Play Straight

Igor

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  1. Mavy*
     
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    Quella mattina erano venuti ad annunciare l'arrivo di un nuovo tirocinante e già il fatto che non me lo avessero lasciato scegliere mi faceva rodere il culo in maniera incredibile. Avevo deciso di passare la mia pausa di metà mattinata davanti ad una grossa tazza di caffè, e per grossa tazza di caffè intendo dire che dentro ci stavano quattro espressi non zuccherati, non quell'acqua sporca che bevono questi frocetti del Nord Europa. Davanti a me avevo il profilo di questo ragazzo; Plamenov.
    Abbassai gli occhiali sul naso mentere gli occhi si chiudevano in due fessure, avvicinando la sua foto alle lenti spesse. Aveva la stessa faccia da culo di Clay, solo che almeno mio nipote era un faccia di culo sorridente. Ma si sa che ste foto non vengono mai bene e si sembra sempre dei trafficanti di eroina nelle fototessere. Andai avanti a leggere, Bulgaria, diplomato con voti eccellenti a Durmstrang. Magari lo avrei presentato a mia nipote uno di quei giorni. Dai fascicoli sembrava un buon partito.

    L'udienza fissata per le undici era stata annullata pochi giorni prima e al ragazzo era stata offerta la possibilità di anticipare quel colloquio di qualche settimana; sarebbe stato divertente vedere come avesse gestito l'imprevisto.
    Il problema di questi ragazzi appena usciti da scuola è che non riescono a mantenere la calma e con poco si perdono in un bicchiere d'acqua. Lui si sarebbe perso, avrebbe lasciato incompiuta qualche frase? Avrebbe cercato di raggirare le domande che non aveva considerato di poter sentire.
    Notai con piacere che era in anticipo di qualche minuto mentre io dovevo essere entrata in ufficio almeno dieci minuti fa. La verità è che cammino sbilenca e che mi piace far aspettare questi stronzetti che credono di avere il mondo ai propri piedi.
    Cazzarola, sei bello grosso! Alzai la mano e con il dorso gli diedi un colpo leggero sul petto. Il quartier generale Auror sta dall'altra parte, sempre sullo stesso piano. Abbassai gli occhiali e lo squadrai da sopra la montatura color corallo. Sicuro di non aver sbagliato ufficio? Allora entra e chiudi la porta. Gli diedi le spalle e trascinando un po' i piedi mi posiziono alla mia scrivania.
     
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    Quella mattina si preannunciava una bella giornata di merda.
    Si era alzato con la luna storta più del solito, Ichabod era stato perennemente in mezzo alle palle, neanche un momento per salutare Eris come avrebbe voluto, il caffè gli si era versato sopra macchiandogli la camicia che, già odiava, poi macchiata persino ...
    -La smetti di prendermi per il culo?- aveva detto a Ichabod in un momento di stizza, si era dovuto portare fuori Eris per farsi mettere la cravatta - e non mi affogare- in raltà se la sarebbe allentata appena fuori dal radar Rosier, ma gli sembrava un buon modo per rubarle un veloce bacio a fior di labbra - di buon augurio- dopo di che era schizzato via al ministero.
    Aveva ben chiaro il motivo per il quale doveva farsi prendere dal giudice a cui era stato assegnato, fino alla fine aveva sperato in Mc Adams ma il fato gli era stato avverso. Una donna. Non appena avese collegato i cognomi si sarebbe buttato dalla finestra per la disperazione, al momento invece, ignaro di tutto, si incamminò a passo celere ma al contempo sicuro verso la stanza designata.
    Non se ne era curato minimamente del fatto che lo avessero convocato prima, tanto a lui che cazzo gli cambiava? Anzi prima si toglieva dalle palle quel colloquio inutile prima sarebbe tornato a fare le sue cose.
    Quasi ci sperava che la nonnina lo sfanculasse.
    All'esordio idilliaco Plamenov si limitò a inarcare un sopracciglio, quando gli diede un colpo sul petto non si mosse di mezzo millimetro.
    Come cazzo doveva fare se era abbituato alle pacche sfascia ossa di Ichabod?
    Quella era una carezza al confronto.
    -Lo so- le disse senza comunque fare dietro front per dirigersi proprio in quel reparto dove sicuro avrebbe avuto più soddisfazioni.
    Ma c'erano altri problemi da quelle parti, non da meno la presenza fastidiosa di Roeim #checazzonesocomesitiene.
    -Per sua sfortuna, o fortuna..- dipendeva molto dai punti di vista - no. Sono proprio dove dovrei essere-
    E quindi entrò e chiuse la porta.
    Una cosa se la disse mentre tornava con lo sguardo sulla bacchettona: "speriamo mi rifili in qualche ufficio attiguo".
    Non avrebbe retto molto in quella stanza, lo guardava troppo, e visto che non gli sembrava una maniaca sicuro aveva qualche pensiero superfluo che gli attraversava la mente e questo infastidiva il Bulgaro più di un coglione detto in faccia.
    "Cosa stai pensando vecchia bagascia eh?"
    Avrebbe imparato a leggere anche nella sua mente.
     
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  3. Mavy*
     
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    Di facce come quelle ne avevo viste tante in settanta anni e le opzioni erano due: o quel Plamenov si sarebbe rivelato un lavoratore eccellente, preciso e pulito o si sarebbe rivelato un completo idiota incapace anche solo di riordinare i fascicoli in ordine alfabetico.
    Aveva la testa dura, si vedeva dalla tensione alle sopracciglia, era scocciato anche solo di aver trovato una vecchia dall'altro lato della scrivania.Mavis Hale Deschanel. Allungai la mano macchiata di vitiligine verso il ragazzo, pronta a dargli una stretta che difficilmente avrebbe scordato; che si mettesse in testa sin da subito che io di Alzhaimer non ne ho nemmeno un po', idem per demenza senile o qualsiasi malattia degenerativa. So benissimo che le apparenze ingannano, ma preferirei per lui che non si rendesse conto troppo tardi di aver sottovalutato chi ha davanti.
    Va bene vecchia, va bene brutta e acida, ma che non si azzardi a credermi la prima scappata dall'ospizio.
    Perchè sei qui, Igor? Non dirmi che vuoi fare il giudice e stai partendo da segretario perchè allora puoi anche uscire subito. Mi lasciai scappare una risata quasi sguaiata, poi tornai seria ed aggiunsi qualche dettaglio. Questo perchè dovresti come minimo fare triennale e magistrale in magisprudenza e tu, ovviamente, a vent'anni non puoi averla fatta. Presi di nuovo il suo fascicolo e lo sfogliai dopo aver fatto scivolare le lenti sulla punta del naso. Non cercavo nulla in particolare, avevo solo intenzione di fargli notare che qui voti non erano passati inosservati. Se hai intenzione di applicarti quanto hai fatto a Durmstrang potrei anche seguirti di persona, sempre se dimostrerai che ne varrebbe la pena. Alzai gli occhi smeraldini sulla faccia seria di sto bestione, non sembrava molto convinto.
    Chi è che ti ha fatto scendere col piede sbagliato dal letto, eh, gioia? Ma si, era meglio testare subito la tenacia del ragazzo.
    Se non sei convinto al cento percento di voler percorrere questa strada allora fai meglio ad uscire subito e non farmi perdere altro tempo.

     
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    Quando la donna si presentò Igor ebbe voglia di dileguarsi, poi si disse che lavorare per la nonna di quel verme Francese sarebbe potuto essere a dir poco interessante.
    Non da meno la possibilità di indispettirlo al punto che avrebbe persino potuto goderne.
    -Igor Plamenov- le strinse la mano senza esitazione alcuna, non aveva di certo una presa moscia, una delle poche cose che gli aveva insegnato il padre stava in questo piccolo dettaglio "si capisce molto da una stretta di mano, Igor", così gli diceva, e da allora la sua era diventata una stretta forte, indipendentemente da chi si ritrovasse davanti.
    Da come strinse la donna al Bulgaro fu chiaro che, a differenza del nipote, lei le palle le aveva eccome.
    -Sono qui per imparare- il che era la verità - Durmstrang mi ha formato sotto molti punti di vista ma tra questi non è riuscita a inculcarmi la disciplina, per dirne una.
    Conosco i miei limiti e voglio superarli, non necessariamente grattandomi la pancia stravaccato su un divano o bevendo dalla mattina alla sera incendiario in una delle locande del villaggio-

    A ben pensarci un pò anche questo lo aveva invogliato ad accettare la prosta di Chab, sebbene inizialmente non l'aveva presa bene.
    "Non son meglio gli auror?"
    Il suo "No" categorico lo avevano spinto a non insistere.
    Poi chab aveva continuato "non farti mettere delle etichette addosso, ti starebbero strette".
    Ma questo alla donna non poteva dirlo.
    -Perchè non mi da una possibilità, verba volant no?-
    E questo era il massimo della sua loquacità.
    Non capì la battuta, del resto non era solito farne figuriamoci riceverle.
    -La mia ragazza- spiegò pensando ad Eris e al fatto che si, lo aveva svegliato lei tutto sommato.
    -Se fossero state queste le mie intenzioni non le avrei permesso di farmi scendere dal letto, glielo assicuro-
     
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  5. Mavy*
     
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    Quindi pensi che farmi da assistente per qualche mese possa insegnarti più disciplina di sette anni in una scuola di stampo militare. Lo dissi con una nota di "ma sei scemo" nella voce, dopotutto lui non poteva sapere che nel giro di due o tre giorni sarebbe stato il settimo stagista del mese a scappare a gambe levate dal mio ufficio. Lui però ha un'aria troppo rilassata, a cacciarlo gli farei quasi un favore. E io di favori non ne faccio a nessuno.
    Forse non aveva capito che quelli non erano lavori forzati ma bensì un impiego d'ufficio, che se ce l'avesse fatta sarebbe rimasto molto spesso a grattarsi la pancia dietro la scrivania e se fosse andato avanti fino ad un buon punto forse la necessità di un incendiario in locanda avrebbe iniziato a premere anche su di lui.
    Ma mica poteva saperlo. A vent'anni hanno tutti la pretesa di voler imparare a spostare il mondo, poi quelli più svegli capiscono che non va di certo spostato di peso ma fatto girare.
    Ripeto, il gioco d'azione lo trovi tre porte più avanti. Quasi seccata, roteai gli occhi dietro le lenti spesse. I ragazzini e i loro discorsi del cazzo. Verba volant, ma vaffanculo.
    Ti do tre giorni. Iniziamo part time. Lo squadrai di nuovo; troppo sicuro di se, andava riportato coi piedi per terra e poi, forse,
    si sarebbe rivelato un buon acquisto. Inizi domattina, dalle sette a mezzogiorno, poi gli ultimi due attacchi a mezzogiorno e stacchi alle diciannove. Sentenziai posando i gomiti sula scrivania con aria solenne, che si mettesse subito al proprio posto.
    Se superi i tre giorni ti tengo fino al primo Dicembre, se resisti e lavori bene andiamo direttamente fino alla fine dell'anno.
    Giocherellai un po' con la penna per fargli intendere che, dato che verba volant, se non avessi visto i fatti io non avrei firmato un bel niente a quel biondino di due metri. Camicia e giacca sono obbligatori, la cravatta puoi anche non mettertela se sai muoverti in modo civile.
    Non ci voleva niente a sembrare degli scimmioni, tipo Hans.

     
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4 replies since 29/10/2017, 19:17   98 views
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