Pyro

privata

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  1. Zara-
     
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    Erano passati molti anni, da quando Zara aveva avuto per l'ultima volta occasione di vedere suo fratello. Era allora a capo del loro branco, ancora giovane eppure già tanto inflessibile in ogni sua decisione, da sembrare tanto più un estraneo che un uomo con nelle vene il suo stesso sangue. Era mosso dal proprio istinto, eppure la ragazza che era stata, aveva visto in lui una mancanza di sentimenti a dir poco spaventosa. Forse, mai come in quel periodo, era stato per lei semplicemente impossibile comprendere ed accettare la natura di suo fratello, come quella dell'intero branco. Aveva avuto la sensazione di essere nata nel luogo sbagliato, di essere diversa da tutti loro.
    Da allora, le loro strade avevano finito con il dividersi, portandoli tanto lontani da renderli a tutti gli effetti due perfetti sconosciuti.
    Mentre una mano sistemava discretamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro, i grandi occhi si sollevarono, arrivando a soffermarsi sui dettagli di quel volto dall'aria familiare, eppure sconosciuto. Solo una cosa, sembrava non essere mutata. Era faticoso respirare, per lei, quando l'odore del branco le invadeva con così tanta prepotenza le narici.
    Odore della sua terra d'origine e di ogni lupo conosciuto, ma soprattutto, di ognuna di quelle cose che avevano finito con il farle credere che la fuga, fosse la sua unica possibilità.
    Sei invecchiato.
    Possedevano una voce incredibilmente simile, in grado di sorprendere se si teneva conto dell'enorme differenza fisica dei due. Mentre Saul aveva ricevuto dalla natura un corpo monumentale, Zara aveva rinunciato ormai da anni alla speranza di poter crescere. Era rimasta minuta, con un volto dai lineamenti morbidi e con occhi troppo grandi, per poter essere presi sul serio. Quando finalmente iniziarono a parlare, quelle due voci si alternarono nel riempire la piccola stanza, creando uno strano gioco di suoni, come in un eco con una propria creatività, affatto ripetitiva. Per un attimo, pensò che fosse semplicemente impossibile che qualcuno non notasse quel dettaglio, mandando così a monte la propria copertura... ed attese, con le orecchie pronte a captare una sola parola d'allarme, ma nulla sembrò mutare, al di fuori di quel piccolo mondo di catene e sbarre.
    Si limitò allora ad agitare il capo, scacciando via quella preoccupazione che, in qualche modo, era in grado da sola di far scattare nella sua mente, mille e più campanelli d'allarme. Una parte di lei temeva quell'interesse per i bambini che la aspettavano a casa, o forse era semplicemente offesa dall'idea che Saul potesse dubitare della sua capacità di tenere al sicuro quelle tre piccole vite.
    I bambini stanno bene. Si tratta di Ingrid.
    Anche se non ci fossero state diverse paia di orecchie ad origliare la loro discussione, Zara non sarebbe stata in grado di chiamare quella donna, madre. Era stata di certo molte cose, ma mai una figura genitoriale. Drogata, puttana, egoista... e sarebbe stata in grado di andare avanti per giorni, se solo ne avesse avuto il tempo e la voglia. Ma per suo fratello, lo sapeva, le cose erano ben diverse. Lui aveva davvero amato quella donna ormai persa, riservandole un rispetto simile a quello che i credenti, riservavano al proprio dio.
    È morta. L'hanno trovata senza vita a casa, dicono... per colpa della droga.
    Sembrò farsi ancora più piccola, stretta nelle spalle ed in un'indifferenza a tratti troppo profonda, per poter essere semplicemente compresa. Quella donna aveva rovinato la sua vita... ed era un bene, che fosse semplicemente scomparsa, prima di riuscire a rovinare anche quella dei Servantes più piccoli dell'intera famiglia. Maria, Josue e Cameron, meritavano una vita migliore di quella che era stata offerta a Zara, alla loro stessa età.
    Era mio compito, dirtelo.
     
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8 replies since 11/1/2017, 20:57   496 views
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