Arti Oscure

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    Il primo a parlare fu Morel, il quale dimostrava di avere una buona conoscenza di base.
    Più che stare li a correggere o intervenire preferì vedere come la classe reagisse al confronto.
    E infatti le aspettative non furono deluse.
    A chi domandava veniva concessa una risposta, il modo di ragionare di molti era la dimostrazione pratica che molti insegnamenti, dati negli anni precedenti, erano stati appresi con maestria.
    -Il Sectumsempra è un incanto particolarmente complesso da eseguire.
    Tutto ciò che è stato detto è corretto, tuttavia vorrei farvi alcune precisazioni.
    Non tutti, in questa giornata, sarete in grado di eseguire questo tipo di incanto, potrete provarci, certo, ma molto dipenderà anche dalla vostra volontà nel voler riuscire.
    Parliamo di magia oscura, non basta solo muovere un polso e fare dei cerchietti per aria-

    Allo stesso tempo si augurava che, qualora qualcuno non ottenesse dei risultati, non si deprimesse al punto da piagnucolare per la classe.
    -Nel momento in cui viene pronunciato la vostra stessa bacchetta diviene come una spada invisibile che provoca ferite da taglio “molto gravi”. Così profonde che non smetteranno di sanguinare abbondantemente neanche con le erbe citate dalla vostra compagna-
    Contro la magia oscura ben poche erano le cose che si potevano fare.
    -I tagli seguiranno i movimenti della vostra bacchetta e badate bene, la causa principale della morte di chi viene colpito da un sectumsempra è il dissanguamento, poco il tempo in cui si può intervenire per evitare ciò, la maggior parte delle volte sono comunque tagli incurabili-
    Camminò tra i banchi pensieroso – quali potrebbero essere i motivi che vi spingerebbero a usare un incanto del genere? E soprattutto, sulla base di quanto detto, sapreste dirmi, a livello logico, su chi questo tipo di maledizione avrebbe poco senso di essere applicata?-
    Si riallacciò al discorso della Rosier fermandosi per un attimo a scrutarne i lineamenti.
    Era una ragazza vogliosa di imparare, e soprattutto sentiva di dover dimostrare qualcosa.
    Veniva da Hogwarts, tuttavia in lei Nik rivedeva più un competitivo corvonero che un sagace serpeverde, che il cappello facesse ancora delle abominevoli cazzate o semplicemente non aveva ancora catturato in pieno l'essenza vera di questa ragazza?
    Del resto se andava d'accordo con Plamenov qualcosa di affine dovevano pur avere.
    -Non esiste contro incantesimo per fermare il Sectumsempra, tuttavia il Vulnera Sanentur, come detto dalla vostra compagna, è uno degli incantesimi curativi più potenti ed è l'unico che può ridurre il sangue e gli ematomi, potete provare a chiedere al vostro insegnante di incantesimi delucidazioni in merito-
    Forte l'idea della pozione Rimpolpasangue, a questa affermazione si lasciò sfuggire un mezzo sorriso che fu abile a celare prestando una attenzione maggiore verso altri, non prima di aver detto un secco – no- alla domanda di Plamenov.
    Un altro risolino rischiò di spuntare all'intervento del tutto fuori luogo di uno dei più piccoli della classe, risolino che fu sostituito da uno sguardo fermo, un monito a voler dire “smettila di dire cazzate e prendi appunti”.
    -Verissimo, Miss Green, tuttavia non sarà questo uno degli argomenti della giornata, ma se lei è informata in merito può venire nel mio ufficio uno di questi giorni, e provvederemo a creare insieme una lezione in cui poter rendere partecipi anche i suoi compagni-
    Ogni magia era interessante, avere conoscenze anche sulle pratiche voodoo non sarebbe di certo stato disdicevole.
    -Immagino che Miss McFly abbia risposto alla sua domanda Udinov-


    -A volte- iniziò dopo aver ascoltato le due ragazze confrontarsi su un argomento particolarmente delicato –l'odio spinge a fare cose anche a chi, di fondo, ha un animo buono.
    Ci spinge a tirare fuori il peggio di noi, e farcene pentire subito dopo.
    Anche non conoscere gli effetti di questa potente magia potrebbe portare qualcuno a farne uso improprio.
    Dunque può capitare che qualcuno voglia fermarsi, i tempi sono tutto, la conoscenza di incanti curativi appropriati anche, se mancano questi due ingredienti allora si può bellissimamente fare a meno di avere ripensamenti.
    La morte è il rimedio migliore per avere pietà di chi viene colpito-

    Scoccò un'occhiataccia a Plamenov che era uno dei pochi a conoscere la potenza di un Doholoferio li dentro, e, da che ne sapeva Carradine, ne faceva anche uso, la cosa che l'aveva colpito era stata che sapeva esattamente quanto colpire senza portare alla morte, del resto l'orientale si era salvato quella volta che era stato colpito, giunto per il rotto della cuffia nel suo ufficio, certo, ma aveva avuto il tempo..
    -Parliamo del Doholoferio invece.
    E' persino peggiore del Sectumsempra, può essere inserito nella branca degli incantsimi che causano maggior danno possibile, perchè agisce direttamente sugli organo interni del bersaglio, comprimendoli in maniera molto dolorosa, senza apparentemente ledere l'esterno.
    Quello che fa è togliere il fiato, danneggiare gravemente gli organi tanto da portare al coma, nei casi limite.-

    No, non cercava di spaventarli, cercava solo di essere quanto più preciso possibile, affinchè capissero e traessero le loro conclusioni.
    -Provoca sempre una importante emorragia interna che coinvolge i polmoni, ed infatti il soggetto colpito, dopo un'iniziale sensazione di soffocamento, vomiterà sangue sia sul momento che, nei casi più gravi, anche in seguito. Se ripetuta può portare facilmente alla morte e in ogni caso ci vogliono tempi lunghi per riavere la corretta funzionalità tessutale e riprendersi completamente.-
    Troppo tempo per essere contato.
    -Si può castare in maniera non verbale, senza alcun malus, ma è perfettamente riconoscibile da chi è già venuto a contatto, qualcuno mi sa dire perchè?-

    Dieci giorni per postare, ricordo sempre che non sono laureata in arti oscure, quindi se dico qualche fesseria non prendetevela col professore, fate notare a me la cosa e provvederò a modificare xD
     
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    Si, sta bene, tornerà presto. Tagliò corto, rivolgendosi alla Green.
    Jerome le aveva chiesto di non dire nulla e così avrebbe fatto.
    Mentre preferì ignorare tutte le punzecchiate dai compagni. In giornate come quelle, Eris vedeva solo un gregge di pecore intimidite da uno stupido agnellino a cui piaceva infilare la testa nelle fauci del lupo seduto accanto a lei.
    Era la meno pericolosa in quella stanza e si agitavano tanto se arrivava a nominare dei metodi per risanare le ferite.
    Assurdo.

    Quindi un mago non ha margine di miglioramento.
    Eris era irrequieta, si agitava su quella panca di legno come se fosse foderata di spine.
    Lo dicevano le gambe che non trovavano una posizione comoda, il piede che batteva frenetico sul pavimento e l'occhiataccia in risposta al commento di Blake. Dipende tutto da quanto si voglia far male? Come ci si esercita con certe cose? La volontà è spesso governata dall'istinto e spero mi venga raramente voglia di affettare una persona.
    E poteva scommetterci, che sarebbe andata a cercare l'insegnante di incantesimi e che avrebbe imparato il Vulnera Sanentum!
    Tu sei Eris Rosier e nessuno può dirti cosa non puoi fare. Nessuno può dirti che i tuoi metodi sono inutili
    Perché, se Carradine avesse avuto ragione, lì fuori era un po' come il far west e ci si salvava solo sparando per primi.
    E quello che la Rosier temeva di più era proprio quello.
    Che a furia di sparare per prima, avrebbe sparato anche quando non sarebbe stato necessario.
    Istintivamente, le dita della bionda andarono a posarsi sul braccio di Plamenov, cercando un po' di coraggio.
    Nonostante odiasse essere contraddetta, Eris amava il modo di spiegare di Carradine.
    Rendeva tutto così scientifico e preciso da lasciarla affascinata, abbastanza da farle distendere un po' i nervi.
    Nel Sectumsempra è variabile, la profondità dei tagli? Insomma, se la nostra bacchetta può diventare una spada, perchè non un'accetta?... Quindi, mi chiedevo, è possibile modulare i tagli in modo da recidere intere parti del corpo?
    In effetti ci metteva poco, a rimettersi a proprio agio nonostante non avesse la minima risposta da fornire alle domande del professore.
    Poi se ammazzare qualcuno era all'ordine del giorno, doveva esserlo anche lo smaltimento dei cadaveri, no?
    And can I draw from your implacable winter
    Pleasures keener than iron or ice?


     
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    Quali sono i motivi. Esistono davvero motivi che possano essere ritenuti giusti come motivazione a questa risposta? Il desiderio di fare del male, il bisogno di difendersi, la necessità di ottenere qualcosa... Elenco, senza perdere il sorriso dalle labbra. Si potrebbe dire che, a parte per il primo ben più sadico degli altri, per difendersi od ottenere qualcosa ci sono strumenti meno invasivi, meno letali, ma bisogna vedere a cosa è disposto il mago per ottenere quello che vuole, chi è il suo avversario, o la sua vittima, che dir si voglia. Non dico quanto io sia d'accordo o meno con questa linea d'azione, sanno tutti chi è mio padre, quello che ha fatto, quali sono stati i suoi metodi, ma allo stesso modo sanno tutti anche quanto si stia impegnando ora per fare del bene, almeno in apparenza, quindi non posso espormi completamente ora.
    Per quanto riguarda su chi non è intelligente usarlo... è un incantesimo che uccide per dissanguamento, quindi non ha senso contro chi non ha sangue... Contro gli inferi, in particolare, ma anche contro i vampiri non completamente credo... Loro hanno bisogno di sangue, quindi senza dubbio li indebolirebbe drasticamente e rallenterebbe i loro movimenti e via dicendo... Ma non arriverebbe ad ucciderli come farebbe su altre creature o su un mago o un babbano, ecco.
    E forse è il caso che ora mi zittisca. La mia voce rimbomba nell'aula nel pieno del silenzio. Mi chiedo se ci sia qualcun altro interessato ad intervenire o meno, è senza dubbio un argomento interessante, ma in questa scuola ci sono sempre più troppi perbenisti che cercano di nascondersi dietro ai loro buoni propositi, ai loro pensieri positivi per non mettersi in gioco davvero o per non essere giudicati. Questo è quello che hanno accettato scegliendo di frequentare Durmstrang, non vedo perchè farsi ora tutte queste menate su etica o meno, su quel che è giusto e quel che è sbagliato. La magia oscura si chiama così per un motivo, solo uno sciocco la definirebbe effettivamente giusta, ma detto questo... cosa sperano di ottenere? La tradizione secolare di insegnamento di questa scuola non cambierà perchè loro sono troppo deboli o buoni di cuore per imparare simili incantesimi.
    Il secondo incanto è qualcosa su cui sono più impreparata. Ascolto affascinata la spiegazione cercando di ragionarci sopra, cercando di immaginare i suoi effetti non sapendo se potrò vederli ora dal vivo visto la reticenza dei più ad eseguire simili incantesimi... Quanti di noi potrebbero riuscirci? è un incantesimo fuori dalla portata dei più... Il desiderio di vederlo riuscire alla perfezione potrebbe bastare per farmelo eseguire correttamente? Magari con la vittima giusta...
    Mi guardo appena attorno, il mio sguardo si posa sulla pelle diafana di Dorian, su quei capelli così chiari da tradire fin troppo vistosamente le sue origini che invece il ragazzo al suo fianco continua scioccamente ad ignorare. Magari su di lui potrei riuscirci...
    Il Dolohoferio viene evocato come una specie di frusta di fuoco, se non sbaglio... Non è come la Regolohov tuttavia, non lascia segni esterni, quindi nel poco tempo dall'incantesimo alla comparsa dei sintomi ci si dovrebbe rendere conto che... bhè, insomma, se ti ha colpito una specie di frusta di fuoco, ma non hai nessun segno sul corpo c'è decisamente qualcosa che non va... Se conosci la maledizione a quel punto fai due più due e te ne rendi conto, no? Non sono le migliori parole da utilizzare per descrivere questa spiegazione, ma spiegano il concetto, ecco.
     
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    Mentre ero lì che ascoltavo i miei compagni parlare, alcuni tra loro ragazzini che probabilmente avevano iniziato ad andare a dormire dopo le dieci da non più di un paio d'anni, non potevo fare a meno di chiedermi quali terribili esperienze avessero segnato le loro vite, per ragionare con la sadica freddezza di serial killer e torturatori esperti.
    Magari, mi dissi, anche quello rientrava nel copione di Durmstrang... Dubitavo fortemente sull'impassibilità, o addirittura il provare piacere, di un'adolescente di fronte ad un poveraccio fatto a pezzi o in agonia. A meno che non si trattasse di un piccolo pazzo squilibrato, in quel caso il posto giusto per lui o per lei sarebbe stato un manicomio, non certo una scuola di magia.
    Avevo sempre sostenuto che conoscere le Arti Oscure e saperle padroneggiare fosse estremamente utile e importante, ma sapevo anche quanto la conoscenza e la potenza potessero essere deleteri, senza la capacità di controllo... E in quell'aula vedevo fin troppi occhi illuminati da una luce folle e crudele al pensiero di fare del male a qualcuno.
    Mi farebbe piacere annuii quando l'insegnante si rivolse direttamente a me, scambiando un'occhiata con Darlene un attimo dopo.
    Tutto sommato, per entrambe, non stava andando poi così male.
    Mi ritrovai a rialzare la mano quando Carradine pose un nuovo quesito in merito al Sectumsempra, domanda che ne fece immediatamente scaturire un'altra da parte mia.
    Forse, visto che questa maledizione agisce come una spada dall'esterno, potrebbe essere poco efficace su qualcuno che combatte indossando una sorta di protezione dei suoi punti più vitali, come una corazza o un'armatura. In quel caso, avrebbe più senso colpire con un incantesimo che agisca dall'interno, come il Doholoferio, appunto... O forse i tagli del Sectumsempra appaiono indipendentemente da ciò che può proteggere il nostro corpo in determinati punti?
    Il quesito del professore sul secondo tipo di incanto mi fece riflettere più a lungo, ma alla fine decisi di non aggiungere altro, d'accordo con la strega che aveva preso la parola immediatamente prima di me.
    Professore, usare questi due incantesimi su un Licantropo... Potrebbe in qualche modo rallentarlo o fermare un suo attacco?
     
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    Non riesco a comprendere. Di norma alle lezioni sono uno studente modello, tanto che Cormack si era sempre complimentato con me per il mio carattere amabile e incline allo studio. Mi contraddistingue una precisa applicazione, che questa volta mi ha tratto in inganno. Maledizione: mi sono intrattenuto più del dovuto nel labirinto-biblioteca e, preso dal panico, non ero più in grado di venirne a capo. Sono entrato nel panico, per i cinque minuti di ritardo, mentre gli scaffali hanno completamente bloccato la strada. Più cercavo uno spiraglio, una via d'uscita, ecco che dei libri ostacolavano severamente i miei passi.
    Non so come sia uscito, perdendo - tra l'altro - qualche foglio d'appunti qua e là.
    Temo che sarà il preside a ritrovarli, venendo a conoscenza di questa triste debolezza. Sto perdendendo una lezione importante, fondamentale nel curriculum degli studi: Arti oscure. Tra l'altro, mi interessa conoscerne l'essenza. Dovrò subire il disappunto e la delusione di Carradine.
    Entro nell'aula dopo aver bussato con vigore la porta.
    Professore, mi scusi. Hjörleifur Sigþórsson, quinto anno. mi metto sull'attenti, osservando il docente negli occhi, assumendomi la piena responsabilità delle mie parole Sono rimasto intrappolato nel... labirinto. Proprio mentre stavo approfondendo alcune tematiche sulle Arti oscure, signore.
    Rimango lì, sull'ingresso, guardando serio il docente, attendendo la sua reazione.
     
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  6. färräh
     
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    Tutti lì dentro presero parola, in pochi non lo fecero. Io, ovviamente, facevo parte dei pochi. Ero rimasta ferma sul mio posto, con la matita che di tanto in tanto scriveva qualcosa sul foglio di pergamena, la cui maggior parte delle cose era tutto a me estraneo. Cercai in ogni caso di non attirare troppo l'attenzione su di me, in particolare della del professore, che fortunatamente era intento a rispondere a tutti gli interventi che c'erano stati, tirando così un sospiro di sollievo sicura che i suoi occhi non avrebbero incrociato i miei, evitando di mettermi nella posizione di fare una figuraccia davanti a tutti quanti perché non sapevo di cosa stessero parlando. Capivo però che si stava parlando di incantesimi che sicuramente erano fuori dalla mia portata e anche molto pericolosi. Conoscevo il Sectumsempra, ne avevo letto qualcosa da qualche parte, ma scoprire che c'era un incantesimo ancora più pericoloso di questo mi fece rabbrividire. A volte mi domandavano cosa avesse spinto la gente a creare incantesimi di questo tipo, proprio come le tre maledizioni. Se il Sectumsempra di creava delle lacerazioni sul corpo tanto da dissanguarti, il Doholoferio era peggio: attaccava direttamente gli organi interni, ma non si fermava solamente a questo. Più il professore parlava degli effetti di questo incantesimo, più la punta della mia matita davano forma a quelle parole, sottolineando gli effetti più pericolosi. La spiegazione del professore venne conclusa con una domanda, al quanto complicata su cui bisognava ragionarci sopra. E in quel momento io ci provai davvero. Per quanto all'apparenza sembravo una di quelli che non era per niente interessato alla lezione ma era qui solo per garantirsi la presenza, la mia mente era concentrata. Un... vampiro forse? Azzardai a dare una risposta, senza dare troppo peso agli sguardi che si voltarono nella mia direzione. La domanda del professore era chiara. Insomma, loro sono immortali, non credo che questo tipo di incantesimo abbia molto effetto su di loro. Mi strinsi nelle spalle, mentre la matita prese a picchiettare da una estremità all'altra contro il banco. Segno che parlare mi stava rendendo al quanto agitata, forse per la paura di sembrare ignorante di fronte a tutti quanti.
     
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    "Vomitare cosa?" quella parola la conoscevo bene eccome, la Signora che ci faceva da baby sitter la ripeteva sempre quando smettevamo di mangiare io e Meike distratti da altro. Sempre, oddio dovete vomitare? Vomito in arrivo? Ma perchè fare domande del genere?
    Mia sorella mi aveva spiegato che forse era rimasta traumatizzata, ed un paio di volte la cretina aveva persino fatto finta davvero di vomitare scatenando un attacco di panico nella vecchia signora.
    Do una leggera gomitata ad Ade per richiamarne l'attenzione, lei mi risponde posando una mano davanti le sue minute labbra.
    "Sangue? Sangue tipo sangue?" mi rendo conto in quel momento di essere andato a scuola completamente impreparato o probabilmente con un carico di qualcos'altro che era diverso dagli altri.
    Gli altri ragazzi apprendevano le notizie non solo in maniera veloce, ma in maniera totalmente impassibile.
    Ascoltando di vomiti di sangue, ferite ed organi spappolati senza far accenno a quanto assurdo fosse.
    Per non sembrare strambo io sto zitto ma dentro di me c'è qualcosa che viene a galla solo quando il professore fa accenno agli organi, non capisco il verbo che usa ma ho ascoltato abbastanza, e la mano scatta in alto.
    "Professore! Posso fare una domanda?" quando ne ho l'attenzione mi accorgo che persino Ade sembra stupita degl fatto che io voglia far parte della lezione, tutti penseranno che io debba fare una domanda intelligente, e per me lo è, e non mi spiego come bambini dagli 11 anni ai diciassette presenti in classe non ci abbiano mai pensato.
    "P...perchè si dovrebbero usare queste cose per fare del male agli altri? Davvero qualcuno le ha mai usate?"



     
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  8. Darlene Baker
     
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    Eppure, contro ogni ragionevolezza, io avevo usato un incanto ben peggiore di quello su cui si stava disquisendo. La rabbia mista ad un dolore atroce aveva armato la mia bacchetta del più grave fra i tormenti che la magia consentisse. Una macchia indelebile sulla divisa candida e ancora più inamovibile sulla mia anima. Sarebbe bastato quello a rispondere ad una domanda che la mia coscienza reclamava a gran voce,sepolta nell'incongruenza di una tranquillità che non mi permetteva di avere sensi di colpa. Soltanto la mia inesperienza aveva evitato un atto estremo, dalle conseguenze inimmaginabili e non mi aveva permesso di diventare simile alla persona contro cui avevo mirato. Il fatto è che io volevo uccidere. Nella furia cieca di quegli attimi, non mi sarei accontentata di niente di meno,per provare a far tornare i conti e ricevere in cambio l'equivalente di ciò che mi era stato tolto. Una vita per riscattarne due.Un piano folle, ma non per questo meno spaventoso. Il mio equilibrio ne era uscito incrinato e quella crepa non riusciva a saldarsi. Una linea distorta e bruciante che pulsava ogni notte.
    La ragazza con un sorriso dolce,così stridente con le parole che stava pronunciando, fece una strana eco ai miei pensieri. La naturale evoluzione di un processo innescato dall'incontro con la propria parte oscura, devastante nella sua semplicità, aberrante, ma esplicativo per una consapevolezza totale del proprio io.
    Sempre per restare nel campo delle supposizioni e presumendo che il tuo avversario abbia quanto meno il tempo di riprendersi, pensi che ti sarebbe possibile continuare ad infierire senza rischiare che so... ritorsioni, magari future? La leggerezza con cui aveva risposto lasciava intendere che si trattasse di una pura dissertazione filosofica o, nel caso peggiore, che non avesse alcuna remora.
    E se si trattava di quest'ultima ipotesi, era questo a cui ero destinata? Una completa aridità di intenti, la rappresentazione che ogni luce in me si sarebbe spenta.
    Samira sembrava così sicura, così controllata e senza ombre, uno stimolo implicito ad accantonare le mie, anche solo per non sentirmi da meno.
    Nel momento in cui lo schiocco di una frusta risuona alle nostre orecchie di sicuro non c'è il tempo di scagliare un Protego Horribilis, e quindi come dire...saremmo fottuti. L'unica speranza è quella di intuire prima un possibile attacco e predisporre questa difesa ad ampio spettro o esiste altro che si può fare, professore?
    Interagito con Vanellope e con Nik
     
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