Interrogatorio #3

Powel - Miles

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  1. Olympia~
     
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    La notizia non si è ancora diffusa per il Ministero e si è evitato il più possibile una fuga di informazioni che potrebbe essere inappropriata.
    Prendere il colpevole è la cosa che conta di più, se gli arrivasse voce che gli auror stanno per arrivare al ministero, a interrogare i dipendenti, avrebbe tutto il tempo di scappare e forse addirittura di far disperdere le proprie tracce.
    Informazioni riservate del Ministero nordico sono state trafugate e vendute ad alcuni ministeri opposti. È grazie a Kostia se la notizia è arrivata alle orecchie di Olympia e del primo ministro, che si sono mobilitati immediatamente per trovare la talpa.
    È una tarda sera di un giovedì lavorativo e nessuno dei dipendenti ministeriali può staccare dal proprio turno per tornare dalle famiglie.
    Centinaia di loro attendono nei corridoi, al di fuori degli uffici. Aspettano il proprio turno per essere interrogati da circa una cinquantina di auror posti in altrettanti cinquanta uffici.
    Nessuno capisce cosa stia accadendo, tante le domande che non ricevono risposta, e tutti quelli già interrogati non possono rivelare a chi ancora aspetta la natura dell'interrogatorio.


    Auror: Lucinda Powel
    Dipendente ministeriale: Raymond Miles
    - Si prega, possibilmente, di non far passare più di dieci giorni tra un turno e l'altro.
    - Non è permesso l'uso della forza da parte dell'auror durante l'interrogatorio.
    - E' possibile l'uso del veritaserum o del legilimens.
    - Gli auror non hanno idea di quali siano le informazioni vendute, sanno solo che tali informazioni sono state divulgate lo scorso 9 giugno intorno alel nove di sera.
     
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  2. lücinda
     
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    Diversamente da tutti gli altri dipendendi del Ministero, lei forse fu l'unica che non avvisò nessuno a casa del suo ritardo per quel giorno, una persona che vive da sola non aveva alcun bisogno di preoccuparsi in questi casi. Gli ordini che le erano stati dati erano ben precisi, e Lucinda avrebbe svolto il suo compito nel migliore dei modi, magari avrebbe scovato lei il responsabile e il motivo per cui adesso, a quest'ora, si trovava ancora a lavoro. Chiusa dentro il suo ufficio, seduta dietro la sua scrivania, osservava il fascicolo dell'ultima persona che era appena uscita da lì, parsa particolarmente agitata e anche impaurita da quella situazione. No, non per questo doveva considerarsi un sospettato. Fino a quel momento ne aveva incontrati di tutti i tipi: da quelli aggressivi con le parole, a quelli che pur di giustificarsi avevano un alibi per ogni cosa, a quelli che invece cadevano dalle nuvole non sapenso cosa fosse successo e perché questa immediata chiamata per un interrogatorio. Mise via quel fascicolo assieme a quelli visionati in precedenza solamente quando il prossimo ad essere interrogato bussò, e Lucinda diede il permesso di entrare al prossimo. Prego si accomodi. Si alzò dalla propria sedia, per accogliere l'uomo che subito, dopo una stretta di mano, si accomodò di fronte a lei, dall'altra parte della scrivania, cosa che fece anche lei. Lei dovrebbe essere... il signor Miles, corretto? Il prossimo della lista, ovvero quello attuale, era lui, a meno che qualcuno non avesse sbagliato l'ordine, lui era proprio l'uomo segnato su questo pezzo di carta. Mi dica, che carica ricopre al Ministero? E di cosa si occupa esattamente? Partiamo con le domande semplici a cui tutti potevano rispondere con tranquillità e, sicuramente, senza sbagliare. Il vero e proprio interrogatorio sarebbe iniziato con le domande successive.
     
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    “E, Miles..”
    “Si Signore”
    “Non dimenticare quelle pratiche del tuo ufficio, mi stanno facendo saltare i nervi”

    “Nessun problema Signore, ci penso io”
    “Bene, puoi andare, ti farò passare per per la chiamata veloce”

    “Grazie Signore”
    Il mio superiore, il primo Ministro Moon in persona è più che nervoso in questi giorni, non solo non mi è dato sapere perché, ma non ho nemmeno la facoltà di poter chiudere cosa lo preoccupi in particolar modo, io sono solo il suo braccio destro in luogo di lavoro, non ho motivo di chiedergli il perché mi mandi in una stanza dove solo l’anticamera è strapiena di gente.
    Dicono che siano arrivati gli auror ad interrogare niente di meno, in una sola ondata tutti i presenti nel Ministero, e non solo, sono stati prelevati tutti i dipendenti che si trovino a casa fuori turno quel giorno. Gli interrogandi entrano in una stanza ed escono dall’altra parte così da non avere contatti con gli altri, potremmo sembrare bestie da macello, ma in realtà siamo semplicemente fedeli ai nostri doveri ed al nostro onore tanto da non fare domande. Nessuno di noi ha niente da nascondere in fondo, perché dovremmo? Siamo il Ministero migliore dell’Europa.
    Incontro nel corridoio Ania, scivolando oltre la fila, la scavalco totalmente senza nemmeno darle un saluto, le due file laterali mi bloccano più di una volta, dei colleghi mi chiedono cosa succeda, io dovrei saperlo visto che sono il segretario personale di Moon, scavalco tutti con delle cartelline in mano, saluto Hell con un cenno del capo, poi Lucifer. Ci sono praticamente tutti.
    Vi starete chiedendo perché non mi offenda, il mio superiore mi sta tenendo all’oscuro di una situazione, ma so benissimo che quando succede qualcosa, quelli che più vanno tenuti d’occhio in riverenza sono proprio i piani alti, ed anzi, mi sento quindi quasi onorato, anche quando apro la porta scoprendo una donna che non avevo mancato di vedere di sfuggita non spesse volte.
    “Buongiorno” le dico con un tono di voce piatto e, ora che mi sono appena reso conto di quel che accadrà, abbastanza sereno. La donna è alta, slanciata, bruna, potrebbe ricordare una giovane Ania, ma in realtà ho un ricordo migliore di lei, non aveva l’aria così austera che doveva ormai essere comune ad ogni dipendente ministeriale del Nord, la linea di confine tra i nostri visi austeri ed una buona dose di prepotenza, noia ed arroganza era tanto sottile da non saperla riconoscere.
    “Corretto” le dico prendendo posto, non è un rispetto delle gerarchie, è un rispetto del territorio, lo stesso che lei saprà darmi nel caso in cui un giorno i posti dovessero invertirsi, lei lo sa, io lo so, è questo quello che ci rende migliori degli altri. Lascio ricadere le mani incrociate in grembo, le cartelline che avrei dovuto smistare nell’archivio sulla sua scrivania, lo sguardo fisso a guardarla e non guardarla, in senso di totale sottomissione.
    “Ufficio segreti del Nord con mansione di segretario e coordinatore personale del Primo Ministro in persona” Le dico con un tono solenne, pensando che fosse impossibile che lei non conoscesse le mie mansioni, probabilmente era solo un modo come un altro di fare conversazione. Mi stupisco piuttosto del fatto che Moon non si fidi di me, ma probabilmente non è questo il fatto, probabilmente sarà stato costretto. Sono abituato a servire, non a chiedere o fare domande.
     
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2 replies since 11/6/2015, 20:46   60 views
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