Born Slippy

privata.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Ropes and chains
     
    .

    User deleted


    Choose life
    Choose Facebook, Twitter, Instagram
    and hope that someone, somewhere cares
    Choose looking up old flames, wishing you’d done it all differently
    And choose watching history repeat itself


    3d1783a6a4793d3756d05631c4948141



    Torna giù, in fondo.
    GIU'
    GIU'
    GIU'.

    L'oscurità era quanto di più amichevole e accogliente avesse mai conosciuto. La proteggeva e la cullava fra le sue spire seducenti, destandola da quel perpetuo stato di sonnambulismo. Toglieva il velo di Maya che occultava il vero e dava una visione privilegiata sull'apparenza, la convenzione e la menzogna. Perché di menzogne costruiva castelli, fortezze imponenti, mura fittizie, niente che fosse rimasto stabile a tal punto da tenerla ancora intrappolata.
    No, non era più la ragazzina perduta di un tempo e la foresta proibita aveva perso il suo fascino maledetto, era ormai solo un intreccio di fitti rovi, di radici profonde, di qualche creatura che nel passato aveva chiamato per nome, ma che adesso era solo una sagoma uguale a tante altre.
    Eppure ricordava quell'albero, la quercia secolare.. riusciva a figurarsi seduta sotto la sua chioma, in attesa di un incontro importante, o forse identico a tanti altri, ma non lo aveva dimenticato.
    Torna giù.

    GIU'.
    GIU'.
    GIU'.


    Eric Young. Quello era l'albero dove aveva conosciuto Eric Young, parecchi anni prima, quando ancora gli esseri umani riuscivano a sorprenderla, a destare stupore con le loro azioni imprevedibili e, si poteva dire di tutto, ma non che quel serpeverde non avesse avuto impatto sulla sua vita. Ma mai come quell'altro..
    No.
    Non sarebbe più tornata al punto di partenza. Era lì per ricordare qualcosa che valesse la pena d'essere ricordato, ma molti istanti avrebbe dovuto lasciarli lì, a disperdersi tra le brezze giocose della notte, a non trovare una meta precisa, a confondersi tra le foglie secche e i visitatori di quella foresta, che sempre avrebbe salutato come una vecchia amica.
    Quegli arbusti erano così familiari, sembravano la sua casa ad Amburgo, che certamente, considerati gli anni di abbandono, ora sarebbe stata in condizioni ben più degradanti, ma si era ripromessa di tornare anche lì. Erano giorni che annegava tra la voglia di riesumare i ricordi e l'effettiva incapacità di farlo, forse perchè si sarebbe accorta di quanto tutto fosse cambiato. Lei stessa era cambiata, ma non perché ora si abbigliasse con più rigore o austerità, o per quel capello bianco che aveva fatto capolino dalla chioma dorata, mandandola in paranoia. Osservava la vita con un'aura nuova, un'audacia sopita che pareva attendere solo una scintilla per bruciare e sconvolgere tutto.

    "Orietur in tenebris lux tua", Danielle.
    Devi essere cenere prima di diventare fuoco ardente, Danielle.
    Devi essere irradiata dalla luce prima di bruciare.

    Ma erano pensieri altalenanti, scanditi da quella piacevole frivolezza che ogni tanto si divertiva ad esasperare, in modo da non sentirsi totalmente oppressa dal flusso di coscienza.

    "Oh, qui fumai la prima sigaretta..e qui fui quasi uccisa da quella sottospecie di succhiasangue.. e qui Eric Young mi ha mollata dopo un bacio.
    Dio, ma quanti anni sono passati?"


    Qualsiasi ricordo, persino il meno piacevole, riusciva a scatenarle un nostalgico sorriso.
    Sarebbe stata un po' più felice se dei passi non avessero interrotto il suo momento di contemplazione.

    "Chiunque tu sia, va' a trastullarti altrove. Non ho voglia di minacciarti con la bacchetta, perciò fa' in fretta."


    Getting by, looking ahead, the day you die.



    Edited by AtomicBlondie - 22/3/2018, 14:17
     
    Top
    .
  2. <Erik>
     
    .

    User deleted


    Erik Harris Wilson
    LUCE, LUCE, LUCE tanta luce stava vedendo Erik in quel momento che quasi ti accecava e subito dopo un grande senso di dolore e di buio, quel buio dove ti spinge giù nelle sue grinfie e non ti lascia andare. In quel momento Erik ha rivisto la sua vita, la scuola, gli amici, il divertirsi, i genitori, suo fratello gemello e sua sorella tutto che era felice e dove doveva stare.
    Poi ecco i suoi genitori che lo guardando e dicono che sua sorella è morta e lo lasciano da solo in quel lettino di ospedale, poi suo fratello che inizia a dirgli cose cattive, che era colpa sua e che nessuno lo avrebbe mai perdonato e Erik si sentì tirare ancora più giù nel buio più profondo del suo dolore per sentire la voce di sua sorella che diceva che era morta per colpa sua tutta insanguinata e lì urlando si svegliò.

    Era stato un incubo i tanti incubi che faceva Erik la notte, perché non era già tanto incasinata la vita di giorno ma non lo lasciava mai neanche la notte.
    Erano le otto della mattina e Erik si alzò subito tutto sudato per andarsi a fare la doccia, quella doccia gelata che sperava potesse portare via il suo dolore.
    Si vestì abbastanza fresco per superare la giornata, non erano i suoi soliti outfit eleganti e curati, ma quel giorno non lavorava e non aveva intenzione dopo l'ennesimo incubo che lo tormentava da anni ed era sempre lo stesso.
    Uscì nell'aria calda di quella mattinata di sole e Erik dovette sospirare pensando che quel caldo lo odiava ogni giorno sempre di più a morte.
    Si fermò in un bar prendendo un caffè al volo per riprendersi e decise di andare in un posto lontano dal traffico della città affollata è caotica per stare da solo a pensare e quale posto era meglio della foresta proibita? Se era proibita c'era un motivo, albergavano creature che molti dicevano fossero altissime e grandissime e che la terra poteva risucchiarti vivo. Ci andava spesso a lui non era mai capitato nulla quindi supponeva fossero tutte storie.
    Entró dove ovviamente c'era il divieto d'accesso, ma lo scavalcó e dopo qualche minuto entró nel fitto della foresta con alberi altissimi e erba abbastanza alta che ti arrivava alla caviglia.
    Sentì una voce e vide da lontano una ragazza in piedi girata di spalle che guardava l'albero come se ci fosse qualcosa di interessante. Scrollò le spalle e le passò vicino per andare più avanti e non pensare che c'era qualcuno, di solito ci andava solo lui, ma erano dettagli basta che non lo disturbava.
    Come non detto la ragazza subito parló ma non si girò e questo fu segno di maleducazione per Erik e di superiorità che lei senz'altro non aveva.
    Chiunque tu sia, va' a trastullarti altrove. Non ho voglia di minacciarti con la bacchetta, perciò fa' in fretta.
    Rise di gusto fermandosi a pochi passi da lei e guardandole la schiena.
    Tu, minacci me? Sei anche maleducata che non mi guardi in faccia,non puoi dettare regole con me e non puoi usare magia non in questo posto disse indicando il bosco perché se la sentiva che usava magia lì l'avrebbe risucchiata in un batter d'occhio. Era vietato usare la magia, ma la ragazzina era troppo ingenua per poterlo sapere.
    Sarebbe potuto andare avanti e lasciarla nella sua ignoranza ma quel posto era pericoloso per una ragazzina come lei e poi voleva proprio vedere che faccia tosta aveva.
    ❝ Sono un’ombra senza sole ❞
    SCHEDA Uomo 24 anni Neutrale Mago Adulto
    code © psìche
     
    Top
    .
  3. Ropes and chains
     
    .

    User deleted


    But why would I want to do a thing like that?
    I chose not to choose life.
    I chose somethin' else.
    And the reasons?
    There are no reasons.
    Who needs reasons when you've got magic?


    3d1783a6a4793d3756d05631c4948141



    Non si girò subito, ma quando si decise a farlo stava già ridendo. Era un po' grandicello per essere un innocuo studente di Hogwarts, ma non abbastanza da intimorirla minimamente o catturare la sua attenzione. Una figura possente, tracciata da ricordi incisi sulla pelle, probabilmente qualcuno per cui il passato contava tanto, così tanto da renderne il suo corpo un evidente manifesto. Insomma, era un coso scarabocchiato. Ne aveva visti tanti negli ultimi anni, era un po' la moda del momento, ma di sicuro era migliore di quella tendenza di fare le svolte ai jeans. Che diamine passava per la testa ai giovani?
    Erano passati appena sei secondi da quando l'aveva vista e già le aveva dato della maleducata. Danielle sorrise, era un inizio ordinario, ma ugualmente divertente. Non si stupiva più di quel tipo di reazione, seppur sortisse lo stesso effetto piacevole ed esilarante. Non era più in grado di essere sorpresa per altri, ma non finiva mai di esserlo per se stessa, almeno era sempre in buona compagnia. Arricciò un angolo della bocca e, scrutandolo una seconda volta dalla testa ai piedi, rise di nuovo di gusto, prima di passarsi una mano fra i capelli dorati.

    "Senti, coso scarabocchiato, io detto regole con chi mi pare, non mi importa di certo se sei un energumeno", esordì con una sovrannaturale pacatezza, si stava facendo conoscere immediatamente ed era sempre un piacere rendere interessante la giornata con nuovi incontri. Perchè mai limitarsi alle presentazioni? Le minacce erano i nuovi convenevoli.

    "Di' un po', ma hai idea di chi sia io?"

    Non era nessuno, era solo Danielle, ma questo lui non lo sapeva di certo. Perciò, dato lo sfondo di rovi fitti e lugubri, avrebbe potuto credere persino che quell'esserino minuto e dai riccioli chiari fosse un mangiamorte o, peggio, una veela. Era alquanto narcisista e vantava che la sua bellezza potesse essere più pericolosa di un dissennatore. O meglio, lo diceva da ubriaca.

    "Non si può usare la magia? Ma io faccio quel che mi pare, essere una specie di gigante non ti aiuterà contro di me. Non m'intimorisci minimamente, anzi..", sentenziò con aria di sfida, incrociando le braccia al petto con il solito fare insolente. Ventidue anni buttati a fare bambinate e ancora non ne era stanca.
    Lo guardò con aria interrogativa per un po', attendendo i soliti insulti da copione, ma sperando in qualcosa di più fantasioso, da appuntare nel suo taccuino. Forse il più banale di tutti era stato Sylas, quando le dava della oca bionda o della crucca, ma su di lui aveva già lanciato sufficienti maledizioni nel corso degli anni. Ora il suo presente erano lei, lei stessa, Danielle, Danielle Elizabeth, e lei e tutto ciò non aveva fatto altro che sollevare il suo già spropositato ego, tanto da non farle percepire le situazioni scomode o di rischio e limitando il suo senso di autoconservazione. Ma, dopo tutto, la vita era già abbastanza noiosa di suo per essere anche sicura.

    "Ora che ti ho guardato in faccia sei felice? Non mi sembra d'essermi persa un granché, comunque".

    No, non stava cercando una rissa, anche perchè era troppo convinta di vincerla. Era bello tornare alle origini, ma non sospettava potesse essere tanto esilarante. Improvvisamente aveva di nuovo diciannove anni ed era la solita sciroccata fuori dalle righe, quella da evitare perché "Dio, lei è fuori di testa". Dopo tutto, Danielle amava quelle etichette, la proteggevano dalla normalità e dall'ordinario.


    Take the best orgasm you've ever had... multiply it by a thousand, and you're still nowhere near it.

     
    Top
    .
  4. <Erik>
     
    .

    User deleted


    Erik Harris Wilson
    La ragazza alle sue parole si girò e così poté vederla in faccia. Aveva gli occhi molto chiari e i capelli biondi con uno sguardo da "sono una bambina capricciosa", quasi rise Erik nel guardare la sua faccia, ma dato che al confronto suo era educato non lo fece e la risposta della ragazza arrivó come Erik se l'aspettava.
    Senti, coso scarabocchiato, io detto regole con chi mi pare, non mi importa di certo se sei un energumeno
    Erik alzò un sopracciglio alle sue parole e si guardò le braccia piene dei suoi tatuaggi e rialzò il volto verso di lei.
    Ti sembrano scarabocchi? disse quasi divertito non era arrabbiato con lei e non lo sarebbe stato, poi vide che si passò una mano tra i capelli ed ecco che anche Erik parti alla carica, era gentile e buono ma quando trovava persone così non poteva far a meno di contraccambiare.
    Fai pure come vuoi riccioli d'oro, se non vuoi ascoltarmi fatti pure ammazzare, sara divertente come mi chiederai aiuto disse alzando le mani facendo un sorrisetto per poi sentire quello che aveva da dire.
    Chiese se non sapeva chi era lei e Erik si appoggiò all'albero poco lontano dalla ragazza con la schiena mettendo le mani in tasca.
    Perché chi sei? La fatina del bosco incantato? Davvero avete le orecchie a punta e sputate fuoco dalla bocca? disse per farla arrabbiare di più tanto Erik potevi dirgli qualsiasi cosa e non si scomponeva mai, magari si innervosita ma la parola rabbia in Erik non esisteva a meno che non si faceva qualcosa di grave.
    Non si può usare la magia? Ma io faccio quel che mi pare, essere una specie di gigante non ti aiuterà contro di me. Non m'intimorisci minimamente, anzi..
    Da come la ragazza stava parlando vedeva che era troppo sicura di se e delle sue capacità, sicuramente non sapeva neanche disarmare qualcuno figurarsi ucciderlo o torturarlo. Era una bambina capricciosa è viziata che non capiva che il mondo non girava come voleva lei.
    Io non voglio intimorirti anzi, se vuoi farlo dato che fai quello che vuoi e non hai paura come dici usala contro l'albero che hai dietro di te, voglio proprio vedere disse adesso lui incrociando le braccia al petto come aveva fatto poco prima lei e vedere se aveva davvero il coraggio. Se lo avesse davvero fatto avrebbe confermato che era stupida e lì sarebbe dovuto intervenire se sarebbe successo qualcosa, se non lo avesse fatto magari avrebbe capito che aveva ragione lui.
    Ora che ti ho guardato in faccia sei felice? Non mi sembra d'essermi persa un granché, comunque rise alle sue parole sistemandosi i capelli tirandoseli all'indietro.
    È questione di rispetto fatina, io guardo sempre in faccia le persone non avendo paura di nessuno, il tuo voleva sembrare un atto da spaccona e da superiore, ma ti ha fatto sembrare debole e che se volevo potevo attaccarti quando volevo, mai abbassare la guardia e girare le spalle a qualcuno disse per poi appoggiando anche la testa all'albero e guardare le foglie sulle cime degli alberi talmente alti che se avesse provato ad arrampicarsi e arrivare alla fine ci sarebbe arrivato il giorno seguente.
    ❝ Sono un’ombra senza sole ❞
    SCHEDA Uomo 24 anni Neutrale Mago Adulto
    code © psìche
     
    Top
    .
  5. Ropes and chains
     
    .

    User deleted


    You're an addict, so be addicted.
    Just be addicted to something else.
    Choose the ones you love.
    Choose your future.
    Choose life.



    3d1783a6a4793d3756d05631c4948141



    Ardito, glielo concesse, ma quantomai irresponsabile sfidarla a quel punto, non tanto perché fosse una persona pericolosa. Dopo tutto, un metro e cinquantacinque centimetri non sarebbero riusciti a ferire più di tanto, ma, se era vero che la parola urtasse più della spada, quel coso scarabocchiato avrebbe dovuto far i suoi conti con una che di parole ne aveva a raffica e che, piuttosto di ritirarsi da una situazione reputata scomoda come quella, era pronta a giocare le sue carte, in modo da scatenare un diverbio degno dello scontro tra i tifosi della Bulgaria e quelli dell'Irlanda, in quel mondiale di Quidditch che ora appariva così lontano. E comunque, lei tifava la Bulgaria, ma giusto per dar fastidio agli irlandesi.
    Non accennò ad un sorriso pacato e mite, ma si esibì in una fragorosa risata, sberleffo che avrebbe urtato chiunque, lei compresa. Di fatto, non riusciva a comprendere come lui non le avesse staccato ancora la testolina dalle spalle, ma allo stesso tempo non vedeva di strappare via altro dalla sua figura. Dopo aver udito "fatina dei boschi" e, ancor peggio, "riccioli d'oro", Danielle cominciò a fantasticare su una possibile enciclopedia: "Come staccare le palle nella maniera più originale", disponibile al Ghirigoro da Ottobre. Aveva ipotizzato di usare una mazza da Quidditch o magari qualche oggetto babbano, così da rendere il tutto accessibile anche ai magonò. Era sempre utile sapere come destreggiarsi in un'arte così fine.

    "Wow, l'acume non dev'essere il tuo forte. Com'è che si dice? Tutto muscoli e niente cervello, oppure, nel tuo caso, tutto tatuaggi e niente cervello", riprese parola con classe e sorrise radiosa, nemmeno lo stesse invitando a prendere un te al castello di Windsor, con Lizzy e i suoi cani.
    Non si sarebbe fatta rintracciare in un posto proibito solo per dimostrargli quanto fosse più abile di lui a destreggiarsi con la bacchetta, specie se contro un albero. Se le avesse proposto di sperimentare uno schiantesimo, avrebbe reagito con più intraprendenza, ma non c'era nulla di divertente nello sfoderare la bacchetta se non con l'intento preciso di colpirlo.

    "La fatina qui è in grado di staccarti la pelle tatuata solo con le unghie, non mi serve la magia, quindi ti inviterei a piantarla di chiamarmi così. Perchè non ti infili la lingua in gola?", suggerì con veemenza, ma questa volta non esibì alcun sorriso e avanzò verso le radici della quercia che aveva adocchiato prima che quell'orso la venisse ad importunare con le sue smanie da cacciatore di punta della squadra di Quidditch. Che poi, magari non era nemmeno in grado di star su una scopa.

    "Non sarai certo tu a farmi sentire debole. Potevi attaccarmi quando volevi? Bella impresa buttare giù una di un metro e cinquantacinque, cazzo, sei proprio un lottatore di sumo! Tatuati anche questo: ho vinto contro una ragazza che è la metà di me. Ah, giusto, prima dovresti vincere", sottolineò con una puntina di acidità, ma non era ancora stanca del confronto. Lo aveva colpito nell'orgoglio, ma forse quello l'avrebbe placato e lei non aveva intenzione di perdersi tutto il divertimento. Dopo il primo round, c'era sempre il secondo tempo. 1-1.

    "Mi siedo, che già mi stai annoiando fin troppo, coso dipinto".


    Like heroin, I mean heroin's got a great fucking personality.



    Edited by AtomicBlondie - 22/3/2018, 14:22
     
    Top
    .
  6. <Erik>
     
    .

    User deleted


    Erik Harris Wilson
    La ragazzina di cui non sapeva neanche il nome aveva un bel caratterino e a Erik piacevano i tipetti come lei, tutte parole e poi quando si trattavano dei fatti vacillavano.
    Disse che era un tipo tutto tatuaggi e niente cervello e a quelle parole scorse il naso e la guardò facendo un sorrisetto.
    Mi conosci? No. Quindi invece di fare conclusioni affrettate facciamo una sfida ci faremo delle domande a vicenda e il primo che sbaglia perde disse sfidandola, quando Erik sfidava qualcuno era perché era sicuro che avrebbe vinto o che sarebbe finita in parità, era un libro, sapeva tutto di qualsiasi cosa e glielo avrebbe dimostrato.
    Poi continuò il suo attacco disperato contro chissà cosa dicendo che poteva staccargli la pelle e insieme ad essi i tatuaggi anche senza la magia e che poteva mettersi la lingua in gola.
    Come sei cattiva, mi fai proprio paura, vieni a togliermi la pelle disse facendole segno con la mano di avvicinarsi a lui, non le aveva fatto nulla anzi prima aveva intenzione di andarsene e lasciarla da sola dato che voleva riposarsi e stare rilassato,ma con lei non c'era divertimento più grande.
    Disse che se voleva davvero far vedere che l'avrebbe battuta di farlo e che si poteva tatuare che aveva battuto una ragazzina di un metro e cinquantacinque, ma ancora non l'aveva battuta e detto ciò si sedette dicendo che lo stava annoiando e lo chiamó "coso dipinto".
    Si staccò dall'albero dove poco prima era appoggiato con la schiena e stette un attimo in silenzio come per farle credere di averlo ferito, ma anzi così aumenatava il suo divertimento.
    Sei sicura che devo venire lì? Dopo pregherai aiuto e non ci sarà nessuno ad aiutarti, fatina del bosco continuava a chiamarla così perché fin tanto che lei lo chiamava con que nomignoli anche lui lo avrebbe fatto, no si sarebbe fatto mettere i piedi in testa da una ragazzina.
    ❝ Sono un’ombra senza sole ❞
    SCHEDA Uomo 24 anni Neutrale Mago Adulto
    code © psìche
     
    Top
    .
  7. Ropes and chains
     
    .

    User deleted


    3d1783a6a4793d3756d05631c4948141



    "Vuoi giocare? Allora giochiamo, ma devi stare alle mie regole".
    Lo disse con tono fermo, senza il minimo tentennamento, riservandosi il diritto d'esser la voce determinante anche in quel frangente. Seppur vinta dal solito delirio di onnipotenza, si riteneva piuttosto diplomatica nel voler concedere al malcapitato il diritto di parola e, nel caso, di vana obiezione. Se si fosse servito del "vostro onore", naturalmente. Non aveva idea di quali dovessero essere le regole in quel caso, né dell'eventuale penitenza in cui lo sconfitto sarebbe dovuto incorrere, risultava tutto una reale mano del destino, più che una vera e propria programmazione della sua mente laboriosa. Le regole dovevano essere semplici e inequivocabili per essere infrante, nulla di artefatto o particolarmente impegnativo. Gli esseri umani riuscivano a fregarsi con poco, era questo che lasciava a Danielle una larga chance di farla franca, oltre al fatto di non avere essenzialmente niente da perdere.
    Frugò nella sua borsa, alla cieca ricerca delle sigarette o dell'accendino, non aveva certo voglia di servirsi di un lacarnum inflamare nel bel mezzo della selva oscure. Ne estrasse due, una era stata destinata al coso dipinto ormai adiacente alla sua figura, seppur non fosse nemmeno sicura che fumasse, ma sarebbe stato da maleducati non accettare quella sorta di accordo di tregua. La pace era ben lontana dai suoi piani.

    "Funziona così: nessuna domanda scontata, nessun convenevole, nessuna curiosità sulla famiglia", spiegò, senza metter un punto effettivo al discorso, dato che era tutto un work in progress quel regolamento. Inserì autonomamente la sigaretta fra le labbra del ragazzo, non attendendo alcun gesto d'assenso o di rifiuto, lei aveva deciso così. Si premurò persino di accendergliela, non poteva avere alcuna voce in capitolo data la sua inestimabile e non ordinaria cortesia. Che l'aria della foresta le desse alla testa a tal punto?

    Menti e lo saprò. Non ha alcun senso inventarsi stupidaggini per uscirne dignitosamente, se hai intenzione di fare la persona pulita, va' a giocare altrove. Se, invece, hai intenzione di metterti in gioco sul serio.."
    Breve pausa, fece un breve tiro dalla sigaretta, in modo da alimentare la suspence al momento giusto. Era maledettamente brava in quel tipo di gioco, ma non era nemmeno tanto propensa a vincere.

    "Potrebbe essere davvero una serata interessante, se il gioco valesse la candela, ma questo dipende dal giocatore. Tu da che parte stai? Autoconservazione o sei disposto a buttarti?"

    Voleva sfidarlo, vedere fino a che punto potesse spingersi con le realtà scomode. Lei non aveva censure o limiti che non fossero legate ai suoi genitori, quello era un argomento intoccabile. Per il resto, non temeva nessuna cattiva opinione sulla sua persona.

    Non le importava di nessuno, che non fosse se stessa.
    Non amava nessuno, che non fosse se stessa.
    Non odiava nessuno, che non fosse se stessa.

    No, sciocchezze, odiava chiunque.
     
    Top
    .
  8. <Erik>
     
    .

    User deleted


    Erik Harris Wilson
    La ragazza disse che se voleva giocare doveva stare alle sue regole.
    Che bella faccia tosta aveva, doveva LUI stare alle SUE regole? Rise di gusto annuendo perché voleva proprio vedere queste regole quali erano e dove si sarebbe spinta la ragazzina pur di dare attenzione o di vincere, magari avrebbe anche barato, ma Erik se ne sarebbe accorto di sicuro, era bravo a conoscere le intenzioni e che cosa pensavano le persone.
    Frugó dentro la sua borsa alla ricerca di un accendino e di un pacco di sigarette e non capiva che cosa ci volesse fare soprattutto in mezzo a una foresta come quella,la vide avvicinarsi e dire che non dovevano fare nessuna domanda scontata e nessuna domanda sulla famiglia e mise una delle due sigarette che aveva in mano sulle sue labbra per poi accendergliela.
    La prese tra le dita della mano destra e ne fece uscire una grande nuvola di fumo bianca riappoggiandosi all'albero dietro di lui.
    Sono più che d'accordo con le tue regole, grazie per la sigaretta, ma non sei troppo piccola per fumare? disse facendole un sorrisetto pensando che in realtà aveva qualche anno in meno di lui ma solo quello e che poteva benissimo fare quello che voleva, ma vederla arrabbiarsi per qualsiasi cosa come un gatto ferito era divertente.
    Prima di iniziare però almeno voglio sapere il tuo nome, Erik disse solo senza allungare la mano tanto non era un piacere per nessuno dei due, era solo educazione.
    Disse poi fumando anche lei che se mentiva lo avrebbe saputo e che se voleva vincere in modo sporco di andare altrove, doveva mettersi in gioco.
    Fatina, io so tutto di qualsiasi cosa, non do mai risposte scontante e se ho fatto la sfida la seguo fino in fondo, finché non ti vedrò arrendere, io non mento mai se uno sa non ne ha bisogno disse sorridente e tranquillo facendo uscire un'altra nuvola di fumo.
    Non si sarebbe arresa la ragazza, vedendola avrebbe fatto di tutto per vincere, ma lì si trattava di conoscenze e intelligenza e quella non era una cosa che potevi comprare o barare, dovevi sapere le cose e basta per poter competere e vincere.
    Sentì la domanda che gli fece per rimanere in silenzio come per aspettare la sua risposta in modo famelico. Non ci aveva neanche pensato e la guardò negli occhi.
    Sai tesoro, io sono dalla parte di entrambe le scelte che mi hai dato, se ti butti senza sapere a cosa vai incontro nella vita potresti rimanerci secco ancora prima di essertene accorta e dimostreresti di essere stupida, lo faccio solo se sono sicuro di quello che sto facendo, ma ho anche l'autoconservazione perché alla fine tengo al mio faccino e alla mia reputazione, tu? disse tranquillo per poi guardarla rigirandole la domanda.
    ❝ Sono un’ombra senza sole ❞
    SCHEDA Uomo 24 anni Neutrale Mago Adulto
    code © psìche
     
    Top
    .
7 replies since 1/8/2017, 09:35   172 views
  Share  
.
Top