L'abisso invoca altro abisso.

Il tedesco si dimostra scaltro, proprio come lei stessa aveva immaginato, preciso, attento ad ogni movimento, educazione tipicamente da scuola del Nord, lei invece assume posizioni morbide e anche il suo modo di girare la bacchetta è molto meno robotico dell’altro, tipico di Beauxbatons.
Non si distrae Odille, neppure per un secondo, sa che non ha a che fare con un novellino, tanto meno con una persona di buon cuore, per cui i suoi occhi verdi scorrono rapidi dagli occhi di lui, alla bacchetta, al braccio che la tiene. Controlla tutto Odile e se non bastassero i suoi occhi, ci sono quelli del corvo Odette, appollaiato su un ramo a qualche metro da Andreas.
La donna rimane con la bacchetta alzata, non intenzionata ad abbassare la guardia, non prima che lo abbia fatto anche lui , per poi distendere la bocca in una fila di denti candidi e appuntiti
<< Oh tedesco, sei osservato, osservato attentamente da chiunque sia interessato a ciò a cui siamo interessati io e GIV>> dice con particolare enfasi sull’ultima parola, strabuzzando quasi gli occhi, eccitata, il piano era perfetto, mancava solo quel piccolo tassello, l’umano dal potere oscuro
<< Abbiamo un piano che potrebbe interessarti, ne vorremmo parlare con te, se , per un attimo, potessi smetterla di volermi uccidere, stai sprecando tempo, non hai l’eternità per raggiungere i tuoi obiettivi>> sussurrò lei divertita dal fatto che per lei il tempo invece fosse del tutto relativo
<< Vuoi ascoltare o pensi di continuare tutta la notte così?>> chiede poi alzando il sopracciglio

L’altro non sembra avere alcuna volontà di rinfoderare la bacchetta tanto da tirare un ulteriore incanto sulla donna che, teoricamente, dovrebbe essere circondata da funi . Odile è ormai totalmente scocciata dalla situazione, vorrebbe semplicemente parlare ma quello non pare intenzionato ad ascoltarla senza legarla prima come un salame e così, seppur contro voglia, appena vede l’uomo muove il polso comincia a canticchiare versi apparentemente senza alcun senso nella sua lingua madre, odia usare i poteri che le conferisce la sua nuova condizione ma a mali estremi.
Andreas è obbligato a ritirare la bacchetta, riponendola nella cinta, Odile l’ha soggiogato e poco può fare l’altro se non ascoltare, possibilmente in silenzio
<< Ti prego è patetico, siediti e sta un attimo buono, cos’è? A Durmastrang non insegnano l’educazione? Prima le signore>> sussurra lei indicando se stessa << poi i signori>> continua indicando lui
<< Mi dispiacerebbe fare male al tuo bel faccino da stronzo, quindi , per piacere, ascolta, d’accordo? Ah puoi fare un cenno con la testa>> sussurra ridendo appena, ha dato una prova di forza che raramente le piace dare ma che avrebbe dovuto fare? Di certo non poteva piegarsi ad un uomo in quel modo. Le costa sforzo, parecchio, doverlo tenere lì con le mani ferme, la volontà dell'altro è forte e difficile da piegare.

L’uomo era lì, le mani bloccate, Odile era concentrata, gli occhi in una fessura ma la voce calma e ferma di chi non sta compiendo alcuno sforzo anche se era esattamente l’opposto. Era arrabbiato, decisamente ma non le aveva lasciato altra scelta, lei stessa avrebbe volentieri evitato quella presa di posizione se lui si fosse mostrato più ragionevole. Era testardo come un dannato mulo, il coccio più resistente che esistesse.
<< Devo ricordarti che non sei nella posizione di pretendere nulla?>> chiese Odile sorridendo << Non volevo, non avrei voluto, se solo tu avessi ascoltato senza tentare di atterrarmi come un bambino di sei anni, se parlassi da adulto magari riusciremo anche a scavallare il fatto che se ti liberassi lanceresti di nuovo incantesimi come un forsennato, o sbaglio?>> continuò lei anche se la domanda si mostrava del tutto retorica visto l’ovvia risposta
<< Ti basti pensare che ora se, potenzialmente, volessi ucciderti già l’avrei fatto non trovi?>> continuò tentando di far calmare l’altro, le sarebbe dispiaciuto doverlo uccidere, poteva essere un alleato prezioso, lei lo sapeva bene, lo aveva visto
<< Ascoltami. Stiamo organizzando un attacco al ministero quindi te lo dirò molto gentilmente o sei con noi o sei contro di noi e se sei contro di noi ti consiglio di prendere la bionda e scappare molto lontano tedesco>> aveva sussurrato in un soffio, un suggerimento che, lei personalmente, avrebbe consigliato di accettare caldamente << Quindi, da che parte sei tedesco, a te la scelta>> avevo sussurrato poi liberandolo dal giogo mentale, a dimostrazione che non avrebbe voluto fargli del male, non ora almeno.

Sul volto di Odile apparve un sorriso sinistro, che non aveva proprio nulla di rassicurante, e così la bionda che aveva visto era semplicemente un passatempo? Odile si avvicinò rapida verso l’uomo, sfiorando appena il viso dell’altro con delicatezza per poi allontanarsi di nuovo
<< Chissà se lei sa di essere un passa tempo, potremmo vedere cosa ne pensa no? Magari le mandiamo GIV a darle la bella notizia, chissà che non si divertano insieme>> continuò sibillina, pronta a percepire ogni mossa del biondo, ogni cedimento, ogni crepitio negli occhi azzurri
<< E’ per questo che stiamo organizzando una riunione tra colleghi >> disse con enfasi << L’obiettivo? Ne serve uno? Credo ognuno possa avere il suo personale, a patto che non intralci quello degli altri>> continuò sorridendo << Questo è il luogo dell’incontro>> concluse lei tirando una piccola pergamena ai piedi dell’altro.
“ Londra- Black Prince”
<<saprai dov’è quando ti servirà saperlo>> concluse poi non dando neppure a quello il tempo di replicare, sparendo nell'oscurità con un ghigno sinistro.