Casella postale di Jerome Morrow

15/5/18

Lo sai. Non sono mai stato bravo con le parole.
Non sono mai stato bravo in niente ma suppongo di aver un incentivo, adesso.
Potrei aspettare che tu sia sveglio ma non credo mi aiuterebbe con le promesse. Si, non sono bravo neanche in quelle. Specialmente quando le faccio a me stesso.
La verità è che sono un codardo. Non riuscirei a dirti ciò che devo guardandoti. Non riuscirei ad andar via guardandoti.
Mi hai detto che non devo proteggerti e forse è vero.
Forse voglio solo proteggere me stesso.
Cazzo.
Quando abbiamo iniziato questa storia non ho letto le fottute condizioni. Nessuno era lì ad elencarmi i compromessi. Nessuno ha fatto cenno ai rischi.
Sono stato un coglione.
Ho creduto di poter avere una vita diversa e tu, per un po’, l’hai reso possibile.
So che domani, appena sveglio, nulla di ciò che sto scrivendo ti sembrerà reale ma forse è ciò che voglio. Odiarmi ti aiuterebbe. Ti aiuterebbe a dimenticare quello in cui sei finito. Quello in cui non avrei mai voluto finissi.
Sono sempre stato io l’uomo dalle bugie infinite. Un altro Vasilyev di merda cresciuto secondo la genetica.
Eppure, non ho mai mentito su ciò che provo.
Quindi, domani, non nasconderlo.
Non fingere non sia esistito.
E’ egoista anche questo e non dovrei chiedertelo. Non lo farei se non stessi buttando via l’unica cosa di cui mi importa adesso.
Ti chiederai perché ma conosci la risposta.
Hai sempre saputo sarebbe finita così.
Io che scappo. E’ fottutamente prevedibile, ah?
E’ per te, in ogni caso.
Ci è voluto un po’ per capirlo. Sono bravo ad ignorare le cose anche quando mi stanno sotto il naso. Ma ora lo so. So che meriti di meglio, da sempre.
E cazzo, non lo dico per pararmi il culo. Non starò qui a giustificarmi.
Meriti una vita diversa e dopo tre anni d’inferno, te lo devo.
Smetterò di rubarti altro tempo. Finirà la confusione, l’apprensione, la paura, le stronzate.
Avrai un buon futuro. Un lavoro ben pagato, un maxi schermo, una villa a due piani, una ferrari, un altro uomo.
Scegline uno diverso, stavolta. Uno che ti stia a sentire, uno che apprezzi le tue fottute diete, i gatti, il natale.
Trovane uno che ti dia quello che con me hai perso. Forse, così, mi sentirei ripagato. Forse, così, non rimpiangerei quello che sto facendo.
Ho persino saltato il tuo compleanno ma pensa a questo come ad un regalo; il migliore che possa farti.
Quanto a me, andrò via.
Restare avrebbe poco senso, dal momento che l’unica casa che conosco è di pelle e ossa. Bianca e rossa.
Saluta Hades da parte mia, in te avrà un padre migliore di quello che sarei stato io.
Un giorno, forse, tutto questo ti sembrerà sensato e quel giorno, forse, ci rincontreremo.
Io sarò un uomo diverso. Tu lo sarai.
Fino ad allora, resterai il sedicenne idiota che ha combattuto con gli orsi. Quello che mi ha insegnato a scrivere una lettera che mai avrei scritto. Quello che mi ha rovinato.

Ti amo,
Ioan