DCAO III Lezione V/VI/VII anno

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  1. _Blair
     
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    Un disastro. Si erano ritrovati in mezzo ad un vero e proprio disastro.
    Agli occhi di Blair non fu chiaro il momento in cui la situazione sfuggì di mano, fino a quel momento lei era stata più che altro concentrata a giocherellare con qualche studente a portata di mano senza calarsi troppo nel ruolo. Non avrebbe morso nessuno, né ferito gravemente alcun giovane. Lei.
    Era chiaro però che non tutti gli ospiti della serata la pensassero allo stesso modo. Ed era anche altrettanto vero che fra tutti i presenti i tre lupi erano gli unici a possedere un lume della ragione vagamente più intenso degli altri. I vampiri vivevano nella bestialità in ogni attimo della loro vita, per quanto si sforzassero di celare la disumanità dietro a gesti eleganti e smorfie raffinate. Era impossibile domarli, chiedere loro di essere mansueti in mezzo ad un branco di ragazzini terrorizzati era praticamente una follia.
    In una manciata di attimi, dunque, la situazione precipitò brutalmente.
    Un assordante fragore si innalzò nell'aria provocando alla lican fastidiosissime fitte ai timpani. Fu disagevole più o meno come il bagliore accecante di poco prima, era chiaro ormai che tutti avessero compreso quali erano i punti deboli su cui attaccare: sensi particolarmente vulnerabili, la primissima debolezza a cui mirare se si decide di ricorrere a suoni, luci o percezioni eccessivamente intense.
    Di nuovo Blair guaì, digrignando con più enfasi le zanne senza più voler nascondere il proprio astio per quei disturbi destabilizzanti. Stavolta però non indietreggiò, non voltò le spalle né si staccò dalla propria preda, rimase invece ben piantata sopra al corpo della studentessa che aveva puntato con l'intenzione di non demordere a costo di farsi esplodere le orecchie.
    Qualche attimo dopo arrivò la folata di vento che la indusse ad acquattarsi leggermente sulle zampe per non essere sbilanciata, a quel punto però mantenere la concentrazione si stava facendo impossibile.
    Le bastò un'occhiata per rendersi conto della drammaticità verso cui verteva la lezione. Il vociare concitato, le grida, i rimproveri e le imprecazioni si erano fusi ormai in un'unica miscela caotica e confusionaria che non aveva inizio né fine.
    Qualche studente correva via, i professori si agitavano qua e là in cerca di organizzazione, ed Ethan... Ethan si lanciava direttamente fra le braccia della morte.
    Un ringhio di panico rombò tra le fauci della lupa mentre, ormai non più interessata al divertimento, si staccava dalla studentessa a terra volgendo la sua attenzione direttamente sull'amico.
    Era sopraggiunto un terzo vampiro, il suo odore nauseabondo di cadavere era nuovo rispetto ai due precedenti. Comunque non importava, ciò che le interessava al momento era che Ethan stava attaccando del tutto incoscientemente l'altro non-morto.
    Le bastarono un paio di falcate sulle quattro zampe per raggiungerlo, ingoiò l'amaro della paura e si lanciò a sua volta sul vampiro, mirando con le zanne sul retro della coscia, in modo da destabilizzarne possibilmente l'equilibrio.
    Era una follia, morte certa praticamente, ma c'era un'umana lì in mezzo che doveva avere la possibilità di salvarsi, e poi Blair non avrebbe mai lasciato Ethan da solo in un simile frangente. Sarebbe stata con lui fino alla fine, nel bene e nel male.

    Giunta in aiuto di Ethan e attaccato Klaus con un morso alla coscia. u.u
     
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  2. ~Tallulah;
     
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    Credevo che l'incontro con il Dissennatore e la vicinanza di Kostia mi avessero resa apatica nei confronti di qualsiasi abitante di Spooky Village. Non che l'Ucraino non fosse umano, ma i suoi atteggiamenti distaccati, quegli occhi di ghiaccio e la pelle sempre fredda lo rendevano affascinante e terribile come il più irresistibile dei vampiri.
    Chiusi gli occhi, trattenni il respiro e serrai i pugni. C'era qualcuno alle mie spalle. Un sussurro freddo come uno spiffero di vento s'insinuò nel colletto della mia giacca, facendomi rabbrividire come un ramoscello senza foglie, nuda e improvvisamente spaventata. Sola con Lei. Non avevo bisogno di vederla per capire che si trattava della stessa Vampira che avevo incontrato ad Hogsemade, la sera del Dissennatore e della folle corsa con October.
    Ciao.. La voce uscì densa come il fumo davanti al mio naso e mi resi conto solo in quell'istante di non sapere il suo nome.
    Allungai la mano per cercare quella di Russell. Le sue dita erano fredde quanto le mie, ma appena intercettai la punta dell'indice e del medio, le strinsi alle sue serrandogli il palmo.
    Siamo una squadra.
    Con Astrid ed Anastasia, eravamo in tutto tre angeli biondi, un' armatura dorata stretta attorno al Grifondoro.
    Il Diffindo fu -obiettivamente- una boiata, ma come biasimarlo? Se fossi stata meno Tassabradipa, avrei probabilmente fatto lo stesso.
    Almeno ebbi la prontezza di castare subito dopo un Ferula sulla mano del Grifondoro. Le bende avrebbero attutito (almeno così speravo) l'odore del sangue, evitandogli di fare la fine di un fiasco di vino rosso all'incontro degli alcolisti anonimi. Lo scemo voleva fare da esca? Il naso dei vampiri era sufficientemente sviluppato da captare il profumo ferroso anche attraverso la garza, ma contavo di essere riuscita a ridurne la portata. Un po' come una torta al cioccolato ancora avvolta nel cartone della pasticceria, insomma.
    Lasciala andare.. suggerii con un minimo di diplomazia, contando sul fatto di essere stata sua compagna di disavventure per un'intera, folle serata. Ma la bacchetta era comunque stretta nel pugno e la bocca era pronta ad urlare "lumos solem" alla prima occasione buona.
    Fissai la donna per qualche secondo, prima di trovarmi schiantata a terra, schiacciata dal peso di un'altra vampira. Altrettanto castana, altrettanto affascinante e profumata di torta alle fragole. La botta con il terreno fu talmente improvvisa e forte, che rimasi stordita.

    Ho deciso di concludere le Role principali.

    Siccome non avevo ancora postato dall'inizio della disavventura, ho:
    - preso la mano di Russell assieme ad Astrid.
    - castato un Ferula sulla mano del pirla dal Diffindo facile
    - invitato la vampira (che conosco) e che tiene in ostaggio Anastasia a lasciarla andare [Gift]
    - rimasta inerte all'attacco dell'altra vampira, che mi ha schiantato al suolo. [Blair]

    Attualmente sono a terra, leggermente stordita dalla botta contro l'asfalto.
     
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  3. l u k e.
     
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    Non credo sia stata una mossa azzardata quella del professore di scegliere questo posto per sostenere una lezione. Da un lato era ottimo per far aprire gli occhi agli studenti sui possibili pericoli che vi sono in un posto come questo e anche a imparare in che modo ci si possa difendere, ma dall'altro non sembravano poi del tutto capaci di reagire.
    Io rimasi al fianco di mio fratello e di Blair, con nessuna intenzione di lasciare loro o di perderli di vista, eravamo gli unici lupi che c'erano, accompagnati dalla bellissima, si fa per dire, presenza dei vampiri. Il loro odore non poteva essere ignorato, anche se cercavo con tutte le mie forze di far finta che loro non ci fossero, come se qui ci fossimo solamente noi tre e l'intera classe di Hogwarts.
    I vari attacchi erano iniziati, i vampiri che cercavano di persuadere i poveri ragazzi così da farli diventare loro prede, Ethan e Blair che invece non facevano altro che bloccare il passaggio, di tanto in tanto saltavano contro di loro, senza ovviamente esagerare, senza mettere in vero pericolo questi ragazzi. La stessa cosa stavo facendo io, mi comportavo allo stesso modo. Io non sono mai stato d'accordo nell'attaccare qualcuno, cercavo sempre di controllare quel mio istinto, e con il passare del tempo avevo imparato a controllarmi.
    Continuavo a pensare che forse non era poi stata una grande idea partecipare a questa lezione, Ethan e Blair si stavano dando davvero da fare, io mi limitavo solamente a guardar loro le spalle, era il minimo che potessi fare, evitando così che entrambi finissero nei guai o si facessero del male, o feriti.
    Qualcuno però aveva lanciato un incantesimo, provocando un rumore così forte che mi fece perdere la concentrazione. Conoscevo quel tipo di incantesimo, ma mai lo avevo subito su me stesso, ed ora che ne conoscevo di persona gli effetti non lo consigliavo a nessuno. Poco dopo a quell'incantesimo ci fu un forte vento che mi constrinse a piantare le zampe al suolo per evitare di finire dall'altra parte del posto. Gli occhi erano chiusi, e quando anche quest'ultimo incantesimo terminò mi ripresi complemante.
    Così completamente dall'aver perso di vista sia mio fratello che anche Blair. La prorità ora erano loro e due, che iniziai a cercare guardandomi velocemente intorno, avvertendo anche la presenza di un terzo vampiro. Un ritardatario forse? Sta di fatto che girandomi in quella direzione che vidi Blair che azzannò alla coscia del vampiro, e che anche Ethan si era lanciato all'attacco. Dannazione Ethan! Aveva agito senza nemmeno pensare alle possibili conseguenze. Sangue dello stesso sangue, avrei fatto anche io la stessa cosa, ed era per questo motivo che senza nemmeno pensarci mi precipitai verso di lui, pronto ad aiutarlo.

    Dato che questo è solo il mio secondo post ho seguito quello che hanno fatto Ethan e Blair, e in questo momento sono andato in soccorso a Ethan e Blair.
     
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    Layla Serizawa, Guaritrice, Giornalista, Mamma

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    non risposi ne alle stupide frasi sussurrate da Carter e Barton poco distanti, ne al commento della Rei che evidentemente aveva scordato il senso di lezione obbligatoria da quando si era data solo a duelli. Fu così che la notte iniziò, con meben lontana da prendere una qualsiasi iniziativa se non un Desillibus. Non mi avrebbe, normalmente, nascosto ne a lupi, ne a vampiri, main mezzo a un branco di grifondoro e affini gia solo quello era un passo decisamente in avanti verso la tranquillità per il resto della notte. A riprova, mi dissi, fu il lupo che arrivato a pochi centimetri da me e dalla mia bacchetta sollevata si voltò versoi Carter e la vamppira correndo al loro inseguimento.
    Non avevo ancoramosso un passo, per togliere anche il fattore rumore, ma quando uno dei vampiri attaccò direttamente la Steven e la Rei si mise in mezzo, tra il frastuonum, il caos generale e i sensi dei lupi rincretiniti dal forte rumore frapposi fra me e la maggior parte di loro un
    Incendio E mi affrettai ad indietreggiare, da sola, si, lontana da quella battaglia a cui si era aggiunto un ultimo individuo: Il professore che tanto aveva attirato la mia attenzione alla sua prima lezione.
    O, lui certo non aveva bisogno d'aiuto per calmare gli spiriti, men che meno del mio. Studiai frettolosamente la zona attorno prima di affrettarmi verso una delle poche case decadenti della zona.

    non essendo riuscita a postare prima ho cercato di far "sparire" layla con un desillibus, approfittando delcaos attorno.
    Ho fatto una striscia di incendio sul terreno per separarla dalla battaglia, ora cerca riparo verso una delle case abbandonate del villaggio
     
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    I want to be king

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    Fu sorpreso della venuta di Elijah, suo fratello, ma a ben pensarci neanche tanto. Lui c'era sempre quando c'era da giudicare il suo avventato fratellino, e quella per il maggiore dei Mikealson doveva rappresentare un'occasione più che ghiotta. Avrebbe potuto sfoggiare una delle migliori paternali che sarebbe stato in grado di comporre.
    Strinse la presa sulle braccia della donna.
    I canini ancora poggiati sulla pelle olivastra della sua spalla, pronti ad affondare a qualsiasi gesto avventato dei presenti, compreso di suo fratello.
    Ma Klaus non fu abbastanza rapido nel compiere ciò che aveva in mente, perchè fu ben presto affiancato da Elijah, o meglio, se lo ritrovò di fronte, coi canini conficcati sulla spalla prima libera della Rei.
    Si lasciò scappare un ringhio infastidito, mentre tutto il resto intorno spariva. C'erano solo lui, Elijah e la Rei a dividerli.
    Quello era un suo giocattolo. Elijah non poteva spuntare dal nulla e pretendere di portarglielo via. Doveva sapere, dopo mille anni passati a conoscersi, quanto Niklaus fosse poco disposto a condividere, possessivo com'era. Mi piacerebbe vederti provare a mandarmi via, fratellone!”. gli rispose col pensiero, la stessa modalità con cui Elijah aveva deciso di comunicare.
    Poi, di nuovo l'odore del sangue invase le sue narici e ne fu inebriato. Elijah non doveva essere stato così cauto coi suoi canini, graffiando la pelle perfetta della loro contesa preda. Klaus decise di imitarlo, sfregiando appena la pelle della Rei così che l'odore di un'altra stilla rossa riempisse l'aria.
    Elijah conosceva i limiti di Niklaus, così come Niklaus conosceva quelli di suo fratello, ed in particolar modo era a conoscenza della sua patetica tendenza a resistere al sapore del sangue.
    A quel punto, fu semplice agire. La lancetta oscillava tra la voglia di dissetarsi e quella di divertirsi, e fu relativamente semplice farla pendere verso la seconda possibilità. Lo senti l'odore del sangue? Avanti Elijah. Dimostrami che la vuoi sul serio ed io te la lascio. Resterò solo a guardare.” Lo stava invitando a mordere la preda, mentre comunque non demordeva nella presa. Fin quando qualcuno, con uno scatto, non lo costrinse ad allontanarsi.
    Coi canini affilati squarciò la pelle della donna, mentre finiva al terreno oppresso dal peso di un lupo che gli mostrava le fauci, come se avesse dovuto temerlo.
    Quel gesto riuscì soltanto a farlo innervosire. “Che stupido ammasso di pulci.” disse, prima di assestare un pugno nel ventre della bestia e con una spinta spingerlo ai piedi della vampira che era ancora lì. “Ti strapperò coi denti la pelliccia e la regalerò alla vamp...” fece per aggiungere mettendosi in piedi, prima che un dolore lancinante alla coscia, non lo costrinse a piegarsi su se stesso.
    L'urlo disumano riecheggiò tra le alte fronde della foresta, mentre il sangue veniva fuori copioso dalla ferita appena inferta da un secondo licantropo.
    Il dolore fu atroce, ma Klaus non si sarebbe tirato indietro. A quel punto si sentiva più che giustificato nel provocare l'inferno ed era quello il suo obiettivo.
    Un ringhio sinistro risuonò nell'area circostante mentre piano si rimetteva diritto, poggiando il peso del suo corpo sulla gamba ancora sana. Puntò lo sguardo verso la lupa che aveva osato attaccarlo. Gli occhi rossi ed il ghigno malefico sul volto avrebbero dovuto darle un'idea di cosa stava per accadere. “Ebbene... divertiamoci un po'.” disse, prima di scagliarsi contro la lupa, mordendo atrocemente il suo collo, ignorando che un terzo lupo si stava ora dirigendo verso di lui.

    -Graffiato e squarciato la pelle della Rei
    -Colpito e spinto Ethan ai piedi dell'altra vampira
    Dopo essere stato morso alla coscia da Blair ed aver urlato, mi sono scagliato contro di lei, mordendola al collo



     
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    Non sapevo contro chi mi stessi mettendo ma lo feci ugualmente e, soprattutto, stupidamente. Ero solito ragionare molto prima di agire ma quel giorno, per mia sfortuna, fui trascinato dall'istinto animale, che mi spinse ad attaccare il vampiro.
    Riuscii a staccarlo di dosso alla professoressa ma, anche in quel caso, non ragionai sulle conseguenze di quella mia azione che provocò uno squarcio nella pelle della donna.
    Ebbi la fortuna di riuscire ad allontanarlo dal collo della sua preda ma, prima che potessi anche solo rendermene conto o che riuscissi ad infilare le fauci nella carne del non morto, un duro colpo al torace mi scaraventò lontano da lui, ai piedi della vampira alla quale, pochi minuti prima, sottrassi i due ragazzi, le sue "prede".
    Un forte guaito, dovuto al dolore lancinante che proveniva dal mio petto, si propagò nell'aria. Non era difficile arrivare ad una conclusione: quel vampiro mi aveva indubbiamente rotto qualche costola. Mi ero lasciato travolgere dalla rabbia e l'avevo sottovalutato; uno dei più gravi errori che si possano commettere. Era chiaro che non avevo di fronte un vampiro qualunque.
    Le fitte al torace erano atroci, anche solo respirare era diventato estremamente difficoltoso. Il dolore mi paralizzava, lasciandomi a terra agonizzante.
    Tentai di muovermi alla vista del vampiro che, minaccioso, si avvicinava nuovamente a me, intenzionato a finire il lavoro. Fu in quel momento che vidi Blair assalirlo, azzannandolo ad una coscia. Il vampiro urlò per il dolore e il sangue iniziò a scorrere copioso dalla sua gamba. Ma questo non gli impedì di reagire, dando dimostrazione della sua forza e attaccanzo anche lei. Vidi le sue zanne affondare nel collo di Blair, senza pietà alcuna. Il mio ringhio di risposta fu quasi un urlo, straziante e furioso al tempo stesso.
    La paura di poterla perdere e in aggiunta per colpa mia, a causa di un mio attacco stupido e non ragionato, mi diede la forza di non mollare, di resistere a quel dolore per evitare di tornare in forma umana. Dovevo aiutarla, dovevo provarci.
    Tentai di rialzarmi ma ad ogni minimo movimento seguiva una fitta atroce. Mi sollevavo appena sulle zampe anteriori e subito il dolore mi rispingeva nuovamente a terra, impedendomi di alzarmi. Continuavo a provare, imperterrito, lottando contro quel dolore, contro quelle ferite impossibili da sconfiggere. Non riuscivo a muovermi e il solo restare in forma ferina era diventata una lotta dura a vincere. Ma non potevo mollare, non avrei mai gettato la spugna, anche se ero ormai ben consapevole che mai sarei riuscito a correrle in soccorso.
    Così, nei miei continui e vani tentativi di rialzarmi, lanciai un'occhiata a Luke, chiedendogli aiuto. Non per me ma per Blair. Non poteva finire così.
    "Salvala, ti prego!"

    Atterrato ai piedi di Dandelion e ferito gravemente dall'attacco di Klaus, tento di rialzarmi alla vista di Blair in pericolo, ma senza risultati.
    Chiedo a Luke di aiutarla.
     
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    Diario di Elijah Mikealson, Ottobre 2014, Hogwarts/Spooky Village. Lo scontro.

    Non è per razzismo che appena arrivato non mi sono soffermato in considerazioni sulla presenza in quello stesso luogo di alcuni lupi, o mannari o licantropi, per meglio definirli. Credo fermamente nel fatto che ogni creatura abbia diritto ad un posto su questa terra. Possibilmente lontano da me, ma non sempre si può scegliere.
    Così come per la maggior parte non è colpa nostra se siamo diventati quello che siamo ma volontà di qualcun altro che ha scelto per noi costringendoci ad adattarci a questa condizione per continuare a sopravvivere, lo stesso vale per loro. La maledizione della luna non è tanto differente da quella del sangue, sono maledizioni entrambe e tanto basta. In passato sono stato accecato dall'odio naturale tra le nostre due razze ma col tempo ho imparato ad ammorbidire per quanto possibile il mio istinto predatorio nei loro confronti limitandomi a una sorta di "vivi e lascia vivere" che ammetto mi costa sforzo ma ha anche i suoi benefici. Soprattutto ad Hogwarts dove ho scoperto con enorme sorpresa di avere alcuni studenti nelle stesse condizioni.
    Spiegato ciò va da sè che finchè i lupi non si mettono sulla mia strada con intenzioni bellicose non sarei mai io il primo ad attaccarli solo per puro istinto. Preferisco di gran lunga ritenermi superiore a una qualsiasi bestia pur restando un mostro tanto quanto loro.
    Tutto questo preambolo è forse prolisso ma utile a capire quello che è accaduto dopo il mio arrivo e il mio tentativo di allontanare mio fratello da quelle che sarebbero potute diventare sue probabili vittime.

    Era una lotta molto intima e spietata quella che stavo portando avanti con Klaus. Lui meglio di tutti mi conosce, sa a perfezione quali siano i miei punti di forza quanto quelli deboli. Soprattutto è l'unico a sapere anche che sotto la maschera di controllo e morigeratezza che indosso ogni giorno come un bel abito su misura non c'è nulla di differente da quel che spinge anche lui: la pulsione della sete. Siamo uguali, nessun completo elegante può nascondere la mia vera natura sebbene io sia il primo a tentare disperatamente di sfuggirvi. Ma ora, entrambi con le zanne posate sulla stessa preda, Klaus mi mostra senza pietà la verità, colpendomi al centro del mio orgoglio. E mi sfida, a mostrare la mia vera natura, a perdere il controllo e nutrirmi assecondando il mio desiderio. La fame.

    "Te lo chiedo per l'ultima volta. Allontanati da lei. Con le buone..." Altrimenti ci avrei pensato io con le cattive, era sottinteso.
    Ma non sono le mie parole inviate col pensiero nè il ringhio sommesso e crudo che le accompagnano a farlo allontanare. D'un tratto Klaus viene scaraventato via da una terza forza che si intromette tra noi, ferendo nell'atto la professoressa Rei.

    E' difficile descrivere le mie sensazioni in quel momento, quando dalla sua pelle lacerata il sangue inizia a fluire a fiotti proprio sotto le mie narici. Eccitazione, smania, fame. Noi vampiri sentiamo tutto amplificato, proviamo più forte, e cercare di sfuggire a tutto questo può facilmente portare alla pazzia. Un tempo quando ero più giovane nella stessa situazione sarei scattato subito, avrei affondato i canini e prosciugato completamente il corpo di questa strega fino a saziarmi. Non avrebbe avuto più un nome per me in quel momento nè un volto, sarebbe stata solo una sacca di sangue di cui dissetarmi.
    Ci sono voluti secoli per esercitare un certo controllo, per ricordare a me stesso anche in questi momento che sono persone, esseri umani, vivi, e non solo cibo. Quando l'odore del sangue è così forte resta difficile trattenersi ma non è del tutto impossibile.
    In mio aiuto viene il fatto che la conosco, che è una mia collega, una madre. In quei pochi istanti cerco di ricordare tutto questo e lentamente stacco le mie zanne dalla sua pelle tentatrice tenendola tra le braccia per sostenerla invece che allontanarla subito da me come la ragione suggerirebbe.
    E' fortunata che io sia anche distratto da altro.
    Uno di quei mannari ha aggredito mio fratello facendo nascere in me una nuova esigenza forse più forte di quella del sangue: proteggere Klaus.
    Veloce lo sguardo corre ad analizzare la scena, sono tre tutti contro di lui. Devo agire in fretta ma per farlo ho bisogno di nutrirmi, di essere più forte. Un vampiro antico può sopraffare un licantropo ma per essere certo di vincere ha bisogno di essere al massimo della forma. Io non faccio eccezione e sono passate ormai troppe ore da quando mi sono nutrito l'ultima volta.

    "Mi perdoni professoressa Rei, ma per quanto controllo io possa avere sono contrario agli sprechi...." Sussurro suadente all'orecchio della donna ancora stordita prima di avventarmi con la bocca sulla ferita aperta da Klaus.
    Non c'è bisogno di affondare i canini e procurarle dolore, il sangue sgorga direttamente tra le mie labbra, nettare sopraffino mi bagna la lingua e mi riempie la bocca. Non devo far altro che succhiarne un pò, quel che basta per recuperare le forze necessarie ad agire.
    Non è come mordere, è un contatto delicato, ma si crea comunque un legame tra di noi. Con il suo sangue è come se risucchiarsi un pizzico della sua anima e il ricordo del suo sapore resterà impresso dentro di me per sempre come lei non scorderà il contatto dolce delle mie labbra. Il legame indissolubile tra la vittima e il suo carnefice.
    Nessuno che non si sia trovato nella mia stessa condizione sa quanto sia difficile fermarsi una volta che il sapore del sangue entra in circolo diffondendosi per tutto il corpo donando un'energia straordinaria. La forza di volontà che devo esercitare mi dilania la mente e le membra, ma è necessaria.
    Ovviamente tutto questo succede in pochi attimi che probabilmente l'occhio umano non riesce nemmeno a cogliere. E' paradossale: quando si è vivi per assaporare qualcosa bisogna agire con lentezza gustandosi il momento con calma. Noi vampiri, non morti, al contrario proviamo molte più emozioni di quante ne possa provare un umano nel tempo di un battito di ciglia. Tutto è relativo.

    Mi stacco a malincuore dalla Rei posandola gentilmente a terra. Con un fazzoletto che prendo dalla mia tasca le tampono la ferita lasciandola poi a premerla con la sua stessa mano che io personalmente accompagno nel gesto. Il professor Cuddy è ancora nei dintorni, ne percepisco la presenza, sono certo che si occuperà lui di lei adesso.

    "Grazie." Le sussurro grato dell'energia che mi ha non proprio volontariamente regalato, ed un attimo dopo sono dietro Klaus a fare barriera tra lui che combatte con la lupa che gli ha morso la gamba ed altri due della sua specie.

    "Davvero vuoi farti sotto? Non so quanto ti convenga ma se sei convinto tu..." Avverto il maschio ancora in grado di combattere che fiuta l'aria ideando chissà quale strategia per tentare di salvare la femmina.
    L'altro è ai piedi della giovane vampira a cui non ho avuto ancora il piacere di presentarmi adeguatamente, sono certo che saprà tenerlo a bada, mi basta uno sguardo per comunicarle la mia muta richiesta.

    "Allora, vogliamo cominciare?"

    Dal momento che non si decide sono io a fare la prima mossa. Lo so, avevo detto che non attacco più i licantropi senza essere provocato ma qui la provocazione c'è stata. Klaus non riuscirà a camminare probabilmente per giorni dopo quel morso, come fratello glielo devo.
    Mi avvento quindi su di lui bloccandone i movimenti col mio stesso corpo in una lotta frenetica. La sua forza di giovane lupo è incredibile ma non è difficile sopraffarlo per me anche se il mio completo ne risentirà e mi porterò a casa qualche graffio che ci vorranno litri di sangue fresco per guarire.
    Rotolando sul terreno aggrappato a lui mi ritrovo con le braccia intorno al suo collo. Potrei spezzarglielo e liberarlo con un solo gesto dalla sua maledizione e dalla vita stessa ma non ho intenzione di macchiarmi di omicidio davanti a un collega professore. La mia cattedra è già abbastanza a rischio senza un'accusa di tale portata. Mi limito quindi ad afferrargli con forza una zampa che senza troppo sforzo piego in modo innaturale fino a sentire l'osso che si spezza come legna secca tra le mie mani. Non ci metterà molto a guarire ma intanto per oggi non potrà andare a dare man forte alla sua compagna. Per quanto riguarda i danni subiti dalla mia persona ci penserò dopo a contarli, al momento sono irrilevanti.

    Abbastanza certo che anche questo lupo non proverà più ad attaccare mi sposto velocemente verso Klaus che sta ancora mordendo con ferocia la femmina del branco.

    "Lascia stare Klaus, ha imparato la lezione. Non vale la pena..." Per quanto non nutra nessun interesse nè per lei nè per gli altri della sua specie non posso permettere che la uccida per gli stessi motivi per cui non l'ho permesso a me stesso, ma nessuno dei due sembra voler mollare la presa, testardi entrambi.
    Afferro quindi la licantropa per la coda strattonandola verso di me. Probabilmente una volta tornata umana non potrà sedersi comodamente per diversi giorni ma che le serva come monito la prossima volta che decide di mettersi contro creature antiche come noi.



    Ciucciato il sangue dalla ferita aperta della Rei perchè contrario agli sprechi u.u e citato Cuddy sperando che arrivi ad aiutarla.
    Spezzato una zampa a Luke per impedirgli di dar man forte a Blair e non parlato dei danni subiti da lui nel mentre...
    Lasciato Ethan alle cure di Dindolin.
    Tirata con forza la coda a Blair per cercare di allontanarla da Klaus! La ciambella per sederti te la regalo poi omaggio della casa :quo:

     
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  8. _Blair
     
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    L'urlo straziante e la deliziosa consistenza del sangue tra le fauci risvegliò all'istante in Blair tutti quegli istinti primordiali che lei si era sforzata di sopprimere durante una vita intera di autocontrollo.
    Le parve di tornare bambina, di rivivere quell'insana eccitazione che le attanagliava il cuore ogni volta che i suoi denti affondavano nella carne e il sangue le riempiva narici e gola.
    Non importava che fosse un vampiro, quello che stava azzannando, il piacere era lo stesso, l'estatica alienazione forse anche più soddisfacente.
    Come un tossicodipendente che, dopo anni di riabilitazione e disintossicazione, torna a toccare una dose di eroina godendo dei suoi effetti con duplice intensità... Blair era persa.
    Strinse la mascella finché poté, senza alcuna intenzione di fermarsi né preoccupazione di poter staccare rivoltanti brandelli dalla coscia del non-morto, non osò allontanarsi finché il la vellutata densità del sangue non arrivò quasi a provocarle dei conati.
    Digrignò i denti grondanti del nettare purpureo mentre indietreggiava felinamente di un paio di passi, ancora in guardia, bramosa di osservare ancora in agonia quell'orrenda creatura.
    Riuscì ad ignorare persino il crepitio delle fiamme a qualche metro di distanza, e non si sentì affatto intimorita per il ringhio emesso dal vampiro. Era una risposta invitante alla sua furia, la prudenza aveva lasciato spazio all'incoscienza, e da adesso ogni reazione ai suoi attacchi avrebbe costituito nient'altro che autentica soddisfazione.
    Si ritrovò il vampiro addosso ancor prima che potesse pensare ad un secondo attacco, al ringhio di lui si unì quello di lei che, rombante come un tuono, le fece vibrare minacciosamente il petto e le zanne esposte.
    Non durò molto, il dolore accecante all'altezza del collo dominò ogni angolo della mente della lupa per troppi, lunghissimi, istanti. Al ringhio si sostituì un guaito disperato e stridulo, ognuno dei forti muscoli dell'animale si tesero spasmodicamente nel vano tentativo di liberarsi da quel morso e Blair sentì a quel punto l'irrazionalità dominare totalmente ogni sua cellula.
    Prese così a contorcersi sotto al peso del corpo gelido, agitò le zampe verso di lui per assestare graffi ovunque fosse riuscita ad arrivare, mentre il muso si trovava inevitabilmente immobilizzato dalla presa che lui manteneva sul suo collo.
    Vacillò, una vertigine provocata dal dolore le annebbiò la vista per un attimo: il corpo si stava ribellando per tornare in forma umana e risparmiare così energie e sangue. Ma Blair resistette, impose con brutale violenza a se stessa di non mollare, e facendo appello a tutto l'istinto animalesco che le si era appena risvegliato nel petto riuscì a mantenere la forma di lupo per un tempo sufficiente a concederle la possibilità di un'ultima disperata reazione.
    Si strattonò via dalle fauci dell'immortale gridando un nuovo guaito in preda alle convulsioni per il bruciore insopportabile, ma non riuscì ad avanzare alcun attacco, una forza esterna che lei non aveva neanche notato la trascinò via brutalmente da dietro.
    A nulla valsero le artigliate sul terreno e i minacciosi ringhi che la lupa ferita rivolse al secondo vampiro, quando atterrò arrendevolmente al suolo con un tonfo sordo Blair seppe che non sarebbe riuscita a ribellarsi ancora.
    Cercò Ethan con lo sguardo, nonostante la cecità folle dell'istinto lui continuava ad essere la sua prima preoccupazione in mezzo a quella carneficina. Non resistette a lungo comunque, in un ultimo bagliore rossastro che le velò lo sguardo, la lican perse i sensi, e le sue membra ferine e sanguinanti tornarono finalmente ad essere quelle esili e minute dell'innocente fanciulla che era.

    Sofferto come un agnellino per il morso di Klaus. u.u
    Provato a rifilargli qualche artigliata nella colluttazione.
    Sopperito ad Elijah che mi ha tirata via. (Uh, grazie per la ciambella, conto di trovarla sul comodino dell'ospedale quando mi risveglio eh! u3u <3)
    Perso i sensi e tornata in forma umana.
     
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    Non mi erano mai piaciute le lotte di potere, non quando l'oggetto del desiderio ero io.
    Detta così potrebbe sembrare un pavoneggiamento, in realtà è tutt'altro.
    L'idea era stata si quella di farlo desistere dalla voglia di assaggiare Allison, ma nella mia testa mi ero quanto meno immaginata di poter avere un minimo di voce in capitolo riguardo al voler donare alla banca del sangue o meno.
    In realtà non me ne venne mai data la possibilità di esprimermi.
    Sentii i canini del vampiro poggiare li sulla carne e per un attimo ebbi timore che li affondasse anche.
    Non lo fece, per un altro motivo, ne avevo un altro paio dalla parte opposta.
    Come ci si sente ad essere contesa tra due vampiri?
    Inerme, inutile, una cacca.
    Ma perchè!? Vi chiederete.
    Ebbene, non puoi fare niente, sei li che li ascolti mentre si contengono non te, attenzione, ma il tuo sangue.
    Parliamo di cibo ragazzi, non centra niente l'essere Miss Universo, no, sei solo uno spezzatino di carne succosa e saporita.
    Fanculo, ogni donna desidera la contesa di due uomini ma per ben altri motivi, e che cavolo!
    Lasciando da parte le riflessioni personali riuscii a sentire un pò dei loro discorsi mentali.
    L'idea di dire loro che in realtà non ero proprietà di nessuno sfiorò la mia mente, lo ammetto, purtroppo ero come paralizzata e impossibilitata a esprimermi e quindi stoppare il tutto.
    -Avete finito?-
    O questo riuscii a dirlo, ma non parve sortire alcun effetto.
    Quasi mi mancavano i bei vecchi tempi con il mio vampiro preferito.
    Chissà cosa avrebbe detto se mi avesse vista ora con due originali a un soffio dalla mia arteria principale.
    Poi li vidi.
    I lupi si buttarono su Klaus e la carne fu squarciata dalla mia pelle.
    Cazzo se faceva male.
    Mi imposi di non urlare. Chiusi gli occhi pieni di lacrime e morsi le labbra fino a farle sanguinare, ma non urlai. Non volevo che Allison tornasse in dietro.
    Non volevo che niente la raggiungesse.
    Quando sentii il sangue defluire provai una sensazione di pace .
    Il profumo di Elija mi investì per un attimo mentre altro si rimescolava.
    Che diavolo mi stava succedendo?
    Non era una sensazione che avevo mai provato, e sebbene mi stesse prosciugando di molte delle mie energie, e sebbene davanti a me potessi assistere a un massacro vero e proprio non riuscii comunque a non provare piacere.
    -Fermati ... per favore..-
    Si trattava di Elija dopo tutto, cosa lo avevo chiamato a fare se poi lui per primo poneva fine alla mia vita?
    Si staccò da me, non avevo sentito nessun canino affondare nella carne ma mi sentivo debole, come mai prima.
    Quando mi mise giù sentii la stoffa morbida tra le dita e lo lasciai fare, mentre delicatamente mi portava la stessa mano al collo. Neanche lo guardai, cosa si aspettava un sentito grazie anche? non feci nulla se non rimirare il cielo scuro, quando mi sentii pronta lo portai alla ferita e mi girai di lato per provare ad alzarmi.
    Cielo sembrava mi fossero passati sopra cento rinoceronti.
    Strinsi il pugno e avvicinai le gambe da li alzarsi sarebbe stato uno scherzo, e invece non ce la feci, sollevai invece lo sguardo sperando di trovare Cuddy prima che qualcun'altro decidesse di usufruire così, a gratis.

    Edited by __Grace__ - 10/11/2014, 19:29
     
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    Dall'essere una semplice lezione per i ragazzi, noi stesse creature l'abbiamo trasformata in una lotta tra noi. Una lotta che io consideravo inutile, se non fosse per quello che quei vampiri avevano fatto, se non fosse per Ethan che si era scaraventato contro uno dei vampiri, seguito poi da Blair. Erano della famiglia, e non si può negare il legame che c'era tra noi, così da non poter nemmeno negare la rabbia e l'istinto di raggiungerli così da poterli aiutare. Eravamo pur sempre in maggioranza, tre contro due, ma non sempre i numeri equivalevano al considerare nostra la vittoria.
    Ethan aveva la priorità, vedendolo in quelle condizioni, che tutto quello che c'era e tutto quello che stava accadendo non erano più importanti per me, per un momento mi ero anche completamente dimenticato della presenza di Blair. Ethan che mi aveva sempre aiutato, a superare anche la mia prima fase, la mia prima trasformazione, restandomi accanto assicurandomi anche che tutto sarebbe andato nel verso giusto. Il momento di ripagare il favore? Era quello di aiutarlo, ma lui preferiva che io aiutassi un'altra persona. Sebbene non me lo aveva detto a voce lo avevo comunque capito. La persona che per un istante avevo dimenticato ora era al centro del mio pensiero, e dovevo aiutarla. Per mio fratello. Un piccolo ringhio uscì come per dirgli che l'avrei portata in salvo e che tutti e tre insieme ce ne saremmo andati da questo posto subito, nessuna obiezione era accettata. Ero pur sempre il suo fratello maggiore, e in casi come questi non avrei accettato un no come risposta.
    Avanzai, deciso a raggiungere Blair, mentre era alle prese con il vampiro. Pronto ad attaccare e a liberarla da quello scontro, ma mi fermai di scatto perchè a quanto pare raggiungerla sarebbe stato più difficile del previsto.
    Davvero vuoi farti sotto? Non so quanto ti convenga ma se sei convinto tu... Se pensava di tenermi alla larga da Blair si sbagliava di grosso. Non avevo alcuna intenzione di lasciarla da sola, e se questo significava togliere di mezzo un vampiro, allora lo avrei fatto con molto piacere. Non mi ritenevo bravo nel combattimento sotto forma di lupo, ero molto più bravo con la bacchetta, ma in questo momento era ormai troppo tardi per cambiare le cose. Lui fu il primo a scagliarsi contro di me, cercando anche di bloccare ogni mio possibile movimento per potermi difendere col suo corpo. Nel cercare di liberarmi, gli artigli andavano a graffiarlo, ma non bastava per essere libero completamente. Alla fine me lo ritrovai sopra, e le sue mani che mi avvolsero il collo. E fu in quel momento che pensai che la fine era ormai vicina. Pensando ironicamente di incolpare Ethan per avermi convinto a partecipare a questa lezione.
    Il suo obiettivo alla fine cambiò, dal mio collo passò alla mia zampa, da cui ne sentì un dolore atroce di ossa spezzate. Sapevo che un danno come questo non avrebbe creato delle conseguenze gravi, sarei guarito subito, ma questo non facilitava il compito che dovevo portare a termine. E proprio in quel momento che l'altro vampiro morse il collo di Blair. Cercai di raggiungerla, la zampa mi faceva ancora male. Mi dispiace Ethan, non ce l'ho fatta.

    Accorso velocemente verso Ethan
    Bloccato da Elijah e subito il suo attacco
     
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    Quando i denti affondano nella carne della propria vittima, riuscire a captare altro se non il forte sapore del sangue, è difficile se non addirittura impossibile.
    Quel desiderio irrefrenabile da predatore, fu uno dei motivi per cui Klaus non lasciò andare la presa sulla propria preda.
    Ma sarebbe stato inutile negare che insieme a quello, seguivano motivi ben meno giustificabili. Non che quello lo fosse, dopotutto.
    La vendetta, per essere stato morso.
    La necessità di dimostrare la propria potenza e la propria superiorità.
    Il desiderio di essere temuto.
    Quando tutto sarebbe finito, quando avrebbe bevuto fino all'ultima goccia del licantropo, non si sarebbe pentito del trambusto a cui sapeva di aver dato origine.
    Era una lezione quella e l'idea di dover insegnare qualcosa, non solo agli studenti ma anche ai professori, non lo aveva abbandonato mai. Come un tarlo, aveva preso a popolare la sua mente dal primo momento in cui aveva letto quel invito.
    Per Klaus, quel semplice invito, aveva rappresentato per lui e per la sua razza, una mancanza di rispetto e come tale, quel affronto, andava punito. In quel momento, il Mikaelson si era sentito portavoce di ogni vampiro che la pensasse nel suo stesso modo. Come tale, aveva deciso di porre rimedio a quel modo sbagliato di pensare.
    Non erano fenomeni da baraccone. Non erano diventati ciò che erano per essere studiati da ragazzini troppo sicuri di sé.
    E se il mondo intero voleva continuare a definire loro come mostri, allora Klaus avrebbe semplicemente dato loro un motivo per farlo. O più di uno.
    Fu la voce di Elijah, suo fratello, a riportarlo alla realtà, e tuttavia non si permise di lasciare la presa sulla lupa, perchè andava punita in modo esemplare. La morte avrebbe rappresentato per il Mikaelson un giusto prezzo. Ma Elijah non doveva essere dello stesso avviso, e così lo privò della sua preda.
    Klaus ringhiò infastidito, prima di costringersi a tornare finalmente in forma umana.
    Guardò la ferita sanguinante e dolorosa alla gamba, e gli altri graffi che la lupa gli aveva inferto, e poi lanciò uno sguardo al corpo umano e privo di coscienza della ragazza. Non si sarebbe accontentato. Non dopo che aveva osato morderlo, ma per Elijah avrebbe dovuto fare un sacrificio.
    Quindi, col dorso della mano, si pulì il sangue sul mento.
    “Spero sia stata chiara la lezione.” commentò con un ghigno divertito.
    Superò i corpi dei tre lupi, e solo allora si voltò verso Elijah e l'altra vampira. “Fratellone, puoi mantenere fede alla tua promessa. Stanotte.” gli disse, riferendosi alla promessa che gli aveva fatto poco prima. Quella di una notte di caccia insieme. “La sua presenza sarebbe più che lieta.” aggiunse, riferendosi alla vampira, e senza aspettare o aggiungere altro, diede le spalle ai presenti e scomparve tra gli alberi, conscio che Elijah sarebbe stato in grado di trovarlo.



    -Lasciata la presa su Blair per colpa di Eli. Cattivo bro.
    -Invitato Eli e la vampira ad una notte di caccia
     
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