People never change

4 Agosto 2078. Porca puttana, tra due settimane esatte compio ottant'anni. Ma almeno ci sono arrivata, no? E ci sono arrivata anche piuttosto bene. Certo, le tette non sono più come una volta, ora sembrano più due pere appese, ma neanche tanto. La fortuna di avere avuto sempre le tette piccole forse è quella: da vecchia non mi sono arrivate fino all'ombelico. Ed è già qualcosa, no? Fanno schifo lo stesso, ma un pò meno di quelle delle mie amiche.
I dolori della vecchiaia cominciano a farsi sentire, e per tenermi in forma nuoto praticamente ogni giorno in piscina. Ormai la piscina è diventata più un mezzo per mantenere il tono muscolare -nei limiti del possibile-, che un punto in cui divertirsi. Aaaah, quanto mi sono divertita in questa piscina negli ultimi quarant'anni! Non sono state poche le volte in cui l'ho usata per tuffarmici nuda e provocare Leebo. Perchè sì, ho accanto ancora quello stronzo bastardo di un Sokolov. Quella cotta adolescenziale che si è protratta per la vita. Ma chi me lo ha fatto fare? Ancora non so rispondermi, ma alla fine riesco a conviverci ancora piuttosto bene. Spesso volano insulti, come in questo momento, visto che mi sta dando della vecchia schifosa, ma ormai ci sono abituata. E poi può offendermi quanto vuole, ma gli tocca restare con la sottoscritta fino alla sua morte, ormai.
"Col cazzo che mi metto quella roba! Stringe ovunque, è fastidioso all'inverosimile, soprattutto ora con la pelle cadente!" Te la appiccica addosso, la pelle. Uno schifo, tanto quanto il bikini che mi ostino a mettere, ma almeno ci sto comoda. "Questo è il corpo della donna che ti sei scopato per tutta la tua vita, vecchio bastardo, quindi lamentati di meno e lasciami nuotare in pace!" Non è che lui abbia meno rughe, poi. Un tempo aveva il fisico di un dio, ora è diventato un ammasso di pelle cadente e peluria bianca che può essere rottamata esattamente come tutti gli altri. Se ancora provo piacere nell'aprirgli le gambe è esclusivamente per una questione emotiva. Nessuno dei due è più eccitante come un tempo, il fisico ormai c'entra poco, per quanto mi riguarda.
Esco dalla piscina e mi sfilo il reggiseno, per lanciarglielo addosso. "Così va meglio, tesoro?" Sottolineo l'ultima parola e scoppio a ridere di gusto. Tanto chi diavolo può vedermi? E anche se i vicini vedessero, al più girerebbero la testa dall'altra parte.
"Dov'è finita quella mangiabanane di Consuelo?" Il tavolo è pieno di cartacce, cosa diavolo aspetta a pulirlo? "CONSUELOOOOOOO!" Urlo per farmi sentire, ovunque lei sia. L'ho sempre vista guardare il MIO uomo in un modo che non mi piace. Di certo non punta a portarselo a letto per la sue bellezza ormai svanita nel nulla, ma chi mi dice che non ci provi per soldi? In pratica Leebo quando va al cesso, caga oro. Troppe ne ho viste, negli anni, di puttane che puntavano al suo portafogli!
Quando si fa viva mi poggio le mani sui fianchi, fissandola in malo modo. "Che hai da guardare? Non ti piacciono le mie tette?" Almeno ora sta abbassando la testa per un motivo diverso dal solito. "Sono comunque meglio delle tue, finte come un dildo. E adesso avanti, pulisci e portami qualcosa di fresco da bere, e che sia alcolico. Muovi quel bel culetto e tieni la testa bassa o ti mando via a calci!" Se è ancora lì è solo grazie a Leebo. Dice che è brava, che ci sa fare, ma per me andrebbe cacciata subito.
Non appena si allontana mi siedo sulla sdraio accanto a lui. "Quando dici che è brava, intendi ad aprirti le gambe? Perchè quando lavora è sempre con la testa tra le nuvole." La paghiamo per nulla, in pratica. "Che aspetti a mandarla via? Se te la scopi giuro che ti faccio sparire tutte le tue amate pilloline blu, e l'unico modo che avrai per tirarlo su sarà con l'aiuto di un cric per auto!" Chiaro, no? Anche se le possibilità che il messaggio gli arrivi sono ben poche. Se non l'ha ascoltato in questi quarant'anni, perchè dovrebbe farlo ora? Ma quanto meno io glielo ribadisco. Poi attendo solo di beccarlo con qualcuna e gliele faccio scontare tutte. E sicuramente non sono poche.