Pyro

privata

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  1. Zara-
     
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    Non aveva pensato nemmeno per un solo secondo, Zara, di poter assistere al dolore di suo fratello. Saul era troppo fiero per mostrare debolezze, persino davanti a chi condivideva il suo stesso sangue... eppure, la parte più umiliata e ferita di lei, aveva forse inconsciamente desiderato un confronto più diretto, che potesse sfociare in una serie di accuse in grado di liberarle la gola da tutta quella bile che da anni la infettava.
    Se solo un solo movimento delle labbra le avesse mostrato sofferenza, allora quella giovane lupa avrebbe colto l'occasione per scattare in un feroce attacco, mostrando le zanne con fare minaccioso, senza più curarsi di quel labile confine tra la belva e l'umana. Gli avrebbe sputato contro che lui non aveva alcun diritto di soffrire, dopo un'assenza troppo lunga. Dov'era, il grande e fiero Saul, mentre la sua famiglia implodeva, lasciando nello spazio nient'altro che un enorme buco nero? Non aveva bisogno di condoglianze, ma degli auguri di pronta guarigione sarebbero di certo stati adatti alla situazione venutasi a creare. Suo fratello non aveva visto le mille sigarette abbandonate tra le dita di una donna ormai inerme, pronte a cadere sul tappeto, dando così vita ad un incendio in grado di consumare le uniche cose buone rimaste in quel mondo. Non era stato lui a vivere con un costante nodo alla gola, staccando da ogni massacrante turno di lavoro solo per correre a casa, pregando qualsiasi divinità fosse in ascolto per far sì che tutto fosse proprio come l'aveva lasciato. Una volta, nell'aprire la porta, gli occhi di Zara avevano incontrato la viscida figura di Paul, il padre dei gemelli, mentre porgeva a Josué una sigaretta, con un sorriso etilico a stirargli la bocca... e per quanto ogni muscolo le avesse allora urlato di reagire, di colpire quel volto sfatto da una vita priva di scopi, non aveva avuto altra scelta che quella di afferrare il fretta il bambino, portandolo nella piccola stanza che allora divideva con i tre Servantes più giovani. Per troppe volte non aveva reagito, cercando di tamponare i danni causati da una madre mai tale. La morte di Ingrid era la fine di quell'inferno e della paura di poter ritornare a quei giorni pieni di pericolose incognite, ma Saul non poteva nemmeno immaginarlo e lei non era certo arrivata fino a lui, solo per poter piangere sulla sua spalla. Avrebbe assaporato il sollievo senza condividerlo con nessuno, fermandosi di tanto in tanto, nel bel mezzo della giornata, per ricordare a se stessa che Ingrid non sarebbe mai tornata ad infangare la sua esistenza, o quella dei bambini.
    Potrebbero esserci dei problemi.
    Con la schiena appena curva in avanti e le mani premute contro la fredda superficie del tavolo, lasciò che i secondi passassero, mentre la lingua carezzava distrattamente ogni dente, oltre le labbra ben chiuse, in un piccolo esercizio per lasciare al corpo il tempo necessario a non crollare, vittima di istinti troppo primordiali per poter essere compresi. Prese qualche respiro profondo, senza sottrarsi a quegli occhi d'ambra, prima di tornare ad aprir bocca.
    Ma non saranno mai gravi quanto quelli che ha causato quando era in vita.
    Il mento si sollevò appena, in una silenziosa provocazione. Avrebbe attaccato con i denti e con le unghie quella figura demoniaca che sua madre era stata, se qualcuno avesse avuto l'ardire di proteggerla dal giudizio dell'unica persona in grado di giudicarla. Saul aveva perso ogni diritto di insegnarle come la vita andava, così come lo aveva perso ogni altro membro del branco, non appena le catene avevano smesso di stringerle intorno ai polsi e alle caviglie.
    Zara la rinnegata, la figlia senza più una famiglia, la principessa sfuggita dal suo regno.
    Se ci saranno contrattempi, me ne occuperò io. Non... intrometterti.
    Dubitava, in ogni caso, che potesse far molto, chiuso dietro a delle sbarre resistenti persino alla furia della sua forma animale. Sembrò bastare quel pensiero, a farle ritrovare un briciolo di umanità, un pizzico di preoccupazione per l'uomo nascosto dietro agli articoli di giornale. Il sangue del suo sangue, con la pelle pregna del primordiale odore della stessa natura che l'aveva vista crescere.
    E tu, Saul... tu come te la cavi?
     
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8 replies since 11/1/2017, 20:57   496 views
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