Unexpected

13 febbraio 2016

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  1. Olympia~
     
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    13 febbraio.
    Raggiungere le dimensioni di una balena renderebbe nervosa qualsiasi donna. Se poi la donna in questione è Olympia Mitchell le cose si fanno ancora più complicate.
    Qualcuno proverebbe invidia per quel poveraccio del suo compagno, Shane Michaelson, costretto da qualche mese a dormire sul divano, per lasciarle tutto lo spazio nel letto matrimoniale, o costretto a sopportare i suoi sbalzi d'umore e le crisi di rabbia più frequenti? Ecco, nessuno.
    Ma il culmine lo ha toccato arrivando quasi al termine della gravidanza. Merlino solo sa quando possa far paura una donna incinta di due gemelli e vicina al termine, soprattutto se quella donna è una mangiamorte e non è mossa da alcun risentimento per ciò che fa.
    Non c'è da biasimare i novellini che la evitano come la peste, tra i corridoi del ministero, o quelli che si comportano come se fossero i suoi schiavetti senza che lei glielo abbia chiesto. C'è effettivamente da dire che la stacanovista ha deciso di andare a lavoro fino alla fine, anche se significa soffrire per il dolore alle gambe, lamentarsi del troppo caldo o del troppo freddo, rendere impossibile la vita a chiunque, soprattutto a Shane.
    Il problema del lavorare nello stesso posto consiste proprio in questo: lui non può sfuggirle, in nessun modo. E anche se si trova dall'altra parte del ministero, a chilometri di distanza da lei, Olympia è in grado di trovarlo comunque. Il che deve aver trasformato la vita del giovane Michaelson in una sorta di film horror.
    Non parliamo delle voglie! Quella è la parte peggiore di tutta questa storia – forse -, perché se la mangiamorte non ottiene ciò che vuole, è in grado di farglielo pesare fino alla fine dei giorni.
    Ad ogni modo, quel giorno sembra essere sparito per bene, forse ha finalmente scovato un posto dove lei non può trovarlo. Peccato che questa volta Olympia abbia davvero urgenza di trovarlo, perché, per quanto ne sa, forse è arrivato il momento. Visto che ha praticamente dimenticato il dolore provato con i due precedenti parti, non è sicura che quelle siano contrazioni, ma sembrano proprio esserlo. La cosa peggiore è che sono abbastanza regolari. Non troppo ravvicinate, ma regolari. E fanno un male cane. Oh sì, fanno così male che avrebbe voglia di acchiappare il primo idiota di passaggio e strangolarlo con le proprie mani.
    E giura su tutto ciò che ha di più chiaro, che se Shane non salta subito fuori, lo crucia non appena lo trova. Oh sì, lo crucia fino a farlo piangere – questo lo pensa nel momento in cui una delle contrazioni raggiunge il culmine del dolore costringendola a fermarsi e piegarsi in avanti boccheggiando -.
    Non è esattamente sicura che ci sia il tempo di giocare a nascondino, con lei che arranca per i
    corridoi del ministero imprecando e lui nascosto chissà dove.
    Porcaputtanaecconeun'altra, continua a sibilarlo tra i denti stretti. Quando di nuovo si ferma nel bel mezzo del corridoio, appoggiandosi al muro, le sue orecchie sentono chiaramente il rumore di acqua che cade sul pavimento.
    Solleva il lembo del lungo vestito, ed eccola lì tra i suoi piedi, la pozza di liquido amniotico che la fa imprecare come il più raffinato degli scaricatori di porto.
    Ma Shane dove cazzo è?
     
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    Dunque. Domani è San Valentino. Io ancora non ho preso niente, come al solito, tanto per fare la brava fidanzata e arrivare domani a mani vuote, quando lui invece avrà sicuramente inventato qualcosa. Sono orribile lo so. Ma davvero, non so cosa prendergli. C'è qualcosa di incredibilmente poco romantico in un'enciclopedia alchemica o in una tavoletta traduttrice simile agli aggeggi babbani. E poi già c'è stato Natale quindi.. le idee migliori sono già state usate. Sto quindi meditando su queste questioni di massima importanza nella vita, mentre me ne torno in ufficio dal magazzino cartoleria con un pacco di piume nuove, perchè Missy me le ha rubate tutte quante, sì, ancora, compresa quella viola leopardata che mi piaceva un sacco, e mi sto facendo i fatti miei e tutto quanto quando.. sì, c'è sempre un "quando" quando la frase inizia così vero? Ecco, c'è anche stavolta. Voltato l'angolo ecco che si presenta una scena ai limiti della realtà. C'è la Mitchell, con quella sua pancia gigantesca, che si fissa i piedi, con una faccia che promette poco bene. La osservo, prima lei, poi la pancia e poi la pozza. Merda. Sta per nascere alien..
    E sapete, sarebbe davvero ma davvero il caso di andarsene, fare dietrofront e via dicendo e aspettare che passi qualcun'altro a soccorrerla. Perchè non è proprio un amore di donna. In questo periodo poi.. mi è anche arrivato qualcosa addosso, credo un caffè, qualche settimana fa e sono anche sicura che non se ne sia minimamente accorta mentre ringhiava contro qualcuno e apriva una finestra lasciando che la neve invadesse un paio di scrivanie.
    Mi guardai attorno, quindi, aspettando qualcuno per additarla e lasciar fare.
    Ma non c'è nessuno al momento. E poco meno di un anno fa ero stata a pochi metri dalla porta per uscire a lavoro e ritrovarmi anche io in una situazione simile quindi.. no, non posso lasciarla lì. Non che non se la caverebbe da sola ma.. ecco mi sentirei tremendamente in colpa.
    Diedi un calcetto ad una delle grate sul muro, dove passava di solito l'aria calda ma da cui uscivano anche gli elfi.
    Ehi, venite fuori, qua c'è da pulire..e mettere dei cartelli, chiamare Steven Spielberg o.... insomma.. fate voi, senza farvi vedere, o vi uccide..
    d'altro canto nessuno vuole scivolare sul liquido amniotico altrui. Poveri elfi, mi dispiace quasi per loro...
    Cosa essere Spielberg?
    mi avvicinai poi alla Mitchell, cercando di non essere squarciata da un'occhiata assassina.
    Aspetta.. magari andiamo in un posto meno.. pubblico, che ne dici?
    feci un cenno del capo verso una porta lì vicino, sperando che non ci fosse qualche raro manufatto, stile sedie precolombiane, rococò e altre parole altisonanti, da macchiare.
    A lei scegliere se sedersi o rimanere in piedi, d'altro canto erano momenti estremamente.. dolorosi. Intanto gli elfi la seguivano a debita distanza asciugando le pozzettine che lasciava in giro..
    Mando un patronus all'ospedale, va bene?
    Che ne so, magari voleva una nutrice... no... levatrice.. insomma.. una di quelle donne lì che ti ordinano di andare a prendere asciugamani puliti e acqua calda.
    Devo mandare a chiamare anche a qualcun'altro..?
    Tipo.. il padre. Che non sapevo chi fosse. Magari a Kostia ecco, erano amici, potevo dirlo a lui, sbolognargliela e tanti saluti. Nessuna permanenza con lei partoriente. Che per quel che ne sapevo poteva benissimo odiarmi quindi, non guardatemi come se fossi una persona orribile, probabilmente neppure lei mi vuole qua!
    E ora cosa devo fare? Cosa vuole una mangiamorte quando partorisce? Cruciare tutti? Un po' di cori sulle odi ai purosangue? Del cognac..?
     
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1 replies since 2/3/2016, 15:12   55 views
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