Pyro

privata

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  1. Zara-
     
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    Seppur breve, era esistito un periodo nella vita di Zara nel quale aveva guardato a quel fratello ormai rinnegato, come ad un punto di riferimento. Divisi da troppi anni, nati in due periodi completamente diversi per il branco e per la vita stessa, non avevano mai avuto occasione di maturare quel rapporto che molti avrebbero creduto giusto per due fratelli... eppure Esme aveva posato gli occhioni incredibilmente chiari su di lui senza dover combattere un costante senso di nausea, chiedendosi piuttosto quanto tempo potesse servirle per diventare altrettanto forte. Era stato prima di comprendere le più nascoste dinamiche del branco, prima che le catene arrivassero a farla sentire prigioniera delle proprie origini e, per quanto le era possibile, cercava di tenere lontani da sé quei ricordi. Non ne andava fiera, per quanto allora le sue idee fossero mosse solamente dalla più innocente delle ignoranze. Per qualche giorno, forse una settimana od un intero mese, poi trasformato in anno, aveva ceduto alla tentazione di essere fiera di Saul, mentre lui sedeva ancora sulla sommità di quella piramide gerarchica che costituiva la base del branco. L'uomo che le sedeva davanti aveva catene ai polsi e ai piedi per via dei suoi stessi errori e, per quanto si impegnasse per mantenere la dignità che gli era stata riservata per diritto di nascita, andava secondo dopo secondo a perdere quell'aurea di indistruttibile forza che invece Zara tendeva ad associare alla sua figura. Eludeva le sue domande, pur di non cedere di un solo centimetro in quella battaglia ormai persa.
    Non è quello che ti ho chiesto.
    Le sopracciglia della giovane si avvicinarono tra loro, rivelando senza alcuna esitazione una frustrazione che occhi esterni non sarebbero riusciti a comprendere ma che, per suo fratello, avrebbe pur dovuto significare qualcosa. L'aveva vista crescere, prima di scoprirla estremamente diversa dal resto dei suoi fratelli... e rimasugli di quel rapporto rimanevano attaccati ad entrambi, che fossero disposti o meno ad ammetterlo. Avrebbero potuto dichiararsi guerra a quello stesso tavolo, per una parola detta male, eppure non sarebbero mai stati incapaci di non comprendere l'altro, nelle sue più intime sfaccettature. Forse per questo Zara decise di non controbattere all'offerta del fratello, quasi le sembrasse superfluo chiarire che mai avrebbe chiesto l'aiuto di Chibs, o di un altro componente del branco. Alle volte, era semplicemente troppo stanca per combattere contro il mondo intero.
    Va bene.
    Chinando il capo tornò ad osservare le proprie mani, mentre lo sguardo di Saul puntava invece contro la parete sulla loro destra, lasciando spazio ad un silenzio denso e pregno di parole soffocate solo con un enorme sforzo di volontà. Entrambi coscienti delle orecchie pronte ad ascoltare ogni loro parola, non propensi al dialogo per natura, sembravano ormai arrivati alla fine di quel difficile incontro. Di certo nessuno dei due avrebbe sprecato una sola parola, solo per riempire i tempi morti di una visita ai limiti dell'assurdo... e secondo dopo secondo, Zara sentì crescere dentro di lei l'impellente bisogno di uscire da quella stanza, così da poter tornare a respirare aria che non avesse in ogni molecola l'ingombrante profumo del branco e di suo fratello. Con l'unghia dell'indice grattò distrattamente la superficie del tavolo in metallo, producendo per qualche attimo il medesimo rumore di unghie contro una lavagna.
    I gemelli mi hanno chiesto di salutarti da parte loro.
    Cameron e Josué le avevano in realtà chiesto di poter andare con lei, cercando di farla cedere in ogni modo, pur di ottenere un incontro con quell'uomo su cui mai avevano avuto modo di riflettere oggettivamente. Zara aveva fatto di tutto per tenerli lontani dagli errori di Saul e loro due, nella più stupida innocenza, avevano finito con il renderlo una specie di eroe, nelle loro menti ancora giovani.
    Maria ha pianto, ma immagino che anche lei condivida il pensiero.
    Le spalle esili si avvicinarono appena nel tentativo di non dare troppa importanza ai dettagli di quei saluti di cui lei non era altro che il messaggero. Solo quando tornò a sollevare il volto, in cerca dello sguardo di suo fratello, la domanda che le ronzava nella testa dall'inizio di quella giornata prese forma con prepotenza tra le labbra carnose, sfuggendo al suo controllo.
    ...c'è qualche possibilità che tu riesca a vincere il processo?
     
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8 replies since 11/1/2017, 20:57   496 views
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