If we had met before

Privata James Wolff

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    La sensazione che aveva costantemente mentre era vicina a lui, aggrappata al suo petto, era calore, lo stesso calore che danno i raggi del sole, quel calore che ti calma, ti da serenità e che inevitabilmente ti fa addormentare ma che è anche sufficiente a bruciarti, a scottarti se non fai più che attenzione e forse questa era la sua paura più grande, che quei sentimenti informi che sentiva premere nel petto direzionati a Shane divenissero motivo di un’enorme e costante pena per lei, di rimorso nel caso quello avesse deciso che no, non sarebbe stato lì ad aspettarla come un cretino per mesi. Si tranquillizzò per nel sentire la sua risposta, quel semplice dire “ci penso io a te” era più significativo di tutte le promesse vane che negli anni aveva sentito, dette al fine di conquistarla e con l’unico risultato di irritarla e basta, non era la tipica adolescente ormonata a cui servivano promesse vuote e vane, no, non se ne faceva niente e quelle poche parole dette da James rappresentavano tutto ciò di cui aveva bisogno, la sicurezza che ora non avrebbe dovuto pensare più da sola a proteggere tutte le sue fragilità, che almeno con lui, con la persona che aveva scelto tra i tanti, avrebbe potuto mostrarsi per com’era e non per come doveva essere. Sospirò appena, ridendo quando quello promise di darle prima gli argomenti dei compiti o addirittura le soluzioni pur di poter comunque far sesso con lei ogni volta che lo desiderasse, senza incidere sul loro rendimento scolastico. Odile amava la scuola, certo non le piacevano molto le regole e si vedeva dalle centinaia di punizioni che aveva preso nel corso degli anni ma studiare le piaceva, stare in mezzo alle sue compagne, giocare a Quidditch, l’ambiente scolastico in generale non le dispiace affatto però di certo non avrebbe voluto passarci anni aggiuntivi, insomma, voleva cominciare a viaggiare, a vedere il mondo fuori dalla realtà ovattata dell’istituzione.
    << Barare eh? Sembra nel tuo stile>> sussurrò sorridendo contro la mandibola di Shane per poi intrecciare le sue dita nei capelli castani dell’altro, morbidi, profumavano d’estate, non avrebbe saputo descriverli meglio di così e anche se, usualmente, non le piacevano i ragazzi con i capelli lunghi, anzi, le davano l’idea di disordine, i suoi gli piacevano, forse perché non c’era una singola cosa che avrebbe cambiato in James, neppure se ne avesse avuto la reale possibilità , era perfetto in tutte le sue imperfezioni.
    << Ti stacco le braccia tra le altre cose se solo vengo a saperlo>> disse tranquilla in risposta alla possibilità che lui se la facesse con un’altra, per natura non era gelosa, non lo era mai stata, ne di sua sorella, ne delle sue cose , anzi prestava spesso i suoi vestiti a Janine o il suo profumo ad Odette, non le dispiaceva condividere, lasciava sempre il pezzo migliore di torta alla sua sorellina, e a volte, di nascosto dai suoi genitori, dava la sua cena all’elfo domestico di casa Buchard, quelle creaturine la inquietavano ma trovava comunque disumano la loro schiavitù, per questo, segretamente aveva liberato quello di casa sua anche se l’altro, per riconoscenza, era rimasto a servizio della sua famiglia, in un muto patto tra lui e la giovane Odile. Ed era solo oggi, solo in quel momento che Odile scoprì la gelosia, un sentimento del tutto nuovo per lei, strano, bello e al contempo terribile, il possesso, il volere qualcosa soltanto per se e non essere disposti a condividerlo, a cederlo neppure in minima parte, il solo pensiero che qualcuna potesse sfiorarlo, potesse baciarlo o potesse anche solo guardarlo le dava i nervi, e istintivamente gli allungò un morso su una spalla
    << Mio>> sussurrò piano stringendolo, come se quel morso, il cui segno sarebbe andato via dopo pochi minuti, potesse garantirle l’assoluta fedeltà di Shane.
    Sorrise poi all’affermazione dell’altro
    << Lettere? Ed io che pensavo di mandarti delle foto, le nostre si muovono anche, mica come quelle babbane>> affermò tutta seria per poi ridere di nuovo, in effetti però ci aveva pensato, mica era scema, sapeva bene che avrebbe dovuto dare all’altro qualcosa di suo con cui intrattenersi
    << Magari ti lascio un paio di mutandine>> continuò divertita da quella complicità nata così d’improvviso eppure che sembrava destinata ad esserci, come se le loro anime si fossero incontrate mille e mille volte prima di quel giorno.
    << Non puoi morire, devi vivere e dobbiamo morire insieme capito? Non ti azzardare a morire prima di me, penso che mi lascerei morire, sarebbe scortese da parte tua >> sussurrò quasi vergognandosi, quasi intimorita da un futuro dove James l’avrebbe lasciata
    << Ti .. Ti voglio troppo bene per rimanere senza di te >> concluse con la bocca allappata, la lingua arida come un deserto in cerca di una spiegazione logica nella sua testa che non fosse “merda mi sono innamorata”.

     
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    Si sentiva sereno con Odile, sia in quel momento che in generale, come se lei fosse stata il pezzo mancante dalla sua vita per renderla completa e farlo smettere di sentire sempre leggermente smanioso. Non era una persona tranquilla, saltava da un letto all'altro e da una cazzata all'altra non solo perché si divertiva e gli piaceva ma anche perché era alla ricerca di qualcosa che riuscisse a soddisfarlo davvero. Raramente trovava qualcosa, ma Odile? Odile in un colpo solo era riuscita ad attirarsi la sua completa attenzione e dargli tutto quello di cui aveva sentito il bisogno fino a quel momento, senza neanche provarci perché non si trattava di qualcosa che lei faceva, era semplicemente il suo modo di essere che combaciava con il suo e lo appagava.
    Le rivolge un sorriso orgoglioso quando lei non protesta nemmeno alla sua proposta di risolvere il loro problema barando, sì, è assolutamente il suo stile. Per come la vede lui la via più veloce e la più facile è quella giusta, purtroppo non è così semplice imbrogliare ad Hogwarts, il fatto che tutti i professori possano usare la magia meglio di quanto lui riuscirà mai complica davvero le cose, quindi i suoi tentativi vanno a monte almeno la metà delle volte però per Odile saprebbe mettersi davvero d'impegno.
    Certo potrebbero anche solo studiare insieme come gli studenti normali e noiosi ma ugh, così è più divertente.
    La minaccia di lei di staccargli le braccia e altre cose decisamente più importanti - secondo le sue priorità almeno - venne accolta da una risata decisamente nervosa.
    'Non ci sarà bisogno che tu mi stacchi niente' Tenta di rassicurarla accarezzandole in modo leggermente isterico i capelli, ahah, beh, supponeva che adesso ci avrebbe pensato due volte prima di tradirla. Non che ne avesse intenzione ma una buona minaccia ben piazzata in un discorso con il tono giusto e con tutto l'intento di portarla a termine - perché sapeva che Odile non avrebbe esitato a farlo davvero - di sicuro rafforzavano in modo significativo i contro del farlo.
    Evita di dirle un davvero molesto 'Ah ma quindi posso farlo finché non lo vieni a sapere?' perché è sicuro che lo porterebbe alla castrazione immediata.
    Neanche avesse captato i suoi pensieri Odile gli molla un morso sulla spalla, ecco appunto, non poteva neanche più pensarle certe cose adesso.
    'Ho occhi solo per te' Le dichiara con un sospiro sognante esagerato di proposito per poi mettersi a ridere e strofinare il viso contro quello di lei in modo cretino, è vero però, lei è l'unica di cui gli importa, chi altro dovrebbe mai scoparsi? Nessuno è al livello di Odile. E' dal momento che l'ha incontrata che la sua testa si è riempita di lei, lei, lei. Non c'è spazio per nessun altro.
    'Cerca tu piuttosto di non finire con lo sfogare la terribile frustrazione sessuale che proverai adesso che ti ho fatto provare le gioie del sesso con le tue compagne di scuola' Le preme un dito contro la fronte cercando - e fallendo - di mantenere un tono serio. 'Prima di tutto perché tanto non sarebbe fantastico quanto farlo con me' Anche se eh, supponeva che le ragazze potessero avere un leggero vantaggio avendo la stessa mentalità e lo stesso corpo, però no, era sicuro nel suo talento, avrebbe potuto competere in bravura anche con una lesbica accanita. Assolutamente.
    'Ma anche perché sarei molto triste se tu facessi sesso con qualcun altro senza invitarmi, mi spezzeresti il cuore' Un sorriso campeggia ancora sulle sue labbra, non era per niente geloso ma a meno che lei non volesse una threesome o provare a fare un'orgia - non ne aveva mai fatta una, che cosa triste - avrebbe tagliato le mani a chiunque ci avesse provato con lei. E avrebbe tagliato... il naso a lei se l'avesse tradito. Cosa decisamente impossibile e che lui avrebbe preso meglio di quanto l'avrebbe presa lei a situazione inverse, ma che avrebbe odiato se fosse successa.
    Odile era troppo meravigliosa per lasciare che qualcun altro ci mettesse le sue zampacce sopra.
    Okay supponeva che forse era possibile che fosse un pochino geloso adesso.
    Gli occhi gli si illuminano quando Odile inizia a fargli proposte una migliore dell'altra, foto? Mutande? Aveva trovato la donna perfetta, avrebbe potuto commuoversi.
    'Odile non dirmi ste cose che altrimenti mi fai venire voglia di sposarti subito, adesso, immediatamente.' Ride accarezzandole il viso con la punta delle dita, si ferma sulle sue labbra facendogliele schiudere premendoci il pollice contro e la bacia. 'E dimenticati di fare sesso con qualcun altro anche con la mia presenza, me lo rimangio, sei troppo perfetta per lasciare che qualcun altro oltre a me abbia la fortuna di toccarti' Sì, mhm, riusciva a sentirlo, per quando lei si sarebbe trasferita ad Hogwarts sarebbe diventato uno di quei ragazzi che avrebbe preso a bacchettate chiunque l'avesse anche solo guardata con interesse.
    'Voglio foto, mutandine e lettere erotiche comunque, tutto. Se volessi cimentarti anche in poesie sconce mi prendo anche quelle, pure se sono terribili, mandami tutto che io apprezzo' E' una delle rare volte in cui non c'è neanche una briciola di sarcasmo nelle sue parole, la verità è che comunque apprezzerà qualsiasi cosa lei decida di mandargli, anche se non fossero cose sul sesso. O meglio, quelle le vuole lo stesso, ma se lei gli mandasse lettere piene di descrizioni di alberi e foglie o lettere oscure di cui non capisce nemmeno il significato sarebbe felice in ogni caso di sentirla.
    Scoppia a ridere alla preoccupazione di lei sulla sua morte, è assolutamente adorabile che anche quando lui scherza lei si preoccupi. La capisce però, sa esattamente cosa prova, se fosse lei a morire potrebbe benissimo ammazzarsi perché di sicuro non riuscirebbe mai a riprendersi e ad andare avanti con la vita.
    'No, no. Che ti preoccupi a fare, so già esattamente come moriremo entrambi. Sarà insieme e a seguito di una qualche scomessa cretina, del tipo che uno di noi dirà 'Scommetto che non hai il coraggio di tirare la coda di quel drago' o 'Scommetto che non sai salirgi in groppa' e zac! Morti entrambi, carbonizzati ' Annuisce serio con un'espressione fintamente rammaricata in volto, sarebbe divertente, gli piacerebbe morire in quel modo dovendo scegliere. Sulla lapide: E' morto come ha vissuto: Facendo stronzate. Tutto molto bello. E meglio che morire separati e dover soffrire la mancanza l'uno dell'altro.
    Inarca un sopracciglio divertito alla 'dichiarazione' di lei, è da quando le ha confessato che provava qualcosa per lei che sa in cuor suo di amarla.
    'Anche io ti voglio troppo bene per rimanere senza di te' Ci prova davvero a fermarsi a quella frase, ma no figurati, quando mai.
    'Guarda che puoi dirlo Oh, Shane, ti amo troppo perché tu muoia!' Continua facendo un'imitazione della sua voce, decisamente troppo acuta e svenevole perché suoni davvero come lei.
    'Non è che... ti risponderei con un 'grazie', insomma penso che in generale proviamo gli stessi sentimenti l'uno per l'altro' Va avanti in modo decisamente più serio, guardandola sorridendo dubbioso, lo spera almeno? Cioè crede di star leggendo la sua reazioni in modo giusto? Oh ugh, sarebbe decisamente molto imbarazzante se lei adesso se ne uscisse con un 'Ah, no, intendevo proprio quello che ho detto. Non ti amo mica', quello sì che gli spezzerebbe il cuore per davvero.


     
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    Credere alla fedeltà di uno come James equivaleva a chiudersi nella gabbia di un leone, coperta di bistecche e credere che non finirai sbranato, eppure nonostante questo, nonostante probabilmente nessuno abbastanza sano di mente avrebbe creduto neppure ad una parola detta in tal senso dall’altro, lei ci credeva, nutriva una profonda fiducia o forse, sarebbe meglio dire, speranza, che quello fosse sincero, che credesse in ciò che sembrava sostenere con tanta fermezza.
    << Se così non fosse mi spezzeresti il cuore>> sussurra piano in quella piccola ed ingenua confessione dettata dai suoi sentimenti scalpitanti e giovani, la frase sospirata con tanta veemenza da divenire ironica è proprio quello che vorrebbe sentire, detto seriamente però ma non può certe chiedergli una cosa simile, Shane, per quanto ha potuto capire, è la classica persona che scappa se si sente ingabbiata e lei non vuole minimamente scappi. Odile ha sempre avuto un vero e proprio talento nel capire le persone, quasi come se potesse “leggere” dentro di loro, nei loro occhi, sul fondo delle loro anime, a lei è concesso di intuire quello che ad altri sembra ben nascosto, impossibile da percepire, ed è forse per questo, per quell’intuizione che è decisamente positiva su James, che lei se ne fida completamente. Qualcosa nel suo intimo le dice che, anche se scapestrato, è indubbiamente una brava persona e questo le basta. Oltre ad essere ovviamente, almeno ai suoi occhi, la creatura più bella che abbia toccato il suolo terreno ma questo non glielo dirà di certo, l’ego dell’altro è già sufficientemente spropositato, anche se quella vena ironica e giocosa che dà a tutto lo rende meno pesante da sopportare.
    Scoppia in una risata cristallina la francese quando l’altro le intima di non provare a portarsi al letto nessuna a meno che non sia in sua presenza, uhm, no non le piace neppure la versione con la presenza di lui.
    << Non hai niente da temere, non penso di darmi alle gioie del sesso tra collegiali, tanto meno penso di volerti rendere partecipe e farti toccare da altri che non siano me, nah, dovrai rinunciare a questa tua fantasia >> sospira ridendo, sa che sta dando un colpo notevole alle sue perversioni ma insomma non le piace l’idea di farlo toccare da qualcun altro, uomo, donna o qualsiasi altra cosa sia, però gli aveva dato la promessa delle mutande, le mutande valevano di più di un’ipotetica scopata a tre no? Non lo sapeva, non era un’esperta del settore, tanto meno della scala in cui si valutavano determinate cose ma la reazione di James a quella promessa la fece ben sperare che si togliesse dalla testa l’avere un’altra donna insieme o separatamente da lei.
    << Ecco, il matrimonio magari no, è una cosa a cui mi dovrei abituare, insomma non è proprio l’idea che ho di coppia … Però se proprio ci tenessi un giorno ti direi di si … >> rise appena contro il suo pollice per poi lasciarsi baciare, divertita dal repentino cambio direzionale che presero le cose. A quanto pare non era l’unica gelosa della coppia, per fortuna o si sarebbe sentita una specie di aliena a provare quella voglia di uccidere chiunque osasse toccarlo o guardarlo o parlarci o respirare troppo vicino a lui
    << Gelosetto eh?>> chiese ironica la francese per poi ridere nuovamente al pensiero della loro morte, si, sarebbero decisamente morti a causa di qualche stronzata fatta, era un’ipotesi decisamente migliore che morire da vecchietti noiosi , avrebbero vissuto una vita forse breve ma sicuramente intesa, piena di significato e di storie da raccontare che non avrebbero mai fatto in tempo a raccontare ai loro figli ma comunque sarebbe stato bello.
    << Immagino l’epitaffio “ La coppia che visse di scommesse e morì per una di queste” sottotitolo ? “ Due coglioni”>> scoppiò in una risata interrotta quasi subito dalla presa in giro dell’altro, ora si metteva pure ad imitarla? Un momento, aveva davvero quella voce così stridula e fastidiosa? Sperava vivamente di no. I pensieri subirono una brusca interruzione quando quello, in un modo tutto contorto, le disse che si, insomma, provavano le stesse cose … Avrebbe potuto semplicemente sorridere e lasciar cadere l’argomento o chiedere, ammettere, soddisfacendo la sua curiosità ma rischiando un brusco “ veramente io non intendevo proprio quello” che l’avrebbe probabilmente traumatizzata a vita, sarebbe corsa via e si sarebbe rinchiusa in stanza senza mangiare per i restanti giorni per poi tornare in Francia e continuare la sua crociata di ODIO GLI UOMINI per tutta la vita, forse sarebbe divenuta una serial killer, si, decisamente, avrebbe ucciso ogni singolo uomo sulla terra in ricordo di quel rifiuto. No, ok, forse stava esagerando ma sarebbe stato comunque traumatico.
    << Shane … i-io, si cioè … >> ecco ora balbettava pure, cosa inconsueta per la sicura Odile << Io ti amo Shane, ecco, l’ho detto ora ti prego dimenticalo>> disse d’un fiato serrando le palpebre quasi per convincersi che non aveva appena fatto quella confessione disgustosamente romantica. Se non la vedi, non esiste no?

     
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    Non erano solo le minacce convincenti di evirazione e smembramento a funzionare su di lui a quanto pare, infatti anche quel sussurro di Odile, che ribadiva solo quello che immaginava già, su come le avrebbe spezzato il cuore tradendola, fu un'altra ottima motivazione per non farlo.
    Come prima, non è che avesse intenzione di farlo!, ma più ragioni aveva per evitare meglio era. Perché così se un giorno avesse incontrato qualcuno che si sarebbe portato volentieri a letto e ci avesse pensato gli sarebbero venute in mente le parole di lei e voilà tragedia evitata.
    Metodo che avrebbe funzionato in questo caso a differenza di tutte le altre volte in cui come gli pareva anche avendo benissimo in mente le ragioni per cui sarebbe stato meglio di no solo ed unicamente perché non voleva tradirla e si sarebbe messo d'impegno per evitarlo.
    Odile bocciò qualsiasi fantasia avesse avuto sul sesso a tre e orgie varie - buuuh - facendolo sospirare, ma il fatto che sia per non lasciare a nessun altro la possibilità di toccarlo, perché è troppo magnifico per lasciare che qualcun altro lo tocchi ovviamente duh, ha proprio ragione, alimenta il suo ego abbastanza da non farlo nemmeno dispiacere di dover rinunciare a tutto ciò.
    In fondo ci sono un miliardo di altri perversioni che coinvolgono solo due persone che potrà proporle, e una vita intera insieme davanti, l'esclusione di tutte quelle che hanno a che fare con l'aggiunta di terzi non smorza la sua immaginazione e le infinite possibilità che hanno davanti.
    'Dai, scherzavo' Rise quando Odile gli ribadì di nuovo che eh, no, il matrimonio proprio no. Scherzava solo in parte in realtà, potrebbe davvero chiederle di sposarlo se continua ad alimentare porcate varie, un giorno le chiederà di fare una qualche perversione particolarmente oscura, lei dirà di sì, e allora andrà a comprare un dannato anello e glielo chiederà solo per legarla a lui in modo legalmente vincolante e renderle difficile scappare da lui se mai volesse lasciarlo.
    Che era chiaramente la ragione per cui la gente si sposava.
    'Sssh, che se alimenti la mia gelosia finisce che quando vieni ad Hogwarts ti faccio stampare su ogni singolo capo di vestiario 'Proprietà privata di James' per tenere lontani gli altri' Se la strizzò contro ridendo, c'era il concreto rischio facesse follie del genere, non era mai stato geloso e aveva la tendenza naturale a 1. Esagerare e 2. Essere cretino, quindi sì, non avrebbe escluso gesti plateali simili. O peggio. Meglio non scoprire a che livelli sarebbe potuto arrivare.
    Scoppiò a ridere all'epitaffio inventato da lei sul momento, era esattamente quella la fine che avrebbero fatto, se lo sentiva. E non avrebbe potuto desiderare qualcosa di migliore, il loro futuro si preannunciava spendido.
    Avrebbero fatto cazzate in giro per il mondo fino a quando non sarebbero morti male per ragioni idiote e poi avrebbero condiviso uno spazio al cimitero, era tutto quello che avrebbe mai voluto dalla sua vita.
    Si vedeva già a fare quella vita da solo in realtà, ma la sua presenza avrebbe reso tutto più bello.
    Le sue prese in giro la colpirono nel vivo, yay! allora non era l'unico a provare quei sentimenti, e la osservò balbettare e fare facce strane mentre gli diceva le fatidiche parole magiche.
    Dovette mordersi una guancia per evitare di mettersi a riderle in faccia quando strizzò gli occhi intimandogli di dimenticare l'avesse detto. Ahah, mai.
    'Scordatelo, mi farò fare una maglietta con su scritto 'Odile mi ama' ' Le premette un bacio in mezzo agli occhi sbuffando una risata, inclinando poi la testa per baciarla anche sulle labbra.
    'Anche io ti amo, non c'è bisogno che tu lo dimentichi, anche perché se lo facessi vedrei solo di trovare il modo per fartelo ricordare. Sentiti pure libera di andare a dirlo a tutti' Lui l'aveva già ampiamente fatto parlando di lei a mezza tavolata Serpeverde, e nei mesi - ugh! Orrore e raccapriccio! - in cui sarebbero dovuti stare lontani avrebbe di sicuro finito con l'informare anche il resto della scuola. Perché se si fosse sentito sempre come adesso sarebbe stato un punto fisso nella sua mente, e con o senza maglietta illustrativa avrebbe sentito il bisogno di continuare a parlare di lei a chiunque.

     
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    L’idea di una maglietta con quella scritta non le pareva così ridicola, le sembrava strana fatta da uno come James ma non le pareva affatto una cattiva idea, anzi, ora che ci pensava poteva pure funzionare
    << Te ne farò una anche io, che dovrai indossare in questi mesi … Con la mia foto in gigantografia dietro e davanti, con scritto “ piccola ma cattiva” >> sospirò lasciando che l’altro la stringesse nuovamente, non era male per niente l’abbraccio del Serpeverde, ci si sarebbe abituata continuando così e le sarebbe mancato in ogni dannato secondo di quel dannato tempo che avrebbero passato divisi, ne era certa, sarebbe stato un vero e proprio martirio. Ovviamente il fatto che anche lui ricambiasse quei sentimenti la rese estremamente felice, così felice che si ritrovò a spingerlo sull’erba in modo da potergli stare accoccolata sopra, una specie di pelle d’animale morto, schiattata lì dov’era, non si sarebbe mossa neppure per tutte le scommesse del mondo … No, ok, forse per quello si sarebbe mossa era pure sempre Odile, non le avevano mica sostituito il cervello con un altro.
    << Non mi serve dirlo a tutti, mi basta saperlo, sentirlo qui >> tentò di spiegare nel suo inglese che non era elementare ma neppure sfavillante, premendo l’indice contro il suo stesso petto
    << Se tu lo senti qui mi va bene anche che non lo sappia nessuno, potrei perfino rinunciare a farti quella stupida maglietta>> sussurrò lentamente, respirando a fondo il profumo del maglione dell’altro
    << Potresti lasciarmi il tuo maglione?>> chiese titubante, sembrava un po’ una cosa da stalker ma voleva qualcosa di suo da poter stringere la notte a Beauxbatons, tanto per confermare al suo cervello che Shane esisteva, che non era stato tutto frutto della sua fervida immaginazione e che l’avrebbe riabbracciato prima di quanto pensasse.
    << Pensi che andremo bene insieme io e te?>> continuò poi, lei credeva di si o almeno ci sperava con tutte le sue forze ma di certo non erano esattamente due caratterini amabili e composti per cui c’era la reale possibilità che si uccidessero in meno di un paio di giorni, magari si sarebbero mandati a quel paese prima della fine del torneo tre maghi …
    << Come mai non hai partecipato al torneo? Insomma hai messo il tuo nome ma il calice non ti ha estratto o …?>> chiese poi curiosa, da quanto le era parso di capire quel genere di torneo, il genere di pericoli a cui i maghi venivano sottoposti in quella gara, era proprio il genere di cose per cui James avrebbe pagato e non le sembrava neppure male come mago che potesse rappresentare Hogwarts, forse non si era proprio proposto.

     
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    Scoppiò a ridere alla descrizione della maglietta che voleva rifilargli lei, le premette la bocca contro una spalla soffocando i suoi singulti contro la sua pelle, cercando di smettere.
    'Meravigliosa. La indosserei già adesso.' Le baciò la spalla contro la quale era premuto, l'avrebbe fatto davvero, avrebbe dovuto trovare un modo per integrarla alla sua divisa, anche se ormai i professori sembravano essersi abituati al fatto che la sua non fosse mai come avrebbe dovuto essere. Era uno dei loro problemi minori quanto si trattava di lui.
    Odile bloccò qualsiasi continuazione di quei peniseri spingendolo giù, sull'erba, e accoccolandoglisi sopra, le passò un bracciò intorno alle spalle affondando il visto tra i suoi capelli.
    Sperava che diventasse un suo nuovo hobby quello di stargli addosso o in generale appiccicata, anche se ad un certo punto sarebbe diventato scomodo visto che gli stava premuta addosso proprio nei punti giusto e gli faceva venire voglia di rifare sesso, quindi se fosse diventata un'abitudine avrebbero avuto più problemi del previsto a frequentare anche solo una lezione ogni tanto. Mh.
    Sorrise divertito all'adorabile spiegazione di Odile sui sentimenti che provava per lui, in pratica gli stava dicendo che le faceva esplodere il cuoricino d'amore. Ahw.
    'Sì anche io lo sento.' Le strinse la mano che lei gli aveva premuto contro il petto, intecciando le dita con le sue, e le rivolse un sorriso. 'Ma ne parlerò lo stesso con tutti durante la tua assenza perché mi mancherai e trovo ingiusto che io soffra da solo.' Annuì ridendo, lo intendeva nel senso di condividere il suo dolore ma di sicuro ammorbando tutti con discorsi su di lei alla fine anche gli altri avrebbero iniziato a desiderare che lei si muovesse a trasferirsi, per farlo finalmente stare zitto.
    'E no, mi dispiace, ormai l'hai detto e me l'hai pure descritta, dovrai per forza farmi quella maglietta.' Scherzò strofinandole la schiena, era tanto per dire, non è che la volesse sul serio, ma se un giorno lei gli avesse spedito qualcosa del genere poteva stare certa che l'avrebbe indossata e ne sarebbe pure stato felice.
    'Ah, progetti già di infilare il mio maglione a un cuscino e strofinartici sopra quando sentirai la mia mancanza?' La prese bonariamente in giro sbuffando una risata, in verità era più probabile che fosse lui a fare una fine simile, con le dovute modifiche a quella immagine mentale visto che lui al massimo avrebbe avuto solo un paio di mutande, che okay, per i suoi piani erano molto più utili di un maglione.
    'Puoi rubarmi tutti i vestiti che vuoi, quando vuoi.' Avrebbe preferito glieli rubasse per vedere quello che c'era sotto, ma anche l'idea di lei che dormiva(?) dentro uno dei suoi maglioni era soddisfacente a modo suo.
    Non rispose subito alla domanda di Odile, se pensava che sarebbero stati bene insieme, riflettendoci sopra. Beh, non poteva dirlo con certezza, ma tutto considerato gli sembravano su una buona strada, magari si sarebbero esasperati a vicenda eventualmente e avrebbero cercato di spaccarsi la testa, ma non vedeva ragioni per cui avrebbe dovuto accadere per il momento. Insomma ci stava bene insieme, e a differenza del solito l'idea di poter avere solo lei per il resto della sua vita gli sembrava una notizia positiva, e non una condanna a morte.
    'Sì, penso che ce la faremo. Siamo passati dal trovarci insopportabili all'amarci, di solito mi succede l'incontrario, quindi penso che sia già un buon segno.' Lo era! 'E poi sai cosa? Anche se dovessimo finire con il volerci strappare gli occhi a vicenda non penso che rimpiangerei l'aver provato ad avere una relazione seria con te, perché almeno sapremo di aver fatto il possibile prima che si sfasciasse tutto, visto che ci crediamo entrambi a un possibile futuro insieme.' Magari non era la cosa più rassicurante da dire, ma dirle 'oh sì, andrà tutto benissimo e sarà tutto perfetto' sarebbe stata una bugia bella e buona, le rassicurazioni erano migliori quando erano realistiche, almeno secondo il suo punto di vista.
    'Però comunque sì, penso che staremo bene, diventeremo una di quelle power couple che invidiano tutti.' Le sorrise, baciandole dolcemente la fronte.
    Le premette il naso contro i capelli, respirando il suo profumo, staccandosi leggermente solo quando lei lo guardò e gli chiese il perché non avesse partecipato al Torneo Tre Maghi. Ah, glielo avevano chiesto spesso in quei giorni.
    'No, non ho messo il mio nome. Perché rischiare la vita e fare cose spericolate in un torneo approvato e organizzato della scuola toglierebbe tutto il divertimento. Non ci tengo a rischiare di farmi ammazzare solo per... tenere alto l'onore di Hogwarts.' Schioccò la lingua in disapprovazione. 'Quasi tutti i professori hanno cercato di convincermi ma uh, no. Non è giusto che possano beneficiare delle mie spericolatezze, certo se avessero cercato di pregarmi di non partecipare, invece, l'avrei sicuramente fatto.' Era una logica semplice, tra due opzioni sceglieva sempre quella che avrebbe dato più fastidio al maggior numero di persone.
    'Tu come mai non hai preso parte? Mi sembra il tipo di cosa che ti piacerebbe.' Sorrise divertito, doveva essere pure ben voluta nella sua scuola, quindi ce l'avrebbe vista come candidata perfetta.

     
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    La maglietta ovviamente ora vuole la maglietta! Ci mancava solo questa, poco male, insomma alla fine era il suo piano sin dall’inizio quello di fargli infilare quella dannata maglia, o quella, o una targhetta oppure ancor meglio un bel tatuaggio indelebile! Chissà se c’era un qualche incantesimo capace di non far vedere i tatuaggi, oh ma certo! Quasi sicuramente esisteva una cosa simile, quindi no, tatuaggio da scartare, l’avrebbe potuto nascondere.
    << Avrai quella maglietta allora e ci metterò su una bella foto dove sono adorabile e minacciosa insieme, contento?>> sbuffò divertita la francese mentre passava le dita tra i capelli mossi del ragazzo e quello, con tutta la naturalezza del mondo, la prendeva in giro per il maglione, cosa dovevano sentire le sue orecchie? Davvero stava permettendo ad un maschio di prenderla in giro? No.
    Si avventò su di lui dandogli un morso sulla spalla
    << Così impari a prendere in giro le mie richieste d’affetto>> asserì indignata per poi scoppiare a ridere
    << Oh si, beh, pensavo più di tenermelo addosso praticamente tutti i giorni ma credo che anche infilarlo al cuscino sia un’idea di tutto rispetto>> confermò annuendo, in effetti aveva sempre “schifato” la divisa di Beauxbatons e l’aveva sempre modificata ma ora, mettersi su un maglione le pareva veramente troppo, quella camicetta bianca era così carina! L’unica cosa decente di quella divisa, il cappellino, oh quello si che lo trovava rivoltante anche se a sua sorella stava benissimo, sembrava così … carina!
    << Hai mai visto il dannato cappellino che siamo costrette ad indossare a scuola? Io lo detesto, lo odio tantissimo, è brutto e quel celestino sbiadito mi sta male>> disse poi mettendolo al corrente dei suoi profondi, profondissimi pensieri riguardo ai cappelli, facendosi di nuovo seria mentre l’altro spiegava come già il fatto che fossero passati dallì’odio all’amore indicava molto della loro futura relazione e di quanto sicuramente sarebbero stati una super coppia invidiatissima.
    << La versione della coppia invidiatissima mi piace! Anche se poi dovrei stare super attenta a tutte le ragazze che vorrebbero sicuramente rifilarti un filtro d’amore … >> sbuffò al solo pensiero di quante volte sarebbe successo in un solo mese … Probabilmente almeno tre o quattro dato il numero di donzelle che aveva visto puntare gli occhi sul suo fidanzato, erano fidanzati no? Cioè stavano insieme giusto?
    Scoppiò a ridere alla spiegazione del perché non avesse partecipato al torneo, perfettamente comprensibile, perfettamente lineare se si pensava a James
    << Assolutamente, perché mai rischiare secondo delle regole no?>> rispose Odile continuando a ridere per poi prendere fiato
    << Uhm … Io avrei voluto partecipare, sai, sono una di quelle che , nonostante tutto, ama portare onore e gloria alla sua scuola>> cominciò enfatizzando le parole con i gesti delle mani
    << Però i miei sarebbero morti di paura probabilmente e mia sorella … Beh diciamo solo che mia sorella non avrebbe apprezzato e non farei mai nulla che potesse ferirla, quindi ho preferito stare in disparte, non era fondamentale per me, mia sorella lo è>> concluse poi rapidamente sorridendo appena e strappando qualche ciuffo d’erba
    << Qui il clima è sempre così umido?>> chiese pensierosa guardando la rugiada che le era rimasta sulle dita e pensando a quando si sarebbe trasferita lì, vicino a Shane.

     
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    Sorrise soddisfatto alla conferma di Odile che gli avrebbe fatto quella maglietta, anche se lui stava più che altro cazzeggiando su quell'argomento, però adesso voleva proprio vedere fino dove sarebbe stata capace di spingersi. E a lui non sarebbe dispiaciuto doverla indossare sul serio quindi in entrambi i casi gli andava bene, non aveva niente da perdere. non aveva neppure una reputazione da distruggere indossando una cosa del genere.
    'Se hai intenzione di punirmi a forza di morsi ogni volta che ti prendo in giro diventerai una vampira, o una cannibale' Una vampira cannibale? No, essere vampiri probabilmente precludeva il cannibalismo, uh, doveva smettere di lasciare che la sua mente divagasse.
    'Ti darò due maglioni allora, uno per tenerti compagnia nelle notti più fredde e che possa soddisfare i tuoi desideri più intimi con l'aiuto di un cuscino.' Ecco appunto, avrebbe dovuto morderlo a sangue per farlo smettere. 'E un altro da infilarti sopra la divisa e usare tutti i giorni, penso di averne uno blu che si intoni vagamente con le vostre, così magari i professori non ci faranno troppo caso.' Sì, certo, gli sarebbe proprio passato inosservato. Le spiegò il suo 'piano' tentanto di rimanere serio e impassibile ma non durò a lungo, finendo con lo sghignazzarle in faccia.
    Parlando di divise, Odile condivise con lui il suo odio per quella della scuola francese, facendolo ridere sul serio.
    'Quel cappellino sembra una meringa azzurra. ' Dichiarò, era vero! con quella strana punta(?) arrotondata. Non poteva neanche dirle che le faceva sembrare carine perché quando l'aveva visto per la prima volta era stato troppo occupato a soffocarsi dal troppo ridere.
    'Quanto ti trasferirai qui non dovrai più preoccuparti di strani cappelli e brutti colori, le nostre divise solo le più belle.' O almeno lo erano se paragonate a quelle di Beauxbatons e Durmstrang. 'E le più facili sotto cui infilare le mani senza bisogno di spogliarsi completamente.' Un dettaglio molto importante. 'Anche se comunque tu starai sempre meglio senza.' Le sorrise sornione, schioccandole un bacio sulle labbra.
    Un brivido gli passò per la schiena alla menzione di lei di ragazze gelose che gli rifilavano filtri d'amore, fino a quel momento nessuno ne aveva mai avuto bisogno perché era sempre stato bene più che propeso a spargerglo in giro il suo amore, però non avrebbe completamente escluso che adesso con Odile sarebbe potuto accadere. Non funzionava sempre così? Quando ti fidanzavi tutti ti volevano.
    'Ho paura che dovrai preoccuparti anche dei ragazzi.' Le diede una carezzina sulla testa a mo' di consolazione, non rassicurandola per niente con quelle parole. Però era vero, insomma lo sapevano tutti che era per le pari opportunità.
    'Anzi no, aspetta, anche io dovrò preoccuparmi dei ragazzi.' Realizzò, con qualche secondo di ritardo. Una bellissima bionda francese? Figurarsi, le sarebbero morti tutti dietro, ugh.
    'Mettiamo subito le cose in chiaro, in caso accada nessuno dei due verrà ritenuto responsabile per le azioni fatte sotto l'influenza di un filtro d'amore, ma a meno che non si tratti di un super bizzarro incidente la persona che deciderà di rifilarcene uno pagherà con la vita. ' O più probabilmente con un qualche scherzo umiliante tipo essere gettato nel lago nudo, senza bacchetta, davanti a mezza scuola. O l'essere trasformato in gallina. Però suonava più figo il minacciare di morte, quindi per il momento la punizione era quella.
    Odile rise alla sua spiegazione del perché non aveva voluto prendere parte al torneo, tsk, chissà perché lo facevano sempre tutti quando gli spiegava le sue motivazioni. Erano pure serie! Okay, no, sopratutto non se paragonate a quelle di lei.
    'Siete molto vicine tu e tua sorella, uh? Domandò, anche se era più che altro una constatazione.
    'Dovrai farmela incontrare prima o poi.' L'unica ragione per cui non le chiese di farlo già adesso visto che tanto andavano a scuola insieme era che gli incontri famigliari erano sempre molto disastrosi. Non era il tipo di ragazzo adatto ad essere presentato ai parenti, ma di sicuro una sorella era meno minacciosa di un padre o una madre quindi si poteva fare. Eventualmente.
    'Ah, sì, abituatici. L'Inghilterra fa schifo in quanto tempo, quando mi sono trasferito pensavo che tutta la storia che piove spessissimo, anche solo per dieci minuti, fosse una cazzata ma invece Londra è davvero così.' Sospirò, imbronciandosi, sperava non fosse un problema particolare per lei.


     
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    Si stava rendendo conto solo ora di che razza di individuo fosse il suo fidanzato, erano fidanzati giusto? Aveva capito bene?
    In ogni caso era la creatura più oscena e terribilmente sincera che avesse mai conosciuto durante la sua giovane e breve vita
    << Sei un maiale, io la notte studio, non faccio cose zozze pensando a gente, nemmeno a te >> rispose indignata mettendo su un leggero broncetto per poi scoppiare a ridere fragorosamente al paragone del capello ad una meringa azzurra, effettivamente ci somigliava, anche se non ci sarebbe mai arrivata senza che lui glielo dicesse
    << La mia mente non era arrivata a questa strabiliante somiglianza, sinceramente, però l’ho sempre trovato ridicolo anche io, toglie tutto il fascino >> sospirò pensando a quel ridicolo orpello
    << Tanto la mia divisa non è mai regolamentare, non sai quante volte sono finita in punizione per quella dannata cosa >> sbuffò vistosamente per poi arrossire appena l’altro aggiunse quel complimento
    << Mi piacerebbe passare del tempo con te anche vestita, magari a fare cose oltre il sesso che ne dici?>> chiese sarcastica inarcando un sopracciglio per poi sorridere di nuovo accogliendo le labbra dell’altro sulle sue … Era tutto così, fantastico, sapeva tutto di fiaba con James e per quanto lei odiasse le favole stavolta era felice di viverne una … Certo se quello non le avesse confessato nel tempo di una frase che non solo se la faceva anche con gli uomini ma che ora aveva ben due categorie di cui preoccuparsi.
    << Ah. Sai che è inquietante tutto ciò vero? Sai che non mi stai tranquillizzando vero?>> continuò lei con una risata nervosa, sgranando gli occhi. Ok, rimandiamo tutto indietro, niente favola, niente principe azzurro, questo al massimo poteva essere lo stalliere del principe ma restava comunque adorabile.
    << Sei fortunato a piacermi così tanto, in ogni caso si, sono d’accordo il filtro forzerebbe la nostra volontà, non può valere come tradimento>> sentenziò lei seria e molto probabilmente, conoscendosi, avrebbe davvero affogato nel lago chiunque avesse provato anche solo a guardare Shane, figuriamoci se avesse osato rifilargli quell’intruglio. TSK.
    Il discorso si spostò poi su toni più seri: Odette, il rapporto tra loro era sempre stato parecchio complesso da spiegare , a volte Odile lo trovava complesso anche da spiegare a se stessa figurarsi a qualcun altro ma ci avrebbe provato comunque, James le era sembrato uno che ne capiva di queste cose, o meglio, sembrava che capisse lei perfettamente.
    Tossicchiò appena, strappando qualche ciuffo d’erba con le mani e spostando lo sguardo verso il lago
    << S-Si, io e mia sorella siamo parecchio legate… E’ mia sorella >> cominciò come se fosse insito nell’essere parenti il fatto di essere legate
    << Mio nonno diceva sempre che il sangue ci lega più di ogni altra cosa e forse è vero, forse se Odette non fosse il mio stesso sangue neanche mi avvicinerei ad una tipa strana come lei, è esattamente il mio opposto ma le voglio bene, non posso fare a meno di volergliene >> alzai appena le spalle per poi sospirare nuovamente
    << Ecco questo sarà un problema. Detesto la pioggia! Mi si arruffano tutti i capelli, sembro un leone, però posso farci il callo per te >> disse con aria di estremo sacrificio per poi ridere di nuovo.

     
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    Le proteste di Odile su come lei certe cose non le facesse lo lasciarono con un'espressione molto cretina in volto, un misto tra Eh? e Cosa!? una perfetta copia di quella che aveva durante... più o meno ogni singola lezione a scuola.
    C'era davvero gente che non preferiva fare porcherie con se stessi e oggetti vari - ahem. - allo studiare? Gli faceva venire quasi voglia di piangere per quella gioventù sprecata, e che la sua fidanzata potesse fare parte di quel genere di persone era inaccettabile.
    Boccheggiò per qualche secondo, alla ricerca delle parole giuste per aiutarla. Povera Odile, chissà come sarebbe stata triste la sua vita se non l'avesse incontrato. Lei di notte studiava!
    Almeno il blu della divisa dei Corvonero le avrebbe donato... Sigh, poteva sempre provare a traviarla abbastanza da farla finire tra le Serpi.
    'Guarda che ti insegno se vuoi.' Esclamò, dopo infiniti momenti di elucubrazioni mentali. Perché quelle erano sicuramente le parole giuste.
    'Lo so che eri vergine prima di me, quindi ci sta che tu non facessi zozzerie nemmeno da sola - anche se personalmente non posso dire di capirlo - ma è divertente! Molto!' Gesticolò con enfasi, per quanto la posizione glielo permettesse, come se quel punto cambiasse tutto e Odile potesse improvvisamente cambiare idea solo grazie a quello.
    'E poi questa è una relazione equalitaria.' Ah sì, quello sì che era di sicuro un termine che aveva senso. E dire che il discorso filava e pure bene nella sua testa. 'Non puoi lasciare che io sia l'unico dei due a fare cose innominabili su qualsiasi capo di vestiario, foto, lettera che mi lascerai.' Considerando poi che le sue fantasie erano porcherie che avrebbero fatto venire voglia ad Odile di schiaffeggiarlo a vita si sarebbe pure sentito un po' in colpa - ... non abbastanza da cambiare qualcosa. - a sapere che lei non si faceva maimaimai i peggio scenari porno in testa su di lui.
    Si forzò di smetterla di parlare, perché era abbastanza sicuro di star già rischiando malissimo, e se fosse andato avanti niente di quello che avrebbe detto avrebbe potuto migliorare le cose.
    Per fortuna, il discorso virò su cappelli e divise e poté fermare il flusso di minchiate che gli passava per la testa.
    'Sei bellissima anche con quella ridicola meringa blu in testa.' Sospirò sognante. Va bene, sì, era di parte e avrebbe detto lo stesso anche se fosse andata in giro vestita come una gigante meringa blu, ma non lo rendeva meno vero.
    La digressione su quelle cose non durò, e la sua vena romantica venne soffocata da un altro tipo di sentimenti.
    'Qualsiasi cosa tu stia pensando di fare con me da vestita sarebbe molto più divertente se la facessimo nudi. Per dire eh, anche senza finire per forza per fare sesso.' Ssé, come se ci fosse anche una minimissima possibilità che avendo Odile nuda davanti avrebbe potuto concentrarsi su qualsiasi altra cosa che non fosse fare sesso.
    Però comunque fare cose solo più nudi era un piano brillante, pieno di 'ma...' e di contro, ma brillante.
    Scoppiò a ridere alla reazione di lei sulla scoperta di doversi preoccupare che anche i maschi cercassero di rubarselo.
    Non sarà stato rassicurante per lei però eh, non era male per lui, gli piaceva essere desiderato, gli piaceva meno l'idea che qualcuno lo drogasse per accaparrarsi il suo amore ma da grande fascino derivano grandi poteri rischi.
    Le fece una carezzina su una guancia, a mo' di consolazione, sorridendo soddisfatto tra sé e sé, perso in pensieri cretini sulla sua irresistibilità, e su quelli di lei, perché non avrebbe mai smesso di complimentarsi con se stesso per aver accalappiato una donna così.
    Una piccola scintilla di serietà si riaccese quando Odile iniziò a parlargli di sua sorella.
    'Posso capirlo.' Mormorò pensieroso. 'Neanche io ho molto in comune con le mie sorelle, o mia madre, oh, non ho assolutamente niente in comune con mia madre.' Soffiò una risata, trovava che Odile avesse molte più similarità con lei di quante ne avesse mai avute lui.
    Anche se era possibile che fosse perché le stava mentalmente categorizzando entrambe come secchione.
    'Però voglio bene a tutte le stesso, non so cosa farei senza di loro, è come se fossero una parte di me, in un certo senso.' Si accigliò, va bene, basta, cos'era tutto quel sentimentalismo? Ehw.
    'Non so se abbia davvero a che fare con il condividere lo stesso sangue, penso si tratti più di... avere qualcuno a cui importa di te e che ci tiene. Non sono legato a mio padre, non credo che lo sarò mai, considero Jackie molto più di famiglia che lui.' Ammise storcendo il naso, non gli aveva voluto bene nemmeno quando era ancora piccolo, non avrebbe iniziato adesso.
    Ugh, com'erano finiti a parlare della loro famiglia? Ah, sì, giusto, era stato lui a iniziare, se ne pentiva già.
    'Sarai la leoncina più carina di tutta Hogwarts.' Mormorò strofinandole in naso nei capelli, prima di realizzare l'orribile significato che quella frase avrebbe potuto prendere se fosse stato sfortunato.
    'Aspetta, no, vale solo per i tuoi capelli, ti proibisco categoricamente di finire tra i Grifondoro, qualunque cosa accada giurami che farai di tutto per non essere smistata tra quelli. La squadrò scandalizzato, neanche fosse stata lei a suggerirgli quella possibilità, probabilmente non sapeva nemmeno di che diavolo stesse parlando, ma era importante! Avrebbe dato fuoco a quello stupido cappello se avesse provato ad infilare la sua Odile in una casata diversa da Serpeverde o Corvonero.

     
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    Rise appena di quella proposta dell’altro di insegnarle, non credeva le servisse, insomma più o meno sapeva cosa le piaceva e cosa no, avrebbe imparato …
    << Credo sia una di quelle cose dove bisogna essere autodidatti no?>> chiese ridacchiando anche se, in cuor suo, sapeva bene che non l’avrebbe mai fatto, già solo l’enorme problema di avere Odette in stanza con lei a casa e quello di avere altre tre persone nella stanza a Beauxbatons, le faceva da deterrente, in più c’era il suo essere molto pudica su determinate questioni, il tutto rendeva la pratica impossibile ma temeva che se lo avesse messo al corrente di tutto ciò l’altro si sarebbe affogato nel lago seduta stante..
    << Non ti assicuro lo farò, troppe persone in stanza e Janine solitamente mi segue anche in bagno, è un tantino logorroica ma è adorabile>> sorrise arricciando le labbra ciliegia, per poi continuare ad osservare il profilo dell’altro, aveva un bel sorriso, proprio bello, era tutto bello, ma il sorriso era la parte migliore a suo avviso e la fortuna voleva fosse un tipo allegro, quindi quella meravigliosa distesa di denti candidi e perfetti si apriva molto di frequente, per la gioia della francese
    << Io sono bellissima con tutto, me lo dicono sempre>> sospirò fingendo una vanità che non era propria della sua persona, non era una cosa su cui puntava l’avvenenza, non lo aveva mai fatto, era la tipica persona del << se vuoi farmi un complimento fallo al mio cervello>> ma si concesse quella piccola variazione, lì, da sola, con Shane. Rise talmente tanto da dover porre una mano sul diaframma, dannato singhiozzo!
    << Devi smetterla di farmi ridere così o passeremo il nostro tempo nudi con me che singhiozzo qui e là>> continuò tra un inch- e l’altro, che si fermò solamente quando l’altro toccò l’argomento famiglia, era sempre un punto critico per Odile, e si notò immediatamente vista l’espressione seria a cui tornò
    << Non so, la mia è una famiglia strana però mi va bene, non desidero un’altra famiglia, sono così grazie a loro anche se non saprei proprio dirti da chi venga il mio carattere. Mio padre è un tipo ultra rigido, mia madre è remissiva, Odette le somiglia molto, io forse somiglio a mia nonna, non saprei, o forse è il frutto di un misto tra mia mamma e mio padre>> ammise scuotendo appena la testa, in effetti forse il punto che più la faceva star male nella sua famiglia era quello, non c’era proprio nessuno che le somigliasse o che la capisse al cento per cento, Odette ci provava e lei l’amava sopra ogni altra cosa al mondo, però non erano affatto simili e molto spesso era stata anzi un deterrente per le stronzate che la francese faceva di continuo, chissà come avrebbe reagito nel sapere che la sua prima volta era stata con un ungherese inglesizzato conosciuto da un giorno, su un prato umido, ne sarebbe morta, ci poteva scommettere. Rise appena, interrotta in quei pensieri dal commento altrui
    << Leoncina eh ? Non so non mi identifico molto in un leone>> ammise, non era neppure il suo animale preferito << il mio animale preferito è il corvo>> continuò scuotendo la testa mentre l’altro sembrava improvvisamente colto da una rivelazione inquietante che si rivelò essere invece nient’altro che l’usuale rivalità Serpeverde-Grifondoro. Non ne sapeva molto ma aveva studiato qualcosa sulla storia di Hogwarts prima di visitarla, era per natura curiosa e spesso si era chiesta per quale motivo la scuola inglese avesse delle “casate” mentre la scuola francese e quella del Nord no.
    <<non mi vedo nei figli di Godric sinceramente>> sussurrò considerando la breve descrizione che ricordava, coraggiosi, puri di cuore e qua forse ci sarebbe anche rientrata ma decisamente la lealtà non era il suo forte, non era leale con nessuno eccetto sua sorella e membri ben selezionati
    << Mi sembrano gente troppo allegra per una come me >> continuò riflettendo
    <<corvonero, gli eccentrici incompresi, decisamente la mia casata>> ammise ridacchiando, si , ci si vedeva bene e poi non avrebbe neppure dovuto abituarsi a nuovi colori, i figli di Rowena avevano il blu e Beauxbatons anche quindi evviva , non avrebbe dovuto diventare matta per far coincidere colori della divisa e abbigliamento d’altro tipo
    << Fa freddino ora, dobbiamo rientrare o finiremo sospesi prima di poter fiatare>> considerò la francese rattristandosi appena, era già passato un giorno, incredibile. Si alzò, riguadagnando la posizione eretta e tentando di mettere a posto la divisa che Shane aveva arrotolato per fare il suo amatissimo sesso – ridacchiò- per poi prendere le sue cose, afferrare la mano di Shane e tornare nel castello.
    […]
    << Quindi hai fatto sesso con quello?>> chiese timidamente Odette dopo aver sentito il racconto dettagliato che Janine aveva richiesto alla maggiore appena rientrata in stanza
    << S-Si>> ammise Odile diventando paonazza
    << Hai capito Odile! E menomale che “no non è il mio tipo”>> la scimmiottò l’amica ridacchiando mentre con una pacca sulla spalla le faceva capire che era perfettamente d’accordo con la sua scelta cosa che invece non pareva affatto essere Odette.
    Odile sospirò appena, abbassando gli occhi
    << Devo dirvi un’altra cosa … Ho deciso di trasferirmi qui il prossimo anno>>
    Come previsto Janine lasciò cadere la spazzola che aveva in mano e con cui, come suo solito, si stava pettinando i capelli color oro, mentre Odette si portò le mani di fronte alla bocca, come per fermare il flusso di parolacce che ne sarebbe scaturito
    << Tu che?>> chiese l’amica allarmata facendo capolino dal bagno
    << Si, insomma, tu lo sai, non mi è mai piaciuto nessuno prima … E ora lui si e ho bisogno di vedere come andrà>>
    << Ci hai riflettuto bene Odi? Lo so, sono io ad averti spinta sull’inglese ma non immaginavo che tu finissi per trasferirti, insomma pensavo più ad una cosa … momentanea>> tentò di farla riflettere la bionda, sedendo sul letto accanto ad Odette che ne frattempo rimaneva in silenzio
    << Si, lo so ma sai anche che non mi ci sarei neppure sprecata se fosse stata una cosa momentanea nella mia testa e ho bisogno di vedere come andrà, non voglio passare i restanti anni a pensare a lui e a come poteva o non poteva andare se io avessi preso questa decisione>> sospirò la francese roteando appena gli occhi e tormentandosi le pellicine delle dita.
    Janine come sempre si dimostrò comprensiva, nonostante fosse un tipo svampito all’apparenza, Odile sapeva bene che era molto più profonda, si alzò passando le braccia intorno al collo dell’altra e sussurrandole solamente
    << Se tu sei sicura io sono con te e spero che andrà tutto a meraviglia anche se mi mancherai moltissimo>> concluse dandole un bacio sulla guancia tornando poi alla doccia, comprendendo che serviva un momento di solitudine per Odette e la maggiore.
    << Piccola, staremo comunque insieme durante le vacanze di natale e verrò ogni volta che potrò>> sospirò piano avvicinandosi alla minore e cominciando a spazzolarle i capelli in un gesto rituale
    << Lo so ma te ne vai>>
    << Pensala così, potrai finalmente essere te: Odette, essere conosciuta per chi sei e non come la sorella di Odile>> spiegò calma la maggiore mentre l’altra sembrava non capire affatto
    << Ne parleremo a casa>> concluse secca staccandosi dall’altra e tornando nel letto senza spiccicare più parola.
    […]
    << E quindi mia sorella non l’ha presa bene, è come se nella sua testa io avessi preferito te a lei>> sospirò Odile seduta sulla panca della tavolata Serpeverde ormai vuota, la colazione era finita da parecchio e gli altri erano già tutti intenti ad osserva la prima prova del torneo, così lei ne aveva approfittato per parlare con l’altro
    << Shane non so come farle capire che non è così>> piagnucolò rammaricata poggiando la testa sulla spalla dell’altro
    << Abbiamo due giorni da passare insieme e non intendo essere triste>> si era poi ripresa improvvisamente, pensando a quanto poco tempo avessero di fronte a loro, afferrando la mano di Shane e fissandolo
    << Dici che conoscerti potrebbe aiutarla?>>


     
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    Problema N.1 non previsto dell'incitare Odile all'autoerotismo: Il suo povero cervello, e altre parti del corpo, prima bloccate nell'orrore di aver scoperto che non lo faceva, adesso che lei gli aveva dato quelle risposte, si erano momentaneamente fissate sull'immagine mentale di lei che si dava da fare da sola e con varianti in cui lei lo faceva in stanza e finiva in una mega orgia francese con le sue compagne.
    Provò a mettere in parole tali pensieri ma riuscì solo a strozzarsi con la saliva, aprì e chiuse la bocca un paio di volte prima di lasciar perdere, si sentiva come se perfino il criceto che correva per far girare gli ingranaggi nella sua testa fosse stato colpito da una freccia di Cupido dritto al cuore, solo che a differenza sua doveva essere morto per l'emozione.
    Accarezzò distrattamente un braccio di Odile, fissando il cielo sopra la sua testa con un'espressione vagamente sognante, perso nel set pornografico che si stava visualizzando.
    Che nella realtà l'idea di altri che mettevano le loro manacce su Odile gli desse fastidio non rendeva certe fantasie meno erotiche.
    Prima che la ragazza potesse accorgersene e tirargli un pugno in testa per farlo riprendere - troppo violento? Ce la vedeva a fare cose del genere, ma forse nella realtà si sarebbe limitata a prenderlo in giro. - il criceto venne rinvenuto, o sostituito, e riuscì a tornare a concentrarsi sul resto delle parole che le stavano uscendo dalle labbra.
    Sarebbe stata la sua fine, ne aveva la certezza matematica, e la parte peggiore era che non l'avrebbe fatto nemmeno volontariamente, no, un giorno l'avrebbe semplicemente fatto implodere, avrebbe pronunciato il suo nome in un certo modo o, ancora peggio, - meglio! - gli avrebbe chiesto di soddisfare una sua fantasia, e lui sarebbe morto. Kaput. Certo prima avrebbe soddisfatto tale fantasia, ma poi avrebbe abbandonato il mondo dei vivi per sempre.
    Non gli dispiaceva nemmeno.
    'Sei bellissima sopratutto con me accanto.' O addosso. Ma anche dietro e sotto.
    Il sorriso che gli tirava già le labbra si acutizzò solo quando le venne il singhiozzo, aggiunse anche quel suo piccolo particolare alla lista di ragioni con cui l'avrebbe eventualmente fatto fuori.
    'E' inutile che lo dici come se fosse una cosa brutta.' O come se esistessero modi in cui non gli sarebbe piaciuto passare il suo tempo con lei, avrebbe potuto andare in giro con un sacco addosso tenendolo a distanza a forza di incantesimi e avrebbe comunque voluto gironzolarle attorno tutto il tempo.
    Ascoltò pensierioso il racconto di lei sulla sua famiglia, non poteva dire di aver mai particolarmente dato peso a quali membri della sua assomigliasse, anche se di sicuro non era per niente simile a suo padre, non a quello che era diventato comunque. Se c'era mai stato un periodo della sua giovinezza in cui aveva risembrato in qualche modo il figlio lui non aveva modo di saperlo, sua madre aveva però sempre sostenuto che un tempo non era stato così freddo e brusco.
    'Mah, personalmente penso di aver assorbito come una spugna tutte le caratteristiche che i miei genitori hanno cercato di non far prendere a me e alle mie sorelle.' Anche se pronunciò quella frase ridendo era tutto sommato vero. 'Ma penso di assomigliare un pochino a mia madre, anche lei da giovane era abbastanza scavezzacollo, con la differenza di essere decisamente più assennata. ' E il suo essere motivata dalla curiosità e conoscenza di sapere, come ogni Corvonero che si rispetti, invece di esserlo da motivazioni come 'Weeh! Divertimento!' come lui.
    'E' un bene se non assomigli a nessuno di loro, vuol dire che sei unica nel tuo genere, no? Sei un'edizione limitata, in unica copia.' Sghignazzò, premendole un bacio sulla fronte, meglio per lui di sicuro. 'Se fossi stata solo rigida o remissiva non credo che saremmo mai riusciti ad andare d'accordo, non mi piacciono nessuno dei due tipi.' Dovendo scegliere preferiva i remissivi, però meh, erano giusto un pochino divertenti a letto, - però se per quello anche i rigidi potevano essere divertenti a letto. - nel resto della vita? Una lagna, non poteva farci niente senza sentirsi in colpa come se si stesse approfittando di loro. Probabilmente il suo carattere era troppo opposto alla passività perché potesse interagirci senza problemi.
    In più di solito tendeva a spaventarli con la sua troppa esuberanza, quindi gli giravano alla larga.
    'Non assomigli a nessuno dei due. Sei una gattina.' Dichiarò, dopo averla studiata con una falsa espressione seria stampata in volto, no, in realtà Odile non assomigliava nemmeno a un gatto.
    'Una tigre? Pantera?' Ritentò, per quanto la preferisse come un felino nessuno di quelli sembrava davvero adatto a lei. 'Va bene, magari sei davvero simile più simile a un corvo.' Accettò sospirando, saranno anche stati animali inteligenti ma non erano per niente sexy! Non erano nemmeno animali particolarmente carini, a differenza di lei.
    'Comunque va bene, Corvonero va bene, è l'unica altra casata oltre la mia in cui vale la pena essere.' Annuì, piano, valutando quell'opzione, sì, dai, poteva andare. Il blu le stava pure bene. E nel caso il cappello avesse provato ad infilarla in qualsiasi altra casata avrebbe trovato un modo per dargli fuoco prima della fine della scuola, poteva giurarlo.
    I suoi piani dementi e la sua, nuova, irritazione all'idea che i grifi-sono-scemo-e-me-ne-vanto si prendessero Odile vennero bruscamente fermati quando, dichiarando che faceva freddo e si stava facendo tardi, la ragazza si alzò da lui.
    Fece un verso di protesta, come se gli avesse appena tirato un calcio, all'improvvisa sensazione di freddo e vuoto che il suo spostamento gli aveva provocato.
    'Torna quiii' Si lagnò, ancora a terra, rassegnandosi ad alzarsi, sbuffando sonoramente facendolo. Stupida scuola, stupido tempo e stupido dannato coprifuoco.
    Prima che potesse incamminarsi verso il castello la tirò a sé, e le stampò un bacio sulle labbra, per poi lasciarsi trascinare via, per tornare all'orribile normalità scolastica.
    Una volta che si fosse trasferita avrebbe finito con il seguirla ovunque, anche in bagno come la sua amica e-chi-si-ricorda-il-nome, poteva starne certa.

    _____________________________


    Grazie al suo nuovo e scintillante tatto, acquisito a seguito di aver scoperto di amare Odile - No, non era vero, non esisteva tale tatto. - era riuscito ad evitare di entrare nella Sala Comune delle Serpi gridando di essersela fatta, la palese felicità che sprizzava da tutti i pori era stata abbastanza perché gli altri potessero sospettarlo, e perché decidessero di fuggire prima che gli forzasse ad ascoltarlo parlare di lei per la trenta millesima ora consecutiva.
    'Jackie!' 'No.' La perentoria risposta negativa di lei lo fece bloccare davanti alla poltroncina in cui era seduta, imbronciandosi.
    'Fai schifo quando fai quella faccia, lo so che stai cercando di apparire carino e fare il cane bastonato, per convincermi a dirti 'Ugh okay James, puoi parlarmene.' ma non funziona. Non funziona mai.' Lamentele e insulti o no, non cambiava il fatto che era ancora lì, il che era abbastanza per lui, non aveva bisogno di partecipazione o entusiasmo, gli bastava ascoltasse. Perché Jackie ascoltava sempre, anche se faceva finta di preferire l'idea di affogarsi piuttosto che farlo.
    'Penso sia davvero-... quella giusta. E anche lei lo pensa, credo, beh, spero, vuole trasferirsi qui.' Le sopracciglia della ragazza si alzarono, una risposta, sicuramente, acida sulla punta della lingua si fermò prima di poter venire pronunciata dopo che gli ebbe dato un'occhiata.
    Sapeva che Jackie non era convinta, che era stato un cambio troppo drastico, e che doveva pensare Odile fosse una povera disgraziata per essersi lasciata convincere da lui a fare qualcosa come cambiare scuola.
    Non si era mai comportato così però, mai, per nessun altro, non era mai stato uno di quegli idioti che facevano promesse vane per convincere gli altri a fare sesso, non era abbastanza crudele da spingersi così lontano solo per un capriccio. Lo sapevano benissimo entrambi.
    'Spero lo sia davvero, almeno se c'è lei ti levi dalle palle, non vedo l'ora di non dover più vedere la tua stupida faccia ogni giorno.' Quella frase, borbottata, è la cosa più simile ad una benedizione che possa ottenere da parte di Jackie, è abbastanza perché un sorriso torni sulle sue labbra - gli fa quasi male la faccia per quanto ha sorriso quel giorno. - e provi a buttarsi sulla poltrona in cui è per abbracciarla.
    Il risultato che ottiene è solo che lei gli lanci un levicorpus e gli strilli dietro di andarsene a dormire, che è un cazzone, e ohmiodio come fa quella a sopportarti? E dire che non sembra neppure scema!
    E' felice lo stesso.

    _____________________________


    E' meno felice quando scopre che sull'altro lato dell'approvazione parentele le cose non sono andate così bene. Le prove del torneo completamente dimenticate, sacrificate per poter passare più tempo con Odile. Non che gli dispiaccia, Odile è molto più bella da guardare di studenti che cercano di evitare di farsi mangiare da un drago, o in qualsiasi altra cosa consistano.
    'Potresti...' 'Fregartene di quello che pensa tua sorella?' No, no, non è qualcosa che può dire quello. Benché per lui sia sempre funzionato benissimo. '...offrirle di trasferirsi con te? Non so se i tuoi vi lascerebbero entrambe qui però, o se possa interessarle.' Considerando che Hogwarts tra le altre scuole aveva la fama di essere più facile e più libertina - assolutamente vero, ma insomma mica erano dei difetti! - era possibile che non sarebbero stati entusiasti di quell'opzione. 'Di sicuro potrei trovarle qualche ragazzo con cui passare il tempo, sareste entrambi accoppiate, magari potrebbe trovare anche lei l'amore.' Abbozzò una risata, aspetta però, no, oddio, quanti anni aveva la sorella? Sperava di non star offrendo di trovare un fidanzato a un'undicenne.
    Appoggiò il mento sulla testa di Odile, sbuffando, ordinando al dannato criceto morto e risorto nella sua testa di trovare una soluzione.
    Evitò una testata per miracolo quando la ragazza si rallegrò improvvisamente, auto-motivandosi da sola a non essere triste, ah, quindi il problema era risolto così? Beh, allora- uhm, no, nuova idea.
    'Odile, io la incontro anche tua sorella se vuoi, e posso anche dirle che ti amo e che ho intenzioni serie, ma non so se possa essere utile.' Inarcò un sopracciglio, facendo passare lo sguardo dalla mano che strizzava la sua, al suo viso. 'Voglio dire... Ti ricordi l'impressione che hai avuto di me la prima volta che ci siamo parlati? Ecco, non- non sono... il tipo adatto per-' Per fare una buona impressione su una ragazzina preoccupata che avesse intenzione di rubarle la sorella, e magari pure che le rovinasse la reputazione e stesse solo giocando con lei, perché onestamente? Di solito erano quelli i motivi per cui gli altri disapprovavano, non semplice possessività.
    La speranza negli occhi di Odile però lo fece desistere dallo smontare completamente quel piano. Non ne aveva uno migliore tanto, e lo sapeva che sarebbe rimasta abbacchiata per i pochi giorni che gli rimanevano assieme se non trovava una soluzione, provarci non poteva certo peggiorare le cose.
    'Sai cosa? Sì, va bene, fammela incontrare, magari aiuta, ma anche se non dovesse farlo tanto vale che mi conosca lo stesso, almeno sa chi sono e può mettersi il cuore in pace. Anche io mi offenderei se fossi a scuola con una delle mie sorelle e mi dicesse di volersi trasferire, senza nemmeno presentarmi chi l'ha portata a una scelta del genere.' Ed era pure vero.
    Uhm.
    Perché aveva la sensazione di essersi appena fregato da solo? Ugh.

     
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    0CYRLCL Lo osservò attentamente e avrebbe giurato quasi di poter sentire i suoi fastidiosi e peccaminosi pensieri entrarle nella testa, come sapeva che si trattase di pensieri di quel genere? Beh le pareva assolutamente il tipo da farne, uno che le aveva chiesto di intrattenersi da sola con le sue cose , era deciamente un tipo da pensieri a luci rosse ma lo lasciò fare, chi era lei per togliere quelle piccole gioie al suo ragazzo? Suo ragazzo, doveva ancora abituarsi alla cosa. Fino al giorno prima era vergine e totalmente schifata dai maschi, oggi era non più vergine, cotta e pure fidanzata. Wow.
    Ringraziando il cielo parve riprendersi , ritornando alla realtà e concedendole quel complimento con un velo di gelosia assolutamente ilare che la fece sorridere, passò delicatamente l'indice sul suo profilo
    << Potrei dire lo stesso di te, dò almeno un buon sessanta per cento in più al tuo fascino>> scherzò, in realtà lo trovava bellissimo anche senza lei vicino, l'aveva trovato carino anche quando Janine glielo aveva fatto notare la sera precedente, il che era di per se un miracolo dato che raramente dava il suo parere riguardo a qualcuno, gli erano semplicemente indifferenti ma in lui c'era qualcosa di diverso, di speciale.
    << Cosa il singhiozzo o l'avere te vicino? Nah, il singhiozzo è adorabile sei tu ad essere fastidioso>> finse con una movenza della mano per poi premerglisi di nuovo addosso
    << Il singhiozzo lo odio, è una cosa brutta, sembro un delfino partoriente>> scherzl, in realtà non aveva idea di quali versi facesse esattamente un delfino nel dare alla luce i suoi piccoli ma solitamente facevano quello strano suono acuto, ecco quello ci somigliava quindi doveva essere pure una cosa simile, insomma la loro "voce" era quella no? Giusto?
    Ascoltò con curiosità il breve racconto sulla sua famiglia, su a quale membro lo ricordasse vagamente e su quanto le sue caratteristiche fossero proprio ciò che i genitori non si sarebbe mai augurati
    << Beh hai stupito tutti essendo tutto ciò che ti dicevano di non essere, l'effetto sorpresa è una bella cosa>> considerò sorridendo e pensando che anche su questo si rispecchiava perfettamente in James, anche da lei i suoi si sarebbero aspettati qualcosa di diverso, la loro famiglia era di discendenza magica da sempre e da quando ne aveva memoria i suoi si erano dati da fare per combinare il suo matrimonio con un lontano cugino, tanto per continuare quella stronzata di abitudine di sposarsi tra semi-consanguinei per mantenere il sangue puro, eppure lei li aveva sempre bistrattati al riguardo, rifiutando categoricamente un qualsivoglia legame imposto da loro, se avesse sposato qualcuno sarebbe stato almeno qualcuno che si era scelta e su questo poco avevano potuto fare i suoi, mica potevano portarla all'altare a forza e usare la maledizione imperio per una cosa simile sarebbe stato troppo folle anche per loro.
    Si sentì rassicurata dalla frase dell'altro, come se quelle parole la stessero coccolando in qualche modo, la stessero rinfrancando su quella semi solitudine che aveva sempre provato
    << Tipo un ... libro?>> si, il suo fidanzato la stava paragonando ad un fumetto o a qualcosa del genere ma era stato comunque un pensiero carino che gli fece guadagnare un rapido bacio sulle labbra
    << Oh non dirlo a me, detesto le persone sempre serie e convinte di aver sempre ragione e ancor di più detesto i remissivi, mai che esprimano un'opinione, sembrano stupidi>> si infervorò per un attimo, era proprio il genere di argomenti che la facevano accendere come un fiammifero, per poi ritornare normale però, ricordando che i suoi erano a chilometri di distanza ora e che, una volta trasferitasi ad Hogwarts, sarebbe riuscita a sopportare di vederli nel periodo delle vacanze consolata dal pensiero di tornare da James subito dopo. Che cosa schifosamente romantica, non gliel'avrebbe mai detta. Mai. Morta sepolta qui.
    Rise di quel paragone e di quelli successivi
    << Un felino? Uhm, si dai forse una pantera ... >> cercò di accontentarlo per poi sorridere soddisfatta alla rassegnazione del corvo e facendone il verso
    << Cra-Cra, visto? mi esce bene anche il verso>> continuò come se saper fare il verso di un animale ti facesse associare a quello per forza.
    Il verso di protesta che James emise le fece capire quanto l'idea di tornare dentro le mura del castello non era per niente di suo gradimento, in realtà neppure a lei andava ma sapeva che il coprifuoco era abbastanza rigido ad Hogwarts, specialmente quando c'erano altre due scuole con numerosi studenti al seguito, poteva giurarci che la sua preside sarebbe andata a bussare ad ogni cavolo di stanza per controllare ci fossero tutte, come una mamma che deve proteggere la virtù delle giovani figlie. Non sapeva neppure cosa fare, insomma sarebbe andato bene se fossero entrati mano nella mano? Forse James preferiva far finta di niente per non far sapere subito ai suoi amici del loro rapporto? Smise di farsi queste domande quando l'altro le afferrò la mano offerta e le stampò un bacio sulle labbra.
    Sarebbe andato tutto per il meglio. Ne era sicura. Cosa poteva andare storto con lui?
    [...]
    Il confronto con Odette durante la sera precedente l'aveva scossa, le aveva quasi fatto rinunciare a James, al trasferimento, quasi l'aveva convinta che tutto fosse semplicemente troppo bello per poter durare e che quindi era quasi inutile dare un dispiacere tale alla sua sorellina, era stata Janine però, durante la notte, mentre Odette dormiva profondamente, a farla riflettere sul da farsi e al non farsi condizionare continuamente dalla minore.
    " Ti vuole bene, capirà" queste erano state le parole finali di quel discorso ma lei continuava a sentirsi mutilata, privata di una parte di quella felicità che fino a qualche ora prima era semplicemente perfetta. L'altro, dal canto suo, tentava di dare una qualche soluzione, anche sensata, se solo i suoi non trattassero Odette come una malata cronica e in fin di vita
    << Non la farebbero mai trasferire, è molto cagionevole e lo stare in Francia da ai miei la sicurezza di poter intervenire immediatamente se qualcosa accadesse ... Non so che diavolo pensano che possa succederle>> sospirò roteando gli occhi, erano sempre stati troppo, troppo protettivi con lei e per Odile, gran parte dei problemi della minore, derivavano proprio da questo, un soffocamento continuo.
    L'idea di Odette che trovava l'amore la fece ridere, le sarebbe piaciuto che anche lei trovasse qualcuno da amare, qualcuno che l'avrebbe amata profondamente a sua volta ma lei era così timida, e Odile troppo gelosa per affidarla a qualcuno che non conoscesse più che bene
    << E' così delicata>> sussurrò in un soffio, ricordando quando, per lo stress che le aveva causato il vederla malata di morbillo, era stata afflitta da astenia magica per un periodo lunghissimo. Fortunatamente Shane accettò di buon grado di conoscere Odette, seppur abbastanza reticente sul fatto di poterle fare una buona impressione
    << Allora andiamo, vedrai so che le piacerai, ne sono sicurissima, giuro >> non sapeva se stava motivando lui o sperando, era indecisa sulla cosa
    << Dobbiamo andare alla prima prova allora, lei è lì>> concluse rapidamente facendosi guidare da Shane fino al luogo dove si stava svolgendo il primo step del torneo.
    Non fu difficile trovarla, era quasi sempre con Janine e la bionda faceva tanto di quel casino urlando e tifando per ... Un momento, perchè diavolo stava tifando per il concorrente di Durmstrang?
    << Ragazze>> avvertì le due della sua presenza, carezzando appena la spalla di entrambe
    << Perchè diavolo tifi per quello di Durmstrang?>> chiese troppo incuriosita per ricordare il vero motivo della loro presenza lì
    << Niente, niente , piuttosto tu?>> la liquidò rapidamente facendo capolino dalla schiena di Odile per fare un cenno di saluto a Shane
    << Oh , merd, certo, certo, questo è James - James mia sorella Odette e la mia amica Janine>> prensentò i tre facendo avvicinare il ragazzo a loro
    << Migliore amica!>> precisò istantaneamente la bionda per poi stringere con un gran sorriso la mano all'inglese << Sappi che è merito mio>> bisbiglio verso di lui parandosi le labbra con una mano sul lato destro del volto e strizzando un occhiolino complice all'altro
    <<pourquoi tu l'as amené avec toi?>>(perchè l'hai portato con te?) chiese rigidamente Odette usando il francese, tanto per far capire ancor di più all'altro quanto fosse indesiderato
    << Odette, in inglese per cortesia, non siamo tra di noi ed è maleducato>> la riprese immediatamente
    << D'accordo, Odette>> si limitò a dire la minore, non spiccicando neppure un sorriso
    << Quindi tu saresti il ragazzo di Odi eh? Forte, ti ha detto che il suo secondo nome tradotto nella vostra lingua è Genoveffa?>> scherzò Janine, tentando di spezzare la tensione e guadagnandosi un pugnetto da parte di Odile.

     
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    Se c'era qualcosa che aveva imparato il giorno precedente era che Odile doveva essere stata creata in laboratorio, non c'era altra spiegazione su come potesse essere così perfetta, Jackie doveva aver trovato una qualche pozione per la creazione di umani, o per rendere reali i sogni erotici.
    C'era solo da sperare non sparisse con un 'puf!' da un giorno all'altro, altrimenti poi avrebbero dovuto creare a lui un nuovo cuore.
    Era così preso da lei da non riuscire più davvero a mettersi nell'ottica di 'potrebbe essere sbagliato', motivo per cui no, non odiava la sorella di Odile per avere dei dubbi e averle messo il broncio, ma fondamentalmente lo trovava stupido. Come se Odile fosse scema e non in grado di giudicare da sé se stesse facendo una cazzata o meno, pff... Beh, okay, forse per averlo scelto la sua capacità di giudizio non doveva funzionare troppo bene, però che ne poteva mai sapere la sorellina di quanto lui fosse un disastro? Non lo conosceva! Erano solo sporchi pregiudizi!
    A quel punto si immaginava Odette un po' come una nana malefica avvinghiata a un polpaccio della più grande, come un polipo che tentava di tenerla ancorata alla Francia, qualcosa da staccarle di dosso prima che facesse danni gravi come costringere lui e Odile a non potersi più vedere per anni.
    Ah, come se avesse mai potuto permettere accadesse. Per favore. Anche a costo di affogarle la sorellina nel lago in cui avevano fatto sesso davanti la sera prima si sarebbe tenuto Odile.
    'Vi rapisco entrambe. Lei la teniamo chiusa da qualche parte, così non può scappare e fare la spia.' Sbuffò rassegnato, appoggiando il mento su una mano, no eh? Proprio nessun rapimento? A lui continuava a sembrare una valida alternativa. Drastica, ma era convinto non avrebbe fatto male a nessuna delle due avere la possibilità di un po' d'indipendenza, sebbene Odile si arrangiasse già da sola.
    Osservò la francese tra le ciglia, lo infastidiva la palese nota di tristezza nei suoi tratti, non era un look che le donava, avrebbe voluto fosse sorridente e allegra come lo era stata solo poche ore addietro.
    Non poté tentare di risollevarle l'umore con qualche battuta pessima, il suo essersi offerto di incontrare Odette però sembrò bastarle per darle perlomeno qualcosa che le riaccendesse un briciolo di speranza, visto che lo obbligò ad andare a cercarla subito. Siiigh.
    'Sicura che farlo qui sia l'ideale?' Domandò una volta arrivati, guardandosi intorno scettico, oh, beh, il casino in realtà avrebbe potuto risultare un punto a loro favore. 'Aah, giusto, se non riesce a sentire quello che dico per il troppo rumore potrà giudicarmi solo per il mio aspetto e ovviamente le farò una buona impressione così.' Continuò, non potendo evitare di ironizzare anche in quel caso, lasciandosi trascinare da Odile in mezzo alla calca verso il due di gnocche? bellezze francesi. Capitanato da una bionda che da sola produceva più inquinamento acustico che di tutta la sua scuola.
    Spiò da sopra le spalle di Odile quello che stava accadendo nel campo, mentre lei attirava l'attenzione delle due, traditrici della patria e anche degli inglesi a quanto pareva.
    'A Durmstrang tanto sono tutti gay.' Le informò ricambiando sorridente il cenno di saluto della bionda. Beh, cosa? Era vero! Con suo enorme dispiacere - ahem. - non aveva mai avuto modo di appurarlo sulla sua pelle, ma dai, si sapeva, era una scuola principalmente maschile, rigidissima, come pensavano passassero il tempo?
    Continuava a trovare sospetto non valesse lo stesso per Beauxbatons. Probabilmente mentivano. Mah, femmine.
    'Piacere di conoscervi.' Rifilò sia a Janine che a Odette il suo sorriso più scintillante, stringendo la mano offerta dalla prima.
    Sghignazzò alla precisazione dell'amica, doveva ricordarsi di mandarle un pacco di Burrobirre in stanza... O ovunque dormissero. Insomma un regalo di ringraziamento.
    'Un grazie è d'obbligo allora. E io che mi ero illuso fosse stato tutto merito del mio fascino...' Sospirò, fintamente dispiaciuto, con abbastanza drammaticità da rendere chiaro stesse scherzando.
    ... Sì, come no, la battuta era che se ne fosse illuso, non l'aveva fatto, era assolutamente convinto fosse stato unicamente merito del suo carisma. Però apprezzava il supporto e la spintarella che doveva comunque aver dato ad Odile la ragazza.
    Odette si rivelò molto molto MOLTO meno simpatica sia di Odile stessa che di Janine.
    Gli sembrava acido da anche solo pensare, ma la maggiore doveva essersi presa tutte le qualità, perché la più piccola non sembrava averne molte. Era caruccia, ma oltre a quello...?
    'Mi ha portato con sé perché le piace far sfigurare anche i Campioni con la nostra bellezza. E perché la faccio sorridere.' ...Aveva appena commentato del francese, vero? Oops. Copertura saltata, non poteva più continuare a far finta di niente e usare il suo potere segreto per origliare possibili conversazioni in francese di Odile.
    No, okay, non aveva avuto intenzione di tenerlo segreto, si era solo dimenticato di menzionarle che oh, sai, capisco la tua lingua.
    Non lo usava mai, si rifiutava perfino di parlarlo perché la sua pronuncia era una mezza schifezza, per lui era come se non l'avesse mai imparato davvero.
    Allargò le braccia facendo spallucce verso Odile prima che potesse anche solo chiedergli spiegazioni, in un poco convinto 'scusa?'
    Per fortuna Janine li salvò dal calante imbarazzo di tutta la situazione.
    'Sì, sono il suo ragazzo.' Rimarcò tutto allegro, sia perché wooh! E' vero! sia per sbatterlo in faccia ad Odette, come la persona matura che era.
    'Me l'ha detto! Ma Genoveffa mi ha anche minacciato di morte se avessi provato a chiamarcela.' Continuò, rivolgendo una faccia da cane bastonato alla diretta interessata, rovinata dal sorriso che gli comparve sulle labbra poco dopo. Era una vera ingiustizia avere un nome così e rifiutarsi di lasciarlo usare a gente come loro.


     
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