Dolcetto o scherzetto?

Serata in maschera al Ministero del Nord - 31 ottobre 2015

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    Un sorrisino mi comparve sulle labbra e la strinsi a me approfittando del momento di generosità firmata Wino Fhest che nonostante tutto si era preso Peter e se lo passeggiava per fatti suoi.
    -Anche tu non sei male.-
    Le sfiorai le labbra, ma dovetti subito fermarmi quando sentii giungere a noi una moretta molto sexy in quel mini vestito da indiana.
    L'avevo conosciuta qualche tempo prima, anche se non mi era ancora chiaro come mai sapesse così tante cose di me.
    Da quello che avevo capito gliene aveva parlato October e da quello che capivo ora l'aveva presa tipo .. come esempio.
    Capiamoci, per me Ocotber è il massimo ma da qui a prenderla come esempio ...
    Ora ero davvero curioso di sapere cosa ne era uscito fuori.
    Dunque nessuna novità se mentre loro parlano e si ricordano dei bei vecchi tempi andati io sorseggio il mio drink e sono davvero molto vicino al ragazzo in questo momento, moralmente vicino.
    La Bella in questione non sembra neanche essere una vera bella.
    Ma non mi soffermo poi molto a guardarla.
    -Piacere Theò, io sono Ioan.- presentiamoci pure da soli, in fondo ne siamo capaci no?
    Un cenno di ricambio saluto a Kostia e un pensiero calzante : una vera fortuna mi sia armato con l'artiglieria di ferro pure io.
    A parte Wino tutti sembravano avere armi vere su quei costumi.
    Niente da dire, al nord non partiva nessuno impreparato.
     
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    La compagnia di Karen si rivela un vero toccasana. La sua genuina allegria riesce quasi a contagiare la naturale austerità del mio portamento sempre composto. Vorrei che lo facesse completamente ma anche se non riesco ad esternare la sua stessa leggerezza di spirito giuro che il mio animo accanto a lei in qualche modo rifiorisce. Dentro, dove non si vede. Ma è già qualcosa.
    Basti pensare alle parole con cui mi porta a risponderle. Un modo di fare che difficilmente uso, che non mi appartiene propriamente di solito.

    -Sei bello, sei ricco, hai fascino da vendere. Se non hai una donna al tuo fianco è solo perchè non l'hai cercata.-
    "Oh credimi. E' il contrario. Non ho nessuna donna al mio fianco proprio perchè ne volevo una e questa è stata la mia rovina. 1600 anni di vita da vampiro e ancora non ho imparato che bisognerebbe evitare l'amore con tutte le proprie forze. Sono senza speranza."
    E non lo dico per vittimismo, è la pura verità.
    ***
    -A me non mi vogliono perchè hanno paura di parlare troppo-
    "Tra questo e la paura di essere dissanguati credo che ti batto."
    Una gara che non può vincere.
    ***
    -Grazie, ma se continui così arriveremo al punto in cui mi si coloreranno le guance di rosso ed entrambi ci sentiremmo profondamente a disagio. Ma i complimenti sono così graditi che te ne concedo ancora un altro prima di chiudere lo scrigno delle carinerie-
    "Il sangue ti scorre nelle vene in un modo delizioso. Può valere come complimento?"
    Temo di averla fatta arrossire veramente ora. Disagio.
    ***
    -Ti dirò, sei uno splendore, ma quell'uncino .. sembra essere maledettamente appuntito..-
    "Lo è. Basterebbe sfiorare un collo con la sua punta per forare la giugulare."
    Forse non dovevo dirlo. Ancora disagio.
    ***
    -Ti posso offrire un pò di zero positivo, ma solo un pò ma da qui, niente collo, mi hanno detto che l'effetto di un morso è l'equivalente di un orgasmo, e non vorrei rischiare di ritrovarmi a desiderare un tuo morso ogni qual volta ci troviamo a disquisire quell'unica volta alla settimana-
    "Sei cortese ma credo proprio di dover declinare. Una volta provato non potresti più fare a meno di desiderarlo ancora, e sei un'assistente troppo valida per poter fare a meno di te."
    Mi è aumentato... l'appetito. Questo potrebbe essere un guaio.


    Ma torniamo alla festa e alla vicinanza di Katherine che per il momento riesce a distrarmi dall'aspetto più che appetitoso di Karen.
    "Sei stata la mia allieva più diligente." Le rispondo in un sussurro osservando con lo sguardo la ragazza che sta fissando anche lei.
    "Ti capisco benissimo, sai bene quanto io stesso odi Spencer. Ma appunto è verso di lui che dovresti indirizzare la tua vendetta. Quella ragazza è solo un'innocente." Se le ragazze umane a vent'anni possono ancora considerarsi innocenti. I tempi sono così cambiati da quando ero un vampiro più giovane. Ma Katherine avrà sicuramente intuito cosa intendo.
    Ora mi guarda. I nostri sguardi si fondono in qualcosa che un umano non potrebbe mai capire. Creatore e creatura. Maestro e allieva. Uniti indissolubilmente, per l'eternità. Mi avvicino con il viso al suo. Le mie labbra sfiorano la sua bocca tinta di sangue solo per un istante, quanto basta per catturare quelle poche gocce del suo succo. Mi allontano e lo assaporo con la lingua, gustandolo con piacere evidente. Ha ancora il sapore di quando secoli fa l'ho dissanguata completamente per donarle la vita eterna. Un sapore buonissimo e indimenticabile.
    "Non esiste un punto di non ritorno. E' tutta questione di volontà."
    Come quella che ora mi costringe a reprimere i miei stessi istinti in una sala piena zeppa di quello che per natura considero nutrimento. Un controllo necessario quando si vuol vivere tra gli umani.
    -Sento odore di morte- Lo sento anche io.
    "Già. Di morte, ma anche di vita." I nostri sguardi si spostano sulla donna in attesa, avidi forse di quella scintilla di vita che non potremo mai avere per noi. Un dono grande quello di un vampiro, ma anche grandi rinunce.
    "Sono io l'uomo fortunato, ad avere accanto donne come voi."
    E non è un vuoto complimento.
    "Scorto Karen verso il buffet. Fa la brava."
    Come un padre verso la figlia ribelle. Ma è più una battuta che altro, so che posso fidarmi di lei, forse anche più di quanto stasera possa fidarmi di me stesso. "Spero che mi concederai un ballo più tardi, come ai bei vecchi tempi."
    Un inchino e mi allontano sempre al fianco di Karen.
    "Andiamo a vedere cosa servono di buono. Almeno uno dei due dovrebbe poter nutrirsi senza problemi stasera."
    Incamminandoci verso il tavolo con le vivande incrociamo il signor Preud. Ci siamo incontrati solo il mese scorso alla mia festa, questa volta però ha un'accompagnatrice diversa.
    "Buonasera." Lo saluto sorpassandolo, magari faremo due chiacchiere più tardi.
    "Allora Karen, dimmi un pò, di quanti degli ospiti presenti stasera hai già sparlato nei tuoi articoli? Non sono aggiornato col gossip, vorresti illuminarmi?"
    Sarà divertente scoprire qualche altarino ma soprattutto ascoltare il suo irriverente modo di raccontare. Impagabile.



     
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    "Oh credimi. E' il contrario. Non ho nessuna donna al mio fianco proprio perchè ne volevo una e questa è stata la mia rovina. 1600 anni di vita da vampiro e ancora non ho imparato che bisognerebbe evitare l'amore con tutte le proprie forze. Sono senza speranza."
    -Sei in errore, l'amore vale sempre la pena viverlo, anche se poi ci si soffre da cani-
    E io ne so qualcosa.
    ***
    "Tra questo e la paura di essere dissanguati credo che ti batto."
    Dovrei tacere, lo so, me lo sento.
    In fondo arriva sempre il momento in cui bisognerebbe dare ragione al prossimo, e le sue argomentazioni sono validissime e infatti non replico, no.
    Elijah 1- Karen 0
    ***
    "Il sangue ti scorre nelle vene in un modo delizioso. Può valere come complimento?"
    -Dipende, scorre come una fontana o come una cascata?-
    Sono arrossita, si, ma anche questo è importante, sapere l'affluenza del proprio sangue nelle vene è importantissimo. Potrei diventare una donatrice assidua in caso.

    ***
    "Lo è. Basterebbe sfiorare un collo con la sua punta per forare la giugulare."
    Silenzio innaturale, forse troppo.
    Avanti, il mio bellissimo Savoir-faire che fine ha fatto?
    -Facciamo in modo di non sfiorarla allora eh.-
    Colpetto sul petto e altro sguardo all'uncino.
    Amico mio, distanza di sicurezza, ci tengo alla mia giugulare.
    ***
    "Sei cortese ma credo proprio di dover declinare. Una volta provato non potresti più fare a meno di desiderarlo ancora, e sei un'assistente troppo valida per poter fare a meno di te."
    -Non potrei farne a meno io, o non potresti farne a meno tu?-
    Così per capire eh, non sono mica io la drogata di sangue.
    Almeno che io sappia.
    Ma non so molto delle dinamiche dei vampiri, non manca che dopo il primo morso si ritrovino fiotte di donne che gli saltano addosso appena voltano l'angolo.
    Ecco perchè era meglio bere dalle sacche per direttissima.


    Parlano tra di loro, e mi sta bene, in fondo non si vedono da tanto, e poi lui sfiora le sue labbra, e la scena è così ipnotica che mi viene voglia di prendere le teste di entrambi e tenergliele li ferme a continuare, oppure a mettermici io nel mezzo e farmi baciare a me.
    Ma la cosa che mi fa inarcare un sopracciglio è ben altro.
    E' solo un momento, ma entrambi sono li e mi guardano, simultaneamente.
    Se la sono contata?
    Ne hanno parlato e hanno deciso di usarmi come aperitivo? Forse dovrei dirglielo che la mia magrezza è tutta apparenza, magari dovrei come minimo avvisarli che c'è taanta roba qui.
    A no, eccoli, che carini, hanno smesso di fissarmi..
    PER TUTTI I TROLL DELLA TERRA!
    Credo di essermela fatta sotto, per un momento, uno di quelli piccoli piccoli.
    Una risarella, mi uscirebbe se avessi fiato in gola.
    In realtà me lo sono perso tutto per trattenere il respiro in attesa.
    E finalmente ci allontaniamo SI.
    -C'è stato un momento, prima .. non lo fare mai più, mi sono sentita un bel pezzo di carne, vitello, che sanguinava senza pietà-
    Il maiale faceva male, se dovevo essere carne tanto valeva essere quella con meno grassi.
    -Io ho mangiato prima di venire qualcosa, sai siamo in una terra diversa da quella abituale, e quando cambi la terra cambi anche le abitudini e ... - e no, quella era roba buona per la miseria.
    -Okay, dopo tutto credo che lo farò uno spuntino-
    Mi voltai a guardare chi, nello specifico avesse salutato - era Preud?- mangiamorte, mangiamorte ovunque!
    -Vediamo .. sicuro Michael Moon, che ancora non sto vedendo-
    Questi due erano proprio il mio pane quotidiano poi c'erano stati Kyran Spencer, .. Castiel Westwood .. -Olympia e .. Abel Mc Adams, che non vedo- mi picchiettai un dito sulle labbra
    -In buona sostanza di quasi tutti i mangiamorte che questa sera hanno deciso di non venire-
    Ammiccai -sei un pettegolo Elijah.- indicai Olympia - lei ad esempio, sforna figli come fossero pane.- Spencer ha incorporato il seme della vita, pare resista anche alla signora morte e lui- indicai Kostia - lui ha dei problemi .. di cuore. Ma questa è stata solo una soffiata, non sono attendibili le fonti-
    Mangiai una tartina e lo guardai di nuovo - ho sentito qualcosa prima, e no non stavo origliando è capitato.
    Come mai odi tanto Spencer?-
     
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  4. .Lo.Straniero.
     
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    "Sono nato pronto." Magari ho esagerato un pò, infatti la lascio aspettare fuori dalla porta qualche minuto mentre finisco di sistemarmi il costume che poi, a parte cappello e qualche altro accessorio, è più o meno come vado vestito al Ministero ogni giorno. Mi piace vestire eccentrico, alla vecchia maniera dei maghi sapete? Amo le tradizioni.
    Comunque.... "Ta-Dan!" Faccio aprendo finalmente la porta e mostrando il mio pseudo travestimento da Cappellaio Matto.


    Ma se pensavo di stupirla mi devo ricredere perchè quello che resta senza parole sono io.
    "Per tutti i folletti...." In questo caso decisamente indiani. "Sicura di non aver scordato nessun pezzo del tuo costume in camera?" Così, per esserne certo. A quanto pare però c'è tutto. Ed è davvero tanta roba in effetti.

    Al Ministero...
    "Chiedevo eh!" Casomai volesse essere scaldata un pò, mica mi sarei tirato indietro! Il punto è che il mio rapporto con lei è un pò così. Ormai l'ha capito che mi piace, queste mezze italiane non sono affatto stupide. E poi di indizi gliene ho dati parecchi: tutte le mattine che la aspetto per la colazione a costo di fare tardi al Ministero; tutte le volte che scendo da basso dopo la doccia e chiedo un asciugamano in più per la camera perchè li ho finiti tutti... che poi in realtà ne ho un armadio pieno ma shhhhhhh! E via dicendo. Anche io non le sono indifferente ovvio, qualcosa è successo insomma, quegli asciugamani sono così piccoli che a volte cadono giù per sbaglio. E con un "Diminuendo" diventano ancora più piccoli ma per quanto ne sa Caterina è la lavanderia che li restringe eh!
    Mi ci trovo bene con lei, è simpatica, è in gamba. Certo è che ha un sacco di amici. Dai Mondiali del Quidditch in poi è stato tutto un susseguirsi di presento un amico, ti presento un'amica e... -Vieni un attimo ti voglio presentare una persona.- Per l'appunto.
    "O certo, con piacere!" Non che siano antipatici eh! Ma quanti sono???? Io ho solo un amico e non lo vedo da quando sono partito dall'Australia. Così accanto a lei sembrerò uno sfigato asociale!
    October, Ioan, O'Toole, Carter uno, Carter due... Lo dicevo che sono tanti.
    - lui è Theodorus Blackwell, un mio amico.- Lo straniero senza amici: penso allungando la mano verso la rossa in un gesto ormai ripetuto innumerevoli volte, nemmeno fossi già un politico provetto. E poi mi volto verso l'uomo un pò interdetto. I maschi contano sempre meno, si sa, stacci fratello.
    -Piacere Theò, io sono Ioan.- Chi fa da sè fa per tre.
    "Piacere mio. E' sempre bello conoscere gli amici di Caterina." Lo faccio quasi di mestiere.
    "Tassorosso... questa faccenda delle casate di Hogwarts non mi ci è chiara oltreoceano. E' la casata dove smistano tutte le studentesse più carine?" Fare i complimenti in maniera indiretta, quasi un'arte. Tanto questo Ioan non può essere un tipo geloso, con quella tipa accanto sarà abituato al fatto che tutti i complimenti vadano a lei. E anche in questo caso: stacci. Non puoi fare altro.
    "Bei costumi comunque, vedo che ci hanno dato tutti sotto in quanto a fantasia." Mi sento quasi troppo scontato guardandomi intorno. C'è una travestita da strega incinta che è davvero credibile e poi... "Guardate quella come sta nel personaggio è incredibile! Sembra proprio una vampira ahahhahahah! Da brividi..." A mia difesa, avrebbe ingannato chiunque.
    Ma non era lei quella più inquietante. Quando quel Preud si avvicina sento il sangue gelarmi nelle vene. So chi è, so che gestisce la prigione di Azkaban e che è il cocco del Ministro Moon. Quello che mi domando è se stare tutto quel tempo con i Dissennatori non abbia trasferito a lui qualcuno dei loro poteri nefasti. Brrrrrr! Non capisco come faccia Caterina a sopportare che si avvicini tanto, io dei suoi baci avrei paura.
    "Credi che ce l'abbiano del cioccolato in quel buffet enorme laggiù? Potrebbe servire." Faccio rivolto a Ioan scostandomi un pò da Caterina e quel tipo inquietante. "Tu lo conosci?" Aggiungo poi sottovoce. "Io sto qui al Ministero e non ci ho mai scambiato parola. Non saprei nemmeno che dirgli. Forse tipo: -Salve Preud, come se la passano i prigionieri oggi? Qualche tortura interessante in programma per oggi?- Non mi viene nemmeno di parlargli del tempo. E' così pallido che credo che il sole non lo abbia mai visto. Magari è anche mezzo vampiro." Si, quando sono nervoso chiacchiero molto. Divento una specie di macchinetta, non ci posso fare niente, non mi fermo. E Preud mi sta rendendo nervoso, e ancora di più con quello che dice poco dopo: Pensi che il tuo cavaliere potrà concedermi il privilegio di averti per me qualche minuto, più tardi? Che c'è sono invisibile? Parla di me come se fossi dall'altra parte della sala. Ma ha sbagliato, ha proprio sbagliato. Se avesse chiesto direttamente a Caterina magari gli sarebbe andata bene, ma visto che ha chiesto il permesso a me...
    "Ehm..." Per la serie: guarda che ci sento! "Siamo molto impegnati veramente. Abbiamo un programma molto fitto." Sicuramente avrà ancora frotte di amici da presentarmi, quindi... "Vero Caterina?" Non vorrà mica smentirmi davanti a lui? No, non vorrà farlo. Spero. Altrimenti sai che figura di cacca di troll?


    Edited by .Lo.Straniero. - 5/11/2015, 17:22
     
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  5. Helena Lundberg
     
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    Dobbiamo assolutamente andarci! Era stato quello il primo pensiero quando era apparso al Ministero il volantino della festa di Halloween. Sarebbe stata una festa a tema favole e immediatamente avevo visto davanti ai miei occhi una Hell vestita di rosa, con una codina attorcigliata e le orecchie a punta in testa che faceva il suo ingresso correndo, seguita da un Lu in camicia bianca e cravatta blu, artigli nelle mani e, in testa un cilindro nero da cui sbucavano le orecchie pelose. Eggià, i tre porcellini. Sarebbe stata quella la nostra favola, dopotutto era realistico, no? -Tesoro, hai visto la festa di Halloween al Ministero? Ci dobbiamo andare assolutamente e ho anche già i costumi in testa. Io mi vesto da porcellino e tu da lupo cattivo, non saremmo perfetti? Quale dei tre porcellini puoi deciderlo tu… se ti vuoi impegnare a buttarmi giù la casa sarò quello con la casa di pietra, se ti vuoi rendere la vita semplice, sarò quello con la casa di paglia…- Tanto non era una novità come sarebbe finita la serata, no?
    Che io e Lucifer fossimo due festaioli non era mai stato un segreto, ma se la festa si faceva al Ministero, lì eravamo di casa. E se fosse stata troppo noiosa quello sgabuzzino era ancora là nascosto, figuriamoci chi si sarebbe preso la briga di addobbare uno sgabuzzino dove gli elfi ci tenevano gli attrezzi per pulire.

    […]

    Sistemai le orecchie in testa in mezzo ai capelli e uscii dalla camera chiudendo la porta. Scesi di sotto e feci un salto all'indietro guardando Lucifer. -Brutto lupaccio! Non vorrai mica mangiarmi!- Risi.
    Arrivammo al Ministero che era già pieno di gente. -Che eleganza! Guardai i bicchieri come sbrilluccicano! Lu! I bicchieri, non le ragazze…-


    Edited by Helena Lundberg - 6/11/2015, 10:58
     
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  6. .:Lucifer:.
     
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    Non credo che mi abituerò mai agli usi di questa epoca. I politici dovrebbero essere persone serie. I loro vizi relegati alle proprie stanze private non certo esibiti in pubblico. Ma Moon non è certo un politico nato. Nonostante la sua immagine lavata dal peccato ed esposta pubblicamente come quella di capo di stato virtuoso che ha a cuore il bene del suo popolo, nel profondo resterà sempre un Mangiamorte il cui unico interesse è quello di soddisfare i propri deviati desideri. Una festa in maschera??? Tema favole?? Perchè Lucifer non si ribella?
    - Oh si, ci divertiremo come matti porcellina mia! Ma ti prego.... -Potrei anche moltiplicarti per tre con una magia volendo no? Tre porcelline insieme meglio che una! Illuso se crede che reggerebbe ancora tre donne insieme alla sua età. Ops no, questo non posso dirlo. L'ha fatto l'ultima volta proprio il mese scorso. E tra le tre non c'era sua moglie... beata ignoranza di questa donna.
    - Non abbiamo mai dato una festa al Ministero, l'idea di Moon è geniale. E visto che è una festa ci vorrà della musica... Sai cosa cara? Vado subito a chiedergli se con Philip e Alex possiamo fare qualcuno dei nostri pezzi. A dopo... Sgrunt! Sgrunt! No serio? Le ha appena fatto il verso del maiale prima di lanciarsi sulle sue labbra come un lupo affamato in quello che considera un normale saluto? Quest'uomo non smetterà mai di stupirmi. E non nel senso buono.

    Il costume però devo ammettere che non è male, poteva scegliere peggio.


    Trasfigurarsi le mani in veri artigli poi, lo trovo geniale. Almeno forse per stasera la smetterà di palpeggiare sua moglie come un massaggiatore tailandese compulsivo.
    Peccato per non poter far nulla per tappargli anche gli occhi. I lupi a quanto pare hanno una buona vista.
    - Moon si è superato con... le decorazioni. Se con decorazioni vogliamo considerare anche la schiera di cameriere semi nude col volto mascherato. Hanno qualcosa di strano queste donne però, si muovono come automi. Sarà per la tanto decantata dedizione al lavoro scandinava o c'è sotto altro?? Sento odore di magia oscura nell'aria.
    - Si certo, i bicchieri cara, i bicchieri. Ne vorrei di così pure a casa... Posso solo immaginare. Ma dai!
    - Hei, c'è Ioan quello nuovo. Andiamo a salutarlo così te lo presento. E' stato appena trasferito dall'ufficio internazionale di Londra al mio, sembra un tipo in gamba. Vero, lo pensa veramente. Ma in questo momento a me pare che stia guardando più la sua piccola accompagnatrice con i capelli rossi che lui. Sbaglio?
    - E avvertimi se vedi in giro anche Phil e Alex eh! Il Ministro mi ha dato il suo ok, ve ne faremo sentire delle belle stasera!
    Si avviano verso il gruppetto dei nuovi acquisti nordici, ma sembrano alquanto impegnati. Lucifer è tutto preso dal non perderli di vista nella folla che non si accorge della strega che gli arriva alle spalle, anche lei nuovo acquisto, ma molto più nel mio genere.
    - Morgana baldracca, vaffantroll, figlio di un folletto eunuco, stregoia ciuccia bacchette! Oddei, la sindrome di Tourette. Ha dimenticato di prendere le sue medicine o è stato lo spavento? La strega travestita, o anche no, da vampira, gli ha messo una mano sulla spalla facendolo sussultare e... agitare parecchio. Questo si che è divertente! Magari stasera non mi annoierò come al solito! E non si è ancora voltato a guardarla... ah si, ora si volta! - Ahhhhhh! Brutta stron.... Si blocca. In effetti così brutta non è, se ne deve essere accorto. - Si rende l'idea. Complimenti per il costume, rende perfettamente l'idea! Non pensavo però che ci fossero favole con i succhiasucchia... e per carità, faccia qualcosa per quelle mani sono gelate! Si prenda uno scaldotto! Quanto mi piace Lucifer agitato. Agita tutto anche me!




    Interagito con mia moglie Hell.
    Ci spostiamo verso Ioan e signora.
    Interagito con la vampira Katherine sanguinaria che mi ha messo una mano sulla spalla di facendomi prendere un colpo!
     
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    Ecco adesso cosa ho combinato? Sobbalzai, riconoscendo solo quando la vidi in faccia, la voce di Caterina, sebbene per qualche giorno fosse stata anche la mia. Le sorrisi, posando il piatto da qualche parte, totalmente a casaccio (meno male che non avevo lasciato peter vestito da tavola rotonda o sarebbe diventato un vassoio ambulante questa sera..) per abbracciarla.
    Ehi ciao! Oh hai messo il "mio" vestito!
    quello da indiana, messo su per la festa di carnevale di qualche mese prima. Sì lo so che non è mio, ma l'ho messo. Nel suo corpo. Ma ero io. Quindi è un po' anche mio... no?
    Ebbene sì, ci siamo trasferiti qua al Nord. Non è poi così male se non c'è tua madre ad urlare in giro...Non è qui vero?
    Un po' avevo il terrore di sua mamma. Sono certa che si vogliono un gran bene, sia chiaro. E' che io davvero non ho la pazienza con quella donna. Proprio zero. Mi avrà fatto fare da manichino vivente almeno 10 volte in tre giorni. Ed ha una voce DAVVERO penetrante.
    Dovevano arruolarla nelle banshee.
    Ah il signore in armatura qua non ha voluto. Siamo Ginevra e Lancillotto...Oh ciao Thèo, piacere di conoscerti. Sei di queste parti o solo in visita?
    E... babababa come stava dicendo? Mi schiarii la voce un po' in imbarazzo. Lei a modello me? Ma quando maaaai! Aveva quello sguardo fulmina persone che le invidiavo da morire! Zittiva subito tutti. Era come il piffero dell'incantatore di serpenti.
    No ecco, lei sta scherzando..
    farfugliai.
    Le caratteristiche di una tassorosso modello è decisamente meglio non averle tutte, davvero..
    Oh però che carino questo tizio che si era portata dietro! Anche se il cognome era Black-qualcosa almeno questo era Black-well. Era tutto nel nome, era più well. Gli strizzai un po' la guancia passandogli un braccio intorno alle spalle. Che carino! Era davvero un vampiro quella tipa di cui stava osannando il costume. Ma non avevo cuore di dirglielo
    Ooooh lui mi piace! Ti prrrego tienilo!!
    la supplicai. E poi eccolo, il raggio di sole: Kostia con... PUAHAHAHAHAHAAH la bbbbarbaaaa!! Mi nascosi la bocca con il bicchiere, cercando di non ridergli in faccia. No, con la barba e i capelli lunghi potrei morire!!
    ..ti sei vestito come mio padre! No... devo assolutamente farvi una foto..
    Ma non ho la borsa. E non ho il telefono. Che comunque qua dentro non funziona. Nuoooo! Mollai poi l'accompagnatore di Caterina, visibilmente intimidito dall'ucraino. Lo scusavo solo perchè era halloween...
    In compenso ad origliare la sua conversazione con Ioan mi stavo silenziosamente facendo due risate. Comunque stasera sembrava esserci molta più gente normale rispetto alla festa dei vampiri. Ecco tipo quel tizio vestito da lupo che si stava avvicinando, sebbene vestito da lupo sembrava una persona normale! Almeno finchè non iniziò ad urlare imprecazioni a casaccio... ecco perchè devono essere tutti scoppiati qua??
    ...spero tanto di non avercelo come compagno di ufficio quello..
    sibilai a Ioan a denti stretti, sollevando le sorpacciglia. Sai che balle? Ad ogni foglio che volava via sarebbe partito un calendario di maghi irrispettosamente appellati..

    Caterina, Thèo, Kostia, Ioan e menzionato Lucifer!
     
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  8. .Alex.
     
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    Continuava a borbottare ormai da tutto il giorno, Alex, chiuso in un guscio ermetico di scontrosità e stizza che non lasciava filtrare neanche una goccia di gentilezza.
    Aveva finito le scorte di vino, ecco tutto.
    E con la sarta ben piantata in casa da tutto il pomeriggio, purtroppo non aveva avuto modo di metter fuori casa il naso neanche per un secondo.
    “Come li sente i polsi?” Come voleva che li sentisse? Attaccati alle mani e alle braccia, no?
    “E la vita? È giusta?” Nossignora, la vita non è mai giusta. Non gliel'aveva ancora detto nessuno? Così giovane e graziosa, in effetti, lei poteva ancora nascondersi dietro all'ingenuità della fanciullezza, poteva ancora aspettarsi giustizia dalla vita crudele.
    In equilibrio su uno sgabellino dal diametro troppo stretto, dritto davanti all'ampio specchio della camera da letto, Alex non smise di lamentarsi neanche quando la donna gli annunciò che il costume era finalmente pronto.
    Insomma, come avrebbe potuto sopportare quei ridicolissimi abiti addosso senza una sola goccia d'alcool nel sangue? “Queste, signorina, sono ingiustizie vere, altroché!” Concluse il pensiero ad alta voce, infervorato e burbero, facendo trasalire la poveretta che, comunque, non poté cogliere il riferimento ai ragionamenti che erano stati esclusivamente mentali.
    L'unica cosa positiva che gli si prospettava all'orizzonte in quella serata, in definitiva, era l'esibizione con il suo gruppo: uno dei pochissimi svaghi genuini, legali, e anche piuttosto salutari con cui Periwinkle si dilettava.
    Dopo aver congedato la sarta con un vergognoso rotolino di mancia extra -era una bella sarta, che volete farci?- Alex si apprestò ad uscire di casa, concedendosi giusto una tappa “shot” al bar di fiducia prima di raggiungere il Ministero.
    “'Sera... Salve... Buonasera...” Una volta raggiunto il salone, almeno, il disagio per il modo in cui si era conciato si stemperò notevolmente.
    I più insigni personaggi politici e ministeriali erano concentrati in quel luogo e stretti in abiti persino più imbarazzanti del suo. Almeno lui era solo un professore, loro non avevano proprio scuse.
    Soddisfatto da quei pensieri maligni, animò le fiamme blu che gli sostituivano i capelli, e dopo aver individuato senza difficoltà il primo bersaglio della serata, si fece strada fra i tavoli fino al gruppetto assortito appena fuori dal centro. “Hell! Sei incantevole, come al solito. Perdona l'insinuazione, ma sei per caso vestita da...?” Porcellino? La sua mente era ben lontana dalla castità, è vero, ma non sembrava proprio esserci spazio per fraintendimenti.
    Gli occhi chiari dell'uomo passarono quindi oltre, appena poco distanti. “Ah, eccolo là.” Un ultimo sorriso alla signora, prima di raggiungere il consorte con un cavernoso “Bu!” gracchiato in tono graffiante direttamente all'orecchio di Lucifer. “Buonasera, vecchio.” Con un sorriso sornione sulle labbra allungò una discreta pacca sulla spalla dell'amico, prima di volgere lo sguardo verso la creatura a dir poco celestiale che lo affiancava. “E buonasera anche a lei, Miss.” Se fosse proseguita con altre visioni di quel genere, senza dubbio la serata sarebbe stata anche più che buona...

    Helena, Lucifer, Katherine.
     
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  9. Astrid~
     
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    Il rossetto era della stessa tonalità del mantello, della gonna, e dei guanti che la Johansen indossava. La chioma fulva contribuiva a conferire intensità a tutto il costume, ma quella possedeva la sfumatura naturale di un ramato più chiaro, molto più vicino al tono di un tramonto piuttosto che al cuore di un incendio.
    “Continuo a sentirmi molto ridicola.”
    Esordì, rivolgendosi all'uomo che si stava preparando in stanza con lei, mentre per l'ennesima volta rimirava severamente il risultato finale allo specchio.
    “Avrei dovuto scegliere la nonna, piuttosto, almeno sarebbe stato un costume realistico.”
    Troppo abituata alle favole norrene fatte di cavalieri e principesse, Astrid faticava moltissimo ad entrare nelle vesti di una bambina ribelle adescata dal lupo cattivo. Soprattutto perché, effettivamente, lei nonna lo era per davvero, di sicuro c'era qualcosa di troppo anacronistico nel costume che indossava.
    Non si lamentò ancora molto, tuttavia, distratta presto dall'allegria che le gettava addosso ogni festa.
    Dunque una volta fuori casa prese gentilmente sottobraccio Gavriel, il suo accompagnatore, e lo guidò fino al vicino Ministero.
    La sua vicinanza era oltremodo piacevole, il tepore famigliare del suo corpo era tutto ciò che ormai Astrid aveva imparato a considerare casa.
    Nonostante la lontananza di Sif e della piccola Izzie, e le vite da pendolari che entrambi conducevano pur di trascorrere del tempo insieme, Gavriel ed Astrid erano comunque riusciti a raggiungere un equilibrio accettabile che permettesse loro di non soffrire troppo a lungo la mancanza l'uno dell'altra. Entrambi maturi e ben consapevoli delle diversità nelle vite che conducevano, i due accettavano tutte le possibilità che avevano senza pretendere né aspettarsi più del necessario. Si facevano compagnia, si scambiavano del genuino affetto, riscoprivano un po' di quei sapori che credevano perduti con le vite passate, e qualche volta si curavano vicendevolmente qualche ferita.
    “Ci siamo... sei già stato qui altre volte?”
    Con la mano libera si aggiustò il cappuccio del mantello, mentre ancora accanto a Gavriel varcava l'uscio per raggiungere l'ampio salone imbandito e pronto ai festeggiamenti.
    Era strano vedere quel luogo aperto allo svago. Astrid era troppo abituata a vederlo solo come nido di lavoro, le faceva un certo effetto adesso trovarcisi dentro in occasione di svago.
    “Ti risparmierò il giro dei saluti, non preoccuparti.”
    Rise, delicata, posando gli occhi sull'elegante e prosperoso buffet.
    “Beviamo qualcosa?”
    Si cominciava sempre così una bella festa, in fondo.
     
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  10. Shane;
     
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    “Ho detto a Lily che sono un cavaliere della tavola rotonda.” Esordì così, mentre si aggiustava sulle spalle il pesante mantello caldo. “Non me la sono sentita di infangare la favola originale con questa perversa accoppiata di principe azzurro e regina cattiva. Non è sano, te ne rendi conto?” Crucciato e seriamente turbato, sistemò anche la finta spada nel fodero attaccato alla cintura, sicuro che per tutta la serata avrebbe ripetutamente maledetto quello scomodissimo arnese.
    Si voltò infine verso Olympia, che aveva abilmente ignorato la sua domanda per riproporgliene una di gran lunga più difficile. “Mh...” Gli occhi carezzarono i contorni femminili e curvilinei del suo corpo gravido, riflessivi, senza risparmiarsi nell'analisi minuziosa di ogni rotondità.
    Shane la trovava bellissima, l'essenza stessa dell'esser donna. Nonostante il ventre rigonfio e il viso appena più pieno, lui continuava a considerarla la donna più bella sulla faccia della terra; eppure sapeva, ormai per esperienza, che se avesse espresso ad alta voce i dettagli di quei pensieri le conseguenze sarebbero stati sanguinose e turbolenti.
    “Stai...” Farfugliò qualcosa, alla disperata ricerca di qualcosa di giusto da dire. “Sei...” Un colpetto di tosse, nient'altro che un diversivo per prendere tempo. Non poteva essere così difficile: cosa vuole sentirsi dire una donna al quinto mese di gravidanza, che indossa un vestito da regina cattiva per la notte di Halloween?
    Olympia comunque perse presto l'interesse per la faccenda, fortunatamente. Shane poté riprendere fiato prima di seguirla fuori dalla camera e giù fino all'ingresso. “Stai cominciando a lamentarti troppo presto, donna incinta.” Sorrise, sornione, chiudendole lo sportello prima di raggiungere il sedile del guidatore. “La socialità non morde, sai?” Mise in moto e lasciò il vialetto di casa, alla volta del Ministero.

    “Vampiro?” Inspirò a sua volta, senza notare alcun tipo di differenza dai soliti odori che si trovano a cerimonie di quel genere.
    Da quando aveva saputo della natura di Olympia, Shane aveva fatto il possibile per conoscere al meglio tutte le sfaccettature di quel lato della donna, tacitamente intenzionato a non farle pesare in alcun contesto quella diversità. Voleva amare tutto di lei, senza eccezioni.
    Quando sentì le sue labbra farsi vicine, non poté evitare di sorridere.
    D'istinto portò le mani sui suoi fianchi, carezzandoli piano da sopra il vestito elegante che li fasciava perfettamente, e chinando appena la testa trattenne a sé la sua bocca appetibile in un bacio appena più lungo. “È una voglia ufficiale? Una di quelle a cui non si può dire di no?” Sogghignò malizioso, soffiando quelle parole sulle sue labbra mentre si specchiava nella limpidezza incantevole dei suoi occhi.
    Con un'occhiata bieca oltre la sua spalla, fu tuttavia costretto ad interrompere subito quella prospettiva appetibile. “Spero sia almeno rimandabile... hai due occhi incollati sulla schiena.” indicò con un cenno l'uomo in avvicinamento, l'esimio Kostia Preud, restandosene ad un passo di distanza mentre i due scambiavano qualche parola.
    Ne approfittò per guardarsi un po' intorno, salutare di sfuggita qualche collega, e soprattutto individuare un tavolo all'apparenza piuttosto comodo in cui poter almeno bere un drink. “Ci sediamo?” Tornò a porgere il braccio ad Olympia una volta che l'altro si fu congedato, senza azzardare alcun commento su tutto ciò che stava pensando al riguardo.
     
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  11. i am Katherine!
     
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    Katherine non sobbalzò solo perchè aveva già avvertito con i suoi sensi qualcuno arrivarle alle spalle.
    Dolcetto o Scherzetto? Si voltò prima seria e poi divertita.
    "Preferirei lo scherzetto, odio il dolcetto!" Le mandò un bacio con la mano facendole spazio per renderla partecipe della discussione che presto avrebbe intrapreso con l'uomo appena incontrato.
    - Si rende l'idea. Complimenti per il costume, rende perfettamente l'idea! Non pensavo però che ci fossero favole con i succhiasucchia... e per carità, faccia qualcosa per quelle mani sono gelate! Si prenda uno scaldotto!
    Si diede una spinta per giocare, ovviamente fu abbastanza forte da fargli capire che aveva apprezzato il complimento.
    Perchè Katherine era così, quando voleva dimostrare affetto a qualcuno, lo spingeva.
    Ovviamente la cosa era ironica.
    "Oh no vi prego, odio il calore, mi annoia e mi fa sudare! E comunque mi sono vestita dalla versione porno di Bella Swan trasformata da Vampiro!"Occhiolino.
    "So per certo che non è una favola, ma sarebbe una favola incontrare vampiri così sbrilluccicanti!"
    Fece per sventolarsi con la mani e nel frattempo continuava a guardarsi intorno, giusto per scrutare abbastanza la situazione.
    Poi si avvicinò anche qualcun altro.
    Il ragazzo le diede una certo senso di fame, quasi aveva sentito borbottare la pancia e in quel momento capì che si sarebbe molto divertita.
    "Katherine..."Disse stringendo la mano al ragazzo, non si preoccupò un granché della freddezza del suo corpo.
    Presto si sarebbe riscaldata, magari con qualche passo di danza, non lo faceva da così tanto tempo.
    "Molto piacere! Con chi ho l'onore di parlare?" Chiede molto curiosa.
    La festa stava incominciando a divertirla molto, sopratutto la situazione che si era creata li al Ministero.
    Insomma, lei era l'unica che non era vestita come un cattivo o una buona delle favole.
    Mise il broncio guardandosi attorno, ovviamente era finto quanto lo era il suo stupido tentativo di sembrare un finto vampiro.
    Improvvisamente uno strano odore le si piantò all'interno delle narici, simile all'odore di cane in effetti e riprese quella serietà che giornalmente le apparteneva.
    Nel voltarsi intorno incontrò un viso molto familiare e li incrociò il suo sguardo.
    "Cazzo!" Pensò guardandolo ancora e voltandosi per osservarlo meglio.
    Elijah era li e non l'aveva mai più incontrato da quel giorno in cui l'aveva trasformata, quasi le venne uno svenimento nel vederlo.
    Si portò una mano sul suo cuore fermo e poi si rivolse ai suoi "appena" conoscenti.
    "Chiedo scusa, ho una situazione da sbrigare!" Disse voltandosi questa volta seria e di ghiaccio.
    "Situazione che rimando da troppo tempo!" Fissò Elijah correndogli incontro velocemente, ma non così veloce da sembrare una scheggia.
    Lo afferrò per una spalla e lo voltò verso di lei, la bocca era spalancata e l'espressione sconvolta.
    "Ciao.... " Disse ignorando terribilmente la sua accompagnatrice, le mani le sistemò sul petto e si morse il labbro.
    "Ti ricordi di me no?" Disse scuotendo la testa.
    "Che cazzo ci fai qui!" Disse direttamente e fissandolo dritto negli occhi.
    Probabilmente suo fratello era li da qualche parte, o forse doveva ancora arrivare. Perchè la cosa le importava?!


    Interagito con Coco, Alex e Lucifer.
    Piombata su Elijah!
     
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  12. .Dylan
     
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    Mi dispiace ragazzi, ma questa sera siete tutti spacciati. La notte di Halloween dovrebbe essere terrificante ma qui al Nord sembrano aver scelto un tema completamente opposto a quello immaginato: LE FAVOLE. In un primo momento sono scoppiato a ridere, lo confesso, ma poi ho trovato la cosa divertente. E, udite, udite: ho trovato il vestito più bello e geniale di sempre!
    Geniale in tutti i sensi! Insomma, sono o non sono un bellissimo Genio della lampada? Certo è che non posso andare in giro a chiedere alle ragazze di sfregare la mia lampada, perchè suonerebbe troppo ambiguo e anch'io riesco a capire che finirebbero per prendermela a calci, la lampada. Ma la storia dei tre desideri è carina, no? Certo, sarà impegnativa, non si sa mai cosa potrebbe passare per la testa delle donne. Magari mi diranno qualcosa come "Oh genio, genio, vorrei un buono omaggio per una seduta dall'estetista"...o qualcosa del genere. Ma ehi, il mio scopo questa sera è di realizzare tuuuutti i loro desideri. Cadranno ai miei, le farò innamorare!
    "Lo so, lo so. Non sei bello come me, ma puoi farcela. Se ti impegni a fondo magari anche tu finirai la serata nel letto di una bella donna!" Si insomma, scherzo come al solito. Quel maledetto ha davvero la faccia da "principe azzurro". Sì siamo un pò due poli opposti e dall'abbigliamento che abbiamo scelto si nota alla perfezione. Insomma: il bello e il simpatico! E NO! Il simpatico -il sottoscritto- non è che debba essere necessariamente brutto. Sono un gran figo anch'io, solo che non ho il fascino della faccia da culo in piedi accanto a me. Sono diversamente figo.

    "Eh si, è proprio lei Corm." Confermo da sotto la mia maschera celeste. Certo che avrebbero potuto farli un paio di buchi all'altezza del naso per permettere ai poveri malcapitati di respirare. Queste diavolerie babbane non è che siano molto funzionali, alle volte. Fortuna che mi ha aiutato Azzurro a sistemarla con due colpi di bacchetta. Ora è tutto più accettabile.
    Guardo Caterina e sì, la fisso quasi insistentemente. Più in basso di quanto ci si aspetti normalmente. Fortuna che c'è Cormack-detto-Azzurro a farmi tornare nel mondo dei vivi. "Dici che funziona? Perchè se riesco a consumarle la gonna con lo sguardo io continuo eh! Non alimentare false speranze" E' circondata da gente e sembra avere persino un accompagnatore. Questo è decisamente un punto a mio sfavore. Insomma, devo davvero finire per prendermi un pugno in faccia questa sera? "Ecco svelato il mistero. Ora so come fa a resistere al mio fascino. Maledizione!" Magari aspetto e valuto se è davvero il ragazzo o un amico. Non si sa mai, no? "Amico, questo non l'avevo previsto. Sei sempre pronto a rimettermi a posto il setto nasale, in caso di bisogno, vero?" Sì perchè è chiaro che un bel pugno me lo prenderò, se quello è il suo ragazzo. Anche se è piuttosto gracilino, magari non ce la fa a rompermelo davvero.
    "WOOOOO amico! Ho trovato la tua Cenerentola!" Esclamo esaltato, indicando una ragazza bionda in un vestito azzurro appena entrata. E cavolo se era bella! "Anzi, aspetta. Non è che debba essere per forza tua, no?" Sì, sto provando a rimangiarmi quello che ho detto. Quella ragazza ha del potenziale, magari preferisce il Genio della lampada al Principe Azzurro, no? Insomma, perchè dobbiamo andare per forza sul classico?
    Aspetta, aspetta... si sta avvicinando davvero a noi? BOOM, CONQUISTATA!
    Interagito con Cormack.
    Citati: Caterina, Theo e Savannah.

     
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  13. Savannah.
     
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    Avevo consegnato il lavoro prima del tempo e avevo preferito non tornare subito sui libri, ma sfruttare quegli ultimi giorni che ci avevano concesso, per visitare qualche altra città.
    Ero andata al Nord, questa volta, per visitare i paesi più freddi, conoscere luoghi completamente diversi da quelli che avevo visitato fino ad allora. Il freddo si faceva sentire lì, ma non mi dispiaceva poi tanto.
    Ero arrivata da qualche giorno e mi stavo abituando al clima abbastanza velocemente. In uno dei miei tanti giri per le città, magiche e non, mi era balzato subito agli occhi un invito ad una festa organizzata dal Ministero, per Halloween. Era una festa a tema, precisamente sulle favole, e mi fece sorridere. Sarebbe potuta rivelarsi interessante così, seppur senza nessun accompagnatore, decisi di partecipare.
    Un vestito azzurro mi fasciava perfettamente la vita, allargandosi in una gonna voluminosa. Non erano molte le occasioni in cui era possibile indossare vestiti simili, che personalmente trovavo estremamente affascinanti, quindi perchè lasciarsela sfuggire? Cenerentola, era questa la maschera che avevo scelto. Bastavano un vestito e delle scarpette, ed ero pronta per partecipare alla festa.
    Quel ruolo, poi, mi si addiceva in modo particolare, considerando che sarei dovuta fuggire a mezzanotte per prendere poi il volo che mi avrebbe riaccompagnata a Londra. Una vera Cenerentola, per una notte.
    Feci il mio ingresso e mi guardai attorno: tante erano le persone presenti a quella festa e tutte con vestiti fantastici e fantasiosi. Tentai di scolpire bene nella mia mente quell'immagine e per un istante mi pentii di non aver portato la mia amata macchina fotografica per catturare quegli istanti.
    Poi la mia attenzione fu catturata da due figure alla mia sinistra, pochi metri più in là. Una era impossibile da riconoscere, indossando una maschera sul viso, ma l'altra...
    "Non ci credo.." Sussurrai, aprendo le labbra in un enorme sorriso. Ero sorpresa ma piacevolmente. Ci eravamo conosciuti a Parigi e ora ci ritrovavamo lì? Quando si definiva il mondo "piccolo" era proprio vero. Quella sera potevo confermarlo, come non mai.
    Mi avvicinai così verso i due ragazzi, fermandomi davanti a Cormack e sorridendogli, quasi senza parole. "Ehi!" Esclamai tenendo gli occhi fissi su di lui. "Come stai? Che ci fai qui?" Una domanda dietro l'altra, senza ragionare bene sulla seconda. Lui lì ci viveva, era una delle prime cose che mi aveva detto. Era più lecito domandarsi cosa ci facessi io lì, probabilmente.
    Mi voltai poi verso il Genio. Non si vedeva nessuno, ma c'era qualcuno sotto quella maschera, era giusto presentarsi. "Piacere, Savannah."
    Interagito con Cormack e Dylan.
     
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    Non posso che essere orgogliosa di quello che Elijah mi sta dicendo, Jane.
    E lo sono, perchè odo sincerità nelle sue parole.
    Se non lo pensasse veramente non me lo avrebbe mai detto.
    L'unico punto in cui non siamo d'accordo è quello che siamo disposti a pensare di quella ragazza.
    -Io vedo in lei la via più breve per raggiungere lo scopo- non una ragazza, non un involucro di carne, solo la mia vendetta.
    Io ed Elijah ci guardiamo Jane, sento il suo ordine, sento che vuole farmi intendere che sto sbagliando tutto con lei.
    Cosa rappresenta questa ragazza per lui?
    Socchiudo gli occhi e lascio che le sue labbra tocchino le mie, in un tocco leggero che mi deruba di quelle gocce di sangue che ho tanto conservato su queste labbra, anche a rischio di farle gocciolare oltre. Per tenermi viva e attiva.
    Ma non sono avida, posso procurarmene di altre.
    Elijah in compenso sembra ricordare quanto il mio sangue abbia dato a lui un appagamento consistente quella volta.
    Sebbene entrambe sappiamo quanto abbia ragione io ho deciso di tracciare il mio punto di non ritorno. E neanche la saggezza di Eliah può trattenere la mia fiacchezza.
    La vita è quella della donna che abbiamo davanti e che entrambi guardiamo pregustandone il sapore. Deve essere così dolce ...
    Annuisco, perchè è giusto così - per questa sera- gli dico sorridendogli appena.
    La tristezza è troppa per poterla mascherare.
    -Senza dubbio, attenderò con ansia il mio momento.-
    Ballare con lui, ricordare i bei vecchi tempi, sono sicura che non possa farmi altro che bene.
     
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    Da quando Dylan era tornato Cormack aveva un gran da fare, soprattutto a non perdere la sua integrità morale e psicologica.
    Il suo amico era un tornado e, come ogni volta, lo faceva sentire così bene che a volte anche lui perdeva la sua solita compostezza.
    Non che quella sera l'avesse già persa, ma temeva che sarebbe potuto succedere prima o poi.
    -Non esistono solo i letti per rotolarsi Dylan- ci tenne a precisare facendogli notare che mancava di fantasia al momento.
    -Da quanto tempo non concludi amico mio?-
    Si, lo stava sfottendo, ma a volte meritava questa sua sottile ironia, quanto meno lo aiutava a riportare i piedi per terra.


    A quanto pare la ragazza doveva piacergli parecchio, non poteva guardarlo in faccia ma immaginava già la faccia da ebete che si celava di sotto.
    E immaginava anche quanto fosse concentrato a guardare la gonnellina della su detta.
    -Ora ho capito perchè hai insistito tanto nel volerti mettere questa maschera così coprente- poteva guardare indisturbato chi gli pareva praticamente.
    Sghignazzò - è una ragazza contesa Dyl, cerca di puntare altrove il tuo radar- lui non sapeva se quello fosse o meno il suo ragazzo, ricordava però che era stata la ragazza di Ezekiel, che probabilmente sarebbe arrivato a momenti, e che Preud non gli era sembrato indifferente neanche quando, con il suo viso cianotico, le si era avvicinato la sera dell'inaugurazione del suo locale.
    -Se proprio insisti, è la mia specialità aggiustare nasi-
    Poteva pure contare su di lui e sul suo tocco magico.
    Distratto dal numero esorbitante di gente che popolava la festa si voltò la dove Dylan gli aveva fatto cenno e rimase parecchio sorpreso e al contempo felice di rivedere quella Cenerentola in particolare - vedi di non fare l'idiota- gli disse a mezze labbra.
    Quella era una grande sorpresa, tra tanta gente che si aspettava di vedere li quella sera Savannah era decisamente l'ultima, anche se graditissima al momento.
    -Ehi- ricambiò il saluto e dopo un nano secondo di imbarazzo si spore in avanti per baciarle le gote.
    -E' un piacere vederti qui, io sto bene.. e tu?-
    Non rispose al che ci facesse lui li, visto che di li a poco le avrebbe fatto la medesima domanda.
    Con l'unica differenza che quella era casa sua, ma Savannah .. abitava in tutt'altra parte del paese.
    -Lui è Dylan, ma chiamalo genio questa sera, oppure prova a convincerlo a togliersi la maschera.- Guardò il suo amico e poi di nuovo la ragazza.
    -E in fissa sul voler esprimere tre desideri- gli mise una mano sulla spalla - perchè non inizi a realizzare quello di Savannah?-.
     
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