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Oh.mio.dio!
Giuro, io che fosse così tanto freddo quassù mica me lo ricordavo! Certo avevo letto qualcosa circa parecchi gradi sotto lo zero ma.. andiamo quanto può essere freddo più del.. freddo? Essere a -4 o a -15 non dovrebbe esserci grande differenza giusto? E' già freddo, come può esserlo di più?
Può. Urca eccome se può!
Ioan mi detesta dal profondo per averlo portato qua, lo sento dal battere dei suoi denti: sicuramente è un codice Morse che sta a significare "brutta bastarda appena i mari si sghiacciano me ne vado da qui e non torno mai più!". Arranchiamo nella neve, ondeggiando tremendamente sotto il vento spietato, e potrei giurarlo, ricolmo di scheggie di vetro, fino ad arrivare, finalmente, dentro il Ministero, precipitandoci dritti dritti verso l'enorme caminetto per far scongelare le ciglia.
Ok, venire a piedi è stata una pessima idea. Domani ricompriamo otto chili e mezzo di metropolvere e ci spostiamo qua direttamente con tutta la casa, davvero..
Stupido freddo! Stupido ghiaccio! Ecco perchè mia madre mi teneva chiusa in casa da piccola. Adesso tutti quei giorni di noia totale e reclusione hanno finalmente un senso!
Sbuffando e strofinandomi il naso per impedirgli di cadere per sempre, mi incamminai verso l'ufficio, lasciando il pellicciotto appeso all'attaccapanni. No, via. Non si poteva fare. Credo mi si fosse ghiacciata già l'anima. Altro che dissennatori: prigionieri lasciati trenta minuti nella tormenta finlandese e via, torneranno strisciando, pronti a farsi suore missionarie. Sì, suore, perchè probabilmente le appendici con questo freddo rimangono fuori...
Ci voleva assolutamente un qualcosina di caldo. Mi avviai quindi nella stanzetta con il bollitore, per spararmi dritta in vena qualcosa di bollente. Ma c'era già qualcuno dentro. E non qualcuno qualsiasi. Quella strana. Quella inquietante. Quella che ti guardava sempre in modo inquietante. E io sono abituata a Kostia. Quindi pensate QUANTO è inquietante.
Sono quasi tentata di fare dietrofront e arrivederci a mai più, ha sempre funzionato negli ultimi mesi, dopotutto. Ma oggi fa davvero freddo. Quindi entro comunque, abbozzando un sorriso e mi affianco a lei, aspettando che abbia finito di usare il bollitore.
Uuuh, che giornataccia oggi vero? Giuro un freddo così non credevo che fosse possibile!
Sì bene, ho parlato del tempo. Che originalità. Lei sì che sembra proprio il tipo di persona che ADORA parlare del tempo.
...scusa, temo di aver passato troppo tempo in Inghilterra. Thè, discorsi sul tempo..pff che barba! colpevole di estrema inglesizzazione. Ho anche detto "che barba".. però sempre meglio.
fanfucchiai alla fine, tra me e me, grattandomi la testa.
Altro silenzio. Bene... disagio.
Io sono October comunque. Non credo che abbiamo ancora avuto modo di presentarci ufficialmente, no? Coco giusto? E' da molto che lavori qui? Ti piace la fredda unione delle terre vichinghe?
MIODDIOPARLAAAAAEDDAAAII!
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Sei uscita presto questa mattina dal tuo appartamento dove, aggrovigliati nelle lenzuola, c'erano i tuoi amanti.
Li hai lasciati senza preoccuparti del fatto che quella sia la tua casa, sai perfettamente che qualsiasi cosa facciano, a parte andarsene, incontreranno la morte sul loro cammino.
Hai dimenticato di avvisarli, che non c'è nulla per loro, ma non ti preoccupi di recapitare il messaggio.
Sai già che al tuo rientro saranno cadaveri in putrefazione.
Non ti sei fermata neanche per prendere un caffè, e ora ne senti il bisogno.
Anche qualcosa di più forte potrebbe fare al caso tuo.
Ritieni che le temperature fuori stiano nella norma.
Il freddo ti piace, così come ti è piaciuta la neve soffice sul tuo seno meno di ventiquattro ore prima.
La porta si apre e non ti degni di guardare chi sia.
Non ti interessa e sei sicura che appena si accorgeranno di te cambieranno stanza.
Invece il battente si chiude e qualcuno avanza.
Dalla voce riconosci la nuova sottoposta, quella inglese con origini nordiche, l'amica di Kostia.
E' una tipa divertente, che vorrebbe esserlo almeno, e in qualche modo allieta le tue giornate, con i suoi capelli rossi, le sue labbra carnose e le lentiggini sparse per tutto il viso.
A volte ti sei fermata a immaginare dove altro fossero spruzzate le stesse e non da meno hai desiderato accertartene, ma non per questo lo hai fatto.
Ancora la tua curiosità riesci a controllarla.
-Sai come mi chiamo, dunque cosa ti fa credere che io non sappia il tuo di nome?-
Tranquilla ti volti verso di lei e le porgi la tua tazza fumante, accenni pure a un sorriso mentre prendi l'altra e la riempi di acqua bollente.
-Abbastanza da essere più anziana di te- le dici sfiorandole una ciocca di capelli ribelle.
La porti dietro al suo orecchio e ti sposti per prendere posto in una sedia poco distante.
-Come mai sei tornata in queste fredde terre se ormai non sei più abituata neanche a sopportarne le temperature di base?-
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Oh finalmente sta parlando! E la cosa incredibile è che.. mi ero sempre immaginata che fosse molto più.. beh sapete no.. inquietante! Con quella pelle bianchissima e i capelli scuri, e l'espressione dura.. mi sorprendeva che la sua lingua non fosse particolarmente biforcuta o affilata. Non che fosse il massimo della dolcezza eh, ma sapete, partivo con aspettative davvero tremende..
Sarebbe un tantinello presuntuoso pensare che qualcuno conosca il tuo nome senza che ci siano state presentazioni, no?
Almeno a mio avviso lo era. La gente aveva di sicuro altro da fare che mettersi ad apprendere come mi chiamavo o chi ero.
Afferrai la tazza per il manico, per posarla però subito dopo, sul tavolo: era bollente. Ci infilai una bustina di thè e tre di zucchero e aspettai che tutto si mescolasse, mi resi conto che mi stava toccando i capelli solo quando sentii le sue dita sulla punta dell'orecchio.
...Ok, diciamo che può starci, ci sono abituata, ho i capelli rossi, qualcuno ha dei problemi a contenersi e "deve toccarli" così come uno deve far pipì o mangiare. Niente di strano.. no.. Le sorrido mettendomi anche io a sedere.
Perchè non ricordavo che fosse così freddo. E' da tantissimo che non trascorro un vero inverno qui, adesso capisco perchè..
Mi rendo conto però che la mia risposta non è esattamente una risposta vera, quindi, dopo un sorso veloce e ustionante al mio thè, proseguo.
Ogni tanto fa bene spostarsi. E ogni tanto fa bene tornare a casa. E poi.. mi incuriosiva questo nuovo Ministero del Nord.
Cosa vera solo a metà, mi incuriosiva certo, ma era sopratutto quello inglese che non mi sembrava più così accogliente.
Tu eri qua prima di Moon? Oppure sei venuta quassù con lui e gli altri?
Ancora cercavo di capire chi dei miei colleghi, fosse un acceso simpatizzante per Moon e i suoi tatuaggi e chi invece, fosse solo una persona che voleva fare il proprio lavoro per difendere gli altri, o un amante sfrenato dell'azione. Era diverso lì, diverso dal modello di Cavaliere Retto e Pio contro la violenza, per la pace, l'amore e la legalità. Al nord erano più rigidi su alcune posizioni, meno inclini al buonismo spesso. C'erano più sfumature e questo mi piaceva. Però non era sempre facile capire con chi stavi parlando. Non ci sarebbe stato gusto altrimenti.. -
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Ti stringi nelle spalle, ed è chiaro che non approvi affatto il suo pensiero.
-No- le dici telegrafica mentre studi attentamente ogni sfaccettatura del suo essere, dall'aspetto ai gesti, dal pensiero al ciglio che le è volato via posandosi al margine del suo occhio.
Ti sorride, e non sembra a disagio.
Cosa è dunque questa donna? Kostia l'ha preparata così tanto bene da non metterla in guardia da te o da chi per te?
No, Coco, sei sicura che non sia questo a non farla scappare.
Lei non sa chi sei, le sue parole successive te lo confermano.
Puoi scegliere di divertirti con lei, di fingere di essere ciò che vorrebbe fossi, o puoi farle presente che lei, in quell'edificio, non è mai realmente al sicuro.
Non le rispondi alle sue allusioni climatiche.
Non hai mai patito il freddo, nonostante le tue origini Europee di terre tutt'altro che fredde.
-La curiosità uccise il gatto- la guardi e sorridi – anche se tu hai più l'aspetto di una soffice volpe rossa non vuol dire che non sarai uccisa, forse.- inclini il capo e il tuo sguardo dice più di mille parole.
L'orologio segna il tempo sulla testa della ragazza.
Ne senti il ticchettio incessante.
Tic, Tac. Tic, Tac.
-Io ero dove mi diceva il cuore di essere, qua, la, ovunque e da nessuna parte.-
Ti siedi, accavalli la gamba sull'altra e per quanto ti piaccia guardare l'osccillare del tuo tacco non distogli lo sguardo da lei.
-E tu sei venuta qui per seguire Moon o ti piace particolarmente il suo modus operandi?-. -
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Abbiamo capito tutti quanti che non è una tipa particolarmente loquace. Ok, ci sta, come ho detto prima, ci sono abituata: conosco Kostia. Persone dall'aspetto inquietante che parlano poco? Posso gestirli. In effetti le somiglia in modo quasi inquietante, il che mi porta a pensare che sia anche lei una sociopatica: se ne sta lì, dritta, bianchissima, con i suoi lineamenti duri ma stranamente aggraziati, a studiarmi. Sì, mi sta studiando, ormai con l'ucraino credo di aver imparato qual'è l'aspetto di una radiografia. Poi, in modo quasi impercettibile torna a sorridere, in un modo che che potrebbe essere tremendamente studiato e finto.
Non rispondo, se davvero dopo la sua analisi ha concluso che sono un soffice cucciolino troppo curioso che farà una brutta fine ok, va bene. Sì, questa è una novità: se mi sottovalutano mi va benissimo. Non risponderò più, gonfiando metaforicamente il petto, cercando di dimostrare con forza e fervore che non sono un cucciolo di foca destinato a perire davanti cacciatore, non lascerò più a casa le borse troppo rosa e pois per timore di essere ritenuta una totale cretina. No, preferisco così, che mi sottovalutino, che credano che sia una soffice volpina da compagnia.
Mi limito a stringermi nelle spalle, e ad avvicinare la tazza al viso, quasi a voler sottolineare quanto ha appena detto.
Non posso però non notare che non ha risposto alla mia domanda, seppur alquanto innocente.
Sai per essere così sicura di te, sei terribilmente evasiva quando si tratta di rispondere ad una domanda.
Nessun tono aggressivo, una semplice costatazione, che mi premuro di addolcire.
Era soltanto per fare conversazione, magari sai meglio di me come funzionano le cose qua, potrebbe servirmi il tuo aiuto se sei qui da molto tempo ma.. fa niente, se non vuoi chiederò a Missy. Tra una cattiveria e l'altra spunta fuori qualcosa di utile tavolta..
iniziò a sorseggiare il thè, ormai decisamente meno bollente.
No nessuno delle due, in realtà erano i motivi principali che mi davano da pensare se tornare qua oppure no ma.. è casa mia. Voglio che mio figlio cresca qua, stare vicino ai miei genitori.
Se lei non vuole aprirsi non lo farò nemmeno io. Non mi lascia una fessura per intravedere cosa c'è dietro quella maschera di marmo.
Motivi che troverai profondamente assurdi scommetto. -
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La osservi, ti piace guardarla, è una bocca di leone e vuole estrarre i suoi artigli, ma li trattiene, e tu ridi.
Ti lasci andare a una risata cristallina che rimbomba per tutta la stanza.
-Sei una ragazza intelligente- le dici portando alle labbra la tua bevanda calda – chissà perchè - canticchi.
E la gattina affila le sue unghie, arruffa il pelo e si mette in posizione d'attacco.
Seguiti a non dire niente, non hai consigli da darle se non uno – McAdams, lui ha le risposte- sghignazzi ancora, e poi ridi, e ti alzi facendo ticchettare il tuo dodici per la stanza.
-Ritengo che Missy sia una donna speciale, sa come offendere e lo fa senza farsi nessun problema, dovremmo imparare da lei a trattare con le persone non trovi?-
Il tuo tono sommesso ora è brioso, sembra quasi tu sia un'altra, come se hai sparato a salve la tua aura di mistero e profonda apatia per qualcosa di più .. estroverso.
-Bè, si fa l'abitudine a tutto, io vengo dalla Francia, ho studiato a Israele e ora sono qui, niente di assurdo, semplicemente ritengo che cambiare faccia bene alla pelle.
E poi si sa, il freddo è un tonico, che non si vede?-
Frizzante e briosa, questo lei vuole, e questo sei.
-Hai richiesto il bonus per le nascite? Sono tanti soldi, hai detto che sei madre di un bambino, e se è quello che ho visto alla festa vestito da .. fungo, allora ti spetta.- Sorseggi ancora – fossi in te lo farei.-. -
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Inarcai le sopracciglia al nome di McAdams, esprimendo un silenzioso "ah, col cavolo che ci vado!"
Dio la fa anche con te quella cosa..?
Speravo che non ci fosse bisogno di specificare cosa volesse dire con esatezza "quella cosa". Se lo faceva anche con lei avrebbe inteso subito, altrimenti... ecco no, a quanto pareva era un mio privilegio, che non ero affatto felice di avere.
Penso che serva l'esperienza di Missy e la sua grinta per potersi permettere la sua franchezza senza ricevere delle fatture tra capo e collo..
C'era da dire che si era particolarmente ringalluzzita. Forse anche troppo. Faceva quasi paura, ma forse ero io che mi ero fatta un'idea sbagliata su di lei, magari non era una sociopatica, era solo una che... ehm.. non ne ho idea. Cercherò di fidarmi. Ma non troppo. Non mi convince al 100% a livello dermatologico..
Figo. Non ci sono mai stata. In nessuno di questi posti.. hai imparato qualche tecnica particolare a israele? Fanno dei combattimenti corpo a corpo particolarmente letali là, vero?
Se era israele poi.. ricordavo qualche cosa là, da quelle parti guerrigliere, laggiù nell'angolo della cartina dell'europa, tagliati a metà..
Nah, non me lo darebbero comunque. Soltanto purosangue da.. quante sono, tre generazioni? Non è il mio caso, ma pazienza, faremo senza la benedizione del cavaliere di draghi..
L'allusione a Moon spero che venga colta. Chiariamoci se ci fossero stati i requisiti l'avrei chiesto eccome il bonus: sarebbe stato un risarcimento per quei due anni da schifo passati per colpa sua.
Tu non hai figli, ne deduco... -
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Sei innocente in questo campo, tu con McAdams non ci hai mai davvero avuto a che fare, non ti riesce difficile guardarla stranita, non hai idea di cosa stia parlando.
-No, non fa niente con me- le dici stringendoti nelle spalle.
-Evidentemente è un'attenzione tutta tua, e cosa fa?-
Sembra avere già conosciuto abbastanza bene la tua collega Missy da intuire che ha più palle che anima. O più stronzaggine se la si legge da altri punti di vista.
Vuoi dirle che hai imparato a uccidere la gente facendola saltare in aria senza per questo sentirti in colpa.
Vuoi dirle che a quindici anni ti hanno legata a una ruota e ti hanno fatto girare per tutta l'accademia di magia completamente nuda.
Vuoi dirle che mentre la ruota girava era un tiro al bersaglio a quale crucio avrebbe colpito la tua carne e quale no.
Vuoi dirle che al settimo anno tu hai fatto lo stesso con una della tua precedente età, e che i tuoi crucio sono andati tutti a segno.
Vuoi dirle che di quelle persone che hanno colpito te solo una è morta di morte naturale.
Le altre le hai uccise tutte tu con le tue mani.
Ma non dici niente e ti limiti a sorriderle gioviale.
-C'è molta pratica, e anche simulazioni di guerre civili molto veritiere-
Ti illumini – perchè non ci andiamo uno di questi giorni, te la faccio vedere, sono rimasta in ottimi rapporti con il preside di quelle parti, magari valuti di mandarci il tuo bambino-
Sai già che se dovesse decidere di mandarlo li la vita per lui sarà un inferno, ma questo ti esalta, non ti fa sentire minimamente in colpa per il consiglio dato.
-Capito, ah, il sangue, che enorme imbarazzo-
Getti via il fastidio che ti da sentirla definire il tuo dio un semplice cavaliere dei draghi, in un altro tempo l'avresti sgozzata per questo.
-No, deduci bene, niente figli, ma chi lo sa che non vengano, prima o poi-
Sbatti le ciglia, e sei sicura che non avrai mai figli perchè danno fastidio, non ti si addicono, e sono tremendamente rumorosi.
-Come hai conosciuto Kostia?-. -
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Ok, evidentemente, se non è proprio un privilegio tutto mio, quantomeno non è suo, quindi meglio non dire troppo. Non so ancora bene cosa fare al riguardo e... beh meglio tenere la bocca chiusa: non mi fido di questa donna, ha qualcosa che mi fa drizzare i capelli sulla nuca, una diffidenza innata.
Ha quel modo.. decisamente inquietante di sorridere. Ma forse basta farci l'abitudine.
Quindi sì, meglio non alludere al fatto che me lo ritrovo praticamente ovunque, apparentemente "per caso", che si avvicina sempre troppo e che quando devo uscire dall'ufficio ed è buio pesto vederselo uscire dall'angolo, con quel suo sorriso da clown sanguinario mi fa letteralmente morire di paura.
Per quel che riguarda l'iran.... no.. aspetta.. era Isreale? il Qwait? wait... insomma quel posto laggiù, diceva che c'era molta pratica e molta simulazione veritiera. Mi appuntai mentalmente di non avere mai un diverbio con lei.
Oh devi essere molto preparata allora. Potremmo fare degli allenamenti insieme qualche volta. Ancora non conosco gli altri auror, non sarebbe male fare qualcosa tutti assieme no? In fondo quando siamo in missione è un bene conoscere le capacità altrui, non trovi?
Lei sicuramente era più un lupo solitario, ma io in Siberia lì, dove era quel posto con il turbante, non ci volevo andare. Non con lei. Non a parlare con un preside. Ecco no, meglio stare qua, in una zona relativamente conosciuta e protetta.
Mi strinsi nelle spalle, riguardo al suo commento sul sangue.
Beh c'è di peggio no? Poteva essere nato babbano..
Bah, devo allenarmi con questo umorismo razzista. Faccio una faccia come a dire "waaa che schifooo!". Non so quanto risulti credibile. Ma tantè, la razzista di sangue è lei qua!
Per quel che riguarda la sua domanda.. mi rifiuto categoricamente di credere che non lo sappia.
Oh andiamo lo sai come l'ho conosciuto. La vera domanda qual'è?. -
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-Io lo trovo affascinante- lo dici perchè lo pensi, perchè qualunque uomo con quel bellissimo marchio sull'avambraccio è degno di nota.
Lo dici perchè ti piace l'uomo giovane, ma ancor di più quello maturo , che sa come soddisfare i piaceri della carne, che legge nella mente di ogni donna e non ha bisogno di inviti a nozze per renderla felice come merita.
-Ma certo, è sempre bello confrontarsi con i colleghi-
Anche se sai perfettamente che in realtà non potrai mai dare il tuo cento per cento Coco.
Vuole vedere come ti si rizzano i capelli sulla nuca, in realtà non ti si rizza niente, se trovi un babbano per strada non lo uccidi, a meno che non ti ha fatto qualcosa per cui ne vale la pena rischiare di rompersi un unghia.
-E già- lo dici stringendoti nelle spalle.
Non capisci di cosa stia parlando, non hai ancora chiesto nulla a Kostia, non c'è stato ancora il modo.
-Non lo so come lo hai conosciuto, ma sono curiosa di sapere se siete stati amanti-
Sembra molto schietta, tanto vale renderle la schiettezza.. -
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Ok. Non ho bisogno di nient'altro. Davvero, per me la seduta di analisi è tolta. Trova affascinante Mc Adams. E non quello biondo, coi denti tutti bianchi e dritti, la barbetta incolta e la carnagione da divo di hollywood. No. Lei trova affascinante quello con le rughe, gli occhi a psicopatico, i denti da clown e il colorito da eremita delle grotte! Chiaro sintomo di pazzia.
In una qualsiasi altra occasione appena finito il mio thè sarei corsa per i corridoi, arrivando nell'ufficio di Kostia e additando l'esterno a suon di "Quella lì, la francese, CocoMademoiselle, è pazza, devi toglierla da qui" e alla domanda "perchè" posta sicuramente con gli occhi chiusi, mentre si massaggiava le meningi, avrei risposto battendo la mano sul tavolo, come a sbatterci una prova incontrovertibile: "Trova McAdams il Vecchio, affascinante!". Dicevo, lo avrei fatto, se Kostia fosse stato una persona normale, reagendo a quella mia prova con un allarmismo tutto russo "Hai ragione October, dobbiamo mandarla via!". Ma ecco, lui non era una persona normale e mi avrebbe risposto che i gusti sessuali dei dipendenti non sono affar nostro e di tornare al mio posto a fare shopping via gufo.
Quindi per questo, e solo per questo, non lo farò. Ma voi sappiate che vorrei tanto farlo.
E io... di certo non potevo immaginare che la conversazione sarebbe diventata così imbarazzante.
Oh.
Immaginiamo lei e Missy che discutono assieme, come care amiche, lanciandosi addosso fiumi di schiettezza e adorabile delicatezza. Una macchina di distruzione di massa.
Ero convintissima che lo sapesse, andiamo fa la sapientina da dieci minuti buoni, credevo lo sapesse!! Tossicchio il mio thè.
Oh ehm.. ok. Mi ha arrestata in Inghilterra. Ma non è una sindorme di Stoccolma. Anche se siamo a Stoccolma. Siamo amici, mai stati amanti. E mai lo saremo.
Spiegai. Ottimo. Disagio.
E tu hai degli amanti..?
..ecco, perfetto. Che domanda è??? Perchè devono uscirmi di bocca queste cose stupide???. -
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Chiara sindrome di Stoccolma, ti dici, e sei davvero fiera del tuo amico Kostia, non lo avresti mai detto che ne sarebbe stato capace, con la sua innata capacita di far appassire anche una muffa ti domani come mai questa donna davanti a te sembra ancora nel pieno della sua massima luminosità.
-Mai dire mai- decreti in fine candidamente.
Sorseggi il tuo tè, soppesi la sua domanda.
Davvero ti ha chiesto se hai degli amanti Coco?
Si lo ha fatto.
-Ne ho diversi- rispondi – rare volte hanno lo stesso volto per più di una volta consecutiva.-
-Ora ti fa sentire meglio il fatto che ho una vita sessuale attiva? non ti è chiaro ancora il motivo di tale curiosità, ma di certo non ti lasci destabilizzare per così poco.
Ho visto il tuo compagno tempo fa, davvero un bell'uomo, ti va di condividerlo?-. -
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No, veramente. Mai.
ma perchè non ci credeva nessuno? Dio ma perchè doveva sempre esserci di mezzo qualcosa? Non c'era niente e in modo assolutamente reciproco!
Poi mi rispose, con fare quasi sorpreso. O infastidito, non saprei dirlo. Nemmeno pensavo che mi avrebbe risposto, era una domanda uscita solo per cercare di spostare la conversazione.
Oh. Bene.
annuisco a mia volta. Ha molti amanti, quasi sempre diversi. Beh è piuttosto acida per essere una che se la spassa alla grande là sotto,no?
No io ehm.. era.. per fare conversazione..
farfugliai. No che non mi importava la sua vita sessuale.. dio. AVEVA INIZIATO LEI A CHIEDERMELO!
E alla sua domanda successiva mi viene quasi da ridere.. Sorrido. Vedi che ha senso dell'umorismo sotto sotto! Perchè.. Sta scherzando vero?
Sì certo!
Torno seria. No che non sta scherzando.. mi ha appena chiesto di condividere il mio ragazzo. Cioè scusa ma allora le piaceva proprio tutto! O ti piacciono i tipi come Ioan o ti piacciono quelli come McAdams! Non hanno... niente in comune! Forse solo la fronte alta.
Tra qualche decade però eh, al momento siamo più sul genere "monogamia" e cose così. Bene..
Poso la mia tazza, ormai vuota e mi alzo.
Direi proprio che è ora di tornare a lavoro. Cioè di iniziare a lavorare. Ci vediamo in giro eh?
Davvero adesso ci vado a lavorare eh. Prima però devo dire a Ioan che se lo becco a parlare con lei, dorme fuori di casa, al diavolo se siamo sotto zero!.
Momenti di gelo.-coco |
