Dolcetto o scherzetto?

Serata in maschera al Ministero del Nord - 31 ottobre 2015

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  1. °°Michael°°
     
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    Venerdì 16 ottobre.

    Hai programmi per la sera di Halloween?

    Il fumo del sigaro rigava di riflessi azzurrognoli l'aria del mio ufficio al Ministero.
    Io me ne stavo sbracato sulla mia poltrona mentre Gabriel,
    in posa altrettanto rilassata,
    se ne stava sdraiato sul divano come un paziente dal suo terapista.
    Due uomini solitamente molto impegnati che si concedono un pò di relax,
    del buon fumo e del buon liquore.
    Cosa si può chiedere di meglio da un venerdì pomeriggio?

    Ci sarà la festa nordica al villaggio a Bergen si,
    si potrebbe andare e spaventare i bambini nelle strade più buie ma...
    sai Gabriel, mi manca la vecchia vita.


    Si beh, quello a psicanalizzarsi sembro io ma... dettagli.
    Ora però a questo punto so già cosa sta pensando Gabriel:
    crucio, malefici e fatture a tutto spiano,
    donne che urlano mentre le loro vesti vengono lacerati,
    uomini imploranti costretti a soffrire senza posa.
    In effetti mi manca anche questo
    ma non mi riferivo proprio a questo...

    Una bella festa di Halloween come si deve,
    dove l'alcool non è solo birra o vino speziato e soprattutto
    buffet internazionale!


    Perchè ve lo dico, non ne posso più di queste sardine essiccate del nord,
    e se volete suggerisco anche dove mettersi i loro salmoni norvegesi.
    Pasticci di carne, patate la forno come se piovesse,
    pasta italiana, filetto in crosta... mi viene già l'acquolina in bocca.
    Ma si, anche pensare ai crucio un pò me la fa venire... dettagli.

    Che ne diresti se organizzassi un ballo in maschera?
    Ho già in mente un tema interessante senti qua.


    Mi alzo dalla poltrona e dalla libreria con un colpo di bacchetta
    prendo un libro enorme e dall'aspetto molto antico.
    Le favole dei fratelli Grimm.
    Che non sono proprio quelle che i babbani credono.
    Negli anni hanno pensato bene di addolcirle,
    facendo sembrare una creatura come il lupo del bosco di cappuccetto rosso
    un peluches Trudi.
    Ma sono molto più truculente di così.

    Personaggi delle favole! Che ne dici?

    Io per me, ho già in mente il personaggio che interpreterò io,
    devo solo commissionare il costume.
    Sono certo sarà un successo.
    Ma nessuno deve sapere come mi vestirò perchè...

    Sai cosa? Ho in mente una mezza idea per l'intrattenimento.
    Ma avrò bisogno del tuo aiuto...


    _________________________

    Sabato 31 ottobre.

    Tutti i maghi del Nord hanno ricevuto l'invito del Ministero,
    giovani e meno giovani, studenti e pensionati.
    Il mio desiderio è che di questa festa si parli in ogni angolo dei paesi del Patto,
    quindi non ho badato a spese per l'organizzazione,
    pagando di mia tasca ovviamente per non pesare sulle casse ministeriali.
    Niente corruzione qui al Nord, niente scandali e uso improprio di fondi dello stato,
    non siamo mica in Inghilterra.
    Ai miei diretti dipendenti non sarà data scelta,
    a meno di essere in condizioni fisiche che impediscono di partecipare o anche solo di strisciare fino a qui
    dovranno essere presenti.
    Voglio che a tutti sia data un'impressione di solidità e di affiatamento,
    che ci sia veramente o meno non importa.
    Anche il Preside Carradine ha confermato la sua presenza e mi auguro che il corpo insegnanti faccia lo stesso.
    Sono così magnanimo che possono invitare con loro chi vogliono,
    anche ospiti stranieri.
    Non è un problema anzi mi auguro che vengano,
    così vedranno con i loro occhi come si sta bene al Nord.
    L'importante è che indossino un bel costume.

    ********




    CITAZIONE

    Ore 20.00 si aprono le porte del Ministero per tutti gli invitati.
    Per l'occasione verrà utilizzato l'ampio salone dell'accoglienza al primo livello,
    ma gli ospiti potranno spaziare anche nella zona della galleria dei ritratti e negli altri corridoi.
    Nel salone sono approntati tavoli imbanditi su entrambi i lati con un vasto buffett di cucina internazionale,
    anche se non mancheranno i prodotti locali per non offendere la sensibilità del Paese.
    Sono poi disposti in modo sparso ma armonioso tavoli per gli ospiti
    tutto intorno alla zona dedicata alle danze.
    In fondo al salone un orchestra di folletti suonerà musiche classiche o moderne
    a richiesta anche degli ospiti.
    L'atmosfera è elegante e molto curata.
    Non mancano le decorazioni tipiche quali ragnatele e coppe di bevande fumanti,
    ma tutto esprime una certa classe:
    le ragnatele riflettono luccichii argentati e gli occhi dei ragni che vi abitano brillano come rubini,
    a rappresentare la ricchezza e l'eleganza del Nord.
    I bordi dei bicchieri sono incrostati di zucchero che brilla come diamante,
    le posate sono tutte dorate, così come i ricami delle tovaglie di seta rossa e nera,
    in tema con il resto della tappezzeria.
    Il catering è formato da ragazze del luogo, alte e bionde,
    indossano tutte un corsetto e una maschera sul viso e serviranno gli ospiti in ogni loro richiesta,
    rigorosamente senza parlare.
    Sono tutte state imperiate ma questo gli ospiti non è necessario che lo sappiano!



    Edited by °°Michael°° - 1/11/2015, 17:50
     
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  2. i am Katherine!
     
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    Kath era da poco arrivata al Nord e aveva fatto richiesta al Ministero della Magia di entrare a far parte degli Auror che ovviamente.
    Solitamente non era un tipo che amava amministrare la giustizia, tutelare le persone, ragion per cui le avrebbe tutelate a modo suo.
    Il Nord l'aveva d'altronde sempre molto affascinata, e con il fatto che sentisse poco le fredde temperature di cui il paese era rivestito, la questione "freddo", non era neanche un fatto negativo.
    Proprio mentre stava facendo ritorno dal Ministero un giorno nell'atrio principale, lesse di un invito a festeggiare la festa di Halloween.
    Katherine già sapeva quale sarebbe stato il suo vestito in maschera e divertita continuò a camminare per la sua strada.
    Ricca di ironia e voglia di divertimento, andò in giro per negozio per tutta la settimana.
    Voleva individuare un vestito che rendesse realmente il concetto di "vampira", in cui voleva calarsi.
    Non fatevi strane idee, Kath andò per negozio dalle ore 2:00 fino alle 4:00 di notte, avrebbe rotto qualche vetrina e preso un vestito adatto.
    Non ci volle molto ad entrare, i negozi babbani erano così ricchi di minime condizioni di sicurezza, che quasi le considerava un offesa alla sua indole di scassinatrice.
    Poi, tra un pensiero e l'altro, quella notte aveva bevuto del buon sangue di donna del Nord, avevano un sapore diverso da quelle Londinesi, molto più duro e intenso, proprio come piaceva a lei.
    Solitamente le soggiogava, loro cadevano in trans e lei poi poteva succhiargli tutto il sangue in corpo, o se era di umore tranquilla, avrebbe bevuto un pò e poi le avrebbe lasciate andare.
    Uccidere l'annoiava molto se si trattava di stupidi babbani, lei amava molto il sangue dei Maghi.
    Molto particolare e se era fortunata dolce, perchè dovete sapere che lei odia il sangue amaro e berlo la disgusta.
    Altra pratica interessante per lei era immergersi nel sangue di una giovane donna, dato che le storie affermavano che la palle diventasse soffice come quella del culetto di un bambino.
    Infatti in quel momento era distesa nel sangue, una donna appesa a testa in giù che continuava a gocciolare nella sua vasca.
    Katherine con il sorriso di un bambino intento a giocare con il suo giocattolo preferito, l'osservava e spesso accarezzava.
    "Non devi preoccuparti tesoro, presto tutto questo finirà e tu potrai andare in pace!" Dopodiché si immerse completamente nel sangue e quando ne uscì, avrebbe potuto fare paura anche al Mago o alla Creatura più cattiva.
    L'unica differenza che si poteva notare tra lei e il sangue, era la lucentezza dei suoi occhi.
    Si passò la lingua sulle labbra e ne gustò il sapore, la guardò e ne baciò le labbra mordendole.
    Perchè si, lei amava anche tormentarle nel profondo con gesti imbarazzanti, amava metterle in ridicolo.
    Camminava per il lungo corridoio del suo appartamento, gocciolandosi sangue un pò ovunque, sangue che la sua cameriera Denise avrebbe pulito allo schiocco delle sue dita.
    E così fu.
    Poi aprì l'armadio e batté forte la mani davanti al suo vestito per Halloween.
    "Sono sicura che renderò il concetto di quella che sono fin da subito!"Disse annuendo cercando anche conferma dalla cameriera.
    Dopo essersi tolta tutto il sangue di dosso, indossò il suo
    CODICE
    [URL=http://www.partylingerie.it/images/category/costume_vampiro_halloween_32953.jpg]costume[/URL]
    e si diede una bella truccata.
    Ovviamente non ci fu bisogno di comprare finti canini dato che i suoi erano perfetti per l'occasione, spesso per vizio nervoso tendeva a toccarseli con la lingua e solitamente, si tagliava.
    Splendida, pensò tra se e se mettendosi addosso una pelliccia nera, giusto per far vedere che il freddo riusciva a sentirlo anche lei e a non dare nell'occhio, e quando finalmente uscì di casa si smaterializzò fuori al Ministero.
    Spesso le smaterializzazioni la rendevano imprudente, la regola numero uno era non farsi notare e se qualcuno l'avrebbe vista, sarebbe stata costretta ad ucciderlo.
    Fece spallucce pensando a quella situazione sicuramente deliziosa ed entrò all'interno dell'edificio.
    C'erano molte persone sparse per la Sala, tavole imbandite di dolci e altre delizie, in fondo un orchestra di adorabili folletti e calici ricchi di bevande.
    Cammino sfacciatamente in mezzo a tutti e si tolse la pelliccia dandola ad una cameriera a caso che passava di li.
    Si avvicinò ad un gruppo di uomini sconosciuti e bussò sulla spalla di uno di loro.
    "Allora signori, rendo il concetto?" Disse la vampira mordendosi il labbro, sperava sinceramente in una serata divertente.
     
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    -October si pronta?-
    Peter non ne voleva sapere di stare calmo, forse era il costume che mi ero infilato a forza, forse la barba che mi ero fatto crescere o i riccioli sulla nuca, non capivo cosa lo spaventasse in me, ero sempre io .. il suo papà..
    Ma qualcosa lo mandava in orbita e le mie coccole non gli bastavano più.
    -Wow- le dissi quando si decise a uscire dal bagno - devo dire che questo vestito da Ginevra ti dona da morire.-
    Era una bellissima donna, la mia donna, ma era anche più incline a impersonare personaggi come la sirenetta, e io non avevo nessuna intenzione di fare il principe Eric.
    Se non sapete di chi sto parlando sappiate che non lo so neanche io, ma tantè che mi è stato nominato e mi si sono rizzati i capelli sulla nuca.
    -Quindi Wino, anche tu vieni con noi- era stato deciso così. L'uomo aveva bisogno di uscire e quale occasione migliore questi svaghi di società.
    Peter con quel vestito da tavola rotonda non si stava dando pace, come biasimarlo, pure io avrei dato di matto al suo posto.
    -E tu ti sei vestito da ..- qualsiasi cosa fosse mi sembrava molto la mise che usava per lavoare.
    Quando mi disse "Il cacciatore di Biancaneve" quasi mi strozzai con la saliva stessa.
    -Okay direi che è ora, andiamo-


    Il ministero del Nord.
    Avevamo preso questa decisione e speravo vivamente che almeno qui October trovasse il suo habitat.
    Per quanto mi riguardava il lavoro mi piaceva e non ci avevo messo molto ad ambientarmi.
    Nonostante arrivassi tutti i giorni con le stalattiti al naso e le guance rosse da sembrare quasi truccato.
    -Io ho sempre pensato che in questo giorno ci si dovesse vestire con sangue e orrori ovunque, invece qui è tutto così .. elegante.-
    Molto fine e delicata ogni decorazione.
    Davvero un lavoro ben fatto, ma fondamentalmente la base era un'altra: divertirsi e fare conoscenze, e magari togliere dal viso del mio futuro suocero quel velo di malinconia che ancora, nonostante fosse passato tanto tempo, ancora non era riuscito a scrollarsi di dosso.
    -Vuoi da bere October?-
     
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    Ioan non conosceva ancora la lingua del posto dunque spesso e volentieri mi sentivo in dovere di parlare inglese per farmi capire anche da lui.
    A October avevo detto cosa mi sarei messo e si era trovata d'accordo anche se avrei riciclato i pantaloni che usavo per lavorare ela giacca.
    Del resto non ero credibile con il vestito verde.
    Meglio color cuoio, da vero maschio.
    Ioanno però non si era trovato d'accordo, almeno questo pensavo vedendolo quasi morire di asfissia.
    -Tu ride ancora di me e io ammazza-
    che poi cosa se la rideva a fare lui, che aveva un'armatura al posto di un vestito.
    Gli presi il piccolo Peter dalle braccia che si mise quindi a giocherellare con la mia barba.
    Avevo insistito parecchio sul fatto di lasciarlo a me, io e lui a casa a guardare film.
    Ma niente, irremovibili quei due mi avevano quasi costretto a muovere il mio vecchio, ma pur sempre tonico, deretano e andare alla festa li al ministero.
    Nessuna scusa, anche se scuse non erano quelle che mi vedevano solo in mezzo a tanti sconosciuti.
    Mia figlia comunque era bellissima.
    E me la feci una risatina quando a Ioanno gli si spalancò la bocca dalla sorpresa di vederla bella anche con quel vestito così storico.
    -Chiude bocca o ti si infila mosca-


    Arrivammo dunque al Ministero che erano ormai le otto passate.
    C'era un sacco di gente, come previsto e del ministro Moon neanche l'ombra.
    Io d'altro canto non avevo di certo motivo per disprezzare il suo operato, dunque come uomo non mi stava neanche antipatico.
    Ma di questo non potevo parlarne con October che subito si infervorava tutta e guai ad apprezzare qualcosa che riguardasse lui.
    Se ne usciva sempre col nominare un suo amico, Kosta se non ricordavo male, e borbottava altro in merito all'indiana.
    Abby doveva essere.
    A se ci fosse stato Ivan con sua moglie sarei davvero stato l'uomo più felice del mondo.
    Mi avvicinai con il piccolo Peter in braccio verso il tavolo delle cibarie, October non guardava dunque qualcosina potevo fargliela assaggiare.
    -TIeni amore del nonno, assaggia questa .. è cioccolata.- gli dissi con fare complice anche se era troppo piccolo per capirmi veramente.
    E poi chi lo sa se la lingua la parlava o se gli parlavano sempre e solo inglese ..
     
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    31 Ottobre

    Cara Jane,
    non riesco a spiegare questa profonda inquietudine che mi attanaglia alla base dello stomaco.
    Vorrei dire con certezza che sono solo postumi di qualche malattia specifica, o del cielo che si è tinto di rosso in questa serata così particolare.
    Invece credo che si tratti di ben altro, ma ancora non ho una risposta sensata da dare a me e a chi mi sta attorno.
    Non essere in pensiero per me, ho bevuto sangue di maiale poco prima di uscire dai miei alloggi.
    Ma ho dovuto mescolarlo con alcune gocce di sangue umano, perchè la fiacchezza si fa sentire, e anche la debolezza.
    No cara cugina, non si tratta del sangue di Siim.
    Non ho assaggiato una sola goccia del suo nettare, mai, nemmeno una volta.
    Voglio che resti intatto, che mi guardi e veda me per quella che sono, e non per quello che potrei dargli con il piacere dei miei denti affilati.
    L'arte di amare è una poesia strana, ma non sono mai stata una donna sanguinaria, lo sai; delicatezza e buon gusto mi caratterizzano anche quando mi nutro.
    Michael mi ha suggerito di vestire con un abito da favola.
    So cosa ti piacerebbe vedermi addosso Jane, ma non ne sono convinta.
    Per questo ho optato per la regina di cuori.
    Il rosso mi dona, è un colore che amo, dolce e delizioso al palato, luminoso e incandescente in contrasto con la pelle diafana e i capelli scuri.
    Varco la porta del ministero come una vera regina.
    Mi prendo solo alcuni secondi per inspirare gli odori della sala e individuare quello del mio caro amico Michael.
    Socchiudo gli occhi e li volto nell'unica direzione possibile.
    E' lui, ne sono sicura, nonostante il pelo gli ricopra il viso.
    Un ghigno a decorarmi le labbra e decido di non rovinargli i piani. Se si è coperto in tale modo avrà di sicuro dei validi motivi per non farsi riconoscere.
    Ma se mi sta guardando ora sa che io l'ho riconosciuto, e tanto basta.
    Vedo un uomo Jane, ha un bambino tra le braccia e sorridono, entrambi.
    In questo momento sono sicura che mi si scalderebbe il cuore se solo potessi ancora farne uso.
    Quante cose negate Jane, quante vorrei averne e quante non ne avrò mai.
    Vengo distratta da un altro odore, eccola, è lei.
    Sento i canini tagliarmi le labbra.
    Non la sopporto.
    Così viva, giovane, così simile a me alla sua età.
    Le do le spalle per non saltarle al collo.
    Non è ancora il momento Jane.
    Non è ancora .. il momento.
     
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    Venerdì 16 ottobre.

    Chiede a me se ho programmi.
    Andiamo non ho un programma da quando mi hanno rotto le uova nel paniere a Hogsmeade, Spooky Village per la precisione, e si sono pure presi il disturbo di piazzare la mia foto nelle bacheche ministeriali Inglesi.
    Pagliacci.
    Guardo il soffitto con fare pensieroso mentre nuvole dense di fumo si affollano davanti ai miei occhi.
    Io mi sto annoiando, se Michael ha da offrire qualcosa che mi faccia sentire vivo io lo accetto.
    A lui manca e anche a me.
    Io che torturo un passante.
    Un crucio per ogni pene scoperto a pisciare sul ciglio della strada dopo aver bevuto come spugne.
    Tanti sorrisi inquietanti ai bambini con al seguito almeno tre donne imperiate che spargono di petali la strada sulla quale cammino.
    Mi eccito al sol pensiero di rotolarmi nel fine serata con le suddette sotto coperte di seta e damasco.
    Ma quello che ha da propormi è una festa, di quelle di un tempo, vecchio stampo.
    Di quelle che potevano avere una sola parola come slogan finale: soddisfacimento assicurato.
    Mi convince a sollevarmi e guardare il libro che ha appena preso dalla sua libreria.
    Favole.
    Il tema sono le favole.
    -Dovremmo essere inquietanti- dico pensieroso.
    Lo so, la mia mente machiavellica è già in circolo.
    Non mi piace fare il lupo cattivo, e i porcellini sono sprecati per un tipo come me.
    Io devo rappresentare la bellezza e la cultura.
    Se lui sarà la bestia - io sarò la Bella-
    In un primo momento l'ho detto scherzando.
    Ad Abel viene un infarto se mi vede vestito da donna.
    Ma Michael mi prende sul serio e a me dopo tutto non dispiace.
    Vuole il mio aiuto?
    Sono a completa disposizione.

    _________________________

    Sabato 31 ottobre.

    -Dai cuoricino se devi piangere che siano lacrime di sangue-
    Sono qui che torturo questo uomo.
    Certo con una donna sarebbe stato più divertente, tendono a urlare di più e comunque il loro suono è melodia.
    Questo tipo invece ruggisce.
    Se non avessi insonorizzato la stanza sono sicuro che lo avrebbero sentito fino a Timbuktu.
    -Come dici? Altri crucio? Uhm .. te ne darei ancora, ma sai quelli non danno il sangue, come scusa? Sectumsempra? Meglio, si molto meglio.-
    Non sono generoso? Dove lo trovi uno che ti chiede pure con quale maledizione vuoi essere colpito.
    Le mie stilettate sono arte, e un pò ne lascio anche per Michael che, diciamocelo, un pò sembra aver perso la gioia dell'infliggere dolore.
    -Vado a vestirmi- gli dico sciacquandomi le mani nel catino accanto alla specchiera.
    -Non voglio rischiare di lasciarti senza principessa.-
     
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  7. Olympia~
     
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    “Se quello non fosse il mio capo e se non ci avesse praticamente obbligati ad andare, non mi presterei mai e poi mai a questa cosa”, borbotta Olympia, lisciando la gonna del vestito che le tira un po' sulla pancia. “Andiamo, è una cosa ridicola, ho dovuto allargarlo con un incantesimo!”
    Alza gli occhi al cielo, sbuffa e raddrizza la corona sulla testa, per poi avvicinarsi allo specchio e aggiungere un'altra generosa dose di rossetto rosso. Non è stato facile scegliere un costume non conoscendo molte fiabe, ma frugando tra i libri di Lilias è riuscita a risalire ad uno degli antagonisti che le sembra accettabile: la strega di Biancaneve. Figurarsi se lei, Olympia, si sarebbe davvero infilata in un abito da principessa.
    “Stai molto attento alle parole che userai: come sto?”, si gira verso Shane, sistemando il mantello dietro di se.
    Arrivata al quinto mese di gravidanza, con due gemelli, non è affatto facile poterlo nascondere, ma il vestito è scuro, quindi magari non sembrerà una balena che ha fatto indigestione... o forse sì. Ma cosa importa, dopotutto?
    Fa un gesto vago con la mano e lascia la camera da letto, non più interessata ad ascoltare la risposta di Shane. I bambini non sono a casa, Blair li ha portati a fare dolcetto o scherzetto, poi anche loro avranno una festa.
    La mangiamorte si è ritrovata a storcere il naso davanti alla scelta di costume di entrambi: lupo mannaro per Arthur (che ironia) e principessa per Lilias. Tutto quel rosa e tutti quei merletti hanno dato quasi il voltastomaco ad Olympia, che tuttavia ha accontentato la richiesta della figlia.
    “Magari se è una festa noiosa, a metà serata posso iniziare a lamentarmi dei piedi gonfi e della stanchezza. Una donna incinta è sempre giustificata ad andarsene quando vuole”
    Con una certa sicurezza, cammina fuori casa e poi dritta alla macchina, dove prende posto sul sedile del passeggero. La sua condizione non le permette di smaterializzarsi o usare passaporte, quindi sarà quello l'unico modo in cui raggiungeranno la festa.

    Il ministero è stato addobbato a dovere, per l'occasione. La sala in cui fanno il loro ingresso non sembra quasi appartenere al posto in cui vanno ogni giorno per lavoro.
    Olympia si guarda attorno, soffermandosi attentamente sui dettagli, mentre avanza verso il centro della sala. Poi si blocca e storce il naso.
    Da quando è incinta, sembra che il suo olfatto sia diventato ancora più sensibile di quanto già non lo fosse e la zaffata di morte e sangue non ci mette molto ad arrivarle alle narici.
    “C'è puzza di morto”, si rivolge a Shane, continuando a guardarsi attorno. Con tutta quella gente non è facile individuare il vampiro che emana quell'odore.
    Scrolla le spalle, per poi poggiare le mani sul petto del compagno e alzarsi sulle punte, sfiorando le sue labbra con le proprie.
    “Ho molta fame”, gli dice poi, mordendosi il labbro inferiore, “tanto che potrei mangiare anche te”
     
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    Cara coscienza, sono io, Coco.
    sono molto eccitata all'idea di festeggiare questo Halloween.
    La musica è l'ultimo dei miei pensieri, ma il dolore..
    Mmm mi lecco le labbra al sol pensiero di quanto posso infliggerne senza rischiare di essere additata.
    Quanti puritani in giro.
    Avanzo con cautela, vedo addirittura bambini in sala.
    Non ci credo, sono capitata forse nel regno delle fatine e dei folletti?
    Mi tranquillizza solo il fatto che il fautore è lui. Il mago per eccellenza, o sarei già planata via.
    Per l'occasione ho infatti indossato l'abito che incarna la versione umana del fedele corvo di Malefica.
    E per quanto possa gracchiare ho solo una intenzione in mente: voglio attaccar briga.
    Dunque scelgo la preda da irritare.
    Lei si fa notare, in realtà credo sia vogliosa di essere importunata.
    Un ghigno che non riesco a trattenere e che sfocia in una risata poco dopo.
    E' proprio uno spasso.
    Ha avvicinato quegli uomini, li ha importunati, li vuole … ahahahahahaha divina.
    Mi avvicino e così come lei ha picchiettato sulla spalla di uno di loro io faccio altrettanto sulla sua.
    -Dolcetto o scherzetto?-


    Bussato alla spalla di Katherine la sanguinaria, non Katherine la regina di cuori
     
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    Ma sei sicuro che Ginevra e Lancilotto contano come favola?
    A me ancora non convinceva del tutto. La sirenetta sarebbe andato benissimo, non dovevamo nemmeno metterci le parrucche e quella contava sicuramente come favola. Anche se non so se l'hanno scritta i Grimm o meno... ma nessuna sarà così tanto pignolo, alle feste dopo un'ora sono tutti ubriachi.
    Secondo me mi avrebbero scambiata per Merida invece che per Ginevra.. magari era meglio se lasciavo l'arco a casa..
    Ok sono pront.....perchè hai vestito Peter da fungo..??
    Ci credo che piangeva poverino, non era neppure un fungo di quelli belli rossi a pois. Era un fungo tutto marrone era.. oh. Non era un fungo.. era la tavola rotonda. Storsi il naso, automaticamente cercando qualcosa di carino da dire ma..
    No amore, mi dispiace ma questo.. non lo posso proprio vedere. Vieni dalla mamma tesorino mio.. ci andiamo a mettere un costume vero..
    E dicendo questo feci una linguaccia a Ioan.

    Che poi secondo me papà vestito da cacciatore di biancaneve con Peter vestito da gnomo/nano in braccio non stava poi nemmeno così male.
    Però concordavo con Ioan sull'atmosfera della festa.
    Già.. mette quasi a disagio.
    Di solito Halloween era una festività trash. E il suo bello era proprio l'essere trash. Almeno avevamo scelto dei costumi che non stonavano con l'ambiente. Sistemai qualche ricciolo a Ioan squadrandolo di nuovo. Non lo facevo cambiare tipo mai più!
    Sai che sei proprio bello così?
    Quindi meglio rimanere nei dintorni. Tanto Peter era in buone mani. E sopratutto la Mitchell si stava avvicinando da questa parte. Sì, lo so che adesso avrei dovuto mettere da parte le antipatie, i giudizi e tutto quanto e fare la persona civile e gentile ma.. uff no dai. Sarà il costume, sarà che è sempre incinta in modo davvero inquietante, sarà che è imparentata anche se in modo non diretto con McAdams Senior ma.. se proprio devo andare a parlarle avrò bisogno di bere qualcosina prima. E comunque sembra sufficientemente distratta al momento...
    Sì, ma vengo con te.
    Le feste non sono il mio forte, non so fare conversazione così, agitando un calice di... acquaviola a quanto pare, facendo risate finte per poi passare al prossimo ospite. Non sono capace. Io sono quella che si lancia sulle tartine. Beh cosa? Ho saltato praticamente il pranzo in previsione di questa abbuffata. Ho fame. E' poco di classe lo so ma io non sono di classe.
    ...quella credo che sia la Bella più brutta dell'intero universo comunque...
    commentai divorando un crostino vedendo un'orribile donna a braccetto con la Bestia.
     
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    Dylan era un ragazzo davvero speciale.
    Mi faceva sempre ridere, e non lo dicevo solo perchè era l'unico cameriere che avevo.
    O meglio c'erano anche Joanna e Milo, ma loro rappresentavano proprio i nordici, quelli seri che non ti sorridevano neanche se gli facevi il solletico.
    Invece lui era .. era un pò uguale a Seba in effetti, e questo all''inizio mi aveva creato sconcerto.
    Per un momento avevo anche pensato non fosse mai morto...
    Sarebbe diventato un uomo così se ..
    "Cosa sto facendo?"
    Non si faceva! Mi accingevo ad andare a una festa non potevo affogare nel ricordo di un ragazzo che lo stesso giorno di tre anni prima aveva perso la vita per colpa mia ...
    Un pensiero in completo stile Halloween c'era da dire.
    Avrei fatto meglio a pensare a prepararmi o non sarei più uscita da casa.
    Non avevo comunque fatto in tempo a comprarmi niente di nuovo.
    Se non ci fosse stato il tema mi sarei messa la tenuta da vampiro di ogni anno.
    Invece il tema c'era, ed erano le fiabe.
    Ora, io non ero mai stata una accanita sostenitrice del "c'era una volta" ma del "e vissero felici e contenti" si quindi volente o dolente io le favole le conoscevo.
    Mi sarebbe piaciuto vestire da Biancaneve, che era il personaggio che preferivo, ma non avevo .. come dire .. non avevo niente che non mi facesse sembrare una caricatura.
    A partire dal colore della mia pelle, a finire con quello dei capelli e non da meno quello delle labbra; gli ultimi due punti avrei anche potuto risolverli, ma per il primo ... non avevo nessua intenzione di imbrantarmi di cerone.
    Ed ecco dunque dare ragione a quei tipi di Disneyland, quando mi avevano vestita da Pocahontas.
    Certo il ricordo di quel vestito era legato alla tristezza assoluta del post rottura con Ez, ma ora che mi sentivo decisamente meglio non era neanche più un problema ricordare quei momenti.
    Inoltre mi andava anche abbastanza bene, dopo tutto sembrava che nona vessi preso peso, il che non era un bene, non per mia madre, ma neanche un male.
    Allungai i capelli e mi finii di sistemare, dopo di che bussai alla porta di Theò.
    Avevamo deciso di andare insieme, ma non aveva voluto dirmi di cosa si sarebbe vestito.
    -Straniero allora, sei pronto?-


    Al Ministero..

    -Non ti preoccupare, non sento freddo tutta scosciata no-
    Anche perchè una volta dentro immaginavo già l'aria ampiamente portata a temperatura e quant'altro.
    E infatti non vennero deluse le aspettative.
    C'era già un sacco di gente, tra cui riconobbi October.. OCTOBER?
    -Vieni un attimo ti voglio presentare una persona.-
    Ci avvicinammo a lei e con un sorriso a trentaquattro denti le palesai la mia presenza.
    -October Fhest! Ma sei veramente tu?-
    Guardai il suo ragazzo e mi ricordai quel periodo in cui ci eravamo scambiate involontariamente di corpo .. quanto lo avevo dovuto tenere a distanza non si capiva.
    A rischio di rottura quasi.
    -Ciao Ioan- una volta tornate in noi eravamo passate alle presentazioni dunque ora ci conoscevamo anche, e al ricordo ci ridevamo pure su.
    -Cosa ci fai tu qui al Nord? In questo ministero poi! ... dimmi che ti sei trasferita e farai di me una persona felice!- Un raggio di sole in tanto grigiume era una manna dal cielo, e lei per me lo era, un bellissimo raggio di sole - certo se ti vedesse O'Toole .. per lui Sirenetta per sempre, altro che .. di cosa ti sei vestita a proposito?- Mi feci di lato e feci largo a Theò - lui è Theodorus Blackwell, un mio amico.- poi mi rivolsi a lui - October è stata un punto di riferimento quando ero solo una studentessa a Hogwarts, ma penso di aver cannato tutte le aspettative per una tassorosso modello- e dunque .. meglio riderci su.

    Interagito con Theò, Ioan e October
     
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    "Puoi lasciarli pure lì Karen. Grazie." Una sera a settimana, un'unica sera, lascio il castello di Hogwarts subito dopo il tramonto per recarmi nell'ufficio della Mikaelson & Mikaelson a Londra. Se non ci sono clienti da ricevere do uno sguardo alle pratiche e trascorro il resto del tempo a conversare con Karen. A volte le nostre chiacchierate si trasformano in un articolo per il Mago24Ore, altre sono solo un piacevole trascorrere del tempo. Trovo la sua compagnia molto stimolante, è una donna piena di vita. Se ho mai pensato di morderla per poter assorbire un pò di quella vitalità anche io? Tutte le volte, ma so trattenermi. Sul lavoro niente morsi, ho imposto questa regola a Klaus, non potrei mai aggirarla io per primo.
    "Sarò fuori tutto il weekend. Devo sbrigare alcune pratiche al Nord per il Ministro Moon e poi c'è la festa di Halloween. Tu hai programmi?" Non lo chiedo con intenzione, è solo una domanda di circostanza, ma quando Karen inizia a lamentarsi della sua scarsa vita sociale mi viene spontaneo paragonare la sua situazione alla mia. "Se ti può consolare alla festa ci andrò da solo. I vampiri non sono poi accompagnatori così richiesti da queste parti, non più dei giornalisti a quanto pare." Ma poi mi dico, perchè non porre rimedio alla triste solitudine di entrambi? Non ci sarebbe nulla di male, potrebbe venire con me in veste di giornalista, scrivere un articolo sulla florida economia del Ministero Nordico. La guardo sollevando gli occhi verso il suo bel viso, un pò a disagio ma convinto ad andare fino in fondo. "A meno che tu non voglia accompagnarmi."

    Ed è così che è andata più o meno. Karen ha accettato di farmi compagnia e siamo arrivati a Stoccolma con il volo di ieri notte. E' stato divertente girare per la città vecchia con lei tutta la notte, osservare le navi dei pescatori in lontananza, entrare e uscire da un bar dopo l'altro fin quasi all'alba. Prima del sorgere del sole siamo riusciti anche ad osservare il sempre meraviglioso spettacolo dell'aurora boreale, spingendoci solo un pò più a nord con una veloce smaterializzazione. Divertente, e non dico per dire.
    Immagino oggi abbia trascorso tutto il giorno a fare shopping mentre riposavo nella mia bara vista la quantità di buste che invade la stanza d'albergo, ma al tramonto è stata puntualissima. E' pur sempre la mia assistente, la puntualità è d'obbligo.
    "Sei bellissima. Ma non potrebbe essere altrimenti, addosso a te donerebbe anche lo straccio di una serva mia cara." Cenerentola prima dell'intervento di restyling della fatina aveva comunque fatto innamorare un principe.
    "Che te ne pare del mio costume?" Non conto nemmeno più le feste mascherate a cui ho partecipato nel corso della mia lunga esistenza ma sono alcuni anni che non mi capita più di dovermi travestire. Per l'occasione, visto il tema della serata, ho scelto un personaggio a me alquanto congeniale, anche se non deriva dalla piuma di un Grimm: Capitan Uncino. L'abito è vittoriano originale dell'epoca, conservato accuratamente nella mia personale collezione d'abiti. Anche l'uncino incastonato di diamanti non è una replica ma un vero uncino ottenuto secoli fa dalla mia famiglia... meglio sorvolare sul come. Nonostante gli anni trascorsi riesco ancora a sentire l'odore del sangue sulla punta.

    Con Karen come splendida dama al mio braccio attraversiamo il salone principale del Ministero sotto lo sguardo curioso dei presenti. La prima cosa che mi colpisce è l'odore di Katherine, solo leggermente appannato da quello di un mannaro mischiato agli invitati. C'è anche già il Ministro ed alcuni dei suoi dipendenti che ho conosciuto nelle mie scorse sortite qui. Non avverto la presenza di Spencer ancora ma... quella di sua figlia si. E poi c'è anche un'altra vampira che riconoscerei tra mille, anch'ella mia creatura. Un'altra Katherine, un'altra storia.
    "Si prospetta una serata interessante quanto meno. Ti va qualcosa da bere?" Afferro al volo con "la mano buona" due calici dal vassoio di una cameriera di passaggio. Una bionda decisamente poco vestita, segno del gusto personale di Moon nell'organizzazione della festa. "Io avrei anche una certa fame..." Solo dopo mi rendo conto di quanto inquietante questa rivelazione possa apparire ad orecchie umane. "Perdonami, non ho ancora avuto modo di nutrirmi stasera. Sono un pò sottotono." Ma non sono l'unico a bramare qualche aorta in questa sala, posso percepire chiaramente i pensieri di entrambe le mie Katherine. E' verso la mia prediletta però che mi avvicino con Karen sempre stretta al braccio, perchè i suoi desideri al momento mi sembrano quelli più pericolosi.
    "Mi sembrava di averti insegnato l'autocontrollo già parecchi anni fa." Che abbia dimenticato la lezione?



     
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    Il lavoro per Elijah era piacevole e stimolante, ma impiegava troppo poco tempo delle mie giornate, dunque le passavo quasi sempre a commiserarmi.
    E cosa fare quando ti annoi? Cerchi altro lavoro.
    Ed eccomi quindi a sfogliare la pagina degli annunci per vedere se altro fa per me.
    Ovviamente lui non è d'accordo, ma sento che la mia iperattività deve trovare un momento di stallo, e non lo troverà di certo mentre mi rigiro i pollici.
    Se ho paura di stare sola in una stanza con un vampiro?
    Anche no.
    Ma solo perchè si tratta di quel vampiro, se fosse stato il fratello .. non avrei sicuramente lavorato per loro.
    Del resto io sono dell'idea che il mio capo, per quanto inquietante possa essere, debba avere un codice d'onore, ed Elijah è un uomo d'onore.
    Se mi ha assicurato che non mi salterebbe al collo neanche sotto imperio io gli credo.
    -I miei programmi sono così aridi che il deserto del Sahara al confronto sembra una distesa erbosa e anche abbastanza florida-
    E mi viene anche da aggiungere "che culo, tu almeno hai una festa a cui andare".
    Ma poi mi dice che ci andrà solo e quindi il paragone va da se: "abbiamo due esistenze di cacca" ma mentre lui ha una vita per porvi rimedio io morirò sola e triste.
    E questo è uno schifosissimo dato di fatto.
    -I vampiri non sono richiesti? Andiamo Elijah, che assurdità è mai questa.
    L'autocommiserazione non ti dona.
    Sei bello, sei ricco, hai fascino da vendere. Se non hai una donna al tuo fianco è solo perchè non l'hai cercata.-
    e con questo avevo chiuso il mio sermone.
    -A me non mi vogliono perchè hanno paura di parlare troppo- codardi tutti.
    Mi porto alle labbra una caramella, compenso così le mie carenze affettive, con gli zuccheri, e quando mi porge la domanda sono ancora con le dita a mezz'aria.
    -E lo chiedi anche?-
    Non aspettavo praticamente altro.


    Se avessi saputo prima che la compagnia di Elijah sarebbe stata così divertente lo avrei invitato io stessa a fare qualche gitarella di tanto in tanto.
    Okay eravamo li per lavoro, ma devo ammettere che vedere quei posti con i suoi occhi e con la sua guida è stato molto, ma molto divertente.
    Piacevole e istruttivo anche.
    Inoltre mi sono innamorata dell'aurora boreale, che nona vevo mai avuto modo di vedere.
    Poi mi ha detto il tema della serata e sono entrata nel panico.
    Per quanto una come me possa effettivamente entrare nel panico.
    La questione di quella mattina, dopo aver passato tutta la sera in sua compagnia, era quella di trovare un vestito adatto per la serata.
    Ovviamente prima mi sono assopita un paio di ore, anche tre, poi sono uscita con la promessa che sarei stata pronta per l'orario stabilito.
    E così fu.
    Il mio vestito consisteva in un abito celeste, con componenti a forma di fiocchi di neve.
    Mi era stato detto al villaggio che nessuno ne aveva acquistato uno simile e ho fatto in modo che fosse mio.
    Se avessi visto un bis l'avrei potuto modificare al momento in quello della fata turchina, come colore stavamo li.
    -Grazie, ma se continui così arriveremo al punto in cui mi si coloreranno le guance di rosso ed entrambi ci sentiremmo profondamente a disagio- risposi ad Elijah mentre ammiravo anche lui in quel completo davvero niente male.
    - Ma i complimenti sono così graditi che te ne concedo ancora un altro prima di chiudere lo scrigno delle carinerie-
    Gli sistemai per bene il bavero della giacca e spalancai lo sguardo puntando l'uncino
    -TI dirò, sei uno splendore, ma quell'uncino .. sembra essere maledettamente appuntito..-


    Attraversiamo il salone come due regali e illustri individui.
    Lui magari lo è, chissà cosa penseranno di me non appena verranno a sapere che sono quella che ha scritto la maggior parte delle frecciatine sulle loro persone ..
    Brr meglio non pensarci.
    -Mi va- mi andava davvero, d'un tratto mi si era seccata la gola.
    E così mi ritrovai con il primo calice della serata tra le dita, liquido ambrato che assaggiai mentre con lo sguardo sorvolavo la sala.
    Aveva fame .. certo giustamente, io mi ero mangiata un panino con la nutella prima di uscire dall'hotel, non si poteva mai sapere, fai che si fosse rivelata una festa con cibo prettamente nordico?
    Io non amavo quella cucina, brodaglia per il mio fine palato.
    Seh.
    Ma lui .. il fatto che avesse fame non era un buon segno, nossignore.
    Ora come si nutriva? Non ci credevo davvero al fatto che ci fossero sacche di sangue tra un pollo e quattro patate arrosto.
    Anche se il ministro Moon avrebbe dovuto pensarci se tra gli invitati ci metteva anche dei vampiri.
    -Ti posso offrire un pò di zero positivo, ma solo un pò - gli dissi sollevando un polso - ma da qui, niente collo, mi hanno detto che l'effetto di un morso è l'equivalente di un orgasmo, e non vorrei rischiare di ritrovarmi a desiderare un tuo morso ogni qual volta ci troviamo a disquisire quell'unica volta alla settimana-
    Patti chiari amicizia molto lunga.
    Non sembra intenzionato a cogliere il mio gesto caritatevole, grazie al cielo.
    Vedo che mi sta dirottano verso una donna bellissima e inquietante.
    Una regina di cuori.
    I suoi occhi sono rossi, e mi bloccano per un momento la respirazione.
    -Lei è ..- una vampira, si capisce, glielo ha praticamente detto ora che deve imparare a controllarsi ..- molto piacere io sono Karen..- e non mi guardare con quegli occhi che mi metti paura.
    Era proprio vero le donne vampiro mettevano molta ma molta più paura degli uomini.
     
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    - A quanto pare avrai il tuo debutto in società - Kostia aveva osservato Selyse da una parte all'altra della stanza che avevano usato per allenarsi con le guardie. Da quando c'era lei, con la scusa di doverla addestrare, l'ucraino aveva ripreso ad allenarsi con una certa costanza. Era riuscito a mantenere la forma che aveva recuperato nei mesi di convalescenza e, dopo i primi e dolorosi tentativi di rimettersi in gioco, era ormai nuovamente in grado di tenere testa a quasi tutti gli avversari con cui si confrontava nel corpo a corpo. Un'arte necessaria, quella, ma che ultimamente riusciva perfino a dargli un po' di gusto. Si passò una mano sul labbro gonfio, là dove la guardia che aveva usato come avversario era riuscito a colpirlo, osservando poi la macchia di sangue rimasta sul dorso. Nulla che una goccia di dittamo non potesse sistemare, in fondo.
    Porse la lettera di Michael a Selyse, che lo stava osservando incuriosita. C'era un invito per due alla festa al Ministero del sabato seguente, e in calce un biglietto scritto da Michael di suo pugno con una richiesta alquanto particolare - Credo tu abbia bisogno di un bel vestito - le preannunciò.
    Sarebbe stata indubbiamente l'occasione perfetta per presentarla ai suoi futuri colleghi, quella, se non fosse stato per l'obbligo di presentarsi alla festa mascherati con qualcosa che ricordasse le fiabe o le favole. Kostia, la cui figli doveva ancora nascere, non aveva la minima idea di cosa avrebbe potuto indossare. Lui non ne conosceva quasi, di favole.


    - Non ho alcuna intenzione di vestirmi da Peter Pan - eppure era sicuro che, una volta trasferitasi al Nord, October si fosse adattata un po' più al gusto locale - E nemmeno da Principe Azzurro -
    Frollo?
    - Quello di Notre Dame de Paris? Cosa c'entra Victor Hugo con le favole? -
    Capito, lasciamo perdere. Jafar? Magari con un po' di trucco...
    - Non ho intenzione di truccarmi -
    Il principe Giovanni?
    Kostia sospirò - L'usurpatore che è stato poi cacciato dall'Inghilterra? Davvero ti pare appropriato? -
    October alzò gli occhi al cielo Il lupo di cappuccetto Rosso?
    Kostia scosse la testa in segno di diniego, prima di bloccarsi. Si picchiettò un paio di volte l'indice sulle labbra, prima di annuire pensieroso - No, ma forse ho un'idea -


    La fila di prigionieri che avevano portato da Azkaban era stata fatta entrare al Minsitero da un'entrata secondaria. Una ventina di uomini e donne che erano sfilati lungo i corridoi in perfetto silenzio, sotto lo sguardo attento di Kostia e della sua nuova apprendista. A quanto pareva, dopo qualche prima incertezza iniziale, la rossa non aveva avuto grandi problemi a guidare una serie di prigionieri sotto imperio. Imparava in fretta, Selyse. Si applicava.
    - Sono tutti tuoi - disse a Gabriel, stringendo la mano dell'uomo nel consegnargli il carico. Non correva ancora buon sangue, fra i due, ma un minimo di civiltà si poteva sempre ostentare Da cosa ti vestirai? - chiese all'uomo, ottenendone però solo una risata e un occhiolino.
    Kostia scrollò le spalle. Probabilmente lo avrebbe saputo fin troppo presto - Noi andiamo nel mio ufficio a cambiarci - aggiunse.
    Era quasi ora della festa, e lui odiava arrivare in ritardo.


    C'era di bello, quando si trattava dei fratelli Grimm, che a voler seguire le favole originali si trovavano davvero dei dettagli interessanti. Kostia aveva scelto accuratamente un costume che gli permettesse di portare con se un discreto numero di armi. Finì di sistemarsi i guanti, aggiustò il cappio che penzolava dalla cintura e infilò l'ascia - tanto affilata da brillare - nel fodero da spalla. I capelli erano stati allungati per l'occasione, e dondolavano fra le spalle, così come la barba cresciuta apposta. Si guardò allo specchio, passandosi un dito sul mento - Odio questo genere di cose - ammise in direzione della sua nuova apprendista, solo per voltarsi poi nella sua direzione. Le aveva lasciato la sua intimità per cambiarsi, e doveva ammettere che il risultato era stato notevole. Le sorrise, suo malgrado - Direi che sei perfetta - aggiunse, porgendole poi il braccio per guidarla verso la sala in cui si teneva la festa.
    Varcò il portone pochi attimi dopo, lasciando vagare lo sguardo sui presenti. C'erano moltissimi volti conosciuti, alcuni dei quali a cui avrebbe voluto potersi dedicare all'istante. Talvolta avere un cuore non era sempre un vantaggio - Credete sia possibile dare un bacio alla futura mamma? - domandò a sorpresa una volta che fu nei pressi di Olympia. Era molto che non si vedevano, troppo a dire il vero. Si sciolse dal suo abbraccio, osservandola - Stai davvero benissimo - poi, scostandosi leggermente - Olympia...ti presento Selyse Leveraux, l'apprendista affidatami da Michael. Credo che a breve potremo annoverarla nella nostra piacevole compagnia - aggiunse, restando qualche minuto in compagnia del Capo Auror prima di allontanarsi altrove.
    Si avvicinò a October, rivolgendo a lei e a Ioan un cenno del capo. Portò un dito guantato a sfiorare la lama dell'ascia, facendola tintinnare - La favola era giusta, perlomeno - ammise, posando poi lo sguardo su Caterina. L'ultima volta che l'aveva vista il loro saluto aveva avuto il sapore di una promessa che lui, travolto poi dagli avvenimenti, non era stato in grado di mantenere. Le sfiorò le guance con un bacio, educato - Immagino di doverti un'enormità di scuse. Pensi che il tuo cavaliere potrà concedermi il privilegio di averti per me qualche minuto, più tardi? - giusto il tempo per le ennesime scuse, fra loro.
    Pareva quasi che lui e Caterina non facessero altro, da quando si conoscevano.
    Lasciò vagare lo sguardo per la stanza, cercando di individuare Michael. Poteva essere una delle persone con la maschera atta a renderlo irriconoscibile o, magari, poteva essere altrove intento a organizzare la sua spettacolare entrata in scena. Kostia non sapeva quale delle due possibilità lo preoccupasse di più. Di sicuro che Moon fosse stato attento a non fargli sapere nulla di quello che li attendeva significava che lui non avrebbe approvato e quello non era mai un buon segno.
    Mai.
    Mai, mai, mai.
     
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    -Il fatto che tu mi abbia convinto a partecipare a una assurda festa in maschera non vuol dire che puoi costringermi a mettere quello che ti pare-
    Per Cormack era inaudito il fatto che il suo amico Dylan lo stuzzicasse e circuisse per mettere il vestito di Aladino.
    Non era proprio il caso perchè non aveva intenzione di indossare solo un misero jilet a coprirgli il petto e perchè l'altro non era veramente il genio della lampada.
    Forse se lo fosse stato avrebbe anche potuto accontentarlo, ma visto l'andazzo ..
    -Fosse per me non indosserei neanche questo - gli mostrò la tenuta da principe azzurro e quasi gli venne l'orticaria.
    -Non ce la posso fare..-
    Era davvero tanto contrariato, ma alla fine si lasciò definitivamente convincere, e la mise da principe azzurro gli fece da seconda pelle mentre Dylan completava la sua pagliacciata.


    -Io collaboro con queste persone, se devi fare dello spirito fallo fuori da queste quattro mura-
    Un monito che sapeva sarebbe andato a vuoto.
    Del resto il suo amico non era incline a dare ascolto ai suoi suggerimenti.
    -Ma quella non è il tuo capo?-
    Una ragazza che aveva già avuto modo di conoscere Cormack, quando vi era stata l'inaugurazione, un anno prima, del suo locale.
    Osservando la ragazza, anche se al momento era di spalle, il terzogenito degli O'Carolan capì come mai l'amico avesse preso sul serio il suo nuovo impiego.
    E cosa intendesse dire in merito all'obiettivo che si era prefissato, ovvero rubarle un bacio.
    Al pensiero gli venne da ridere e si spostò di lato per far passare delle cameriere dai cui vassoi prese due calici.
    Uno per se e uno per Dylan.
    -Smettila di guardarle il sedere, o le consumi anche quel poco di gonna che indossa.-
    Lo ammonì bonariamente. Anche se poteva capirlo, era normale che l'occhio cadesse .. erano pur sempre uomini.
     
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    "Mi sembrava di averti insegnato l'autocontrollo già parecchi anni fa."
    La gioia che provo nel sentire questa voce non può essere quantificata cara Jane.
    Lui è qui, ed è vicino a me.
    Sembra sentire quanto sto per perdermi, perchè eccolo giungere come un cavalier servente.
    -Posso assicurarti che ho imparato ogni sillaba dei tuoi insegnamenti-
    Non posso non guardare la donna che gli sta accanto, è bella, molto bella.
    La sua unica pecca è la vita.
    -Purtroppo ci sono odori che non posso ignorare, e ricordi che non posso dimenticare-
    Lo sguardo vaga per la sala e si posa nuovamente su di lei, Jane, lei l'oggetto del mio risentimento.
    -Quando fare del male diventa una necessità e non solo un soddisfacimento personale ti rendi conto di essere giunta a un punto di non ritorno-
    Mi forzo a distogliere lo sguardo e a portarlo nuovamente su di lui.
    Ho le labbra scarlatte leggermente arrossate e sporche di sangue, il mio sangue.
    Ne sento il sapore ferroso, e le pulsioni che mi spingono a volerne di più.
    -Sento odore di morte- dico, e sappiamo entrambi che non mi riferisco a noi, per me il nostro è un odore particolare, odore di crisantemi e peonie.
    -Io sono Katherine- è buona educazione presentarmi, non trovi cara cugina? E per quanto io sia arrabbiata, e irritata, l'educazione regna sovrana nella nostra famiglia.
    -Lei è una donna fortunata Miss, del resto non tutte possono vantare di presenziare a un ricevimento al braccio di Elijah. Io per esempio ..- sollevo lo sguardo per posarlo nel suo - ho avuto poche volte questo piacere.-
     
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69 replies since 1/11/2015, 17:34   1279 views
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