno a serrarsi sul labbro inferiore, fino quasi a fare male.
    Sto quasi per andarmene, lasciarlo lì solo, a farsi gli affari suoi come probabilmente sperava di farsi prima che venissi io a rompere ma il rossore improvviso che divampa sul suo viso e l'ansimare che gli scuote la cassa toracica costringendolo a piegarsi su se stesso, mi impediscono di allontanarmi, seppur offesa, non posso lasciarlo qui, è ovvio che non stia bene neppure un pò
    -Non respiro-
    Oh cazzo. Oh cazzo. Istintivamente cerco il cellulare nella borsa, con l'intento di comporre il 911, ma la mente rapidamente mi suggerisce che non sono a casa, qui è tutto diverso, forse potrei chiamare aiuto ma questo mi costringerebbe ad allontanarmi lasciandolo qui solo in queste condizioni e non mi pare un'idea geniale neppure questa, che diavolo devo fare? Oh cazzo. cazzo.
    << F-frankie>> sussurro alluggando una mano verso la sua schiena, accennado appena una carezza
    << White respira, capito? Ascoltami respira, non provare a morirmi qui chiaro? Respira!>> esclamo poi allarmata, tentando però di mantenere una parvenza di tranquillità per non aggravare la situazione
    << Cos'hai? Ti fa male qualcosa?>> chiedo sperando di riuscire a capire quale malore possa averlo colpito

     
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    Respirare mi viene man mano più difficile. Ad un certo punto mi sembra di star morendo tanto è tragica la situazione. Quando però il mio sguardo incontra quello di Faith, d'improvviso, tutto si tramuta.
    Il mio respiro si ferma del tutto e per un attimo tutta l'immotivata paura sparisce. L'attimo dopo scoppio a ridere in una fragorosa risata, accucciandomi sul terreno con le braccia contro il busto per il dolore causato dalle risa. “Cazzo.” Continuo rosso in viso, cercando di regolarizzare il respiro ma non è facile per niente.
    Soltanto dopo almeno un minuto riesco ad acquietarmi e guardando la tassorosso mi dico che devo assolutamente darle una risposta. Non la stavo di certo prendendo in giro. L'attacco di panico con annessa pseudo asfissia era vero. “Scusami è che... Dovevi vedere la tua faccia.” Ma vedere il suo volto deformato da un'assurda preoccupazione nei miei riguardi, ha smorzato la mia tensione. Inoltre le sue buffe espressioni hanno fatto il resto, facendomi scoppiare in una risata toglifiato. Cazzo, sarei potuto svenire per colpa sua. Dovrebbe almeno chiedermi scusa.
    Mi lascio andare a sedere sulle radici di quest'albero contro cui sono, scuotendo il capo ed alzando le mani nel tentativo di rassicurarla. “Sto meglio. Sto meglio.” Pian piano mi riapproprio di tutta l'aria perduta e torno in me.
    Passo una mano tra i capelli, poggiando i gomiti sulle ginocchia e lasciando le braccia penzoloni. Quel che è appena successo è strano e mi riporta alla mente vecchi ricordi. “Credo... forse...” Comincio insicuro, prima di posare lo sguardo sulla mia interlocutrice.
    “Era un attacco di panico.” Affermo infine arrivando all'unica scontata considerazione. Lo era.
    L'idea di poter trasformarmi qui, d'improvviso e senza alcuna ragione, ha scatenato una paura ingestibile che mi ha gettato nel panico.
    Non voglio essere un mostro. Non voglio far del male alle persone.
    Sospiro, mordendo il labbro inferiore. “Da piccolo ne soffrivo parecchio.” Le confesso, facendo spallucce. “Sì. È da sfigati. Che è il motivo per cui non andrai a dirlo in giro. Spero.” Cerco una sua conferma. Se lo facesse sono convinto che nessuno le crederebbe. Paradosalmente, nessuno crede io abbia un cuore o sia capace di provare sentimenti umani. La mia maschera da buffone che ride sempre funziona troppo bene. “Scusami per l'infarto che ti ho causato. Non volevo, giuro. Mi farò perdonare. In qualche modo. Anzi, se hai idee, proponi pure.”

     
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    kMu1Xw4 Allarmata è dir poco, non sono mai stata così preoccupata in vita mia neppure quando dovevo venire qui, lasciando casa mia e le mie abitudini, mi sta propriamente uscendo l'anima dal petto, già la posso vedere lasciare il mio corpicino nanico e andarsene beatamente in un'altra dimensione, che cazzo sta succedendo? Non ne ho idea, il cervello mi va ad una velocità tale e i pensieri si susseguono così rapidamente, che potrebbe uscirmi fumo dalle orecchie, mi guarda, i suoi occhi incontrano i miei e ... ma che fa ora? Ride? No, non è esatto, non ride, si sta proprio scompisciando, tanto da accasciarsi a terra, seduto tranquillamente come nulla fosse, tenendosi il plesso solare con una mano ... sta ridendo. Istintivamente una risata isterica nasce sul mio viso
    << Ora ridi? Fino a un secondo fa stavi per morire ed ora ridi? Giuro che se era uno scherzo, lo giuro White, ti taglio a pezzettini e ti butto nella foresta proebita, stile briciole di pane di Pollicino>> replico tutta seria e vagamente imbronciata per poi scoppiare a ridere.
    La risata di Frankie è contagiosa, almeno per me lo è, nonostante la preoccupazione non riesco proprio a non seguirlo ed ora sembriamo due perfetti idioti che ridono senza alcun motivo apparente sul limitare della foresta
    << Oh la mia eh? E non hai visto la tua!>> esclamo poi tentando di imitarlo goffamente facendo una voce molto più profonda della sua
    << Dio sto morendo, fatemi fare testamento>> lo scimmiotto continuando a ridere, la risata di entrambi va pian piano ad affievolirsi, lasciandoci lì a respirare affannosamente, fortuna vuole che sembri sentirsi decisamente meglio e lo conferma con le sue parole, poi ecco l'ipotesi: un attacco di panico. Torno seria, estremamente seria, il che è stranissimo visto il soggetto che sono, mi lascio scivolare di fianco a lui, le gambe strette al petto, cinte dalle braccia, e la testa inclinata, poggiata sulle ginocchia, a guardarlo
    << Attacco di panico>> sussurro, dondolando appena e ascoltando la sua breve spiegazione
    << Non lo direi mai, è una cosa tua >> continuo con calma, alzando le spalle, ho tanti diffetti, davvero una lista infinita, ma una qualità la ho: essere leale, estremamente leale
    << Non userei mai qualcosa che mi hai detto per ferirti o altro>> ammetto allugando le dita verso la sua spalla e carezzandola appena per poi ritirarle quasi immediatamente , alzando poi la testa e puntando lo sguardo verso il verde che si distende a perdita d'occhio di fronte a me
    << E' difficile essere noi, gli altri non lo capiscono, ed è quasi un bene che non lo capiscano ... Ma è difficile>> dico in un soffio, è una verità che non ammetto neppure a me a momenti ma in quel momento mi sembra quasi doveroso dirlo, quasi come un gesto di gratitudine per avermi detto dei suoi attacchi di panico, del fatto che ci soffrisse da bambino, un modo di metterci sullo stesso piano di nuovo
    << E' una maschera come tante, ognuno sceglie la sua, quella dei buffoni è la nostra, ed è la più complessa, perchè alla fine arrivi al punto che non sai più neppure tu quando sei felice per davvero>> è un discorso che mi sono fatta parecchie volte in testa, tutti scelgono un ruolo, anche Everqualcosa ha scelto il suo, unico motivo per cui non la disprezzo totalmente, solo che io e lui ci siamo scelti il più complicato
    << Essere stronzi è facile, allontani tutti e basta ... Essere noi è complesso perchè arrivi ad un punto che tutti sia aspettano che tu sia sempre allegro e alla fine cominciano a credere che tu sia vuoto e lo credono con tanta intensità da farlo credere anche a te>> concludo sospirando appena e mettendo una ciocca di capelli rossi fiammanti dietro l'orecchio

     
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    Continuo a ridere fino a quando non riesco a calmarmi. Non è semplice come può sembrare visto il volto rosso ed il fiato ancora mozzo ma per fortuna riesco a tornare in me prima di crepare. Sarebbe imbarazzante morire mentre me la faccio nei pantaloni. Non è così che voglio andarmene, cazzo. “Non ti stavo prendendo in giro, giuro.” Con la mano sul petto, provo a rassicurarla prima di avanzare verso di lei.
    Sembra sul serio preoccupata e questo, sebbene da un lato mi diverta, dall'altro non può che lasciarmi interdetto. Quanti altri studenti di Hogwarts al suo posto, si sarebbero realmente presi la briga di preoccuparsi per me, piuttosto che star lì ad attendere che il buffone Frankie facesse qualcosa di stupido e straordinariamente divertente? Nessuno probabilmente.
    Altri si sarebbero mossi per puro spirito del dovere ma per lei è diverso, glielo leggo negli occhi. Già, sono molto bravo nel capire gli altri anche se nessuno lo direbbe mai e cazzo, anche io non lo direi. È meglio fingere di essere una stupida testa di cazzo piuttosto che scoprirsi profondi e sensibili. Il mondo se ne approfitta e gli uomini sono troppo stronzi per apprezzare la sincerità.
    È per questo che condivido il suo discorso e che, la capisco. La capisco in pieno.
    So come ci si sente, so quello di cui parla.
    Non saremo per sempre gli incompresi. Ci siamo scelti il nostro ruolo e dovremo portarlo avanti in eterno perchè è questo si aspettano gli altri. Non una lacrima. Nessun dolore.
    Siamo pupazzi, nient'altro.
    “Io non credo tu sia vuota.” Le confido dopo averla raggiunta.
    Fisso il mio sguardo nel suo, cercando di mostrarle quanto in realtà io sia sincero. È la verità. Si vede chiaramente che nasconde un carico pesante dentro di sé. Un groviglio di incomprensioni che deve tenere per sé ed io la capisco perchè per me è lo stesso.
    È per questo che non riesco a restare indifferente a lei e a ciò che dice. A ciò che pensa.
    “Facciamo così...” Comincio, prendendo un respiro pronfondo, mentre gratto la nuca forse addirittura un po' imbarazzato. Strano, no? “Con me, puoi essere tutto quello che vuoi. Nessuna maschera. Nessun limite.” Annuisco, cercando di farle recepire la mia totale sincerità. “Solo Faith. Ed io solo Frankie.” Indico lei e poi me.
    Essere totalmente sinceri con qualcuno sarebbe una novità persino per me.
    “Che ne pensi? Ti offro una burrobirra ai Tre Manici questo sabato e saremo solo Faith e Frankie.”

     
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