Dark on me.

Privata.

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  1. Savannah.
     
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    Mi limitai ad annuire alle sue parole. Era vero, sarebbe stata la cosa più giusta, eppure in quella stanza due persone su due avevano fallito, scegliendo gli estremi. Non era così semplice come sembrava, scegliere la cosa più giusta. Il nostra carattere e le nostre esperienze di vita ci portavano inevitabilmente su una strada, e non sempre era quella corretta. E noi ne eravamo l'esempio, probabilmente. "A quanto pare siamo due poli opposti, sotto questo punto di vista. E sì, dovrebbe assolutamente esserci una via di mezzo. Sono consapevole del fatto che essere troppo ottimisti, come me, spesso porta una certa dose di ingenuità. Al contrario vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto non deve essere semplice. Ma neanche trovare la giusta via di mezzo e prenderla lo è." Mi strinsi nelle spalle e abbozzai un sorriso, consapevole del fatto che, in fondo, cambiare il proprio modo di essere e pensare non era poi così semplice come dalle parole poteva apparire. Eravamo entrambi d'accordo su quale fosse la cosa più giusta, ma probabilmente si sarebbe limitato a quella conversazione: io avrei continuato a cercare e sperare nelle buone intenzioni altrui, e lui avrebbe continuato ad avere quei dubbi che l'avevano poi portato a stupirsi tanto del mio aiuto. Ma, forse, da quell'incontro qualcosa di positivo ne sarebbe venuto fuori lo stesso.
    "Non sono tutte così, vero. Ma una buona parte sì, lo è. E per fortuna mia madre non fa parte di quella categoria, anche se l'egocentrismo non le è del tutto estraneo" Come tutte le veela, anche lei era di una bellezza che avrebbe fatto mancare il respiro a chiunque, una bellezza sovrannaturale, e ne era consapevole. Sentirsi al centro dell'attenzione, dunque, non le dispiaceva affatto. Al contrario adorava avere gli occhi puntati addosso. Ma non così tanto da avere reazioni forti come quella veela di cui Naoki mi aveva parlato. L'unica cosa che la rendeva davvero pericolosa era il tradimento, che fosse del proprio uomo o di un amico. La fedeltà era la cosa più importante per lei... così come per me, d'altronde. Ma le sue reazioni non potevano essere certamente paragonate alla mia voglia di vendetta.
    "Come puoi combattere ciò che sei?" Chiesi quando mi spiegò il suo punto di vista riguardo l'essere vegetariano e lican. "Non dico che sia giusto uccidere, non fraintendermi. E' giusto che tu non voglia e, anche se non ho la tua stessa maledizione addosso, posso immaginare che tenterei di combatterla anch'io, pur di non togliere la vita a qualcuno" Era perfettamente sensato e giusto ciò che diceva. "...ma è possibile farlo? Si riesce davvero a combatterla e uscirne vincitori, una volta trasformati?" Era questo che mi incuriosiva maggiormente. Era davvero possibile controllarsi, in quella forma? Sapevo ben poco a riguardo, ma da come parlava lasciava intendere che forse a volte era possibile.
     
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    "E quando mai le cose sono semplici?"
    E Ren rise, consapevole che in certe circostanze era molto meglio una sana risata che un piagnisteo inutile e ultimamente cercava con tutte le sue forze di ridere e sorridere invece che autocommiserarsi. Altra cosa non semplice ovviamente, giusto per collegarsi alla frase detta poco prima. Il fatto era che dipendeva dalle situazione in cui ci si imbatteva, alle volte essere positivi era semplice, altre volte no. Esserlo sempre per lui era ormai pressoché impossibile.
    "Dipende dalle situazioni dai, so essere positivo davvero! Se no sarei un depresso cronico, avrei dimenticato come sorridere! Invece so sorridere!"
    E nel dirlo Ren si allungò un po' in avanti e fece un sorrisone per dimostrarle appunto che sorridere era sicuramente una cosa che sapeva fare, seppur scherzosamente ora.
    E infatti rise nel sottolineare l'egocentrismo delle veela contento però che esistessero anche alcune creature non così violente e permalose come quelle che aveva incontrato lui, in fondo esistevano le eccezioni in ogni razza, quindi Veele più tranquille dovevano per forza esistere.
    Per esempio invece sorridere con l'argomento della sua natura non era per niente facile, la curiosità di Savannah era più che lecita e parlarne con qualcuno magari poteva aiutare. Era un discorso che ben poco tirava fuori, ne parlava pochissimo e cercava di combatterlo da solo, ora si trovava invece di fronte a una ragazza che sapeva di lui e del suo problema, perché non cercare di parlarne? Anche solo per sfogarsi un po'.
    "E' possibile, ma non sempre. Essendo un Lican ho la possibilità di trasformarmi a piacimento, nonostante non sia una passeggiata comunque, quindi col tempo il mio controllo è migliorato, come è migliorata la mia fame quando sono un lupo. Piuttosto corro fino a esaurire le energie o in casi estremi...mi cimento in combattimenti..."
    Abbassò lo sguardo dato che era appunto quello che aveva fatto per controllare la frustrazione pur di non mangiare niente e nessuno.
    "E se non ci riesco, se non ho con me l'antilupo, diventa un problema e automaticamente tornando in forma umana rigetto tutto. Piuttosto mi metto due dita in gola, perchè sto troppo male all'idea. Non so cos'altro potrei fare a riguardo."
    Fortunatamente crescendo era successo sempre meno che Ren arrivasse a mangiare certi animali, ma ora la sua vita era un disastro e il controllo sembrava andare a mancare. Urgeva trovare una soluzione.
     
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16 replies since 9/11/2015, 20:28   213 views
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