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.Non credevo alle parole che fluivano delicatamente attraverso i miei timpani,possibile che fosse una non morta quella che mi stava chiedendo di non sacrificarmi?Il mondo è completamente impazzito,
o forse puzzo. Le spiegazioni per quell'uscita della bellezza erano talmente improbabili che solamente un ingenuo ci avrebbe creduto. Avrei voluto dirle quello che pensavo, ma qualcosa di superiore alla mia volontà mi trattenne. Cominciai a capire, il tutto era talmente poco dignitoso da relegarmi alla sfera più bassa degli esseri viventi. Vuole che la preghi, che vada a quel paese, non sono fatto dimerda!
Chi tenga a me e chi sarebbe disposto a lottare per la mia vita sono affari miei, la guardai lucidamente e con gli occhi in bilico fra le lacrime della disperazione di chi non riesce a farsi ascoltare e quelle della dignità perduta per l'ennesima volta. Talmente sconvolto da abbandonare la rituale escavazione del labbro inferiore.Ho capito quello che vuoi dirmi, non c'era un singolo istante nel quale non fossi intenzionato ad ottenere i miei risultati, tuttavia se non puoi sconfiggere il nemico. l'unica alternativa è quella di aggirarlo e confonderlo. Se vuoi e l'ennesima idea perversa prese possesso della mia mente indebolita dalla lotta e dal dispiacere. Posso presentarti una persona che potrebbe farti cambiare idea sul mio conto. Ed era maledettamente vero, l'unico altro essere umano disposto a prendere le mie difese senza la certezza di un cospicuo guadagno era lei. Quella creaturina bionda e fragile che le avrebbe fatto capire cosa si stava perdendo.
Non ero sicuro di stare facendo la cosa giusta e non lo ero nemmeno del fatto che Will avrebbe accettato quel tipo di scambio, nel quale alla fine io ci guadagnavo tutto e lei si trasformava per rimanere una pedina del mio gioco scorretto. No, l'amore fraterno non faceva per me e l'unica cosa che avrei potuto aggiungere per non sembrare fuori di testa era la seguente: devi promettermi però, che tratterai colei che ti presenterò con il massimo rispetto. Gli occhi cerulei di Willah, spalancati di fronte allo spavento ed alla probabilità di una morte atroce, cercavano di convincermi della barbarie del mio atto. Anche questa volta sempre e comunque contro natura.
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.OdileBuchard
❝Abyssus Abyssum ❞©#epicwin
Quando l’altro osa risponderle in quel modo un tremito la scuote, quasi sta per alzarsi e spezzargli il collo con un gesto solamente, eppure le parole successive la fermano, c’è una persona, come immaginava l’eterna, nessuno, neppure una creatura come lei, non ha nessuno che combatta per la sua vita o nel proprio caso , per la sua redenzione, per lei è la giovane sorella Odette , chissà quale legame lega invece Eric e questa ipotetica persona che lui la prega di trattare con riguardo.
<< Vuoi dire che non ti ho tratta con rispetto umano?>> chiede istintivamente mostrando volutamente i canini nel pronunciare quelle parole, Odile non è una creatura con cui si può trattare, lei è abituata a prendere ciò che vuole da chiunque voglia, potrebbe in un attimo entrare nei ricordi del giovane e vedere di chi si tratta ma non lo fa e già quello le sembra un segno di rispetto
<< Potrei trovarla lo stesso se volessi, la resistenza che potresti oppormi sarebbe minima eppure non lo sto facendo, ti sto ascoltando Young, finalmente sembra che tu sia in grado di ragionare>> continua melliflua alzandosi ed avvicinandosi nuovamente al bruno
<<Parla, chi è ?>> chiede poi in tono imperioso, glielo sta ordinando più che chiederglielo, ha catturato la sua curiosità
<< Puoi decidere di parlare o puoi farmi semplicemente vedere>> sussurra in un sibilo, sfiorandogli appena la fronte con le dita pallide e attendendo la decisione dell’altro con uno strano bagliore negli occhi smeraldoScheda Invocat. -
.Nel momento stesso in cui mi mise di fronte all'opzione riguardante il modo di farle conoscere Will, l'atrocità di quello che stavo per compiere si rivelò in tutta la sua devastante immensità.Ti farò vedere. Dissi senz'alcuna intonazione, non ero abbastanza coraggioso per prendermi le mie responsabilità in quella faccenda, l'idea di dover parlare mi rendeva inerte come un vecchio scarto di legna inutilizzata.
La circostanza adatta alle memorie riguardanti quella "dolce" ragazza non si sarebbe mai presentata, tanto valeva inondare la mente assetata di Odile con quello che mi rimaneva dei ricordi sulla piccola. Forse erano solo scorci melensi di un infanzia non del tutto condivisa, forse erano solamente estratti della gelosia che mi aveva da sempre attanagliato nei suoi confronti. Catalogare ed ordinare quel flusso di coscienza sarebbe stato tanto difficile quanto tentare di descrivere i suoi occhi e la sua bocca.
Ed eccola, in tutta la sua somiglianza con il fratello ed in tutta quella dolcezza che non avevo mai conosciuto.Non farle del male, pensarlo al posto che dirlo probabilmente sarebbe sembrato più virile, o almeno era quello che speravo facendolo. Lei non parlava, io ero in uno stato di morte apparente. Se l'effetto di un vampiro che ti legge i pensieri fosse anche solo simile a quello di uno stupefacente, non riuscirei a capire la tossicodipendenza, spaventoso ed incontrastabile nello stesso tempo.
Ora che l'hai vista sei contenta? Lo sarebbe stata, io non l'avrei avuta e nello stesso tempo avrei perso l'unica parente dotata di una qualsivoglia forma di simpatia. Il disprezzo, quello che avrebbe provato per la mia persona, si sarebbe mescolato in modo impeccabile con l'astio che la vampira nutriva per l'intero genere umano ed in particolare per me.
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Odile era rimasta lì, piombata in un profondo ed inespugnabile silenzio da quando aveva concluso i suoi quesiti, bramosa di conoscere la giovane di cui Young parlava con orgoglio e timore allo stesso tempo, quasi si era aspettata che spiccicasse qualche parola farfugliante al riguardo ed invece sentì i suoi pensieri farsi voluminosi, crescenti, impossibili da non ascoltare. L’eterna si era avvicinata rapida all’umano e con un tocco gentile ma gelido, tocco di una mano potenzialmente mortale seppur così gentile, gli sfiorò appena la fronte.
Non seppe descrivere esattamente ciò che vide, erano molte cose e la maggior parte confuse, una sola immagine le apparve chiara e sufficiente a soddisfarla: era una ragazza, sicuramente più piccola di Eric, il sorriso dolce e i capelli color del grano, gli occhi identici a quelli dell’altro, c’era una somiglianza, evidente secondo lei
<< Tua sorella>> sussurrò melliflua, arricciando appena il labbro poi a quella timida richiesta dell’altro di non farle del male, era ridicolo, quasi come gettarla dentro la gabbia di un leone affamato da giorni e pregare il felino di non sbranarla, ridicolo eppure rispettabile, almeno per Odile, lei la aveva una sorella, perduta, scomparsa ma viva. L’aveva e sapeva bene quale tipo d’amore intercorre in quel legame, forte, costellato da gelosia, invidia e piccole meschinità ma pur sempre amore, sentimento nobile per una creatura molto meno nobile di esso. Interruppe quel contatto fissandolo negli occhi, quello che Young sembrava così deciso a fare era un vero e proprio patto con il diavolo, non Lucifero in persona ma qualcosa che gli andava dannatamente vicino
<< E’ una creatura appetibile>> continuò lei seria, mentre un ghigno sinistro faceva la sua comparsa sul volto pallido << Me la faresti conoscere quindi … E cosa vorresti in cambio? Perché non farmi credere che un uomo così pronto a vendere sua sorella non voglia qualcosa in cambio >> concluse ridendo appena della mostruosità che era riuscita a far nascere anche nell’animo, apparentemente candido, di Young.. -
.Non mi sarei mai permesso di non rispondere a quella domanda, la quale rappresentava il significato di quel gioco contorto e fuori natura. La guardai, probabilmente lo stavo già facendo, questa volta però sarei stato più esplicito in tutto. Gratitudine, si capiva da come avevo pronunciato la parola che non si trattava di una conclusione, ma dell'inizio di un elenco puntato. La possibilità di essere preso in considerazione e.. non ero sicuro che le mie ultime parole sarebbero state accettate,un bacio. Mi fermai con le ultime sillabe della parola ancora sulle labbra e con la consapevolezza di essere diventato veramente egoista.Saresti disposto a vendere un tuo familiare per un guadagno? Assolutamente si.
In quei momenti, quello che rimaneva di umano nel mio animo si stava sgretolando come creta. La debolezza era un difetto, cedere alle proprie passioni per trovare la grandezza, quello era semplicemente vita. Il mio sguardo non si sarebbe abbassato, il mio capo non si sarebbe chinato, avevo promesso di dare troppo per poter cedere ancora. Fra gli alberi l'aria era immobile e l'oscurità regnava sovrana, densa e pullulante di vita non avrebbe permesso ad un mortale come me di attraversarla e ritornare illeso al suo giaciglio. Ti chiederò anche.. cominciai conscio della poca virilità che quella domanda avrebbe assunto ai suoi occhi,di riaccompagnarmi fuori di qui, non sto parlando di paura ma di spirito di autoconservazione. Nulla di cui comunque ci si possa vergognare.
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Conceived SorrowPVT Eric Young |
